Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
Fig. 1 - Jacopo da Bologna, Mottetto Laudibus dignis merito laudari – attestazione unica rivenuta nel foglio di
guardia di un manoscritto teologico della biblioteca universitaria di Padova (Ms. PU 1106).
249
Donatella Melini - Roberta Tonnarelli Corsi
L’inaspettato inizio di un interesse, che mento di pergamena con testo in ebraico usato
ha fatto decollare una ricerca anche in questo come rinforzo dentro una viola da gamba del
campo, è avvenuto nell’ottobre del 2013 per una 1566, ha fatto nascere una serie di domande e
serie di fortunate coincidenze, prima fra tutte interrogativi ai quali abbiamo voluto iniziare a
quella di essere le autrici di questo studio en- dare risposte.
trambe allieve della scuola di Archivistica Pale- La fotografia, inviata dal maestro liutaio
ografia e Diplomatica dell’Archivio di Stato di Federico Lowenbergher,1 non aveva altre infor-
Modena. Pur provenienti da ambiti di studio tra mazioni di corredo e, la morte improvvisa di
loro molto diversi – una dalla liuteria e dall’or- questi, aveva lasciato tante, troppe cose in so-
ganologia, l’altra dalla paleografia ebraica – il speso come, ad esempio, quella più importante
trovarsi di fronte ad una fotografia in bianco relativa a dove si trovasse lo strumento e quali
e nero scattata nel 1950 e contenente un fram- fossero le sue effettive dimensioni.2
Ora sappiamo3 che lo strumento, normal- ha fornito preziose informazioni sulla storia dei
mente suonato da un musicista di professione, si diversi passaggi di proprietà della viola, oltre al-
trova in Svizzera e che il proprietario di allora ci le foto generali dello strumento e le sue misure.
1
Federico Lowenbergher (1948-2013) è stato una e/o carta dentro gli strumenti musicali. Entrambe
tra i più importanti liutai che si sono occupati della siamo grate a Federico per averci fatto incontrare a
storia e della costruzione degli strumenti barocchi ragionare e lavorare a quattro mani su un ambito di
e in particolare della viola da gamba. Nel 2013 ha ricerca così inusuale.
finanziato una borsa di studio del Dipartimento di 2
Le dimensioni di uno strumento sono fondamen-
Musicologia e Beni Culturali dell’Università di Pa- tali per poter valutare la grandezza dei frammenti e
via (sede di Cremona) per la ricerca d’archivio di stabilire da che tipo di codice essi provengano.
documenti relativi ai violari emiliani tra XVI-XVII 3
Ringraziamo il figlio di Federico, Alessandro
secolo, ottenuta poi da Donatella Melini. Questa Lowenbergher anch’egli liutaio, che si è reso dispo-
borsa di studio è stata all’origine del progetto di nibile a cercare questo strumento tra la documenta-
ricerca di frammenti con scrittura in pergamena zione lasciata dal padre.
250
Frammenti ebraici e strumenti musicali: un’insolita relazione
Si tratta di una viola da gamba costruita processo, ma come curiosità per l’oggetto4 in sé.
dal prestigioso liutaio Johannes Marcus negli Conoscere le misure dello strumento è
anni Sesssanta del Cinquecento a Ferrara, tra- stato molto importante perché da una fotogra-
sformata probabilmente all’inizio del 1900 in fia non si poteva altrimenti conoscere la esatta
violoncello e quindi, intorno al 1950, di nuovo grandezza e spesso, pur trattandosi della stessa
in viola da gamba. L’immagine, in bianco e nero, tipologia di strumenti, questi erano e sono co-
risale a questo ultimo momento e fu fatta non per struiti in consort ovvero in diverse misure (ta-
documentare dal punto di vista liutario questo glie) corrispondenti a dimensioni diverse.
Fig. 4 - Liutino Vendelio Venere, Museo teatrale della Scala, dettaglio pulitura tavola durante il restauro presso
la Civica Scuola di Liuteria di Milano.
Fig. 5 - famiglia delle viole da gamba - Xilografia da Syntagma musicum di Michael Praetorius, 1619.
