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Settimanale di Preghiera Domenica 12 luglio 2 0 2 0 - 1 5^ settimana tempo ordinario anno XX I I N ° 9 5 0

Non di solo Pane

Signore Gesù ti ringraziamo perché

15^ la tua parola è per tutti.


La offri come il seminatore getta il
suo seme ovunque,
domenica lo spreca, lo lancia anche là dove il
terreno non è ben preparato,

Tempo ordinario dove il terreno non è arato, dove il


terreno è strada.
E non ha paura, perché sa che, co-
munque,
il seme produrrà il cento, il sessan-
Apostolato
della preghiera
Il fiore del mandorlo
Dio ci ama per primo.
I profeti avevano capito e aveva-
no usato il simbolo del fiore del
mandorlo: è quello che fiorisce
Luglio per primo, in primavera.
Primo venerdì 03/07 Dio ci aspetta per primo, ci ama
per primo, ci aiuta per primo.
(Papa Francesco)

Siamo figli di Dio prediletti! Certamente, tutti lo siamo, ma solamente


se saremo terreno fertile per accogliere il
“Cogli l’attimo!”. seme, la Parola di salvezza, e se mettere-
Il nostro mondo fa sua questa bella e intensa mo in pratica quanto ascoltiamo.
verità cristiana. Non vogliamo e non dobbiamo essere
Non possiamo lasciar perdere quello che il Si- semplici fruitori di questo tesoro, ma de-
gnore ha da dirci, dobbiamo cercarlo mentre si sideriamo che scenda fin nelle pieghe più
fa trovare. nascoste dell’anima di ogni nostro fratello
Non siamo folla anonima senza arte né parte, e sorella che incontriamo sul nostro
non siamo massa sconosciuta: siamo figli di Di- cammino.
o prediletti. don Luciano

E come figli prediletti e amati dal Padre ci im-


pegniamo ad essere suoi collaboratori.
A noi è dato di comprendere le scritture: non
abbiamo bisogno di parabole, come gli apostoli.
Siamo apostoli anche noi, dunque?

Non di solo pane Quindicesima settimana Tempo Ordinario - Numero 950 pagina 2
I santi del giorno: Santi Nabore e Felice, martiri;
san Pietro Khanh, martire.

Colui che vince un altro è potente; colui che


vince se stesso è superiore.
Domenica
Luglio
15^ tempo ordinario
12
TO

I Santi del giorno: santi Ermagora e Fortunato


Parola di Dio Chi oggi parla di riscoperta delle radici cristiane dell'Europa non può
in briciole ignorare le storie di chi ha portato il messaggio di Cristo in ogni con-
trada del nostro Continente e i ponti che essi gettano con le terre lon-
tane dell'altra sponda del Mediterraneo. Gran parte del cuore dell'Eu-
ropa nutre un antico debito con i santi ricordati oggi, il primo vescovo
di Aquileia, Ermagora, e il "suo" diacono, Fortunato: grazie alla loro
Rendersi disponibili alla Pa- opera, che si colloca verso la metà del III secolo, il Vangelo ha raggiun-
rola di Dio to popoli e culture diverse, tutte "figlie" della Chiesa di Aquileia. La
Pagina curata da Don Luciano V. M. tradizione collega Ermagora a san Marco, le date, però, non coincido-
“…dia il seme a chi semina e il pane a che no, anche se gli storici concordano su un legame tra Aquileia e la Chie-
mangia, così sarà della mia parola sa di Alessandria. I due santi, ricordati come martiri, oggi sono patroni
…….” (Is 55,10-11) dell'arcidiocesi di Gorizia, dell'arcidiocesi e della città di Udine e di tut-
ta la Regione Friuli Venezia Giulia.
Le gocce dell’acqua che cado-
no dal cielo hanno un percor-
so obbligato: esse cadono sulla Vangelo Mt 13,1-23
terra, e nessuno può impedire Quel giorno Gesù uscì di casa e sedette in riva al mare. Si radunò attorno
a lui tanta folla che egli salì su una barca e si mise a sedere, mentre tutta la
tale percorso. La stessa cosa folla stava sulla spiaggia. Egli parlò loro di molte cose con parabole. E
avviene con la parola di Dio, disse: «Ecco, il seminatore uscì a seminare. Mentre seminava, una parte
nel senso che essa possiede cadde lungo la strada; vennero gli uccelli e la mangiarono. Un'altra parte
cadde sul terreno sassoso, dove non c'era molta terra; germogliò subito,
una forza trasformatrice tale perché il terreno non era profondo, ma quando spuntò il sole fu bruciata
che non si può impedire la sua e, non avendo radici, seccò. Un'altra parte cadde sui rovi, e i rovi crebbero
azione. Come può avvenire e la soffocarono. Un'altra parte cadde sul terreno buono e diede frutto: il
cento, il sessanta, il trenta per uno. Chi ha orecchi, ascolti». Gli si avvicina-
tutto ciò? Apparentemente, ci rono allora i discepoli e gli dissero: «Perché a loro parli con parabole?».
sembra che tutto questo spes- Egli rispose loro: «Perché a voi è dato conoscere i misteri del regno dei
cieli, ma a loro non è dato. Infatti a colui che ha, verrà dato e sarà nell'ab-
so non avvenga, e ci sembra bondanza; ma a colui che non ha, sarà tolto anche quello che ha. Per que-
che i fatti smentiscano queste sto a loro parlo con parabole: perché guardando non vedono, udendo non
parole. Eppure, l’immagine ascoltano e non comprendono. Così si compie per loro la profezia di Isaìa
che dice: “Udrete, sì, ma non comprenderete, guarderete, sì, ma non ve-
che usa Isaia è quella della se- drete. Perché il cuore di questo popolo è diventato insensibile, sono di-
mina: tale processo per sua ventati duri di orecchi e hanno chiuso gli occhi, perché non vedano con
natura è lento e pare che nulla gli occhi, non ascoltino con gli orecchi e non comprendano con il cuore e
non si convertano e io li guarisca!”. Beati invece i vostri occhi perché ve-
cambi nel terreno. In realtà i dono e i vostri orecchi perché ascoltano. Voi dunque ascoltate la parabola
cambiamenti più importanti del seminatore. Ogni volta che uno ascolta la parola del Regno e non la
avvengono lontani dalla vista: comprende, viene il Maligno e ruba ciò che è stato seminato nel suo cuo-
re: questo è il seme seminato lungo la strada. Quello che è stato seminato
è il processo nel quale il seme sul terreno sassoso è colui che ascolta la Parola e l'accoglie subito con gio-
mette radici e si fortifica. Ren- ia, ma non ha in sé radici ed è incostante, sicché, appena giunge una tribo-
lazione o una persecuzione a causa della Parola, egli subito viene meno.
diamoci disponibili al cambia- Quello seminato tra i rovi è colui che ascolta la Parola, ma la preoccupa-
mento che la Parola vuole o- zione del mondo e la seduzione della ricchezza soffocano la Parola ed essa
perare in noi. non dà frutto. Quello seminato sul terreno buono è colui che ascolta la
Parola e la comprende; questi dà frutto e produce il cento, il sessanta, il

