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, (Rispondete alle domande)
(Traducete in italiano).
, .
« »
.
.

:
- Storia d’Italia ( )
- Geografia italiana ( )
- Economi Nazionale: l’Italia e la CEE ( : )
- Sistema politico italiano ( )
- Società italiana di oggi ( )
- Cultura italiana ( )
- Storia e cultura russa ( )
- Letteratura italiana ( )

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agg (aggettivo) -
avv (avverbio) –
cong (congiunzione) –
f (sostantivo femminile) -
ger (gerundio) –
m (sostantivo maschile) -
pass (passivo) -
pl (plurale) -
pp (parti ipio passato) -
prep (preposizione) –
qc (qualche cosa) - -
qd (qualcheduno) - -
vi (verbo intransitivo) -
vrfls (verbo riflessivo) -
vt (verbo transitivo) -

7
А И

STORIA D'ITALIA

A LO STATO ITALIANO (1)

A SAN FRANCESCO D'ASSISI (2)


A PERCHÉ LA MONETA ITALIANA SI CHIAMAVA LIRA (3)
B GLI “SVIZZERI” DEL PAPA (4)

GEOGRAFIA ITALIANA

A L'ITALIA: MARI E MONTI (5)


B PROFILO GEOGRAFICO E CONFINI (6)
B LE REGIONI ITALIANE: NORD E NORD-OVEST (7)
A L'ISOLA DI CAPRI (8)
B LE CONDIZIONI CLIMATICHE (9)
B LE REGIONI ITALIANE: CENTRO (10)
B LE REGIONI ITALIANE: CENTRO-SUD (11)

ECONOMIA NAZIONALE

B LA FIAT: LA FABBRICA DELLE AUTOMOBILI ITALIANE (12)


A GLI ITALIANI E LO SCIOPERO (13)
A IL LAVORO E I SINDACATI (14)
B TRASPORTI IN ITALIA (15)
B STRADE E AUTOSTRADE (16)
A RISORSE ECONOMICHE (17)
A L'EURO. LA MONETA PER L'EUROPA UNITA (18)

SISTEMA POLITICO ITALIANO

A LA POLITICA ITALIANA (19)


B ORDINAMENTO COSTITUZIONALE (20)
B GOVERNI IN ITALIA (21)

SOCIETÀ ITALIANA DI OGGI

A I PARCHI NAZIONALI E REGIONALI (22)


B ECOLOGIA (23)
A LA FAMIGLIA ITALIANA (24)
B LA FAMIGLIA NELLA LEGGE (25)

8
A MASS-MEDIA ITALIANI (26)
B LA STAMPA IN ITALIA (27)
B FOTOROMANZI E FUMETTI (28)
A LA TELEVISIONE (29)
B LA SANITÀ ITALIANA (30)
B LA DISUNITÀ D'ITALIA (31)
A MODA E STILE: VESTIRE ALL'ITALIANA (32)
B ARMANI RICORDA... (33)
A IL TURISMO IN ITALIA (34)
B GLI ITALIANI E L'HOBBY DEL BRICOLAGE (35)
A GLI ITALIANI E I CALCIO (36)
B LO SPORT E IL GIORNALISMO SPORTIVO IN ITALIA (37)

CULTURA ITALIANA

B LA CULTURA ITALIANA NEL MONDO (38)


A GALILEO GALILEI (39)
A MICHELANGELO BUONARROTI (40)
B IL CENACOLO (41)
A GRANDI SCOPERTE: CRISTOFORO COLOMBO, AMERIGO VESPUCCI (42)
A LA MIA GIORNATA ALL’UNIVERSITÀ (43)
A LA SCUOLA ITALIANA (44)
B DIALETTI ITALIANI (45)
B QUESTIONE STORICA DELLA LINGUA (46)
B STORIA DEI FAMOSI CAFFÈ ITALIANI. LE "GIUBBE ROSSE” A FIRENZE (47)
A GIUSEPPE VERDI E L'OPERA LIRICA (48)
B LA MUSICA LEGGERA (49)
A IL CINEMA ITALIANO (50)
B IL CINEMA ITALIANO: FEDERICO FELLINI (51)
A IL NATALE IN ITALIA (52)
B FESTE E TRADIZIONI POPOLARI (53)
A L'ALIMENTAZIONE DEGLI ITALIANI (54)
B STORIA SEMISERIA DEL PIÙ TIPICO PIATTO NAZIONALE (55)

STORIA E CULTURA RUSSA

A LA RUSSIA (56)

9
B MOSCA (57)
A "FRJAZIN" VUOL DIRE STRANIERO (58)
B CARLO ROSSI (59)
B ARISTOTELE II (60)

LETTERATURA ITALIANA

A DANTE ALIGHIERI
A FRANCESCO PETRARCA
B GIOVANNI BOCCACCIO
B LA MORTE NEL FIASCO
B GIACOMO LEOPARDI
B EUGENIO MONTALE
B CORRADO ALVARO
B TOMMASO LANDOLFI
Chiavi

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STORIA D'ITALIA

1. Lo Stato italiano А

L'Italia del Nord e l'Italia del Sud sono molto diverse. Perché sono molto diverse? Il Nord e il
Sud sono tanto diversi perché la loro storia è stata diversa.
L'Italia è uno Stato giovane. Infatti, è nato soltanto nel 1861. Prima del 1861 la penisola italiana
era divisa in molti Stati diversi. Al Nord c'erano il Regno di Sardegna* e il Regno
Lombardo-Veneto*. Il Regno Lombardo-Veneto dipendeva dall'Austria. Il Sud e la Sicilia
dipendevano dai Borboni di Francia. Tutti gli stati proteggevano gli interessi della propria capitale
e dei propri sovrani.
Al Sud il re e la sua corte vivevano a Napoli. Solo la città di Napoli al Sud era grande e ricca. Le
altre città e le campagne erano completamente abbandonate. Nel Sud c'erano 1800 centri abitati:
solo pochi erano collegati da strade vere. Tra i diversi Stati della penisola c'erano pochi rapporti
commerciali e culturali. Le differenze economiche fra le varie regioni e le diverse città italiane
diventavano sempre più grandi con il passare del tempo. Nel 1821 cominciarono le lotte e le
guerre per la libertà e l'unità d'Italia.
Questo periodo di lotte e di guerre fu chiamato il Risorgimento*. Alla fine di queste lotte, nel
1861, la penisola italiana divenne Stato unito: fu il Regno d'Italia. Vittorio Emanuele Il fu il primo
re. Il nuovo Stato unito non cancellò le differenze fra Sud e Nord.

Vocabolario

● dipendere da qc, qd ●
proteggere, vt
interesse, m ,
sovrano, m
 corte, f ●
abbandonato, agg, pp abbandonare, vt
centro, m abitato
collegare, vt ,
con il passare del tempo
Stato, m unito

11
cancellare, vt

Commento

Regno, m di Sardegna - .
Regno Lombardo-Veneto - .
Risorgimento, m – ( ).

Rispondete alle domande:

1. Quando la penisola italiana era divisa in molti Stati diversi?


2. Come erano le città e le campagne nel Sud?
3. Quando cominciarono le lotte e le guerre per la libertà e l'unificazione d'Italia?
4. Chi fu il primo re dell'Italia unita?

Traducete in italiano:

1. ,
.
2. - , 1861 .
3. .
4. .
5.
.
6. .

2. San Francesco d'Assisi (1181-1226) А

Figlio di un ricco mercante di Assisi*, nel 1206 rinunzia a ogni bene terreno e inizia la vita di
predicazione. Ama e serve i poveri e i malati, dà consigli a re e papi, ascolta e capisce il canto
degli uccelli, sposa la povertà, parla ai fiori, al sole, all'acqua, al fuoco, alle stelle, al vento, agli
animali, all'amore e alla morte, costruisce conventi e chiese, fa conoscere la parola di Dio a tutta la

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terra. Ancora oggi in Umbria* si sente la sua presenza nei suoi luoghi più belli: Perugia, Gubbio,
Todi, Spello, Spoleto, Foligno*, il monte della Verna*.
È insieme poeta, uomo e santo. Si racconta che quando nasce, un volo di uccelli gira sul tetto
della sua casa; e quando il Santo muore, al tramonto di una serena e tranquilla giornata di ottobre,
gli uccelli, amici della luce, volano intorno alla finestra della povera e nuda stanza.
Questo leggiamo intorno alle sue ultime ore in questa terra: malato e quasi cieco, si fa mettere
nudo sulla nuda terra; alza la faccia al cielo, prega a lungo e canta; chiama tutti i suoi frati e li
invita ad essere felici nella povertà e nell'amore di Dio.

Vocabolario

● mercante, m ● ,
bene, m ,
bene terreno
predicazione, f ,
povero, m ,
consiglio, m
dare consiglio a qd
sposare, vt ,
sposare la povertà
convento, m
chiesa, f ,
● santo, m ●
tramonto, m
nudo, agg ,
● cieco, agg ●
pregare, vt, vi
frate, m ,
invitare qd a fare qc
povertà, f ,

Commento

Assisi – ( ).

13
Umbria – ( ).
Perugia – ( ).
Gubbio, Todi, Spello, Spoleto, Foligno – .
Verna, il monte della Verna – , .

Rispondete alle domande:

1. Dove è nato San Francesco?


2. Che cosa fa San Francesco dopo aver rinunziato a ogni bene terreno?
3. Che cosa si racconta della sua nascita e della sua morte?
4. Quali sono le città dell'Umbria dove si sente la presenza del Santo?
5. A che cosa invita i suoi frati prima di morire?

Traducete in italiano:

1. , .
2. , 1206 .
.
3. , , , , ,
, .
4.
- , , , , , .
5. ,
.
6.
.

3. Perchè la moneta italiana si chiamava lira A

Il nome viene da libbra (dal latino Libra), un'unità di peso diventata anche una moneta: infatti
anticamente le monete erano di metallo pregiato e il loro valore corrispondeva al peso.
La libbra era in uso in Europa fin dal VII secolo, all'inizio non era una moneta reale, ma un'unità
di conto, con valori diversi a secondo dei Paesi e delle epoche.

14
Nel Medioevo quasi tutta l'Italia conteggiava con la libbra carolingia, imposta da Carlo
Magno* nel IX secolo. Con lo sviluppo del commercio venne frazionata per avere denaro di più
comoda circolazione. Le frazioni diventarono a loro volta unità di moneta e presero il nome di lire.
La prima fu la lira milanese di Giovanni Maria Sforza (1474). Le lire vennero coniate
successivamente in tutta Italia. Nel 1860 fu coniata a Firenze una moneta con la scritta “Lira
italiana”. Nel 1862 Vittorio Emanuele II unificò il sistema monetario e la lira divenne l'unità
monetaria del regno.

Vocabolario

● libbra, f ●
unità, f
unità di peso
anticamente, avv ,
pregiato, agg
metallo, m pregiato
valore, m
corrispondere a qc, qd
● essere in uso ●
 Medioevo, m ●
conteggiare, vi
carolingio, agg
venire frazionato, pass frazionare, vt ,
circolazione, f .
coniare, vt
unificare, vt ,

Commento

Carlo Magno – (742 - 814), ,


.

Rispondete alle domande:

15
1. Di che cosa erano fatte le monete e a che cosa corrispondeva il loro valore?
2. A partire da che epoca la libbra era in uso in Europa?
3. Chi ha coniato per primo la lira in Italia?
4. Quale re ha unificato il sistema monetario italiano?

Traducete in italiano:

1. « » « », « » - ,
.
2. , .
3. ,
.
4. , .
5. 1860 « ».

4. Gli “svizzeri” del Papa B

Il 6 maggio di ogni anno, le Guardie svizzere che entrano a far parte del Corpo pontificio
recitano il giuramento solenne che le lega fedelmente alla Chiesa. Chiamate per nome, si fanno
avanti al centro del cortile di San Damaso, posano la mano sinistra sulla bandiera della Guardia,
alzano la destra al cielo con le tre dita aperte, quale simbolo della Trinità, e pronunciano le parole
di rito.
La Guardia svizzera pontificia nasce ufficialmente nel 1506, quando un gruppo di
centocinquanta svizzeri, al comando del capitano Kaspar von Silenen, passando per Porta del
Popolo, entra in Vaticano, dove viene benedetto da Papa Giulio II.
Da allora, la Guardia ha subito profondi mutamenti, dovuti soprattutto allo scioglimento da
parte di Papa Paolo VI, nel 1970, della Guardia Nobile pontificia e della Guardia Palatina
d'onore. La mancanza di queste ultime ha fatto sì che l'intero servizio di guardia sia affidato alla
Guardia svizzera.
La giornata delle Guardie è impegnata, oltre che a montare la guardia in Vaticano e a seguire il
Papa nelle sue funzioni e nelle celebrazioni liturgiche, a una serie di ispezioni, marce ed esercizi
di tiro.

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Ciò che più incuriosisce delle Guardie svizzere è la loro uniforme. Anche questa, come tutti gli
altri elementi che contraddistinguono il Corpo, ha subito profondi mutamenti nel tempo:
sappiamo, infatti, che le prime guardie erano vestite secondo i comuni usi del loro tempo e che solo
con il Rinascimento i loro costumi cominciarono ad assumere la foggia e i colori che ancora oggi li
caratterizzano.
L'uniforme che noi conosciamo risponde ai tradizionali colori dei Medici (blu, rosso e giallo). La
sua paternità si fa risalire a Michelangelo e Raffaello che, con le loro pitture, avrebbero
influenzato e diffuso il gusto del Rinascimento; e, come sappiamo, l'attenzione della Chiesa per
l'arte rinascimentale è stata pressoché totale.
Le stesse armi, l'alabarda, la picca e la spada, rappresentano tuttora un simbolo distintivo e
come il resto contribuiscono alla creazione di quell'idea di impeccabilità, di purezza, ma
soprattutto di resistenza al tempo, che la Chiesa ha sempre voluto dare di sé e del suo storico
difensore: il corpo delle Guardie svizzere pontificie.

Vocabolario

● Guardie, fpl svizzere ●


entrare a far parte di qc
Corpo, m pontificio
recitare, vt il giuramento
solenne, agg
farsi, vrfls avanti
quale, agg
di rito, agg
 mutamento, m ●
scioglimento, m
Guardia, f Nobile pontificia
Guardia Palatina d'onore
affidare, vt ,
 funzione, f ● . ,

celebrazione, f liturgica
ispezione, f . ,
esercizio, m di tiro

17
 contraddistinguere, vt ● ,
foggia, f ,
 paternità, f ● .
risalire, vi a qc, qd ,
totale, agg
 alabarda, f ●
picca, f
spada, f
distintivo, agg
impeccabilità, f
purezza, f
resistenza, f ,
resistenza al tempo .

Rispondete alle domande:

1. Quando e come le Guardie svizzere che entrano a far parte del Corpo pontificio recitano il
giuramento solenne?
2. Come nasce ufficialmente la Guardia svizzera pontificia?
3. Come è impegnata la giornata delle Guardie?
4. Perché l'uniforme delle Guardie svizzere incuriosisce più di tutto?
5. Qual’è la storia della loro uniforme?

Traducete in italiano:

1. 6
.
2. 1506 .,
150 , II.
3. .
4. ,
.

18
5. :
, ,
.
6. ( , , ) ,
.

19
GEOGRAFIA ITALIANA

5. L'Italia: mari e monti А

L'Italia è una penisola. La penisola italiana si trova nel mare Mediterraneo. Il mare Mediterraneo
si chiama mare Adriatico a Est d'Italia, mare Tirreno a Ovest, mare Jonio a Sud. La penisola italiana
ha 7.000 chilometri di coste. Una parte delle coste è bassa e ha spiagge; una parte è alta e
frastagliata, e ha promontori e golfi.
Nel mare Mediterraneo non ci sono molti pesci. I pesci più numerosi del mare Mediterraneo
sono i pesci azzurri. Le sarde, le acciughe e gli sgombri sono pesci azzurri. Sulle coste ci sono
molte città e molti paesi. Dodici milioni di italiani vivono nelle città e nei paesi delle coste. Molti
turisti vanno d'estate nelle città e nei paesi delle coste. Gli alberghi e i turisti sono numerosi
soprattutto sulle coste della Liguria, dell'Emilia Romagna, della Versilia (in Toscana), della
Campania.
Sono molto belle le coste della Sardegna, della Sicilia, della Calabria, della Puglia, della
Maremma* (in Toscana), di tutte le piccole isole.
Ma l'Italia non ha solo i mari belli, ha anche tante montagne, alte e non troppo alte, tutte belle
con bellezza diversa. Per esempio, sono molto pittoresche le Dolomiti, che sono una parte delle
Alpi. Si chiamano anche Alpi Dolomitiche e si trovano in due regioni italiane: il Trentino
Alto-Adige (Süd-Tirol) e il Veneto.
Le montagne delle Dolomiti sono splendide: hanno colori molto belli. La Marmolada è la
montagna più alta delle Dolomiti: è alta 3342 metri.
In tutte le Dolomiti ci sono molti piccoli paesi che sono meta dei turisti sia d’estate sia
d’inverno. I paesi più famosi sono Cortina d'Ampezzo, Ortisei, Canazei, Moena, San Martino di
Castrozza.

Vocabolario

 costa, f ●
frastagliato, agg
promontorio, m ,
golfo, m

20
 pesce, m ●
pesci azzurri « » (
)
sarda, f
acciuga, f
sgombro, m

Commento

Maremma, f - , .

Rispondete alle domande:

Dove si trova la penisola italiana?


Quali mari bagnano l'Italia?
Quanti chilometri di coste ha l'Italia?
Dove si trovano le Dolomiti?
Perché i turisti vanno nelle Dolomiti in inverno e in estate?

Traducete in italiano:

1. .
2. - , , - ,
.
3. - .
4.
.
5. .
6. , ,
, - .
7. : .
8. - , 3342 .
9. .

21
6. Profilo geografico e confini B

Dal punto di vista geografico, l'Italia è definita di solito una penisola. La forma caratteristica
della penisola Appenninica è facilmente riconoscibile su tutte le mappe geografiche, ricordando
quella di uno stivale. Però il territorio italiano consiste anche - oltre alla regione peninsulare - di
una regione continentale ed di una regione insulare.
La regione continentale comprende le Alpi meridionali e la Valle Padana; così la penisola vera e
propria inizia dall'Appennino tosco-emiliano e poi si protrae in direzione sud-est. La parte insulare
è costituita dalle due isole maggiori, una delle quali si trova all'estremità della penisola – la Sicilia,
mentre l'altra è situata al centro del Mediterraneo occidentale – la Sardegna.
Il rilievo del territorio italiano è irregolare per la presenza di varie montagne e colline; per
questo le vie di comunicazione hanno spesso tracciati complessi e tortuosi. I sistemi montuosi
principali sono due: le Alpi e gli Appennini.
Le Alpi, montagne più recenti e di maggiore altezza, sono la prima catena montuosa d'Europa;
esse abbracciano come un arco tutte le regioni settentrionali italiane e scendono verso la Valle
Padana con una serie di basse montagne e colline dette Prealpi. Gli Appennini si collegano
direttamente al settore sud-occidentale delle Alpi (Alpi marittime) e di là proseguono lungo tutta la
penisola. Il paesaggio diventa molto vario, ora montuoso, ora collinare.
Le pianure sono rare: l'unica eccezione è rappresentata dalla Valle Padana (o Valpadana),
grande pianura alluvionale compresa fra le Alpi e l'Appennino tosco-emiliano, originata dal corso
del fiume Po (che in latino si chiamava Padus) e dei suoi affluenti.
Nonostante l'abbondanza dei rilievi, i fiumi in Italia sono piuttosto modesti, specie nella parte
peninsulare: il territorio italiano non è abbastanza esteso per consentire lo sviluppo dei corsi
d'acqua, essi raggiungono il mare troppo presto. Il maggiore dei fiumi è il già citato Po, l'unico
navigabile; degni di nota sono anche il Tevere e l'Arno che tuttavia, al pari di tutti gli altri fiumi
peninsulari, hanno carattere torrentizio e stagionale.
I confini naturali dell'Italia sono molto netti e definiti: a nord la catena delle Alpi, a ovest, sud
ed est il mare Mediterraneo (più precisamente, i mari che bagnano l'Italia sono - da ovest a est - il
mar Ligure, il mar Tirreno, il mare Ionio, il mare Adriatico). I confini politici ricalcano quelli
naturali: le frontiere terrestri si trovano tutte al nord, e in genere coincidono con la sommità delle
Alpi. L'Italia confina con Francia, Svizzera, Austria e Slovenia.

Vocabolario

22
 peninsulare, agg ●
continentale, agg
insulare, agg
● protrarsi, vrfls ● ,
estremità, f ,
 irregolare, agg ● . ,
( )
tracciato, m ,
tortuoso, agg ,
● recente, agg ● ,
catena, f montuosa
Prealpi, f pl
settore, m , ,
montuoso, agg
collinare, agg
● pianura, f ●
originato, pp originare, vt , ,

corso, m ,
corso d’acqua ,
affluente, m
● modesto, agg ● ,
esteso, pp estendere, vt
navigabile, agg
al pari di, avv ,
torrentizio, agg , ( )
stagionale, agg ,
● confine, m ●
confini naturali
netto, agg
definito agg, pp definire, vt
bagnare, vt
frontiera, f
terrestre, agg

23
Rispondete alle domande:

1. Come viene definita di solito l'Italia dal punto di vista geografico?


2. Quali fenomeni geomorfologici determinano il carattere del rilievo d'Italia?
3. Quali sono le principali catene montuose, dove sono situate?
4. A causa di quali fattori naturali i corsi d'acqua non riescono a svilupparsi sul territorio
peninsulare?
5. Dove passano i confini naturali e quelli politici?

Traducete in italiano:

1. .
2. ,
: .
3. - .
4. -
.
5. – , . ,
.
6. .

7. Le regioni italiane: Nord e Nord-Ovest B

La Valle d'Aosta è la più piccola regione italiana. È una regione autonoma, che ha speciali
regolamenti amministrativi per la protezione del bilinguismo locale (in Valle d'Aosta infatti si
parlano due lingue: l'italiano e il franco-provenzale). Le altre regioni autonome italiane sono il
Trentino - Alto Adige e il Friuli - Venezia Giulia (sempre per il bilinguismo) e Sicilia e Sardegna
(per il fatto che sono isole).
Il Piemonte è una delle regioni più ricche e vitali d'Italia. Deve il suo nome al fatto che tutto il
suo territorio si trova “ai piedi del monte”, cioè è circondato e racchiuso dalle Alpi. Torino, il
capoluogo del Piemonte, è la quarta città d'Italia per grandezza, dopo Roma, Milano e Napoli; le
sue grandi fabbriche di automobili gli danno una notevole importanza economica. Il gruppo FIAT

24
(Fabbrica Italiana Automobili Torino), con oltre 250.000 dipendenti, possiede tutta l'industria
automobilistica italiana, ed è molto potente anche nell'informazione, nelle assicurazioni, nella
chimica, eccetera. Un altro importante gruppo industriale è l'Olivetti, azienda informatica con sede
a Ivrea.
Il Piemonte è una regione molto importante per la storia del paese, perché è quella che ha
promosso e guidato l'unificazione italiana negli anni 1859-1860. In quegli anni il Piemonte, l'unico
Stato italiano ancora indipendente, combattè e vinse una guerra contro l'Austria. La guerra finì con
la conquista della vicina Lombardia, cui seguì l'annessione più o meno spontanea degli altri stati
della penisola. Questo processo di unificazione è chiamato dagli storici italiani Risorgimento, e i
suoi principali artefici furono Camillo Cavour e Giuseppe Garibaldi; la vittoria del Piemonte fu
possibile grazie al decisivo aiuto della Francia. Per alcuni anni, dal 1861 al 1865, Torino fu la
capitale del nuovo regno d'Italia.
Il Veneto è, per importanza economica, la terza regione dell'Italia settentrionale dopo Lombardia
e Piemonte. La sua forza economica è cresciuta solo negli ultimi anni: prima il Veneto era una
regione povera, una delle più arretrate d'Italia. Ora comunque la situazione è cambiata: in pochi
anni il Veneto si è rapidamente industrializzato, soprattutto nel settore della media e piccola
impresa.
A differenza di Lombardia e Piemonte, le energie produttive di questa regione non si
concentrano nel suo capoluogo. Venezia, infatti, dopo esser stata per lunghi secoli la prima potenza
marittima e commerciale del Mediterraneo, è oggi una città morta; è importante solo dal punto di
vista turistico e storico, perché è veramente la città più straordinaria d'Italia. La sua decadenza
cominciò dal Sei-Settecento; la sua indipendenza politica cessò nel 1797, quando fu ceduta da
Napoleone all'Austria. Oggi in Veneto le città economicamente attive sono altre: Padova, Verona,
Mestre, Treviso. Per l'assenza di una città più importante delle altre, il Veneto si può definire una
regione policentrica.
Il dialetto veneto è uno dei pochi dialetti italiani che abbia una vera dignità linguistica: sia per
meriti letterari (alcuni scrittori lo usarono nelle loro opere, ad esempio Goldoni), sia perché per
molti secoli è stato la lingua ufficiale (per gli atti amministrativi, giudiziari, eccetera) di una
nazione libera e potente. L'indipendenza della Repubblica veneziana durò 1100 anni; l'Italia è unita
solo da 140 anni, e la sua storia non può ancora paragonarsi a quella, gloriosa, di questo
antichissimo Stato. Per tutte queste ragioni, gli abitanti del Veneto sono molto gelosi delle loro
tradizioni e della loro lingua, al punto da sognare l'autonomia politica per la loro regione. Venezia
ebbe in passato una straordinaria importanza culturale, specie per la vita teatrale e musicale e per
l'editoria (le prime tipografie italiane sorsero a Venezia).

25
Oggi la città ospita molte importanti manifestazioni artistiche, come la Biennale*, esposizione
internazionale d'arti visive, e la Mostra del cinema.

Vocabolario

 regione, f autonoma ●
regolamento, m ,
regolamenti amministrativi
bilinguismo, m ,
locale, agg
 circondato, pp circondare, vt ●
racchiuso, pp racchiudere, vt ,
capoluogo, m
potente, agg
informazione, f
assicurazioni, f pl
sede, f
 promuovere, vt ● ,
annessione, f
artefice, m
 arretrato, agg, pp arretrare, vt, vi ●
industrializzare, vt
impresa, f ,
piccola e media impresa
 policentrico, agg ●
 dignità f ● ,
dignità linguistica
merito, m
meriti letterari
paragonarsi, vrfls
editoria, f
ospitare, vt

26
Commento

Biennale di Venezia – ,
, 1895 .

Rispondete alle domande:

Quante regioni autonome ci sono in Italia?


Quali industrie sono concentrate a Torino?
In quali anni Torino fu capitale d'Italia?
Perché il Veneto puè essere definito una regione policentrica?
Perché i veneti sono molto gelosi del loro passato?
Da quanti anni il Veneto appartiene all'Italia, quale era la sua situazione politica precedente?

Traducete in italiano:

1. ' - . ,
.
2. , ,
.
3. – , ,
.
.
4. , ,
.
5. .
6. ,
, .

8. L'isola di Capri А

27
Per quanto riguarda la sua etimologia, Capri deve il suo nome all'origine greca dei coloni che la
popolarono in tempi storici. Effettivamente Capri non deriva dal latino caprae (capre), bensì dal
greco kapros (cinghiale).
Geologicamente è un'isola calcarea: la sua costa, formata da rocce dolomitiche spesso a picco
sul mare, è costellata da numerose e meravigliose grotte ed è circondata da scogli dalle forme più
svariate. La cittadina dì Capri è situata fra il monte Tiberio e il monte Solaro. L'altro centro abitato,
Anacapri, si trova su di una distesa verdeggiante ad occidente del monte Solaro.
L'isola fu abitata sin dall'epoca paleolitica, e divenne successivamente greca e romana. Cesare
Augusto, colpito dalla bellezza dell'isola, l'acquistò nel 29 a. C.; Tiberio vi dimorò dal 27 al 37 d.
C., costruendovi dodici ville dedicate a divinità dell'Olimpo e, dalla più grande di esse, “Villa
Jovis”, governò l'impero.
L'isola passò poi attraverso le vicende politiche italiane: appartenne al Ducato di Napoli, subì le
invasioni saracene quindi il dominio longobardo, normanno, angioino, aragonese, spagnolo,
austriaco, francese e inglese.
Dal 1800 è meta preferita di scrittori e poeti attratti dalle sue armoniose bellezze.
Capri ha un clima salubre e molto mite tipicamente mediterraneo: la temperatura media di
febbraio, il mese più freddo, è di 9 o 10 gradi, quella di agosto, il mese più caldo, è di 27 gradi.
Altro dato importante è la flora dell'isola che, racchiusa in una superficie relativamente piccola,
offre ben 850 specie e 133 varietà. Capri è per tutto ciò, una delle mete che mediterranee più
affascinanti in ogni stagione dell'anno.

Vocabolario

 deve il suo nome a qc, qd ●


popolare, vt
cinghiale, m
 calcareo, agg ●
a picco, avv
costellare, vt
scoglio, m
svariato, agg
verdeggiante, agg
 dimorare, vt ● ,
divinità, f

28
 vicenda, f ● ,
longobardo, agg, m
normanno, agg, m
angioino, agg, m ,
aragonese, agg, m , ,
 meta, f ● ,
 affascinante, agg ●

Rispondete alle domande:

1. A che osa deve il suo nome l'isola di Capri?


2. Chi furono i dominatori dell'isola?
3. Quante città grandi ci sono a Capri?
4. Che cosa attrae a Capri scrittori, poeti e turisti?
5. Com'è la flora di Capri?

Traducete in italiano:

1. ,
.
2. .
3. ,
.
4. 27 37 . . ., ,
; -“ ”.
5. :
, ,
.
6. 1800 . - ,
.
7. , .
8. - .

29
9. Le condizioni climatiche B

L 'Italia gode la fama, almeno presso i popoli d'Oltralpe, di essere il “paese del sole”.
Effettivamente il suo clima, pur classificabile tra quelli temperati, risente estesamente dei
benefici della mediterraneità, però da regione a regione, da provincia a provincia, si incontrano
moltissime differenze. Del clima italiano si distinguono almeno tre varietà fondamentali: clima
alpino nella zona delle Alpi, clima continentale o semicontinentale nelle regioni padane,
appenniniche e adriatiche, clima mediterraneo nelle zone costiere tirreniche e nelle isole.
La varietà climatica, a sua volta, ha dato luogo a una ricca varietà ambientale. Il paesaggio
alpino è quello tipico dell'alta montagna, con folti boschi di conifere, ottimi pascoli, intensi freddi
invernali e neve perenne sulle cime più alte: è lo stesso paesaggio che possiamo trovare in Austria,
in Svizzera e nella Germania meridionale. L'Italia padana ha un paesaggio non troppo diverso da
quello delle zone pianeggianti della Francia e della Germania: è una regione intensamente coltivata,
con rari boschi di querce e pioppi. Il paesaggio muta sensibilmente non appena si varca
l'Appennino: nelle regioni centrali la cosiddetta macchia mediterranea (un insieme di arbusti
sempreverdi come la ginestra, l'oleandro, il ginepro, il rosmarino, ecc.) si alterna a boschi di
querce, cipressi e pini, e a coltivazioni di viti e ulivi. È un paesaggio gradevole e ancora ricco di
vegetazione. Man mano che ci si sposta verso il sud della penisola, la vegetazione diminuisce a
causa dello scarseggiare delle piogge. Qui il paesaggio, col suo suolo arido e impoverito, somiglia
molto a quello di altre regioni costiere mediterranee (Grecia, Spagna, Turchia): gli alberi sono rari,
prevale la macchia mediterranea.
Le stagioni hanno sempre segnato con la loro ciclicità i ritmi di vita e dì lavoro degli uomini: il
calendario delle attività, delle pause di lavoro, dei modi di abbigliarsi. L'estate del Sud è calda,
caratterizzata dal tempo sereno, senza pioggia. Nel Nord invece l'estate è spesso rotta da temporali,
molto importanti per l'agricoltura. L 'inverno è al Nord rigido e povero di precipitazioni che sono
spesso nevose; al Sud è generalmente piovoso, o nevoso (sui rilievi). Le piogge al Nord sono
abbondanti soprattutto nelle stagioni di transizione, l'autunno e la primavera.
L 'alternarsi delle stagioni suggerisce tradizionalmente, con esattezza, il calendario delle attività
agricole, dei riti e delle feste. Fondamentali sono sempre state, in particolare nel loro rapporto
stagionale, la semina e la raccolta del grano, considerata l'importanza di questo cereale. La
mietitura un tempo costituiva il momento culminante dell'annata nel mondo rurale e suscitava
una partecipazione profonda e corale, che era anche un momento di festa oltre che di lavoro.
Altra scadenza importante in un paese come l'Italia era ed è ancora la vendemmia (cioè la raccolta
dell'uva), così come la raccolta autunnale delle olive.

30
Vocabolario

 godere la fama di qc ● , .
effettivamente, avv
classificabile, agg
temperato, agg, pp temperare, vt
risentire, vi di qc
beneficio, m ,
mediterraneità, f
clima, m
clima alpino
continentale, agg
semicontinentale, agg
costiera, f
● varietà, f ambientale ●
conifera, f
neve, f
neve perenne
quercia, f
pioppo, m
macchia, f mediterranea
arbusto, m
ginestra, f
oleandro, m
ginepro, m
rosmarino, m
gradevole, agg
 sereno, agg 
precipitazione, f
stagioni, f pl di transizione ,
 semina, f 
raccolta, f
cereale, m

31
mietitura, f
annata, f ( , )
partecipazione, f
partecipazione profonda
corale, gg
vendemmia, f

Rispondete alle domande:

1. Com'è il clima italiano e quante varietà ce ne sono?


2. Che tipo di vegetazione caratterizza la zona del clima alpino?
3. Perché la vegetazione e il paesaggio cambiano man mano che si scende verso il sud?
4. Quali fattori determinano il calendario delle attività, delle pause di lavoro, dei modi di
abbigliarsi?
5. Quali proverbi italiani legati alle stagioni e al tempo conosce?

Traducete in italiano:

1. « », ,
.
2. .
3. , ,
.
4.
: ,c
.
5. , -
.
6.
; , , .
7. , , .
8. ,
.

32
10. Le regioni italiane: Centro B

L'Emilia-Romagna, come si vede dal nome, è un'altra doppia regione, unita per comodità
amministrativa. Si chiama Emilia la parte centro-occidentale, e Romagna la parte più orientale,
che dà sulla costa adriatica. Questa regione non ha una storia unitaria, perché le città dell'Emilia
(Parma, Piacenza, Modena) furono a lungo indipendenti, mentre la parte orientale, con Bologna,
fece parte dello Stato della Chiesa. Anche questa, come il Veneto e le Marche, è una regione
policentrica, priva di una città egemone e ricca invece di centri di media grandezza.
L'Emilia-Romagna è considerata la regione italiana in cui si vive più piacevolmente: la regione
ha delle ricche tradizioni culinarie, e i suoi prodotti alimentari sono abbondanti e vari.
L'Emilia-Romagna infatti è la regione più agricola d'Italia: il suo territorio, fertile e pianeggiante, è
tutto coltivato, e molto diffuso è anche l'allevamento (di bovini e suini). I prodotti tipici della
regione sono parecchi: il prosciutto, il vino rosso (sangiovese, lambrusco), la pasta ripiena
(ravioli, tortellini), i latticini (il formaggio parmigiano-reggiano). Non a caso
nell'Emilia-Romagna sono concentrate le maggiori industrie alimentari del paese, la più nota delle
quali è forse la Parmalat (con sede a Parma).
La Liguria è una stretta striscia di territorio compresa fra i monti e il mare: le montagne la
separano da Piemonte, Lombardia ed Emilia. Il mare su cui si affaccia si chiama mar Ligure.
L'unica grande città della regione è Genova, suo capoluogo. Genova è situata al centro di un ampio
golfo che prende il suo nome (Golfo di Genova), formato da due lunghe coste, la riviera di
ponente e la riviera di levante. In passato Genova era una repubblica marinara molto potente:
era in concorrenza con le altre repubbliche marinare italiane (Pisa, Amalfi e Venezia),
concorrenza che portò a frequenti guerre. Le battaglie si svolgevano naturalmente sui mari. Genova
fu in rivalità soprattutto con Venezia, per il controllo delle rotte commerciali per l'oriente: le
principali battaglie navali fra queste due potenze si svolsero nel mar Egeo e nel mar Nero.
La Toscana è una regione dell'Italia centrale. Essa infatti si trova a sud dell'Appennino
tosco-emiliano che separa l'Italia settentrionale da quella centrale. La Toscana è detta anche una
regione tirrenica, perché le sue coste sono bagnate dal mare Tirreno.
Il paesaggio toscano più tipico è comunque quello collinare, con la classica vegetazione di ulivi,
cipressi, macchia mediterranea. Questo paesaggio, per la perfetta integrazione di natura e opere
dell'uomo, è famoso per la sua grande bellezza. Bei panorami offrono pure la costa tirrenica e
l'arcipelago toscano (isola d'Elba e isole minori), che richiamano un intenso turismo estivo.

33
In Toscana mancano vere e proprie aree industriali, ad eccezione forse della città di Prato
(industria tessile). Le principali risorse della regione sono il turismo, l'agricoltura (vino, olio
d'oliva), l'artigianato e la piccola industria (abbigliamento, mobilifici).
La Toscana (e in particolare Firenze, il suo capoluogo) è stata una regione importantissima per la
storia e per le arti italiane. Firenze, che nel Medio Evo era un fiorente centro commerciale, capitale
prima di una repubblica e poi di una signoria (sotto la potente dinastia dei Medici), ha sempre
accolto ed allevato un grande numero di artisti: scultori, pittori, architetti. Fu la culla
dell'Umanesimo e del Rinascimento. Oggi Firenze non è più una città molto ricca, né molto attiva;
le sue opere d'arte e i suoi monumenti, però, attirano ogni anno un gran numero di turisti. Essa è fra
le prime città d'arte del mondo, un'autentica città-museo: innumerevoli capolavori sono conservati
nella galleria degli Uffizi, nella galleria Palatina, nelle Cappelle Medicee, nella galleria
dell'Accademia. Ma anche il resto della Toscana è ricchissimo di storia, monumenti antichi, opere
d'arte: specie le città di Siena e Pisa. Firenze, Siena e Pisa, tra l'altro, sono tutte e tre sedi di antiche
e prestigiose università.
L'Umbria è l'unica tra le regioni italiane peninsulari non bagnata dal mare, montuosa, essa si
presenta con aspetto tranquillo, senza colori drammatici. I più la guardano solamente dal punto di
vista della bellezza artistica e naturale. Gli stranieri ne hanno una nozione molto semplice e molto
gradevole: una fitta corona di città piccole e medie tutte stupende, fuse dal bel paesaggio e dai
ricordi francescani, con una popolazione dall'indole graziosa e dolce. Il nome di questa regione
deriva dall'antico popolo degli Umbri, che l'abitarono in epoca preromana. L'Umbria è una regione
un po' appartata, lontana dalla grandi vie di comunicazione. Il suo territorio è prevalentemente
collinoso, e grazie alla presenza di molti corsi d'acqua la vegetazione è fitta e rigogliosa. L'Umbria
è una regione verde. L'Umbria si trova proprio al centro dell'Italia, ma la sua importanza economica
è modesta. Il capoluogo, Perugia, supera di poco i 100.000 abitanti. La sua prima risorsa è
l'agricoltura, anche se negli ultimi anni sta intensificandosi il turismo. Le ricchezze naturali e
storiche della regione sono numerose: i centri turistici più importanti sono Perugia (sede di una
normale università e di un'università per stranieri) e Assisi, la città di San Francesco.

Vocabolario

 comodità, f amministrativa ●
Stato, m della Chiesa ( .)
egemone, agg, m ,
città, f egemone

34
● piacevolmente, avv ●
abbondante, avv
allevamento, m
prosciutto, m
vino rosso (sangiovese, lambrusco)
pasta ripiena (ravioli, tortellini)
latticini (formaggio parmigiano-reggiano) ( )
 riviera, f 
ponente, m
riviera di ponente
levante, m
riviera di levante
repubblica, f marinara
essere in concorrenza con qd ,c
rotta, f , ,
rotta commerciale
 vegetazione, f 
integrazione, f . ,
 area, f industriale 
artigianato, m
mobilificio, m
 fiorente, agg 
culla, f
● nozione, f ● ,
francescano, agg, m ,
indole, f ,
grazioso, agg
collinoso, agg
rigoglioso, agg , ,
intensificarsi, vrfls

Rispondete alle domande:

1. Perché l'Emilia-Romagna non ebbe una storia unitaria?

35
2. Che cosa era Genova in passato e con chi rivaleggiava sui mari?
3. Come è il paesaggio toscano?
4. Quali motivi storici fanno di Firenze un importante centro d'arte?
5. Quale antico popolo diede il suo nome all’Umbria?
6. Com'è l'Umbria oggi?

Traducete in italiano:

1. , - - « » ,
.
2. , - - , :
.
3. – , .
4. ,
.
.
5. ,
.
6. ,
.
7. , ,
: , , .
.
8. - , . ,
. - .

11. Le regioni italiane: Centro-Sud B

Il Lazio è anzitutto Roma. Questa città, che un tempo fu la capitale del mondo, ha conservato
fino a oggi parte della sua universalità perché è sede del papato e centro spirituale della Chiesa
cattolica. Il Lazio e Roma furono annessi all'Italia solo nel 1870: sino a quell'anno appartenevano
allo Stato Pontificio, o Stato della Chiesa. Per la sua grande importanza storica e simbolica, la città
divenne immediatamente capitale del regno d'Italia. Il territorio della Chiesa fu ridotto a un

36
quartiere della città, il Vaticano, dove sorge la basilica di San Pietro. Attualmente la Città del
Vaticano è il più piccolo Stato del mondo, con appena 700 abitanti; possiede però una sua moneta,
la sua posta, una stazione radiotelevisiva, dei giornali e un piccolo esercito.
Roma è una città molto grande, la prima città d'Italia per numero di abitanti. In essa si concentra
la vita politica e amministrativa del paese: è sede del Parlamento, dei ministeri, della televisione di
Stato; vi risiede il Presidente della Repubblica (al Palazzo del Quirinale). Grandissima, inutile
dirlo, è l'importanza artistica della città, che possiede imponenti resti archeologici romani,
monumenti, palazzi e molte straordinarie opere d'arte del Rinascimento e del barocco.
La Campania è una regione meridionale tirrenica. Il suo territorio è vario, distribuito fra pianura,
colline, e montagne ricoperte di fitta foresta. La popolazione è accentrata nel capoluogo, Napoli,
che è una delle maggiori città d'Italia e di tutta l'area del Mediterraneo. Napoli è posta in ottima
posizione, sul mare, al centro del golfo omonimo (Golfo di Napoli); il suo porto ha delle efficaci
protezioni naturali. A poca distanza dalla città si trova il Vesuvio, uno dei pochi vulcani attivi
d'Europa.
Napoli soffre di molti gravi problemi, tipici delle metropoli meridionali (come ad esempio
Palermo e Catania). Li elenchiamo: sovrappopolazione, inquinamento, cattive condizioni
igienico-sanitarie, disoccupazione, carenza dei servizi pubblici. Si aggiunge, in più, un altro
ricorrente fenomeno meridionale, la criminalità organizzata. Tre regioni italiane, in particolare,
sono colpite da questo fenomeno: Campania, Calabria, Sicilia. Queste organizzazioni si insediano
facilmente nelle zone povere e poco assistite dallo Stato, nelle quali è più diffusa la
disoccupazione. Questa criminalità è spesso chiamata col nome generico di mafia, ma si
distinguono molte varietà locali: la mafia vera e propria è siciliana, mentre in Campania e Calabria
sono attive rispettivamente la camorra e la 'ndrangheta.
La Puglia costituisce un'eccezione nel panorama dell'Italia meridionale, perché è una regione
relativamente ricca e lavoratrice; la qualità della vita è discreta, anche se ovviamente non si
possono fare paragoni con le regioni centrosettentrionali. Le grandi risorse della regione sono il
turismo e l'agricoltura (olivo, frutta). Non mancano però le industrie, specie attorno alle città di Bari
e Taranto; Bari, il capoluogo, rappresenta l'aspetto più moderno della regione e per questo è anche
soprannominata la “Milano del sud”. La città artisticamente più importante è Lecce, che per i suoi
molti monumenti barocchi è soprannominata la “Firenze del sud”. La Puglia è molto popolosa,
ricca di paesi e cittadine di media e piccola grandezza; le città che superano i 40.000 abitanti sono
ben diciotto. Bari, Brindisi e Taranto sono anche tre fra i maggiori porti italiani; le coste della
Puglia sono a breve distanza dall'Albania e dalla Grecia.

