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SESSIONE F NUOVI ORIENTAMENTI NELLA PROGETTAZIONE DELLE GALLERIE MEDIANTE FORO PILOTA Ignazio BECCHI - Universita di Firenze Bnrico CALISTRI Rocksoil S.r.1. Kilano Pietro LUNARDI - Universita di Firenze ‘Sirio ORSI - Rocksoil S.r.1. Milano 2. PREMESSA La corretta progettazione di una galleria richiederebte 1a conoscanza a priori della situazione litologica, Strutturale, stratigrafica e idrogeolo” gica delle formazioni interessate dallo scavo e delle caratteristiche geomecca- niche dei diversi litotipi. Fino a qualche anno fa io studio di fattivilita di una galleria, nelle condizioni pid favorevoli, poteva fon— darsi su conoscenze desunte per lo pid da osservazioni geologiche condotte in superficie, da indagini geognostiche in sondaggio ‘operate locaimente lungo il tracciato dell'opera e dall'esane dei campioni di roccia prelevati alla quota della galleria stessa Pid di un tunnel, stradale ferrovia~ rio 0 idraulico, soprattutto se inte~ ressato, su notevoli sviluppi, da in- portanti coperture, @ stato affrontato con scarse conoscenze geologiche « geomeccaniche, affidando. all’ improv- Visazione degli esecutori {1 compito di Tisolvere in corso d'opera tutte le difficolta (imprevisti geologici od idrogeologici) che una campagna geogno- stica preventiva di tipo tradizionale non avrebbe mai potuto evidenziare Oggi, il progresso tecnologico, i'af- finamento ¢ la maggior confidenza con le ‘tecniche di scavo meccanizzato in terreni con caratteristiche di resi- stenza oe deformabilita anche variabili permettono di affrontare il tena dello studio di fattipilita delle gallerie e della loro progettazione secondo un’ ot~ tica completamente nuova. Liopportunita di poter scavare un cunicolo di prospezione o "foro pilota” in asse alla futura galleria e quindi di, poter disporre di questo "condaggio oriazontale a misura d'uomo” in cui operare i rilievi geologico-geotecnici necessari per 1o studio del -comporta- mento dell'ammasso roccioso e per 1a scelta degli intervent! di stabilizza- gione e di contenimento definitive in scala reale, apre, senza dubbio, un nuovo capitolo nella storia delle ‘gal- lerie che comportera grandi mutamenti sul piano progettuale, operativo ed economico. In questa memoria si analizzano solo alcuni aspetti del problena e delle nuove tematiche che, in campo geomecca- nico e quindi progettuale, | vengonc proposte dall'utilizzazione’ del foro pilota, Viens proposta, in particolare, una nuova metodologia per la caratterizza~ zione del comportamento degli amaassi rocciosi, che si avvale dell’acquisi- zione e' successiva claborazione dei dati ottentbili dall'apertura di un foro pilota (fig. 1) effettuato con l'ausilic di una machina fresante per lo scavo integrale e continuo Fig. 1 Dall'analisi del meccanismo 4! intera- gione tra la fresa, utilizzata come "sonda penetrometrica", ¢ la rocelay unitamente allo studio geologico di dettaglio effettuabile all’ interno del foro pilota, @ stato possibile trarre una prima serie di conclusioni su di un nuovo criterio per la classificazione degli ammassi rocctosi e per 1a deter- minazione quantitativa di. quei para- metri geomeccanici di resistenza d'an- masso fino ad oggi di cost difficile acquisizione e tuttavia molto utill par una corretta progettazione, — 488 — IMPIBGO_DBL_CUNICOI 2 eT PRomPE ZION DE oAtLERTS Hella costruzione delle gallerie, la meccanizzazione del cantiere e l'elabo- razione di programmi di lavoro hanno una validita solo a condizione che L'esecutore “sia posto nella condizione di conoscere, preliminarmente e con sufficiente attendibilita, la