Non di solo pane Quindicesima settimana Tempo Ordinario - Numero 950 pagina 3
Che la sua parola cada su un terreno fertile…. meditazione a cura di don Luciano Vitton Mea

Egli ci istruisce, una volta “Così sarà della mia Parola


ancora: permettiamo alla uscita dalla mia bocca: non
sua Parola di cadere su un ritornerà a me senza effetto,
terreno fertile! senza aver operato ciò che
desidero e senza aver com-
Gesù è quel seminatore
piuto ciò per cui l’ho man-
straordinario che spreca ab-
data”.
bondantemente il seme nel-
la speranza che anche i pec-
catori più incalliti possano
accogliere la parola di sal-
vezza.
Non la rifiuta a nessuno e
La liturgia di oggi ci propo- non si scoraggia di fronte a
ne la parabola del seminato- chi non l’accoglie.
re.
Invita anche noi a non ri-
Mettiamoci in ascolto come sparmiarci, a sprecare ogni
se fossimo anche noi in riva energia nella predicazione
al mare, davanti a Gesù se- certi che il Signore manterrà
duto in barca. la sua promessa.

Preghiamo la Contemplo: Dio nella storia


Parola

Prendimi come so- L’azione storica della misericor- vero, impotente; ecco perché c’è
no Signore, prendi- dia è già escatologia, è già fine il rischio del rifiuto.
mi come sono, con dei tempi: in questo modo an- Gesù opera non nella potenza
i miei difetti, nunciamo il Regno, la salvezza del giudizio ma nell’umiltà della
con le mie mancan- vera dell’uomo. Il Padre si è fat- misericordia, non con la poten-
ze; ma fammi di- to presente in Gesù: questo è il za delle sue opere ma con la de-
ventare come tu suo modo di agire, con miseri- bolezza del suo annuncio: è la
desideri. cordia infinita. Questa è la novi- scelta di questa debolezza che lo
(San Giovanni Paolo tà profonda, che ha scandalizza- porterà ad essere il Messia cro-
II) to il Battista e scandalizza anche cifisso. La croce è la conseguen-
noi. Dio nella storia è Gesù, Di- za di questo stile di vita.
o nella storia agisce attraverso (F. Mosconi, Meditazioni spirituali)
Gesù, con il suo stile umile, po-

Non di solo pane Quindicesima settimana Tempo Ordinario - Numero 950 pagina 4
Santi del giorno: Sant'Esdra, sacerdote; san-
ta Clelia Barbieri, vergine.

La via del saggio è agire ma non competere.


