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8 mercoledì 17 giugno 2020

INTERVISTA AL FILOSOFO MARIO TRONTI

«Tra l’89 e il 91 è finita la politica


ora viviamo un nuovo Ottocento»
La sinistra? È rimasta spettatrice della restaurazione
Umberto De Giovannangeli punto, aveva raggiunto il suo massi- ta l i s m o . D i q u i , l ’ i l l u s i o n e ,
mo livello di sviluppo, nel confronto/ subalterna, di cavalcarlo, governarlo,
scontro tra concezioni alternative gestirlo in proprio, nell’Europa degli

A
mato o avversato, comun- e antagoniste del mondo e della vi- anni Novanta, che è stata un’iniziati-
que ritenuto, da amici e av- ta. Si può sostenere che proprio l’al- va catastrofica, di cui ancora non si
versari, uno dei pensatori tezza raggiunta da quella vicenda è presa coscienza. Si è visto un do-
politici più acuti che l’Ita- storica ne decretava la fine, nell’im- po Novecento dove c’era un ritor-
lia può annoverare. Considerato uno possibilità di ripeterla a quel livello. no di Ottocento. Non è, la mia, una
dei fondatori dell’operaismo teori- Non è la mia opinione. Si potevano sottovalutazione delle novità inter-
co degli anni Sessanta, le cui idee si mettere in forma, in una nuova for- venute. È un richiamo a scorgere la
trovano riassunte nel libro del 1966 ma, i contenuti di quel confronto, ci- sostanza dietro le apparenze, secon-
Operai e capitale, Mario Tronti ha vilizzando lo scontro, ritraducendo do la lezione marxiana della critica
insegnato per trent’anni all’Univer- la guerra in politica. Il modello da se- dell’ideologia per una realistica ana-
sità di Siena Filosofia morale e poi guire – so bene che fa scandalo so- lisi dei processi. È nient’altro che un
Filosofia politica. È stato eletto in stenerlo – era la forma della guerra Ottocento post-moderno quello che
Senato nel 1992 nelle fila del Parti- fredda, una guerra non guerreggiata, stiamo vivendo. E tutte le rivoluzioni
to democratico della sinistra e nel tutta politica, fondata sull’equilibrio tecnologi che possibili e immagina-
2013 nelle fila del Partito democrati- delle forze in campo, in grado di so- bili, che ci sono e ci saranno, vanno
co. Dal 2004 è presidente della Fon- stenere e alimentare la passione del- squarciate anche nella verità della
dazione Crs (Centro per la Riforma le contrapposte finalità. In mezzo, ci sostanza di dominio che contribui-
dello Stato) - Archivio Pietro Ingrao. sono due determinanti avvenimen- scono a tenere in piedi. Ma quando
Tra le sue ultime pubblicazioni si ri- ti macro-storici. Il primo: la vittoria si perde il proprio punto di vista si
cordano: Noi operaisti (2009), Per di un campo, la scomparsa dell’altro perde se stessi. Un ultimo punto. La
la critica del presente (2013), Del- campo. Non l’89, ma l’89-91, è il ve- fine della civiltà operaia che il supe-
lo spirito libero. Frammenti di vita ro tornante d’epoca. La storia la scri- ramento del capitalismo industriale
e di pensiero (2015), Il popolo per- vono i vincitori e quindi se la sono ha portato con sé è una svolta d’epo-
duto. Per una critica della sinistra raccontata a modo loro e secondo i ca che pesa nella storia del mondo al
(con A. Bianchi, 2019). Ed anche oggi, loro interessi. Colpa incancellabile di pari di quella che fu la fine della ci-
a 89 anni, dimostra che la freschez- quella che oggi si chiama sinistra è di viltà contadina. Si tratta anche qui di
za, e la profondità delle idee e la lu- non aver speso un grammo di pen- cogliere quei tornanti storici che in-
cidità intellettuale non hanno carta siero su quella vicenda. Gran parte cidono nelle forme di vita e aprono,
d’identità. della sua attuale inconsistenza sta certo, orizzonti nuovi, ma mai paci-
In una intervista a questo giorna- qui. C’è di peggio: aver visto lì solo ficamente, ordinatamente, sempre
le, Rino Formica ha sostenuto che il passaggio di liberazione senza ve- provocando strappi, lacerazioni, di-
il vero deficit politico che grava derne l’atto di restaurazione. Hanno sordini, disorientamenti. Si è per-
sull’Italia non è tanto la mancan- fatto da spettatori, in modo del tutto sa l’abitudine, così profondamente
za di leadership ma l’assenza di subalterno, a una commedia a lieto radicata nella tradizione del movi-
pensiero. fine, invece che leggere una trage- mento operaio, di tenere insieme la
Da decenni, non da anni, abbiamo a dia, da cui poter ricavare il momento visione dell’avvenire e l’attenzione
che fare con la crisi della politica. In- della catarsi. Ma non c’è posto per il al quotidiano. La vita delle persone è
tesa come politica moderna. Quella tragico della storia nell’esangue pro- almeno altrettanto importante quan-
che Max Weber, interprete ed ere- gressismo storicista di quella cultu- to le leggi di movimento dell’econo-