risposta allo scavo delle formazioni da attra- Allo stesso tempo una razionale pro~ gettazione deve comprendere una comple- ta determinazione delle caratteristiche geologiche e geoneccaniche delle forma Zioni interessate dal tracciato della galleria, determinazione che pu’ eccere effettuata solo attraverso l'esecuzione di sondaggi sufficientemente frequenti onde avers la posgibilita di_ redigere ba attendibile profilo geognostico. Purtroppo, la semplice prospezione geologica. ésterna non @ sufficiente a precisare, con la necessaria appros- Simazione, in fase di progetto esecuti- vo, le ‘caratteristiche delle rocce interessate dall'apertura della galle~ ria ed 11 presum{bile comportamento allo scavo dell'ammasso roccioso, spe- Cialmente quando questa si sviluppa a notevole profondita. Dialtra. parte, perforazioni di son daggio spinte alle profondita necessa~ rie nel caso di potenti coperture, si Presentano spesso di difficile realiz- Zazione edi costo notevolmente eleva to Risulta quindi evidente come la com- pleta conoscenza delle rocce da attra- versare, pud soltanto essere ottenuta con la preventiva apertura di un cuni- colo esplorativo che consenta, in un primo tempo, al progettista, 1a possi- Dilita di prevedere adeguati'interventi di stabilizzazione e di. contenimento, in un secondo tempo, all'esecutore, di predisporre razionali sistemi di scavo. Liesecuzione di un cunicolo con una fresa di piccolo diametro (33 4m) @ attualmente quanto di pid avanzato si possa richiedere ai metodi di indagine preventiva, in quanto lo stato di alte Tazione e'la condizione di frattura~ zione che si possono rilevare all'in- terno del cunicolo subito dopo {1 pas- saggio della macchina, coincidono ra gionevolnente con le caratteristiche che l’ammasso aveva prima dello scavo, cioe allo stato naturale. Infatti, malgrado che la spinta glo- bale esercitata sul fronte dalla testa di abbattimento possa essere molto elevata ({] suo valore pud raggiungere @ superare le 500 t), il valore unita- rio della spinta non supera qualche kg/emq, per cui gli effetti di disturbo sulla foccia sono minini. Pud essere allora effettuata, ponen- dosi cos! nelle condizioni pit favore— voli di rilevamento, una descrizione molto accurata e dettagliata, sia delle conaizioni lito - stratigrafiche delle varie formazioni geologiche attraver- Sate, Sia del sistem! di discontinulta che "Interessano l'amnasso, avendo 1a posaibilits div osservarti da’ vicino Guasi. allo ctato naturale e \potendone Geguire’ nel’ tempo i'evoluzione per Talterazione ad opera degli agent atnosfericl e per effetto dell’ incor- fere. delle covratenaion! indotte dal- $fapertura del ‘cavo. ‘in, Presensa “Ai in, euntcolo piiota offre pol 1'opportun poter Faceo= Gllere” una povevole quantita di dati Sulle’ caratteristiche meccaniche del- T'anmasso roceloso attravereato, rica~ tabill da prove geomaceaniche in situ, Gail'analie! det parametri legattal~ Tavanzanento della macchina fresante © dal riievanento dei fenonenl deformati- {Pas cavo Cconvergenze superficial e profonde) 3. LA_MBCCANIZZAZIONE PER LO _SCAVO “—TNTEGRALE E CONTINUO DELLE GALLERIE Dando per scontati gli elementi co- etruttivt ed i principi di funzionamen- to di una macchina per lo scavo inte- grale e continuo, si ricorda che la prima galleria nella quale venne appli- Gata con successo Una macchina del genere fu quella della Oahe Dam nel South Dakota (USA), ove una attrezza~ tura della casa ‘Robbins entrd in funzione nel 1953 e perford ii tunnel ad una velocitA media di 3 m/n. 11 concrete sviluppo delle ‘machine per lo scavo continuo ed integrale ha inizio, quindi, solo