Lunedì
Luglio
15^ settimana tempo ordinario
13
TO
Il Santo del giorno: sant’Enrico II
Parola di Dio
in briciole Anche i sovrani hanno il loro patrono: sant'Enrico II, im-
peratore del Sacro Romano Impero tra il 1014 e il 1024.
Nella sua storia si scorge la testimonianza profetica dell'at-
tività politica come via per la santità: saggio governatore,
Il senso autentico della re- Enrico contribuì a dare un volto cristiano all'Europa vigi-
ligiosità lando sulla bontà della vita degli esponenti del clero, mol-
Pagina curata da Don Luciano V. M. tiplicando i segni della fede sul territorio e agendo secon-
“...cessate di fare il male, imparate a fare il do i valori più autentici del Vangelo. Nella sua opera trovò
bene, soccorrete l’oppresso..” (Is 1,10-17) una compagna di cammino in santa Cunegonda, sua mo-
Attraverso il profeta Isaia, il glie. Nato in Baviera nel 973, crebbe alla suola dei canonici
Signore richiama Israele, e tutti di Hildesheim e poi ebbe come guida il vescovo di Regen-
noi, sul senso autentico della sburg, san Wolfgang. Da sovrano poté contare sui consigli
religiosità. E’ inutile presentare dell'abate di Cluny, Odilone. Morì nel 1024 nella Bassa
offerte a Dio quando alla pra- Sassonia e venne canonizzato nel 1146 da papa Eugenio
tica religiosa non corrisponde III.
una pratica esistenziale. Siamo
ipocriti quando affolliamo le
chiese ma disertiamo i luoghi
Vangelo Mt 10,34-11,1
dove possiamo fare la diffe-
renza, lì dove potremmo aiuta- In quel tempo, Gesù disse ai suoi apostoli: «Non crediate che io
re, consolare, portare speranza. sia venuto a portare pace sulla terra; sono venuto a portare non
Dio ci chiede di non fare il pace, ma spada. Sono infatti venuto a separare l'uomo da suo pa-
male, di imparare a fare il be- dre e la figlia da sua madre e la nuora da sua suocera; e nemici
dell'uomo saranno quelli della sua casa. Chi ama padre o madre
ne, di cercare la giustizia, di
più di me, non è degno di me; chi ama figlio o figlia più di me,
soccorrere gli oppressi, di tute- non è degno di me; chi non prende la propria croce e non mi se-
lare che è abbandonato, di di- gue, non è degno di me. Chi avrà tenuto per sé la propria vita, la
fendere la causa di chi è solo. perderà, e chi avrà perduto la propria vita per causa mia, la trove-
Sappiamo che non è facile, ma rà. Chi accoglie voi accoglie me, e chi accoglie me accoglie colui
il Signore apprezza di più che mi ha mandato. Chi accoglie un profeta perché è un profeta,
l’impegno di chi sa di poter avrà la ricompensa del profeta, e chi accoglie un giusto perché è
un giusto, avrà la ricompensa del giusto. Chi avrà dato da bere
migliorare piuttosto che la pre- anche un solo bicchiere d'acqua fresca a uno di questi piccoli per-
ghiera di chi crede di essere ché è un discepolo, in verità io vi dico: non perderà la sua ricom-
giusto. pensa». Quando Gesù ebbe terminato di dare queste istruzioni ai
suoi dodici discepoli, partì di là per insegnare e predicare nelle
loro città.

Non di solo pane Quindicesima settimana Tempo Ordinario - Numero 950 pagina 5
Una pace diversa…….. a cura di don Luciano Vitton Mea - Parroco di Bovegno

Di che pace, di che La parola è spada che


spada, di quale separa- separa, ci divide dentro
zione parla? noi stessi, ci fa fare scelte
di campo. Ci distacca an-
C’è una pace diversa
che da quelli della nostra
da quella messianica: il
casa, nella necessità di
vivere senza troppi
vivere fino in fondo tutte
problemi e troppe dif-
le esigenze della sequela
ficoltà.
di Cristo.
Sono venuto a portare non Questa pace del far finta
“Chi avrà tenuto per sé
pace ma spada. Sono infatti di niente, del tirare avanti
la propria vita, la perde-
venuto a separare…… senza complicazioni,
rà, e chi avrà perduto la
non è la pace che Gesù è
Come è possibile? propria vita per causa
venuto a portare.
mia, la troverà.”
Gesù che è shalom, che
Se si entra nella logica
non ama la violenza, che
del Vangelo ci si ritrova
è unità!
all’interno di divisioni, di
spaccature.

Preghiamo la
Parola
Contemplo: Il Padre dice
Eccomi, Signore, mi
Questo è il mio Figlio prediletto nel conferma in questa scelta.
sono liberato dal Fa-
raone che mi tiene
quale mi sono compiaciuto. La voce Sull’esempio di Gesù avremo
legato alle mille pre- del cielo ci dice che Dio non ha anche noi la forza, in sintonia
occupazioni quoti- volto, ma in Gesù Dio ha una con Gesù, di scegliere una vita
diane che mi schiac- voce; se ascoltiamo Gesù, Paro- di condivisione, di fraternità, di
ciano e mi rendono la del Padre, diventiamo anche accoglienza verso tutti senza
schiavo, noi come Lui immagine del Pa- giudicare nessuno?
quelle mille e una dre. In questa scena del Battesi- Dobbiamo imparare a vivere
preoccupazione che
mo abbiamo in miniatura tutta quell’amore che tutto copre, tut-
mi impediscono
la rivelazione di Dio. to spera, tutto sopporta, quella
di amarti e di affidar-
mi totalmente a Te. Anche noi siamo battezzati nel carità che non avrà mai fine.
suo battesimo, anche noi rice- (F. Mosconi, Meditazioni spirituali)
viamo il suo Spirito e il Padre ci