de di quella grande tradizione, ave- ra. In questo ha ragione Formica a mia, nazionale o globale che sia. C’è
va sistemato nel concetto di Beruf: privilegiare, nella spiegazione, il de- un buco antropologico nel passato
professione e vocazione. La politica, ficit di cultura rispetto al deficit di del pensiero antagonistico che pesa
come ogni disciplina umana, ha bi- leadership. come un inamovibile macigno. Per-
sogno di professionalità. E ha biso- I l s e c o n d o d e te r m i n a n te so l’asse della centralità operaia, che
gno anche di una sorta di chiamata, avvenimento? teneva insieme l’intera soggettività
una scelta di vita mossa e mo- La trasformazione del capitali- organizzabile politicamente, non se
tivata da una passione. Poi, si smo in un apparente altro da ne è trovato un altro. Non se ne è vo-
può esercitarla a vari gra- sé, per accreditare il reale luto trovare un altro. Non perché non
di di grandezza e miseria, sé eterno. Sono tra l’altro c’era, ma perché ormai non serviva.
misurate sempre sia dal- gli stessi anni: l’accop- E tutto il mondo del lavoro, su cui più sia anche questa assenza di uno sti- dell’organizzazione, che riconnet-
la capacità dei sogget- piata delle due vicende avevano pesato le trasformazioni ca- molo che viene, che veniva, da una tesse in modo creativo tradizione e
ti sia dall’intensità dei è stata micidiale. La fine pitalistiche, è stato abbandonato a se contrapposizione frontale con un trasformazione. Un bel tema stori-
tempi. Tutto ha avuto del capitalismo a cen- stesso. Ma lì era, e lì resta, la risorsa nemico che metteva in discussione co-politico ancora tutto da pensare.
inizio con la feroce re- tralità dell’industria ha di ogni conflitto sociale, diretto da il dato stesso di sistema. È accaduto Ai tempi del Coronavirus, l’Italia
azione antinovecente- segnato l’altro tornante una forza politica. qui da noi che a volte la Confindu- sembra dividersi tra chi pone la
sca che ha voluto, negli d’epoca. Si è parlato, a si- Il presidente del Consiglio, Giu- stria padronale sia stata più conflit- salute come priorità assoluta da
anni Ottanta, chiudere in nistra, del cosiddetto neo- seppe Conte, ha varato gli “Sta- tuale del sindacato dei lavoratori. Per tutelare, e chi sottolinea la neces-
anticipo il secolo grande liberismo quasi fosse una ti generali” dell’economia. Al di non parlare dei partiti della cosiddet- sità di una ripresa economica che
e terribile. Lì, mutazio- là dei risultati concreti ottenu- ta sinistra, i cui ceti dirigenti non co- eviti una tragedia sociale.
la p o - ne ge- ti, o mancati, le chiedo: ma l’es- noscono più nemmeno l’alfabeto di Non vorrei parlare più di tanto del-
litica netica senza di una democrazia, anche una cultura del conflitto. La giacula- la pandemia. L’insopportabile chiac-
mo- d e l in una fase di grave crisi come toria dell’appello alla coesione socia- chiera mediatica che ci ha oppresso
der- ca- quella che stiamo vivendo a livel- le, ha avuto e ha come conseguenza in questi mesi mi spinge salutarmen-
na, pi- lo globale, non è il conflitto socia- l’abbandono delle rivendicazioni so- te a tacere. Mi incuriosisce molto il
ap- le, un confronto vero tra visioni ciali dal basso nelle mani o di una dopo, quando superata, speriamo,
alternative? politica autenticamente di destra o di la quarantena della politica, si dovrà
La politica cammina su due gambe: un’antipolitica demagogicamente di passare al che fare nella crisi econo-
conflitto e mediazione. Questo va- sinistra. La verità è che il crollo del mica e sociale che seguirà. Vedo, im-
le per tutte le parti in competizione. socialismo ha spazzato via la credi- paurite, le sovrane forze di mercato,
Il capitalismo è una società natural- bilità di un qualsiasi progetto di so- soprattutto a livello europeo, met-
mente conflittuale. La lotta di clas- cietà alternativa. Questo è stato certo tere in campo il meglio degli arma-
se è stato il più potente strumento un problema. Era inevitabile che fos- menti di cui dispongono, le risorse
dello sviluppo capitalistico. Ha se così? O si doveva mettere in cam- finanziarie accumulate nell’ultima
costretto il capitale all’innova- po una svolta che non fosse quella stagione del loro indisturbato sfrut-
zione tecnica, al cambiamento della Bolognina? Continuo a pensare tamento delle attività di lavoro glo-
morfologico. Sono dell’idea che che al suo posto andasse messo un balizzato. Sono aperte due strade. O,
una delle cause dell’attuale rista- lavoro di lunga lena di ripensamento, per quella via, la messa sotto con-
gno dello sviluppo, a livello mondo, a livello di teoria critica e di pratica trollo della crisi, dall’alto delle isti-
mercoledì 17 giugno 2020 9