37
La Sicilia è la più estesa regione d'Italia, e anche l'isola più grande del Mediterraneo. Ha una
forma triangolare. È separata dalla penisola dallo Stretto di Messina largo appena 3 km. Il suo
territorio è generalmente montuoso, perché la catena appenninica prosegue anche al di là dello
Stretto.
La Sicilia è forse la regione che soffre di più a causa della siccità. L'acqua non solo manca per
l'agricoltura, ma è frequente che d'estate le città siciliane rimangano “coi rubinetti asciutti”per varie
ore al giorno. I boschi sono rari, e i pochi cespugli sono soggetti a frequenti incendi.
La Sicilia è un'isola ricchissima di storia. Colonizzata da Greci, Cartaginesi e infine Romani, fu
per molti secoli una terra fiorente; per la sua abbondante produzione agricola era chiamata “il
granaio d'Italia”. Il periodo fortunato proseguì anche sotto la dominazione degli Arabi, che
abbellirono l'isola di molti palazzi e giardini, vi fecero lavori d'irrigazione e vi introdussero la
coltivazione degli agrumi. Più tardi la Sicilia fu tolta agli Arabi dai Normanni; poi passò agli Svevi
(la dinastia imperiale germanica) e Palermo ospitò la corte dell'imperatore Federico II, che
incoraggiò le arti e la poesia. La decadenza cominciò più tardi, quando la Sicilia divenne terra di
conquista per moltissimi dominatori stranieri.

Vocabolario

 anzitutto, avv ●
universalità, f
papato, m
immediatamente, avv
 imponente, agg ● ,
 accentrare, vt ●
omonimo, agg ,
 elencare, vt ●
sovrappopolazione, f
inquinamento, m
carenza, f
ricorrente, agg
criminalità, f organizzata
insediarsi, vrfls
assistere, vt
camorra, f ( )

38
'ndrangheta, f ( )
 lavoratore, m lavoratrice, f ● , ,
centrosettentrionale, agg -
soprannominare, vt ,
popoloso, agg
 cespuglio, m ●
soggetto, agg a qc
 granaio, m ●
fortunato, agg ,
dominazione, f ,
abbellire, vt
irrigazione, f ,
agrumi, m pl
incoraggiare, vt ,

Rispondete alle domande:

1. Quando il Lazio e Roma furono annessi all'Italia?


2. Che spirito conserva tutt'ora Roma?
3. Dove è accentrata la popolazione della Campania?
4. Quali problemi tormentano Napoli e il Meridione?
5. Perché Lecce è soprannominata la Firenze del Sud?
6. Perché la Puglia costituisce un'eccezione nel panorama dell'Italia meridionale?

Traducete in italiano:

1. - , , . , ,
.
2. - , 700
, , , ,
.
3. :
, , .

39
4. ,
. ,
.
5. « »,
.
6. ,
.
7. « ».

40
ECONOMIA NAZIONALE

12. La FIAT: la fabbrica delle automobili italiane B

Prima tra i gruppi imprenditoriali privati, la FIAT è stata protagonista dello sviluppo
industriale dell'Italia. Ampliatasi durante gli anni del miracolo economico (1958-1962), oggi è
una multinazionale i cui settori di produzione spaziano dall'automobile ai veicoli industriali, dalla
robotica al materiale ferroviario, alla realizzazione di grandi infrastrutture.
Nel 1899 un gruppo di giovani nobili e ricchi borghesi, tra cui presto emergerà la figura di
Giovanni Agnelli, possidente terriero e ufficiale di cavalleria, formano una piccola impresa per la
produzione di veicoli mossi da un motore a benzina. Nel 1955 vengono prodotte 250.000
automobili ed è avviata la costruzione dell'autostrada Milano-Napoli. In seguito al grande boom
della produzione e dei consumi, l'aumento dei livelli di produzione e di occupazione della FIAT
provoca una crescita esplosiva nell'area di Torino, in cui affluiscono centinaia di migliaia di
immigrati dal Sud. Questo frenetico ritmo di crescita impone però anche elevati costi “sociali”: la
grande impresa risente il contraccolpo sotto forma di tensioni sindacali, di congestione dei
trasporti e dello spazio urbano che ingloba i suoi impianti.
Al secondo posto dopo l'IRI, per numero di dipendenti, il gruppo è al primo posto nelle
capitalizzazioni di borsa: alla famiglia Agnelli fa capo il 29% del capitale delle società per azioni
italiane. Le automobili e i pezzi di ricambio per auto costituiscono il 58% del fatturato del gruppo
FIAT e impiegano 130.000 addetti.
Il gruppo è presente inoltre nella produzione di acciai speciali, nell'industria aeronautica, nei
grandi lavori di ingegneria civile, nelle telecomunicazioni e perfino nel turismo. Nell'editoria gli
Agnelli controllano il quotidiano torinese “La Stampa” e i gruppi Rizzoli, “Corriere della Sera” e
Fabbri. Alla fine del 1986 la FIAT vincendo la competizione con la Ford, ha acquistato il
controllo dell'Alfa Romeo, ceduta dalla Finmeccanica (IRI). È stata costituita, sotto il controllo di
Torino, una società Alfa-Lancia che si è prefissa l'ambizioso obiettivo di produrre e vendere nel
mercato europeo 600.000 automobili nelle fasce di cilindrata media e alta.

Vocabolario

 gruppo, m imprenditoriale ●
protagonista, m .

41
ampliarsi, vrfls
miracolo, m economico
multinazionale, agg
spaziare, vt ,
robotica, f
● possidente, m terriero ●
impresa, f
veicolo, m
boom, m ( .) dei consumi
esplosivo, agg
crescita, f esplosiva
affluire, vi ,
frenetico, agg ,
imporre, vt ,
elevato, agg
costo, m “sociale” « »
risentire, vt .
contraccolpo, m
tensione, f
tensioni, f pl sindacali
congestione, f .c ,
inglobare, vt ,
● capitalizzazione, f ● ( )
pezzo, m ,
pezzi di ricambio
fatturato, m ,
impiegare, vt .
addetto, m . ,
 acquistare il controllo di qc, qd ● ( .)
prefiggersi, vrfls l’obiettivo
cilindrata, f
fascia, f .
fasce di cilindrata media e alta

42
Rispondete alle domande:

1. Che posizione ha oggi la FIAT nell'economia nazionale?


2. Da chi è stata fontata l'impresa? Come si è sviluppata la storia della fabbrica?
3. Che cosa produce la FIAT oggi?
4. Quali fattori sociali sono favorevoli per lo sviluppo dell'impresa?

Traducete in italiano:

1. , ,
.
2. 1899 .
.
3. 1955 . 250.000
- .
4. .
5. 58% ,
130.000 .

13. Gli italiani e lo sciopero A

Troppo spesso e non sempre in modo giusto si sente dire: “Oh, lo sciopero, è proprio una
malattia!”, oppure, “È impossibile andare avanti così, con tutti questi scioperi!”.
Certamente non possiamo dar torto al semplice cittadino e allo straniero quando si indignano
perché i negozi sono chiusi in giorni e in ore di lavoro, quando una lettera o il denaro arrivano con
molti giorni di ritardo, l'orario dei treni fa diventare matti, quando l'ospedale è aperto solo per
casi gravissimi, quando il telefono non funziona, quando gli studenti camminano in fila per le
strade e gridano, quando all'angolo non si trova il giornale o al negozio non si trovano le sigarette
preferite.
Tuttavia è necessario parlare un po' più a fondo e meno in fretta della “abitudine agli scioperi”.
Oggi nessuno ha più dubbi sulla importanza dello sciopero in una società democratica.

43
Quasi mai lo sciopero prende soltanto la forma di semplice astensione dal lavoro e per motivi
che riguardano solo lo stipendio. Inoltre è falso che gli italiani, come si pensa da qualche parte,
scioperino perché non hanno voglia di lavorare. Il lavoro italiano è molto ben accettato in tante
nazioni. Spesso alla base dello sciopero c'è una ingiustizia vecchia di anni che si vuole superare.
Si può certamente discutere se certe forme di sciopero siano giuste o no ma resta un punto fermo:
lo sciopero, usato nei modi e nelle maniere che rispettino il diritto personale al lavoro e la libertà
economica, significa libertà significa civiltà.

Vocabolario

 sciopero, m ●
andare, vi avanti , .
 dar torto a qc, qd ●
far diventare matti
indignarsi, vrfls
ospedale, m
caso, m gravissimo
in fila ,
 più a fondo ● ,
abitudine, f
● astensione, f ●
accettato, pp. accettare, vt , .
ingiustizia, f , .
superare, vt
 rispettare, vt ● ,
diritto, m al lavoro
civiltà, f .

Rispondete alle domande:

1. Quando si sente dire: “È impossibile andare avanti così, con tutti questi scioperi!”?
2. Perché è necessario parlare più a fondo della “abitudine agli scioperi”?
3. Che cosa c’è spesso alla base dello sciopero?
4. Quando si può dire che lo sciopero è usato nelle giuste forme?

44
Traducete in italiano:

1. , !
2. , ,
.
3. , , .
4. .
5. ,
.

******
SCHERZI DISPARATI
- Vi ho riportato il gatto che mi avete venduto! Mi avevate assicurato che era buono per i topi.
Viceversa: invece di cacciare i topi, esso dorme dalla mattina alla sera! E i topi gli balzano
addirittura sopra!
- Appunto: io vi garantii che era buono, cioè gentile con i topi, difatti...
*****

14. Il lavoro e i sindacati A

Il primo articolo della Costituzione italiana dice: “L'Italia è una repubblica democratica fondata
sul lavoro”. Dunque, alla base della società italiana è il lavoro, sia manuale che intellettuale. Il
lavoro permette all'uomo di realizzare se stesso e contribuire al “progresso materiale e spirituale
della società”. Il lavoro non è solo un dovere, ma anche un diritto. Lo Stato protegge il lavoratore,
controlla le sue condizioni di lavoro e la difesa della salute nel luogo di lavoro.
Il sindacato ha avuto grande importanza nella storia politica e sociale italiana. In Italia c'è il
sindacato di categoria per vari settori produttivi, come metalmeccanici, tessili, chimici, ecc. I vari
sindacati di categoria si riuniscono a livello nazionale in federazioni di categoria. C'è anche
un'organizzazione orizzontale di unità territoriali che raggruppano tutte le associazioni sindacali di
categoria di una data città (Camere del Lavoro). Infine ci sono le confederazioni che
comprendono le federazioni nazionali e le Camere di Lavoro. In Italia i sindacati più importanti
sono attualmente tre: la CGIL, socialcomunista, la CISL, d'ispirazione cattolica e la UIL,
d'ispirazione socialdemocratica.

45
Anche gli imprenditori hanno la loro organizzazione sindacale. Gli imprenditori privati si
riuniscono in confederazioni distinte per settori economici: Confindustria, Confagricoltura, ecc.
L'arma di pressione di cui fanno uso i sindacati è soprattutto lo sciopero che può avere forme
diverse. Lo sciopero è permesso in qualunque luogo di lavoro, pubblico o privato, tranne che nella
polizia e nell'esercito.

Vocabolario

 articolo, m 
lavoro, m manuale
lavoro intellettuale
contribuire, vi a qc
proteggere, vt
lavoratore, m
condizioni, f pl di lavoro
luogo, m di lavoro
 sindacato, m 
sindacato di categoria
federazione, f
Camera, f di Lavoro
confederazione, f
CGIL – Confederazione Generale Italiana
del Lavoro
CISL – Confederazione Italiana Sindacati
Lavoratori
UIL – Unione Italiana del Lavoro
 imprenditore, m 

Rispondete alle domande:

1. Cosa dice il primo articolo della Costituzione italiana?


2. In che modo lo Stato protegge il lavoratore?
3. Che cosa è il sindacato e quali sono i suoi obiettivi?
4. Come sono strutturati i sindacati in Italia?

46
5. Quali sono i principali sindacati italiani?
6. Gi imprenditori italiani hanno un'organizzazione sindacale? Quale?
7. Che cosa è lo sciopero?

Traducete in italiano:

1.
.
2.
.
3. :
.
4. .
5. .
6. - CGIL, CILS UIL,
.
7.
. ,
, .
8. - ,
, .

******
SCHERZI DISPARATI
- Che meraviglia di cane! Bello!
- Sì, infatti, è bellissimo, l'ho preso per mia moglie.
- Caspita, e dove si fanno questi cambi?
*****

15. Trasporti in Italia B

Le vie di comunicazione italiane sono moderne e numerose più o meno come in qualsiasi altro
paese dell'Europa occidentale. Gli spostamenti, sia di merci che di passeggeri, si effettuano sia su
strada che su ferrovia; ma le linee ferroviarie in genere sono meno usate. La presenza di importanti

47
fabbriche automobilistiche ha incentivato in Italia l'uso di mezzi di trasporto privati, anche per le
merci, e di conseguenza la rete autostradale ha conosciuto un forte sviluppo, specie a partire dagli
anni '60. Viceversa è stato trascurato il trasporto ferroviario, che in genere è ritenuto scomodo e
poco affidabile dalla maggior parte degli italiani. Lo stesso discorso vale anche per i trasporti
pubblici urbani, non molto sviluppati.
Al Nord, che è la parte più ampia e pianeggiante d'Italia, la rete autostradale e ferroviaria ha
avuto uno sviluppo esteso e capillare. Alla crescita esplosiva del trasporto su strada è corrisposto,
in questi anni, un minore uso della ferrovia, penalizzata dal mancato ammodernamento.
Diversa è la situazione dell'Italia peninsulare, nella quale le vie di comunicazione si incanalano
in due direzioni principali: una interna (Bologna-Firenze-Roma-Napoli) e una costiera adriatica
(Bologna-Ancona-Bari). Ancora più deficitaria è la situazione dei trasporti nell'estremo meridione
e nelle isole, dove ferrovie e autostrade sono scarse o assenti.
Il trasporto aereo, considerata la scarsa estensione del territorio, è riservato perlopiù ai tragitti
internazionali. Gli aeroporti in cui si concentra più traffico sono quelli di Roma e Milano. Quanto
alle comunicazioni marittime, esse sono da tempo in crisi; l'Italia ha una grande estensione
costiera, ma la maggioranza dei trasporti di merci e passeggeri, sia nazionali che internazionali,
avviene ormai su strada.
Grazie alla sua posizione, l'Italia ha funzioni di punto di incontro delle linee aeree mediterranee
e di collegamento fra Europa, Africa, Oriente asiatico. Le compagnie italiane effettuano servizi
internazionali in una rete che, superando, i 200000 km, è tra le prime nel mondo, ma nei
collegamenti interni non hanno ancora sviluppato le loro potenzialità. Le compagnie aeree
(Alitalia, Airone) effettuano collegamenti quotidiani con quasi tutti gli aeroporti italiani. La più alta
frequenza dei voli si registra lungo la rotta Roma: un volo ogni mezz'ora nelle ore centrali della
giornata.
Nel cuore d'Europa la rete delle linee aeree consente collegamenti rapidi tra le grandi città del
continente. Londra, con tre scali internazionali, è il più importante nodo del trasporto aereo
europeo; vengono poi, Parigi, Francoforte, Copenaghen Amsterdam. Milano dispone dello scalo
intercontinentale della Malpensa, oltre a quello di Linate per le rotte continentali. In Italia gli
aeroporti non sono ben integrati nella geografia urbana, sono mal collegati con il centro della città,
pochi di essi sono serviti dalla metropolitana o dalle linee ferroviarie; inoltre la loro
modernizzazione è in ritardo rispetto agli aeroporti di molte città europee. Roma e Milano
accentrano gran parte del traffico aereo interno e internazionale.

48
Nella rete mondiale l'Italia ha una posizione importante, sia per la vivacità dei rapporti
internazionali, sia per i legami con le numerose colonie di italiani sparse nelle Americhe e in tutto il
mondo.

Vocabolario

 vie, f pl di comunicazione 
spostamento, m ,
merce, f
linee, f pl ferroviarie
incentivare, vt ,
di conseguenza
affidabile, agg
 capillare, agg  ,
 incanalarsi, vrfls 
deficitario, agg
 tragitto, m  ,
comunicazioni, f pl marittime
 punto, m di incontro  ,
collegamento, m ,
rete, f
potenzialità, f
registrare, vt ,
ore centrali del giorno
 scalo, m intercontinentale 
integrare, vt . ,
essere serviti da qc, qd

Rispondete alle domande:

1. Con quale mezzo si effettuano gli spostamenti di merci e di passeggeri in Italia?


2. Che fattore ha incentivato in Italia l'uso di mezzi di trasporto privati?
3. Su che rotta si registra la più alta frequenza di voli?
4. Perché in Italia gli aeroporti non sono ben integrati nella geografia urbana?

49
Traducete in italiano:

1. ,
.
2. ,
, .
3.
,
.
4.
.
5. ,
.
6.
.
7.
.
8. , ,
.

16. Strade e autostrade B

Le prime strade moderne vennero costruite in Italia alla fine del '700 e in età napoleonica. Nel
secolo scorso la rete stradale venne integrata con quella ferroviaria e, in questo secolo, estesa e
ammodernata in funzione del traffico automobilistico. Nel 1955 venne programmata in Italia
una imponente costruzione di autostrade che furono realizzate in tempi rapidissimi: così la
lunghezza complessiva della rete autostradale è aumentata da 1700 km (nel 1965) a 5100 km (nel
1973). Questa rapida costruzione di autostrade ha molto accorciato le distanze in Italia ed ha dato
un grande impulso all'uso delle automobili, sia per la mobilità delle persone che per il trasporto
delle merci.
Se volete viaggiare in autostrada in Italia dovete ritirare un cartoncino al casello di entrata e
pagare il pedaggio quando uscite dall'autostrada; sulle superstrade invece non si paga il

50
pedaggio. Le superstrade sono state costruite in modo da ridurre al minimo gli attraversamenti
dei centri abitati e gli incroci con altre strade. La costruzione delle autostrade ha richiesto
l'investimento di molti capitali, ma questi sono stati ritenuti necessari a causa della natura del suolo
per lo più montuosa e per la forma allungata del paese.
Se osservate una carta stradale d'Italia potete notare che il sistema delle strade si articola su due
arterie costiere lungo il Tirreno e l'Adriatico, con collegamenti trasversali in corrispondenza dei
più facili passi appenninici. Per un certo tratto è importantissimo il collegamento interno tra
Firenze e Napoli, percorso anche dalla Autostrada del Sole. Alla crescita esplosiva del trasporto su
strada è corrisposto, in questi anni, un minore uso della ferrovia, penalizzata dal mancato
ammodernamento. L'ingorgo è purtroppo una scena consueta nel paesaggio autostradale. Barriere
per il pedaggio, nebbia, neve e incidenti sono le cause dei rallentamenti del traffico.
Si sente dire spesso, ad esempio, che una coda di 11 chilometri sull’Autosole ha spaccato
l’Italia in due per oltre quattro ore. Ề una di quelle notizie ricorrenti che si leggono distrattamente
sul giornale, quando si è assuefatti a qualsiasi scandalo. La gente non riesce più a indignarsi
nemmeno quando negli 11 km ci cascano dentro loro, o i parenti o gli amici.
In coda ci si organizza: chi porta a spasso il cane, chi fa giocare il bambino sul ciglio
dell’autostrada, chi lavora al computer. Come in guerra, nessuno si lamenta e tutti hanno la radio
accesa per captare le ultime notizie, mentre si ascolta con rispetto il parere degli esperti, di solito
camionisti, che stilano classifiche di ingorghi e fanno previsioni. Una, facilissima, è questa: l’Italia
è un Paese irriformabile.
Capita che l’Italia si blocchi perché tre camion che stavano uno dietro l’altro senza sorpassarsi,
come prescrivono le nuove regole, a un certo punto si sono tamponati. La norma creata per
snellire il traffico lo ha intasato. Dunque al giorno d’oggi gli italiani sono arrivati alla saturazione
del traffico: come succede in ogni sistema in collasso, le riforme finiscono col provocare proprio
quei guasti per scongiurare i quali erano state escogitate. Ecco perché non si può più perdere
tempo in ritocchi, purtroppo, ma urgono delle misure radicali. Altrimenti tutto il paese finirà in
un’unica lunga coda.

Vocabolario

● ammodernato, pp ammodernare, vt ●
in funzione di qc
programmare, vt
imponente, agg .

51
realizzare, vt
accorciare, vt
dare un grande impulso a qc, qd
mobilità, f
● cartoncino, m ● ,
casello, m
casello di entrata
pedaggio, m ,
pagare il pedaggio
superstrada, f
ridurre, vt
attraversamento, m , .
investimento, m ,
allungato, agg, pp allungare vt
● articolarsi, vrfls ● .
trasversale, agg
passo, m , .
corrisposto, pp corrispondere, vt
penalizzare, vt
mancato, pp mancare, vi ,
ingorgo, m ,
consueto, agg
rallentamento, m
● coda, f ●
spaccare, vt
distrattamente, avv .
assuefarsi, vrfls a
cascarci dentro
 ciglio, m dell’autostrada 
captare, vt
stilare, vt
irriformabile, agg
 sorpassare, vt sorpassarsi, vrfls 
tamponare, vt tamponarsi, vrfls ,

52
snellire, vt .
intasare, vt .
saturazione, f
collasso, m .
guasto, m .
scongiurare, vt
escogitare, vt .
ritocco, m
urgere, vi

Rispondete alle domande:

1. Quando vennero costruite le prime strade moderne in Italia?


2. Che cosa prevedeva il programma di costruzione delle autostrade del 1955 e quali sono stati
suoi risultati?
3. Il viaggio in autostrada è gratuito?
4. Com’è il sistema delle strade italiane?
5. Che cosa è “una coda”? La gente si è abituata alle code?
6. Che cosa fanno gli italiani in coda: si mettono a protestare oppure cercano di organizzarsi?
7. Chi sarebbero gli esperti degli ingorghi e delle autostrade?
8. L’Italia è veramente un paese irriformabile? Ề possibile fare qualcosa perché il paese non
finisca in un’unica lunga coda?

Traducete in italiano:

1.
,
.
2. 1955 .
, .
3. ,
.
4. ,
. .

53
5. « » .
- .
6. , , ,
: ,
.

*****
SCHERZI DISPARATI
Terribile incidente sulla tangenziale ieri.
Scontro tra due carri funebri, un risuscitato.
*****

17. Risorse economiche A

L'Italia è un paese sprovvisto di grandi risorse naturali. Le materie prime (minerali vari,
petrolio, gas) sono molto scarse, e devono essere importate dall'estero. Lo stesso avviene per
l'energia, perché l'Italia non dispone di centrali nucleari (le poche esistenti furono chiuse qualche
anno fa in seguito a un apposito referendum popolare) o di altre fonti energetiche. Neppure la
produzione agricola è sufficiente al fabbisogno nazionale, perché la popolazione è relativamente
numerosa (circa 60 milioni di persone) e viceversa la superficie coltivabile è scarsa e non
adeguatamente sfruttata.
Malgrado ciò l'Italia è un paese sufficientemente ricco, anzi è uno dei cosiddetti “Sette Grandi”.
La sua ricchezza proviene prevalentemente dall'industria, sviluppata in molti settori
(automobilistica e metalmeccanica, alimentare, chimica e petrolchimica, farmaceutica,
informatica, ecc.) e dalle medie e piccole manifatture (abbigliamento, calzature, mobili, ecc.).
Come si vede sono più che altro industrie di trasformazione e lavorazione. Un'altra risorsa molto
importante è il turismo. Il settore che ha il maggior numero di addetti è comunque il terziario, cioè
il settore del commercio, delle comunicazioni e dei servizi.
Nonostante le sue buone capacità produttive, fra i paesi sviluppati l'Italia è quello che ha forse
i più gravi e persistenti problemi economici. Le caratteristiche negative del sistema economico
italiano sono soprattutto l'ingente spesa pubblica (per la sanità, le pensioni, ecc.), la diffusa
evasione fiscale e la scarsa efficienza della pubblica amministrazione (responsabile di incuria e
sprechi). Queste difficoltà hanno prodotto l'accumularsi di un debito pubblico molto elevato e
sempre crescente.

54
Vocabolario

 sprovvisto, agg, pp sprovvedere, vt ● ,


materie prime, f pl
petrolio, m
avvenire, vi
centrale, f nucleare
apposito, agg ,
superficie, f coltivabile
 industria, f metalmeccanica, ● :
alimentare, petrolchimica , ,

industrie di trasformazione e lavorazione


addetto, m .
settore, m terziario ,

 capacità, f pl produttive ●
persistente, agg ,
ingente, agg
spesa, f pubblica
sanità, f e
evasione, f ,
evasione fiscale
incuria, f
spreco, m
debito, m pubblico

Rispondete alle domande:

1. Perché le materie prime devono essere importate dall'estero?


2. Quale industria rappresenta una risorsa economica molto importante per l’Italia?
3. Quale settore ha il maggior numero di addetti? Perché?
4. Quali sono gli aspetti negativi del sistema economico italiano?

55
Traducete in italiano:

1. - , .
2. ( , , ) ,
- .
3.
, ,
.
4. , , -
, , .
5. ,
.

18. L’euro. La moneta per l’Europa unita А

Per 300 milioni di cittadini europei il primo gennaio 2002 rappresenta una data storica: essa
segna l'entrata in circolazione delle banconote e delle monete in euro in 12 paesi, fra cui
l'Italia. Mentre le banconote sono identiche per tutti i paesi dell'area, le monete presentano una
faccia comune europea e una faccia nazionale; tuttavia, sia le banconote che le monete possono
essere utilizzate senza restrizioni nell'intera area dell'euro, ossia in Austria, Belgio, Finlandia,
Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Italia, Lussemburgo, Paesi Bassi, Portogallo e Spagna.

Le sette banconote in euro, il cui valore nominale è compreso fra €5 e €500, possono essere
facilmente riconosciute grazie alle loro caratteristiche visive e tattili. Ciascun biglietto è
contraddistinto da un colore dominante e da dimensioni particolari. Più elevato è il valore della
banconota, maggiori sono le sue dimensioni. Sul fronte delle banconote sono riprodotte
immagini di finestre e portali, che rappresentano lo spirito di apertura dell'Europa
contemporanea, mentre i ponti raffigurati sul retro simboleggiano la collaborazione fra i popoli
europei, nonché fra l'Europa e il resto del mondo.

Le otto monete in euro (da 1, 2, 5, 10, 20 e 50 centesimi e da €1 e €2) possono essere


facilmente riconosciute, poiché esse differiscono per aspetto, dimensioni e colore. Un euro è
suddiviso in 100 centesimi (cent). Le monete di valore più elevato, da €1 e €2, sono bicolori
(bianco-argento e giallo-oro), quelle di valore intermedio, da 10, 20 e 50 centesimi, sono gialle,
mentre le monete di valore inferiore, da 1, 2 e 5 centesimi, sono color rame. Sulla faccia comune

56
delle monete in euro sono riprodotte tre cartine dell'Unione europea contornate da 12 stelle. La
faccia comune delle monete è identica per i 12 Stati aderenti all'area dell'euro. L'altra faccia reca
invece un simbolo nazionale ed è diversa per ciascun paese. Nel febbraio 1998 i telespettatori di
RAI UNO hanno partecipato alla selezione dei bozzetti per la faccia nazionale delle monete.
L'Italia ha deciso di riprodurre su ogni tipo di moneta un disegno differente, scelto fra i
capolavori della sua tradizione artistica.

Vocabolario

● circolazione, f ● ( )
entrare in circolazione
banconota, f
faccia, f .
senza restrizioni
area, f dell’euro
● valore, m nominale ●
caratteristiche, f pl visive
caratteristiche tattili
biglietto, m . ,
fronte, m .
raffigurare, vt
retro, m .
● centesimo, m ● .
differire, vi per
bicolore, agg
color rame
cartina, f ,
contornare, vt ,
recare, vt un simbolo
riprodurre, vt un disegno
capolavoro, m
tradizione, f artistica ,

Rispondete alle domande:

57
1. Per quale motivo possiamo definire il primo gennaio 2002 una data storica?
2. Quali paesi entrano nell’area dell’euro?
3. Quali immagini sono riprodotte sul fronte e sul retro delle banconote? Che cosa
simboleggiano le immagini?
4. Le monete in euro sono tutte dello stesso colore?
5. Quali disegni sono riprodotti sulla faccia nazionale delle monete italiane?

Traducete in italiano:

1. 2002 .
- .
2. ,
.
3. , .
4. , .
5. ,
.

58
SISTEMA POLITICO ITALIANO

19. La politica italiana A

Il sistema politico italiano è caratterizzato dal pluripartitismo. Nelle ultime elezioni


parlamentari si sono formati i seguenti gruppi politici parlamentari: Alleanza Nazionale (160),
Centro Cristiano Democratico (17), Comunisti Unitari (1), Cristiani Democratici Uniti (3),
Democratici di Sinistra (193), Forza Italia (120), Democratici (23), Laburisti (3), Lega Nord (47),
Movimento Sociale Fiamma Tricolore (9), Partito Democratico Cristiano (6), Partito Popolare
Italiano (44), Partito Repubblicano Italiano (4), Partito Sardo d'Azione (5), Partito Umanista (8),
Partito dei Comunisti Italiani (30), Partito della Rifondazione Comunista (62), Radicali (32),
Rinnovamento Italiano (6), Socialisti Democratici Italiani (11), Unione Democratica per la
Repubblica (3), Unione Democratici per l'Europa (6), Verdi (38). Questi gruppi parlamentari
rappresentano i partiti a dimensione nazionale.
Il pluripartitismo è favorito sia dalla storia politica, sociale e culturale dell'Italia contemporanea,
sia dal sistema elettorale. In Italia esiste storicamente una articolata divisione della società in
classi e ceti e una ricca diffusione e differenziazione di culture come quella cattolica, socialista,
comunista, liberale. Inoltre il sistema elettorale basato sul sistema proporzionale puro assicura a
tutte le forze politiche espresse dalla società una rappresentanza parlamentare.
La democrazia italiana riconosce il pluralismo ideologico con l'unica eccezione dell'ideologia
fascista, e il pluralismo istituzionale. Con il pluralismo istituzionale abbiamo la divisione e il
decentramento del potere dello stato e l'attribuzione di un potere autonomo a enti diversi dallo
Stato come la famiglia, le istituzioni religiose, le comunità di lavoro e professionali, le comunità
culturali, le comunità amministrative locali, le associazioni politiche.
Il sistema parlamentare italiano è bicamerale, in cui il ruolo delle due Camere è paritario, cioè
è identica la loro funzione. Le due Camere sono la Camera dei deputati (630 deputati) e il Senato
della Repubblica (315 senatori elettivi). La loro principale funzione è quella di fare le leggi (potere
legislativo) e di controllare l'attività del governo.
Il linguaggio politico è particolarmente difficile per i lettori dei giornali italiani: è spesso
astruso, vale a dire incomprensibile e ambiguo, quindi indiretto, usa tecnicismi anche se in verità
quasi tutte le parole della politica sono parole comuni, termini non specifici che nel contesto
politico diventano convenzioni linguistiche. Ad esempio, il linguaggio politico usa spesso

59
metafore geometriche. Spesso il vocabolario politico esprime il punto di vista di un'ideologia di un
partito o gruppo politico. Pensate alla parola democrazia parlamentare e ai suoi significati positivi
o negativi a seconda di chi la pronuncia.
È bene ricordare infine che l'Italia per anni ha fatto parte della CEE (sigla di Comunità
Economica Europea) e ora è membro della Unione Europea. Gli stati membri di questa unione in
futuro realizzeranno una vera unione politica, formando tutti insieme gli “Stati Uniti d'Europa”. Per
ora hanno raggiunto obiettivi importanti come l'unione monetaria e doganale. Delle facilitazioni
nei regolamenti sono già in vigore da alcuni anni: i cittadini degli stati “comunitari”, ad esempio,
possono attraversare tutte le frontiere fra questi stati senza mostrare il passaporto, ma un semplice
documento di identità.

Vocabolario

 pluripartitismo, m 
elezioni, f pl parlamentari
dimensione, f , .
a dimensione nazionale
 sistema, m elettorale 
articolato, agg .
ceto, m ,
sistema proporzionale
 pluralismo, m ideologico 
pluralismo, m istituzionale
decentramento, m
 bicamerale, agg 
paritario, agg ,
Camera, f dei deputati
Senato, m della Repubblica
 linguaggio, m 
astruso, agg ,
convenzioni, f pl linguistiche
democrazia, f parlamentare
 Comunità, f Economia Europea 
( )

60
Unione, f Europea ( )
unione monetaria e doganale
facilitazione, f
essere in vigore ( )
documento, m di identità

Rispondete alle domande:

1. Da quali fattori è favorito il pluripartitismo in Italia?


2. Quali sono le principali funzioni del Parlamento?
3. Perché il linguaggio politico è particolarmente difficile per i lettori?
4. Quali Stati fanno parte dell’Unione Europea? Quali facilitazioni sono già in vigore per i suoi
cittadini?

Traducete in italiano:

1. .
2. 1987 . 23
.
3.
, ,
.
4. ,
.
5. , ,
, « », .
6. , ,
.

20. Ordinamento costituzionale B

La Repubblica Italiana è molto giovane: essa è nata nel 1946, ad opera di quelle forze politiche
(comuniste e democratiche) che si erano unite per combattere il nazifascismo e che erano uscite

61
vincenti dalla guerra civile degli anni 1943-1945. Prima di allora (dal 1860 al 1946) l'Italia era
stata un regno; l'abrogazione della monarchia fu decisa da un referendum popolare.

La nuova Costituzione repubblicana entrò in vigore il primo gennaio del 1948. Gli uomini che
scrissero la Costituzione vollero anzitutto proteggere il paese dal totalitarismo. Così l'ordinamento
politico italiano è stabilito su un equilibrio di poteri (legislativo, esecutivo, giudiziario) che
devono controllarsi e limitarsi a vicenda.

Il sistema politico italiano è democratico e parlamentare. Il Parlamento è diviso in due Camere:


Camera dei deputati (630 membri) e Senato della Repubblica (315 membri elettivi più membri a
vita). Ciascuna Camera si articola in commissioni permanenti, la cui composizione rispecchia la
proporzione dei vari gruppi parlamentari. Le Camere discutono e approvano le leggi proposte
dal Governo; si riuniscono in seduta comune per eleggere il Presidente della Repubblica che
resta in carica per sette anni. Il Presidente della Repubblica nomina il capo del Governo (o
Presidente del Consiglio dei ministri), che però entra in carica solo dopo l'approvazione da parte
delle Camere. Quest'ultimo detiene il potere esecutivo mentre il Presidente rappresenta un potere
neutro, in quanto non partecipa a nessuno dei tre poteri, ed è politicamente irresponsabile, poiché la
responsabilità politica degli atti che firma è assunta dagli organi dell’esecutivo proponenti. Il
Presidente ha funzioni di garante imparziale dell’unità nazionale e del sistema costituzionale nel
suo complesso, di controllo sul Parlamento e sul Governo, di garanzia sugli organi che presiede
(Consiglio superiore della magistratura e Consiglio supremo di difesa).

Le due Camere si rinnovano ogni cinque anni con elezioni a suffragio universale. L'età minima
richiesta per votare è di 18 anni per eleggere i rappresentanti alla Camera dei deputati e 25 anni per
eleggere i rappresentanti al Senato.

Il Governo è l’espressione della maggioranza parlamentare, cioè delle coalizioni dei partiti
che hanno ottenuto il maggior numero di seggi in Parlamento. Esso si compone del Presidente del
Consiglio, dei Ministri e del Consiglio dei Ministri che costituisce un organo collegiale a sé
stante. La struttura del Governo è integrata da altri organi quali il Vicepresidente del Consiglio,
i Ministri senza portafoglio, i Sottosegretari di Stato. Il Presidente del Consiglio dirige la
politica del Governo e ne è il responsabile, mantiene l’unità di indirizzo politico, coordina l’attività
dei ministri.

In Italia esistono poi degli organi di amministrazione locale. Il territorio italiano è suddiviso in
venti regioni (di cui 5 a statuto speciale), le regioni sono a loro volta divise in province (95), e le
province in comuni. Ciascuna di queste unità amministrative è governata da un consiglio di
rappresentanti. I consiglieri provvedono a eleggere il capo dell'amministrazione locale, che per

62
regioni e province si chiama presidente, e per i comuni sindaco.

La Corte costituzionale è l’organo di garanzia costituzionale, creato a tutela della


Costituzione. Sono funzioni della Corte costituzionale, tra le altre: la verifica della legittimità
costituzionale delle leggi, il giudizio su conflitti di competenza tra Stato e regioni.

La funzione giurisdizionale è esercitata dalla magistratura, autonoma e indipendente rispetto a


ogni altro potere, governata dal Consiglio superiore della magistratura. L’ordine giudiziario è
composto di magistrati ordinari che giudicano questioni di diritto comune, civile e penale. I
Tribunali Amministrativi Regionali ed il Consiglio di Stato giudicano nella materia
amministrativa. La Corte dei conti esercita funzioni giurisdizionali in materia contabile.

Vocabolario:

● ad opera di qc, qd ● ,

guerra, f civile

regno, m

abrogazione, f

monarchia, f

● costituzione, f ●

entrare in vigore

ordinamento, m politico

equilibrio, m di poteri

potere, m legislativo

potere esecutivo

potere giudiziario

a vicenda

● camera, f ● .

Camera, f dei deputati

Senato, m della Repubblica

commissione, f permanente

gruppo, m parlamentare

63
approvare, vt la legge

governo, m

seduta, f

eleggere, vt

le elezioni, f pl

Presidente, m della Repubblica

carica, f

restare, vi in carica

entrare, vi in carica

capo, m del Governo

Presidente del Consiglio dei ministri

detenere, vt il potere

firmare, vt un atto

organo, m dell’esecutivo

garante, m imparziale

nel suo complesso

Consiglio superiore della magistratura


( )

Consiglio supremo di difesa

● suffragio, m universale ●

votare, vt

voto, m

● maggioranza, f parlamentare ●

coalizione, f dei partiti

seggio, m ( )
Consiglio dei Ministri

organo, m collegiale

a sé stante

essere integrato da qc, qc

Vicepresidente del Consiglio

64
Ministro senza portafoglio

Sottosegretario di Stato

● organo, m di aministrazione locale ●

regione, f

a statuto speciale

a loro volta

provincia, f ,

comune, m ( . )

consiglio, m

consigliere, m

sindaco, m

● Corte, f costituzionale ●

a tutela di

verifica, f

legittimità, f costituzionale

● giurisdizionale, agg ● , .

magistratura, f

ordine, m giudiziario

magistrato, m ordinario

diritto, m comune

diritto civile

diritto penale

Tribunale, m Amministrativo
Regionale (TAR)

Consiglio, m di Stato

Corte, f dei conti

Rispondete alle domande:

65
1. Quando è nata la Repubblica Italiana?

2. Qual’era l’ordinamento costituzionale italiano prima del 1946?

3. Qual'è la base dell'ordinamento politico della Repubblica Italiana?

4. Quante Camere ci sono nel Parlamento Italiano e quali sono i loro compiti?

5. Come viene eletto il Presidente della Repubblica? Qual’è la sua funzione istituzionale?

6. Chi nomina il Presidente del Consiglio dei ministri?

7. L'Italia è una repubblica parlamentare o presidenziale?

8. Qual'è l'età minima per votare?

9. Come viene formato il Governo?

10. Quali sono gli organi di amministrazione locale italiani?

11. Quale funzione svolge la Corte Costituzionale?

12. Quali organi esercitano il potere giudiziario?

Traducete in italiano:

1. 1946 ., 1943-45 .

2. 1946 . .

3. 1948 .

4. , ,
.

5. : .

6. ,
.

7. .

8. ,
.

9. .

10. 18 ,
- 25 .

11. .

66
12. .

13. - .

14. ,
.

15. - .

21. Governi in Italia B

Nella storia della Repubblica italiana (fino al 1992) i governi sono sempre stati formati da
coalizioni contrattate tra i partiti, e la posizione del Presidente del consiglio è stata
essenzialmente quella del primo tra i pari. Osservando l’elenco dei governi che si sono succeduti
in Italia dal 1948 ad oggi, si possono mettere in luce due caratteristiche del sistema di governo
italiano, l’instabilità e la continuità. Entrambe queste tendenze si manifestano nel modo
seguente: quasi tutti i governi italiani hanno avuto una vita molto breve, nel periodo dal 1948 al
1992 ci sono stati 45 governi, quindi la durata media è stata inferiore all’anno, ma nonostante il
fatto che i governi siano cambiati spesso, essi sono stati formati dagli stessi uomini e dagli stessi
partiti. Prima del 1992 il maggiore partito italiano (la DC - Democrazia Cristiana) è stato sempre
e ininterrottamente al governo, alleandosi di volta in volta con altri 4 partiti: Partito Socialista
Italiano, Partito Repubblicano Italiano, Partito Social-Democratico Italiano, Partito Liberale
Italiano. Il secondo partito italiano (il Partito Comunista) non è mai entrato in nessun governo.
Non si è mai realizzata l’alternanza al governo tra maggioranza e opposizione che è invece
avvenuta, più volte e nello stesso periodo, negli altri paesi europei.

La Repubblica italiana è nata grazie al determinante contributo dei partiti politici impegnati
nella lotta contro il fascismo e l'occupazione nazista ed anche oggi essa si fonda sul pluralismo
dei partiti. La Costituzione ne riconosce esplicitamente il ruolo quando scrive, all’art. 49, che la
formazione dei partiti è libera, ogni partito ha diritto di cittadinanza nello Stato italiano
qualunque ne sia l’ideologia. L’unico limite a tale libertà è la riorganizzazione del partito fascista.
E’ implicito che sarebbe inammissibile un regime a partito unico. E’ fondamentale il
principio democratico per cui la minoranza deve rispettare le decisioni della maggioranza, ma ha
piena libertà di agire, con tutti i mezzi pacifici a sua disposizione, per diventare a sua volta
maggioranza e assumere la guida del paese. Tale alternanza pacifica al potere tra maggioranza e
minoranza è propria del metodo democratico.

Negli anni ‘50-‘60, epoca del centrismo politico, l'Italia vive il periodo del cosiddetto

67
"miracolo economico". La crescita dell’economia nazionale e il boom dei consumi fanno sì che
gli interessi politici spesse volte si intreccino, se non pienamente coincidano con quelli
economici.

I primi anni ’70 sono passati alla storia come epoca dei governi del centrosinistra, quando si
realizzano molte riforme e si avvia un graduale coinvolgimento del PCI nel governo del Paese,
che sbocca nella politica del compromesso storico e nella comune lotta alle Brigate Rosse*.
Questa organizzazione terrorista il 16 marzo del 1978 rapisce e qualche settimana dopo uccide
l’ex-presidente del consiglio, leader dell’ala sinistra della DC Aldo Moro*, aprendo così il
lungamente discusso “caso Moro”. La lotta contro il terrorismo organizzato che rappresenta un
vero pericolo per la società italiana, unisce diversi movimenti politici.

Gli anni ’80 vedono la nascita di un nuovo modello politico, il pentapartito (DC, PSI, PRI,
PSDI, PLI) ), quando sorge la stella di Bettino Craxi*, leader del PSI, ma si registra anche una
progressiva degenerazione e corruzione della vita politica.