Non di solo pane Quindicesima settimana Tempo Ordinario - Numero 950 pagina 6
Santa Toscana, vedova; beata
Santi del giorno:
Angelina da Montegiove, vedova.
La gentilezza nelle parole crea confidenza; la
gentilezza nel pensiero crea profondità; la
gentilezza nel dare crea amore.
Martedì
Luglio
15^ settimana tempo ordinario
14
TO
I santi del giorno: san Camillo de Lellis
Parola di Dio
Incontrare Cristo è possibile negli occhi e nelle storie
in briciole di coloro che soffrono: Dio, che ha provato il dolore e
la morte, condivide il cammino di ogni essere umano,
anche e soprattutto dei malati. In questa "teologia della
malattia" c'è l'origine dell'intuizione di san Camillo de
Affidarsi sempre a Dio
Pagina curata da Don Luciano V. M. Lellis, che incontrò il volto del Signore proprio nei
compagni di degenza. Era nato nel 1550 a Bucchianico
“Ma se non crederete, non resterete sal-
di.” e aveva scelto la carriera militare, ma, rimasto orfano e
(Is 7,1-9) dopo aver perso i propri beni al gioco si mise al servi-
Dinanzi alle difficoltà della vita zio dei Cappuccini di Manfredonia. Si ritrovò poi all'o-
“se non crederete non restere- spedale di San Giacomo degli Incurabili di Roma per
una piaga che non guariva. Qui cominciò a prendersi
te saldi”. Come per Davide
cura dei compagni sofferenti: fu l'inizio dell'impegno
anche a noi succede spesso
che lo portò a fondare la Compagnia dei ministri degli
che il cuore si agiti come gli
infermi, i Camilliani, approvati poi nel 1586. Prete nel
alberi della foresta mossi dal 1584, Camillo morì nel 1614 ed è santo dal 1746.
vento. Anche noi a volte sia-
mo assediati da nemici che in-
sidiano la nostra stabilità, ciò
che abbiamo costruito con sa-
Vangelo Mt 20,11-24
crificio: può essere una delu-
sione, un problema di salute o In quel tempo, Gesù si mise a rimproverare le città nelle
quali era avvenuta la maggior parte dei suoi prodigi, per-
una difficoltà economica. Il
ché non si erano convertite: «Guai a te, Corazìn! Guai a
Signore, per mezzo del suo
te, Betsàida! Perché, se a Tiro e a Sidòne fossero avvenuti
profeta Isaìa, intende rincuo- i prodigi che ci sono stati in mezzo a voi, già da tempo
rarci, ancora una volta, assicu- esse, vestite di sacco e cosparse di cenere, si sarebbero
randoci protezione e vicinan- convertite. Ebbene, io vi dico: nel giorno del giudizio, Ti-
za. Chi si affida a Dio resta ro e Sidòne saranno trattate meno duramente di voi.
saldo perché non si fa trascina- E tu, Cafàrnao, sarai forse innalzata fino al cielo? Fino
re dagli eventi e quindi è capa- agli inferi precipiterai! Perché, se a Sòdoma fossero avve-
ce di superare ogni cosa o, nuti i prodigi che ci sono stati in mezzo a te, oggi essa esi-
quantomeno di saperla affron- sterebbe ancora! Ebbene, io vi dico: nel giorno del giudi-
tare. Senza dimenticare che, zio, la terra di Sòdoma sarà trattata meno duramente di
anche quando agli occhi degli te!».
uomini sembreremo perdenti,
per Dio saremo sempre figli
amati.

Non di solo pane Quindicesima settimana Tempo Ordinario - Numero 950 pagina 7
In quale direzione continuare? meditazione curata da don Luciano Vitton Mea

Forse non ci saremmo troviamo sul nostro


aspettati che il Signore cammino.
potesse essere così duro;
La proposta cristiana ci
forse preferiremmo ve-
aiuta nel momento di
dere solo il lato dolce e
crisi nella quale ci possia-
delicato di Dio: effettiva-
mo trovare quando sia-
mente è difficile concilia-
mo di fronte al bivio: in
re l’immagine di Dio che
quale direzione continu-
è amore e salvezza certa
are?
con questa espressione.
La scelta è libera, ma chi
Eppure anche in queste
consapevolmente rifiuta
dure parole possiamo
“Guai a te” è Gesù compromette la
ritrovare la mano amore-
un’espressione dura che propria identità e la per-
vole di Dio: questa af-
il Signore rivolge a colo- sonale realizzazione u-
fermazione di Gesù in-
ro che rifiutano la sua mana.
tende solo incoraggiare
proposta, il suo invito, la ad imboccare la strada
sua chiamata. migliore tra quelle che