TORTORA

La voce di Enzo
«Ha ragione il mio amico
Cacciari quando dice che il Pd
«La lotta di classe è stato
il più potente strumento
contro
è stato infettato dal virus del
governismo. Ora però rivendichi
per sé la guida del governo.
di sviluppo capitalistico.
Ha costretto il capitalismo a
innovarsi. Se oggi è tutto fermo
l’ingiustizia
Unico modo per dare senso è perché è venuta meno
ed efficacia all’alleanza» la lotta di classe» IL 17 GIUGNO DEL 1983 L’ARRESTO
DEL GIORNALISTA

Francesca Scopelliti* dolore e l’indignazione per quel


che accadde devono fare anco-
ra i conti con un’attualità im-

T
roppo spesso trascura- mutata, tragicamente teatrale,
to dai giornali e dalla tv, contaminata oltretutto dal po-
l’anniversario del 17 giu- pulismo giustizialista di una so-
gno 1983 resta scolpito cietà “civile” nella quale si fatica
nella memoria di quanti assi- a distinguere le guardie e i ladri.
stettero sgomenti alla scoperta Nel gennaio 1984, in una lettera
traumatica di cos’erano diven- a Giorgio Bocca, Enzo scriveva:
tate nel nostro Paese l’ammi- «Non entro nel merito dei due
nistrazione della giustizia e del pesi e delle due misure che lei
diritto, le carceri, le leggi. Quel descrive. Valga solo un fatto. In
giorno due procuratori napo- una recente retata (mi pare sul-
letani in cerca di popolarità e lo scandalo dei Casinò) fu am-
carriera fecero una clamorosa manettato un tale, sorpreso a
e imponente retata di 856 ar- tavola, a cena, con un magistra-
resti di presunti camorristi (ne to. Ciò non significa nulla. Ma si
verranno poi condannati ap- immagina se esistesse una fo-
pena un terzo) e per sorregge- to di Tortora che banchetta con
re la credibilità di Cutolo? Lei pensa
tale inchiesta de- LA CATTIVA non sarebbe stata
cisero di infilare considerata, come
nel mucchio, sen- COSCIENZA tutte le altre infa-
za indagini e sen- mie che mi croci-
za uno straccio DELLA figgono, la “prova
di prova, un ga- schiacciante”?».
lantuomo come POLITICA E più avanti: «Ho
Enzo Tortora. Da scoperto l’Italia
37 anni ricordia- E DEI nella quale la di-
mo questa data gnità del cittadino
insieme ai com- GIORNALI viene calpestata in
pagni del Parti- omaggio a quel-
to radicale. Sarebbe il caso che lo che una volta veniva definito
lo facesse finalmente anche il il “Mussolini ha sempre ragio-
Parlamento, approvando una ne”. Ma io alla giustizia, e non
legge che istituisca nel nome di al Duce, ci credo. E affermo
Enzo la Giornata per le vittime che a battermi, disperatamen-
della giustizia ingiusta.Nell’at- te, per la Giustizia, sono oggi
tesa, questo 17 giugno 2020 io, e non quel pugno di crimi-
cade proprio quando il virus nali che la beffano, la disono-
del Trojan ha irrimediabilmen- rano, la ingannano. Le ripeto: la
te compromesso l’onorabili- mia è la storia di molti. La giu-
tà della magistratura associata. stizia quella vera, non deve ar-
Quella, per intenderci, che per roccarsi in un malinteso senso
anni ha occupato il pulpito ar- di irresponsabilità: deve sem-
rogante dell’indipendenza plicemente liberarsi da coloro
senza limiti e della superiori- che la disonorano in vista di un
tà morale senza critica ma che prezzo, di un miserabile privile-
adesso dovrebbe rassegnarsi gio. Ho compreso molte, troppe
tuzioni, che hanno imparato come si lui, sostiene che il “virus” che ha a ragionare su questo punto: come è allo scomodo banco degli im- cose, in questi mesi d’angoscia.
fa dalle soluzioni keynesiane del do- “infettato” la sinistra è quello del potuto accadere, che cosa è succes- putati. Dovrebbe, se non fosse Eppure mi batto. Fin che avrò
po ’29, o del dopo ‘45. O l’esplosione “governismo”: il Governo non co- so in questo povero nostro paese per per la benevolenza che anco- vita, forza, voce». In tutti que-