nel 1953. Da allo- ra, 0 per lavori di tipo sperimentale o per effettivo scavo di galerie, con maggiore o minore successo, i casi di impiego sono rapidamente aumentati In Italia la fresa ha trovato una delle sue prime applicazioni agli inizi degli anni '7@ quando 1'ENEL la adottd per la realizzazione della galleria di derivazione dell'impianto idroelettrico del Brasinone. Successivamente si sono avute, sempre in Italla, nunerose altre applicazioni di questa tecnica di sca- vo, sia per gallerie di derivazione (Talore, Sila, Ridracoli, ecc:), sia per la realizzazione di pozzi di venti- Tazione (Fre jus). Recentemente Gono stati realizzati, in asce a gallerie di tipo autostradalé e ferroviario a due vie, cunicoli pilo- ta di piccolo dianetro (3.7 4 m), 0 con Yo scopo di eliminare gli imprevisti geologici ed idrogeologici come per la galleria di valico ANAS presso Forca €anapine, 0 per risolvere problemi di ventilazione, 'o per ridurre anche fino al 40% le incidenze di esplosivo in fase di allargoe limitare le vibra- zion indotte dall'esplosione delle volate nel caso di gallerie poste in vicinanza di centri abitati (galleria =10 = F.8. "Caponero" a San Remo, AUIS "S. Kartino” a Lecco). Tuttavia, soltanto di recente si 2 pensato alla realizzazione di un cunt- colo esplorativo mediante fresa con 11 principale obiettivo di effettuare, Sulla base dei dati raccolti, una cor= retta ed ottimizzata progettazione dei rivestimenti e dei sistemi di drenag- gio, e di predisporre un'adeguata orga- Bizzazione del cantiere per la succes siva fase di allargo (galleria F.S. “Prato Tires" a Bolzano, galerie F.S."S, Leopoldo", "Kalborghetto”, *Camporosso” presso tdine). Un'ulteriore e originale applicazione del foro pilota, proposta da uno degli seriventi per la galleria F.S. "Zuc del Bor" sulla linea Udine - Tarvisio, @ stata sviluppata dai tecnici delle Ferrovie dello Stato ed @ attualnente in fase di realizzazione Si tratta di un intervento atto a limitare i notevoli ritardi accumulati a seguito di una preventiva campagna gaognostica di tipo tradizionale, rive- latasi insufficiente. Liesecuzione del foro pilota secondo lo ‘schema riportato in fig. 2 consente di raggiungere una completa conoscenza dell’ammasso roccioso senza peraitro galleria intralciare { programm! di scavo gia esistenti e permette, a foro comple- tato, di sfruttare ‘tutti i vantaggi operativi che esso comporta (per mag- giors dettagli si rimanda alla memoria “Evoluzione di alcuni aspetti proget- tuali relativi ad infrastrutture ferro- viarie sviluppantesi prevalentemente in sotterraneo" di R, Casale ec. Comin presentata in questo stesso Congreso) La realizzazione di by-pass eseguiti con fresa pud essere considerata, nel caso di galerie molto lunghe, con coperture elevate e difficill access! laterali, una valida alternativa a finestre'e pozzi d'accesso. 4. STUDIO DELL" INTERAZIONB ROCCIA-PRESA ASR DRL ane Phospe ig L'idea di aprire preventivamente un foro pllota con una fresa in asse alla galleria definitiva con lo scopo di utiligzare 1 ricultati per 1a progetta- zione degli interventi di stabilizza- zione e dei rivestimenti, pone 11 problena dell'interazione tra la roceia ela machina in termini sostanzial- mente diversi nei confronti degli studi effettuati in proposito fino ad oggi. Gli studi fino ad ora compiuti sull’argomento, infatti, erano rivolti per lo pid allé qualificazione geomec- canica deli’anmasso roccioso, mediante prove in laboratorio e in situ, con il preciso scopo di definirne la'« freca~ bilita » in riferimento ad un tipo o ad un altro di macchina. Lianalisi_ teorica del funzionamento delle