Contemplo: Le attese dell’uomo


Essere figli di Dio (H.J.M. Nouwen, Vivere nello Spirito)
Preghiamo la
Parola
La storia mostra un Gesù che sa, dove cessino le contraddizio-
condivide le disgrazie ni, dove la croce sia totalmente
Il tuo aiuto, Padre
dell’uomo: guarisce dalle malat- assorbita dalla risurrezione, un
misericordioso,
ci renda sempre at- tie, dona la vista, è per i più di- mondo dove non c’è più il ma-
tenti alla voce dello sgraziati la realizzazione della le….
Spirito, promessa. Il nocciolo della que- Gesù povero e umile non ha li-
perché possiamo stione sta nel tipo di messiani- quidato la storia, ma l’ha vissuta
conoscere smo di Gesù che contraddice il dalla parte di colui che pur non
ciò che è conforme nostro delirio di onnipotenza e facendo il male se ne fa carico e
alla tua volontà di gloria…. lo porta nella propria croce, uni-
e attuarlo nelle pa- Il messianismo di Gesù povero ca via alla risurrezione.
role e nelle opere. e umile ha fatto problema a I- Noi come la Chiesa non possia-
Per il nostro Signo-
sraele e fa problema anche mo immaginare un altro Messia.
re Gesù Cristo.
all’uomo di oggi. L’uomo da (F. Mosconi, Meditazioni spirituali)
sempre attende una storia diver-

Non di solo pane Quindicesima settimana Tempo Ordinario - Numero 950 pagina 8
Santi del giorno: Beato
Bernardo II di Baden;
san Pompilio Maria Pirrotti, religioso.

Essere amati profondamwnte da qualcuno ci


rende forti, amare profondamente ci rende
Mercoledì
Luglio
15^ settimana tempo ordinario
15
coraggiosi.
TO
Il santo del giorno: san Bonaventura
Parola di Dio Conoscere il mondo per arrivare a Dio, perché nella
in briciole creazione è impressa l’impronta del Creatore: è una
via che unisce mente e cuore quella indicata da Bona-
ventura, religioso francescano, teologo, vescovo, san-
to e dottore della Chiesa vissuto tra il 1218 e il 1274.
Mettere sempre al centro Giovanni Fidanza era nato a Bagnoregio (Viterbo), da
della nostra vita Dio piccolo fu guarito da san Francesco, che esclamò: “oh
Pagina curata da Don Luciano V. M. bona ventura”. Da quel momento Giovanni divenne
“..con la forza della mia mano ho agito e per tutti Bonaventura. A Parigi compì i suoi studi ed
con la mia sapienza, perché sono intelligen-
te…” (Is 10,5-7.13-16) entrò nell’ordine dei Frati Minori. Nel 1257 divenne
generale dell’ordine francescano; venne poi nominato
L’uomo è sempre stato tentato vescovo di Albano e cardinale. Prese parte al secondo
di escludere Dio dalla sua esi- Concilio di Lione, città dove morì nel 1274. Sono nu-
stenza. In tante occasioni della merose le sue opere di carattere mistico e teologico,
storia, seguendo una distorta tra le quali spicca la “Legenda maior”, biografia di san
idea di libertà, ha rifiutato di Francesco.
sottomettersi come creatura
all’esistenza del Creatore e a
quello che questo comporta.
Nelle scelte della vita, nel defi- Vangelo: Mt 11,25-27
nire gli ideali, nel modo in cui
si relaziona alle persone o alle In quel tempo, Gesù dis-
cose, se l’uomo mette al centro se: «Ti rendo lode, Padre,
solo se stesso non sarà mai Signore del cielo e della
davvero felice, non otterrà pa- terra, perché hai nascosto
ce, né troverà un senso alle
queste cose ai sapienti e
cose che fa, che lo ammetta o
ai dotti e le hai rivelate ai
no. E’ l’esperienza dei re di
Giuda, i quali, ignorando il piccoli. Sì, o Padre, per-
consiglio di Isaìa a ricercare la ché così hai deciso nella
sicurezza nella fede in Dio e tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio; nessu-
non nel compromesso politi- no conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre
co, antepongono gli interessi se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo».
personali a quelli del loro po-
polo, fallendo. Non dimenti-
chiamo mai di mettere al cen-
tro Dio e non l’Io.

Non di solo pane Quindicesima settimana Tempo Ordinario - Numero 950 pagina 9
“I piccoli e i poveri in spirito…….” a cura di don Luciano Vitton Mea

perché i piccoli, i poveri della legge giudaica che lo


in spirito, sono i suoi pre- hanno rifiutato.
diletti. Signore, fa che non ci
Anche Gesù si fa piccolo mettiamo dalla parte dei
e sceglie la volontà di Dio superbi e insegnaci la ri-
mettendosi dalla parte dei conoscenza dei figli.
più deboli.
La relazione padre-figlio,
il loro amore reciproco e
inclusivo, accoglie e ospita
“Ti rendo lode, Padre, Signore tutti coloro che li amano e
del cielo e della terra, perché hai che si sentono creature,
nascosto queste cose ai sapienti e figli di un unico padre.
ai dotti e le hai rivelate ai picco-
La storia rivela che i sem-
li.”
plici hanno accolto e ospi-
Gesù rivolge al Padre que- tato Gesù a differenza dei
sta lode piena d’amore sapienti e degli esperti

