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le origini gregoriane
andare per la via. Era un tema che si cantava o suonava per strada in occasione di
processioni ed era caratterizzato dalla ripetizione ostinata dello stesso basso , per
evidenziare l’incedere solenne.
Le prime otto note del tema che Bach utilizzerà per la sua Passacaglia , si trovano nel
livre d'orgue di André Raison (?c.1650/Parigi 1688), : è un Christe (dalla Messe du
Deuziesme ton), concepito come un Trio en passacaille. Essendo André Raison un
organista cattolico, sicuramente, come nella maggior parte dei compositori, la sua musica
era ispirata dal canto gregoriano. E' possibile che in questo Christe, Raison citi la XVa
domenica dopo la Pentecoste e le prime note del relativo Communio gregoriano :
"acceptabis sacrificium justitiae" sembra che gli abbiano ispirato il tema del trio en
passacaille.
( …e vien da chedersi: "che in questa scelta non vi sia un recondito significato?".) (***)
Raison lo aveva scritto di sole quattro battute, mentre Bach lo allunga in otto,
completandolo con un procedimento discendente conclusivo e conferendogli un'ampiezza
insolita che va oltre l'ottava melodica e tocca la nota più grave dell'organo.
Infatti , nel 1970 Paolo VI riformò l' anno liturgico e, di conseguenza, si può trovare questo
Communio spostato alla XVI Domenica per annum. (**)
Testo:
oblationes et holocausta
Bibliografia
La Passacaglia et thema fugatum BWV di Johann Sebastian Bach è l’esempio più alto di
ostinato strumentale.
Sfortunatamente non ci è giunto alcun autografo originale del compositore. La fonte più
antica è rappresentata dall‘Andreas-Bach-Buch, così denominata dal nome del suo primo
possessore, figlio di Johann Christoph Bach, fratello maggiore di Johann Sebastian.
Curiosamente il manoscritto contiene anche, tra altri pezzi di autori coevi, le due Ciaccone
e la Passacaglia di Dietrich Buxtehude in copie di Johann Christoph. È pertanto fondata la
supposizione che il compositore si sia ispirato agli analoghi lavori dei suoi contemporanei:
ciò è attestato da un’analisi motivica anche solo superficiale.
Philipp Spitta ed Albert Schweitzer suggeriscono che la Passacaglia sia stata composta a
Weimar (1708-1717), Hermann Keller a Köthen (1717-23), Friedrich Griepenkerl e Hans
Klotz collocano la sua genesi non prima del periodo di Lipsia.
Non vi è dubbio che egli abbia tratto le prime quattro misure da un tema di André Raison, il
Trio en Passacaille posto come Christe nel suo Premier Livre d’Orgue (Parigi 1688). A sua
volta, il basso di Raison è modellato sul Communio della decima Domenica dopo
Pentecoste (Acceptabis sacrificium justitiae); è tuttavia improbabile che il protestante Bach
ne fosse a conoscenza.
Nella fuga Bach ricorre al tema di Raison senza altre battute aggiuntive, contrappuntato da
due controsoggetti il primo dei quali è tratto dagli intervalli del tema stesso.
Un piccolo mistero si presenta alla fine del pezzo: le voci da quattro di espandono a sette,
alquanto inusuale in una fuga. Tale particolarità potrebbe nascere da intenti simbolici : il 7
come unio mistica di Dio (3) con l’Uomo (4); secondo J.G.Walther (Musikalisches Lexikon)
il 7, quale terzo numero dispari, può riferirsi alla Trinità; si vedano inoltre le riflessioni di
Piet Kee in riferimento al ruolo del numero 7 nella Passacaglia.
Analiticamente, un altro particolare che non può non stupire: il totale dei suoni contenuti
nell’accordo conclusivo e nel suo levare contiene esattamente tutte le note del tema!
Decisivo ai fini analitici è il sistema di conteggio delle variazioni. È possibile che il tema
vada considerato quale variazione numero 1, in osservanza della prassi barocca
stabilizzatasi nel secolo precedente (cfr. le Partite su corale di Georg Böhm). Ma anche
escludendolo dal conteggio, alcuni autori sono giunti a constatazioni interessanti.