Nell'89 crolla il comunismo nel mondo e le inchieste giudiziarie "Mani Pulite"* del '92-'93
travolgono molti personaggi del mondo politico italiano, Craxi è costretto a rimettere il suo
mandato di segretario del PSI e i referendum sul sistema elettorale segnano la fine di un sistema
politico: compaiono nuovi partiti e si stabilisce un nuovo sistema elettorale, basato sulle
coalizioni di tipo maggioritario. Di conseguenza, dopo il 1992 la caratteristica della continuità
è stata superata. Il sistema dei partiti che aveva caratterizzato, con una notevole stabilità, il primo
cinquantennio di vita repubblicana, viene completamente travolto. Attualmente non sopravvive
nessuno dei partiti esistenti nei primi anni ‘90: alcuni sono completamente scomparsi dalla scena,
altri hanno cambiato nome e sostanza. Ad esempio, osservando i risultati delle elezioni del 1996,
si può constatare che il numero dei partiti non è diminuito, malgrado l’adozione di un sistema
elettorale maggioritario. Nuovi partiti e nuovi esponenti politici sono entrati in scena e si è
verificata per la prima volta l’alternanza al governo: nel 1996 la coalizione di sinistra (l’Ulivo)
ha sostituito al governo la coalizione di destra (il Polo delle Libertà). Non è invece mutata la
caratteristica di instabilità. Gli ultimi governi hanno avuto la durata più breve della storia
repubblicana. Il governo Berlusconi*, a causa di dissidi tra i partiti della coalizione, è rimasto in
carica appena 8 mesi; e per ben due volte negli ultimi anni si è dovuto ricorrere a governi di
tecnici (Ciampi e Dini) per superare la difficoltà di formare maggioranze politiche.
Le elezioni del 13 maggio 2001, penalizzando i partiti che si erano presentati
isolatamente, hanno dato una forte spinta al processo di bipolarizzazione. Oggi, i partiti
rimangono sempre numerosi, tra grandi, piccoli e minuscoli, ma sono organizzati in due

68
coalizioni o due poli: una coalizione di sinistra, l’Ulivo, che comprende i Democratici di Sinistra
(DS); Rinnovamento italiano, i Verdi e il Partito dei comunisti italiani (riuniti nell'aggregazione
chiamata «Girasole»); i democratici, il partito popolare (PPI) e l'UDEUR (Unione della
Democrazia Europea) (aggregati nella «Margherita»); la Casa delle libertà, che comprende
cinque partiti principali: Forza Italia, Alleanza Nazionale, il Centro Cristiano-democratico e i
Cristiani democratici uniti (aggregati nel «Biancofiore»), la Lega Nord.

Gli altri schieramenti, da Rifondazione comunista alla lista Di Pietro*, dalla lista
Bonino* ai Democratici europei, sono praticamente assenti dal Parlamento.

Vocabolario

● coalizione, f contrattate ●
succedersi, vrfls

instabilità, f

continuità, f

alternanza, f .
maggioranza, f .
opposizione, f .
● esplicitamente, avv ● ,
 implicito, agg  .
inammissibile, agg

minoranza, f .
● centrismo, m politico ● -
intrecciarsi, vrfls ,
● coinvolgimento, m ●
sboccare, vi in qc . ,
politica del compromesso storico

rapire, vt ( )
● sorge, vt la stella ● ( .)
registrarsi, vrfls ,

69
degenerazione, f ,
corruzione, f ,
● travolgere, vt ● ,
rimettere, vt il suo mandato

coalizione, f di tipo maggioritario e

sostanza, f ,
adozione, f .
esponente, m politico

verificarsi, vfls . ,
dissidio, m

rimanere, vi in carica

per ben due volte

governo, m di tecnici ,
-

● penalizzare, vt ● .
dare una forte spinta ,
bipolarizzazione, f

«l’Ulivo», «Girasole», «Margherita»

«Biancofiore»

● schieramento, m ● . ,

Commento

Brigate Rosse (BR, Br) – « »,

70
, . 70- .

Aldo Moro - , -
, 1964-68 1974-76 . - .
.

Bettino Craxi - , ,
« ».
.

“Mani Pulite” – « », , ,
1992-1993 .
.

Silvio Berlusconi - ,
, . 1992 . – ,
« , », - .

Lista Di Pietro - « »,
, « ».

Lista Bonino - « »
, .

Rispondete alle domande:

1. In base a quale principio si formavano i governi della Repubblica italiana fino al 1992 e
che posizione occupava il Presidente del consiglio?

2. In che modo si manifestano le due caratteristiche del sistema di governo italiano,


l’instabilità e la continuità?

3. Quali disposizioni legali regolano la formazione e le attività dei partiti politici in Italia?

4. Potrebbe ricostruire la cronologia politica italiana degli anni ‘60-’90? Perché l’anno
1992 è definito “cruciale” per il sistema dei partiti?

5. Come sono organizzati i partiti italiani oggi? Che cosa sono i “poli” politici?

Traducete in italiano:

1. ,
71
1948 . ,
: .

2. 1948 1992 .
.

3. 80- ,
, .
.
4. ,
90- , ,
.

5. 13 2001 ., ,
, .

******
SCHERZI DISPARATI
Sull'insegna di un piccolo bar in periferia c'era scritto: “Caffè con biliardo”.
Un signore, letta l'insegna, entra e si rivolge al barista:
- Un caffè con biliardo, per favore! E faccia presto, che ci ho fretta!
- Vede, signore, qua c'è un equivoco...
- Vabbene, ci metta pure quello!
******

72
SOCIETА ITALIANA DI OGGI

22. I parchi nazionali e regionali А

In Italia i primi interventi legislativi per proteggere l'ambiente, promossi da istituzioni


scientifiche e da uomini politici illuminati, sono stati contemporanei a quelli adottati da altri paesi
europei più avanzati. Per lungo tempo però la popolazione è stata contraria a certi provvedimenti
che imponevano vincoli sull'uso di proprietà private e comunali (cacciatori, agricoltori, pescatori,
gruppi etnici minoritari e così via).
Nel 1968 venne istituito con la legge dello Stato il Parco Nazionale della Calabria, che include
le foreste demaniali della Sila* grande, della Sila piccola e dell'Aspromonte*. Nel corso degli anni
'70 alcune regioni, stimolate anche da proposte di iniziativa popolare, istituirono alcuni parchi
naturali regionali. Così la Lombardia istituì nel 1976 il Parco lombardo della Valle del Ticino*. La
Toscana assunse in proprio nel 1975 la tutela della Maremma, e quattro anni dopo istituì il Parco
naturale di Migliarino, San Rossore e Massaciuccoli.
Bisogna riconoscere che nel corso di dieci anni è stata programmata, e in parte realizzata, una
certa tutela sull'8,3% del territorio nazionale, a cui si devono aggiungere i 270.000 ettari dei 5
parchi nazionali e gli altri 100.000 ettari delle riserve naturali: valori molto vicini a quelli fissati
dalle associazioni protezionistiche come meta da raggiungere negli anni '80.

Vocabolario

 intervento, m legislativo 
ambiente, m
proteggere l'ambiente
istituzione, f
uomo, m politico
illuminato, agg ,
contrario, agg
essere contrario a qc, qd
provvedimento, m
vincolo, m

73
imporre, vt vincoli
 istituire, vt 
legge, f
parco, m nazionale
foresta, f demaniale
parco naturale
tutela, f
 riserva, f naturale 
associazione, f protezionistica

meta, f ,
raggiungere, vt una meta

Commento

Sila, Aspromonte – , ( ).
Valle del Ticino – .

Rispondete alle domande:

1. Quando sono stati effettuati i primi interventi legislativi per proteggere l'ambiente in Italia?
2. Quale posizione hanno assunto gli italiani rispetto alla protezione dell'ambiente?
3. Quando venne istituito il primo parco nazionale in Italia?
4. Quali altri parchi e riserve naturali ci sono in Italia?
5. Che cosa è già stato fatto per la protezione dell'ambiente e quali sono le mete da raggiungere?

Traducete in italiano:

1.
.
2. ,
.
3. 1968 . .

74
4.
.
5. ,
.

23. Ecologia B

Lo studio dell'ambiente si dice ecologia, dal termine greco ốikos, casa. La parola è stata usata
per la prima volta da un biologo tedesco a metà '800. Il nostro pianeta è circondato da una fascia,
chiamata biosfera (dal termine greco bios, vita) che è composta da diversi elementi come la terra,
l'acqua e l'aria ed è molto sottile di spessore, circa 16 km e molto precaria quanto alla durata: si è
formata circa quattro miliardi di anni fa e potrà durare solo qualche altro miliardo di anni. La
biosfera è composta da sistemi (“gli ecosistemi”), ciascuno dei quali è necessario al tutto.
In un rapporto sul mondo del XXI secolo elaborato negli anni '80 da un gruppo di esperti per il
Presidente degli Stati Uniti (“Global 2000”) la conclusione è molto pessimistica: La vita sul pianeta
Terrà sarà assai precaria. La fame e le malattie faranno sempre più vittime. Mancherà il petrolio per
il 50% del fabbisogno e, cosa ancora più grave, l'acqua per il 35%. Circa il 20% delle specie
animali e vegetali non ci sarà più. Il cibo costerà il 1000% di più e gli uomini sottoalimentati
saranno un miliardo e trecento milioni. Sono previsioni troppo catastrofiche? Forse, ma è sicuro
che nel mondo, soprattutto in quello sviluppato e industrializzato, si è ormai formata una
sensibilità ecologica: ci si è resi conto come sia necessario riconciliarsi con la biosfera, cioè
realizzare senza rinunciare al progresso tecnologico, nuovi equilibri con gli ecosistemi.
A questa presa di coscienza hanno contribuito dappertutto, negli Stati Uniti, come in Europa, i
movimenti ecologisti. Per l'Italia ricordiamo fra le organizzazioni più importanti, “Lega
Ambiente”, “Italia Nostra”, “Amici della Terra”, la sezione italiana di “WWF”, di “Greenpeace”.
Esiste da alcuni anni nel Parlamento italiano anche un gruppo politico “Verde”. Obiettivo
comune di tutti questi gruppi è la difesa dell'ambiente dagli effetti negativi dello sviluppo
tecnologico e industriale. Si è formata ormai in Italia una pubblica opinione con sensibilità
ecologista: rifiuto delle centrali nucleari, attenzione al livello delle acque, chiusura dei centri
storici delle principali città al traffico automobilistico, controllo della qualità alimentare sono fra i
principali temi che interessano la gente.

75
Comincia ad estendersi anche un linguaggio ecologista; parole come “ecosistema”,
“inquinamento chimico e microbiologico”, “piogge acide”, entrano a far parte del vocabolario
comune della gente o almeno di quella con l'istruzione media.

Vocabolario

 ambiente, f 
ecologia, f
a metà '800 XIX .
pianeta, m
biosfera, f
sottile, agg
precario, agg ,
il tutto, m
● petrolio, m 
fabbisogno, m
specie, f sg, pl
specie animale e vegetale
sottoalimentato, agg
previsione, f
sensibilità, f ecologica

riconciliarsi, vrfls con qc, qd


equilibrio, m
 presa, f di coscienza 
movimento, m ecologista
gruppo, m politico
difesa, f dell'ambiente
pubblica opinione, f
centrale, f nucleare
 inquinamento, m 
pioggia, f acida

Rispondete alle domande:

76
1. Che cosa vuol dire “ecologia”?
2. Qual'è l'etimologia del termine “ecologia”?
3. Che cos'è la biosfera? Di che cosa è composta la biosfera?
4. A quale conclusione sono arrivati gli esperti americani?
5. Come si manifesta la nuova sensibilità ecologica?
6. Chi ha contribuito alla formazione della coscienza ecologica negli Stati Uniti e in Europa?
7. Quali sono le più importanti organizzazioni ecologiste in Italia?
8. Gli ecologisti sono presenti nel Parlamento Italiano?

Traducete in italiano:

1. « » .
.
2. ( , , )
.
3. .
.
4. , .
5. ,
.
6. « », 13 .
7. .
8. « », « » « »
.

******
SCHERZI DISPARATI
- Mamma, come sono i drogati? Sono fatti come noi?
- Di più, caro, molto di più!
*****

24. La famiglia italiana A

77
In Italia ci sono due forme di matrimonio: il matrimonio civile, celebrato in comune, e il
matrimonio religioso, celebrato in chiesa. Per la legge italiana il matrimonio civile e quello
religioso sono uguali. Ciò riguarda i diritti e i doveri dei coniugi, la possibilità della separazione e
del divorzio, i rapporti tra i genitori e i figli.
Con la legge del 1975 è stata cancellata la figura del marito capofamiglia, il marito e la moglie
hanno gli stessi diritti e gli stessi doveri. Inoltre la stessa legge ha cancellato la dote che prima era
costituita dai beni che la moglie o i parenti di questa portavano al marito.
La crisi del matrimonio può portare a due soluzioni: la separazione dei coniugi e il divorzio. La
separazione non divide definitivamente i coniugi, mentre il divorzio scioglie il rapporto
matrimoniale.
Le parole “sposo” e “sposa” vengono dalle parole latine sponsus e sponsa e dal verbo spondere
che significa “promettere solennemente”. La parole “coniuge” viene dalla forma latina coniux e dal
verbo “coniugare” che in origine significava appunto “unire”. Coniuge è una parola un po'
burocratica. Di grande letterarietà è invece la parola “consorte” dal latino consors che vuol dire
“partecipe di uguale sorte”. Ora si dice più semplicemente marito dal latino maritus, derivato a
sua volta da mas (maschio) e moglie dal latino mulier di origine sconosciuta.
Recentemente è entrata in uso anche la parola inglese partner che in italiano significa “la
compagna”, “il compagno” nelle relazioni sentimentali.

Vocabolario

 matrimonio, m 
matrimonio civile
celebrare, vt il matrimonio
matrimonio religioso
separazione, f
divorzio, m
 con la legge 
capofamiglia, m
dote, f
beni, m pl
moglie, f
parente, m,f ,
marito, m

78
 coniuge, m 
 sposo, m  ,
sposa, f ,
solennemente, avv
consorte, m,f ,
sorte, f
partecipe, m,f di uguale sorte
derivare, vi
a sua volta
 recentemente, avv 

Rispondete alle domande:

1. Quali forme di matrimonio ci sono in Italia?


2. Dove viene celebrato il matrimonio?
3. Esiste ancora la figura del capofamiglia?
4. Che cosa è la dote?
5. Come si può risolvere la crisi del matrimonio?
6. Qual'è la differenza tra la separazione e il divorzio?
7. Potrebbe spiegare l'etimologia della parola “consorte”?
8. Cosa vuol dire “partner”? Con quale significato viene usata in italiano questa parola inglese?

Traducete in italiano:

1. .
2. .
3. , .
4. ,
.
5. , .
6. «consorte» « ».
7.
«partner».

79
********
SCHERZI DISPARATI
Sono assolutamente contrario ai rapporti prematrimoniali: fanno arrivare tardi al matrimonio!
*********

25. La famiglia nella legge B

Solo nel 1970 l'Italia ha introdotto il divorzio. La legge che l'ha stabilito è stata poi modificata
nel 1987. Con queste modifiche le procedure per ottenere il divorzio sono divenute più brevi e più
facili, ma in confronto con altri paesi sono sempre abbastanza complesse. Difficilmente si può
avere dal giudice una sentenza di divorzio, con la possibilità per i due ex coniugi di fare un secondo
matrimonio, se non ci sono stati almeno tre anni di separazione legale.
Ma la legge sul diritto di famiglia, la legge n.151 del 19 maggio 1975, è una delle più avanzate
e moderne d'Europa in questa materia. Questa legge è stata creata negli anni in cui le lotte
femministe erano più forti. La legge realizza il principio della parità tra marito e moglie: essi
acquistano con il matrimonio gli stessi diritti e si assumono gli stessi doveri e le stesse
responsabilità. La legge riconosce anche l'uguaglianza per tutti i figli, sia nati nel matrimonio che
fuori di esso. La legge prevede la “comunione dei beni”, per cui tutti i beni che i coniugi
acquistano e tutti i guadagni che fanno, anche separatamente, dopo il matrimonio appartengono in
uguale misura a tutti e due.
Ecco alcuni articoli della legge 19.5.1975, n. 151: “Art. 84. I minori di età non possono
contrarre matrimonio. Il tribunale, su istanza dell'interessato, accertata la sua maturità psicofisica
e la fondatezza delle ragioni addotte, sentito il Pubblico Ministero, i genitori o il tutore, può con
decreto ammettere per gravi motivi al matrimonio chi abbia compiuto i 16 anni”.
“Art. 143. Con il matrimonio il marito e la moglie acquistano gli stessi diritti e assumono gli
stessi doveri. Dal matrimonio deriva l'obbligo della fedeltà, dell'assistenza morale e materiale,
della collaborazione nell'interesse della famiglia e della coabitazione. Entrambi i coniugi sono
tenuti, ciascuno in relazione alle proprie sostanze e alle proprie capacità, a contribuire ai bisogni
della famiglia”.
Sempre negli anni '70 è stata fatta la legge n.104 del 22 maggio 1978 che ha reso legale
l'interruzione volontaria della gravidanza (aborto). La legge permette l'aborto entro i primi 90
giorni della gravidanza su decisione della donna, senza alcuna limitazione: la donna ha l'obbligo,
però, di servirsi di medici e di strutture pubbliche. Le ragazze minorenni devono avere

80
l'autorizzazione dei genitori o tutori. Sia la legge sul divorzio che quella sull'aborto sono state
sottoposte alla verifica del referendum: il popolo italiano non le ha rifiutate.

Vocabolario

 introdurre, vt 
divorzio, m
modificare, vt
ottenere, vt il divorzio
in confronto con qc, qd
complesso, agg
sentenza, f ,
separazione, f legale

● avanzato, agg 
principio, m della parità
acquistare gli stessi diritti
assumere gli stessi doveri

uguaglianza, f
comunione, f dei beni
in uguale misura
● minor di età 
istanza, f
maturità, f psicofisica
fondatezza, f
addotto, pp addurre, vt
Pubblico Ministero, m
 obbligo, m della fedeltà 

assistenza, f morale e materiale

nell'interesse della famiglia


coabitazione, f

81
essere tenuti a fare qc
contribuire, vi a q ,
 interruzione, f volontaria della 
gravidanza
strutture, f pl pubbliche .

minorenne, agg
essere sottoposto alla verifica del
referendum

Rispondete alle domande:

1. Quando è stato introdotto il divorzio nella legislazione italiana?


2. Com'è la legge italiana sul divorzio?
3. In base a quali principi è stata elaborata la legislazione italiana sulla famiglia?
4. Quali sono i diritti e i doveri dei coniugi?
5. È vero che i minorenni non possono assolutamente sposarsi?

Traducete in italiano:

1. 1970 .
2. ,
.
3. ;
.
4. , , .
5. ,
.
6. , .
7. .

26. Mass-media italiani A

82
Grande spazio prende, oggi, la televisione, specialmente in Italia. Accanto ad una TV di stato
con tre programmi, ci sono un numero imprecisato di trasmittenti private commerciali che non
interrompono i loro programmi nelle ventiquattro ore. Ma nonostante la crescente importanza
delle TV, il giornale rimane il mezzo più fidato della comunicazione di massa e d'informazione.
Un'altra fonte di informazione, popolare e accessibile, è la radio. Oggi in Italia sono presenti
centinaia di stazioni nazionali, regionali, private, pubbliche, commerciali, politiche, che
trasmettono ogni giorno notizie, interviste, servizi in diretta, partite di calcio, radiocronache,
recite teatrali e, naturalmente, musica. Esistono emittenti specializzate in musica classica e quella
folk, moderna e marginale, europea e italiana. Una notevole percentuale delle trasmissioni di
queste stazioni è occupata dalla pubblicità.
Le nuove tecnologie creano nuove possibilità per diffondere e scambiare informazioni. La rete
globale, ossia l'internet, sta diventando un fatto abituale e collega non solo ambienti professionali,
ma anche utenti privati. La facilità di accesso e di uso, la varietà dei servizi, le alte capacità di
interazione, sono, senza dubbio, vantaggi del nuovo sistema di comunicazione. La posta
elettronica man mano sostituisce quella di carta ed inchiostro, pure il collegamento telefonico
avviene al giorno d'oggi sempre più spesso tramite le reti computerizzate.

Vocabolario

 prendere, vt grande spazio 


imprecisato, agg ,
trasmittente, f ,
interrompere, vt
crescente, agg
mezzo, m
fidato, agg ,
comunicazione, f di massa
 fonte, f 
accessibile, agg
servizio, m .
in diretta
radiocronaca, f pl
recita, f ,
emittente, f .

83
marginale, agg ,

notevole, agg ,
pubblicità, f
 diffondere, vt informazioni 
scambiare, vt informazioni
rete, f globale = Internet ,
abituale, agg
utente, m, f
accesso, m
servizio, m
interazione, f ,
vantaggio, m
man mano, avv

Rispondete alle domande:

1. Quali mezzi di comunicazione di massa stanno diventando sempre più popolari in Italia?
2. Che programmi trasmettono le radio italiane?
3. Quale fonte di informazione rimane sempre accessibile e affidabile?
4. Che innovazioni sono state introdotte nella realtà italiana con lo sviluppo delle tecnologie?

Traducete in italiano:

1. ,
, .
2. .
3.
.
4. , .

27 La stampa in Italia B

84
In Italia la stampa quotidiana ha una diffusione fra le più basse, in confronto agli altri paesi
europei. Nel 1981, per una popolazione di 56 milioni di abitanti si vendevano giornalmente
5.456.914 copie di giornali, cioè 97 copie per ogni 1.000 abitanti. Una cifra molto bassa in
paragone ad altri paesi. Le copie diffuse per 1.000 abitanti sono 569 in Giappone, 527 in Svezia,
423 nella Repubblica Federale Tedesca, 410 in Gran Bretagna, 282 negli Stati Uniti, 241 in Canada
e 205 in Francia. Anche se negli ultimi tempi in Italia la diffusione della stampa quotidiana è
aumentata, rimane sempre il fatto di una perdurante scarsa lettura di giornali.
Varie sono le cause di questa bassa diffusione della stampa quotidiana, ma soprattutto due
sembrano essere i principali motivi: gli effetti ritardati della condizione di diffuso analfabetismo
da cui l'Italia è da poco uscita e il linguaggio dei giornali. Un linguaggio difficile che sembra
rivolto a una cerchia ristretta di lettori ad alta istruzione.
La stampa quotidiana possiamo dividerla in due gruppi: il primo comprende i quotidiani,
organi di partiti politici, e il secondo comprende invece la stampa cosiddetta “indipendente”. La
stampa quotidiana indipendente è in massima parte finanziata da gruppi economici privati, come ad
esempio, “La Stampa”finanziata dalla Fiat, o da alcune aziende di Stato. Fra i principali quotidiani
nazionali ricordiamo “La Repubblica”, il “Corriere della Sera “, “Il Giornale”, “Il Giorno”, “Il
Tempo “, “Il Messaggero “, “La Nazione”, “Il Resto del Carlino “e “Paese Sera”.
La stampa settimanale è più diffusa di quella quotidiana. Settimanali d'evasione,
d'intrattenimento come “Gente”, “Oggi”, “Annabella”, “Grazia” si affiancano a settimanali
d'informazione come “L'Espresso “, “L'Europeo “, “Panorama”, “Epoca”e “Famiglia Cristiana”.
Anche in Italia si è verificato il fenomeno della “concentrazione delle testate”: pochi gruppi
privati controllano grosse quote di mercato della stampa quotidiana e settimanale. A questo
problema si è cercato di porre rimedio con una legge del 1981 che mette un limite alla proprietà
delle testate (il numero complessivo delle copie vendute non deve superare il 20% del totale
nazionale) ed esclude dalle sovvenzioni statali, stabilite per la stampa, le imprese che controllano
quotidiani la cui tiratura complessiva superi il terzo del titolo nazionale.
Una delle principali caratteristiche dei quotidiani italiani è il rapporto troppo stretto fra
commento e notizia che rende più difficile la lettura. Uno dei principi basilari del linguaggio dei
giornali è la brevità: le costruzioni sintetiche caratterizzano non solo i titoli, ma anche gli articoli.
L’esigenza giornalistica di avere più informazione in meno spazio coporta frequenti costruzioni
ellittiche, cioè dalla frase si eliminano le preposizioni e gli articoli o i verbi. In questo ultimo caso
si parla di stile nominale, perché prevale il sostantivo a scapito della forma verbale. La sintassi
quindi deve rispondere alle esigenze di brevità e rapidità.

85
Vocabolario

 diffusione, f 
giornallemente, avv
copia, f .
perdurante, agg
 effetto, m ritardato 
analfabetismo, m
linguaggio, m
cerchia, f ristretta
ad alta istruzione
 stampa, f quotidiana e
 stampa settimanale 
settimanale, m d'evasione
settimanale d'intrattenimento

affiancarsi, vrfls
settimanale d’informazione

 verificarsi, vrfls  ,
“concentrazione delle testate” « »
porre, vt rimedio ,
testata, f
sovvenzione, f statale
tiratura, f
 commento, m 
notizia, f
principio, m basilare
costruzione, f sintetica
costruzione ellittica
stile, m nominale m ( )
sostantivo, m
a scapito di qc, qd ,

86
Rispondete alle domande:

1. Come è diffusa la stampa quotidiana in Italia rispetto agli altri paesi?


2. Quali sono i motivi della perdurante scarsa lettura dei quotidiani?
3. Che cosa è la stampa indipendente?
4. Quali settimanali d'evasione sono presenti oggi nel panorama della stampa italiana?
5. In che cosa consiste la concentrazione delle testate?
6. Quali caratteristiche distinguono il linguaggio dei giornali?

Traducete in italiano:

1.
.
2. :
, .
3. , « »:

.
4. -
.

28. Fotoromanzi e fumetti B

II termine fumetto è letteralmente un diminutivo di “fumo”: si riferisce infatti allo spazio di una
nuvoletta stilizzata destinato a contenere le parole (che così sembrano uscire di bocca) dei
personaggi di racconti o romanzi illustrati. Il fumetto offre un tipo di narrazione che elimina tutto
ciò che non sia dialogo e dove la successione delle scenette permette di seguire le azioni dei
personaggi in continuo movimento.
Per questo motivo il genere del fumetto è di grande utilità per l'apprendimento di una lingua
straniera: il dialogo è in esso realizzato con somma evidenza, di qui l'immediatezza di un
insegnamento che si basi su questo mezzo. Il fumetto, fin dalla sua nascita (1895 in America) si
dimostrò una forma di comunicazione veramente adatta al tempo e alla società in cui viviamo,
poiché disegno e parola contribuiscono a comporre un messaggio-lampo. In Italia i primi fumetti

87
comparvero sulle pagine del “Corriere dei Piccoli” (nato nel 1908), importati dall'America ma
modificati. Solo 50 anni dopo, il fumetto divenne più meditato con i “Peanuts” (Noccioline) di
Charles Schulz, strisce di quattro o anche di un solo disegno, pubblicate da giornali americani e
tradotte in tutte le lingue: storie di piccoli disegnate per gli adulti. Con la nascita di “Peanuts”
(“Linus” in Italia, 1965) si superarono definitivamente le diffidenze contro il fumetto. Infatti fino
ad allora i fumetti erano stati visti in Italia come antieducativi e come prodotti della cultura
americana. Poi con l'arrivo di “Linus”, la cultura sembrò diventare benevola verso il fumetto, e
leggerlo non era più segno d'infantilismo: ci fu così il boom.
Durante il periodo della contestazione studentesca il fumetto italiano cominciò a produrre le sue
prime opere nel campo della satira politica, della critica della società. Crepax, un famoso
disegnatore italiano, disegnò nel '65 il personaggio femminile di Valentina (nuovo ruolo della
donna libera ed emancipata). Nel 1975, un 'indagine di mercato attribuì a “Linus” 1.187.000 lettori.
Il fumetto entrò nelle scuole e nelle università, quello politico ricevette più spazio sui quotidiani.
Negli anni ottanta il fumetto si è unito alle altre arti, soprattutto alla pittura e al cinema.
Il termine fotoromanzo è composto da foto e romanzo: si tratta infatti di una vicenda
romanzesca, pubblicata a fascicolo unico o a puntate, la cui trama è svolta attraverso una serie di
immagini fotografiche illustrate da brevi didascalie e da fumetti. La formula del fumetto per adulti
in Italia trova la più popolare applicazione proprio nel fotoromanzo, genere di largo consumo,
esclusivamente contenutistico, senza digressioni. Gli schemi lineari dei racconti tendono al
sentimentalismo, a una ideologia e a una morale conservatrice.
I personaggi di questo genere di pubblicazione sono fortemente caratterizzati e obbediscono a
schemi fissi. Sono soprattutto le giovani e le casalinghe a preferire questo tipo di lettura. Fenomeno
diffusissimo in Italia, il fotoromanzo tratta sempre una storia d'amore con sfondo romantico e
sentimentale, trame costruite fuori e dentro la realtà quotidiana piena di drammi, rinunce, avventure
amorose che servono a far sognare le lettrici. E naturalmente i personaggi, uomini e donne,
corrispondono perfettamente ai canoni di moda e bellezza imposti dal mercato attraverso i
mass-media.
Dai fumetti e dai fotoromanzi si potrebbero poi raccogliere le numerose, caratteristiche
interiezioni e gli insoliti accostamenti di lettere usati:
- per riprodurre i rumori e per indicare il dolore causato da un colpo o da un calcio: oio, oio,
uuhuuu ... oppure: ahaaa ahaaa!
- per esprimere una forte rabbia: grr ...guagh!
- per esprimere gioia: yyuuyyuuu!!!
- per darci l'impressione del piombare di un corpo in acqua: splosch!

88
 fotoromanzo, m 

fumetto, m
spazio, m
nuvoletta, f
stilizzato, agg, pp stilizzare, vt
destinato a qc, qd, a fare qc
narrazione, f
eliminare, vt
successione, f
 essere di grande utilità 
con somma evidenza . ,
immediatezza, f
messaggio-lampo, m ,

meditato, agg
striscia, f
diffidenza, f
antieducativo, agg
benevolo, m
 contestazione, f  ,
 pubblicare, vt a fascicolo unico 
pubblicare a puntate ,

trama, f
didascalia, f
contenutistico, agg
digressione, f
lineare, aggc
tendere a qc
 caratterizzato, agg  .
 accostamento, m 
piombare vi
il piombare, m

89
Rispondete alle domande:

1. Come è nato e cosa significa il termine “fumetto”?


2. Perché il genere del fumetto può essere di grande utilità per l’apprendimento di una lingua
straniera?
3. Potrebbe raccontare la storia del fumetto in Italia?
4. Cosa vuol dire il termine “fotoromanzo”?
5. Che cosa distingue il genere del fotoromanzo?
6. Quali ragioni contribuiscono alla popolarità dei fotoromanzi e dei fumetti in Italia?
7. Le piacciono i fotoromanzi e i fumetti? Conosce i fumetti italiani?

Traducete in italiano:

1. «fumetto» ,
.
2. 1895 . , 1905 .,
« »”.
3.
: ,
.
4. ,
.
5. , ,
« », .
6. - « »,
, - .
7. - .
, .
8.
, ,
.

90
29. La televisione А

Televisione significa, letteralmente, visione a distanza. Tra i mezzi di comunicazione di


massa, la televisione è senza dubbio lo strumento di informazione preferito dagli italiani. Essa
costituisce un eccellente strumento sia di divulgazione culturale che di svago. Con la seduzione
che inevitabilmente esercita, la televisione si è affermata subito, ancor più del libro e della
stampa, anche nelle zone d'Italia più arretrate.
La società RAI-TV, che ha cominciato a trasmettere nel 1954, conta oggi tre reti radiofoniche -
Radiouno, Radiodue e Radiotre - e tre reti televisive - la Rete Uno, la Rete Due e la Rete Tre. Oltre
ai telegiornali (trasmessi tre volte al giorno) e all'attualità, le tre reti televisive offrono un'ampia
scelta di programmi, da quelli scientifici e tecnici a quelli di varietà, dalle inchieste ai film e
telefilm, dai documentari e dibattiti politici ai programmi di quiz a premi, dalle trasmissioni
scolastiche a quelle sportive. Dalle reti radiofoniche nazionali vengono anche trasmessi programmi
speciali in lingua italiana per le comunità italiane all'estero.
Nel 1974 nascono spontaneamente le televisioni private che si trasformano quasi subito in TV
commerciali. Fedeli al modello americano trasmettono a qualsiasi ora del giorno e della notte, gran
parte della produzione cinematografica statunitense e telenovelas (che altro non sono che
fotoromanzi filmati), il tutto accompagnato da una pubblicità ossessionante che interrompe
qualsiasi programma a intermittenze più o meno regolari.
Attualmente esistono 514 emittenti private. Le più importanti però, quelle che trasmettono i
propri programmi su tutto il territorio nazionale, si possono contare sul palmo della mano (Canale
5, Rete 4, Italia 1) e appartengono ad un unico proprietario, Silvio Berlusconi, conosciuto anche
come “il re dell'etere”, il quale ha fatto suo questo mercato, monopolizzandolo. Alcune TV private
inondano il proprio canale di video-clip e programmi musicali e concerti non stop di tutti i tipi
(p.e., Videomusic), 24 ore al giorno. C'è chi trasmette 5 Tg regionali al giorno per giocare la carta
dell'informazione “vicina”. La televisione di stato o privata occupa un posto di primaria importanza
nella giornata di un italiano.

Vocabolario

 letteralmente, avv 
a distanza
eccellente, agg

91
divulgazione, f culturale
svago, m
esercitare seduzione, f
inevitabilmente, avv
 trasmettere, vt 
attualità, f
ampio, agg
varietà, f .
inchiesta, f
quiz, m a premi
comunità, f ,
 fedele al modello 
telenovelas, f pl ,
ossessionante, agg
intermittenza, f
 contare sul palmo della mano 
“il re dell'etere” « »
inondare, vt
giocare la carta di qc, qd -
primario, agg

Rispondete alle domande:

1. Che cosa vuol dire letteralmente la “televisione”?


2. Quando ha iniziato a trasmettere la RAI?
3. Quali reti private e statali hanno diffusione nazionale?
4. Che sorte hanno subito le TV private nate nel 1974?
5. Quali programmi sono alla base della TV statale? E di quelle private?
6. Che cosa sono le telenovelas?

Traducete in italiano:

1. ,
.

92
2. ,
.
3.
.
4. 1974 . ,
.
5. , , ,
« ».
6.
.

30. La sanità italiana B

Gli italiani sono soddisfatti del proprio stato di salute? Come e dove si curano? A
queste domande l'Istituto Nazionale di Statistica risponde ogni anno analizzando i dati
raccolti dalle varie istituzioni. Le cifre indicano che ben due terzi degli italiani adulti nel
2000 sono stati bene, così come un quarto delle persone ultrasettantacinquenni. Chi non
si sente bene è perché soffre di almeno una malattia cronica: artrosi o artrite ed alta
pressione, entrambe più diffuse tra le donne, o bronchite cronica, asma bronchiale e ulcera,
più frequenti negli uomini. In ogni modo, al comparire di una malattia è il medico di
famiglia cui ci si rivolge che prescrive le medicine e che aiuta se è necessaria
un'assistenza specialistica o ospedaliera.
Il servizio sanitario italiano degli ultimi anni si basa sulle normative dei LEA, i
Livelli Essenziali di Assistenza sanitaria che chiariscono quali sono le prestazioni
sanitarie, le cure mediche, che devono essere garantite a tutti i cittadini in tutte le Regioni
italiane. Nel decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, firmato il 30 novembre
2001, sono sottolineate alcune indicazioni su come organizzare il servizio sanitario
regionale, che deve concentrarsi sulla prevenzione delle malattie piuttosto che sulla cura
e sulla riduzione degli sprechi, tra i quali l'uso dell'ospedale per problemi di salute non
gravi o risolvibili in altro modo o l'uso inappropriato di esami diagnostici.
L'offerta di cure è sempre prevalentemente statale, circa 250 mila posti letto pubblici
cui si aggiungono ben 69 mila posti in istituti privati accreditati, abbastanza
uniformemente ripartiti su tutto il territorio italiano: 5,6 posti letto per 1000 abitanti al
Nord, 6 posti letto al Centro e 5 posti letto al Sud. A questa quantità di posti letto

93
corrispondono in un anno 10 milioni 400 mila ricoveri, cioè 180 persone ricoverate su
1000 abitanti. Fra questi pazienti, il ricovero ordinario in ospedale è sfruttato soprattutto
dalle persone anziane, mentre i giovani preferiscono il Day Hospital, l'ospedale diurno.
Sono gli anziani, infatti, che soffrono solitamente di malattie più complicate o che sono
meno autonomi nella vita quotidiana.

Le cause più frequenti di ricovero sono le malattie cardiovascolari (13,0%), quelle


muscolari o delle ossa (11,8%) e disturbi dell'apparato digerente (10,9%). Per quanto
riguarda le malattie infettive, alcuni grandi flagelli dei secoli passati come la poliomelite e
la difterite sono scomparse, così come sono diminuiti i casi di tifo o di brucellosi, grazie
anche al miglioramento delle condizioni igieniche e ambientali. Rimane però il problema
della diffusione dell'epatite virale A, che si contrae attraverso il consumo di alimenti
contaminati, frutti di mare in particolare. Sono meno numerosi anche i casi di epatite
virale B, grazie a più accurati controlli sull'affidabilità del sangue usato nelle trasfusioni,
all'uso di materiale sterile e all'obbligo della vaccinazione. Altre comuni malattie non sono
più mortali, come quelle dell'età infantile, la rosolia, il morbillo, la scarlattina, la
varicella, per le quali esiste oggi la vaccinazione obbligatoria o raccomandata.

In generale, la diffusione delle malattie infettive ha subito un notevole rallentamento,


anche per la scoperta e l'uso di nuove terapie più efficaci.

Secondo l'Organizzazione mondiale della sanità, l'Italia ha, dopo la Francia, la migliore
organizzazione sanitaria al mondo. Ma pochi italiani, come sostengono i giornali, sono
convinti che in Italia la sanità sia così ben organizzata e che i bambini italiani, dopo i
piccoli francesi, siano i meglio assistiti al mondo. Eppure bisogna riconoscere che questa
conclusione è stata fatta tenendo conto di diversi fattori: stessa opportunità per tutti i
cittadini di usufruire delle strutture sanitarie, valutazione complessiva di tale sistema, la
collocazione dell'Italia tra i Paesi più longevi del mondo – questi sono i criteri che hanno
portato l'OMS a mettere l’Italia nella "rosa degli eletti".

Vocabolario

● Istituto Nazionale di Statistica ●

isituzione, f

94
ultrasettantacinquenne 75
ulcera, f
medico, m di famiglia

assistenza, f specialistica ospedaliera

● prestazione, f sanitaria ●
concentrarsi, vrfls

prevenzione, f .
spreco, m ,
● posto letto, m ● , -
istituto, m privato accreditato ,

ricovero, m

Day Hospital, l’ospedale diurno (m)

autonomo, agg

● cardiovascolare, agg ● -
disturb , m dell’apparato digerente

flagello, m ,
contrarsi, vrfls .
contaminato, pp contaminare, vt

trasfusione, f

rosolia, f

morbillo, m

scarlattina, f

varicella, f

● rallentamento, m ●
terapia, f ,
● assistito, pp assistere, vt ● . ,

tenere conto di qc, qd

95
stesse opportunità, fpl

usufruire di qc

collocazione, f ,
longevo, agg

“rosa degli eletti”

Rispondete alle domande

1. Che opinione hanno gli italiani del loro servizio sanitario nazionale?

2. A quale conclusione portano le analisi dell’Istituto Nazionale di Statistica?

3. Che tipo di ricovero preferiscono i pazienti anziani?

4. Che cosa è il Day Hospital? Chi preferisce il Day Hospital?

5. Quali sono le malattie croniche più diffuse?

6. Quali sono le cause più frequenti di ricovero?

7. Quale paese, secondo l’OMS, ha l’organizzazione sanitaria migliore al mondo?

8. Quali sono i motivi che hanno portato l'OMS a mettere l’Italia nella "rosa degli eletti"?

Traducete in italiano:

1. , 2000 .
. 25 % 75
2. .
.
3.
.
4. , -
.
5. , ,
, ,
.

******

96
SCHERZI DISPARATI
Un brav'uomo, convinto di essere affetto da una grave malattia, va dal medico e si fa esaminare
da capo a piedi.
- Lei è sano come un pesce! - diagnostica il medico al termine della visita. - Lei seppellirà Sua
moglie, i Suoi figli e tutti i Suoi amici!
- Oh, no! - esclama il paziente. - Lei me lo dice solo per farmi piacere!
******

- Dottore, - dice un distinto signore allo psichiatra - sono certo di essere un cavallo.
- Non si preoccupi, posso guarirLa perfettamente da questa Sua ossessione. Devo avvertirLa,
però, che il mio onorario è molto elevato.
- Oh, non importa, - replica il cliente. - Ho appena vinto il “Gran Premio”.
*******

31. La disunità d'Italia B

L'Italia è un paese piccolo, ma ricco di contraddizioni e differenze, politicamente unito solo da


una data relativamente recente (1860). Si può dire che, dall'età romana, l'Italia non ha più avuto
una vera e propria storia comune, unitaria: fu divisa in molte unità differenziate, regni o stati più o
meno grandi. Così ancora oggi ogni regione italiana ha una propria fisionomia, un proprio carattere
particolare: la realtà italiana è policentrica, dispersa. In genere si usa suddividere l'Italia in tre
grosse zone - Italia settentrionale, Italia centrale e Italia meridionale - ma questa suddivisione è
ancora molto generica: in realtà le differenze e le individualità sono più numerose.
Anche dal punto di vista antropologico, l'Italia presenta una certa varietà di tipi. Come può
osservare chiunque viaggi per la penisola, e come attestano anche le statistiche, i caratteri
antropologici di un italiano del Nord possono essere molto diversi da quelli di un italiano delle
regioni meridionali o insulari. Al Nord, ad esempio, si incontrano facilmente individui con gli occhi
azzurri e i capelli chiari, mentre al Sud sia occhi che capelli tendono prevalentemente al bruno o
al castano. Anche la statura media varia a seconda delle zone: più alta al Centro-Nord, essa
diminuisce sensibilmente al Sud e soprattutto nelle isole.
In Italia c'è poi una grande varietà linguistica: numerosissimi, e spesso molto differenziati fra
loro, sono infatti i dialetti che si parlano sul suo territorio. In genere gli italiani sono bilingui,
perché parlano sia la lingua nazionale che il dialetto del luogo in cui vivono o sono nati. I dialetti

97
italiani sono molti, moltissimi; ogni paese o villaggio ha il proprio dialetto. Però, al di là della
grande varietà locale, si possono individuare anche delle aree linguistiche (o dialettali) più
omogenee. La ripartizione più generica che si possa fare è quella fra i dialetti parlati nell'Italia
settentrionale (gallo-italici), e quelli parlati nel resto dell'Italia peninsulare (fra cui troviamo anche
il toscano, il dialetto da cui si è sviluppata la lingua nazionale). Il confine fra questi due gruppi di
dialetti corre più o meno lungo l'Appennino tosco-emiliano (dalla città di La Spezia, sul mar
Tirreno, alla città di Rimini, sul mare Adriatico). È un vero e proprio confine linguistico, segnato
dal passaggio di molte importanti isoglosse, ovvero linee che circoscrivono un'area in cui è presente
un determinato fenomeno linguistico.
Purtroppo l'Italia è divisa anche da profonde disuguaglianze nello sviluppo economico, e sono
soprattutto queste che ci inducono a parlare di disunità d'Italia. Tutto il Meridione italiano appare
ancora oggi molto povero e arretrato rispetto al Nord, che è senza dubbio la parte più ricca e
produttiva del paese. Al Sud, per l'assenza di stabilimenti industriali, vi è una forte
disoccupazione e gran parte della popolazione è costretta a vivere di sussidi statali e pensioni. E
non si tratta solo di un dislivello economico, ma anche sociale e culturale: è come se le regioni
meridionali fossero in ritardo di dieci o vent'anni su quelle settentrionali. L'italiano del Sud, ad
esempio, è spesso più religioso e più tradizionalista di quello settentrionale; le nascite e i
matrimoni sono molto più numerosi al Sud che al Nord; anche le opinioni politiche sono, in genere,
differenziate, perché al Nord (per la presenza delle industrie) la sinistra è sempre stata più forte che
al Sud. Fino a poco tempo fa, inoltre, le regioni del Sud avevano un'alta percentuale di analfabeti, e
anche oggi vi si possono incontrare persone quasi prive d'istruzione, capaci di esprimersi soltanto in
dialetto.
Questo dislivello economico e culturale ha spesso generato fenomeni di incomprensione e
intolleranza fra settentrionali e meridionali, e a volte addirittura dei pregiudizi di tipo razzista.
Molti italiani hanno la sensazione di vivere in un paese “a due velocità”, unito per opportunità
politica ma in realtà diviso da profondi contrasti.
È difficile capire fino in fondo le ragioni dell'arretratezza economica del Sud. Fra le cause
maggiori, in genere, si citano le magre risorse idriche e la scarsa fertilità del suolo, l'isolamento
geografico, il secolare malgoverno. L'Italia meridionale è stata una terra ricca e fortunata all'epoca
delle colonie greche, all'epoca romana, e a tratti ancora nel Medioevo; poi si è avviata alla
decadenza, soffrendo di trovarsi in una posizione intermedia fra due mondi in lotta (Europa
cristiana e Islam). Dapprima essa è divenuta territorio di conquista e colonizzazione per molte e
diverse potenze straniere; infine, con la perdita d'importanza delle comunicazioni marittime, si è
trovata isolata in una posizione assolutamente periferica, senza possibilità di scambi o contatti col

98
resto d'Europa. Così non ha potuto prender parte alla rivoluzione industriale, rimanendo in
condizioni di grave inferiorità rispetto alle regioni europee in cui questa ha invece avuto luogo.
Se il problema presentava aspetti abbastanza gravi qualche anno fa, oggi la situazione va
cambiando: i giovani meridionali sono sempre più aperti alla vita moderna, sono sempre più
“contro il mondo di ieri”, sempre più pronti ad apprendere le regole e le idee moderne.
L'“intelligenza” è sempre più considerata in una società che spinge ed aiuta gli uomini in base alle
vere qualità personali e alla preparazione. Il cinema, la radio, la televisione, la stampa, le
macchine, le strade aprono ad ogni persona un più grande panorama di esperienze, spingono ad
uscire dal proprio piccolo mondo, per comprendere che esso non è il solo né il migliore.
“L'Italia è un espressione geografica”, disse una volta, piuttosto cinicamente, il cancelliere
austriaco Metternich, al tempo in cui l'Italia in effetti era ancora divisa in tanti piccoli staterelli. Più
tardi, dopo l'unificazione del 1860, un altro grande uomo politico, il ministro piemontese Cavour,
disse: “Abbiamo fatto l'Italia, ora bisogna fare gli italiani”. Ancora però non sembra che il suo
desiderio si sia avverato completamente.

