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“COSTRUIAMO L’AGORA’”
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Altri due obiettivi si affiancano positivamente ai primi due, quali effetti indiretti: il
miglioramento della comunicazione e delle strategie di immagine sociale, il primo a sortire
effetti in ordine temporale, e il controllo della gestione operativa.
Le ragioni storiche che sospingono le imprese sociali ad affrontare con urgenza il tema
della redazione del proprio bilancio di responsabilità etica e sociale, sono riconducibili
sostanzialmente a tre punti principali:
Tra le risorse più importanti per il successo di una impresa sociale, gli assetts intangibili
sopravanzano in gran misura quelli tangibili degli investimenti.
Tra gli assetts intangibili ricomprendiamo il marchio, le competenze accumulate, la
reputazione di cui l’impresa gode fra i suoi portatori di interesse.
L’importanza della reputazione deriva dal fatto che “essa consente l’instaurarsi di rapporti
di fiducia fra l’impresa e i suoi stakeholder – portatori di interesse - sia interni (i
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collaboratori e il management) sia esterni (i fornitori, i clienti, le comunità locali, la pubblica
amministrazione, i partners, ecc..).”
La fiducia fra i portatori di interesse e fra questi e le imprese sociali, permette di rendere
stabile la relazione di autorità che si instaura fra gli organi di governo dell’impresa e i suoi
portatori di interesse interni ed esterni con cui si svolgono ripetuti scambi (collaboratori,
beneficiari, donatori, pubblica amministrazione, ecc..).
Fra l’impresa sociale e i portatori di interessi deve sussistere una relazione fiduciaria nel
senso che “devono poter intrattenere la ragionevole credenza che esso agirà in modo
coerente con i propri interessi, senza far ricorso a comportamenti opportunistici”.
Per cui il bilancio di responsabilità etico e sociale, è lo strumento costruito per verificare in
modo strutturato, tramite l’impiego di sistemi di misura adeguati, la correttezza delle azioni
fra l’impresa sociale e i portatori di interesse interni ed esterni, garantendo, tramite
evidenze documentabili, la reputazione dell’impresa e dei suoi organi di governo e
permettendo così la crescita delle relazioni fiduciarie.
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LO SCHEMA DI RIFERIMENTO Cgm
Produzione e Indicatori e
distribuzione valutazione
valore
aggiunto 5 4
Mappa dei
La politica
1 3 portatori di
del R.S.
interesse
2
12
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b) la definizione dell’identità dell’impresa sociale
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N° RILEVANZA DEI P.I. PER LA
RIFERIM COOPERATIVA
PORTATORI DI INTERESSE (P.I.) ENTO
Organi direzionali 1
- consiglio di Amministrazione e
presidente 1/a
- direttore della cooperativa o dirigenti
di area 1/b
- collegio sindacale 1/c
Soci 2
Assemblea dei Soci (organo di
indirizzo) 2/a
- lavoratori 2/b
- lavoratori svantaggiati (coop. B) 2/c
- volontari 2/d
- fruitori 2/e
- sovventori 2/f
Altre risorse umane 3
(ruolo risorse)
- lavoratori non soci 3/a
- lavoratori svantaggiati non soci (coop.
B) 3/b
- volontari 3/c
- stagisti, servizio civile, borse lavoro,
ecc.… 3/d
Fruitori non soci 4
Rete cooperativa 5
- altre cooperative sociali e non 5/a
- consorzio/i territoriali di riferimento 5/b
- consorzi di scopo 5/c
- consorzio nazionale Cgm 5/d
Rete politica di appartenenza 6 \
Rete di terzo settore 7
Rete territoriale 8
- istituzioni locali 8/a
- comunità locale 8/b
Rete Economica 9
- committente / cliente 9/a
- fornitori 9/b
- finanziatori remunerati 9/c
- donatori 9/d
Mass media e comunicazione 10
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Le categorie di portatori di interesse dalla prima alla quarta, sono considerate interne alla
cooperativa in quanto direttamente coinvolte o capaci di influenzare i processi decisionali e
in ogni caso di incidere sul processo di produzione del servizio.
Nella redazione del bilancio di responsabilità etica e sociale la Cooperativa deve indicare
quali sono le strategie adottate (formalizzate o implicite) per ogni categoria di portatore di
interesse: si tratta di definire sia la strategia di soddisfacimento dell’interesse che quella di
informazione/comunicazione delle risposte offerte dalla cooperativa.
L’analisi del sistema di relazioni fra la cooperativa sociale e i portatori di interesse avviene
utilizzando una griglia di selezione delle informazioni contenente delle aree di
valutazione. Per ognuna di queste aree sono indicate: a) le domande e le parole chiave
per leggere la relazione fra cooperativa e categoria di portatori di interesse in esame; b) le
evidenze empiriche utilizzabili per “validare” i risultati ottenuti dalla cooperativa rispetto alle
aree di valutazione esaminate.
