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La privacy viene riconosciuta a poco a poco in quasi tutte le carte costituzionali, trasformandosi in diritto
esigibile. La privacy era già comparsa in Europa con il discorso di Lord Sattam dove egli affermava che la
casa di ognuno è il proprio castello e nemmeno le autorità del re potevano invadere la sua privacy.
In seguito, i due avvocati di Boston Warren e Brandies affermarono che le innovazioni tecnologiche
(fotografia e media in generale), violavano la riservatezza della persona.
Questo problema era già emerso due anni prima con il giudice Culey, nel suo saggio degli illeciti extra-
contrattuali. Il giudice Culey creerà una formula in cui non si parlerà della persona che vuole essere lasciata
sola, ma si parlerà di desiderio di non vedersi violata la propria sfera intima.
Tra le opinioni dei giudici, quella che prevalse fu quella del giudice Arland che propose una sorta di test per
verificare se il caso in questione era meritevole di privacy: si verifica se il soggetto ha aspettativa di privacy
e se quell'aspettativa è ragionevole.