251
Donatella Melini - Roberta Tonnarelli Corsi
Se, come vedremo, questa è la prima volta di Beni Culturali dell’Università di Bologna, che
che si parla della presenza di frammenti ebrai- ha sede a Ravenna, nonché l’École Pratique des
ci negli strumenti musicali e della loro rilevanza Hautes Études, dell’Università la Sorbonne di
negli studi ebraici, nel mondo della liuteria l’u- Parigi sono le istituzioni che formalmente hanno
tilizzo dei frammenti come rinforzo è una prassi sostenuto per prime il nostro progetto. A que-
assai diffusa. Talmente consolidata che, incredi- ste si è aggiunta, nel 2016, la Fondazione Goren
bile a dirsi, il fatto che questi frammenti proven- Goldstein di Lugano che ha reso disponibile un
gano da manoscritti medievali di vario genere, contribuito5 per avviare le prime indagini sul
compresi alcuni ebraici, con tutte le considera- campo e per attivare rapporti ad hoc con re-
zioni storiche, sociali, culturali che ne conseguo- stauratori, collezionisti, conservatori di musei
no, non era mai stato preso in considerazione. di strumenti musicali italiani ed stranieri.
Nella costruzione e nel restauro degli stru- Il problema iniziale è stato quello di capire
menti musicali, infatti, è pratica normale da sem- se la viola Johannes Marcus fosse un caso isolato
pre di utilizzare strisce di pergamena, di carta o un esempio tra molti. Grazie al diffondersi del-
o anche di stoffa per consolidare soprattutto le la conoscenza del progetto, attraverso l’annun-
incollature delle parti lignee nei punti critici del- cio in diverse mailing list di settore, e allo spo-
lo strumento – soprattutto là dove gli spessori del glio di più di 800 schede di cataloghi o relazioni
legno si aggirano intorno al 1,2 mm – o per soste- di restauro di strumenti musicali costruiti tra la
nere, parti intagliate a bisturi come nel caso dei metà del XV alla fine del XVIII secolo, ci è arri-
fori armonici a rosetta dei liuti, dei clavicembali vata la conferma che l’impiego di codici ebraici
e altri strumenti musicali. come rinforzo non era affatto una prassi isolata.
La particolarità e la novità di questo no- La particolarità del ritrovamento di una
stro progetto è duplice in quanto, come i paleo- porzione di un codice ebraico nella viola Marcus
grafi ebraici non hanno mai pensato di cercare – incollato all’interno della cassa sotto la tavola
testi negli strumenti musicali, i restauratori e armonica e dunque in una posizione non agevol-
gli storici degli strumenti musicali non si sono mente visibile attraverso i fori armonici6 – ha
mai soffermati sulla particolarità di questi testi fatto nascere una serie di domande e considera-
e sull’importanza della loro provenienza (siano zioni riguardo al significato di questa presenza,
questi testi ebraici o latini o musicali o altro), l’eventuale datazione di questo inserimento, la
precludendosi, dunque, qualsiasi indagine di provenienza del liutaio che ha costruito questo
carattere storico, culturale e sociale che, invece, strumento, i suoi contatti sociali e il suo modus
a nostro avviso, anche grazie allo studio di que- operandi. Queste domande, alle quali stiamo
sti frammenti, si può ricostruire. trovando adeguate risposte, sono tra le questio-
Queste considerazioni ci hanno portato ni fondamentali da porsi non solo per quanto ri-
a coinvolgere istituzioni accademiche attive sia guarda la parte “ebraica” del progetto ma anche
negli studi musicologici sia quelli ebraistici, per per la parte più prettamente “liutaria” e musi-
avere l’adeguato riconoscimento e la conferma cologica.
ai risultati delle nostre indagini. Il Dipartimento È un mondo nuovo e inaspettato quello
di Musicologia e Beni Culturali dell’Università che ci si presenta ma che, pur nella difficoltà del
di Pavia, nella sede di Cremona, il Dipartimento reperimento degli strumenti, si rivela molto inte-
5
Il sostegno economico, della durata di sei mesi stato aperto, nel 1950, per procedere al restauro;
e ottenuto da Donatella Melini, ha reso possibile re- generalmente i frammenti, oggi, possono essere ri-
alizzare questo progetto il cui scopo era reso dal suo levati grazie alle nuove tecnologie diagnostiche non
nome, ossia: “Reperimento di notizie riguardanti la invasive prima fra tutte l’endoscopia. Grazie alla
presenza di frammenti in pergamena e carta prove- sonda endoscopica a piccolo diametro è possibile en-
nienti da codici ebraici all’interno degli strumenti trare negli strumenti e acquisire foto e video senza
musicali costruiti in Italia e in Europa tra XVI e recar danno allo strumento. Nel caso degli strumen-
XVII secolo”. ti musicali non è possibile procedere al distaccamen-
6
Nel caso della viola Marcus, i frammenti ebrai- to degli stessi per procedere ad analisi o costituire
ci sono emersi come detto allorché lo strumento è una sorta di collezione separata.