Vocabolario

 contraddizione, f 
relativamente, avv
unitario, agg
fisionomia, f
particolare, agg
disperso, agg
suddividere, vt
generico, agg ,
individualità, f ,
 attestare, vt 
tendere vi, a qc, qd
prevalentemente, avv
a seconda, avv
sensibilmente, avv
 varietà, f  .
differenziare, vt
in genere, avv ,

99
bilingue, agg ,
ripartizione, f
confine, m linguistico
isoglossa, f
circoscrivere, vt ,
 disuguaglianza, f 
indurre, vt ( )
disunità, f d'Italia
arretrato, agg
rispetto a
produttivo, agg
disoccupazione, f
sussidio, m statale
dislivello, m economico
tradizionalista, agg
nascita, f ,
 intolleranza, f 
addirittura, avv . ,
pregiudizio, m
 fertilità, f 
secolare malgoverno, m

decadenza, f
conquista, f
comunicazioni, f pl marittime
rivoluzione, f industriale
 qualità, f pl personali 
 staterello, m  ( .)
avverarsi, vrfls

Rispondete alle domande:

1. Perché si può dire che, dall'età romana, l'Italia non ha più avuto una vera e propria storia
comune?

100
2. Che varietà di tipi presenta l'Italia dal punto di vista antropologico?
3. Che cosa vuol dire che gli italiani sono bilingui?
4. Quali sono i motivi principali del dislivello economico tra il Nord e il Sud?

Traducete in italiano:

1. - , ;
(1860
.).
2. ,
:
.
3.
,
.
4. :
, .
5. - ,
, , .
6. -
, .
7. , «
», ,
.
8. , ,
.
9. « – », -
.
10. :« , ».

32. Moda e stile: vestire all'italiana А

101
Nel campo della moda il made in Italy è stato un fenomeno straordinario sia per la qualità, sia
per la quantità. La moda del made in Italy negli ultimi quaranta anni è diventata un grande business
mondiale e anche un affare che ha coinvolto un alto numero di persone sul piano industriale e
commerciale. Il look e lo stile italiano sono stati capaci di influenzare non solo gusti e costumi, ma
anche interessi, desideri e sogni di giovani e meno giovani, vip e gente comune, donne e uomini. A
qualcuno potrebbe sembrare difficile riconoscere nella moda italiana uno stile vero e proprio,
perché gli stilisti, le collezioni e le proposte sono fin troppo numerosi e diversi. Eppure, il made in
Italy ha lasciato un segno profondo proprio nello stile.
Oggi, infatti, vestire all'italiana significa avere buon gusto, volere essere elegante tutti i giorni e
in tutte le occasioni. E significa anche avere un'attenzione particolare per l'abbigliamento e per la
moda, che non è legata a particolari scopi, né alla pubblicità: è diventata un fatto culturale.
La moda italiana comincia a diventare famosa negli anni '50. A partire da quegli anni in Italia c'è
una rinascita generale, il boom economico, un grande successo del cinema. Ed è soprattutto la
moda che ha un periodo di grande creatività, e nascono prodotti che tutto il mondo ammira e che
sono attuali anche oggi. Proprio alcuni modelli di quell'epoca sono stati esposti con un immenso
successo nei primi mesi del 1989 alla Galleria del Costume di Palazzo Pitti a Firenze, città madre di
tanta moda italiana.
Molti stilisti sono rimasti fedeli all'ideologia degli anni '50, essi sono convinti che l'alta moda, a
differenza del prêt-à-porter, è rivolta solo a una élite, non deve piacere a tutti. L'alta moda è
comunque una espressione di vera creatività e pertanto autentica forma d'arte. Si può creare con i
colori o la stoffa, con il legno o con il marmo. I colori rappresentano l'aspetto poetico della moda, il
mezzo adatto per comunicare un sentimento. Il tessuto, invece, è la terra della creazione di moda.

Vocabolario

 made in Italy, m ( .) ●« »
business, m ( .) = affare, m , c
coinvolgere, vt
sul piano di qc ,
look, m ( .) ,
influenzare, vt
sogno, m
collezione, f
lasciare, vt un segno

102
 avere un’attenzione 
fatto, m culturale
 rinascita, f 
creatività, f .
 ideologia, f  . ,
prêt-à-porter, m ( .)
pertanto, avv
autentico, agg
adatto, agg .
comunicare, vt un sentimento

Rispondete alle domande:

1. Come si manifesta il fenomeno del made in Italy?


2. Quale segno ha lasciato nello stile il made in Italy?
3. Che cosa significa oggi vestire all'italiana?
4. Perché l'alta moda rappresenta un’autentica forma d'arte?

Traducete in italiano:

1. ,
.
2.
.
3. , :
.
4. 50- , ,
.
5. 50- .
6. , - ,
.
7. , - ,
.

103
33. Armani ricorda... B

Ero un ragazzo molto ragionevole, forse un po' ingenuo e sognatore. Mio fratello maggiore era
più scapestrato. In casa la figura forte che faceva un po' paura era mia madre. Mio padre invece era
molto dolce, ma come un po' assente. Piacenza era un piccolo mondo nel quale noi vivevamo
tranquilli e protetti. Belle case marrone scuro sotto la neve. L'atmosfera della provincia di allora è
qualcosa che non riesco a dimenticare neanche quando vado a New York. Spesso mi dico: perché
mai io che sono nato a Piacenza dovrei finire nel jet-set a Montecarlo?
Per me fu uno shock, a sedici anni, lasciare Piacenza e venire a studiare a Milano. Non vivevamo
in centro, ma a Porta Ticinese. A Milano avevo fatto amicizia con un po’ di persone, era un piccolo
gruppo di amici. La domenica andavamo al parco a scattare fotografie: non c'erano i mezzi per fare
altro. Poi andavamo a Foppolo a sciare dalla mattina alla sera. Ci alzavamo alle tre per prendere la
corriera (...). Ho fatto il servizio militare a ventitre anni ed è stata una grande delusione. Pensavo
fosse come nei film: bello, giusto, estetico. Partii portandomi la racchetta da tennis! Ma la realtà
dell'ambiente militare era molto diversa, fatta di cose assurde e soprusi. Nei primi tempi avevo
nostalgia di casa. Non ero mai uscito dalla famiglia e quando vennero i miei a trovarmi la prima
volta, mi misi a piangere come un vitello. Non volevo crescere, avevo fatto due anni di medicina
all'università pensando di diventare uno di quei medici di campagna molto romantici, come li
racconta Cronin* nei suoi romanzi. In quegli anni ero timido, goffo. E sempre sognatore.
Mia madre ha avuto una grande influenza su di me soprattutto perché riesce ad essere dolce e
forte. Ha un grande senso del decoro e cura estremamente il suo aspetto; è vanitosa, come
dovrebbero essere tutte le donne; è disponibile e sollecita, come vorremmo che fossero tutti i nostri
amici e compagni. Con sempre lo stesso rispetto per il prossimo, che ha fatto di me una persona
attenta a non imporsi ad ogni costo.
Sono un autodidatta. Ho cominciato per caso ad occuparmi di vestiti alla Rinascente*. Per
caso mi sono inventato stilista di grandi aziende. Per caso, insieme a Sergio Galeotti, ho fondato nel
1975 - ed io ero spaventatissimo - una piccola società, la Giorgio Armani. Così, quando avevo
trentotto anni, in corso Venezia a Milano, in due stanze, che ammobiliammo con i soldi ricavati
dalla vendita della nostra Volkswagen, iniziò la nostra avventura. Volevo che le donne portassero
giacche come gli uomini, ma che restassero femminili. I miei “maestri” erano i creatori dei vestiti
che popolano il cinema americano degli anni Trenta, ma prima ancora Coco Chanel. Avevo in
mente quell'aria elegante e un po' sommessa degli anni Trenta e Quaranta. (...)
Ero sconfortato dagli abiti tradizionali. Anche quelli fatti su misura mi facevano sentire
vecchio anzitempo. Quando cominciai a disegnare, tutti gli uomini erano vestiti allo stesso modo.

104
L'industria americana faceva da padrona e tutti indossavano una specie di uniforme, forse a volte un
po' più larga qui o attillata là, ma non cambiava un granché. Era impossibile distinguerli l'uno
dall'altro. Tutti con abiti senza difetti. Ma a me piacevano alcuni difetti. Volevo personalizzare la
giacca, renderla più adatta a chi la indossava. (...) Ho cominciato quando la donna iniziava a capire,
magari confusamente, che bisognava cambiare per affrontare in modo diverso la società e ottenere
le stesse opportunità dell'uomo. Il tirocinio nelle fabbriche di abbigliamento maschile mi aveva
abituato all'esercizio della disciplina che ho cercato di trasferire in uno stile capace di esprimere la
radicalità del cambiamento in atto. La moda si adegua al mondo e il mondo se ne serve per
verificare se stesso: la mentalità, le professioni, i modi di essere. All'inizio degli anni Ottanta erano
completamente diversi da quelli del decennio precedente e la moda è riuscita a esprimerli. (...)
Negli anni Settanta c'è stata soprattutto la grande rivoluzione del prêt-à-porter, l'incontro
determinante dello stilismo con l'industria, l'inizio del grande business che doveva rendere la moda
italiana un esempio da seguire e portarla alla fama internazionale e al prestigio consolidatisi nei
primi anni Ottanta. Quanto a me, ho creduto in una nuova eleganza, in una nuova moda parallela al
mutare delle donne e del mondo: essenzialità, semplicità, rigore, sobrietà della bellezza,
pacatezza nei colori. Questa convinzione mi ha suggerito un modo di essere e di muovermi
secondo un concetto nuovo di classico. Ho voluto essere più democratico, separare anche l'alta
moda dall'immagine di un'arte applicata destinata a poche miliardarie mondane e giramondo. Ho
pensato a quelle donne che non possono comprare i miei vestiti, ma vorrebbero comprarli perché li
sentono adatti a loro, e ho pensato che anche questo potesse rappresentare una forma di educazione
al gusto. Questa convinzione mi ha condotto a pensare all'Emporio Armani* come un luogo dove
il mio stile è alla portata di tutti.
L'Emporio Armani per me è molto importante. È stata una specie di scommessa tra me e gli altri,
un progetto ambizioso che poi è stato seguito da molti. È un luogo dove si può comprare il gusto
Armani a prezzi giusti per il mondo di oggi. (...) Mi pare di riuscire a suggerire qualcosa di
innovativo rispetto al nuovo-vecchio che molte volte vedo proposto. Mi piace mescolare oggetti
estranei tra loro con una vena d'ironia nei confronti della moda e di me stesso.
Il punto è che la moda per me non serve a far sognare ma a far vivere, il che è qualcosa di
profondamente diverso: sognare va bene, ma se il sogno non trova nessuna corrispondenza nella
vita, rimane solo un sogno. La mia moda invece deve consentire alla gente di utilizzarla, di renderla
propria, anche di interpretarla.(...)
Io non penso mai ad una donna speciale, penso ad una donna che non è né alta né bassa, né magra
né grassa. Forse un po' più magra che grassa, per problemi di vestibilità... Penso soprattutto ad una
donna che sappia gestire il proprio vestito; mi viene in mente una signora americana di settanta anni

105
che portava un mio abito che mai avrei immaginato di vedere su una donna di quella età. È che per
vestire bene bisogna avere una testa prima di un corpo.
Dicono che io abbia in antipatia le top model e per questa ragione io non le userei nelle mie
sfilate. In passerella io voglio che siano i vestiti a parlare, a catturare i desideri delle persone. Le
top model sono dei personaggi, mentre io ho bisogno di belle ragazze da plasmare secondo la mia
lunghezza d'onda, che assecondino i miei abiti. (...) Quando faccio il casting per una sfilata cerco
sempre uomini e donne nei quali ci si possa identificare, anche nelle nostre imperfezioni. L'eccesso
di bellezza fa scivolare via l'attenzione dal vestito.

Vocabolario

 ragionevole, agg  ,
scapestrato, agg ,
assente, agg
jet-set, m ( .)
 fare il servizio militare 
estetico, agg ,
sopruso, m
piangere come un vitello
goffo, agg ,
● decoro, m ●
vanitoso, agg
disponibile, agg ,
sollecito, agg
prossimo, m ; ,
imporsi, vrfls ad ogni costo ,

● autodidatta, m ●
ammobiliare, vt
sommesso, agg . ,
● sconfortato, agg ● .
fatto su misura
anzitempo, avv
attillato, agg, pp attillare, vt

106
non è granché ,
personalizzare, vt
confusamente, avv
tirocinio, m ,
in atto ,
verificare, vt
● stilismo, m ● ,
essenzialità, f
sobrietà, f ,
pacatezza, f
educazione, f al gusto
● con una vena di ironia 
● il punto è che  ,
● vestibilità, f 
● catturare, vt  .
lunghezza, f d’onda , .
assecondare, vt ,
casting, m ( .) ,
sfilata, f

Commento

Cronin - (1896-1981), .
La Rinascente - ,
, .
Emporio Armani - , .

Rispondete alle domande:

1. Com’era la famiglia di Giorgio Armani?


2. Chi ha avuto una grande influenza sullo stilista italiano e perché?
3. Armani ha fatto degli studi specializzati? Chi sono stati i suoi maestri?
4. Com’è nata la società Giorgio Armani?
5. Conosce lo stile Armani? Come lo potrebbe definire?

107
6. Secondo Armani, come sono cambiate la donna e la moda negli ultimi decenni?
7. Perché Armani preferisce non scegliere mai per le sue sfilate le top model? Condivide il suo
punto di vista?

Traducete in italiano:

1. ,
, .
2. :
, , , .
3. :
, .
4. - ,
.
5. « » : 1975
« »
.
6. , :
. .
7. :
-a- ;
,
.
8. , , ,
.

******
SCHERZI DISPARATI
Un egocentrico incontra un amico:
- Ciao! Come sto?
*****

34. Il turismo in Italia A

108
Per più secoli, ma soprattutto nel Sette e Ottocento, l'Italia fu il cuore di quel viaggio d'obbligo
europeo che ebbe il nome favoloso di Grand Tour. Lo praticavano pochi; i più ricchi, colti e
curiosi, viaggiavano per mesi, talvolta soggiornavano per anni. All'opposto dell'odierno turismo
venivano d'inverno, per “svernare” si diceva, dato che il clima italiano mite e dolcissimo.
La direzione era sempre una: dal centro dell'Europa, ma soprattutto dalla Francia, Germania e
massimamente dall’Inghilterra si scendeva per il Brennero e il Moncenisio, valichi d'obbligo, per
chi non giungeva via mare a Genova. Anche le tappe erano fisse: Venezia (il carnevale e la
musica), poi Firenze, poi Roma (magari per la settimana santa) infine Napoli (ancora musica e
belle donne). Da qui, il ritorno.
I più curiosi e sofisticati divagavano un poco: Milano, oppure Verona, Vicenza e Padova; altri
puntavano su Ferrara e Bologna; inaudito - ma Goethe lo fece - era spingersi fino in Sicilia.
Che cosa muoveva questi raffinati turisti? Il cielo e il clima italiano erano al primo posto. Poi le
donne e la musica (l'opera italiana dominava ancora l'Europa). Altri erano spinti dal richiamo del
carnevale veneziano, altri da Roma, centro mitico della cristianità. Ma il massimo richiamo per
intellettuali e colti giovini signori era il grande mito italiano, doppio mito, dell'antica Roma e
dell'ancora presente Rinascimento.

Vocabolario

 Settecento, m 
Ottocento, m
viaggio, m d'obbligo
Grand Tour, m ( .)
soggiornare, vi
odierno, agg
svernare, vi
 valico, m 
via mare
tappa, f
carnevale, m
settimana, f santa
 curioso, agg 
sofisticato, agg
divagare, vi

109
puntare su qc, qd
inaudito, agg
 raffinato, agg 
spinto, agg, pp spingere, vt
mitico, agg
mito, m

Rispondete alle domande:

1. Che cos'è il Grand Tour?


2. Quanto poteva durare il viaggio in Italia nel Sette e Ottocento?
3. Qual'è la differenza tra il turismo di oggi e il turismo del passato?
4. Cosa si intende per “svernare”?
5. Quali erano il punto iniziale e finale del Grand Tour italiano?
6. Quali erano le tappe obbligatorie del viaggio italiano?
7. Che cosa spingeva i turisti a visitare l'Italia?
8. Qual'era il massimo richiamo per intellettuali e giovani signori?

Traducete in italiano:

1.
.
2.
« ».
3. , .
4. .
5. ,
.
6. , .
7. , ,
.
8. , , , .
9. , .
10. .

110
35. Gli italiani e l’hobby del bricolage B

Per molti il bricolage è un modo di riscoprire se stessi. E il mercato li aiuta. Uno dei settori da
segnalare, sempre nell'ambito del bricolage e della lavorazione del legno, e che negli ultimi anni ha
avuto un vero e proprio boom, è l'arredamento del “verde”, del giardino, del terrazzo, della
veranda.
C'è l'avvocato che smette la toga e impugna il trapano, c'è l'attore che fra un ciak e l'altro si
rilassa lavorando il legno, c'è il professore che si ritempra piantando chiodi e c'è perfino la
signora-manager che durante la settimana amministra con grinta una società e nei week-end si
immerge nell'arte della falegnameria. Sono appassionati del “fai da te”, il loro regno sono i
negozi di ferramenta e le rivendite di legno, dove si precipitano appena riescono a ritagliare un
attimo libero, dove si aggirano con competenza quasi professionale. Gli hobbisti inguaribili del
bricolage, da anni nel “fai da te”, vi entrano come i bambini entrerebbero nel mondo dei balocchi.
Fanno scorrere lo sguardo lungo gli scaffali stracolmi di “delizie” tutte da scoprire, provano
piacere ad ammirare utensili elettrici o manuali che trionfano sui ripiani dei grandi magazzini.
Con ogni strumento, con ogni oggetto di ferramenta, l'hobbista costruisce una sorta di “storia
d'amore”. Al “colpo di fulmine”, complice l'occhio, il suggerimento di un amico o l'occhiata
invidiosa al vicino più esperto, segue una piccola inchiesta presso il rivenditore di fiducia, una
sorta di corteggiamento, quindi un po' di titubanza e infine l'acquisto, preludio di una vera e
propria “luna di miele”.
E tutto questo non sembri una sorta di follia che colpisce pochi. Il bricolage, e in particolare la
passione per la lavorazione amatoriale del legno, colpisce un numero sempre più elevato di persone
in Italia e in tutta Europa. Uno studio condotto in otto paesi europei ha rivelato che il mercato del
“fai da te” poteva essere valutabile nel 1988 intorno ai 28 mila miliardi e quest'anno addirittura
intorno ai 40 mila miliardi. Soltanto in Italia si possono contare circa otto milioni di interessati al
settore, con una percentuale abbastanza corposa, e in continuo incremento, di donne.
E se il gradimento italiano nei confronti del bricolage può essere considerato già abbastanza
forte, le percentuali europee sono ancora più rivelatrici di una netta crescita di interesse nei
confronti del “fai da te”. Il che non può che far prevedere anche per l'Italia un'ulteriore crescita negli
anni a venire: sempre secondo la stessa indagine, infatti, sembra non si possa escludere che in
tempi brevi gli appassionati del bricolage in Italia possano diventare addirittura venti milioni. Un
vero esercito dunque.

111
Vocabolario

 bricolage, m ( .) 
segnalare, vt
arredamento, m
 smettere, vt 
impugnare, vt
ciak, m . ( )
rilassarsi, vrfls
ritemprarsi, vrfls
con grinta
falegnameria, f
“fai da te”, m « »
negozio, m di ferramenta
ritagliare, vt
aggirarsi, vrfls
hobbisti, mpl inguaribili
balocco, m
il mondo dei balocchi
il paese dei balocchi
stracolmo, agg
delizie, f pl ,
trionfare, vt .
ripiano, m ,
 una sorta di  -
“colpo, m di fulmine” « »
complice, m
rivenditore, m ,
di fiducia
corteggiamento, m
titubanza, f ( .)
“luna, f di miele” « »
 follia, f 

112
valutabile, agg
corposo, agg
incremento, m
 gradimento, m 
indagine, f

Rispondete alle domande:

1. Che cosa è il bricolage per molti italiani?


2. Che tipo di assortimento offre il mercato agli hobbisti?
3. Come si comportano gli hobbisti inguaribili nei negozi di ferramenta e le rivendite di legno?
4. Perché la passione per la lavorazione amatoriale del legno si diffonde sempre di più?

Traducete in italiano:

1. - - .
2. ,
,
, .
3. -
« ».
4. , .
8 , .

36. Gli italiani e il calcio A

Tutti o quasi tutti i maschi italiani hanno per il pallone una vera e propria passione. Cominciano
da piccolissimi a giocare con il papà, poi con gli amici. I più bravi e impegnati si allenano dai 12
anni, giocano nella squadra della scuola o del paese, sognano di diventare grandi campioni come
Antognoni, Rossi, Maradona, Baggio. Tutti fanno il tifo per la squadra della propria città, anche se
è una squadra di serie C, cioè di seconda o di terza serie. Inoltre, Tifano poi anche per una delle
grandi squadre di serie A. Alcune squadre di calcio italiane sono famose anche all'estero, ad
esempio: il Milan, la Juventus, l'Inter, il Napoli, la Roma.

113
Quando possono, di domenica, gli italiani vanno allo stadio a vedere giocare la squadra del
cuore e a gridare “Forza, Roma!” o “Forza, Napoli!”. Quando non possono andare allo stadio,
come tutti i tifosi, ascoltano la radio o seguono le telecronache alla TV.
In realtà, non sono solo gli italiani ad amare il calcio. Quando ci sono i campionati mondiali di
calcio, infatti, più di un miliardo persone in tutto il mondo segue le partite alla televisione e fa il tifo
per la propria squadra nazionale.
In ogni caso, in Italia c'è una forte partecipazione della gente allo sport del pallone. Il sabato ci
sono sempre grandi attese e grandi speranze; il lunedì ci sono bellissimi goal da ricordare o
delusioni e sconfitte da dimenticare. Non mancano mai gli argomenti per discutere con gli amici,
per accusare l'arbitro, per ammirare i campioni.
Al calcio è legato un gioco settimanale chiamato Totocalcio. Per vincere bisogna indovinare il
risultato di 13 partite. Chi gioca al Totocalcio può vincere moltissimi milioni. Purtroppo, nel calcio
ci sono anche aspetti negativi: a volte i tifosi aggrediscono gli avversari: accadono brutti fatti di
violenza collettiva. I calciatori e i dirigenti delle squadre non sono sempre onesti e corretti. Spesso
si parla di “partite comprate”o di “partite vendute”. Spesso si parla anche di giocatori puniti perché
prendono droghe o farmaci stimolanti proibiti. Così, il calcio non è sempre un bel gioco.

Vocabolario

 maschio, m 
pallone, m
impegnato, agg, pp impegnare, vt ,
allenarsi, vrfls
squadra, f
paese, m . ,
fare il tifo per qc, qd ( )
squadra, f di serie C
 squadra del cuore f 
“Forza, Roma!” « , !» -
“Forza, Napoli!” « , !»
tifoso, m
 squadra nazionale 
 partecipazione, f  , .
attesa, f

114
speranza, f
delusione, f
sconfitta, f
argomento, m ,
accusare, vt
 indovinare, vt 
aggredire, vt
avversario, m
fatti di violenza collettiva
dirigente, m
onesto, agg
droga, f
farmaco, m stimolante

Rispondete alle domande:

1. Quando si comincia di solito a giocare a pallone?


2. Per quante squadre il tifo gli italiani?
3. Come si può vincere al Totocalcio?
4. Perché il calcio non è sempre un bel gioco?

Traducete in italiano:

1.
.
2. 12
.
3. , « »
.
4. ,
.
5. ,
, .
6. , , .

115
7. :
« » « » .

******
SCHERZI DISPARATI
Churchill scrisse una volta che gli italiani perdono le partite di calcio come se fossero guerre, e
perdono le guerre come se fossero partite di calcio.
******

37. Lo sport e il giornalismo sportivo in Italia B

In Italia ci sono attualmente quattro quotidiani sportivi: “La Gazzetta dello Sport” che è il
quotidiano in assoluto più venduto in Italia, “Tuttosport”, “Corriere dello Sport “e “Stadio”, senza
contare che ampi servizi sportivi compaiono tutti i giorni su tutti i quotidiani d'informazione, in
specie il lunedì, giorno consacrato alle cronache della domenica calcistica.
Il calcio è lo sport che occupa il più grande numero di pagine e di giornalisti sportivi, seguito dal
ciclismo, che rispetto all'immediato dopoguerra sta perdendo popolarità, dalla pallacanestro, che
al contrario del ciclismo negli ultimi dieci anni ha aumentato progressivamente il numero dei
praticanti e dei sostenitori e, infine in ultima posizione rispetto alle precedenti discipline sportive
viene l'atletica leggera.
Lo sport non è però solo un affare giornalistico, ma anche e soprattutto radiofonico. La domenica
esiste ormai da anni una popolare trasmissione radio intitolata “Tutto il calcio”, seguita da milioni
di italiani vogliono conoscere in diretta le notizie della domenica calcistica. La televisione statale e
quella privata si fanno concorrenza per conquistare il pubblico televisivo con lo sport e con la
trasmissione delle partite di calcio. Le ore complessive di trasmissione televisiva e radiofonica
dello sport sono molte e raggiungono il 40%.
La lingua italiana da secoli usata come lingua letteraria non apre grandi possibilità di
differenziazione per il giornalismo sportivo. Le poche specificità del linguaggio sportivo sono a
livello essenzialmente lessicale e riguardano termini tecnici, che per la carenza esistente in
italiano e la forte pressione esercitata dai paesi stranieri, vengono presi da altre lingue, in genere
dall'inglese. Non bisogna dimenticare infatti che uno degli sport più popolari come il gioco del
calcio è nato proprio in Inghilterra.
Durante il fascismo la lingua dello sport, come anche altri settori della lingua, viene
violentemente depurata da ogni parola straniera, in omaggio alla politica nazionalistica in campo

116
linguistico. Con la diffusione progressiva dell'italiano come lingua nazionale, cambiano anche le
condizioni della lingua dello sport. Lo sport si fa sempre più professionistico, aumenta il pubblico
dei lettori dei giornali, il giornalismo sportivo è un giornalismo che si occupa non più soltanto di
scrivere le cronache, ma anche di analizzare criticamente l'avvenimento di sport; in questo
contesto il linguaggio sportivo assume una sua specificità, non più solo a livello lessicale. Varietà
di stile, uso delle figure retoriche, estrema libertà sintattica, sono alcune delle principali
caratteristiche dell'attuale lingua sportiva. Anche il linguaggio sportivo come in genere tutto il
linguaggio giornalistico è sintetico, il veloce stile parlato delle radiocronache è passato allo scritto.
Molte espressioni sportive sono passate sotto forma di metafora nel linguaggio comune e in altri
linguaggi settoriali come quello della politica. Altra caratteristica della lingua sportiva è l'uso
dell'“iperbole”, cioè si usano aggettivi che esagerano le qualità, le caratteristiche degli atleti, delle
competizioni: un tiro a rete diventa quindi “micidiale”, una prestazione sportiva diventa
“formidabile”. Quanti superlativi si leggono nelle cronache sportive! Toni epici, “voci di guerra”
accompagnano la lingua del calcio: “attacco”, “offensiva”, “mischie”, “cannonata”, “scardinare la
difesa” sono solo alcuni esempi del ricco vocabolario calcistico di origine militare.

Vocabolario

 quotidiano, m 
in assoluto, avv
consacrare, vt
domenica, f calcistica
 ciclismo, m 
pallacanestro, f
praticante, m .
sostenitore, m .
 in diretta  . ,

ore, fpl complessive


 specificità, f  . ,
termine, m tecnico
carenza, f
pressione, f
 violentemente depurato 

117
in omaggio a qc, qd . ,
professionistico, agg .
avvenimento, m .
figura, f retorica
libertà, f sintattica
 linguaggio, m settoriale 
“micidiale”, agg « »
prestazione, f “formidabile” « »
“scardinare la difesa” « »

Rispondete alle domande:

1. Quando la pagina sportiva è particolarmente ricca?


2. Quali sport hanno perduto popolarità e quali, invece, hanno aumentato progressivamente il
numero dei praticanti e dei sostenitori?
3. Perché durante il fascismo la lingua dello sport, così come anche altri settori della lingua,
viene violentemente depurata da ogni parola straniera?
4. Perché il linguaggio sportivo come in genere tutto il linguaggio giornalistico si definisce
sintetico?

Traducete in italiano:

1. ,
,
, , - ,
.
2. ,
« ». Ee ,
.
3. , ,
40% .
4. ,
,
.

118
5.
.
6.
, , .

119
CULTURA ITALIANA

38. La cultura italiana nel mondo B

Nel mese di aprile del 2000 l'Accademia Nazionale dei Lincei*, sotto l'Alto Patronato
del Presidente della Repubblica e in collaborazione con l'Associazione Internazionale per gli
Studi di Lingua e Letteratura Italiana*, ha organizzato il primo Convegno internazionale sul
tema: La cultura italiana e l'identità europea.
Da molti secoli poeti e scrittori, storici e filosofi dibattono quanto di memorabile, nella
letteratura e nella costruzione della propria immagine l'Italia ha dato all'Europa e al mondo. Nei
nostri giorni lo stesso interesse per la cultura italiana ha radunato a Roma molti studiosi
eminenti d’Europa e d’America.
Durante il Convegno gli studiosi hanno ripercorso “le vie del mondo” dai tempi di
Dante*, figura centrale di tutta la cultura europea, fino ai nostri giorni, hanno fatto il bilancio
del passato ed hanno espresso speranze per il suo futuro. Ancora una volta hanno richiamato
l’attenzione su quel senso della dignità umana e su quello spirito di libertà che caratterizzano
tutta la civiltà italiana.
I grandi modelli letterari classici, come la Divina Commedia di Dante, la poesia d'amore
di Petrarca*, la prosa di Boccaccio*, i poemi fantastici di Ariosto* e la poesia drammatica di
Tasso* - sono passati attaverso l'Europa e hanno creato nuovi generi, imitazioni, ammiratori ed
illustratori, nuovi testi e nuovi scrittori. La lingua italiana stessa, nella musica e nella commedia
dell'arte, nel vocabolario delle arti e delle scienze, ha creato una koiné che ha riunito spiriti e
itinerari di pensiero, come il "Grand Tour" che nei secoli XVIII e XIX invita in Italia i
viaggiatori di tutta l’Europa.
Secondo la formula dell’eminente linguista Gianfranco Folena*, l'italiano in Europa e in
tutto il mondo s'è diffuso recitando, cantando, ma anche "istruendo". La lingua italiana ha
insegnato i costumi (con il Galateo*), ha creato la norma linguistica (con il Vocabolario della
Crusca* che sarà modello per le altre Accademie Nazionali), ha indicato le vie della ricerca
scientifica (con Galileo), ha sottolineato il valore e l’unicità della persona umana (con il
trattato di Beccaria*, Dei delitti e delle pene), ha fatto scoperte geografiche nel mondo reale
(Marco Polo, Cristoforo Colombo) e nei "mondi possibili" (nelle Città invisibili di Italo
Calvino*, nel Deserto dei Tartari di Dino Buzzati*).

120
Oggi quest'Italia che sembra parlare da lontano, dalla sua incomparabile storia, potrà
offrire alla nuova Europa nascente il proprio presente.

Vocabolario

● sotto l'Alto Patronato ●


convegno, m ,
indentità, f . ,

● dibattere, vt ● ,
memorabile, agg ,
immagine, f
● radunare, vt ● ,
eminente, agg
studioso, m , -
● ripercorrere, vt ● ,
fare il bilancio di qc
espresso, pp esprimere, vt
richiamare l’attenzione su qc, qd
dignità, f
spirito, m ,
spirito di libertà
civiltà, f .
● i grandi modelli letterari classici ●

genere, m , ( )
imitazione, f ,
commedia, f dell'arte ,

arte, f
scienza, f
koiné, f ( .) ,
itinerario, m ,
itinerari di pensiero

121
● recitando, ger recitare vt ●
costume, m ,
ricerca, f scientificaf
sottolineare, vt
valore, m ,
unicità, f ,
trattato, m
scoperta, f
● incomparabile, agg ● ,

Commento

Accademia Nazionale dei Lincei – , ,

Associazione Internazionale per gli Studi di Lingua e Letteratura Italiana -

Dante Alighieri, Francesco Petrarca, Giovanni Boccaccio – ,


, , ,

Ludovico Ariosto - (1474-1533), ,


« »
Torquato Tasso - (1544-1595),
, « »,

Gianfranco Folena - (1920 – 1992),


, .
Galateo (1558) - ,

Vocabolario della Crusca – ,


,
Cesare Beccaria (1738-1794) – (1738-1794), ,
, , «
»
Italo Calvino – (1923 – 1985), , XX .,

122
(Le città invisibili, Se una notte d’inverno, Palomar) ,

Dino Buzzati – (1906-1972), , ,


XX ., (Il deserto dei Tartari, Un amore)
(La Boutique del Mistero, Le notti difficili).

Rispondete alle domande

1. Perché nel mese di aprile del 2000 a Roma si sono radunati eminenti studiosi di tutto il
mondo?
2. Quali valori sono presenti in tutta la civiltà italiana?
3. Quali autori italiani hanno creato modelli letterari classici per l’Europa?
4. Secondo Gianfranco Folena, come si è diffusa la lingua italiana in Europa e nel mondo?
5. Quale è il contributo della civiltà italiana alla cultura europea?

Traducete in italiano

1. 2000 .

« ».
2. ,
.
3.
,
.
5. ,
,
.

39. Galileo Galilei (1564-1642) A

123
Pisano, passa i primi venticinque anni della sua vita tra Pisa e Firenze, studiando medicina e
scienze. E molto felice di essere chiamato ad insegnare nell'università di Padova, dove vive i
migliori anni della sua vita e i più ricchi di frutti.
Comincia così il tempo delle sue scoperte ed invenzioni. Ha molti nemici, perché i suoi
argomenti vanno contro il pensiero scientifico del tempo legato alla filosofia di Aristotele, e
giunge ad essere condannato alla prigione. Nella cella di lavoro, insieme ad un uomo che lo aiuta,
costruisce strumenti scientifici e macchinari; ma i suoi studi più importanti sono quelli sul cielo,
sulle luna, visti attraverso il telescopio. Con Copernico dimostra che non è il sole a girare intorno
alla terra, ma la terra intorno al sole.
Scrive le sue opere principali in italiano e non in latino, proprio perché pensa che tutti e non
solo i grandi dottori debbano conoscere la scienza. Fissa la sua attenzione sulla natura, per
scoprirne le leggi e le verità scientifiche. Come Machiavelli ha scoperto la libertà della politica
dalla morale e dalla religione, così Galileo spiega agli uomini la libertà della scienza dalla fede.
Muore solo e cieco lontano da amici e parenti.

Vocabolario

 pisano, agg, m  .
ricco di frutti
 scoperta, f 
invenzione, f
pensiero, m scientifico
legato, agg ,
giunge ad essere condannato

cella, f ,
costruire, vt ,
macchinario, m ,
telescopio, m
dimostrare, vt
● principale, agg ● ,
fissare l’attenzione su qc, qd
verità, f pl scientifiche
fede, f

124
Rispondete alle domande:

1. Dove è nato Galileo?


2. Quali materie ha studiato, che cosa era al centro dei suoi interessi?
3. Perché è stato condannato?
4. Quali erano le differenze principali tra il pensiero scientifico di Galileo e il sistema
aristotelico?

Traducete in italiano:

1. , ,
, .
2. .
3. ,
.
4. , ,
- .
5. , ,
, .

40. Michelangelo Buonarroti (1474-1564) A

Nacque nel Casentino*, a Caprese nel 1474, e, ancora bambino, mostrò chiaramente la sua viva
passione per il disegno. Ben presto frequentò la scuola di scultura nella casa di Lorenzo dei
Medici, il Magnifico*. In questa scuola pose le basi di quella sua arte, alla quale ancora oggi tutto il
mondo guarda con profonda meraviglia.
Morto il Magnifico, suo figlio Pietro continuò a proteggere Michelangelo, ma non era in grado
di capirne l'arte e la personalità. Lo teneva presso di sé per divertirsi, tanto da fargli fare, una volta,
all'aperto, in una giornata freddissima una statua di neve, la quale, meravigliosa com'era, andò
perduta dopo poche ore. Michelangelo, stanco di questa vita, andò a Bologna.
Dopo un anno ritornò a Firenze. Ma poco dopo fu chiamato a Roma e da questo momento
comincia la fase più importante dell'attività di Michelangelo. Fra le sue opere meravigliose, la più

125
conosciuta, La Pietà, ancora oggi è oggetto dell'attenzione del mondo, nella chiesa di San Pietro in
Vaticano.
Tornato a Firenze, fece la grande statua del David, usando un pezzo di marmo giudicato inutile
e abbandonato da un altro scultore. Poi lavorò insieme a Leonardo ad un'opera che ha per soggetto
la guerra di Pisa, nella sala del Gran Consiglio in Palazzo Vecchio. Aveva allora ventinove anni ed
era già conosciuto come il più grande artista del tempo.
Giulio II, appena divenuto papa, diede l'incarico al Bramante* di costruire San Pietro e a
Michelangelo di costruire la propria tomba di cui faceva parte il celebre Mosè. Poi, in venti mesi,
Michelangelo dipinse a Roma la Cappella Sistina. Sempre in Vaticano nacque il celebre Giudizio
Universale. Costruì la Cupola di San Pietro.
Modestissimo e semplice nella vita, era allegro nel parlare, attento e aperto nell'amicizia. Si
limitava molto nel mangiare, dormiva pochissimo, era d'animo generoso e fu sempre pronto a
sentire la voce dell'arte vera.
A novanta anni, ancora vivo nell'intelligenza e nello spirito, Michelangelo sentì la morte vicina
e scrisse queste parole: “Do l'anima mia a Dio, lascio il mio corpo alla terra e le mie cose ai parenti
più prossimi”.

Vocabolario

● disegno, m ● ,
frequentare, vt
porre le basi di qc
meraviglia, f , .
● essere in grado di fare qc ●
personalità, f
meravigliosa com'era
andò perduta
 attività, f ● ,
 giudicare, vt  ,
 tomba, f  ,
celebre, agg
 modestissimo, agg 
limitarsi, vrfls
generoso, agg

126
 vivo, agg nell'intelligenza 
spirito, m ,
prossimo, agg

Commento

Casentino - , .
Magnifico, Lorenzo dè Medici - , (1449-1492),
, , .
Bramante - (1444-1514), , ,
.

Rispondete alle domande:

1. Dove ha studiato Michelangelo?


2. Perché dopo la morte di Lorenzo il Magnifico Michelangelo ha voluto lasciare Firenze?
3. Qual'è la sua opera più famosa e dove si trova?
4. Quali furono le ultime parole di Michelangelo?

Traducete in italiano:

1. .
,
.
2.
,
.
3. « », ,
.
4. , ,
.

127
41. Il Cenacolo B

L'avventura dell'Ultima Cena inizia nel 1494. Lodovico il Moro*, duca di Milano, decide di
trasformare la chiesa domenicana di Santa Maria delle Grazie nel proprio mausoleo: mentre
Bramante si occupa dei lavori di ampliamento, a Leonardo viene affidata la decorazione della
parete di fondo del Refettorio, dove, secondo la tradizione, deve comparire un'Ultima Cena,
sovrastata però da vistosi stemmi araldici degli Sforza con ricche fronde vegetali simboliche.
Leonardo, che ormai da dodici anni ha lasciato Firenze per trasferirsi alla corte degli Sforza,
affronta l'incarico come il momento decisivo della sua carriera e, più in generale, della pittura del
Rinascimento. Per lavorare senza la fretta imposta dalla tecnica dell'affresco sperimenta un nuovo
metodo per fissare il colore sulla parete, rivelatosi purtroppo molto precario: il Cenacolo, portato
a termine nel 1498, ha cominciato presto a mostrare i segni di quel degrado che nei secoli ha più
volte richiesto ritocchi e restauri, l'ultimo dei quali si è appena concluso e ha restituito un
capolavoro sconvolgente, un'opera assoluta, molto diversa rispetto alla compromessa e quasi
posticcia immagine a cui ci avevano abituato secoli di ridipinture e milioni di riproduzioni
dozzinali. È tornata pienamente godibile la scelta compositiva di Leonardo, che ha immaginato
una vastissima sala alle spalle delle figure (più grandi del naturale), illuminata sul lato sinistro dalle
finestre reali del Refettorio, mentre dalle tre grandi aperture dipinte sul fondo della scena si
diffonde la stupenda, soffusa eppure chiara luminosità dell'ora vespertina.
In questo suggestivo ambiente di architettura, luce e prospettiva, emerge con forza la vibrante
emozione, l'onda psicologica che si diffonde fra gli apostoli all'annuncio del tradimento, un
rintocco solenne che scuote gli animi, agita i corpi, travolge i cuori. Ogni più piccolo dettaglio,
dagli oggetti disposti sulla indimenticabile tovaglia ai minimi movimenti di una mano, di una
spalla, di un collo, partecipa organicamente al dinamismo fisico e psicologico della scena,
rivelando la meticolosa pazienza con cui Leonardo aveva studiato gesti ed espressioni, figure e
natura.
Subito considerata una pietra miliare della pittura, immediatamente replicata, imitata, copiata,
già una ventina d'anni dopo la sua esecuzione l'Ultima Cena appariva compromessa: scrittori,
critici, artisti, intellettuali hanno per secoli osservato con angosciosa impotenza lo sgretolamento
della superficie pittorica, l'umidità, la polvere, l'offuscamento dei colori, i danni inferti dagli
uomini e dal tempo, fino alla trasformazione del Refettorio in stalla per i cavalleggeri di Napoleone
o il terribile bombardamento del 1943, quando il muro dell'Ultima Cena rimase miracolosamente
integro nel Refettorio sventrato. Ora il Cenacolo è ridiventato chiaro, luminoso, persino
trasparente, non è più offuscato e “sfumato”. Sotto spessi strati di sporco e di materiali aggiunti in

128
vecchi interventi, la superficie della parete ha restituito un'amplissima porzione della stesura
originaria, ancora limpida ma frammentata in minuscoli pezzettini, che sono stati liberati
millimetro per millimetro dalla polvere.
Quindi uno degli avvenimenti culturali più importanti del 1999 è stata la conclusione del
restauro dell'Ultima Cena. Dopo più di vent'anni di intervento restauratori e artisti italiani hanno
restituito al mondo il capolavoro leonardesco non “come nuovo”, ma finalmente leggibile nella sua
straordinaria qualità. Nonostante tutti i segni che la storia ha lasciato, ora è possibile apprezzare i
“moti d'animo” suscitati sui volti e sulle espressioni degli apostoli dalle terribili parole appena
pronunciate dal Cristo (“uno di voi mi tradirà”), l’atteggiarsi delle mani, delle braccia, dei corpi. Si
legge finalmente la straordinaria tovaglia, sulla quale - precoce annuncio della natura morta
europea - riposano i pani, poggiano i piatti di peltro che riflettono il colore delle vesti, brillano i
vetri, attraverso i quali la luce si rifrange diversamente, incontrando l'aria o l'acqua.
L'impegnativa operazione conservativa ribadisce l'altissima qualità della scuola italiana di
restauro fondata negli anni trenta da Giulio Carlo Argan e da Cesare Brandi, il cui metodo è tra i più
progrediti del mondo.

