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Privacy e videocamere nel condominio


Giovedì 17 Luglio 2008 15:02

L’installazione di telecamere all’interno del condominio per la sorveglianza delle unità immobiliari
rappresenta un tema di particolare interesse: in primis per i condomini, che per contrastare il crescente
fenomeno dei furti non esitano a ricorrere a sistemi di videosorveglianza e, in secondo luogo, per gli
amministratori condominiali che devono contemperare l’esigenza del singolo proprietario con quella più
ampia della tutela della collettività condominiale.Il problema, che in questi anni si è cercato di risolvere, è
stato quello del bilanciamento delle legittime esigenze di prevenzione e contrasto del crimine con quelle
della privacy e della riservatezza di quanti vengono ripresi dalle telecamere

Gli interventi del Garante della privacy

Nel 2000 il Garante ha emanato un provvedimento – c.d. decalogo1 – che indicava gli adempimenti, le
garanzie e le tutele necessarie per l’utilizzo dei sistemi di videosorveglianza in base ai principi dell’allora
vigente legge 675/1996.2 Successivamente all’applicazione del decalogo, sono stati sottoposti all’Autorità
numerosi casi che si sono prospettati nella realtà quotidiana, i quali hanno fatto scaturire un successivo
provvedimento, datato 29 aprile 2004, esclusivamente dedicato alla installazione di telecamere in ambito
condominiale.3 Quest’ultimo provvedimento è fondamentale per la tutela e la disciplina dell’installazione
delle telecamere in ambito condominiale perché detta dei principi basilari a cui condomini e amministratori
si devono attenere.Esaminiamo brevemente i principi enucleati:

principio di liceità -il servizio di videosorveglianza deve essere sempre effettuato nel rispetto della legge
ma anche in rispetto a qualsiasi norma presente nell’ordinamento giuridico civile e penale e quelle
riguardante la materia;

principio di necessità – l’applicazione di telecamere a circuito chiuso in ambito condominiale deve essere
effettuato solo se si esclude qualsiasi uso superfluo o eccessivo impedendo l’ingrandimento di immagini,
programmando la cancellazione delle immagini decorso un determinato periodo;

principio di proporzionalità – l’installazione è sempre proporzionata al rischio reale (si pensi, per
esempio, a un condominio circondato da banche già dotate di un sistema di videosorveglianza; in tal caso
l’ulteriore impianto risulterebbe superfluo) presente in determinati luoghi e solo quando tutte le altre misure
di prevenzioni sono valutate insufficienti o inattuabili;

principio di finalità – la ripresa delle immagini deve avvenire solo per scopi determinati espliciti. Per cui
sono escluse le finalità di pubblica sicurezza o prevenzione e accertamento dei reati che competono
ovviamente solo alle forze di polizia;

il bilanciamento degli interessi – il par. 6 del provvedimento in commento precisa che i condomini
possono trattare i dati personali acquisiti solo se in possesso preventivamente di un espresso consenso,

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fatti salvi i casi di esclusione previsti dagli artt. 23 e 24 del Codice che rendono lecito il trattamento anche
in mancanza di un espresso consenso. Ovviamente in un contesto quale quello di un edificio condominiale, MENU P RINCIPALE
risulta molto difficile raccogliere il consenso ai trattamenti dei dati personali, per cui tale empasse è stato
risolto dal Garante con l’applicazione del principio del bilancio degli interessi, previsto dall’art. 24, lett. g) Prima Pagina

del Codice della privacy secondo cui qualora il trattamento sia effettuato al solo intento di perseguire un
legittimo interesse, la rilevazione delle immagini può avvenire senza il consenso a condizione che tale
SEZIONI
attività venga esplicata nel rispetto delle prescrizioni dettate dal Garante stesso.Da quanto detto, il
provvedimento analizzato ha rappresentato un vero punto di partenza per la gestione del rapporto tra i Guide Immobili
condomini in relazione alla tutela del diritto di riservatezza. Agevolazioni
ICI
Installazione di telecamera e poteri del singolo condomino
Compravendita

Analizzate le principali direttive proposte dal Garante in tema di installazione delle telecamere, è opportuno locazioni

ora affrontare un problema molto spinoso ovvero quello dei poteri del singolo condomino in merito alla diritto - giurisprudenza

installazione di telecamere a circuito chiuso.L’installazione di una telecamera per videosorveglianza viene controversie legali