252
Frammenti ebraici e strumenti musicali: un’insolita relazione
7
M. Perani (cur.), La “Genizah italiana”, edi- ne Instrumenta è possibile reperire una ricca biblio-
zione italiana ampliata ed aggiornata degli Atti del grafia in merito alla paleografia ebraica, ai cataloghi
convegno di Gerusalemme, 9 gennaio 1996, Il Muli- delle principali collezioni di manoscritti, alla meto-
no/Alfa Tape, Bologna 1999. dologia della ricerca, ma anche ai cataloghi di fram-
8
http://www.hebrewmanuscript.com. Alla sezio- menti rinvenuti in archivi e biblioteche.
253
Donatella Melini - Roberta Tonnarelli Corsi
“contenitore”, ovvero lo strumento, ha avuto una zione opposta rispetto al secondo e ha un’altezza
vita complessa tanto quanto il “contenuto”, os- di circa 2 cm e una larghezza presumibilmente
sia il frammento smembrato, tagliato e venduto. inferiore a 10 cm. I frammenti provengono dallo
Ed è per questo che, in questo caso, le frontiere stesso manoscritto. Quello più grande fornisce
della ricerca dei frammenti sono più ampie e sfu- le informazioni necessarie all’identificazione. Si
mate, andando a coinvolgere musei, collezioni tratta di un frammento di bifoglio tagliato nel
pubbliche e private, ma anche network di liutai senso della larghezza. È infatti visibile la piega-
e restauratori, non solo in Europa ma anche in tura centrale della pagina. Il testo è disposto su
tutto il mondo. Il coinvolgimento del ricercatore due colonne per pagina larghe circa 11 cm e di-
di manoscritti richiede una sinergia con lo spe- stanti tra loro di circa 2 cm; sono visibili quattro
cialista nel campo degli strumenti musicali. linee scritte, di cui però la prima e l’ultima sono
mutile, mentre nelle due centrali il testo è inte-
gro. Il foglio è rigato verticalmente, ma anche
Analisi dei frammenti9 orizzontalmente ad una distanza di circa 1cm.
La linea scritta ha un’altezza di circa 0,3 cm. Il
Viola da Gamba, Johannes Marcus, 1566, testo di provenienza è il Talmud babilonese, Se-
proprietà privata. der Mo‘ed, tratto Šabbat, 101a, scrittura ashke-
Il frammento contenuto all’interno della nazita dei secoli XII-XIII.
Viola da gamba costruita da Johannes Marcus Altre importanti informazioni utili alla da-
è composto da tre strisce che percorrono la lun- tazione del frammento potrebbero essere desun-
ghezza della cassa armonica dello strumento. te attraverso una nuova campagna fotografica.
Sulla base del raffronto con le dimensioni di essa L’analisi attuale, infatti, potrebbe essere arric-
e calcolandone la scala è stato possibile presume- chita da approfondimenti dell’esame paleografi-
re le dimensioni dei frammenti pergamenacei. Il co, che potrebbero mettere questo frammento in
più grande misura circa 60 cm di larghezza, pari relazione con analoghi esemplari di manoscritti
all’intera lunghezza del cassa armonica, e corre datati. Ad esempio, la scrittura del frammento
dall’alto verso il basso dello strumento. Il secon- presenta delle somiglianze con il ms. II-1-7 della
do è posizionato perpendicolarmente al primo, Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze, datato
misurando circa 2 cm di altezza e 1,5 cm in lar- al 1177; essendo l’impaginazione del ms. di Fi-
ghezza. Il terzo frammento è incollato nella dire- renze a due colonne, e presentando analogie con
Figg. 6/6A - Interno della Viola Johannes Marcus, particolare dei frammenti.
9
Al contrario di quanto avviene comunemente di seguito sono state ottenute tramite lo studio del
nello studio dei frammenti di manoscritti riutiliz- materiale fotografico prodotto negli anni Cinquanta
zati in legature, l’esame dei frammenti conservati del Novecento e relativo solo alla parte interna della
in strumenti musicali difficilmente rende possibile tavola armonica e non si esclude che si possano tro-
di essere compiuta sull’originale, e quindi avviene vare altri frammenti in altri punti della cassa.