dal basso di un sociale ingovernabile me strumento per il cambiamen- ritrovarci con un primo ministro nel- ra le viene accordata da buona sti anni, grazie alla Fondazione
che metta a rischio la sopravviven- to, ma come fine. È un giudizio la figura dell’uomo qualunque che si parte della stampa: antropofa- costituita dallo stesso Torto-
za, così com’è, della fase di selvag- troppo spietato? chiama Giuseppe Conte, con un mi- ga con Enzo Tortora, per anni ra con volontà testamentaria e
gia globalizzazione liberista degli E veniamo brevemente alla contin- nistro degli esteri che si chiama Gigi complice dei tanti Palamara e al Partito Radicale, quella vo-
ultimi decenni. Bisogna prepararsi genza immediata. Sono stato fie- Di Maio, con un Bonafede alla giusti- ora silente per imbarazzo, con- ce è stata tenuta viva, non si è
all’una e all’altra delle due alternati- ramente avverso a questo tipo di zia, con una Azzolina all’istruzione? venienza e cattiva coscienza. Sì, mai spenta. Ma non basta, evi-
ve. Nel primo caso spingendo il pe- maggioranza e di governo. Adesso Questo è il problema. Da quanto lon- cattiva coscienza. La stessa che dentemente. Ci sono oggi altri
dale della politica come mediazione, che c’è, bisogna capire che farne, tano viene questa che sembra una pervade quella classe politica soggetti - partiti, associazioni,
cercando di ricavarne il massimo dei tra l’altro in un passaggio molto de- inarrestabile deriva antipolitica? E che negli scorsi decenni ha si- giornali, personalità della cul-
vantaggi, a favore della propria parte, licato. Direi così: se si vuole arriva- quali e quante le colpe di una men- stematicamente avversato le tura, dell’impresa e delle
la più debole dal punto di vista eco- re almeno all’elezione del presidente talità culturale che sa vedere solo e battaglie referendarie di professioni - che ab-
nomico e sociale. Nel secondo caso, della Repubblica, si tenga l’alleanza sempre l’ombra in agguato della per- Marco Pannella e dei ra- biano la voglia e la
spingendo il pedale della politica co- e si cambi il premier. Il Pd rivendi- sonalità autoritaria, e prima Berlu- dicali per la separazione forza di aggiungersi,
me conflitto, che più si radicalizza chi per sé la guida politica del gover- sconi e poi Renzi e ora Salvini. Senza delle carriere dei magi- rendendola più for-
più può vedere la propria parte co- no: l’unico modo per dare dignità ed mai gettare lo sguardo dentro e ol- strati, per l’abolizione te? Dalla risposta a
me quella potenzialmente più forte. efficienza a un’alleanza che di per tre questa forma sociale, con le sue del sistema elettorale questa domanda di-
Naturalmente, mediazione e conflit- sé è priva dell’una e dell’altra. È ve- insopportabili condizioni di vita, di del Csm a liste pende buona
to non si escludono in assoluto. Si ro quanto dice il mio amico Caccia- lavoro, di azione, di pensiero. E con concorrenti parte del no-
relativizzano, a seconda della con- ri che il Pd è stato infettato dal virus quali armi per la lotta. e per l’eli- stro futuro.
tingenza, che consiglia di mettere al del governismo. Non meno che da minazione
primo posto l’una o l’altro. Nel pri- altri virus: azionismo, giustizialismo, A sinistra Mario Tronti degli inca- *Presidente
mo caso servirebbe di più possedere moderatismo. Tutti limiti di cultu- Al centro Berlino 1989, festeggiamenti richi extra- Fondazione
le leve di governo. Nel secondo caso ra politica. Mi interessa dire una co- per la caduta del Muro giudiziari. per la
sarebbe più conveniente sfruttare la sa. Gli intellettuali di sinistra, invece Insomma, giustizia
posizione di opposizione. di firmare appelli a sostegno del go- A lato
37 anni Enzo
Massimo Cacciari, ma non solo verno Conte, si mettano a riflettere e Enzo Tortora
dopo, il Tortora

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