macchine e dell'azione degli utensili nel lavoro di. disgregazione della roccia, l'esame delle sue pro- prieta pid atte a spiegarne il compor- tamento nei confronti degli utensili di abbattinento, lo studio a posteriori di vari casi pratici d'impiego, hanno effettivamente pernesso di raggiungere aicuni degli obiettivi desiderati ed hanno contribuito all'affinamento tec- nologico delle macchine ¢ all'ottimiz~ zazione dell'uso dei taglienti Dialtra parte la fattibilita di un cvnicolo pilota da realizzare con fresa pud essere garantita, con sufficiente approssimazione, dalle _informazioni ricavabili dal’ rilievo geologico di superficie e dalle prove di laboratorio effettuate su campioni prelevati in sondaggio, Senza peraltro ricorrere ad indagini ‘pid approfondite e senza la Recessita di conoscere con completezza le caratteristiche dell'ammasso roccio- 50 in situ (anche perché di ben diffi- cile valutazione preventiva). Cid gra- zie anche ai notevoli progresci tecno- logici che hanno reso tali macchine pid versatili nei riguardi della tipologia del terreno rispetto al passato. Yiell'ottica del foro pilota, in defi- nitiva, ci si preoccupa ‘meno di gtudiare a fondo il problema della fresabilita, dando quasi per certa, vista l'elasticita @ l'adattabllita, raggiunta dalle macchine ai vari tipi di terreno, 1a fattibilita dello scavo neccanizzato ed un cuo sicuro rendimen- to. Da qui deriva una diversa imposta- zione del problema dell'interazione tra la roccia e la machina: fino ad ora ol — 490 — ricercava un indice di abbattibilita della roccia, partendo dalla conoscenza delle caratteristiche meccaniche di quest'ultina, oggi l'obiettivo pud es- Sere quello di sfruttare le prestazioni stesse della macchina, unitamente ad altre informazioni, allo scopo di ca~ ratterizzare 1'amnasso roccioso e quin- ai di determinare i dati di progetto per la futura galleria : 1'impostazione del problema viene cosi praticamente ribaltata, 5. MBTODO DEL FORO PILOTA 5.1 Descrizioi Alla luce di quanto prenesso la ca~ ratterizzazione degli annassi rocciost, Sia dal punto di vieta geostrutturals che dal punto di vista geomeccanico, pUud essere effettuata, in alternativa ai tradizionali metodi d'indagine, me- iante la raccolta e la successiva elaborazione dei dati ricavabili dal- L’apertura di un foro pilota realizzato mediante fresa (vedi fig. 3). discontinulta che caratterizzano 1'am- masso roccioso, @ possibile osservare {1 comportamento della fresa nella sua azione di ccavo raccogliendo sistozati- camente 1 dati inerenti 11 suo avon- zamento ed il suo funzionamento wuali, fra gli altri, la spinta alla testa, 1a velocita di ‘avanzanento, la potenza assorbita dai motori. T dati cost. ottenuti, gestiti con L'auetlio di un computer, costituiscono la base di una serie di elaborazioni aventi lo scopo, sia di classificare Tannasso roccloso evidenziandone, sulla base di un'analisi statistica, zone con analogo conportamento geomec- canico, sia di determinare quantitati- vamente Ja sua resistenza a compres- Gione dallo studio dell'interazione tra la macchina @ 1a roccia. La progettazione delie gallerie pud essere quindi effettuata, sulla base degli elementi ottenuti, "in modo molto pid aderente alle reali condizioni incontrate dal tracciato, permettendo una corretta e ottimizzata scelta degli interventi di stabilizeacione e degli spessori dei rivestimenti definitivi. ewan Ate ere, Fig. 3 In tal modo oltre a poter eseguire un rillevo dettagliato all'interno del cunicolo, consistent nell’ identifica~ zione délle varie formazioni sotto il profilo litologico - stratigrafico © Rell'individuazione dei