Contemplo: Pericolo costante

Preghiamo la
Parola Ecco il pericolo costante anche perdonato, come luogo di espe-
nel cristiano: di diventare un po’ rienza di un amore più grande,
Donaci, o Padre, di fariseo. A noi la parola “fariseo” come capacità di amare di più: è
riconoscere richiama qualcosa che squalifica, questo il riscatto del cristianesi-
in Gesù Cristo il vol-
to del tuo amore, fariseo vuol dire una persona mo.
la Parola di salvezza perfetta, che fa il suo dovere, Perché avvertiamo questo disa-
e di misericordia, che è rispettoso; anche in noi gio di noi stessi? Perché nono-
perché lo seguiamo
con cuore generoso c’è il rischio di cadere in questo stante tutto siamo ancora un po’
e lo annunciamo con fariseismo nel nostro rapporto farisei: se non l’avessi fatto mi
le opere e le parole con Dio. sentirei più a posto, invece no, è
ai fratelli e alle sorel-
Ciò che mi salva non è la mia proprio lì che ho sperimentato
le che attendono il
Regno e la sua giusti- perfezione, ciò che mi salva, pa- la grazia, la gratuità del perdono.
zia. radossalmente, è il mio peccato (F. Mosconi, Meditazioni spirituali)

Non di solo pane Quindicesima settimana Tempo Ordinario - Numero 950 pagina 10
Santi del giorno: San Sisenando di Cordova,
martire; santa Maria Maddalena Postel, religiosa.

Un uomo che ha commesso un errore e non lo ha


riparato ha commesso un altro errore.
Giovedì
Luglio
15^ settimana tempo ordinario
16
TO

Beata Vergine Maria del Monte Carmelo


Parola di Dio
in briciole Nel silenzio di un monte, lontano dagli affanni quotidiani e
dalla paura di rimanere vittime della siccità, s'incontra il se-
gno più fecondo dell'amore di Dio, la promessa della sal-
vezza, il dono che porta fecondità. Sul Monte Carmelo il
profeta Elia mostrò ad Acab la potenza del Signore, conte-
Dio non ci tradisce mai nuta in una piccola nuvola che portava la pioggia e vinceva
Pagina curata da Don Luciano V. M. l'arsura. Questo racconto del capitolo 18 del primo Libro
“...Signore noi speriamo in te...” dei Re è l'antico seme dal quale nell'XI secolo è nata l'espe-
(Is 26,7-9.12.16-19) rienza dei monaci del Carmelo. La Madonna del Carmine,
Uno degli elementi che do- secondo la tradizione, apparve il 16 luglio 1251 a Simone
vrebbe caratterizzare un cri- Stock, priore generale dell'Ordine carmelitano, prometten-
do la salvezza a coloro che avrebbero portato lo scapolare
stiano è proprio il desiderio di
consegnato allo stesso religioso. Per questo oggi si ricorda
Dio. Di solito desideriamo la Beata Vergine Maria del Monte Carmelo.
tante cose, ma spesso non ci
rendiamo conto che l’unica
cosa che dovrebbe stare al
centro del nostro cuore, a tal
punto da polarizzare il nostro
desiderio giorno e notte, è
+ Vangelo: Mt 11,28-30
l’amicizia con Dio. Senza il
In quel tempo, Gesù disse: «Venite a me, voi tutti che
desiderio di lui, come possia-
siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il
mo approfondire la sua cono-
scenza? E se la conoscenza di mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mi-
lui non pone radici nel cuore, te e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vi-
come possiamo evitare il ri- ta. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero».
schio di crearci un’immagine
falsa di Dio e della sua volon-
tà? Le relazioni più profonde e
intime nascono dal desiderio
di vedersi, di incontrarsi e di
condividere quanto di più se-
greto abbiamo nel cuore. Eb-
bene, Dio è colui che non ci
tradisce mai e che accoglie o-
gni sospiro dell’anima.

Non di solo pane Quindicesima settimana Tempo Ordinario - Numero 950 pagina 11
La croce: un mezzo che ci accumuna a Cristo pagina curata da Don Luciano

Dio infatti si preoccupa schiacciare dalle difficol-


di suscitare un condot- tà che incontriamo sul
tiero come Mosè che li- nostro cammino, ma a
beri il popolo d’Israele reagire, ad alzare il capo,
oppresso e schiacciato a fare un profondo re-
dai gravami della schiavi- spiro e a raccogliere tutte
tù egiziana. E di inter- le nostre deboli forze
venti simili è piena la per andare verso di lui,
storia! ossia per accogliere su di
Ancora una volta, anche Dio non è mai sazio di noi il suo giogo, la croce
oggi, il Signore, ci ripete, prendersi cura di Cristo, che non è stru-
rasentando la noia, di dell’uomo: continuamen- mento di oppressione,
affidarci a lui, di non a- te mostra la sua benevo- ma dolce e leggero mez-
ver timore perché lui è lenza verso di noi, invi- zo che ci accumuna a
vicino a noi, conosce la tandoci, attraverso le pa- Cristo.
nostra situazione e veglia role rivolte a noi da suo
amorosamente su di noi. Figlio, a non lasciarci