considerata una innovazione gravosa o voluttuaria disciplinata dall’art. 1121 cod. civ. Mercato Immobiliare
Modulistica
Generalmente la minoranza in una qualsiasi delibera d’assemblea condominiale rimane soccombente alla Condominio
volontà della maggioranza, ma per l’innovazione gravosa o voluttuaria invece,quando realmente sia stata Mutui
riconosciuta tale, la legge si discosta dal consueto e consente a colui che al momento non è interessato Risparmio
all’opera nuova di dissociarsi dalla partecipazione della spesa, come precisano le stesse norme dell’art. 1121 Utenze e Tariffe
cod. civ. Indici Istat
2008
E questa dissociazione il condomino dissenziente deve manifestarla subito in assemblea impugnando poi la
2009
delibera nei trenta giorni stabiliti dalla legge con l’art. 1137 cod. civ. per opporsi a quanto deciso dalla
Circolari e Risoluzioni
maggioranza. Non vi è dubbio però che se il condomino dissenziente non rispettasse la prassi voluta dalla
Circolari
legge per dissociarsi dal lavoro innovativo ritenendolo gravoso o voluttuario,cioè, per lui, privo di interesse,
Risoluzioni
egli ne rimarrebbe vincolato, come rimane vincolato a qualsiasi altra delibera decisa dalla volontà collettiva.
Ma una volta accertato che l’opera nuova è veramente gravosa o voluttuaria e accertato che il dissenziente
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ha rispettato le norme dovute per dissociarsi dalla compartecipazione di spesa per la realizzazione di essa, Condominio
egli può o no in un secondo tempo entrare a far parte della comproprietà dell’opera stessa? Si possono Leggi Del Condominio
verificare due casi: Liti Di Condominio
Condominio V Mariana
1.quando l’opera nuova è suscettibile di proprietà separata: coloro che non desiderano trarre vantaggio Condominio JD Europa
dall’innovazione, resterannoestranei dalla proprietà e dallerelative spese;

2.quando l’opera innovativa non è suscettibile di proprietà separata: il singolo condomino non potrà
impedire la realizzazione dell’opera se dalla spesa che essa comporta è esonerato.Ma non è tutto: il
legislatore ha previsto che il condomino non interessato all’opera nuova, dal momento in cui questa è stata
deliberata e posta in essere, cambi idea. In tale caso, a norma del comma 3 dell’art.1121 stesso, tale
condomino potrà acquistarne la proprietà e l’uso corrispondendo la propria quota parte, calcolata sull’intero
importo.

Concludendo, l’innovazione che sia gravosa o voluttuaria, cioè quell’innovazione che a un’indagine
approfondita risulti essere per alcuni condomini opera priva di utilità, può compiersi con l’estraneità di essi,
i quali, però, in ogni tempo potranno partecipare alla proprietà e ai suoi vantaggi contribuendo alle spese di
esecuzione e di manutenzione dell’opera stessa, nei modi e nei termini opportuni.

Nel caso di specie della telecamera quindi partendo da questo presupposto, e trattandosi di impianto non
suscettibile di utilizzazione separata – potrebbero i condomini interessati all’installazione farsi carico
dell’intera spesa esonerando gli altri dal contribuirvi? La risposta è affermativa, ma a condizione che anche
i condomini che non partecipano alla spesa siano d’accordo nel consentire l’installazione; questo perché in
caso contrario si metterebbe in pericolo il diritto alla riservatezza dei singoli condomini e dei loro visitatori,
dal momento che l’occhio della telecamera consentirebbe di vedere chi entra nello stabile, o addirittura in
quale appartamento si reca se l’impianto dovesse riguardare anche i pianerottoli.

Proprio su questa fattispecie, ovvero l’installazione di una telecamera su un pianerottolo, il Tribunale di


Milano, con sent. n.4164 del 6 aprile 1992, si è così pronunciato:«è da ritenersi lecita l’installazione di una

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telecamera nel pianerottolo comune che consenta la sola diretta osservazione del portone di ingresso e
dell’area antistante la porta d’ingresso alla singola unità immobiliare; mentre non è ammissibile
l’installazione di apparecchiature che consentano di osservare le scale, gli anditi e i pianerottoli comuni, in
quanto ciò comporta una possibile lesione e compressione dell’altrui diritto alla riservatezza». Con tale
decisione, quindi, il Tribunale ha ritenuto che: non è lesiva del diritto degli altrui condomini l’installazione
di una telecamera che consenta la sola diretta osservazione della porta di ingresso e dell’area antistante
della singola unità immobiliare;è invece da ritenersi inammissibile l’installazione della telecamera che
riprenda anche l’androne, l’andito e i pianerottoli comuni; in tal caso, infatti, non si verifica una tutela del
singolo condominio, ma comporta una lesione dell’altrui diritto alla riservatezza; la necessità di ricorrere a
tale strumento è stata anticipata, nei tempi, dal famoso “spioncino”, per cui secondo i giudici milanesi la
telecamera altro non è che una evoluzione tecnologica del classico spioncino.

Considerazioni conclusive

Dalle considerazioni sin qui svolte, possiamo dire che oggi il concetto di privacy si arricchisce di nuovi
significati. Il pericolo di indesiderate invasioni nella vita privata è accresciuto dal progresso della tecnica,
che ha creato nuove e imprevedibili forme di riproduzione e diffusione delle notizie. Il rapporto privacy-
condominio è quindi stato, nel corso degli anni, un terreno in cui si sono sedimentati problemi reali
contornati da uno scenario normativo caratterizzato dalla disciplina della protezione dei dati personali, in
fase di permanente espansione e con effetti pervasivi e invasivi di sempre più vasti settori della vita sociale.
Da un lato la giurisprudenza ha cercato, con la sua ampia casistica, di interpretare le recenti esigenze di
tutela di riservatezza, dall’altro il legislatore ha prodotto nuovi strumenti normativi sotto anche l’impulso,
sempre puntuale, del Garante della privacy cha ha cercato, nel corso degli anni, di essere il “portavoce”
delle nuove esigenze.

Fonte: IlSole24ore

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Ultimo aggiornamento ( Giovedì 17 Luglio 2008 17:28 )

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