Vocabolario

● ampliamento, m ● ,
Refettorio, m
sovrastare, vt ,
vistoso, agg ,
stemma, agg
araldico, agg
fronda, f ,
● affrontare, vt ● ,
tecnica, f dell'affresco
rivelarsi, vrfls
precario, agg ,
portare qc a termine
degrado, m ,
sconvolgente, agg
assoluto, m
compromesso, agg, pp .

129
compromettere, vt
posticcio, m
ridipintura, f

dozzinale, agg ,
godibile, agg
scelta, f compositiva
soffuso, agg, pp soffondere, vt
vespertino, agg ,
● suggestivo, agg ●
vibrante, agg . ,
rintocco, m ,
meticoloso, agg
● pietra, f miliare ● ,
replicare, vt ,
angoscioso, agg
sgretolamento, m ,
offuscamento, m
inferire, vt
integro, m
sventrare, vt . ,
intervento, m
stesura, f . ,
limpido, m
● leggibile, agg  . ,
atteggiarsi, vrfls
l’atteggiarsi delle mani ,
leggere, vt . ,
precoce, agg
peltro, m , .
rifrangersi, vrfls ,
● impegnativo, agg ● . ,
ribadire, vt .

130
Commento

Lodovico il Moro, Lodofico Sforza –


( ) (1450-1535), ,
.

Rispondete alle domande:

1. Quando inizia l'avventura del Cenacolo?


2. Come affronta Leonardo l’incarico del Moro?
3. Che tecnica usò Leonardo per questa opera?
4. Quali furono le sue scelte compositive?
5. Quali vicende storiche visse il Cenacolo?
6. Quando è stato iniziato il restauro?

Traducete in italiano:

1. 1999 .
« » .
2. ,
, .
5. 1943 « » ,
.
4.
.

42. Grandi scoperte: Cristoforo Colombo, Amerigo Vespucci A

Cristoforo Colombo*, il più grande navigatore del passato, nacque a Genova nel 1451. Da
giovane aveva sentito dire che la Terra era rotonda. Ne era tanto convinto che pensò di girare il
globo via mare, però non verso l'Oriente, come Marco Polo aveva fatto due secoli prima via terra,
ma attraverso l'Atlantico verso l'Occidente.
Per realizzare il suo progetto, Colombo cercò aiuto presso la Corte portoghese, ma invano. Passò
allora in Spagna i cui sovrani gli affidarono tre caravelle con un equipaggio di circa cento uomini.

131
Salpò dal porto spagnolo di Palos, all'alba del 3 agosto 1492, e dopo settimane di dura
navigazione, il 12 ottobre dello stesso anno sbarcò in una piccola isola. La battezzò con il nome di
San Salvador, sempre convinto però che aveva raggiunto le Indie. Invece aveva scoperto un nuovo
continente: l'America!
La sua fama suscitò molte invidie: morì povero e abbandonato in una piccola città spagnola nel
1506. Ma il caso volle che l'onore di dare il proprio nome alla nuova terra che aveva scoperto
Colombo toccasse al navigatore fiorentino Amerigo Vespucci*. Egli fece due nuovi viaggi per
esplorare le terre appena scoperte del Nuovo Mondo.
Chissà che cosa avrebbe scoperto ancora Colombo, se l'America non gli avesse sbarrato la
strada!

Vocabolario

● navigatore, m 
globo, m
via mare
via terra
● sovrano, m ● ,
caravella, f
equipaggio, m
● salpare, vi ●
all’alba
navigazione, f
sbarcare, vt
battezzare, vt , .
scoprire, vt
● invidia, f ●
suscitare, vt invidia
● Nuovo Mondo, m ●
sbarrare, vt la strada

Commento

Cristoforo Colombo – (1451-1506).


132
Amerigo Vespucci – (1454-1512).

Rispondete alle domande:

1. Chi era Cristoforo Colombo?


2. Che viaggio aveva fatto Marco Polo due secoli prima di Colombo?
3. Chi aiutò Colombo a realizzare il suo progetto?
4. Quante navi furono affidate a Colombo e quanto durò la sua navigazione?
5. Che continente pensava di aver raggiunto Colombo?
6. Che cosa si intende per Nuovo Mondo?
7. Quale navigatore ebbe l’onore di dare il proprio nome al nuovo continente?

Traducete in italiano:

1. , , .
2. ,
.
3. 3 1492 . , 12
, - .
4. , ,
- .
5. 1506 . , .
6. , ,
- .
7. ,
.

43. La mia giornata all’universit A

Nelle università italiane le lezioni cominciano alle nove. Io in genere sono puntuale, ma ogni
tanto ci sono dei problemi di traffico e allora arrivo con dieci o quindici minuti di ritardo, ma non
di più. Ogni lezione dura quarantacinque minuti e fra una lezione e l’altra c’è un intervallo di
quindici minuti, che si chiama “quarto d’ora accademico”. Durante il cosiddetto quarto d’ora

133
accademico i professori e gli studenti si trasferiscono da un’aula all’altra, e se fanno in tempo
bevono anche un caffé, o mangiano un panino. Anch’io, se ho fame, posso comprare qualcosa da
mangiare, durante l’intervallo; altrimenti scambio due chiacchiere coi miei compagni di corso,
oppure metto in ordine i miei appunti. Le lezioni continuano fino alle tredici, dopodiché si
interrompono per due ore per permettere ai professori e agli studenti di andare a pranzo.
Altri luoghi che noi studenti dobbiamo frequentare sono la segreteria (dove è possibile, ad
esempio, pianificare il proprio piano di studi, richiedere certificati, pagare le tasse universitarie e
via dicendo) e naturalmente la biblioteca. Io, ad esempio, quasi tutti i giorni passo un po’ di tempo
nella biblioteca; gli inservienti che si occupano della distribuzione dei libri ormai mi conoscono
bene, e spesso mi danno consigli e informazioni. Nella biblioteca, proprio accanto al banco della
distribuzione dei libri, ci sono alcune fotocopiatrici automatiche, che sono molto utili agli
studenti. All’interno della facoltà si trovano poi i vari dipartimenti, nei quali lavora il personale
universitario, docente e non docente; qui io vado solo di tanto in tanto, quando ho bisogno di
informazioni relative ai corsi o agli esami. Ogni professore, inoltre, ha la sua stanza di
ricevimento, dove, una volta alla settimana, attende gli studenti che desiderano parlare
personalmente con lui. Il professore che segue il lavoro della mia tesi riceve il venerdì pomeriggio.
In tutte le facoltà, infine, si trova un bar, e in genere esistono anche alcuni distributori
automatici di bevande calde, come il caffé o il cappuccino, che io trovo molto comodi. Quello che
generalmente manca, invece, nelle università italiane, è il guardaroba: il clima in Italia infatti non
è così rigido come quello russo, e quindi gli studenti non sono sempre obbligati a indossare
cappotti pesanti, guanti e cappelli.

Vocabolario

 giornata, f ●
in genere, avv
ogni tanto, avv
intervallo, m
“quarto, m d’ora accademico” ,
15
fare in tempo
scambiare, vt due chiacchiere
chiacchiera, f
mettere, vt in ordine

134
appunto, m ,
interrompere, vt
interrompersi, vrfls
 pianificare, vt 
piano, m di studi
tassa, f universitaria
via dicendo
inserviente, m, f
distribuzione, f .
ormai, avv ,
accanto a qc, qd
fotocopiatrice, f
utile, agg
all’interno
dipartimento, m . ,
personale, m
personale docente
di tanto in tanto, avv
relativo a qc, qd
inoltre, avv
ricevimento, m .
attendere, vt
tesi, f
 infine, avv ●
distributore, m .
bevanda, f calda
comodo, agg
guardaroba, m
rigido, agg
essere obbligati a fare qc
indossare, vt

Rispondete alle domande:

135
1. Quando iniziano e quando finiscono le lezioni nelle università italiane?
2. Che cosa è il “quarto d’ora accademico”?
3. Dove si pagano le tasse universitarie?
4. Quante volte alla settimana ricevono i professori?
5. Perché le fotocopiatrici si trovano nella biblioteca?
6. Perché gli studenti italiani possono fare a meno del guardaroba?

Traducete in italiano:

1. , -
.
2. , .
3.
.
4. .
5. ,
.

******
SCHERZI DISPARATI
L'insegnante interroga lo scolaro più stravagante della classe:
- Dimmi: quali sono i mesi più freddi dell'anno
- Sono diaccembre, gellaio e freddaio!
*******

44. La scuola italiana А

In Italia l'istruzione inferiore, obbligatoria e gratuita, viene impartita agli allievi per otto
anni, dal sesto al quattordicesimo anno di età. È ripartita in cinque anni di scuola elementare e tre
di scuola media inferiore. Ciascuno dei due corsi termina con un esame di licenza. Questa
istituzione inferiore viene chiamata anche la scuola dell'obbligo. In seguito lo studente può
frequentare una scuola media superiore della durata di cinque anni: l'esame di licenza superiore,
previsto per l'ultimo anno, è chiamato esame di maturità.

136
L'istruzione media superiore offre già la prima possibilità di specializzazione. Lo studente può
scegliere fra tre tipi di liceo (classico, scientifico e linguistico) e vari istituti tecnici, magistrali,
professionali e artistici. I licei, specie il classico e lo scientifico, non danno nessuna informazione
pratica allo studente e di conseguenza non offrono serie possibilità di inserimento professionale: il
liceo classico dà una preparazione soprattutto letteraria (latino, greco e filosofia sono materie
obbligatorie), mentre il liceo scientifico ha un indirizzo un po' più tecnico (ma il latino vi è sempre
obbligatorio). Il titolo di studio conseguito presso ciascuna di queste scuole superiori permette
l'accesso a tutte le facoltà universitarie. In alcune università si devono sostenere esami di
ammissione.

Vocabolario

● istruzione, f ●
istruzione inferiore
istruzione obbligatoria
istruzione gratuita
impartire, vt .
ripartire, vt
scuola, f elementare
scuola media inferiore ( )
scuola media superiore ( )
esame, m di licenza
in seguito
frequentare, vt
esame, m di maturità
● liceo, m ●
liceo classico
liceo scientifico -
liceo linguistico
istituto, m tecnico ,
istituto magistrale
istituto artistico
materia, f
indirizzo, m

137
titolo, m di studio
sostenere esami di ammissione

Rispondete alle domande:

1. Quale istruzione è obbligatoria e gratuita in Italia?


2. Come è ripartita?
3. Quanti anni dura la scuola media superiore?
4. Che cosa è l'esame di maturità?
5. Quando inizia la specializzazione scolastica?
6. Quali tipi di licei ci sono in Italia?
7. Quale scuola può scegliere uno studente invece di frequentare il liceo?
8. Che tipo di preparazione offre il liceo classico?

Traducete in italiano:

1. .
2. .
3. ,
.
4. : , -
.
5. ,
.
6. , -
.
7. - .
8. ,
.

******
SCHERZI DISPARATI
- Nella natura, - dice il maestro agli allievi - tutto ha una utilità. Chi di voi sa farmi un esempio?

138
- Il cigno, signor maestro!- grida un allievo furbo e svelto. - Ha il collo lungo per non annegare
quando l'acqua sale!
******

45. Dialetti italiani B

L’Italia è il paese che ha il maggior numero di dialetti rispetto alla sua superficie e alla
popolazione. Le cause di questa varietà linguistica sono nella storia politica e culturale italiana.
Da molto tempo i dialetti italiani sono argomento di un dibattito serrato: alcuni si
pronunciano contro i dialetti e altri, invece, dicono che la vera vitalità è concentrata soltanto
nel dialetto e che l'italiano è una lingua in via d'estinzione. Questi problemi non sono soltanto
oggetto di studio degli accademici della lingua italiana, ma essi sono vivamente discussi in molti
ambienti professionali e in diverse situazioni quotidiane, perché oggi i dialetti sembrano vivere
un nuovo momento di fioritura.

Bisogna dire che i dialetti italiani non sono una corruzione della lingua: essi sono
altrettanto nobili perché hanno la propria tradizione artistica, la propria storia. Tutti i dialetti
derivano dalla stessa base latina, ma alcuni non hanno creato documenti letterari e si sono
limitati a essere mezzo di comunicazione fra gli abitanti di una certa zona d’Italia. Altri sono
andati più in alto, come il dialetto siciliano che nel Duecento ha dato origine alla prima grande
scuola poetica in Italia.
Per capire quando e come sono nati i dialetti italiani bisogna risalire all’epoca delle
conquiste romane, quando il latino si è diffuso in tutta la zona del mare Mediterraneo. Le
popolazioni dei luoghi occupati parlavano lingue diverse, ma in breve tempo tutti hanno
accettato di apprendere il latino. Alcune regioni e città italiane del Nord come Torino, Milano,
Bergamo, Venezia, Padova e tante altre hanno avuto una storia ricca di eventi politici e sociali,
per questo i dialetti del Nord sono più numerosi e diversi tra loro e dal latino. Invece, ancora oggi
si può notare che gli abitanti di quelle zone che non hanno avuto nella loro storia molti rapporti
con la gente di altri paesi, parlano un dialetto che somiglia di più al latino. Un caso esemplare è
il sardo. La Sardegna è rimasta un'isola nel senso proprio della parola e ha conservato un dialetto
che è vicino al latino più degli altri. Però in tutti i dialetti è ancora possibile trovare tracce della
loro “madre comune” e, studiando l'origine di singole parole, si può scoprire la storia di un intero
popolo. Per esempio, i nomi dei giorni della settimana sono giunti alla lingua italiana con gli
stessi significati che essi avevano presso gli antichi romani.

Ma il latino non è stato all’origine di tutti i dialetti italiani. Restano fuori i dialetti tedeschi

139
dell'Alto-Adige, i dialetti albanesi che si trovano nel Molise, in Basilicata e in Sicilia. Ci sono i
dialetti greci diffusi in Puglia e in Calabria, i dialetti di tipo sloveno e serbo-croato nelle
province di Udine, Venezia, Trieste. Poi restano i dialetti ladini delle Alpi e il catalano di
Alghero*.

La fortuna del dialetto toscano che è stato alla base della lingua nazionale, è dovuta al
successo degli scrittori come Dante, Petrarca, Boccaccio. Per queste ragioni culturali e letterarie
gli autori del Nord e del Sud hanno cominciato a scrivere in toscano, come Boiardo* che era
emiliano o come Sannazzaro* che era napoletano. In Italia non c’è stata nessuna autorità
politica o religiosa ad imporre il toscano come base della lingua nazionale, a differenza della
Francia dove la lingua è stata stabilita con una legge speciale, o dell’Inghilterra dove la scelta
della lingua ufficiale è dipesa da eventi di carattere politico. In Italia l’unificazione linguistica
è avvenuta quando non esisteva ancora l’unità nazionale.

Purtroppo nel passato c'è stato un grande disprezzo per i dialetti. Non li studiavano a
scuola, c’erano pochi giornali o libri in dialetto. Solo in alcune regioni esisteva una tradizione di
teatro popolare e letteratura dialettale. Oggi, invece, quando nella società italiana esiste un
maggior interesse per la storia e per le tradizioni, gli italiani si sentono fieri di parlare il dialetto
e sempre più spesso lo chiamano lingua. Però la maggior parte di loro sono d’accordo che lo
sviluppo culturale e tecnologico della società moderna rende indispensabile un modello
linguistico comune a tutti, cioè la stessa lingua di comunicazione da un capo all'altro del paese.

Vocabolario

● argomento, m ●

dibattito, m serrato

pronunciarsi, vrfls contro qc, qd ,

in via d'estinzione

vitalità, f

concentrato, pp concentrare, vt

oggetto, m di studio

quotidiano, agg

fioritura, f

● corruzione, f ● , , .

140
altrettanto, avv

derivare, vt

base, f

documenti, m letterario

limitarsi, vrfls a fare qc


Duecento, m XIII

● risalire, vi ● .

popolazione, f

accettare di fare qc ,

somigliare, vi a qc, qd

● mescolarsi, vrfls ●

un caso esemplare ,

nel senso proprio . ,


traccia, f

popolo, m

significato, m

● dialetti di tipo sloveno e serbo-croato ●

catalano, m, agg ( ,
),
● fortuna, f ●
lingua, f nazionale

successo, m
emiliano, agg, m

autorità, f politica

autorità religiosa

stabilire, vt

imporre, vt ,

lingua ufficiale ( )

141
essere dipeso da qc, qd

evento, m

unificazione, f linguistica

unità, f nazionale

● disprezzo, m ● ,

sentirsi fieri di qc, qd

indispensabile, agg

comune, agg

da un capo all'altro ,

Commento

Alghero - , ,
, .

Matteo Boiardo - (1441-1494), , .


« »
.

Jacopo Sannazzaro - (1455- 1530), ,


« », .

Rispondete alle domande

1. Quale è l’argomento dell’acceso dibattito che è in corso tra linguisti e non-linguisti


italiani negli ultimi anni?

2. Perché l’Italia è stata definita “una selva dei dialetti” (« )? Oggi questa
situazione è cambiata?

3. Quale dialetto ha dato origine alla prima scuola poetica in Italia?

4. Come e quando sono nati i dialetti italiani?

5. Quali dialetti somigliano di più al latino? Tutti i gruppi di dialetti italiani derivano dal
latino?

6. Perché la lingua ufficiale italiana rappresenta un caso particolare a differenza di quella

142
francese o inglese?
7. Perché si può dire che oggi i dialetti sembrano vivere un nuovo momento di fioritura?

Traducete in italiano

1. , ,
, ,
.

2. , – ,
,
.

3. ,
,
.

4. , , ,
, .
,
.
5. , ,
,
.
, .

6. ,
.
7.
, .

46. Questione storica della lingua B

La lingua italiana è nata storicamente come lingua letteraria scritta nel 1300. Autori come Dante
Alighieri, Francesco Petrarca e Giovanni Boccaccio hanno elevato il dialetto fiorentino a lingua
nazionale. Fra tutti i dialetti della penisola quello che aveva maggiore prestigio culturale era

143
proprio la lingua di Firenze. Ma la lingua di Dante si diffuse in Italia solo come lingua letteraria.
Nessuno dal Trecento al Settecento aveva smesso di parlare nella propria lingua materna, cioè in
dialetto, e nessuno aveva studiato il toscano come ora s'impara l'italiano a scuola, come lingua di
comunicazione interregionale. La lingua italiana non esisteva ancora e il fiorentino era solo la
lingua della letteratura, conosciuta da una ristretta élite di intellettuali.
Nel Cinquecento si scrissero grammatiche basate esclusivamente sugli scrittori e rivolte agli
scrittori, che volevano seguire i modelli linguistici del Trecento. Nel 1525 uscirono le Prose della
volgare lingua di Pietro Bembo*, un testo di grammatica normativa basato sulla poesia di Petrarca
e sulla prosa di Boccaccio. L’unificazione linguistica avveniva quindi su base toscana, un toscano
scritto e interessava la lingua scritta, mentre per parlare c'era il dialetto.
Anche il vocabolario, che a partire dal Seicento fino all 'Ottocento gli scrittori usavano per
imparare a scrivere, era completamente modellato su esempi di autori del Trecento e del
Cinquecento (il Vocabolario della Crusca* che uscì in prima edizione nel 1612).
Alessandro Manzoni* nell'Ottocento si pose il problema di scrivere un romanzo nazionale in
una lingua “viva e vera”. Ma Manzoni non era toscano e conosceva il proprio dialetto lombardo, il
francese e l'italiano normativo dei libri. Diventava quindi difficile per lui scrivere in una lingua che
non aveva mai parlato. Manzoni ha avuto il merito storico di respingere l'idea dominante che la
lingua normativa doveva essere quella letteraria. Lui ricercò una lingua media parlata e gli sembrò
di trovarla a Firenze. La lingua, per Manzoni, non si poteva trovare nei dizionari e nei libri, ma in un
uso vivo. I Promessi Sposi, il suo romanzo nazionale, avrà molte edizioni e l'ultima revisione
seguirà l'uso parlato del fiorentino dell'Ottocento.
Manzoni propose di fare diventare il fiorentino parlato il modello di lingua nazionale dopo che
lo Stato italiano si era formato nel 1861. Ma la sua proposta rischiava di essere astratta, di non
tenere conto delle diversità storico-culturali italiane. Se ne rese conto Graziadio Isaia Ascoli, un
grande linguista dell'Ottocento, che criticò la proposta manzoniana. Egli capì che l'unificazione
linguistica non poteva avvenire sulla base di un nuovo modello di perfezione formale, come il
fiorentino parlato da una determinata classe sociale (le persone istruite di Firenze). L'unificazione
linguistica, per l'Ascoli doveva essere il risultato di un processo storico e culturale: la lingua
italiana avrebbe dovuto essere il prodotto delle sue varianti geografiche, sociali e culturali.
Manzoni ha avuto però il merito di avvicinare la lingua scritta a quella parlata. I libri di maggiore
successo dell’Ottocento, Pinocchio di Collodi, e Cuore di De Amicis sono scritti nella lingua di
Manzoni. La scuola italiana è stata forse l'elemento di maggiore impulso per il processo di
unificazione linguistica dopo la costituzione dello Stato unitario.

144
Ma anche altri fattori sociali contribuirono alla diffusione della lingua nazionale: il servizio
militare obbligatorio, le grandi immigrazioni interne dalle campagne verso le grandi città, il
giornalismo e la letteratura popolare e di consumo. Poi, in seguito, è venuta la radio, ma è stata
soprattutto la televisione che dal 1954 ha dato un grande contributo al processo di unificazione
linguistica. Dagli anni '50 ad oggi è avvenuto un importante processo di cambiamento linguistico.
Dobbiamo ricordare che alla nascita dello Stato unitario circa l'80% della popolazione era
analfabeta. La scuola nel 1870 era ad un 'alta percentuale di evasione e l'insegnamento era spesso in
dialetto Dei 630.000 italiani che sapevano parlare in italiano, 400.000 erano toscani e 70.000
romani.
Quindi poco più di cent 'anni fa dei 25 milioni di abitanti solo il 2,5% conosceva l'italiano. Da
lingua scritta e letteraria per cinque secoli, l'italiano è diventato lingua parlata da oltre 50 milioni di
persone e questo è avvenuto nell'arco di poco più di un secolo.

Vocabolario

 elevare, vt il dialetto •
prestigio, m culturale
comunicazione, f interregionale
élite, f ( .)
 interessare, vt  ,
modellare, vt ,
 idea, f dominante 
lingua, f normativa
 tenere conto di qc, qd  ,
perfezione, f formale
 letteratura popolare e di consumo 

 nell'arco di  ,

Commento

Pietro Bembo -
Vocabolario della Crusca –
Alessandro Manzoni -

145
Rispondete alle domande:

1. Quali autori hanno elevato il dialetto fiorentino a lingua nazionale?


2. Dove, secondo Manzoni, si poteva trovare la vera lingua nazionale?
3. Perché Ascoli criticò Manzoni?
4. Quali fattori sociali contribuiscono alla diffusione della lingua nazionale?

Traducete in italiano:

1. 1300 . ,
.
2. XIV XVIII . ,
, , .
3.
.
4. XIX
, « ».
5. ,
.
6. ,
.
7. ,
50 ; .

47. Storia dei famosi caffè italiani. Le Giubbe Rosse a Firenze B

Per tutta la prima metà del nostro secolo i caffè fiorentini sono stati veri e propri cenacoli di
artisti e scrittori. Dopo la stagione del glorioso Michelangelo di via Larga, di cui si è quasi persa
la memoria nella ribattezzata via Cavour, un altro locale ha avuto la ventura di ritrovarsi
protagonista di cultura: le Giubbe Rosse.
In un tempo in cui la redazione delle riviste poteva tenersi sui tavolini di marmo sulla piazza, il
caffè fu infatti la vera sede prima di “Lacerba”, il movimento di Papini* e Soffici*, poi di

146
“Solaria”, la rivista fondata e diretta da Alberto Carocci, cui tra le due guerre furono legati tanti
intellettuali. Il locale era tuttavia già in voga nei primi anni del secolo, quando ancora si chiamava
Reinìnghaus. Fondato da due fabbricanti di birra d'Oltralpe, era il luogo dove i tedeschi di Firenze
si davano rendez-vous.
Piazza della Repubblica si chiamava allora piazza Vittorio, al caffè si dava convegno una
clientela internazionale.
L'elemento più turbolento fu costituito tuttavia dai lacerbiani, traslocati dal caffè Paszkowski in
disdegno a Prezzolini*. Il nuovo proprietario svizzero, chiamato affettuosamente sor Andrea dagli
avventori, dovette rassegnarsi non solo al fatto che il suo locale venisse ribattezzato Giubbe Rosse,
in omaggio al fiammante smoking dei suoi camerieri, ma che fosse per sempre sconvolta la quiete
dei suoi clienti appassionati di dama o di scacchi. La nuova clientela, cui si aggiunsero ben presto i
seguaci di Marinetti*, era turbolenta e faceva baldoria in mezzo agli avventori più tradizionali.
L'episodio più saliente fu costituito dagli scontri del giugno 1911 con i futuristi, prima
dell'inattesa riconciliazione. Marinetti, Boccioni e Carrà erano infatti giunti all'improvviso da
Milano in spedizione “punitiva” contro i fiorentini, rei di aver stroncato sul loro giornale la pittura
futurista. Dopo una scazzottata in piazza e un successivo tafferuglio alla stazione, Marinetti
dovette farsi medicare a Santa Maria Nuova: ma invece di ricorrere a duelli e vie legali, i due
gruppi giunsero inaspettatamente ad un’intesa.
Tra un viaggio e un altro, il fondatore del futurismo divenne anche lui un fedele del caffè. Fu
proprio alle Giubbe Rosse che nel 1913 nacque l'idea di un'esposizione d'arte futurista e della serata
al Teatro Verdi, conclusasi con un lancio di ortaggi del pubblico contro Marinetti e soci.
In piazza Vittorio la consuetudine di fare redazione al caffè aveva ormai messo profonde radici.
Chi desiderava farsi pubblicare dalla rivista, come Dino Campana*, che portò a piedi da Marradi il
manoscritto dei Canti Orfici, doveva inevitabilmente recarvisi. Malgrado “Lacerba” avesse
interrotto le pubblicazioni alle soglie della Grande Guerra, gli alti divani di velluto rosso del locale
continuavano ad esercitare notevole attrazione per letterati ed artisti. L'eredità fu raccolta nel 1926
dal gruppo di “Solaria” e proseguì per un decennio: dopo la chiusura della rivista, la tradizione
proseguì con “Letteratura” e “Campo di Marte”.
“Solaria”, come ricorda Montale*, nacque quasi “per autogenesi” dagli incontri spontanei alle
Giubbe Rosse. Il poeta era instancabile frequentatore del caffè: da piazza Vittorio le discussioni
spesso si protraevano nelle trattorie popolari del centro, come il glorioso Antico Fattore di via
Lambertesca.
La Firenze d'allora confermava la sua apertura a quanto di meglio avveniva nel mondo della
letteratura e dell'arte, in Italia e all’estero. C'erano Alessandro Parronchi*, Elio Vittorini*, che

147
allora si guadagnava da vivere come correttore di bozze alla “Nazione”. Veniva anche Gino
Sensani, il pittore e scenografo che si stava affermando nei teatri fiorentini e italiani. Tra gli
scienziati appassionati di letteratura teneva campo Sebastiano Timpanaro, lo studioso di Galileo,
poi direttore della Domus Galileiana. Verso il 1928 capitò l'ingegner Carlo Emilio Gadda*, che
pubblicò nelle edizioni di “Solaria” La Madonna dei filosofi e il Castello di Udine.
I frequentatori delle Giubbe Rosse e i collaboratori di “Solaria”, come lo stesso condirettore
Giansiro Ferrata, spesso avevano poco più di vent'anni. Per molti una visita al caffè era la prima
occasione di venire a contatto con nomi famosi.
Come in passato, il campo era aperto anche a musicisti e pittori: tra questi l'immancabile Ottone
Rosai* e Primo Conti*, frequentatore fin dai tempi di “Lacerba”, mentre ogni tanto capitavano
Lorenzo Viani da Viareggio e Renato Guttuso* da Roma. Poco prima della sua morte venne
accolto trionfalmente Italo Svevo*, venuto a trovare gli amici di “Solaria” che gli avevano voluto
dedicare un numero della loro rivista. Nel 1935 giunse un altro visitatore d'eccezione: Paul
Valéry*, rinnovando cosi una tradizione, inaugurata vent’anni prima da André Gide*.
Ma un periodo stava per concludersi: la ricca stagione di una Firenze che, anche grazie ai suoi
dinamici caffè aveva saputo liberarsi dal provincialismo, si sarebbe esaurita nei primi anni ‘40 con
la chiusura forzata dei suoi cenacoli e delle riviste.

Vocabolario

 ribattezzare, vt 
avere la ventura di fare qc ,
 darsi, vrfls convegno  ,
clientela, f ,
 turbolento, agg 
fiammante, agg ,
sconvolgere la quiete
dama, f ( )
baldoria, f , ,
fare baldoria ,
avventore, m ,
 saliente, agg  ,
reo, agg ,
stroncare, vt « », .

148
scazzottata, f ,
tafferuglio, f ,
via legale .
 lancio, f di ortaggi  . « »

Commento

Giovanni Papini – (1881 - 1956), , ,


« » (1908) « » (1913).
Ardengo Soffici – (1879-1968), , , .
,
Giuseppe Prezzolini – (1882 -1948), .
, .
Filippo Tommaso Marinetti – (1876-1944), , ,
. .
Santa Maria Nuova – .
Dino Campana – (1885-1932), « » .
« » « ».
Eugenio Montale – (1896-1981), XX
., .
Alessandro Parronchi – (1914), , , .
Elio Vittorini – (1908-1965), - ,
.
Carlo Emilio Gadda – (1893-1973), ,
. ,
.
Ottone Rosai, Primo Conti, Renato Guttuso – , ,
, , .
Italo Svevo – (1861-1928), ,
.
Paul Valéry – (1871- 1945), , .
А - André Gide (1869-1951), , .
1947 .

149
Rispondete alle domande:

1. Dopo la stagione del glorioso Michelangelo, quale altro locale ha avuto la ventura di ritrovarsi
protagonista della vita culturale?
2. Dove si tiuniva la redazione delle riviste “Lacerba” e “Solaria”?
3. Come si concluse l'esposizione d'arte futurista e la serata al Teatro Verdi?
4. Che cosa rappresentava per molti una visita al caffè?
5. Quale fu il motivo della chiusura forzata dei cenacoli e delle riviste fiorentini?

Traducete in italiano:

1.
.
2. ,
.
3. ,
.
4. , , ,
, ,
, .
5. , , .
6. « » 1913 .
,
, .
7. .
8. , ,
, .
9.
.

******
SCHERZI DISPARATI
Mentre il professore sta correggendo i compiti, si alza uno studente e gli domanda:
- Scusi, signor professore, è vero che una volta le bestie parlavano?

150
- Sì, caro, - risponde il professore paziente, continuando a correggere i compiti - una volta
parlavano, oggi invece... scrivono!
*****

48. Giuseppe Verdi e l'opera lirica A

Il melodramma (o opera lirica) è il genere dominante nella vita musicale italiana del XVIII e
del XIX secolo. Giuseppe Verdi è il più grande maestro del melodramma e forse il musicista
italiano più famoso.
Verdi nacque in un piccolo paese della provincia di Parma nel 1813 da una famiglia di
condizioni economiche assai modeste. Dimostrò molto presto di avere passione e talento per la
musica. A dodici anni suonava l'organo nella chiesa del suo paese e così si pagava la scuola. Studiò
per due anni a Milano, andò a viverci nel 1838 perché aveva deciso di fare il compositore di opere
liriche.
La prima opera che ebbe grande successo fu il “Nabucco”, nel 1842. Il “Nabucco”e altri lavori
come “La battaglia di Legnano”e “I Lombardi alla prima crociata” si riferivano alla lotta per la
libertà e per l'indipendenza, e dettero a Verdi grande popolarità. In quegli anni, infatti, gli italiani
lottavano per l'indipendenza e l'unità della nazione, e vedevano nella musica di Verdi l'espressione
dei loro sentimenti.
Molte delle opere di Verdi sono diventate famosissime. Ricordiamo “Rigoletto”, “Trovatore”,
“Traviata”, “Aida”, “Otello”. In tutte le opere ci sono pochi eroi, però ci sono grandi drammi
umani e i protagonisti agiscono spinti da forti sentimenti di amore, odio, giustizia, vendetta,
gelosia. La musica di Verdi con la sua forza, ma anche con le sue melodie indimenticabili e
commoventi, è perfettamente adeguata alle situazioni ed è perciò capace di ottenere effetti
straordinari.
Dopo una lunga vita di lavoro, Verdi morì a Milano nel 1908.

Vocabolario

 melodramma, m  ,
genere, m
 condizioni, f pl economiche modeste 

passione, f .

151
opera, f lirica a
 crociata, f 
indipendenza, f
espressione, f
 dramma, m umano 
protagonista, m
agire, vt
odio, m
giustizia, f
vendetta, f
gelosia, f
indimenticabile, agg
commovente, agg ,
adeguato, agg ,

Rispondete alle domande:

1. Perché Verdi si trasferisce a Milano?


2. Come si pagava la scuola da bambino?
3. Quali temi ha sviluppato nelle sue prime opere?
4. Che carattere ha la musica di Verdi?

Traducete in italiano:

1. - , ,
.
2. 1813 .,
.
3. , 1838 . ,
.
4. ,
.
5. ,
, .

152
6. , ,
.

49. La musica leggera А

Con il nome di musica leggera si indica tutta la musica non classica che serve per il
divertimento, per il ballo e che di solito passa rapidamente di moda. La musica leggera è molto
presente nella cultura del nostro tempo: le canzoni accompagnano tutta la nostra giornata.
Parlare delle caratteristiche specifiche della canzone italiana non è facile. Durante la sua storia,
infatti, essa non solo si è legata ai cambiamenti della società, ma ha anche subito le varie
influenze della musica straniera. Fino a venti anni fa, tuttavia, la canzone italiana si poteva
riconoscere per questi aspetti: parlava quasi sempre di amore senza fine; di tristezza, nostalgia e
lacrime; aveva una melodia piana e facilmente cantabile; non c'erano mai i ritmi forti, tipici della
musica americana.
Negli anni '70 si affermò un altro genere di canzoni: quello scritto e cantato dai cantautori. Gli
anni '70 per l'Italia furono anni di crisi economica e sociale. Ci furono le grandi contestazioni degli
studenti contro la scuola, contro la famiglia e contro tutta la società. Ci furono anche le lotte degli
operai e quelle delle donne che chiedevano alla società di riconoscere i loto diritti nel lavoro e nella
famiglia.
Cantautori come Edoardo Bennato, Lucio Dalla, Paolo Conte, Francesco De Gregori, Francesco
Guccini, Roberto Vecchioni, Antonello Venditti, Fabrizio De André e molti altri scrivevano testi
che parlavano proprio dei grandi temi sociali e della crisi dell'uomo del nostro tempo. Il
linguaggio delle loro canzoni era semplice e familiare, ma talvolta riusciva a raggiungere toni di
vera poesia. Il contenuto prevaleva sempre sulla musica.
Oggi non c'è più nemmeno nella canzone l'impegno sociale e politico che c'era negli anni ‘70. I
giovani sono molto interessati alla musica, ma ascoltano soprattutto quella anglo-americana e
amano i suoi ritmi forti, che vengono suonati soprattutto nelle discoteche. I cantautorì degli anni
‘70, comunque, scrivono ancora canzoni che hanno grande successo. I loro testi non parlano più di
contestazione, ma sono molto belli e sicuramente meritano un posto importante nella storia della
canzone italiana.

Vocabolario

153
 passare, vi di moda 
 presente, agg  ,
 caratteristica, f specifica 
legarsi, vrfls .
cambiamento, m
influenza, f
tristezza, f
nostalgia, f
lacrima, f
piano, agg , .
ritm , m forte
 affermarsi, vrfls 
cantautore, m -
contestazione, f
contro, prep
riconoscere, vt
 grandi temi sociali 
familiare, agg ,
talvolta, avv
raggiungere, vt
toni di vera poesia
contenuto, m
prevalere, vi ,
 impegno, m sociale e politico 

meritare, vt un posto

Rispondete alle domande:

1. Che cosa è la musica leggera?


2. Quali vicende storiche ha vissuto la canzone italiana?
3. Come hanno reagito i cantautori ai mutamenti sociali?
4. Che tipo di musica si ascolta oggi, di che cosa parlano le nuove canzoni?

154
Traducete in italiano:

1. :
.
2. , .
3. - ,
.
4. ,
.
5. , -
.

50. Il cinema italiano А

Nel secondo dopoguerra il cinema italiano fa il giro del mondo: prima con la grande lezione
dei Maestri del “Neorealismo”*, quali Rossellini e De Sica, poi con il cinema geniale ed
innovatore di Antonioni, Pasolini, Visconti, Petri, Fellini*.
L'Italia è sicuramente uno dei paesi che ha saputo usare ed innalzare a dignità di arte vera
questa nuova lingua universale, con maggiore intelligenza e creatività. Nessuno scrittore o poeta
italiano contemporaneo può dire di avere fama internazionale quanto i registi cinematografici.
Cineasti, attori e dive, sono conosciuti anche dove non arriva la fama di persone quali Vico o
Foscolo, Leopardi o Manzoni, Svevo o Calvino*, ecc.
La cultura italiana è tornata a parlare senza complessi di inferiorità all'Europa e al mondo, è
tornata ad essere ascoltata, seguita ed imitata.
Negli ultimi anni nuovi registi e nuovi attori si sono fatti strada sull’affolato palscoscenico
cinematografico. La nuova generazione aspira a nuovi ideali, sogna cose nuove, non più la
ribellione, ma la ricerca della propria identità, della pace interiore, dell’armonia con il mondo.
Nanni Moretti, regista e attore, mitografo degli anni ’90, ha saputo cogliere lo spirito della
quotidianità contemporanea, e l’ha trasmesso poi sullo schermo nei suoi film “Bianca”, “La messa
è finita”, “Caro diario”.

Vocabolario

155
 dopoguerra, m 
fare il giro del mondo
lezione, f ,
 innalzare, vt 
dignità, f ,
creatività, f . ,
cineasta, m
diva, f ,
 inferiorità, f  ,
 farsi, vrfls strada 
palscoscenico, m ( )
aspirare, v a qci
identità, f .
armonia, f
mitografo, m .
spirito, m .
quotidianità, f

Commento

Neorealismo, m - , 40-50- .
Roberto Rossellini, Vittorio De Sica, Michelangelo Antonioni, Pier Paolo Pasolini,
Luchino Visconti, Elio Petri, Federico Fellini – .
Giambattista Vico, Niccolò Ugo Foscolo, Giacomo Leopardi, Alessandro Manzoni, Italo
Svevo, Italo Calvino – XVII-XX .

Rispondete alle domande:

1. Quando il cinema italiano acquisisce fama mondiale?


2. Che cosa ha saputo fare l'Italia per il cinema?
3. Quali sono i nuovi ideali del cinema?
4. Quali registi italiani conosce?

Traducete in italiano:

156
1. .
2. - ,
.
3.
, .
4.
.
5.
.
6. .
7.
.

51. Il cinema italiano: Federico Fellini B

Il secolo inaugurale della Settima Arte, ormai concluso, è stato caratterizzato da due figure
fondamentali che ne hanno incarnato simbolicamente la prima e la seconda metà: Chaplin e
Fellini. Con la sua bombetta e il bastoncello, Charlie the Tramp* rappresenta la comicità pura,
la nostalgia della favola che c'è nella vita di tutti. Mentre Federico con il cappellone a larghe tese di
8 1/2, il vestito nero, il megafono in mano rappresenta il mago, il coreografo. Abbiamo avuto altri
cineasti straordinari, artisti supremi della pellicola. Ma questi due indubbiamente sono stati “il
cinema” nei suoi archetipi che discendono da una più antica forma di spettacolo.
Quando Fellini presentò a Venezia la sua opera prima Lo sceicco bianco, fu accolto con aperta
disapprovazione e con consigli di cambiar mestiere. Questo esordio a molti parve catastrofico: ci
volle una bella grinta a superare la sfiducia, il disprezzo nei riguardi di uno sceneggiatore
desideroso di fare il regista. In realtà il giovanetto voleva scarabocchiare pupazzi e scrivere
storielle, voleva soprattutto cambiare aria e la trovò in quel paesone accogliente, morbido e
affettuoso che era la Roma del '39. Dove passò con tutta naturalezza dalle redazioni dei giornali
umoristici alle luci del varietà di Aldo Fabrizi, che se lo portò dietro nel cinema con le conseguenze
che sappiamo. Sempre con l'aria di essere uno di passaggio, orgoglioso di tenere il passo con un
amico geniale e inaffidabile come Rossellini e con un irrefrenabile divertimento nel vivere:
“Quando entrava lui, entrava la primavera”, ricorda un cinefilo.

157
Federico diceva che scoprirsi regista fu l'affare di un minuto, come se lo fosse stato da sempre
senza saperlo. Comunque da quel momento non cambiò più idea, protetto dalla sua musa Giulietta
Masina: un film dopo l'altro, frugando nella memoria (I vitelloni), sconfinando nella favola (La
strada), combinando variazioni grottesche sugli emarginati della società (Il bidone e Le notti di
Cabiria). Fino ad arrivare all'affresco di La dolce vita. Nel '60 fu uno scandalo, per mesi non si
parlò d'altro, protestò tutta la vecchia Italia conformista e bigotta che sotto lo schermo felliniano
s'accorse d'aver perso la partita: e lui, scatenato tutto questo putiferio, stava in mezzo
sorridendo con l'innocenza impunibile dei bambini. E rivelandosi, da apolitico confesso, il più
politico dei registi italiani.
“Ma in fin dei conti chi sono? Che cosa sto facendo? Dove sto andando?” queste erano le
domande che si poneva il maestro e la crisi della propria identità lo avvicinò alla psicoanalisi di
Jung. Lo sbocco fu di raccontare la propria crisi in 8 1/2, buttando sulle spalle dell'alter ego
Mastroianni un'esperienza ben più complicata e sconvolgente di La dolce vita. Cento volte imitato,
idolatrato, frainteso, 8 1/2 diventò il classico ritratto dell'uomo magari con qualche qualità, ma
perennemente in dubbio fra l'espressione di sé e la carriera, la verità e la vanità, la moglie e
l'amante. Finché in fondo a un vortice di esperienze contrastanti affiora, sull'immortale marcetta
di Rota, la morale che tutto è vita e noi ne facciamo parte.
Seguirono altre avventure in serie ininterrotta. Le femministe protestarono anziché sollevare la
bandiera di Giulietta degli Spiriti dove Fellini si metteva fra i primi “dalla parte di lei”. Paura e
sconforto di una repentina malattia produssero l'episodio, ispirato a Poe, di Tre passi nel delirio,
sostitutivo di un film mai girato sulla morte, Il viaggio di G. Mastorna, le cui costruzioni
marcirono sotto la pioggia davanti ai teatri della via Pontina. Venne il periodo delle grandi
evocazioni fantastoriche, dal Satyricon a Casanova, la voglia di raccontare la Roma antica e
moderna e la Rimini di Amarcord, l'omaggio al varietà di Ginger e Fred, l'autoritratto geniale di
Intervista, la solenne e misteriosa riflessione di La voce della luna.
Percorrendo un sentiero alto, Fellini non sempre stimolò seguaci e mai più mobilitò le folle di
La dolce vita. Come era stato isolato agli inizi della carriera, così l'anziano regista si trovò con
scarsa compagnia nelle ultime battute. E intanto l'uomo Fellini, nel corso del suo lungo viaggio,
diventava sempre più attento, saggio e sapiente. Pur sotto il peso di un “io” cresciuto
irresistibilmente a dismisura, non era per niente egoista, distratto, indifferente ai destini altrui. Chi
ha militato nei suoi film lo ricorda gentilissimo, scherzoso e palesemente pronto a deporre quello
che considerava il suo scettro di Re del Carnevale. Chi è stato semplicemente folgorato dalle sue
opere, in ogni parte del mondo, se lo porta dentro per sempre.

