Braccia, Pareti, come se cercassi Aria in sigillo tra baffi, sin pizzetto includono Definiti, e mento a ciglia, maschera di viso, Perchè questa prigione è sempre stata mia.
Color anemico d'inganno irraggiante, finta luce
Mi traspare colmo che a guardarmi gli stessi Vedo solo ossa, e mi coloro pian piano Di blu, similmente alla mia pelle, subisse urti Da velo di pietà, che ricevo da me stesso.
Di contro quelle mura, dopo un lungo credo
Freddo da Colei come Dio...Eppur si mossero. Che ne è di quei finti bicchieri? Quell egoismo di cui non; Riesce a pensare a sé Nella maniera corretta, come l'intuizione che Fossi malato, invece ad intendere, una sì, mia ricerca; Senza un'anacronistica cornetta, ci si è lasciati ad altro.
Ricordo: There is no fever
Temo: There is no f - ever Le risposte s'avran quando incendi S'accosteranno senza essersi soffocati. Eppur son certo, che per cancellarmi...
Temeva di amarmi in pasto alla distanza
Legata da nodi semicoscienti, abboccolati Su un cranio de anima fin troppo vicina. Vero attende lì dentro, sotto il badile, e presso terre di Mia tomba, lo stesso atrio in cui mi trovo qui ora. E preme, preme, contrae.
...Senza smettere eppur ora: Scelse di fingere
Una realtà che suoi occhi sentano, parole prive Di testimonianza, nelle paure di queste pareti bianche. Che si stringono, come se un ponte facesse peso Su pilastri a pareti opposte, uno sì, letto termale.