* David Mulbury II computa il tema come variazione 1 e la fuga come variazione 21. Sulla
base di questa constatazione, Werner Tell III indica la seguente struttura:
3 + 3 + 3 + 1 + 3 + 3 +3 +2
2 + 1 +1 +1 +3 +1 + 2 + 1 + 3 + 1 + 1 + 1 + 2
Previo inclusione del tema la composizione sarebbe costituita di 14 sezioni, cifra che
Stockmeier interpreta secondo l’antica gematria (B=2, A= 1, C= 3, H=8 ) quale firma del
compositore.
*Meredith Little V esclude a sua volta il tema dal computo, constatando così il
raggruppamento delle variazioni
5+5+5+5
In questo modo l’asse si sposterebbe a battuta 89 (levare), dove il tema compare per la
prima volta nel soprano.
*Peter Williams VI riferisce una struttura simmetrica suggeritagli da Hans Klotz nel suo
studio The organ music of J.S.Bach :
6+4+3+3+2+3
6+4+3+3+2+3
emergerebbero interessanti relazioni : le prime 6 var. stanno alle ultime 3 (proportio
dupla), le 4 alle 2 (proportio dupla), mentre le veriazioni centrali coincidono specularmente
(proportio aequalis). La prima metà del pezzo (13) sta alla seconda (8) in rapporto di
proportio aurea. Inoltre, la Passacaglia contiene 21 variazioni e la Fuga, specularmente,
12 entrate del tema.
*L’analisi dell’olandese Piet Kee VIII, che intravede nel materiale melodico del tema
citazioni dal Vater Unser (Padre Nostro) luterano, pur sconfinando in un poco verificabile
misticismo non è priva di interesse. Egli vede nelle battute ascendenti 1-4 del tema
(anabasis) „l’umanità che si rivolge a Dio" e nelle seguenti batt. 5-8 (discendenti,
katabasis) „Dio che si rivolge all’uomo".
Kee raggruppa le variazioni della Passacaglia secondo i „numeri radicali" (radical Zahlen)
con cui Andreas Werckmeister, nel suo trattato Paradoxal Discourse, classifica i suoni
armonici; Werckmeister (e, secondo Kee, Bach) ottiene il numero 21 sommando le cifre da
1 a 7. Le variazioni sarebbero così disposte in sette gruppi:
Gruppi: I
II
III
IV
VI
VII
Variazioni: 1
5,6
7,8,9
10,11,12,13
14,15,16
17,18
2,3,4,19,20,21
Kee vede nelle variazioni 19, 20 e 21 una ripresa variata delle prime tre (secondo la
retorica complexio), raggruppandole pertanto insieme.
Nell’ultimo capitolo del suo libro, Werckmeister poeticamente associa i „numeri radicali"
dei suoni armonici alle sette invocazioni del Padre Nostro, particolare che secondo Kee
rivelerebbe le intenzioni programmatiche della Passacaglia.
1 + 2 + 3 + 4+ 5( 3+2) + 6 = 21
Le sei sezioni così ottenute coinciderebbero con le sei parti del discorso retorico.
Kee indica una proportio aurea il cui asse sarebbe a battuta 104, dopo la 13a variazione
(all’inizio della 14a, B.A.C.H.) interpretando la struttura così ottenuta (13:21) secondo la
serie di Fibonacci. La fuga sarebbe divisa in tre parti, ed il tema compare tre volte in ogni
voce: per Kee, un omaggio alla Trinità.
BIBLIOGRAFIA
Bach’s Passacaglia in C minor, in: Quaterly Journal of the Riemenschneider Bach Institute
3, 1972, pag. 14 e ss.
Das Formproblem der Passacaglia Bachs, in : Musik und Kirche 10, 1938, pag. 102 e ss.
J.S.Bach, Passacaglia c-Moll für Orgel, in: Werkanalyse in Beispielen, a cura di Siegmund
Helms e Helmuth Hopf, Regensburg 1986, pag. 34 ess.
Dance and the Music of J.S.Bach, Indiana University Press, citato in: SCHOLZ, Gottfried,
Bachs Ostinato-Variationen als analytische Glaubensfrage, in: De arte organistica, Vienna
1998.
On the form of Johann Sebastian Bach’s Passacaglia in C-minor, in: The Organ Yearbook
11, 1980, pag. 95 e seg.
Die Geheimnisse von Bachs Passacaglia, in : Musik und Kirche 52, 1982, pag. 165 e ss.,
pag. 235 e ss.; 53, 1983, pag. 19 e ss.