158
Vocabolario

 inaugurale, agg 
caratterizzare, vt . ,
incarnare, vt
bombetta, f -
bastoncello, m
comicità, f
cappellone, m a larghe tese
pellicola, f , .
 disapprovazione, f 
esordio, m
ci volle una bella grinta
superare, vt la sfiducia
disprezzo, m
desideroso, agg
scarabocchiare, vt ,
paesone, n
tenere, vt il passo ( .)
inaffidabile, agg
irrefrenabile, agg
cinefilo, n
 fu l'affare di un minuto 
frugare, vt
sconfinare, vt ,
bigotto, m
perdere, vt la partita
scatenare, vt ,
putiferio, m .
innocenza, f
 sbocco, m  ,
idolatrare, vt
perennemente, avv
vortice, f

159
affiorare, vi
marcetta, f
 sconforto, m  ,
repentino, agg
marcire, vi
riflessione, f
 mobilitare, vt  , .
a dismisura, avv
militare, vi ,
palesemente, avv ,
deporre, vt ,
folgorato, agg . ,

Commento

Charlie the Tramp - ( ,


« »).

Rispondete alle domande:

1. Chi sono i due personaggi che incarnano la storia del cinema?


2. Come esordì Fellini e quali erano i suoi propositi?
3. Come reagì la vecchia Italia ai film di Fellini?
4. Quale è stato l'iter creativo del maestro?

Traducete in italiano:

1. , , .
: .
2. , .
3. , ,
.
4. , .

160
5. , , .
6. , , .
, .
7. , - , - .

52. Il Natale in Italia А

Il Natale in Italia è la festa delle famiglie, e soprattutto dei bambini. È la festa più importante
dell'anno: le famiglie si riuniscono, anche i parenti che abitano lontano tornano a casa, se
necessario affrontano lunghi viaggi per festeggiare insieme. Le scuole chiudono per due
settimane, gli uffici e le imprese invece restano chiusi solo due giorni: il 25 dicembre, giorno di
Natale, e il 26, giorno di s. Stefano (detto anche “natalino”).
Fra parenti e amici più stretti è comune abitudine, per Natale, scambiarsi dei regali: negli
ultimi giorni che precedono la festa folle di clienti invadono i negozi, una vera frenesia
dell'acquisto si diffonde nelle città.
Alcune famiglie si riuniscono la sera della vigilia, il 24 dicembre; molti inoltre, a mezzanotte,
assistono nelle chiese alla messa di natività. La maggior parte delle famiglie, però, festeggia il
giorno 25, a tavola, con un lauto e abbondante pranzo: i piatti natalizi tipici sono molti, diversi da
regione a regione. Il primo piatto può essere della pasta fatta in casa, come le tagliatelle, o della
pasta in brodo, come i tortellini, ma si possono mangiare anche lasagne, ravioli; il secondo è in
genere un arrosto, spesso di tacchino, a volte di porchetta (o porcellino da latte); i dolci tipici
natalizi sono invece il panettone, il pandoro, il torrone, ecc.

Vocabolario

 Natale, m 
parente, mf ,
affrontare, vt
festeggiare, vt
impresa, f
detto anche “natalino” , . .
« »
 abitudine, f 

161
è comune abitudine, f
scambiarsi, vrfls
precedere, vt
invadere, vt . ( )
frenesia, f ,
acquisto, m ,
 messa di natività, f 

lauto, agg ,
( , )
abbondante, agg
natalizio, agg
pasta, f
pasta fatta in casa
tacchino, m
porchetta, f
porcellino, m da latte
panettone, m ,

,
pandoro, m ,

torrone, m , ,

Rispondete alle domande:

1. Quale è la festa più importante dell'anno in Italia?


2. Come la festeggiano gli italiani, bambini e adulti?
3. Per quanto tempo chiudono le scuole e le imprese?
4. In che giorno e a chi si fanno i regali?
4. Qual'è il menu tipico del pranzo natalizio?

162
Traducete in italiano:

1. : , , ,
.
2. .
3. .
4. - , , ’
.
5. ,
.

53. Feste e tradizioni popolari B

L'Italia è un paese ricco di tradizioni popolari sopravvissute fino ai giorni nostri nelle feste che
animano il calendario di ogni città e di ogni paese, molte di origine antica e con significato
religioso, altre legate alla tradizione comunale.
Infatti l'Italia, più di altri paesi europei, è rimasta particolarmente fedele alle antiche
competizioni e giochi della vita medievale, quando i comuni* italiani erano spesso in lotta tra loro.
Esisteva a quel tempo un calendario fisso, legato alle principali feste religiose e ai vari giochi che si
svolgevano generalmente in omaggio al santo patrono: a queste celebrazioni era legata la fama
della città.
Alcune manifestazioni folcloristiche sono oggi la ripresa di giochi caduti in dimenticanza, e
quindi adattati e integrati nella moderna vita sociale e sportiva; in questo caso, l'utilizzazione di
costumi più o meno fedelmente copiati dal passato dimostra una volontà di ricostruzione
“archeologica”, volta a soddisfare la curiosità dei turisti. La funzione originaria - un gioco, una
festa - è qui sostituita da un pretesto turistico, che permette non solo di rievocare il passato
attraverso i monumenti medievali delle città, ma anche di riviverlo.
Il Palio di Siena* è uno dei tornei più vissuti dalla popolazione locale, ma al tempo stesso più
sfruttati in funzione turistica. Il Palio senese ebbe origine nel Medioevo, ma solo nel XVI secolo
assunse il carattere di gara accesa tra le contrade. Ogni cavallo rappresenta una contrada, cioè una
parte della città. Ogni senese appartiene per tutta la sua vita alla contrada in cui nasce e ha per la sua
contrada un grande e leale amore, il quale diventa passione e fortissima emozione durante il Palio.

163
Ad Assisi il primo maggio e nei giorni precedenti c'è il Calendimaggio*: la città è tutta
illuminata da migliaia di lumi e torcie, gli abitanti si vestono con gli antichi costumi. A Foligno si fa
la Giostra della Quintana*, una dimostrazione di qualità cavalleresche, di abilità nell’andare a
cavallo. A Spello si fa l'Infiorata*. Nelle strade di questa cittadina, alla fine di maggio, la gente dei
vari quartieri crea bellissime composizioni con i petali dei fiori. I cittadini lavorano la notte con
senso artistico, abilità e pazienza. Tutti vogliono vincere la gara per il proprio quartiere.
Tra le manifestazioni delle altre regioni ricordiamo storica regata di Venezia, la partita con
scacchi viventi a Marostica, il Palio di Asti, il Carnevale a Viareggio e Venezia, i riti della
primavera che si celebrano in Liguria.
Anche l'Umbria è una regione con un folklore ricco e va notata la Corsa dei ceri*, che si fa il 15
maggio di ogni anno, secondo rituali immutati. Più difficile che per i tornei e le giostre è
conoscere l'origine e la progressiva formalizzazione delle celebrazioni - sia cittadine, sia di
ambito rurale - legate alle ricorrenze religiose. Nel Medioevo la festa era innanzi tutto
sospensione del lavoro; era quindi un'occasione di sosta e di svago che determinava un'influenza
reciproca tra i riti di feste sacre e profane. Accanto alle festività legate al ciclo liturgico (Natale,
Pasqua, Pentecoste*) se ne affiancarono altre, in funzione, ad esempio, delle fasi del lavoro
agricolo, oppure di origine pagana, ufficialmente cristianizzate.
Vediamo quali sono le principali festività:
Capodanno: il primo giorno dell'anno.
Epifania: il giorno commemorativo della visita dei Re Magi* da Gesù in Betlemme (6
gennaio).
Carnevale: il periodo precedente la Quaresima* e in particolare il lunedì e il martedì precedenti
il Giorno delle Ceneri*, in cui sono più frequenti e leciti i divertimenti.
Pasqua: per i cristiani, la festa (situata fra il 22 marzo e il 25 aprile) massima dell'anno liturgico
che commemora la Resurrezione di Cristo.
Lunedì dell'Angelo*: il giorno dopo la Pasqua, detto anche pasquetta, per lo più festeggiato in
Italia con una scampagnata.
Ferragosto*: il 15 agosto, festa cristiana dell'Assunzione.
Tutti i Santi o Ognissanti*: il primo di novembre, festa cattolica dedicata a tutti santi.
Natale: il 25 dicembre, la festa cristiana che celebra la nascita di Cristo.
Santo Stefano: il 26 dicembre, giorno dopo il Natale.
San Silvestro: l'ultimo giorno dell'anno, il 31 dicembre.

164
Vocabolario

 tradizione, f popolare 
sopravvivere, vi ,
animare, vt
significato, m religioso
tradizione, f comunale ( .)
 antica competizione, f 
in omaggio a qc, qd
santo patrono, m
 cadere in dimenticanza 
adattare, vt
integrare, vt ,
volto, pp volgere vt, .
funzione, f originaria
pretesto, m turistico .
rievocare, vt ,
 torneo, m 
sfruttare, vt
in funzione turistica
gara, f accesa .
leale, agg ,
● qualità, fpl cavallaresche 
abilità, f
senso, m artistico
 partita con scacchi viventi  « »
 rituale, m 
immutato, agg
progressivo, agg
celebrazione, m
ambito, m rurale
ricorrenza, f religiosa
sospensione, f ,
sacro, agg ,

165
profano, agg ,
ciclo, m liturgico
pagano, agg
 commemorativo, agg  ,
Betlemme
 commemorare, vt 
Resurrezione, f
 scampagnata, f 

Commento

Comune, m - ( .), - .
Palio di Siena - , , .
Calendimaggio - , .
Giostra della Quintana, f - .
Infiorata, f - .
Corsa dei ceri – « »( ,
, ).
Pentecoste, f – .
Re Magi, mpl – .
Quaresima, f - .
Giorno, m delle Ceneri - ,
, .
Lunedì dell'Angelo, pasquetta – « », « ».
Ferragosto, m - (Assunzione, f), 15 .
Tutti i Santi o Ognissanti - .

Rispondete alle domande:

1. Che origine hanno le tradizioni popolari sopravvissute fino ai giorni nostri?


2. A che periodo storico risalgono le antiche competizioni e i giochi?
3. Nel Medioevo che funzioni avevano le feste?
4. Quali tornei sono tra i più sfruttati in funzione turistica?
5. Che significato ha la festa della Pasqua per i cristiani?

166
Traducete in italiano:

1. - ,
, .
2. ,
, - .
3.
, .
4. - ,
.
5. :
, .
6.
« » .
7. , , ,
.
8. - , .
, .

54. L'alimentazione degli italiani А

L'alimentazione degli italiani era legata, in passato, alle produzioni locali dell'agricoltura.
Riguardava perciò la divisione seguente: l'Italia padana e alpina da una parte e l'Italia
mediterranea dall'altra. La prima è produttrice di frumento, di riso, di mais, di patate, di ortaggi, di
burro, oltre che di vino. La seconda, povera di allevamento bovino, ha sempre usato come grassi
l'olio d'oliva.
Sulla base della cucina povera e semplice dei contadini nel secolo scorso sono nate molte
specialità che si sono affermate in Italia e all'estero e che ancora oggi consumiamo. Ciò vale, ad
esempio, per gli spaghetti e la pizza. La pizza deriva dal pane a sfoglia dell'area meridionale
arricchito dai prodotti tipici del sud, il pomodoro e la mozzarella. Ai piatti poveri, semplici, si
aggiungono in Italia quelli inventati e sperimentati nella cucina signorile, da quella veneziana a

167
quella toscana, a quella siciliana. Così, l'Italia settentrionale è la patria di tutte le paste ripiene, dagli
agnolotti piemontesi ai tortellini di Bologna, dai ravioli ai cannelloni, ai cappelletti.
Se la “grassa” cucina emiliana è nota per i prosciutti e gli insaccati di maiale oltre che per i
formaggi reggiani e parmigiani, la cucina toscana è famosa per le bistecche di bue della Val di
Chiana, i formaggi pecorini, i prosciutti di cinghiale, i legumi, le saporite minestre contadine.
Il passaggio dal burro all'olio, come condimento principe, segna il passaggio dall'Italia alpina e
padana all'Italia mediterranea. L'olio è già alla base della cucina ligure, con tutte le erbe
aromatiche che entrano, con i formaggi e le ricotte sarde, nella cucina tradizionale di quella
regione.
Anche il pesce ha ovviamente una sua parte nelle varie cucine regionali. Il cacciucco livornese,
il riso con le seppie di veneziana nobiltà, i napoletani spaghetti alle vongole sono degna
introduzione a tutta una serie di piatti a base di pesce.
Terra ricca di ortaggi e legumi, l'Italia offre tutta una scelta di saporiti piatti regionali a base
vegetale. Se sfogliate un libro di ricette italiane potete notare che la stessa cosa viene indicata con
nomi diversi, a seconda delle varie regioni d'Italia. Per esempio, un frutto estivo che viene chiamato
“anguria” al Nord, diventa “cocomero” nel Centro e “melone” o “mellone” al Sud. Nel
Mezzogiorno d'Italia sono in grande onore i pomodori. Olio, aglio e profumato basilico, tritati con
noci e pinoli formano il pesto ligure. Nutrito è anche il quadro dei vini italiani.

Vocabolario

 produzioni, fpl  .
riguardare, vt ,
seguente, agg
frumento, m
mais, m
ortaggi, m pl
grasso, m
olio (d'oliva), m
 specialità, f sg, pl 
arricchire, vt
pane, m a sfoglia m
sperimentare, vt ,
signorile, agg

168
saporito, agg
 grasso, agg 
insaccato, m
bue, m
pecorino, agg
 condimento, m 
principe, agg ,
erbe, f pl aromatiche
ricotta, f
● cacciucco, m ●
seppia, f
spaghetti, m pl alle vongole

● a base vegetale ●
sfogliare, vt
anguria, f; cocomero, m; melone m ( )
mellone m
aglio, m
noci, f pl
pinoli, m pl
pesto, m « »
nutrito, agg .

Rispondete alle domande:

1. A che cosa era legata l'alimentazione degli italiani in passato?


2. Quali piatti sono nati sulla base della cucina povera e semplice dei contadini nel secolo
scorso?
3. In quali regioni d’Italia l’olio d’oliva è il condimento principe?
4. Che ruolo ha il pesce nella cucina italiana?

Traducete in italiano:

1.

169
.
2.
, ,
.
3. - .
4. « » ,

.
5.

.
6.
.
7. , ,
, .
8. , ,
, .

55. Storia semiseria del più tipico piatto nazionale B

La cosa che profondamente unisce l'Italia è un antico rito meridiano, che si ripete tutti i giorni,
un impulso simultaneo di milioni di mariti che telefonano alla moglie “Butta la pasta, sto
arrivando!”. Quando scocca l'ora del pranzo, seduti davanti a un piatto di spaghetti, gli abitanti
della penisola si riconoscono italiani.
C'era una volta, nella famiglia-tipo italiana, una zia che si alzava prestissimo, impastava la
farina, tirava col mattarello la sfoglia a uno spessore di lamina d'oro, lanciava una manciata di
farina di granturco, poi delicatamente l'arrotolava, formando un giallo serpentone e poi lo
tagliava con agile coltello, in strisce da mezzo millimetro che stendeva sul tavolo. Ora è più facile
a Milano trovare un tartufo sul selciato del Duomo che una zia o una nonna massaia. Moltissime
donne lavorano negli uffici, in fabbrica, e non hanno molto tempo da dedicare alla cucina. Ma
paradossalmente non si sono mai vendute tante pubblicazioni di gastronomia come in questi anni.
La pastasciutta vanta una bibliografia quasi pari a quella di Mussolini. Il futurista Filippo
Tommaso Marinetti scrisse addirittura un Manifesto contro la pastasciutta. E Napoleone andava

170
matto per i maccheroni al parmigiano. È inspiegabile, quindi, il fatto che quando un francese vuole
offendere un italiano, gli grida macaroni, un po' come se noi, per insultare un francese, gli
gridassimo champagne.
L'invenzione della pasta si perde nei millenni. Làganon per i greci e làganum per i latini era il
nome della pasta a strisce che corrisponde alle attuali lasagne. I bucatini, a quanto si racconta,
sarebbero stati inventati dagli arabi, che se li portavano come viveri di scorta nei lunghi viaggi delle
carovane, ed avevano il buco per farli asciugare e conservarli meglio. Totalmente falsa è invece la
leggenda che vuole Marco Polo primo importatore degli spaghetti dalla Cina. Tredici anni prima
del ritorno dall'Oriente del veneziano un notaio genovese annoverava fra i beni lasciati da un
testatore “macaronis”. Ma se la Liguria conosceva la pasta fin dal Medioevo, furono Napoli e il
Meridione a elevarla a dignità gastronomica, non appena scoprirono che il pomodoro, importato
dall'America, non era, come si temette per un secolo, un portatore di malattie, ma un solare e
salutare frutto, sposabilissimo con ogni tipo e formato di pasta. La “pummarola” divenne così la
filosofica salsa universale, con cui i napoletani condirono miseria e fatalismo, allegria e
disperazione.
All'inizio, nei “bassi” di Napoli, gli spaghetti si mangiavano beatamente con le mani. Alla corte,
no. L'etichetta vietava agli illustri ospiti di mangiare con le mani, perciò la pastasciutta fu bandita
dalle mense borboniche, dove le forchette avevano solo tre rebbi, insufficienti ad attorcigliare gli
spaghetti. Ferdinando Il era imbestialito, non riusciva a concepire un pranzo senza pastasciutta e
minacciò il suo ciambellano, Gennaro Spadaccini, di licenziarlo se non trovava una via d'uscita.
Premuto dalla necessità, il poveretto ebbe un'idea: creò la forchetta con quattro rebbi, quella che noi
usiamo tuttora.
Da Napoli si faceva mandare la pasta, per i suoi festosi pranzi parigini, Gioacchino Rossini. Da
Napoli il presidente americano Thomas Jefferson si portò a casa quattro casse di maccheroni, poi vi
mandò un fidato amico, a comprare una macchina per fare gli spaghetti. Napoli era la Sorbona della
pasta, dettava legge sul modo di farla e di cucinarla. Adesso tutti la vogliono al dente, secondo un
aneddoto, il merito va ai garibaldini che, tornati dal Sud dopo aver conquistato le Due Sicilie,
avrebbero insegnato alle loro donne che la pasta va cotta pochi minuti, altrimenti si spappola. La
novità fu apprezzata e gli spaghetti nella nuova edizione garibaldina contribuirono a legare Nord e
Sud.
La pasta è un cibo aristotelico. Secondo il sommo filosofo greco, ogni essere risulta dall'unione
inscindibile di materia e forma, e la pasta conferma questa verità metafisica. In essa i due elementi
non sono separabili. Mai come in questo caso ogni questione di forma (e di formato) è anche una
questione di sostanza (e di sapore). Nel catalogo di una ditta molto nota contiamo 97 formati. La

171
pasta ha compiuto il miracolo di unificare gastronomicamente l'Italia rispettando la varietà dei
gusti. Una delle ragioni per cui si consumano a testa, ogni anno, 25 chili di pasta e solo quattro di
riso va cercata anche nel fatto che la monotonia del riso non eccita la fantasia, mentre la pasta
scatena l'immaginazione in una danza di metafore, prese dal mondo della zoologia, della
botanica, della religione, ed ecco le farfalle, le conchiglie, le creste di gallo, i nidi di rondine, i
vermicelli, i lumaconi, le linguine, le orecchiette, i sedani, la gramigna, i cappelli da prete e le
maniche di frate*. Nello scegliere la sua pasta, l'italiano è un poeta, e non lo sa.

Vocabolario

● impulso, m simultaneo ●
scocca, vt l'ora
● famiglia-tipo, f ●
impastare, vt
tirare, vt
mattarello, m
sfoglia, f
spessore, m
lamina, f d'oro
arrotolare, vt
serpentone, m
agile, agg
in strisce ,
tartufo, m
selciato, m
massaia, f
● vantare, vt ●
● annoverare, vt ●
testatore, m
portatore, m di malattie
solare, agg
salutare, agg
sposabile, agg .
condire, vt

172
● rebbio, m ●
attorcigliare, vt ,
imbestialito, agg
● dettare, vt legge ●
al dente « »,
( )
merito, m .
spappolarsi, vrfls
nella nuova edizione . ( .)
● inscindibile, agg ●
separabile, agg
compiere, vt il miracolo
scatenare, vt l'immaginazione .

Commento

Farfalle (« »), conchiglie (« »), creste di gallo (« »),


nidi di rondine (« »), “vermicelli” (« »), “lumaconi” (« »),
“linguine” (« »), “orecchiette” (« »), “sedani” ( . « »), “gramigna” ( .
« »), “cappelli da prete” (« »), “maniche di frate” («
») – .

Rispondete alle domande:


1. Quale antico rito meridiano unisce profondamente l'Italia? Che miracolo ha compiuto la
pasta?
2. Perché le donne di oggi non hanno molto tempo da dedicare alla cucina?
3. È vera la leggenda che vuole Marco Polo primo importatore degli spaghetti dalla Cina?
4. Perché la pasta è un cibo aristotelico?

Traducete in italiano:

1. ,
:« , !».

173
2. , ,

3. , ,
.
4. , .
5. , -
.
6. , ,
, , .
7. « » , ,
.
8. - , .

174
STORIA E CULTURA RUSSA

56. La Russia A

Si chiamava Russia una regione storica dell'Europa orientale. Fino a qualche anno fa la Russia
faceva parte dell'Unione Sovietica, di cui la RSFSR era la repubblica più grande. Il nome storico
Russia designava fino al 1917 lo Stato che a partire dal XV secolo si costituiva intorno a Mosca, la
sua capitale. Gradatamente lo Stato russo si è trasformato in un grande impero. Con la conquista
della Siberia l'Impero Russo si è esteso all'Oriente, ma anche in Asia. Attualmente la Russia
comprende non solo un grande territorio europeo e buona parte della Siberia, ma si estende dal Mar
Baltico all'Oceano Pacifico e dal Mar Glaciale Artico al Mar Nero. Il clima della Russia è
prevalentemente continentale con estati calde e inverni assai freddi e lunghi. La popolazione della
Russia è assai varia e comprende gli slavi, le comunità finniche, i nuclei tartari, mentre in Siberia
vivono Eschimesi e Buriati, tutti di razza mongola.
La Russia è ricca di varie risorse naturali, tra cui il carbone, il petrolio e il gas. L'agricoltura è
sviluppata soprattutto nella fascia centrale (patate, lino, cereali). Nell'industria il maggior sviluppo
hanno registrato l'industria pesante e siderurgica e il settore minerario.
Le città principali sono Mosca, per secoli il centro delle terre russe, e San Pietroburgo, la capitale
storica dell'Impero Russo.
Dopo il crollo dell'Unione Sovietica la Russia è diventata uno stato indipendente. È una
repubblica presidenziale. Il Parlamento russo è bicamerale e comprende la Duma e il Consiglio
della Federazione. Inoltre la Russia insieme ad alcune altre repubbliche dell'ex Unione Sovietica fa
parte della Confederazione degli Stati Indipendenti.

Vocabolario

● regione, f ●
a partire da
capitale, f
impero, m
conquista, f
estendersi, vrfls
Mar, m Baltico
Oceano, m Pacifico

175
Mar Glaciale Artico
Mar Nero
● fascia, f centrale ●
industria, f siderurgica
● crollo, m ● ,
bicamerale, agg
Confederazione, f degli Stati
Indipendenti

Rispondete alle domande:

1. In che zona geografica si trova la Russia?


2. Qual'era la capitale storica della Russia?
3. Che terre comprendeva l'Impero Russo?
4. Come il clima in Russia?
5. Quali popoli ci sono in Russia?
6. Cosa potrebbe dire della situazione economica russa?
7. Quali sono i settori più sviluppati dell’economia?
8. Quando la Russia è diventata di nuovo uno stato indipendente?
9. Quale è il suo ordinamento politico?

Traducete in italiano:

1.
.
2. , ,
.
3. - ,
.
4. - , .
5. , , ,
.
6. - , .
7. , .

176
8.
.

57. Mosca B

Mosca è la più grande città della Russia ed è anche la sua capitale. Il volto della città porta
l'impronta della maestria e dell'arte di tante generazioni. Per conoscere Mosca bisogna
attraversare le sue vie e piazze vecchie e nuove, ammirare l'antico Cremlino, visitare i suoi teatri, le
pinacoteche ed i musei dove vengono custoditi i capolavori dell'arte russa e mondiale, bisogna
vedere le stazioni della sua metropolitana, fare una gita lungo la Moscova a bordo di un battello.
Mosca è tra le città più antiche della Russia. Fu fondata nel 1147 dal principe di Suzdal Jurij
Dolgorukij il quale ordinò di costruire una fortezza sulla riva alta e collinosa del largo e profondo
fiume Moscova. La posizione geografica vantaggiosa esercitò un'enorme influenza sullo sviluppo
della città. Verso il XV secolo la città era notevolmente cresciuta, si rafforzò e divenne il
principale centro politico e culturale dell'antica Russia. Sotto il principe Ivan III Mosca diventa
capitale del primo Stato centralizzato russo.
Oggi Mosca è una dinamica città europea, sede del Governo e delle istituzioni amministrative,
centro di ricerche scientifiche e della vita politica. A Mosca si trovano le principali università e
l'Accademia delle Scienze Russa. È un importante centro politico, economico e industriale, molte
società e banche straniere, europee e internazionali, sono presenti nel panorama economico
moscovita con uffici di rappresentanza e centri operativi.
Il Cremlino di Mosca è il suo nucleo più antico. Col tempo è diventato nella coscienza del
popolo il simbolo di tutto il paese. Le mura e le torri del Cremlino racchiudono numerose cattedrali
e palazzi sui quali si eleva il campanile “Ivan il Grande”. Le mura furono costruite nel
Quattrocento dagli architetti italiani. Nel Cremlino si trovano l'Armeria, il Gran Palazzo del
Cremlino con le sue magnifiche sale, il Palazzo a Faccette e le numerose cattedrali. Tra le
curiosità del Cremlino attirano l'attenzione del turista la “Zarina delle Campane”e lo “Zar dei
cannoni”. Fuori dal Cremlino troviamo altri monumenti importanti - la cattedrale di San Basilio in
Piazza Rossa (XVI secolo), i monasteri e i palazzi barocchi, molti famosi musei - Museo Puškin,
Galleria Tret’jakov, Museo Rublëv, Museo Storico, ecc.
La via Tverskaja è considerata la principale arteria della città fin dal XVIII secolo. La via
Tverskaja rispecchia la realtà di Mosca: vi incontriamo grandi costruzioni moderne e vecchi
palazzi, le vetrine dei negozi di lusso e i manifesti dei teatri. Percorrendo la via Tverskaja si passa

177
per piazza Majakovskij, dedicata all'eccellente poeta il cui monumento si erge nel suo centro, e
piazza Puškin, il centro informale della città, il luogo di ritrovo preferito dei moscoviti.

Vocabolario

 volto, m  ,
impronta, f
maestria, f
custodire, vt ,
a bordo di qc
battello, m ,
 fortezza, f 
rafforzarsi, vrfls ,
stato, m centralizzato
 ufficio, m di rappresentanza 
 coscienza, f 
campanile, m
“Ivan il Grande”
Armeria, f
Palazzo, m a Faccette
curiosità, f .
“Zarina delle Campane” « - »
“Zar dei cannoni” « - »
 rispecchiare, vt  ,
ergersi, vrfls
informale, agg .

Rispondete alle domande:

1. Che cosa rappresenta per la Russia di oggi la città di Mosca?


2. Quando fu fondata la città e chi fu il so fondatore?
3. Quali sono i principali punti di interesse turistico della città?
4. Con quali mezzi di trasporto di può fare un giro per Mosca?

178
Traducete in italiano:

1. - .
2. .
3. ,
- .
4.
.
5. - ,
, .
6. ,
, .
7. , ,
, .

58. «Frjazin» vuol dire straniero A

Secoli fa uno straniero, qualunque fosse la sua provenienza, veniva chiamato nemets, dal
russo nemoj, muto, cioè incapace di parlare in una lingua comprensibile. Solo molto più tardi si
cominciarono a chiamare nemtsy soltanto i tedeschi.

Anche la parola frjazin significava semplicemente «straniero», ma ebbe un ben diverso


destino: mentre i nemtsy diminuivano, i frjazin aumentavano. All'inizio il termine si riferiva
soltanto ai genovesi, che sin dal XIII secolo si erano insediati assai numerosi su tutta la costa del
Mar Nero. I frjazin genovesi vengono conosciuti nel XIV secolo anche dai moscoviti. Più tardi il
termine si estende a tutti coloro che provengono dall'Italia: era chiamato così un artigiano
bolognese, un medico veneziano, un armiere milanese o un commerciante genovese.

Persino la carta su cui si scriveva era frjazinskaja, anche se sopra c'era la croce ortodossa:
veniva da Venezia, dove si era stabilita, a quei tempi, una nutrita colonia di profughi da
Costantinopoli.

Molto più tardi una versione in gergo di questa espressione, frja, cominciò ad essere usata
non più per riferirsi a uno straniero, ma per descrivere un tipo di donna con pretese esagerate,
una che arriccia il naso di fronte ai propri compatrioti e li guarda dall'alto in basso come se

179
fosse una straniera, una frjazinka: «Ma chi si crede di essere, questa frja!»

Vocabolario:

● straniero, agg, m ● ,

provenienza, f

muto, agg

comprensibile, agg

● diminuire, vt, vi ● ,

aumentare, vt, vi ,

riferirsi, vrfls a qc, qd

estendersi, vrfls a qc, qd

artigiano, m

armiere, m

● croce, f ●

ortodosso, agg

stabilirsi, vrfls

nutrito, agg ,

profugo, m

● gergo, m ●

pretesa, f

con pretese

arricciare, vt il naso ,

compatriota, m, f

guardare dall’alto in basso

Rispondete alle domande:

1. Per quale motivo uno straniero veniva chiamato dai russi nemets?

2. A quale categoria di stranieri si riferiva all’inizio il termine frjazin? Come si estese poi il

180
suo significato?

3. Da dove veniva la carta in quell’epoca? Perché anch’essa era frjazinskaja?

4. Quale parola in gergo veniva usata per definire una donna con pretese, una che arriccia il
naso di fronte ai propri compatrioti? Come la definirebbe nel russo dei nostri giorni?

Traducete in italiano:

1. , « »,
.

2. « » , « » .

3. , :
, , .

4.
.

5. « » ,
, .

59. Carlo Rossi B

“Le dimensioni del progetto da me proposto - esclama questo maestro - superano quelle
che i romani ritenevano sufficienti per i loro monumenti. Ma dovremmo forse temere di
gareggiare con loro in magnificenza?”. E’ così che costruisce questo architetto, con la certezza
della lunga esistenza terrena delle sue opere. E il suo principale committente, l’imperatore
Nicola I, cerca in questo modo di affermare l’onnipotente perennità della sua dinastia, del suo
sistema.

Più di cent’anni prima Pietroburgo era stata iniziata dal ticinese Trezzini*, poi era
diventata la città di Rastrelli* e Quarenghi*. Adesso è la volta di Rossi.

Non sappiamo in che anno sia nato Rossi, se nel 1775 o, invece, nel 1777, e nemmeno
conosciamo il luogo di nascita: in Italia o a Pietroburgo. Non sappiamo niente di suo padre,
mentre la madre, Gertrude Rossi e il patrigno, erano ballerini famosi in tutta Europa. Allievo di
Vincenzo Brenna, architetto capo alla corte di Paolo I, il giovane Carlo fu spettatore di vicende
d’ogni genere e, si può dire, studiò de visu alcuni capitoli della storia russa. Insieme alla sua

181
Russia egli visse le vicende della grande guerra del 1812, fu testimone del tempestoso interregno
e del tentativo rivoluzionario del 1825. Conosceva bene le antiche città russe, Mosca, Tver’, e vi
costruì non pochi edifici, ma più che altro lavorò nella sua amatissima Pietroburgo e nei suoi
dintorni.

Per cancellare le tracce dell’opera di Rossi bisognerebbe distruggere mezza città: il


complesso del Palazzo Michajlovskij (oggi sede del Museo Russo), la cancellata che lo
circonda, le case, la piazza, il teatro. Lì vicino, la piazza del Palazzo, con il Palazzo d’Inverno
(oggi Ermitage), il Ministero degli Esteri, il semicerchio dello Stato Maggiore e la colonna di
Alessandro, al centro, eretta in onore della vittoria riportata su Napoleone. Il terzo,
famosissimo complesso opera di Rossi comprende il Teatro di Alessandro (oggi Teatro
Puškin), la grandiosa Biblioteca pubblica, un suo rifacimento, e poi una via d’accesso da lui
costruita che porta al retro del Teatro. Al lato opposto la strada sbocca su una piazza, anch’essa
opera di Rossi. Infine, ecco la quarta “antologia” dell’instancabile architetto: la Piazza di Pietro
(oggi Piazza dei Decabristi). Sulla piazza si affacciano gli edifici che erano sede del potere civile
(il Senato) e di quello religioso (il Sinodo).

Carlo Rossi venne sepolto nel cimitero di Volkovo, ma novantuno anni dopo, nel 1940, le
sue spoglie vennero solennemente trasferite nel più importante fra i luoghi di sepoltura: il
Monastero di Aleksandr Nevskij.

Vocabolario

● gareggiare, vi ●

magnificenza, f

committente, m, f

onnipotente perennità, f . ,

● ticinese, agg ● ,

● patrigno, m ●

vicenda, f , .

d’ogni genere

182
de visu (lat.) ,

interregno, m

dintorni, m pl

● cancellare, vt le tracce ●

distruggere, vt

complesso, m .

complesso del Palazzo Michajlovskij

sede, f del Museo Russo

cancellata, f

Piazza del Palazzo

Palazzo d’Inverno

Stato Maggiore

colonna, f di Alessandro

eretta, pp erigere, vt

riportare la vittoria su qc, qd

Teatro di Alessandro

rifacimento, m ,

sboccare, vi su qc ( )

Sinodo, m

● sepolto, pp seppellire, vt ●

spoglie, f pl ,

sepoltura, f

Monastero di Aleksandr Nevskij -

Commento:

Domenico Trezzini - ( . 1670-1734),


. , 1703 . .
, , .

Bartolomeo Rastrelli - (1700-1771),

183
, .
, , ,
.

Giacomo Quarenghi - (1744-1817), .


, 1780 . .
« » , ,
.

Rispondete alle domande:

1. Chi era il principale committente del maestro Rossi? Quale idea doveva realizzare la
sua architettura?

2. Cosa sappiamo della biografia del grande maestro?

3. In quali città russe lavorò il Rossi?

4. Quali sono i principali complessi architettonici costruiti dall’architetto Rossi a


Pietroburgo?

5. Dove fu sepolto il maestro?

Traducete in italiano:

1.
, , .

4. ,
, .

3. .

4. ,
.

5. - :
( ),
,
( ).

6. , 1940 .

184
- .

60. Aristotele II B

Attraversando tutta l'Europa arriva a Mosca un “carico” di grande valore: il primo


architetto italiano, il bolognese Fioravanti, detto in Russia Frjazin Aristotele, ovvero Aristotele
II, come il grande filosofo della Grecia Antica, anche se su questo nome esistono alcuni dubbi.
Non si sa bene infatti se Aristotele fosse davvero il suo nome, o se invece non si trattasse di un
“nome d'arte” da lui stesso inventato per sottolineare un'orgogliosa affermazione di
intelligenza. C'è chi dice che il suo vero nome fosse Randolfo. Di leggende su di lui ne esistono
molte, ma oggi una cosa è certa: egli fu il primo architetto straniero che lavorò alla costruzione
del Cremlino.
Ingegnere ed architetto rinomato, aveva costruito molti edifici sia in Italia che nei paesi
confinanti. Era anche esperto nell'arte di riparare e raddrizzare mura e torri cadenti. Tra le
varie esperienze, aveva anche fatto quella della prigione. Aristotele Fioravanti giunse in Russia
accompagnato dal figlio Andrea e da un aiutante, Pietro.
Mosca era la capitale, e le sue chiese dovevano essere più alte e più belle delle chiese di
Vladimir, la città che rivaleggiava con Mosca. Ma i tentativi degli architetti locali non avevano
prodotto risultati soddisfacenti. Fioravanti stupì Mosca anche per i suoi metodi di lavoro:
invece del solito metodo dilettantesco, “a occhio”, Fioravanti faceva tutto a base di riga e
compasso. L'architetto straniero, inoltre, scartò la pietra calcarea che gli veniva proposta come
materiale, preferendo costruire una fabbrica di mattoni non lontano dal Monastero di
Sant'Andronico, la più antica costruzione della Mosca odierna.
Fioravanti progettò la soluzione architettonica generale, costruì la Cattedrale Uspenskij
(della Dormizione). Il bolognese si mise all'opera con grande decisione — nonostante i cupi e
sospettosi sguardi dell'alto clero ortodosso. Una volta i lavori furono fatti sospendere per ordine
del metropolita, ma a quanto pare l'architetto non si scompose: incaricò il figlio Andrea e
l'aiutante “Petruška” di seguire i lavori di scavo delle fondamenta, mentre lui si metteva in
cammino per i grandi spazi della Russia. Voleva vedere con i suoi occhi quello che gli veniva
proposto come modello per la nuova chiesa: la Cattedrale della Dormizione a Vladimir, costruita
nel XII secolo. E non voleva soltanto vedere altre opere architettoniche, ma anche la natura russa.
Nessun altro italiano raggiunse, per molto tempo, le latitudini nordiche fino alle quali si spinse
il bolognese. Scrisse lui stesso di essere giunto alla città di “Xalauoco” (una deformazione del
nome russo: Solovki). “Il sole non tramonta mai” — scrive Fioravanti al duca di Milano,

185
Galeazzo Maria Visconti. Il sessantenne maestro bolognese percorre tremila chilometri. Viaggia,
accompagnato da una guida-interprete, per un itinerario pari alla distanza fra Mosca e l'Italia: si
spostano talvolta a cavallo, talvolta su barche, e qualche volta anche a piedi.
I mesi passarono in un baleno, e il nostro frjazin fece ritorno a Mosca. Nel 1479 la
costruzione della Cattedrale della Dormizione era terminata. Come base del proprio progetto
Fioravanti aveva preso la straordinaria cattedrale di Vladimir. Grazie alle tradizioni e
all’inventiva italiane egli aveva rinnovato lo stile degli antichi maestri di Novgorod e Pskov, dei
creatori delle lignee bellezze architettoniche del semiselvaggio nord. Oltre alla cattedrale, il
bolognese regalò ai moscoviti anche tutto un complesso di tecniche: insegnò loro ad impastare e
a cuocere a regola d'arte i mattoni, a preparare una buona calce “collosa”, a costruire solide
volte, e ad utilizzare nelle impalcature agganci di metallo invece che di legno. Nell'anno in cui i
lavori ebbero felicemente termine giunse ad Ivan III una lettera delle autorità cittadine bolognesi
in cui gli si chiedeva di permettere al maestro Aristotele di fare ritorno a casa per sostenere la
famiglia e per il rifacimento del Palazzo del Podestà, il cui progetto era stato disegnato da
Fioravanti fin dal 1472. Ma Fioravanti serviva ad Ivan III non solo come architetto: il “frjazin”
Aristotele, infatti, era anche ingegnere, fonditore ed esperto di artiglieria.
In quell’epoca la vita degli stranieri in Russia era tutt’altro che facile. Aristotele
desiderava tornare in patria, ma il Gran Principe non lo lasciava andare. A quanto pare, Aristotele
cercò anche di filarsela per conto suo, ma il Gran Principe lo catturò e, spogliatolo dei suoi
averi, lo fece mettere sotto chiave. Dopo questo episodio di Fioravanti si sa poco. Sembra che
nel 1485 abbia partecipato all’offensiva militare contro la città di Tver’ e sia stato al comando
dell’artiglieria. Qualcuno scrive che egli morì in viaggio da Tver’ verso Mosca, altri ritengono
che egli sia tornato in patria. Ma di tutto ciò non abbiamo tracce documentate. La sua opera è stata
continuata dagli altri. Ivan III siede per molti anni sul trono moscovita e consolida il palazzo, la
fortezza, tutta la capitale. Fa venire altri maestri italiani: gli esperti di artiglieria Jacopo e Paolo
De Bosis, i maestri artiglieri Cristoforo e Carlo da Milano, e poi medici, librai, ma soprattutto
costruttori.

Vocabolario

● bolognese, agg ● ,
ovvero, cong ( .)
Grecia, f Antica
nome, m d’arte ( )

186
sottolineare, vt ,
● rinomato, agg ●
confinante, agg ,
raddrizzare, vt ,
muro, m (pl mura)
torre, f
giungere, vi
aiutante, m
● rivaleggiare, vi con ●
stupire qd per qc
dilettantesco, agg ,
a base di qc
scartare, vt
pietra, f calcarea
● Cattedrale, f della Dormizione ●
mettersi, vrfls all’opera
clero, m ,
sospendere, vt
a quanto pare
scomporsi, vrfls
fondamento, m sg ,
(f pl fondamenta)
mettersi, vrfls in cammino
latitudini, f pl nordiche
spingersi, vrfls
duca, m
itinerario, m ,
pari a qc, qd
● in un baleno ●
ligneo, agg
semiselvaggio, agg
impastare, vt
cuocere, vt i mattoni

187
a regola d’arte
calce, f
volta, f
impalcatura, f ,
aggancio, m
rifacimento, m
Podestà, m à, ( .)
fonditore, m
● filarsela per conto suo ● . ,
spogliare qd dei suoi averi
mettere qc, qd sotto chiave
offensiva, f
stare al comando di qc, qd

Rispondete alle domande:

1. Come si chiamava il primo architetto straniero che lavorò alla ostruzione del Cremlino?
Da quale città veniva?
2. Cosa vuol dire “nome d’arte?” Potrebbe portare qualche altro esempio di un nome d’arte?
2. Quali mestieri conosceva il Fioravanti? Dove aveva lavorato prima di giungere in Russia?
3. Perché il suo metodo di lavoro stupì i moscoviti? Come reagì il clero ortodosso alla sua
attività?
4. Quali monumenti storici deve Mosca al Fioravanti?
5. Quale viaggio intraprese l’architetto italiano? Fin dove si spinse?
6. Come finì il soggiorno russo del Fioravanti? Cosa si racconta degli ultimi anni della sua vita?

Traducete in italiano:

1. ,
.
2. - , III
.
3. , , ,
, ,

188
.
4. ,
, XII .
5. , ,
, , ,
, .
6. , 1479 .,
, .
7. ,
,
.
.
8. III
,
, .

189
LETTERATURA ITALIANA

Dante Alighieri (1265-1312) A

Dante Alighieri, il sommo poeta, è il padre della lingua italiana.


Nacque nell'anno 1265 nella bella città di Firenze in una famiglia guelfa*. Passò i primi anni
della sua giovinezza nello studio della poesia, della lingua, della filosofia, della fisica e di tutte le
scienze del suo tempo. Fu anche allievo di Brunetto Latini*.
Nel 1274 Dante incontra Beatrice. Canterà il suo amone nelle Rime* e nella Vita nuova*.
Dante prese parte alla vita politica della sua città e nel 1300 divenne priore di Firenze.
L'anno successivo andò come ambasciatore della sua città presso Papa Bonifacio VIII. Ma
mentre era a Roma, i suoi nemici politici lo accusarono ingiustamente e lo condannarono a
restare sempre lontano da Firenze.
Non tornò più nella amata e odiata Firenze e visse tutti gli anni della sua vita in esilio,
lontano dalla sua città, lontano da tutte le sue cose più care, ospite di importanti famiglie italiane.
Morì a Ravenna il 14 settembre 1321.
La sua opera più celebre è la Divina Commedia*, nella quale si racconta di un meraviglioso
viaggio nel mondo dei morti: Inferno, Purgatorio e Paradiso. Ma scrisse anche molte altre opere
in latino e in italiano tra cui il Convivio* e De vulgari eloquentia*..
La Divina Commedia divenne presto per tutti gli italiani di cultura l'opera a cui si guardava come
al principale esempio di poesia e di lingua: la lingua di questa opera fu così la base della lingua
italiana.