sistemi di 1 io nel foro pilota Un amaasso roccioso pud essere visto come un complesso sistema strutturale — 491 — Fig. & \ Fig. 5 \ 9. — 492 — relazion{ fra i vari gruppi Per effettuare un’analisi di questo tipo si rende necessaria la etandardiz~ zazione degli elenenti delle matrici in modo che ogni colonna (ineieme Xi con i = 1, ..... di misure di uno stesso paranetro Sui vari campioni) abbia media nulla e varianza unitaria. Cost essendo : dove : Xm= media delle misure origina- rie; Sq4= deviazione standard delle misure originarie; X= valore standardizzato della misura originaria { Xmn= media delle misure standar- dizzate; Sy= deviazione standard delle Meure etendaraizzate. Questa procedura assicura che ogni variabile abbla lo stesso peso e per~ mette di considerare parametri con unita di misura ed entita completamente diverse ed altrinenti non confrontabi- i i1 criterio che ci usa per la deter- minazione della cimilarita tra i vari campjoni @ quello della distanza eu- clidea espressa da : dove misura della variabile k-ma sul campione i-mo; nisura delle variabili k-ma sul campione j-mo; Dij= < distanza > fra 41 campione 4 ed il campione j. Si costruisce cos! una matrice Ix W simmetrica in cui ogni elemento Dij rappresenta la similarita fra i campio- niie J. I raggruppanenti si effettuano in base ad una tecnica nota come "weight pair-group method" con medie aritme- tiche : si individuano gli elementi nassimi della matrice di similarita ed in base ad essi si formano le coppie a pid elevata affinita, dopodiche ¢ pos— sibile aggiungere ulteriori elementi ai centri di clusters, cost individuati, selezionando cempiicemente tra i can piont residui quelli che risultanc avere, ad un secondo livello, maggiore affinita con le medie del clusters gia fornati. E' ovidente che ad ogni aumento del Livello di raggruppanento diminuisce 11 livello di similarita tra gli elementi del singolo cluster producendone quindi una gerarchizzazione. Un modo grafico utile per rappresen- tare la gerarchizzazione ora descritta @ quello dei diagrammi ad albero o dendrogranmi Un! ulteriore analisi, basata sempre sulle informazion! ottenute dallo scavo dei “foro pilota consiste nella valuta- zione della resistenza a compressione dell'ammasso roccloso (red). In considerazione del fatto che la fresa nella sua azione di abbattimento non’ coinvolge soltanto le proprieta della roccia rilevabili su piccola scala ma anche e soprattutto quelle su media e su grande scala, si pud af- fermare che la sua azioné disgregatrice costituisce una vera e propria prova distruttiva che investe 1'ammasso | roc- ctoso con tutte le discontinuita e disomogeneita che lo intereseano, e per questo essa pud essere sfruttata per 1a determinazione delle caratteristiche Limiti di resistenza dell'annasso stes~ i1 meccanisno di penetrazione adotta- to nello studio dell'interazione tra la macchina e la roccia assune che 1"uten- sile penetrante non sia tanto la lama metallica, ma la somma di questa e di una sottostante porzione di roccia completamente polverizzata e compressa quasi idrostaticanente. Questa polverizzazione ha luogo solo se il rapporto tra la forza agente sulla roccia penetrata e la superficie di contatto supera 11 carico di rottura della roceia etessa. La roccla polverizzata _trasmette idrostaticamente a quella circostante una pressione corrispondente al carico di rottura che determina, lateraimente al punto premuto, 11 distacco di sca- glie di roceia’per sforzi di taglio (fig. 8). Sulla “base di questo meccanisno di penetrazione, considerando le caratte- ristiche geometriche della fresa e i suoi paranetri di