per lo più attraverso fotografie. Le analisi condotte
254
Frammenti ebraici e strumenti musicali: un’insolita relazione
la grafia del nostro frammento, quest’ultimo po- Doppio Virginale, Hans Ruckers, An-
trebbe essere compatibile con una provenienza versa 1581. Metropolitan Museum, New York
italiana del manoscritto a cui appartenne.10 (inv. 29.90).11
Figg. 7-8 - Particolare dei frammenti, rispettivamente quelli della “madre” e del “figlio”, del Doppio Virginale
Ruckers di New York
10
La scrittura ashkenazita non è tipica sola- cristiano a Gubbio (ca. 1533). Esame paleografico
mente della Germania, della Francia e del Nord e comparativo, in «Materia Giudaica» XX-XXI
Europa in genere. Anche l’Italia settentrionale è (2015-2016), p. 55. Per il Talmud di Firenze, vd. M.
considerata essere parte di questo mileu cultura- Beit Ariè, C. Sirat, M. Glatzer, Codices Hebraicis
le. A questo proposito si vedano i recentissimi: J. litteris exarati quo tempore scripti fuerint exhiben-
Olszowy Schlanger, The early developments of He- tes, vol. 4, Turnhout, Brepols 1997, pp. 46-48.
brew scripts in North-Western Europe: a typologi- 11
http://www.metmuseum.org/art/collection/se-
cal essay, in stampa; M. Perani, Federico Fregoso arch/503676.
e la più antica iscrizione ebraica di un umanista
255
Donatella Melini - Roberta Tonnarelli Corsi
Lo strumento rappresenta uno dei più an- gli strumenti, sotto la decorazione in cuoio a
tichi strumenti costruito dal celebre costruttore motivo trilobato, sono emersi dei frammenti di
fiammingo Hans Ruckers che ebbe bottega ad pergamena, con scritte in ebraico, usati come
Anversa al confine con la comunità ebraica. Ca- supporto per l’incollatura di queste decorazioni.
postipite di una dinastia che segnò la storia degli Si tratta di 25 frammenti nella tastiera del
strumenti a tastiera come clavicembali e virgi- “figlio” e 28 in quella della “madre”, le dimen-
nali fino a tutto il Seicento, Hans Ruckers si di- sioni di questi piccoli ritagli sono di circa 1,4 x 2
stinse per una grande raffinatezza di esecuzione cm. I frammenti provengono da uno stesso ma-
e maestria sonora. noscritto pergamena e sono stati ritagliati e posti
Lo strumento qui preso in considerazione nei frontalini dei tasti. In questo caso la scrit-
è costituito in realtà da due strumenti: uno più tura ebraica è perpendicolare alla larghezza del
grande chiamato “madre” (nella parte sinistra) testo. La scrittura è una quadrata sefardita del
e uno più piccolo (a destra) chiamato “figlio”. Il XIII-XIV secolo, il testo, non vocalizzato, è sco-
musicista poteva suonare uno o l’altro strumen- nosciuto.
to o entrambi staccando il “figlio” dalla cassa e
posizionandolo, attraverso appositi perni e leve, Virginale alla quinta – Hans Ruckers I,
sopra la “madre”. Anversa 1583 – Parigi, Philarmonie - Cité de
Nella parte frontale dei tasti di entrambi la Musique (inv. E.986.1.2).12
Fig. 9 - Dettaglio dei frontalini dei tasti del Virginale Ruckers di Parigi.
12
http://collectionsdumusee.philharmoniedepa-
ris.fr/0130260-virginale-ruckers.aspx.
256
Frammenti ebraici e strumenti musicali: un’insolita relazione
SUMMARY
This paper’s aim is to communicate the existence of a particular typology of reuse of fragments
of Hebrew manuscripts: the fragments held within musical instruments. During an archival campaign
about the sixteenth- and seventeeth-century lutherie a very interesting viol was studied; inside it, some
parchment strips from a Babylonian Talmud from about the thirteenth century Hebrew manuscript
have been found. This circumstance – formerly unknown both in the field of lutherie and in that of
the research of Hebrew fragments reused as bookbinding – arose many questions about their presence
inside the instrument (when they were inserted, where they come from, etc.). An interdisciplinary ap-
proach immediately appeared necessary; as only scholars in organology can help to trace the history
of these musical instruments. A complete codicological and paleographic analysis of the strips has been
conducted analysing these fragments within the phenomena of reused fragments, the so-called Genizah.
Besides it, other instruments have been discovered to share the same particularity and are analyzed he-
re. On the one hand, this research increases our knowledge about a particular (and unknown) aspect of
lutherie and on the other hand, it could provide new research path in Jewish studies by considering the
musical instruments as a place (an unusual place) for the retrieval of fragments.
257