Vocabolario

 sommo, agg 
poeta, m
 giovinezza, f  ,
 prendere parte a qc 
priore, m ( .)
ambasciatore, m
nemico, m

190
accusare, vt
ingiustamente, avv
condannare, vt
 amata e odiata 
esilio, m
 opera, f 
celebre, agg
mondo, m dei morti

Commento

Guelfo, n, agg – , (XII-XV .),


. (ghibellini)
.
Brunetto Latini – ( . 1120-1294), ,
« »( ).
: Rime (« »), Vita nuova (« »),
Convivio (« »), De vulgari eloquentia (« »), Divina Commedia
(« »), : Inferno (« »), Purgatorio
(« »), Paradiso (« »).

Rispondete alle domande:

1. Quando e dove nacque Dante?


2. Come passò i primi anni della sua giovinezza?
3. Dante prese parte alla vita politica del suo tempo?
4. In che città Dante andò come ambasciatore?
5. Che cosa fecero i nemici politici di Dante mentre il poeta era a Roma?
6. Dove passò Dante il resto della sua vita?
7. In che città morì Dante?
8, Qual'è l'opera più celebre di Dante?
9. In che lingua scriveva Dante?
10. Perché Dante è definito il padre della lingua italiana?

191
Traducete in italiano:

1. - , .
2. , .
3. , 1300 .
.
4. VIII.
5.
.
6. .
7. –« ».
8. .
9. -
.

Francesco Petrarca A

Chiare, fresche e dolci acque1

Chiare, fresche e dolci acque, dove il bel corpo pose chi sola a me pare donna; ramo gentile, con
cui piacque a lei di fare, al bel fianco, colonna; erba e fiori che la donna bella ricoprì con il bianco
suo seno, giorno dolce e sereno, quando Amor coi begli occhi il cuor m'apri; ascoltate tutti insieme
le mie dolorose, ultime parole. [...]
Tempo verrà ancora, forse, che in questo stesso luogo torni la mia bella; e là, dove lei mi vide nel
benedetto giorno, giri gli occhi ed il suo viso rida, cercandomi; e, o pietà!, già terra diventato tra le
pietre vedendomi, Amor la prenda e d'aver perduto un così grande bene s'accorga.
Dai bei rami cadeva (dolce nella memoria) una pioggia di fiori sopra il suo seno, e lei si sedeva
semplice in tanta gloria, coperta già dalla amorosa nuvola: qualche fiore cadeva sul vestito,
qualche altro sui bei capelli biondi, che d'oro lucente sembravano quel giorno a vederli; un fiore si
posava in terra, un altro sull'acqua, ed uno, rimanendo un poco in aria, girando pareva dire: - Qui
c'è l'Amore.

1
Nella traduzione in lingua italiana moderna.

192
Quante volte dissi io allora sorpreso: - Questa donna per certo nacque in paradiso
Così lontano dal presente, il suo passo gentile e il viso e le parole e il dolce riso m'avevano
portato e così diviso dalla vera realtà, che io dicevo sospirando: - Qui come venni io, o quando? -
credendo essere in cielo, non là dov'ero.
D'allora in poi mi piace quest'erba sì che in altro luogo non ho pace.

Vocabolario

● ramo, f gentile m ●
doloroso, agg
● benedetto, agg, pp benedire, vt ●
un così grande bene
● semplice, agg in tanta gloria ● ,

amoroso, agg
posarsi, vrfls .
● gentile passo, m ●
dolce riso, m

Giovanni Boccaccio Decamerone2


Chichibio e la gru B

Corrado Gianfigliazzi è sempre stato un abitante rispettabile della nostra città, generoso e
signorile, e si è sempre divertito conducendo una vita degna di un cavaliere, con cani e uccelli da
caccia, senza menzionare adesso le sue attività più importanti. Un giorno con un suo falcone egli
uccise una gru, e trovandola grassa e giovane, la fece portare a un suo bravo cuoco, che era
chiamato Chichibio ed era veneziano; gli mandò anche a dire che l'arrostisse e la preparasse a
dovere per la cena. Chichibio la mise sul fuoco e con sollecitudine cominciò a cuocerla. Quando la
gru era quasi cotta e da essa proveniva un buonissimo odore, capitò che una ragazza della contrada
che si chiamava Brunetta, di cui Chichibio era molto innamorato, entrasse nella cucina e, sentendo
l'odore della gru e vedendola, pregò dolcemente Chichibio di dargliene una coscia. Chichibio le
ripose parlando nel suo dialetto e disse: “Voi non l'avrete da me, donna Brunetta, voi non l'avrete da

2
Nella traduzione in lingua italiana moderna.

193
me.” Al che donna Brunetta, adirata, gli disse: “In fede di Dio, se non me la date non avrete mai da
me ciò che desiderate”; in breve iniziò una discussione ed alla fine Chichibio, per non far
dispiacere alla ragazza a cui teneva tanto, staccò una coscia alla gru e gliela dette.
Così la gru, senza una coscia, fu portata in tavola dinanzi a Corrado e ad alcuni ospiti; Corrado se
ne meravigliò, fece chiamare Chichibio e gli domandò che cosa fosse successo dell'altra coscia. A
questa domanda il bugiardo veneziano rispose prontamente: “Mio signore, le gru hanno solamente
una coscia e una gamba.” Allora Corrado, arrabbiato, disse: “Cosa diavolo significa che hanno solo
una coscia e una gamba, pensi che io non abbia mai visto altre gru che questa?” Chichibio proseguì:
“Signore, è come io vi dico; se volete, ve lo dimostrerò con le gru vive.” Corrado gli disse:
“Siccome tu dici che sei in grado di dimostrarmelo con le gru vive, cosa che io non ho mai visto,
ebbene io voglio vederlo domattina e allora sarò soddisfatto; ma giuro che se non sarà come dici tu,
ti farò conciare in modo tale che ti ricorderai sempre del mio nome, sempre che tu possa continuare
a vivere in questo mondo.”
La mattina seguente Corrado si alzò e ordinò che gli fossero portati i cavalli. Fatto montare
Chichibio su un cavallino malandato, lo portò verso un fiume in riva al quale di solito sul far del
giorno si potevano vedere delle gru. Chichibio, resosi conto che l'ira di Corrado persisteva e
convinto che fosse necessario trovare delle prove per la sua bugia, non sapendo come cavalcava
dietro Corrado con la paura più grande del mondo. Ma quando già erano arrivati al fiume, gli capitò
di vedere prima di ogni altro sulla riva ben dodici gru, che stavano tutte ritte su una zampa, così
come usano fare quando dormono; perciò egli le mostrò subito a Corrado e disse: “Signore, se
guardate quelle gru che stanno là, potete vedere chiaramente che ieri sera vi ho detto la verità, che
le gru cioè hanno solo una coscia e una zampa.”
Corrado, dopo averle viste, disse: “Aspetta, ti farò vedere che ne hanno due”, e, avvicinandosi a
loro, gridò “Ho, ho!”; al sentire questo grido, le gru cominciarono a scappare. Corrado rivolto a
Chichibio disse: “Che te ne pare, ghiottone? Ti sembra che ne abbiano due?” Chichibio,
terrorizzato, rispose: “Sì, Signore, ma voi non avete gridato “ho, ho” a quella di ieri sera; perché se
voi aveste gridato così lei avrebbe messo fuori l'altra coscia e l'altra zampa, come hanno fatto
queste.” A Corrado questa risposta piacque così tanto che tutta la sua ira si trasformò in gioia e
risate, e disse: “Chichibio, hai ragione: l'avevi dovuto proprio fare.”
Così dunque, con la sua risposta tempestiva, Chichibio evitò la sventura e fece pace con il suo
signore.

Vocabolario

194
● caccia, f ●
cane, m da caccia
falcone, m
gru, f
con sollecitudine ,
contrada, f ,
far dispiacere a qd ,
in fede di Dio ,
● bugiardo, m ●
bugia, f
essere in grado di fare qc
conciare, vt ,
● malandato agg ● ,
sul far del giorno
rendersi conto di qc ,
trovare delle prove per qc
come usano fare
dire la verità
che te ne pare
ghiottone, m
terrorizzato, m
aver ragione
● tempestivo, agg ●
sventura, f
fare pace con qd

Rispondete alle domande:

1. Quali erano le attività preferite di Corrado Gianfigliazzi?


2. A quale tentazione non seppe resistere Chichibio?
3. Quale fu la spiegazione data dal cuoco al suo signore meravigliato per la mancanza di una
coscia della gru?
4. Chichibio riuscì a trovare delle prove per la sua bugia?
5. Che cosa rispose Corrado alla risposta tempestiva di Chichibio?

195
Traducete in italiano:

1. - ,
.
2. .
3. , ,
.
4. ,
.
5. , , .
6. e , .

La morte nel fiasco3 B

C'era un locandiere ricco e generoso che metteva fuori della sua locanda un'insegna che diceva:
“Chi viene nella mia locanda, mangia gratis”.
La gente si affollava davanti al luogo che prometteva un trattamento tanto generoso, e l'oste
dava da mangiare gratis.
Una volta si trovò a passare di lì il Maestro con i suoi dodici apostoli. Quando tutti lessero
l'insegna, San Tommaso disse: “Maestro, se io non vedrò con i miei occhi e non toccherò con la mia
mano, non ci crederò. Entriamo in questa locanda”.
E Gesù e gli apostoli entrarono. Mangiarono e bevvero, e il locandiere li trattò da gran signori.
Al momento di andarsene, San Tommaso chiese al locandiere: “Buon uomo, perché non domandate
una grazia al Maestro?”
Allora il locandiere disse a Gesù: “Maestro, io ho quest'albero di fico qui nell'orto, ma non mi
riesce mai di mangiare un fico. Via via che i frutti maturano, i ragazzi si arrampicano sull'albero e
me li mangiano. Ora io voglio una grazia: che chi sale su quest'albero non possa più scendere senza
il mio permesso”.
“Ti sia concesso!” disse il Signore e benedisse l'albero.
L'indomani, il primo che capitò a rubare fichi, restò, appeso all'albero con una mano; al secondo
gli rimase attaccato un piede; il terzo non seppe più staccare la testa da una biforcatura dei rami. Il

3
Libera riduzione dalle Fiabe italiane, trascritte da Italo Calvino.

196
locandiere fece a tutti una gran lavata di capo, e poi li lasciò scendere. Quando seppero la virtù di
quell'albero, i ragazzini del paese decisero che era meglio rimanerne lontani e finalmente il
locandiere poté mangiarsi i suoi fichi in santa pace.
Passarono anni e anni. L'albero diventò vecchio e non dava più frutti. Il locandiere chiamò un
mastro d'ascia e gli fece abbattere il fico. Poi gli disse: “Voi siete capace di farmi un fiasco col
legno di quest'albero?” Il mastro d'ascia fece, dunque un fiasco, e quel fiasco conservò la virtù
dell'albero: cioè chi ci entrava dentro non poteva più uscirne senza il permesso del locandiere.
Anche il locandiere s'era fatto vecchio, e un giorno la Morte venne a prenderselo. Lui disse:
“Andiamo pure. Però, senti una cosa, Morte: prima fammi un favore. Ho questo fiasco pieno di
vino una mosca dentro e mi fa schifo berlo. Scendi dentro e levami la mosca, perché io possa bere
ancora una volta prima di partire con te”. La Morte acconsentì e scese nel fiasco. Allora il
locandiere mise il tappo al fiasco e disse: “Ora sei dentro e ci resterai!”
Con la Morte lì chiusa e tappata, nel mondo non moriva più nessuno. E dappertutto si vedeva
gente con la barba bianca fino ai piedi. Gli apostoli, che videro questo stato di cose, decisero di
parlarne al Maestro. A sua volta il Signore capì che doveva andare a parlare con il locandiere.
“Mio caro,”lo apostrofò, “ti sembra bello tener chiusa la Morte per tanti anni? Cosa dovrei fare,
con tutti questi poveri vecchi cadenti che devono campare senza poter mai morire?” “Maestro,” -
rispose il locandiere, “voi volete che io vi faccia uscire la Morte dal fiasco? Promettetemi di
mandarmi in Paradiso ed io stapperò il fiasco subito!”.
Il Signore ci pensò un po’ su e poi decise di esaudire la richiesta del locandiere. Il fiasco fu
stappato e la Morte tornò nel mondo. Il locandiere venne lasciato in vita ancora alcuni anni per
poter guadagnarsi il Paradiso.
Poi la Morte tornò e se lo prese.

Vocabolario

● fiasco, m ●
● generoso, agg ●
insegna, f
gratis, avv
● affolarsi, vrfls ●
trattamento, m ,
● trattare da gran signore ● -
 non mi riesce mai di fare qc ●

197
via via, avv ,
arrampicarsi, vrfls
“Ti sia concesso!” « !»
benedire, vt
● capitare, vi ●
biforcatura, f
fare una gran lavata di capo
in santa pace
● mastro d'ascia ●
abbattere, vt .
virtù, f .
● fare schifo ●
levare, vt .
tappo, m
● tappare, vt ●
● apostrofare, vt ● .
stappare, vt
pensarci su ,

Rispondete alle domande:

1. Perché la gente si affollava davanti alla locanda?


2. Come furono trattati dal locandiere il Maestro e i suoi apostoli?
3. Che cosa cosigliò San Tommaso al locandiere?
4. Perché la ragazzaglia del paese smise di rubare i fichi al locandiere?
5. In che modo il locandiere riuscì a ingannare la Morte?
6. Quale virtù dell'albero conservò il fiasco?
7. Che richiesta avanzò il locandiere per liberare la Morte?

Traducete in italiano:

1. - , :“ -
”.
2. - .

198
3. , -
.
4. ,
.
5. ,
, , -
.
6. .
7. ,
.
8. , .

Giacomo Leopardi All'Italia B


(frammento)

O patria mia, vedo le mura e gli archi4


e le colonne e i simulacri5 e l'erme6
torri7 degli avi nostri8,
ma la gloria non vedo,
non vedo il lauro e il ferro9 ond'eran carchi
i nostri padri antichi. Or fatta inerme10,
nuda la fronte e nudo il petto mostri.
Oimè quante ferite,
che lividor, che sangue! oh qual ti veggio,
formosissima11 donna! Io chiedo al cielo
e al mondo: dite dite;
chi la ridusse a tale12? E questo è peggio,
che di catene ha carche ambe le braccia;

4
archi: trionfali
5
simulacri: statue
6
erme: avvolte nel silenzio dei secoli
7
torri: figurazione letteraria dei resti dell'antica grandezza
8
avi nostri: i Romani
9
il lauro e il ferro: la gloria delle armi
10
la personificazione dell'Italia
11
formosissima: bellissima
12
a tale: a tale stato

199
sì che sparte13 le chiome e senza velo14
siede in terra negletta e sconsolata,
nascondendo la faccia
tra le ginocchia, e piange.
Piangi, che ben hai donde15, Italia mia,
le genti a vincer16 nata
e nella fausta sorte e nella ira.

(Recanati, 1818)

« И »
( )

, ,
, , ,
,
, , ,
.
,
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,
,
, , .
, !
- ,-

13
sparte: sparse
14
senza velo: come le schiave
15
ben hai donde: riecheggia Dante, Purg., VI, 136: “Or ti fa lieta, che tu hai ben donde”.

200
, !

( . )

16
vincer: a dominare con el armi e col prestigio

201
Eugenio Montale B

* * *

Portami il girasole ch'io lo trapianti


nel mio terreno bruciato dal salino,
e mostri tutto il giorno agli azzurri specchianti
del cielo l'ansietà del suo volto giallino.

Tendono alla chiarità le cose oscure,


si esauriscono i corpi in un fluire
di tinte; queste in musiche. Svanire
è dunque la ventura delle venture.

Portami tu la pianta che conduce


dove sorgono bionde trasparenze
e vapora la vita quale essenza;
portami il girasole impazzito di luce.

* * *

, ,
, ,
, ,
- .

,
,
- . ,
- .

202
- , .

(П Е. С o )

Corrado Alvaro* Il Nipotino17 B

Avevamo detto a Cesarino che saremmo andati a trovare la nonna e il nonno. Cesarino aveva sei
anni, allora; era contento di andare in treno e non sapeva che si può viaggiare una notte intera per
trovare un paese, una casa, una finestra dove si affaccia gente la quale si leva quando noi ci leviamo
e qualche volta, nella giornata, capita che noi e loro facciamo gli stessi atti come se fossimo mossi
dagli stessi fili. Io feci un lungo discorso a Cesarino per dirgli che il nonno era mio padre, che io gli
volevo bene come lui, Cesarino, ne voleva a me. Era contento di partire. Credeva che io fossi un
gran signore perché gli dissi che a casa mia avevamo il mare sotto la finestra, il mare che lui non
aveva mai veduto. Era la prima volta che io gli parlavo di casa mia. Forse gli parve che io fossi un
signore decaduto, se ora, da quando c'era lui, avevamo davanti alla finestra una strada profonda e
lastricata di nera pietra. Sua madre gli domandava se gli dispiacesse lasciarla e lui diceva di sì, ma
si capiva che non ne era sicuro. Noi volevamo che gli dispiacesse molto ed eravamo un po' triste per
noi.
Si mise in treno come se avesse trovato un angolo per giocare, come gli gnomi si mettono sotto
un fungo. Dal finestrino io gl'indicai la vite, l'ulivo, il contadino. Poi divenne triste e si addormentò
soprappensiero. Prima di chiudere gli occhi, mi disse: “Appena vedi il mare, svegliami”. Si destò
che era giorno chiaro e si precipitò al finestrino. C'era il mare, il mare in pendio, coi velieri oltre la
linea dell'orizzonte, sospesi tra mare e cielo; come un impresario io lo guardavo attentamente e
volevo che desse uno spettacolo in onore del ragazzo. Invece il mare era torpido, si destava allora
scuro ancora e denso, si muoveva come sotto una coltre. Il sole girava i suoi fasci di luce tra la
nebbia, simili alle strisce di certe bandiere. “Quello è il mare”disse soltanto Cesarino. Poi aggiunse:
“Che, corriamo sempre?”. Credo che gli facesse più impressione la gente che usciva dalle case
sparse pei campi e i poggi, e gli animali che servivano gli uomini, e insomma come vivono tutti
sparpagliati per la terra.
Il treno entrava nella mia regione e a me pareva che andasse più lento per farmi rivedere le cose
che mi piacevano e che riconoscevo. Allora io e le cose fummo da una parte e Cesarino dall'altra,

17
Libera riduzione del racconto di Corrado Alvaro, tratto dal volume “L’amata alla finestra”.

203
noi confusi tutti in una sola fattezza: io ero la montagna, io ero l'albero antico, io ero la terra; e lui
era cosa nuova, d'un altro mondo dove i piaceri e i giochi sono più sottili.
Guardai Cesarino e lo vidi come un viaggiatore in paese straniero, che molte cose non capisce e
molte altre disprezza. Gli dissi: “Questo è il mio paese. Qui si trovano molte cose con cui giocare”.
Arrivammo ch'era sera, la sera meridionale che si leva da tutte le cose. Cesarino sfuggì alle
braccia dei nonni per correre subito lungo il mare. Era d'aprile e il mare si purgava: buttava le stelle
e le conchiglie sulla spiaggia. Di queste cose e di ciottoli, Cesarino mi empiva le tasche e correva
per le dune sabbiose. Il mondo gli pareva un grande emporio di giocattoli naturali e io vedevo che
li scopriva subito come un tempo li avevo scoperti io: ed eravamo ragazzi insieme.
Poi, nella nostra casa, entrammo ridendo per l'ombra. La nonna si mosse come se si fosse levato
un mobile della stessa casa e accese il lume, dicendo “buonasera”. Intorno le ombre s'erano
rifugiate ognuna nel suo angolo, girando rapidamente con passi di feltro. Con esse anche la nonna
prese il suo posto. Allora vedemmo che i nonni si erano seduti a due sedie addossate alle pareti, e
forse avevano parlato di noi nel buio. Anch'io, per un'abitudine antica che mi riprendeva
all'improvviso, mi rincantucciai in un angolo.
Cesarino si trovò in mezzo alla stanza. Per un attimo i nonni stettero a guardare il ragazzo che
camminava dritto, miracolo vivo, essere inatteso di cui avevano sentito parlare, di cui conoscevano
l'esistenza, ma che era vissuto fino a quel giorno in loro come un'idea.
Egli vide la casa insolita intorno a lui, la casa dove non erano che strumenti duri di necessità e
la nonna fra essi, greve nelle sue vesti, immobile e necessaria anche lei come il cestone del pane e il
desco. Il ragazzo non riconobbe più le cose; perciò, intimidito, sedette sulla sedia di vimini e
poggiò la fronte contro la spalliera.
“È sua madre che ha la bocca in quel modo?” - disse il nonno.
Io dissi che sì. Sul vetro più alto della finestra la luna metteva il suo chiarore e il suo caldo in
quel gelo. C'era intorno il malessere delle sere meridionali così tarde a finire. La nonna non parlava,
ma guardava ora il ragazzo, ora me. Eravamo divenuti improvvisamente distanti tutti e due, io e
Cesarino, e accanto a noi si trovava un'immagine che ella non conosceva, che non aveva mai
veduta, la madre di suo nipote, di cui però capiva le sembianze e le movenze e tutto.
Cesarino si levò, sedette accanto a me, mise la mano sul mio ginocchio come per tenermi fermo.
Mentre traversava l'ombra paziente del tavolo, la nonna aveva detto: “Venite qua, figliolo: venite
che vi veda”. Gli parlava col voi. Egli non volle andare da lei. Si abbandonò sulla spalliera della
sedia e con un filo di pianto disse: “Voglio andare dalla mia mamma”. “Non vuole stare con noi -
disse la nonna. - Non vuole”. La nonna, che aveva avuto mani per consolare sei figli, era impotente

204
per quest'uno. Sull'arco del cielo notturno, ella aveva raggiunta l'altra donna che non conosceva e le
si era seduta accanto, per capire come illudere quel ragazzo.
Noi uomini già misuravamo la notte di treno per il ritorno e pensavamo al paese lasciato in fretta
la mattina dopo. Mi ricordo che la nonna disse: “Vuole sua madre, certo” - e disse la parola “sua
madre” con un tono indescrivibile d'invidia. Ma fu lei che trovò il modo di chetarlo. Gli si
avvicinò, lo prese fra le mani, ritrovando il tratto leggero della nostra infanzia.
Stavano appesi all'attaccapanni due cestelli di vimini coperti di lino bianco, preparati per l'arrivo
del nipotino. In uno erano certe ciambelle dolci che un tempo m'erano piaciute e che io sapevo che
si facevano soltanto il giorno di Pasqua; in un altro, certe arance dolci e melagrane. Il ragazzo
sollevò il lino, vi si sporse sopra e si mise a ridere. La nonna gli ripiegò il grembiulino intorno alla
vita e gliene annodò i lembi dietro le spalle: poi gli riempì questo sacco improvvisato e le mani di
quella roba buona, dicendogli: “Sono vostre e ne abbiamo delle altre”. Ora Cesarino scherzava con
le cose, e voleva far conoscenza con tutto: suscitò, come avevo fatto io, i fantasmi da tutti quei
mobili nuovi per lui. Il nonno cominciò a ridere e a dire: “Eppure questo birbante somiglia qualche
poco a noi”. E volgendosi a lui, complimentoso come sapeva essere nei giorni di festa, disse:
“Volete vedere che abbiamo una cosa che non si trova da voi? Scendiamo nella stalla”. “Che cosa
c'è?” - domandava Cesarino.
Scendemmo e io reggevo, come un tempo, la lampada. Nella stalla gli occhi dell'asino si
spalancarono su di noi. Cesarino rideva e batteva le mani. Salì sulla groppa della bestia che
seguitava a ruminare e fece propositi di molti viaggi: “Io credo - diceva -che abbiamo fatto bene a
venire qui”. Non pensava più di ripartire, ma rideva di un riso nuovo, il riso semplice dei ragazzi dei
campi, aperto, senza ragione, che non si sa di dove nasca se non dalla felicità di trovarsi in un
mondo dove i giocattoli sono animati da un soffio di vita.
“Non pensa più a sua madre.” - disse la nonna guardando il suo uomo negli occhi, quasi
confermando una sua antica delusione e in questa conferma trovando una consolazione. Ma il
nonno era quasi felice di averlo incantato in quel modo. Io, temendo che davvero il ragazzo si fosse
dimenticato di tutto, gli dissi: “Quando vogliamo tornare a casa nostra?”. Avrei voluto che
piangesse come prima, in quel modo inconsolabile e incomprensibile. Invece lui aveva scoperto il
gatto e si era dato a inseguirlo.
Il nonno gli domandò ancora se volesse tornare in città dalla mamma: non ebbe risposta, e a me
parve che nella voce del vecchio vi fossero una cattiveria e un'ironia celata che affioravano dopo
molt'anni contro di me.

205
Vocabolario

● signore, m decaduto ●
lastricare, vt
● vite, f ●
pendio, m
veliero, m
in onore di qc, qd
torpido, agg
fascio, m .
poggio, m
sparpagliato, agg ,
● confusi in una sola fattezza ● . ,

● purgarsi, vrfls ●
● emporio, m ● ,
● lume, m ●
rifugiarsi, vrfls
passi di feltro ,
addossare, vt
rincantucciarsi, vrfls
● strumenti duri di necessità ●
cestone, m
desco, m
sedia di vimini
● chetare, vt ●
ciambella, f
birbante, m
complimentoso, agg
ruminare, vt
soffio, m di vita
inconsolabile, agg

206
Commento

Corrado Alvaro – (1891 -1956), ,


(« », « »).
.

Rispondete alle domande:

1. Dove il padre portò un giorno Cesarino?


2. Come spiegò al bambino chi erano i nonni?
3. Cesarino entusiasmò il viaggio in treno? Perché?
4. Che cosa significava quel viaggio per il padre e per il figlio?
5. Quale fu il primo impatto che Cesarino ricevette dall'incontro con i nonni?
6. Com'era la vita dei vecchi?
7. Che trucco inventò la nonna per familiarizzare con il nipote?
8. Perché Cesarino volle comunque ripartire?

Tommaso Landolfi Il racconto del lupo mannaro18 B

L'amico ed io non possiamo patire la luna: alla sua luce escono i morti sfigurati dalle tombe,
particolarmente donne avvolte in bianchi sudari, l'aria si colma d'ombre verdognole e talvolta si
diffonde un fumo d'un giallo sinistro. Tutto c'è da temere, ogni erbetta ogni fronda ogni animale,
una notte di luna. E quel che è peggio, essa ci costringe a rotolarci mugolando e latrando nei posti
umidi; guai allora se un nostro simile ci si apparisse davanti! Con cieca furia lo sbraneremmo,
ammenoché egli non ci pungesse, più svelto di noi, con uno spillo. E, anche in questo caso,
rimaniamo tutta la notte, e poi tutto il giorno, storditi e torpidi, come uscissimo da un incubo.
Insomma l'amico ed io non possiamo sopportare la luna.
Ora avvenne che una notte di luna io sedessi in cucina, ch'è la stanza più riparata della casa,
presso il focolare; porte e finestre avevo chiuso, battenti e sportelli, perché non penetrasse filo dei
raggi che, fuori, riempivano e facevano sospesa l'aria. E tuttavia sinistri movimenti si producevano
dentro di me, quando l'amico entrò all'improvviso tenendo in mano un grosso oggetto rotondo
simile a una vescica di strutto, ma un po' più brillante. Osservandola si vedeva che pulsava un po',

18
Libera riduzione del racconto di T. Landolfi.

207
come fanno certe lampade elettriche, e appariva percorsa da deboli correnti sottopelle, le quali
suscitavano lievi riflessi madreperlacei simili a quelli che mostrano le meduse.
- Che è questo? - gridai, attratto mio malgrado da qualcosa di magnetico nell'aspetto e, dirò,
nel comportamento della vescica.
- Non vedi? Son riuscito ad acchiapparla... - rispose l'amico guardandomi con un sorriso
incerto.
- La luna! - esclamai allora. L'amico annuì tacendo. Lo schifo ci soverchiava: la luna fra l'altro
sudava un liquido giallino che gocciava di tra le dita dell'amico. Questi però non si decideva a
deporla.
- Oh, mettila in quell'angolo -urlai, - troveremo il modo di ammazzarla!
- No, - disse l'amico con improvvisa risoluzione, e prese a parlare in gran fretta, - ascoltami, io so
che, abbandonata a se stessa, questa cosa schifosa farà di tutto per tornarsene in mezzo al cielo (a
tormento nostro e di tanti altri); essa non può farne a meno, è come i palloncini dei fanciulli. E non
cercherà davvero le uscite più facili, no, su sempre dritta, la maligna che ci governa, c'è una forza
irresistibile che regge anche lei. Dunque hai capito la mia idea: lasciamola andare qui sotto la
cappa, e, se non ci libereremo di lei, ci libereremo del suo funesto splendore, giacché la fuliggine
la farà nera quanto uno spazzacamino. In qualunque altro modo è inutile, non riusciremmo ad
ammazzarla, sarebbe come voler schiacciare una lacrima d'argento vivo.
Così lasciammo andare la luna sotto la cappa; ed essa subito salì con la rapidità d'un razzo e sparì
nella gola del camino.
- Oh, - disse l'amico - che sollievo! quanto faticavo a tenerla giù, così viscida e grassa com'è! E
ora speriamo bene; - e si guardava con disgusto le mani appiccicose.
Udimmo per un momento lassù un rumore, persino dei sospiri: forse la luna, giunta alla parte più
stretta della gola, poteva passare solo a fatica, e si sarebbe detto che sbuffasse. Forse comprimeva
e sformava, per passare, il suo corpo molliccio; gocce di liquido sozzo cadevano friggendo nel
fuoco, la cucina si riempiva di fumo, perché la luna ne ostruiva il passaggio. Poi più nulla e la cappa
prese a risucchiare il fumo.
Ci precipitammo fuori. Un gelido vento spazzava il cielo, tutte le stelle brillavano vivamente; e
della luna non si scorgeva traccia. Evviva, urràh, gridammo come invasati, è fatta! e ci
abbracciavamo. Io poi fui preso da un dubbio: non poteva darsi che la luna fosse rimasta
appiattata nella gola del mio camino? Ma l'amico mi rassicurò, non poteva essere, assolutamente
no, e del resto m'accorsi che nè lui nè io avremmo avuto ormai il coraggio d'andare a vedere; così ci
abbandonammo, fuori, alla nostra gioia. Io, quando rimasi solo, bruciai sul fuoco, con grande
circospezione, sostanze velenose, e quelle tracce di fumo mi tranquillizzarono del tutto. Quella

208
notte stessa, per gioia, andammo a rotolarci un po' in un posto umido nel mio giardino, ma così,
innocentemente e quasi per divertimento, non perché vi fossimo costretti.
Per parecchi mesi la luna non ricomparve in cielo e noi eravamo liberi e leggeri. Liberi no,
contenti e liberi dalle triste rabbie, ma non liberi. Giacché non è che non ci fosse in cielo, lo
sentivamo bene invece che c'era e ci guardava; solo era buia, nera, troppo fuligginosa per potersi
vedere e poterci tormentare. Era come il sole nero e notturno che nei tempi antichi attraversava il
cielo a ritroso, fra il tramonto e l'alba.
Infatti, anche quella nostra misera gioia cessò presto; una notte la luna ricomparve. Era cupa da
non si dire, e si vedeva appena, forse solo l'amico ed io potevamo vederla, perché sapevamo che
c'era; e ci guardava rabbuiata di lassù con aria di vendetta. Vedemmo allora quanto l'avesse
danneggiata il suo passaggio forzato per la gola del camino; ma il vento degli spazi e la sua corsa
stessa l'andavano gradatamente pulendo della fuliggine, e il suo continuo rigirarsi ne
rimodellava il molle corpo. Per molto tempo apparve come quando esce da un'eclisse, pure ogni
giorno un po' più chiara; finché ridivenne così, come ognuno può vederla, e noi abbiamo ripreso a
rotolarci nelle paludi.
Ma non s'è vendicata, come sembrava volesse, in fondo è più buona di quanto non si crede, meno
maligna più stupida, che so! Io per me propendo a credere che non ci abbia colpa in definitiva, che
non sia colpa sua, che lei ci è obbligata tale e quale come noi, davvero propendo a crederlo. L'amico
no, secondo lui non ci sono scuse che tengano.
Ed ecco ad ogni modo perché io vi dico: contro la luna non c'è niente da fare.

Vocabolario

● patire, vt ●
sfigurato, agg
colmarsi, vrfls ,
rotolare, vt ,
rotolarsi, vrfls
mugolare, vi ,
latrare, vi
un nostro simile , . .
furia, f ,
sbranare, vt
stordito, agg

209
torpido, agg
incubo, m
● riparato, pp riparare, vt ● ,
battente, m
sportello, m
vescica, f
strutto, m ,
correnti, f pl sottopelle
lieve, agg
madreperlaceo, agg
attratto, pp attrarre, vt
mio malgrado
qualcosa di magnetico ,
comportamento, m
● acchiappare, vt ●
● annuire, vi ●
soverchiare, vt
deporre, vt
● schifoso, agg ● ,
tornarsene, vi
maligno, agg
cappa, f
funesto, agg
fuliggine, f
spazzacamino, m
schiacciare, vt
argento, m vivo (mercurio)
● gola, f del camino ●
● faticare, vt ● -
viscido, agg
appiccicoso, agg
● sbuffare, vi ● ,
comprimere, vt
sformare, vt

210
molliccio, agg ,
sozzo, agg
friggendo, ger friggere, vt .
risucchiare, vt
● precipitarsi, vrfls ●
invasato, agg
è fatta! ! !
appiattato, pp appiattarsi, vrfls
abbandonarsi, vrfls a qc, qd ,
circospezione, f
● tristo, agg ● ,
rabbia, f
tormentare, vt
a ritroso, avv
● cupo, agg ● ,
rabbuiato, pp rabbuiarsi, vrfls ,
spazio, m ,
andavano pulendo
rimodellare, vt ,
molle, agg ,
palude, f
● per me ● -
propendere, vi a
non ci sono scuse che tengano !

Rispondete alle domande:

1. Perché gli amici non potevano sopportare la luna?


2. Che cosa succedeva nelle notti di luna?
3. Come hanno risolto il problema della "magia" lunare?
4. Dove hanno deposto la luna e come hanno giustificato il loro stratagemma?
5. Erano felici dopo aver soppresso la luna? Erano liberi?
6. La luna si è vendicata? In che modo?
7. Perché uno degli amici diceva che la luna non aveva colpa?

211
*****
SCHERZI DISPARATI
- Babbo, esistono i lupi mannari?
- Certo che no! Chi ti ha mai raccontato queste frottole?! E adesso, da bravo, péttinati la
faccia ché dobbiamo uscire...
******

И У А И

1. Lo Stato italiano
1. Il Nord e il Sud sono tanto diversi perché la loro storia è stata diversa. 2. L'Italia è uno Stato giovane, è nato
soltanto nel 1861. 3. Tutti gli stati proteggevano gli interessi della propria capitale e dei propri sovrani.4. Al Sud il
re e la sua corte vivevano a Napoli. 5. Le differenze economiche fra le varie regioni e le diverse citt italiane
diventavano sempre più grandi con il passare del tempo. 6. Il nuovo Stato unito non cancellò le differenze fra Sud e
Nord.

2. San Francesco d'Assisi


1. Francesco era insieme un santo, un poeta e un uomo semplice. 2. Figlio di un ricco mercante di Assisi, nel
1206 rinunzia a ogni bene terreno. 3. Francesco capiva il canto degli uccelli, parlava ai fiori, al sole, al fuoco,
all'acqua, alle stelle, al vento e agli animali. 4. Anche oggi la sua presenza si sente nelle bellissime citt dell'Umbria
- Perugia, Gubbio, Todi, Spello, Spoleto, Foligno. 5. Si racconta che quando nasce il Santo, un volo di uccelli gira
sul tetto della sua casa. 6. Prima di morire ha chiamato tutti i suoi frati e li ha invitati ad aiutare i poveri e i malati.

3. Perché la moneta italiana si chiamava lira


1. Il nome “lira” viene da “libbra” un'unità di peso che è diventata anche una moneta. 2. Le monete erano di
metallo pregiato e il loro valore corrispondeva al peso. 3. Nel Medioevo quasi tutta l'Italia conteggiava con la libbra
carolingia, imposta da Carlo Magno nel IX secolo. 4. La prima fu la lira milanese di Giovanni Maria Sforza. 5. Nel
1860 fu coniata a Firenze una moneta con la scritta “Lira italiana”.

4. Gli “svizzeri” del Papa


1. Il 6 maggio di ogni anno le Guardie svizzere recitano il giuramento solenne che le lega fedelmente alla Chiesa.
2. La Guardia svizzera pontificia nasce ufficialmente nel 1506, quando un gruppo di centocinquanta svizzeri entra
in Vaticano, dove viene benedetto da Papa Giulio II. 3. Da allora l'intero servizio di guardia fu affidato alla Guardia
svizzera. 4. La giornata delle Guardie è dedicata a montare la guardia in Vaticano, ma anche a seguire il Papa nelle
celebrazioni liturgiche e nelle cerimonie ufficiali. 5. Ciò che più incuriosisce delle Guardie svizzere è la loro
uniforme: corrisponde ai tradizionali colori dei Medici, anzi, la sua paternità si fa risalire a Michelangelo. 6. Le
stesse armi, l'alabarda, la picca e la spada, rappresentano tuttora un simbolo distintivo e contribuiscono alla
creazione dell'idea di purezza e di resistenza al tempo.

212
5. L’Italia: mari e monti
1. La Penisola Appenninica si trova nel mare Mediterraneo. 2. Una parte delle coste è bassa e ha spiagge; una
parte è alta e frastagliata ed ha promontori e golfi. 3. I pesci più numerosi del mare Mediterraneo sono sarde e
sgombri. 4. Dodici milioni di italiani vivono nelle citt e nei paesi delle coste. 5. Sono molto belle le coste di tutte le
piccole isole. 6. Ma l’Italia non solo h i mari belli, ha anche tante montagne, alte e non troppo alte, tutte belle in
modo diverso. 7. Le Dolomiti si trovano in due regioni italiane: il Trentino-Alto Adige e il Veneto. 8. La
Marmolada è la montagna più alta delle Dolomiti: è alta 3342 metri. 9. Molti turisti vanno sulle Dolomiti in estate e
in inverno.

6. Profilo geografico e confini


1. Dal punto di vista geografico, l'Italia è definita di solito una penisola. 2. La caratteristica forma della Penisola
Appenninica è facilmente riconoscibile su tutte le mappe geografiche, ricorda quella di uno stivale. 3. Il rilievo del
territorio italiano è irregolare per la presenza di varie montagne e colline. 4. Gli Appennini si collegano direttamente
al settore sud-occidentale delle Alpi e di là proseguono lungo tutta la penisola. 5. Il maggiore dei fiumi italiani è il
Po, l’unico navigabile; degni di nota sono anche il Tevere e l'Arno. 6. I confini politici ricalcano quelli naturali.

7. Le regioni italiane: Nord e Nord-Ovest


1. La Valle d'Aosta è la più piccola regione italiana. E' una regione autonoma, che ha speciali regolamenti
amministrativi per la protezione del bilinguismo locale. 2. Il Piemonte è una delle regioni più ricche e vitali d'Italia,
il suo territorio si trova “ai piedi del monte”. 3. Il Piemonte è una regione molto importante per la storia del paese,
perché è quella che ha promosso e guidato l'unificazione d’Italia. Questo processo di unificazione è chiamato dagli
storici italiani Risorgimento. 4. Il Veneto si è rapidamente industrializzato, soprattutto nel settore della media e
piccola impresa. 5. Il Veneto si può definire una regione policentrica. 6. Venezia ebbe in passato una straordinaria
importanza culturale, specie per la vita teatrale e musicale e per l'editoria.

8. L 'isola di Capri
1. Per quanto riguarda la sua etimologia, Capri deve il suo nome all'origine greca dei coloni che popolarono
l'isola in tempi storici. 2. La cittadina di Capri è situata fra il monte Tiberio e il monte Solaro. 3. L'isola fu abitata sin
dall'epoca paleolitica, e divenne successivamente greca e romana. 4. Tiberio vi dimorò dal 27 al 37 d.C.,
costruendovi dodici ville dedicate a divinit dell'Olimpo; e dalla più grande di esse, “Villa Jovis”, governò l'impero.
5. L'isola passò poi attraverso le vicende politiche italiane: appartenne al Ducato di Napoli, subì le invasioni
saracene, quindi il dominio straniero. 6. Dal 1800 Capri è meta preferita di scrittori e poeti attratti dalle sue
armoniose bellezze. 7. Capri ha un clima salubre e molto mite, tipicamente mediterraneo. 8. Capri è una delle isole
che mediterranee più affascinanti in ogni stagione dell'anno.

9. Le condizioni climatiche
1. L'Italia gode la fama, almeno presso i popoli d'Oltralpe, di essere il “paese del sole”. 2. Del clima italiano si
distinguono almeno tre varietà fondamentali. 3. La varietà climatica, a sua volta, ha dato luogo a una ricca variet
ambientale. 4. L'Italia padana ha un paesaggio non troppo diverso da quello delle zone pianeggianti della Francia e
della Germania: è una regione intensamente coltivata, con rari boschi di querce e pioppi. 5. Man mano che ci si
sposta verso il sud della penisola, la vegetazione diminuisce a causa dello scarseggiare delle piogge. 6. Le stagioni

213
hanno sempre segnato con la loro ciclicità i ritmi di vita e di lavoro degli uomini: il calendario delle attività, delle
pause di lavoro, dei modi di abbigliarsi. 7. Le piogge al Nord sono abbondanti soprattutto nelle stagioni di
transizione, l'autunno e la primavera. 8. Fondamentali sono sempre state la semina e la raccolta del grano,
considerata l'importanza di questo cereale.

10. Le regioni italiane: Centro


1. L'Emilia-Romagna, come si vede dal nome, è un'altra regione doppia, unita per comodità amministrativa. 2.
L'Emilia-Romagna è onsiderata la regione italiana in cui si vive più piacevolmente: la regione ha delle ricche
tradizioni culinarie. 3. La Liguria è una stretta striscia di territorio compresa fra i monti e il mare. 4. Genova è situata
al centro di un ampio golfo che prende il suo nome, formato da due lunghe coste. In passato Genova era una
repubblica marinara molto potente. 5. La Toscana è detta anche una regione tirrenica, perché le sue coste sono
bagnate dal mare Tirreno. 6. Il paesaggio toscano per la perfetta integrazione di natura e opere dell'uomo, è famoso
per la sua grande bellezza. 7. Firenze, che nel Medio Evo era un fiorente centro commerciale, ha sempre allevato un
grande numero di artisti: scultori, pittori, architetti. Fu la culla dell'Umanesimo e del Rinascimento. 8. L'Umbria è
l’unica tra le regioni italiane peninsulari non bagnate dal mare. Montuosa, essa si presenta con aspetto tranquillo,
senza colori drammatici. L'Umbria è una regione verde.

11. Le regioni italiane: Centro-Sud


1. Il Lazio è anzitutto Roma. Questa città, che un tempo fu la capitale del mondo, ha conservato fino a oggi parte
della sua universalità. 2. Attualmente la Città del Vaticano è il più piccolo Stato del mondo, con appena 700
abitanti; possiede però una sua moneta, la sua posta, una stazione radiotelevisiva, dei giornali e un piccolo esercito.
3. A Roma si concentra la vita politica e amministrativa del paese: è sede del Parlamento, dei ministeri, della
televisione di Stato. 4. Napoli è posta in ottima posizione, sul mare, al centro del golfo omonimo. Napoli soffre di
molti gravi problemi, tipici delle metropoli meridionali. 5. La criminalità è spesso chiamata col nome generico di
mafia, ma si distinguono molte varietà locali. 6. La Puglia costituisce un'eccezione nel panorama dell'Italia
meridionale, perché è una regione ricca e lavoratrice. 7. E’ frequente che d'estate le città siciliane rimangano “coi
rubinetti asciutti”.

