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1: LA MENOPAUSA
escludendo che possa essere attribuita ad altre cause fisiologiche o patologiche [1].
L’età di insorgenza è variabile, con una media a livello mondiale di circa 50 aa, ma è
comunque considerata fisiologica se compare dopo i 45 anni: in Italia l’età media del
etnici e legati allo stile di vita (è stato dimostrato che il fumo di sigaretta tende ad
che interessa l’1% delle donne italiane [3]. Viene diagnosticata sulla base
associata ad aumento dei livelli di FSH (generalmente >30-40 IU/L) e riduzione dei
mese.
Nei due terzi delle donne con menopausa precoce non si ritrovano cause scatenanti e
viene definita idiopatica [4]. Negli altri casi può essere causata da:
- Alterazioni cromosomiche o genetiche,
immunocompromessi) [5]
[6].
degli ovociti a cui segue la cessazione della funzionalità ovarica e della produzione
da una serie di progressive modificazioni che iniziano negli ultimi anni del periodo
riproduttivo.
nomenclatura dei vari stadi dell’età riproduttiva, la quale è stata aggiornata nel 2011
principali caratteristiche:
• Stadio riproduttivo iniziale (stadio -5): fase caratterizzata da cicli mestruali che
• Stadio riproduttivo “al picco” (stadio -4): cicli mestruali regolari e massima
fecondazione inizia a ridursi, diviso in 2 sottostadi, -3b e -3a. Nel -3b, i cicli
mestruali rimangono regolari, FSH rimane stabile, ma AMH e conta dei follicoli
antrali si riducono. Nel -3a i cicli mestruali iniziano a diventare irregolari, FSH
lunghezza dei cicli mestruali, FSH elevato con valori fluttuanti, AMH e conta
periodi di amenorrea anche di 60 giorni o più, FSH elevato (>25 IU/L), sintomi
rappresenta la fase di stabilizzazione degli alti valori di FSH e dei bassi valori di
estradiolo;
donna.
Lo stadio riproduttivo tardivo vede la riduzione della fertilità, pur mantenendo una
menopausa permangono nelle ovaie solo alcune centinaia di ovociti che tuttavia
caratterizzato da:
con il passare degli anni, atrofia genitourinaria, disturbi della sfera sessuale, patologie
osteoporotiche e cardiovascolari.
Sono percepite e riferite come improvvise sensazioni di calore, per lo più localizzate
dipende da una instabilità vasomotoria correlata alla carenza degli estrogeni e alle
Tipico di questa fase della vita è la comparsa dei disturbi del sonno e variazioni
volte diviene praticamente impossibile: la fase di attesa del sonno si allunga, la durata
del sonno si accorcia causando ripercussioni sulla ripresa delle attività quotidiane. Le
donne con disturbo del sonno sono infatti frequentemente nervose e irritabili, e viene
Frequenza e intensità delle manifestazioni cliniche variano nelle varie fasi del periodo
60 e 80% delle donne; i disturbi del sonno si presentano nel 32-40% nella fase
con una prevalenza 3 anni dopo la menopausa del 47% e del 14% rispettivamente [8].
Più del 60% delle donne in peri-postmenopausa presenta un declino di almeno uno
degli aspetti della sfera sessuale (desiderio, frequenza dei rapporti, capacità di
che altri fattori siano implicati nella genesi e nel mantenimento delle varie
maggior parte dei sintomi e dei problemi delle donne di mezza età, riflette circostanze
Durante l’età fertile gli estrogeni esercitano effetti benefici sui livelli dei lipidi nel
aterogenici.
Inoltre la presenza di recettori per gli estrogeni a livello endoteliale rivela un ulteriore
I cambiamenti nel profilo lipidico sono evidenti spesso già nella premenopausa, e
Nella pazienti con storia familiare per malattia aterosclerotica coronarica che
LDL.
La menopausa rende la donna particolarmente vulnerabile alla patologia
alterata pressione arteriosa [11]. Dati di un ampio studio, condotto su donne di età
endoteline)
endoteliale
ridurre la sensibilità all’insulina sia dei muscoli sia del tessuto adiposo, in un quadro
compresa fra i 60 e i 69 anni e nel 45% delle donne fra i 70 e i 79 anni [16] [17]
colonna, con possibili fratture spontanee da schiacciamento. Questa fase è tanto più
Quindi per il suo elevato turnover, l'osso trabecolare è il primo ad andare incontro ai
intorno al 2-3 % per anno nei primi 10 anni dalla menopausa [19]. E’ stato dimostrato
livello della colonna vertebrale, inizia già 1.5 anni prima dell’ultimo ciclo mestruale;
la BMD (Bone Mass Density) si riduce del 3% circa l’anno e prosegue per 5 anni. A
livello dell’anca, la BMD declina dello 0.5% - 2%/anno nella perimenopausa e poi
corticale, per cui anche a livello femorale nella donna il decremento della densità
differenza sta nella velocità di perdita, che nell’osso corticale è minore e richiede più
una riduzione dello spessore della corticale e un allargamento dei canali haversiani,
valori, questi vengono espressi in T-score che rappresenta la differenza del valore
individuale rispetto a quello medio di giovani donne adulte sane (Picco di massa
ossea). L’unità di misura è rappresentata dalla deviazione standard del suddetto picco
and New Zealand Journal of Obstetrics and Gynaecology 2006; 46: 242-
44.
415-23
postmenopausale
Schindler AE