Preghiamo la
Parola Contemplo: Senza potere

Signore veglia su di
Gesù il Messia, ma in estrema gnore, che da Dio patisce la no-
noi e sui nostri cari.
Togli dal nostro cuo- debolezza, senza potere, vittima stra morte, se anche noi accet-
re egoismo, orgoglio, di ogni male: rispetta la libertà, tiamo un Messia crocifisso, po-
indifferenza. facendo di ogni miseria oggetto vero, umile, che si prende cura
Insegnaci ad essere
di misericordia. del male con la grazia, allora an-
umili
e pronti ad aiutare Il suo amore per l’uomo lo ren- che noi diventeremo ciò che at-
chi soffre, chi è solo, de debole, non arresta una sto- tendiamo, anche noi saremo:
malato e bisognoso ria di perdizione ma la volge in poveri, umili, crocifissi.
di affetto.
storia di salvezza. (F. Mosconi, Meditazioni spirituali)
Grazie per la tua pre-
senza nella nostra “Beato chi non si scandalizza di
vita. me”. Questa beatitudine rimane
anche per noi una pietra
d’inciampo.
Ma se siamo discepoli del Si-

Non di solo pane Quindicesima settimana Tempo Ordinario - Numero 950 pagina 12
Santi del Giorno: Sant'Ennodio di Pavia, ve-
scovo; santa Edvige, regina.

Sapere cosa è giusto e non farlo è codardia.


Venerdì
Luglio
15^ settimana tempo ordinario
17
TO
Il Santo del Giorno: santa Marcellina
Parola di Dio
in briciole Ogni "maestro nella fede" ha bisogno di guide sagge che mostri-
no loro la strada del Vangelo: ad accompagnare sant'Ambrogio in
questo percorso fu la sorella, santa Marcellina, che per il futuro
vescovo di Milano fu una vera "madre nella fede". Nata a Roma
La fedeltà davanti a Dio (o, secondo altre fonti, a Treviri) attorno al 327, scelse la fede cri-
Pagina curata da don Luciano stiana da giovane, fungendo da esempio per i due fratelli minori:
Satiro e Ambrogio, entrambi poi inseriti nell'elenco dei santi. Il 25
“…..qual è il segno che salirò al tempio
del Signore?......” (Is 38,1-6.21-22.7-8)
dicembre 353 Marcellina ricevette il velo verginale da papa Libe-
rio a San Pietro e una ventina d'anni dopo, nel 374, si trasferì con
Che valore ha la fedeltà di un Satiro a Milano per stare accanto ad Ambrogio, eletto a pastore di
uomo davanti a Dio? Per gli quella comunità. Qui la donna coltivò la vita comunitaria assieme
uomini ciò può sembrare inuti- ad alcune compagne giunte da Roma, fino alla morte, avvenuta
le o una perdita di tempo. E’ pochi mesi dopo quella di Ambrogio nel 397. Venne sepolta nella
proprio come per la situazione basilica ambrosiana.
di Giobbe , il quale si vede ab-
bandonato proprio dai suoi
cari quando sembra che Dio
non si occupi più di lui. Inve-
ce, il cuore del giusto è salda-
mente ancorato alla parola e Vangelo Mt 12,1-8
alla legge del Signore anche se In quel tempo, Gesù passò, in giorno di sabato, fra campi
le circostanze sembrano avver- di grano e i suoi discepoli ebbero fame e cominciarono a
se a tal punto da rischiare per- cogliere delle spighe e a mangiarle. Vedendo ciò, i farisei
sino di perdere la vita. Questa gli dissero: «Ecco, i tuoi discepoli stanno facendo quello
fedeltà è sempre premiata da che non è lecito fare di sabato». Ma egli rispose loro:
Dio; nel caso del re Ezechia «Non avete letto quello che fece Davide, quando lui e i
l’intervento di Dio è straordi- suoi compagni ebbero fame? Egli entrò nella casa di Dio e
nario. Ma quante volte Dio mangiarono i pani dell'offerta, che né a lui né ai suoi com-
interviene nella nostra vita in pagni era lecito mangiare, ma ai soli sacerdoti. O non ave-
maniera del tutto inaspettata, te letto nella Legge che nei giorni di sabato i sacerdoti nel
spesso anche quando noi non tempio vìolano il sabato e tuttavia sono senza colpa? Ora
ce ne accorgiamo? Intanto, un io vi dico che qui vi è uno più grande del tempio. Se ave-
atteggiamento che potremmo ste compreso che cosa significhi: “Misericordia io voglio e
assumere è quello della lode e non sacrifici”, non avreste condannato persone senza col-
del ringraziamento. Sarà la ma- pa. Perché il Figlio dell'uomo è signore del sabato».
niera migliore per essere in
sintonia con Dio e con la sua
grazia.

Non di solo pane Quindicesima settimana Tempo Ordinario - Numero 950 pagina 13
“L’eterna misericordia di Dio” Meditazione a cura di don Luciano Vitton Mea

La Sacra Scrittura è il lu- ché: la sua eterna miseri-


minoso e dettagliato rac- cordia!
conto della passione fol-
Ecco allora che anche
le che Dio nutre e mo-
noi, figli di Dio, siamo
stra nei confronti degli
chiamati ad essere vera-
uomini; è il riassunto e
mente figli, a tirar fuori il
insieme il segnale della
nostro lato migliore,
tenerezza divina che si
quello che appunto ci fa
espande continuamente
figli di Dio: la misericor-
su tutte le sue creature.
La Bibbia non è sempli- dia.
cemente un libro che Tutto quello che noi tro-
Tutte le nostre azioni al-
raccoglie e fornisce viamo attorno a noi nella
lora si coloreranno di
all’uomo uno sterile e- natura, tutto quello che
santità e non saranno
lenco di norme culturali c’è stato prima di noi
sacrifici, bensì opere
e regole morali da segui- nella storia, tutto ciò che
concordi con la miseri-
re pedissequamente. riguarda la nostra esi-
cordia adottata da Dio
stenza ha un solo per-
Padre.