12. La FIAT: la fabbrica della automobili italiane


1. Prima tra i gruppi imprenditoriali privati, la FIAT è stata protagonista dello sviluppo industriale dell'Italia. 2.
Nel 1899 un gruppo di giovani nobili e ricchi borghesi formano una piccola impresa per la produzione di veicoli
mossi da un motore a benzina. 3. Nel 1955 vengono prodotte 250.000 automobili ed è avviata la costruzione
dell'autostrada Milano-Napoli. 4. Nell'area di Torino affluiscono centinaia di migliaia di immigrati dal Sud. 5. Le
automobili e i pezzi di ricambio per auto costituiscono il 58% del fatturato del gruppo FIAT e impiegano 130.000
addetti.

13. Gli italiani e lo sciopero


1. E’ impossibile andare avanti così, con tutti questi scioperi! 2. Certamente non possiamo dar torto al semplice
cittadino quando l'orario dei treni fa diventare matti, quando l'ospedale è aperto solo per casi gravissimi. 3. E’ falso
che gli italiani scioperino perché non hanno voglia di lavorare. 4. Il lavoro italiano è molto ben accettato in tante
nazioni. 5. Spesso alla base dello sciopero c'è una ingiustizia vecchia di anni che si vuole superare.

214
14. Il lavoro e i sindacati
1. Il primo articolo della Costituzione afferma l'uguaglianza del lavoro intellettuale e di quello manuale. 2. Lo
Stato italiano controlla le condizioni del lavoro e la difesa della salute del lavoratore. 3. Nella storia italiana il
sindacato ha avuto grande importanza: ha notevolmente contribuito al miglioramento delle condizioni di lavoro e
alla protezione del lavoratore. 4. I sindacati italiani sono organizzati per vari settori produttivi e per unità territoriali.
5. Le Camere di Lavoro abbracciano tutte le organizzazioni sindacali di un dato territorio. 6. Attualmente i sindacati
più importanti sono CGIL, CISL e UIL, esponenti di diverse forze politiche. 7. Anche gli imprenditori italiani si
riuniscono in sindacati, distinti per settori economici, come la Confindustria. 8. La principale arma di pressione dei
sindacati è lo sciopero permesso per legge in qualunque luogo di lavoro tranne che nella polizia e nell'esercito.

15. Trasporti in Italia


1. Le vie di comunicazione italiane sono moderne e numerose come in qualsiasi altro paese dell'Europa
occidentale. 2. Gli spostamenti, sia di merci che di passeggeri, si effettuano sia su strada che su ferrovia; ma
le linee ferroviarie in genere sono meno usate. 3. La presenza di importanti fabbriche automobilistiche ha
incentivato in Italia l'uso dei mezzi di trasporto privati, e di conseguenza la rete autostradale ha conosciuto un
forte sviluppo. 4. Al Nord la rete autostradale e ferroviaria ha avuto uno sviluppo esteso e capillare. 5.
Deficitaria è la situazione dei trasporti nell'estremo meridione e nelle isole, dove ferrovie e autostrade sono
scarse. 6. Grazie alla sua posizione, l'Italia ha funzione di punto di incontro delle linee aeree mediterranee. 7.
Le compagnie aeree effettuano collegamenti quotidiani con tutti gli aeroporti italiani. 8. Milano dispone
dello scalo intercontinentale della Malpensa, oltre a quello di Linate per le rotte continentali.

16. Strade e autostrade


1. La prime strade moderne vennero costruite in Italia alla fine del ‘700 e in età napoleonica., mentre nell’800 la
rete stradale venne estesa e ammodernata. 2. Nel 1955 venne programmata in Italia una imponente costruzione di
autostrade che furono realizzate in tempi rapidissimi. 3. La costruzione delle autostrade ha accorciato molto le
distanze ed ha anche dato un grande impulso all’uso delle automobili. 4. Per entrare in autostrada occorre ritirare un
cartoncino al casello di entrata. Il pedaggio si paga all’uscita dall’autostrada. 5. Oggi l’ingorgo è una scena consueta.
Il traffico può essere rallentato per la nebbia o per la neve. 6. La norma creata per snellire il traffico non ha fatto che
intasarlo. Dunque, non si può più perdere tempo in rintocchi, ma urgono delle misure redicali.

17. Risorse economiche


1. L'Italia è un paese sprovvisto di grandi risorse naturali. 2. Le materie prime (minerali vari, petrolio, gas) sono
molto scarse, e devono essere importate dall'estero. 3. Neppure la produzione agricola è sufficiente al
fabbisogno nazionale, perché la popolazione è numerosa e la superficie coltivabile è scarsa. 4. Il settore che
ha il maggior numero di addetti è il terziario, cioè il settore del commercio, delle comunicazioni e dei servizi.
5. Nonostante le sue buone capacità produttive, fra i paesi sviluppati l'Italia è quello che ha forse i più gravi
e persistenti problemi economici.

18. L’euro. La moneta per l’Europa unita


1. Il primo gennaio del 2002 in 12 paesi d’Europa sono entrate in circolazione le monete e le banconote europee:

215
gli euro. 2. Le nuove banconote e monete possono essere utilizzate senza restrizioni in tutti i paesi dell’area dell’euro.
3. Più elevato è il valore della banconota, maggiori sono le sue dimensioni. 4. Le otto monete differiscono per
aspetto, dimensioni e colore. 5. Una faccia delle monete è identica per tutti i 12 paesi, l’altra faccia è diversa per
ciascun paese.

19. La politica italiana


1. Il sistema politico italiano è caratterizzato dal pluripartitismo. 2. Nelle elezioni parlamentari del 1987 si sono
formati ben 23 gruppi politici. 3. Il pluripartitismo è favorito sia dalla storia politica, sociale e culturale dell’'Italia
contemporanea, sia dal sistema elettorale. 4. La democrazia italiana riconosce il pluralismo ideologico con l'unica
eccezione dell'ideologia fascista. 5. Il linguaggio politico è particolarmente difficile per il lettore italiano: spesso è
astruso, cioè incomprensibile e ambiguo. 6. I cittadini degli stati “comunitari” possono attraversare tutte le frontiere
fra questi stati senza mostrare il passaporto, ma esibendo un semplice documento di identità.

20. Ordinamento politico


1. La Repubblica Italiana è nata nel 1946 dopo la guerra civile degli anni 1943-45. 2. Nel 1946 il referendum
popolare ha deciso di abrogare la monarchia. 3. La nuova Costituzione Italiana è entrata in vigore nel 1948. 4. I
principio dell'equilibrio di poteri significa che il potere legislativo, esecutivo e giudiziario si limitano e si controllano
a vicenda. 5. Il Parlamento Italiano è diviso in due Camere: Camera dei Deputati e il Senato della Repubblica. 6. Le
due Camere discutono e approvano le leggi ed eleggono il Presidente della Repubblica. 7. Il Presidente della
Repubblica resta in carica per sette anni. 8. Il Presidente della Repubblica nomina il Capo del Governo che entra in
carica dopo l'approvazione da parte del Parlamento. 9. Il Parlamento viene eletto ogni cinque anni. 10. In Italia l'età
minima per votare è di 18 anni per eleggere i deputati della Camera e di 25 anni per eleggere i rappresentati al Senato.
11. Il territorio italiano è suddiviso in venti regioni. 12. Il capo dell'amministrazione della città si chiama sindaco.

21. Governi in Italia


1. Osservando l’elenco dei governi che si sono succeduti in Italia dal 1948 ad oggi, si possono mettere in luce
due caratteristiche del sistema di governo italiano, l’instabilità e la continuità. 2. Nel periodo dal 1948 al 1992 non si
è mai realizzata l’alternanza al governo tra maggioranza e opposizione. 3. Negli anni ’80 si realizza il modello
politico del pentapartito in cui si fa luce la stella di Bettino Craxi, leader del PSI, ma si registra anche una progressiva
degenerazione e corruzione della vita politica. 4.Attualmente non sopravvive nessuno dei partiti esistenti nei primi
anni ‘90: alcuni sono completamente scomparsi dalla scena, altri hanno cambiato nome e sostanza. 5. Le elezioni del
13 maggio 2001, penalizzando i partiti che si erano presentati isolatamente, hanno dato una forte spinta al processo di
bipolarizzazione.

22. I parchi nazionali e regionali


1. In Italia i primi interventi legislativi per proteggere l'ambiente furono promossi da istituzioni scientifiche e da
uomini politici illuminati. 2. Per lungo tempo gli italiani erano contrari ai provvedimenti che imponevano vincoli
sull'uso della proprietà privata. 3. Il Parco Nazionale della Calabria venne istituito nel 1968 con la legge dello Stato.
4. Nel corso degli anni '70 alcune regioni italiane istituirono parchi nazionali regionali. 5. Bisogna riconoscere che
negli ultimi anni sono stati fatti notevoli progressi nella protezione dell'ambiente.

23. Ecologia
1. Il termine “ecologia” significa lo studio dell'ambiente. E' stato usato per la prima volta a metà Ottocento. 2.
La biosfera è composta da diversi elementi come la terra, l'acqua, l'aria e comprende diversi ecosistemi. 3.

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Secondo le previsioni degli esperti, nel futuro mancheranno il petrolio e l'acqua. Molte specie animali e
vegetali non si estingueranno. 5. Ormai ci si è resi conto come sia necessario ritrovare nuovi equilibri con gli
ecosistemi. 6. Negli Stati Uniti come in Europa i movimenti ecologisti hanno contribuito alla presa di
coscienza da parte dell'opinione pubblica. 7. Nel Parlamento Italiano esiste un gruppo politico “Verde” di 13
deputati. 8. La stragrande maggioranza degli italiani rifiuta le centrali nucleari. 9. Ormai le parole
“inquinamento”, “piogge acide” e “ecosistema” fanno parte del vocabolario comune della gente.

24. La famiglia italiana


1. La legislazione italiana prevede due forme di matrimonio. 2. Per la legge italiana il matrimonio civile è uguale
a quello religioso. 3. Il matrimonio civile si celebra in comune, mentre quello religioso si celebra in chiesa. 4. Un
tempo la futura moglie e i suoi parenti dovevano preparare la dote per portarla al marito. 5. Se il matrimonio è in
crisi, i coniugi possono scegliere tra la separazione e il divorzio. 6. La parola consorte vuol dire “quello che divide
la stessa sorte”. 7. Recentemente per descrivere il nuovo tipo di rapporto tra uomo e donna in Italia si usa anche la
parola inglese “partner”.

25. La famiglia nella legge


1. Solo nel 1970 l'Italia ha introdotto il divorzio. 2. Difficilmente si può avere dal giudice una sentenza di
divorzio, se non ci sono stati almeno tre anni di separazione legale. 3. Questa legge è stata creata negli anni in
cui le lotte femministe erano più forti e realizza il principio della parità tra marito e moglie. 4. La legge
riconosce l'uguaglianza per tutti i figli, sia nati nel matrimonio che fuori di esso. 5. Con il matrimonio il
marito e la moglie acquistano gli stessi diritti e assumono gli stessi doveri. 6. Sia la legge sul divorzio che
quella sull'aborto sono state sottoposte alla verifica del referendum. 7.I minorenni non possono sposarsi
senza un permesso speciale.

26. Mass-media italiani


1. Accanto ad una TV di stato con tre programmi, ci sono un numero imprecisato di trasmittenti private
commerciali che non interrompono i loro programmi nelle ventiquattro ore. 2. Una notevole percentuale
delle trasmissioni di queste emittenti è occupata dalla pubblicit . 3. Le nuove tecnologie creano nuove
possibilità per diffondere e scambiare informazioni. 4. La posta elettronica man mano sostituisce quella di
carta e inchiostro.

27. La stampa in Italia


1. La stampa quotidiana in Italia ha una diffusione molto bassa rispetto agli altri paesi europei. 2. Varie sono le
cause di questa bassa diffusione della stampa: gli effetti ritardanti dell’analfabetismo e il linguaggio stesso dei
giornali e molte altre. 3. In Italia si è verificato il fenomeno della “concentrazione delle testate”: pochi gruppi privati
controllano grosse quote di mercato della stampa quotidiana e settimanale. 4. Una delle principali caratteristiche dei
quotidiani italiani è il rapporto troppo stretto fra commento e notizia che rende più difficile la lettura.

28. Fotoromanzi e fumetti


1. Il termine italiano “fumetto” si riferisce allo spazio di una nuvoletta stilizzata che contiene le parole dei
personaggi di racconti o romanzi illustrati. 2. Il fumetto nasce in America nel 1895 e arriva in Italia nel 1905, sulle

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pagine del “Corriere dei Piccoli”. 3. Le diffidenze contro il fumetto vengono superate definitivamente solo negli
anni Sessanta, prima i fumetti erano visti in Italia come antieducativi e come prodotti della cultura americana. 4.
Durante la contestazione studentesca il fumetto cominciò a produrre le sue prime opere nel campo della satira
politica. 5. Il fotoromanzo presenta una vicenda la cui trama si svolge attraverso una serie di immagini
fotografiche illustrate da brevi didascalie e da fumetti. 6. Il fotoromanzo è un genere di largo consumo,
esclusivamente contenutistico, senza digressioni. 7. Il fotoromanzo è il tipo di lettura preferito dalle giovani e
dalle casalinghe: tratta sempre una storia d’amore che serve a far sognare. 8. Il vocabolario dei fotoromanzi e dei
fumetti include le numerose caratteristiche interiezioni e gli insoliti accostamenti di lettere usati per riprodurre i
rumori, per esprimere gioia o una forte rabbia.

29. La televisione
1. Tra i mezzi di comunicazione di massa, la televisione è senza dubbio lo strumento di informazione preferito
dagli italiani. 2. La TV costituisce un eccellente strumento sia di divulgazione culturale che di svago. 3. Dalle reti
radiofoniche nazionali vengono trasmessi programmi in lingua italiana per le comunità italiane all'estero. 4. Nel
1974 nascono spontaneamente le televisioni private che si trasformano quasi subito in TV commerciali. 5. Le TV
più importanti che trasmettono i propri programmi su tutto il territorio nazionale si possono contare sulle dita di una
mano. 6. La televisione di stato o privata occupa un posto di primaria importanza nella giornata di un italiano.

30. La sanità italiana


1. Le cifre indicano che ben due terzi degli italiani adulti nel 2000 sono stati bene, tra cui un quarto erano
persone ultrasettantacinquenni. 2. Al comparire di una malattia è il medico di famiglia cui ci si rivolge che
prescrive le medicine e le visite specialistiche. 3. Sono gli anziani, infatti, che solitamente soffrono di malattie
più complicate o che sono meno autonomi nella vita quotidiana. 4. Per quanto riguarda le malattie infettive,
rimane però il problema della diffusione delle malattie virali che si contraggono attraverso il consumo di
alimenti contaminati. 5. Secondo l'Organizzazione mondiale della sanità, l'Italia ha, dopo la Francia, la
migliore organizzazione sanitaria al mondo, ma su questo pochi italiani sarebbero d’accordo.

31. La disunit d'Italia


1. L'Italia è un paese piccolo, ma ricco di contraddizioni e differenze, politicamente unito solo da una data
relativamente recente (1860). 2. Così ancora oggi ogni regione italiana ha una propria fisionomia, un proprio
carattere particolare: la realtà italiana è policentrica. 3. Al Nord si incontrano facilmente individui con gli occhi
azzurri e i capelli chiari, mentre al Sud sia occhi che capelli tendono prevalentemente al bruno o castano. 4. In Italia
c'è una grande varietà linguistica: numerosissimi sono i dialetti che si parlano sul suo territorio. 5. In genere gli
italiani sono bilingui, perché parlano sia la lingua nazionale che il dialetto del luogo in cui vivono o sono nati. 6. Gli
italiani del Sud sono spesso più religiosi e più tradizionalisti dei settentrionali. 7. Molti italiani hanno la sensazione
di vivere in un paese “a due velocit ”, unito per opportunità politica, ma in realtà diviso da profondi contrasti. 8.
Regioni che un tempo erano ricche e floride, sono oggi prive di risorse e abbandonate a se stesse. 9. “L'Italia è un
espressione geografica”, disse una volta, piuttosto cinicamente, il cancelliere austriaco Metternich. 10. Cavour
disse: “Abbiamo fatto l'Italia, ora bisogna fare gli italiani”.

32. Moda e stile: vestire all'italiana

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1. Il look e lo stile italiano sono stati capace di influenzare non solo gusti e costumi, ma anche desideri e sogni di
giovani e meno giovani. 2. Oggi, vestire all'italiana significa avere buon gusto , avere un’attenzione particolare per
l'abbigliamento. 3. La moda non è più legata a particolari scopi, né alla pubblicità: è diventata un fatto culturale. 4.
A partire dagli anni ’50 in Italia c'è una rinascita generale, il boom economico, la moda ha un periodo di grande
creatività. 5. Molti stilisti sono rimasti fedeli all’ideologia degli anni ’50. 6. L'alta moda è comunque una
espressione di vera creatività e pertanto autentica forma d'arte. 7. I colori rappresentano l'aspetto poetico della
moda, il mezzo adatto per comunicare un sentimento.

33. Armani ricorda…


1. Da bambino Giorgio Armani era ragionevole, un po’ ingenuo e sognatore, metre il su fratello maggiore era più
scapestrato. 2. Armani ha fatto il servizio militare ed è stata una grande delusione: invece di cose belle e estetiche,
come nei film, si è trovato in un ambiente fatto di cose assurde e di soprusi. 3. Da giovane Armani fa fatto due anni
di medicina: sognava di diventare un medico di campagna, come un personaggio di Cronin. 4. La madre dello stilista
è una persona disponibile e sollecita che ha saputo trasmetter a suo figlio un grande senso di decoro e il rispetto per
il prossimo. 5. La società Giorgio Armani nasce per caso: nel 1975 lo stilista insieme all’amico Sergio Galeotti ha
venduto la loro Volkswagen e con i soldi ricavati dalla vendita ha ammobiliato due stanze in corso Venezia, a
Milano. 6. Armani era sconfortato dagli abiti tradizionali, anche quelli fatti su misura: tutti gli uomini erano vestiti
allo stesso modo, mentre lo stilista voleva personalizzare l’abito. 7. Gli anni Settanta sono stati molto importanti per
la moda italiana: una vera rivoluzione del prêt-á porter che ha fatto incontrare l’alta moda con l’industria. La moda
italiana ha acquistato la fama internazionale e il prestigio, consolidatisi poi nei primi anni Ottanta. 8. Lo stile Armani
vuol dire essenzialità, semplicità, sobrietà della bellezza, pacatezza nei colori.

34. Il turismo in Italia


1. Per più secoli l'Italia è stata la tappa principale del viaggio d'obbligo europeo. 2. Nel Sette e Ottocento il
viaggio d'obbligo europeo era noto come Grand Tour. 3. I turisti più ricchi, colti e curiosi viaggiavano per mesi. 4.
Il clima italiano è mite e dolce. 5. All'opposto dell'odierno turismo, nell'Ottocento i viaggiatori visitavano l'Italia in
inverno. 6. Di solito il viaggio cominciava al Nord e finiva a Napoli. 7. Le tappe fisse del viaggio italiano erano
Venezia, Firenze, Roma e Napoli. 8. I turisti più sofisticati visitavano anche Milano, Verona, Padova. 9. I turisti
venivano in Italia per il cielo e il clima, per le donne e la musica. 10. Il massimo richiamo per gli intellettuali era il
mito dell'antica Roma e del Rinascimento.

35. Gli italiani e l’hobby del bricolage


1. Per molti il bricolage è il modo di riscoprire se stessi. 2. C'è l'avvocato che smette la toga e impugna il trapano,
c'è l'attore che fra un ciak e l'altro si rilassa lavorando il legno, c'è il professore che si ritempra piantando chiodi. 4.
Con ogni strumento l'hobbista costruisce una sorta di “storia d'amore”. 5. E tutto questo non sembri una sorta di
follia che colpisce pochi. Soltanto in Italia si possono contare circa otto milioni di interessati al settore.

36. Gli italiani e il calcio


1. Tutti o quasi tutti i maschi italiani hanno per il pallone una vera e propria passione. 2. I più bravi e impegnati
si allenano dai 12 anni, sognano di diventare grandi campioni. 3. Oltre che per la propria squadra locale si tifa anche
per una delle grandi squadre di serie A. 4. Quando non possono andare allo stadio, tutti i tifosi ascoltano la radio o

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seguono le telecronache alla TV. 5. Al vero tifoso non mancano mai gli argomenti per discutere con gli amici, per
accusare l'arbitro, per ammirare i campioni. 6. Chi gioca al Totocalcio può vincere moltissimi milioni. 7.I calciatori
e i dirigenti delle squadre non sono sempre onesti e corretti: spesso si parla di “partite comprate” o di “partite
vendute”.

37. Lo sport e il giornalismo sportivo in Italia


1. In Italia ci sono attualmente quattro quotidiani sportivi, senza contare che ampi servizi sportivi compaiono
tutti i giorni su tutti i quotidiani d'informazione, in specie il lunedì, giorno consacrato alle cronache della domenica
calcistica. 2. La domenica esiste ormai da anni una popolare trasmissione radio intitolata “Tutto il calcio”. E’
seguita da milioni di italiani che vogliono conoscere in diretta le notizie della domenica calcistica. 4. Le ore
complessive di trasmissione televisiva e radiofonica sullo sport raggiungono il 40% complessivo delle trasmissioni.
5. La lingua italiana da secoli usata come lingua letteraria non apre grandi possibilità di differenziazione per il
giornalismo sportivo. 6. Durante il fascismo la lingua dello sport è stata violentemente depurata da ogni parola
straniera. 7. Molte espressioni sportive sono passate sotto forma di metafora nel linguaggio comune e in altri
linguaggi settoriali come quello della politica.

38. La cultura italiana nel mondo


1. Nel mese di aprile del 2000 l'Accademia Nazionale dei Lincei e l'Associazione Internazionale per gli Studi
di Lingua e Letteratura Italiana ha organizzato il primo Convegno internazionale sul tema: La cultura italiana e
l'identità europea. 2. Da vari secoli poeti e scrittori, storici e filosofi hanno dibattuto sul tema della cultura italiana in
Europa. 3. Molti eminenti studiosi d’Europa e d’America richiamano l’attenzione su quel senso della dignità umana
e su quello spirito di libertà che sono presenti in tutta la civiltà italiana. 4. Secondo l’eminente linguista Gianfranco
Folena l'italiano in Europa e in tutto il mondo s'è diffuso recitando, cantando e anche "istruendo" i costumi.

39. Galileo Galilei


1. Pisano, passa i primi venticinque anni della sua vita tra Pisa e Firenze, studiando medicina e scienze. 2.
Comincia il tempo delle sue scoperte ed invenzioni. 3. I suoi argomenti vanno contro il pensiero scientifico del
tempo, legato alla filosofia di Aristotele. 4. Con Copernico dimostra che non è il Sole a girare intorno alla Terra, ma
la Terra intorno al Sole. 5. Come Machiavelli ha scoperto la libert della politica dalla morale e dalla religione, così
Galileo spiega agli uomini la libertà della scienza dalla fede.

40. Michelangelo Buonarroti


1. Molto presto cominciò a frequentare la scuola di scultura nella casa di Lorenzo dei Medici, e pose le basi di
quella sua arte, alla quale ancora oggi tutto il mondo guarda con profonda meraviglia. 2. Morto il Magnifico, suo
figlio Pietro continuò a proteggere Michelangelo, non era in grado di capirne l'arte e la personalit . 3. Ancora oggi
La Piet , la più conosciuta fra le sue opere, è oggetto dell'attenzione del mondo. 4. Si limitava molto nel mangiare,
dormiva pochissimo, era d'animo generoso e sempre pronto a sentire la voce dell'arte vera.
41. Il Cenacolo
1. Quindi uno degli avvenimenti culturali più importanti del 1999 è stata la conclusione del restauro dell'Ultima
Cena nella chiesa di Santa Maria delle Grazie a Milano. 2. Per lavorare senza la fretta imposta dalla tecnica
dell'affresco sperimenta un nuovo metodo per fissare il colore sulla parete. 3. Nel 1943 il muro dell'Ultima Cena

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rimase miracolosamente integro nel Refettorio sventrato dal bombardamento. 4. L'impegnativa operazione
conservativa ribadisce l'altissima qualità della scuola italiana di restauro.

42. Grandi scoperte


1. Cristoforo Colombo, il più grande navigatore del passato, nacque a Genova. 2. Colombo riuscì a ottenere l’aiuto
dei sovrani spagnoli che gli affidarono tre caravelle con un equipaggio di cento uomini. 3. All’alba del 3 agosto 1492
Colombo salpò dal porto spagnolo di Palos e il 12 ottobre dello stesso anno sbarcò in una piccola isola da lui
battezzata con il nome di San Salvador. 4. Colombo era convinto di aver raggiunto le Indie e non si rendeva conto di
aver scoperto un nuovo continente: l’America. 5. Colombo morì nel 1506, povero e abbandonato da tutti. 6. Il caso
volle che l’onore di dare il proprio nome al nuovo continente non toccasse a Colombo, ma a un altro navigatore
italiano, il fiorentino Amerigo Vespucci. 7. Vespucci fece alcuni viaggi verso le rive dell’America del Sud, da lui
battezzata il Nuovo Mondo.

43. La mia giornata all’università


1. Di solito io sono puntuale, ma a volte faccio un po' tardi per via del traffico. 2. Durante il quarto d'ora accademico gli
studenti possono prender un caffè, fare uno spuntino o fare due chiacchiere con gli amici. 3. Ogni insegnante ha una stanza
per ricevere gli studenti e l'orario dei ricevimenti. 4. Accanto al banco della distribuzione dei libri, ci sono alcune
fotocopiatrici automatiche 5. Nelle università italiane non ci sono guardaroba: in Italia infatti non fa mai così freddo, gli
studenti non sono obbligati a indossare cappotti pesanti

44. La scuola italiana


1. In Italia l'istruzione inferiore è obbligatoria e gratuita. 2. La scuola dell'obbligo dura otto anni. 3. In seguito lo
studente può frequentare una scuola media superiore che termina con un esame di maturità. 4. In Italia ci sono tre
tipi di licei: classico, scientifico e linguistico. 5. Lo studente può scegliere un istituto tecnico, professionale o
artistico. 6. Latino, greco e filosofia sono materie obbligatorie al liceo classico. 7. Il liceo scientifico ha un indirizzo
più tecnico. 8. Dopo il liceo lo studente può iscriversi all'università, in alcune università si devono sostenere esami
di ammissione.

45. Dialetti italiani


1. Alcuni studiosi si pronunciano decisamente contro i dialetti e altri invece dicono che la vera forza e vitalità
sono concentrate soltanto nel dialetto e che l'italiano è una lingua in via d'estinzione. 2. Bisogna dire che i dialetti
italiani non sono una corruzione della lingua: essi sono altrettanto nobili perché hanno la propria tradizione artistica,
la propria storia. 3. Tutti i dialetti derivano dal latino, ma alcuni non hanno creato documenti letterari e si sono
limitati a essere mezzo di comunicazione fra gli abitanti di determinate zone d’Italia. 4. Per capire quando e come
sono nati i dialetti italiani bisogna risalire all’epoca quando il latino si è diffuso in tutta la zona del mare
Mediterraneo. Le popolazioni dei luoghi occupati parlavano lingue diverse, ma in breve tempo tutti hanno accettato
di apprendere il latino. 5. La Sardegna, a differenza dell'Italia settentrionale, non ha subito numerose invasioni da
parte di altre popolazioni, non ha avuto nella sua storia molti rapporti con altri paesi. Essa è rimasta un'isola nel senso
proprio della parola e ha conservato un dialetto più vicino al latino di altri. 6. Per ragioni culturali e letterarie gli
autori del Nord e del Sud hanno cominciato a scrivere in toscano. 7. La maggior parte degli italiani sono d’accordo
che è indispensabile un modello linguistico comune a tutti, cioè la stessa lingua di comunicazione da un capo all'altro

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del paese.

46. Questione storica della lingua


1. La lingua italiana è nata storicamente come lingua letteraria scritta nel 1300. Dante, Petrarca e Boccaccio
hanno elevato il dialetto fiorentino a lingua nazionale. 2. Nessuno dal Trecento al Settecento aveva smesso di
parlare nella propria lingua materna, cioè in dialetto, e nessuno aveva studiato il toscano come ora s'impara
l'italiano. 3. L'unificazione linguistica è avvenuta su base toscana e interessava la lingua scritta. 4. Alessandro
Manzoni nell'Ottocento si pose il problema di scrivere un romanzo nazionale in una lingua “viva e vera”. 5.
Manzoni ha avuto il merito storico di respingere l'idea dominante che la lingua normativa doveva essere quella
letteraria. 6. Ascoli capì che l'unificazione linguistica doveva essere il risultato di un processo storico e culturale. 7.
Da una lingua scritta e letteraria l'italiano è diventato una lingua parlata da circa 50 milioni di persone, e questo è
avvenuto nell'arco di poco più di un secolo.

47. Storia dei famosi caff italiani. “Le Giubbe Rosse”a Firenze
1. Per tutta la prima metà del nostro secolo i caffè fiorentini sono stati veri e propri cenacoli di artisti e scrittori.
2. Un tempo la redazione delle riviste poteva tenersi sui tavolini di marmo sulla piazza. 3. Piazza della Repubblica
si chiamava allora piazza Vittorio, al caffè si dava convegno una clientela internazionale. 4. Il nuovo proprietario
svizzero, chiamato affettuosamente sor Andrea dagli avventori, dovette rassegnarsi al fatto che fosse per sempre
sconvolta la quiete dei suoi clienti appassionati di dama o di scacchi. 5. La nuova clientela era turbolenta e faceva
baldoria in mezzo agli avventori più tradizionali. 6. Fu proprio alle “Giubbe Rosse” che nel 1913 nacque l'idea di
un'esposizione d'arte futurista e della serata al Teatro Verdi, conclusasi con un lancio di ortaggi del pubblico contro
Marinetti e soci. 8. Eugenio Montale era un instancabile frequentatore del caffè. 9. La Firenze d'allora confermava
la sua apertura a quanto di meglio avveniva nel mondo della letteratura e dell'arte, in Italia e all'estero. 10. Per molti
una visita al caffè era la prima occasione di venire a contatto con nomi famosi.

48. Giuseppe Verdi e l'opera lirica


1. Giuseppe Verdi è il più grande maestro del melodramma e forse il musicista italiano più famoso. 2. Verdi
nacque in un piccolo paese della provincia di Parma nel 1813 da una famiglia di condizioni economiche assai
modeste. 3. Studiò per due anni a Milano, andò a viverci nel 1838 perché aveva deciso di fare il compositore di
opere liriche. 4. In quegli anni gli italiani lottavano per l'indipendenza e l'unità della nazione, e vedevano nella
musica di Verdi l'espressione dei loro sentimenti. 5. In tutte le opere ci sono pochi eroi, però ci sono grandi drammi
umani e i protagonisti agiscono spinti da forti sentimenti. 6. La musica di Verdi convince con la sua forza, con le sue
melodie indimenticabili e commoventi.

49. La musica leggera


1. La musica leggera è molto presente nella cultura del nostro tempo: le canzoni accompagnano tutta la nostra
giornata. 2. Fino a venti anni fa, tuttavia, la canzone italiana aveva una melodia piana e facilmente cantabile. 3. I
cantautori scrivevano testi che parlavano dei grandi temi sociali. 4. Il linguaggio delle loro canzoni era semplice e
familiare, ma talvolta riusciva a raggiungere toni di vera poesia. 5. Oggi i testi non parlano più di contestazione, ma
sono molto belli e sicuramente meritano un posto importante nella storia della canzone italiana.

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50. Il cinema italiano
1. Nel secondo dopoguerra il cinema italiano fa il giro del mondo. 2. L'Italia è sicuramente uno dei paesi che ha
saputo usare ed innalzare a dignità di arte vera questa nuova lingua universale. 3. Nessuno scrittore o poeta italiano
contemporaneo può dire di avere fama internazionale quanto i registi cinematografici. 4. La cultura italiana è
tornata a parlare, senza complessi di inferiorità, all'Europa e al mondo. 5. Negli ultimi anni nuovi registi e nuovi
attori si sono fatti strada sull'affollato palcoscenico cinematografico. 6. La nuova generazione aspira a nuovi ideali.
7. Nanni Moretti ha saputo cogliere lo spirito della quotidianit contemporanea, e l’ha trasmesso poi sullo schermo
nei suoi film.

51. Il cinema italiano: Federico Fellini


1. Il secolo inaugurale della Settima Arte, ormai concluso, è stato caratterizzato da due figure fondamentali che
ne hanno incarnato simbolicamente la prima e la seconda metà: Chaplin e Fellini. 2. Abbiamo avuto altri cineasti
straordinari, artisti supremi della pellicola. 3. Questo esordio parve catastrofico per uno sceneggiatore desideroso di
fare il regista. 4. Aveva sempre l'aria di essere uno di passaggio. 5. Tutta la vecchia Italia, conformista e bigotta,
protestò. 6. Cento volte imitato, idolatrato, frainteso, il film diventò il classico ritratto dell'uomo magari con qualche
qualità, ma perennemente in dubbio. 7. La morale è che tutto è vita e noi ne facciamo parte.

52. Il Natale in Italia


1. Tutta la famiglia si riunisce per il Natale, è la festa più importante delle famiglie, e soprattutto dei bambini. 2.
Fra parenti e amici più stretti è comune abitudine, per Natale, scambiarsi dei regali. 3. Alla vigilia della festa una
vera frenesia dell’acquisto invade tutti. 4. Il pasto natalizio è un lauto pranzo o una cena abbondante con ravioli fatti
in casa, arrosto o porchetta, e con i dolci tipici. 5. Ogni regione ha i suoi piatti tipici che si portano in tavola a Natale.

53. Feste e tradizioni popolari


1. L'Italia è un paese ricco di tradizioni popolari sopravvissute fino ai giorni nostri nelle feste che animano il
calendario di ogni città e di ogni paese. 2. L'Italia è rimasta fedele alle antiche competizioni e giochi della vita
medievale, quando i comuni italiani erano spesso in lotta tra loro. 3. Alcune manifestazioni folkloristiche sono oggi
la ripresa di giochi caduti in dimenticanza. 4. Il Palio di Siena è uno dei tornei più sentiti dalla popolazione locale.
5. Ad Assisi il primo maggio e nei giorni precedenti c'è il Calendimaggio: la città è tutta illuminata da migliaia di
luci, gli abitanti si vestono con gli antichi costumi. 6. Nelle strade di questa cittadina, alla fine di maggio, la gente
dei vari quartieri crea bellissime “composizioni” con i petali dei fiori. 7. Nel Medioevo la festa era innanzi tutto
sospensione del lavoro; un‘occasione di sosta e di svago. 8. Tutti i Santi o Ognissanti è la festa che si celebra il
primo di novembre, è una festa cattolica dedicata a tutti santi.

54. L’alimentazione degli italiani


1. L'alimentazione degli italiani era sempre legata alle produzioni locali dell'agricoltura. 2. Sulla base della
cucina povera e semplice sono nate molte specialità che si sono affermate in Italia e all'estero e che ancora oggi
consumiamo. 3. L'Italia settentrionale è la patria di tutte le paste ripiene. 4. La “grassa” cucina emiliana è nota per i
prosciutti e gli insaccati di maiale, mentre la cucina toscana è famosa per le bistecche di bue della Val di Chiana e le
saporite minestre contadine. 5. Il passaggio dal burro all'olio, come condimento principe, segna il passaggio
dall'Italia alpina e padana all’Italia mediterranea. 6. Anche il pesce ha ovviamente una sua parte nelle varie cucine

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regionali. 7. Terra ricca di ortaggi e legumi, l'Italia offre tutta una scelta di saporiti piatti regionali a base vegetale.
8. Olio, aglio e profumato basilico, tritati con noci e pinoli, compongono il pesto ligure.

55. Storia semiseria del piщ tipico piatto nazionale


1. Tutti i giorni si ripete un antico rito mediterraneo, milioni di mariti telefonano alla moglie “Butta la pasta, sto
arrivando!”. 2. Quando scocca l'ora del pranzo, seduti davanti a un piatto di spaghetti, gli abitanti della penisola si
riconoscono italiani. 3. Ora è più facile a Milano trovare un tartufo sul selciato che una zia o una nonna massaia. 4.
La pastasciutta vanta una bibliografia quasi pari a quella su Mussolini. 5. Totalmente falsa è la leggenda che vuole
Marco Polo primo importatore degli spaghetti dalla Cina. 7. Napoli e il Meridione scoprirono che il pomodoro,
importato dall'America, non era un portatore di malattie, ma un solare e salutare frutto. 8. Napoli era la Sorbona
della pasta, dettava legge sul modo di farla e di cucinarla. 9. Nello scegliere la sua pasta, l'italiano è un poeta, e non
lo sa.

56. La Russia
1. Fino a qualche anno fa la Russia faceva parte dell'Unione Sovietica ed era la più grande delle sue quindici
repubbliche. 2. Lo Stato russo, nato intorno a Mosca, si è esteso gradatamente e col tempo è diventato un grande
impero. 3. La Russia rimane sempre un grande stato che si estende dal Mar Baltico all'Oceano Pacifico e dal Mar
Glaciale Artico fino al Mar Nero. 4. Grazie al clima continentale l'inverno in Russia è freddo e l'estate è calda. 5. La
Russia possiede varie risorse naturali ed è ricca soprattutto di petrolio, carbone e gas. 6. La Russia è una repubblica
presidenziale; il suo presidente è eletto a suffragio universale. 7. Il Parlamento Russo è bicamerale e comprende la
Duma e il Consiglio della Federazione. 8. Dopo il crollo dell'Unione Sovietica alcune sue ex repubbliche si sono
riunite nella Confederazione degli Stati Indipendenti.

57. Mosca
1. Mosca è la più grande citt della Russia ed è anche la sua capitale. 2. Il volto della citt porta l'impronta della
maestria e dell'arte di tante generazioni. 3. Bisogna vedere le stazioni della sua metropolitana, fare una gita lungo la
Moscova a bordo di un battello. 4. La posizione geografica vantaggiosa esercitò un'enorme influenza sullo sviluppo
della citt . 5. Oggi Mosca è una dinamica città europea, sede del Governo e delle istituzioni amministrative, centro
di ricerche scientifiche e della vita politica. 6. Nel Cremlino si trovano l’Armeria, il Gran Palazzo del Cremlino con
le sue magnifiche sale, il Palazzo a Faccette e numerose cattedrali. 7. Percorrendo la via Tverskaja si passa per
piazza Puskin, l'informale centro della citt , il luogo di ritrovo preferito dei moscoviti.

58. «Frjazin» vuol dire straniero


1. In Russia uno straniero veniva chiamato nemets, cioè nemoj, muto, incapace di parlare in una lingua
comprensibile. 2. Col tempo i nemtsy diminuivano e i frjazin aumentavano sempre. 3. Il termine si estese a tutti quelli
che venivano dall’Italia: un artigiano bolognese, un medico veneziano, un armiere milanese. 4. A quei tempi a
Venezia si era stabilita una nutrita colonia di profughi da Costantinopoli. 5. Il termine frja descriveva una donna con
pretese esagerate, che guarda i compatrioti dall’alto in basso, come se fosse una straniera.

59. Carlo Rossi

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1. Il maestro Rossi non temeva di gareggiare con i romani in magnificenza e costruiva senza dubitare della
lunga esistenza terrena delle sue opere. 2. Pietroburgo era stata iniziata dal ticinese Trezzini, poi era diventata
la città di Rastrelli, Quarenghi e Rossi. 3. La madre dell’architetto e il patrigno erano ballerini famosi in tutta Europa.
4. Rossi conosceva bene le antiche città russe e vi costruì non pochi edifici, ma più che altro lavorò nella sua
amatissima Pietroburgo e nei suoi dintorni. 5. Tra le opere del Rossi quattro magnifici complessi architettonici: il
complesso del Palazzo Michajlovskij, ora sede del Museo Russo, la piazza del Palazzo con il semicerchio dello
Stato Maggiore e la colonna di Alessandro, il Teatro di Alessandro e la Piazza di Pietro (oggi Piazza dei
Decabristi). 6. Carlo Rossi venne sepolto nel cimitero di Volkovo, nel 1940 le sue spoglie vennero trasferite
nel Monastero di Aleksandr Nevskij.

60. Aristotele II
1. Non si sa bene se Aristotele fosse davvero il nome del Fioravanti o se, invece, si trattasse di un nome d’arte da lui stesso inventa
fu il primo architetto straniero che lavorò alla costruzione del Cremlino nei tempi di Ivan III. 3. Architetto rinomato, era anche
di riparare e raddrizzare mura e torri cadenti, ingegnere, fonditore e esperto di artiglieria. 4. In quei tempi Mosca r
Vladimir: Fioravanti si mise in cammino per vedere con i propri occhi la Cattedrale della Dormizione, costruita ne
L’architetto bolognese raggiunse le latitudini nordiche, vide Solovki, percorse un itinerario pari alla distanza fra M
spostandosi talvolta a cavallo, talvolta su barche e qualche volta anche a piedi. 6. Come base del progetto della Cattedrale d
terminata nel 1479, Fioravanti prese la straordinaria cattedrale di Vladimir, rinnovando lo stile degli antichi maestri russi. 7. Il bo
pietra calcarea, propostagli come materiale, insegnò ai moscoviti ad impastare e cuocere a regola d’arte i mattoni, costruì una fa
non lontano dal Monastero di Sant’Andronico. 8. Le autorità cittadine bolognesi scrissero a Ivan III chiedendo di permet
Aristotele di fare ritorno a casa, ma il Gran Principe, spogliatolo dei suoi averi, lo fece mettere sotto chiave.

Dante Alighieri
1. Dante Alighieri è il sommo poeta d'Italia e il padre della lingua italiana. 2. Dante passò la sua giovinezza nello
studio della poesia, della lingua e della filosofia. 3. Dante prese parte alla vita politica della sua epoca e nel 1300
divenne priore di Firenze. 4. Dante fu ambasciatore di Firenze a Roma, presso Papa Bonifacio VIII. 5. I nemici
politici di Dante lo accusarono ingiustamente e non gli permisero più di tornare alla sua amata Firenze. 6. Dante
visse tutta la vita lontano dalla sua città e morì a Ravenna. 7. L'opera più celebre di Dante è la Divina Commedia. 8.
Dante scrisse molte opere in italiano e in latino. 9. Per tutti gli italiani la celebre opera di Dante è il principale
esempio di poesia e di lingua.

Giovanni Boccaccio Chichibio e la gru


1. Corrado Gianfigliazzi è un abitante rispettabile della nostra città, generoso e signorile. 2. Corrado mandò a
dire al suo cuoco Chichibio che arrostisse la gru e la preparasse per la cena. 3. Per non far dispiacere alla ragazza di
cui era innamorato e a cui teneva tanto, Chichibio le diede una coscia della gru. 4. Sul far del giorno Corrado e
Chichibio arrivarono in riva al fiume dove di solito si potevano vedere delle gru. 5. Terrorizzato, il cuoco cercava
delle prove per giustificare la sua bugia. 6. Trovata una risposta fortunata, Chichibio fece pace con il suo signore.

La morte nel fiasco


1. C'era un locandiere generoso che diceva: “Chi viene nella mia locanda, mangia gratis”. 2. Una volta si trovò
a passare di lì il Maestro con i suoi dodici apostoli. 3. Maestro, se io non vedrò con i miei occhi e non toccherò con
la mia mano, non ci crederò. 4. Via via che i frutti maturano, i ragazzi si arrampicano sull'albero e me li mangiano.

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5. Il locandiere fece a tutti una gran lavata di capo, i ragazzini del paese decisero che era meglio rimanerne lontani
e finalmente il locandiere poté mangiarsi i suoi fichi in santa pace. 6. Il locandiere chiamò un mastro d'ascia e gli
fece abbattere il fico. 7. Con la Morte lì chiusa e tappata, nel mondo non moriva più nessuno. 8. Il Signore ci pensò
un po’ su e poi decise di esaudire la richiesta del locandiere.

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