Le aree di valutazione sono le seguenti:
valorizzazione risorse umane (la persona è posta al centro della
cooperativa);
gestione democratica e partecipazione;
collaborazione e integrazione nella rete (territorialità, specializzazione,
capacità di generare e sostenere lo spin off cooperativo);
funzionamento e risultati (efficacia ed efficienza) delle attività svolte;
soddisfazione/benessere (la dimensione soggettiva delle esigenze dei
portatori di interesse).
La griglia di indicatori opera nella redazione del B-RES come un “setaccio” in grado di
vagliare la massa delle informazioni di contabilità sociale ed economica raccolta, in
relazione alle categorie dei portatori di interesse e alla loro rilevanza: può infatti avvenire
che le stesse informazioni chiariscono le relazioni fra la cooperativa sociale e più categorie
di portatori di interesse.
Quali sono i dati da rilevare per rappresentare i fatti gestionali e sociali dell’impresa
sociale? Come operare la selezione di questi dati e la loro elaborazione?
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I criteri fondamentali individuati sono due: la loro utilità nell’utilizzo della griglia di lettura e
la sostenibilità della loro raccolta costante nel tempo in relazione all’utilizzo all’interno degli
strumenti di funzionamento dell’impresa sociale.
I dati raccolti ed elaborati possono essere valorizzati tramite la costruzione di indicatori e
l’evidenziazione dei legami esplicativi esistenti fra gruppi di indicatori.
CGM ha pensato di selezionare come griglia minima comune a tutti i soggetti della rete, le
informazioni e gli indicatori selezionati tramite il sistema di monitoraggio delle prestazioni
cooperative e consortili, iniziato nell’anno 2002.
Questo strumento ha finalità di tipo strategico e gestionale all’interno del progetto
istituzionale qualità, con riferimento agli aspetti economici e sociali critici nel
funzionamento delle cooperative della rete, dei consorzi e della intera impresa rete CGM.
Le finalità primarie dei due strumenti sono quindi diverse, ma molti dei dati rilevati hanno
interesse per l’utilizzo operativo di entrambi gli strumenti.
I dati rilevati attualmente dal sistema di monitoraggio riguardano sette categorie di
informazioni, suddivise fra tredici tabelle:
• aspetti anagrafici e giuridici;
• l’analisi dell’attività svolta dalle cooperative di tipo a) e b), aree e settori di intervento,
numero di utenti o persone svantaggiate inserite, fatturato;
• numero collaboratori e soci e loro variazioni;
• analisi del fatturato per tipologie di commesse, di clienti e di contratti stipulati;
• analisi delle principali forme di finanziamento;
• rilevazione dei dati economici e patrimoniali;
• analisi dei principali meccanismi di rete: servizi ricevuti da soggetti di secondo livello e
appartenenze associative.
Gli indicatori sono raggruppati, a loro volta, in quattro dimensioni principali:
l’identità dell’impresa sociale, cioè la struttura e l’attività, rilevata tramite le classi che
esaminano le caratteristiche della compagine sociale, occupazionale, gli utenti/fruitori,
la crescita e l’innovazione del portafoglio servizi, la struttura del fatturato;
l’utilizzo delle risorse economiche rilevata tramite le classi della solidità, liquidità,
struttura produttiva;
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la valorizzazione delle risorse sociali tramite le classi che esaminano la partecipazione
all’impresa sociale dei lavoratori svantaggiati, degli utenti, dei volontari, dei soci
sovventori;
la capacità di fare rete, intesa come sviluppo dei progetti intercooperativi.
Questi dati sono delle utili evidenze empiriche per chiarire il significato dei diversi “incroci”
della matrice fra categorie di portatori di interesse e aree di valutazione.
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considerando anche i contributi/donazioni ricevute, e quelli con il sistema
cooperativistico considerando i ricavi;
- lo schema di riclassificazione del valore aggiunto distribuito per mezzo degli
indici, che possono fornire una immediata interpretazione dei dati.
Il calcolo del valore aggiunto e della sua distribuzione, con i suoi limiti legati alla
prospettiva solo monetaria di rilevazione degli scambi, è comunque un utile strumento per
comprendere le relazioni esistenti fra i portatori di interesse, e dà pieno valore alla
rilevazione contabile e agli equilibri economici, tema talvolta sottovalutato nelle imprese
sociali.
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Se la redazione di un bilancio di responsabilità etica e sociale è un processo reiterato nel
tempo, vi sarà una evoluzione progressiva nelle successive redazioni.
E’ opportuno non cadere nella trappola del perfezionismo immediato: chiedere “troppo”
alla completezza del documento e al pieno coinvolgimento dei portatori di interesse fin
dalla prima redazione o al punto “redazione zero” è pericoloso e controproducente.
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