Preghiamo la
Contemplo: Come misericordia
Parola
Gesù si rivela come misericor- situazioni estremamente povere,
Mio Signore, confido dia: è perdono per il peccatore, forse la situazione più povera è
in te che hai detto: è giustificazione dell’ingiusto, è quella di chi si ritiene giusto,
certo, io ti salverò;
assoluzione dell’empio, non giu- perché non attende più niente.
non cadrai di spada,
ma ti sarà conservata dica nessuno, è compassionevo- La buona notizia è riservata a
la Vita le, salva tutti coloro che si rico- tutti i poveri, purchè si ricono-
come tuo bottino, noscono peccatori. scano tali.
perché hai avuto fi- Tanto il giusto quanto il pecca- (F. Mosconi, Meditazioni spirituali)
ducia in me. tore attendono qualcosa, ma c’è
(Geremia 39, 18)
chi non attende più niente: qui
capiamo perché i ciechi, gli stor-
pi attendono, perché sono in

Non di solo pane Quindicesima settimana Tempo Ordinario - Numero 950 pagina 14
I santi del giorno: San Materno di Milano, ve-
scovo; san Rufillo di Forlimpopoli, vescovo.

In qualsiasi direzione vai, vacci con tutto il


cuore.
Sabato
Luglio
15^ settimana tempo ordinario
18
TO

Il santo del giorno: san Federico di Utrecht


Parola di Dio
in briciole Ciò che non può mancare nei cristiani è la forza di con-
dannare tutto ciò che svilisce la dignità umana e i santi
sono da sempre voce autorevole contro le prevaricazioni
dei potenti, anche se spesso hanno pagato il loro coraggio
con la vita. Come fu per san Federico di Utrecht, vesco-
Vangelo: Mt 12,14-21 vo che s'impegnò per riportare il Vangelo là dove si stava
In quel tempo, i farisei uscirono tornando al paganesimo e che non esitò a richiamare i
e tennero consiglio contro Gesù governanti alla coerenza di vita con i valori cristiani. Era
per farlo morire. Gesù però, a- nato forse nel 781 e da sacerdote si era occupato dei cate-
vendolo saputo, si allontanò di cumeni prima di diventare vescovo di Utrecht. Lavorò
là. Molti lo seguirono ed egli li all'evangelizzazione dei Frisi e fu consigliere dell'impera-
guarì tutti e impose loro di non tore Ludovico il Pio. Fu proprio la moglie dell'imperato-
divulgarlo, perché si compisse re, secondo alcuni, a ordinare l'uccisione di Federico, che
aveva deplorato i costumi della donna. Secondo altri, in-
ciò che era stato detto per mezzo
vece, il vescovo fu ucciso da un nobile dell'isola di Wal-
del profeta Isaìa: «Ecco il mio cheren nell'838.
servo, che io ho scelto; il mio
amato, nel quale ho posto il mio
compiacimento. Porrò il mio spi-
rito sopra di lui e annuncerà alle Medita:
nazioni la giustizia. Non conte- Escono e meditano iniquità. Escono e tramano il male.
sterà né griderà né si udrà nelle Escono e tengono consiglio contro Gesù per farlo mori-
piazze la sua voce. Non spezzerà
re.
una canna già incrinata, non spe-
gnerà una fiamma smorta, finché Il mistero del male che, in tutti i tempi, ruba il cuore e
non abbia fatto trionfare la giu- la coscienza, porta fuori l’uomo da se stesso, dalla rela-
stizia; nel suo nome spereranno zione con il fratello e con Dio e poi giustifica: Dio non ne
le nazioni». tiene conto, Dio non esiste.
Gesù si allontana da questo modo di fare e si rivolge
ai molti che lo seguono.
Lascia che il male cresca come zizzania: verrà il tempo
in cui morte e vita si affronteranno in un prodigioso du-
ello e lui, il Signore della vita, ne uscirà vittorioso.
Ora è qui come il servo scelto, l’amato, attento a cu-
stodire ogni piccola vita. Tende la mano: guarisce tutti.
Tende la mano: offre riconciliazione.

Non di solo pane Quindicesima settimana Tempo Ordinario - Numero 950 pagina 15
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versamento su POSTEPAY
N.5333171080666908
con la causale “contributo spese
stampa Non di Solo Pane”.
12 luglio 2020 -15^ settimana Tempo Ordinario -

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Settimanale di preghiera per la famiglia

Coordinatrice Anno XXII - n. 950


Fiorella Elmetti Domenica 12 luglio 2020
Anno A - Anno XXII - N° 950

Redazione Chiuso il 10/07/2020


don Luciano Vitton Mea, Numero copie 1350
don Carlo Moro, don Fabio Marini,
Stampato in proprio
don Diego Facchetti, Fiorella Elmetti,
Tiziana Guerini, Cristina Sabatti e Marina Tanfoglio

Grafica e stampa
don Luciano Vitton Mea

Ideato da
don Luciano Vitton Mea

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