avanzamento e di funzionamento si ricava: — 495 — Ogq= FLD, 1,N,S, Ve, Va) resistenza a comprescione dell'anmasco; D= diametro di scavo; 1 = raggio det dischi; N= numero dei dischi; S= spinta dei martinetti alle testa; M= velocita di rotazione del- la testa; yelootta. aevanzanento ¥ istantanea. La resistenza a compression cost calcolata costituisce un paranetro geo~ meccanico di notevole importanza’ ai fini della progettazione dell’ opera da realizzare e rappresenta un indica di qualita dell'anmasso roceioso Fig. 8 6. APPLICAZIONI 6.1 11 foro pilota di Prato Isarco 11 tentativo di caratterizzere, ai fini della progettazione, 1 anmasso roccioso sulla base dei dati ottenut! dall'apertura di un foro pilota, @ stato per la prima effettuato per’ la galleria ferroviaria tra Prato Tires e Ponte Gardena sulla linea di variante Verona ~ Brennero attualmente in fase di, esecuzione ad opera del Consorzio COMER con 1a consulenza geotecnica dello studio ROCKSOIL di Milano. Ltopera in esame si inserisce nel recente piano di ammodernamento della rete ferroviaria nazionale e costi- tuisce una variante della linea preesi- stente. 1 nuovo tracciato ef eviluppa interamente in galleria per circa 13 Km interessando 11 versante sinistro della Valle del fiume Isarco, con coperture variabili tra 1 50 e 1400 m. La metodologia di scavo adottata consiste, appunto, nella. preventiva realizzazione di un’cunicolo esplorati- vo eseguito con una fresa di 3.5m di dianetro e successivo allargo mediante esplosivo. Lungo ii tracciato della galleria, da Sud verso Nord, 1 litotipi che ci in- contrano sono costituiti per la maggior parte da ignimbriti e tufi appartenenti al Complesso Vulcanico Atesino (molto diffuso ¢ caratterizzante estese aree del Trentino Alto Adige) e soltanto nel tratto finale si hanno delle rocce filladiche costituenti il basamento cristallino, Liesacuzione del cunicolo esplorativo @ ‘iniziata alla fine del 1984 ad opera dell'impresa ILBAU (Austria) incaricata dei lavori. A tuttoggi sono stati eca- vati circa 12 Km. Per naggiori informazioni sull'anda- mento dei lavori e sui problemi affron- tati si rimanda alle memoria "Il cuni- solo pilota realizzato con fresa: i suoi riflessi nella progettazione ed seecuzione di gallerie ferroviarie" di {. F. Montanari, C. Comin, A. Nicolini, E. Pizzarotti. 6.2 Analisi ed elaborazion Sulla scorta dei dati ricavati dal rilievé geologico di dettaglio effet- tuato dall'interno del cunicolo e uti- lizzando le registrazioni dei parametri di scavo della fresa 8 stata condotta un’analisi su un tratto di 1000 m com- preso tra le progressive 1160 ¢ 2160 Hel tratto esaminato, pur rilevando la ‘costanza del tipo litologico, @ stata riscontrata la presenza sia’ di zone caratterizzate da intensa frat- turazione e alterazione, con rilasct di Foccia e numerosi interventi di conso- Lidamento, sia di zone sane e onogenee. 1 1000 m di cunicolo considerati sono stati suddivisi in tratte della stessa lunghezza adottando un passo di campio— nanento pari a 10 m. Sono risultati 100 campioni per ognuno dei quali sono stati ricavati i valori medi dei para- metri gia citati nel paragrafo 5.4. La matrice cost ottenuta é stata utilizea- ta per applicare la cluster analysis e per calcolare la resistenza a compre: Sione dell'ammasso roccioso I risultati ottenuti con la cluster analysis sono rappresentati in fig. 9: il diagranma, riportando in funzione della posizione del campione il suo gruppo di appartenenza, rappresenta la suddivisione in categorie di comporta~ mento geomeccanico del tratto esamina- to. in fig. 10 @ riportato, invece, 11 diagramma della resictenza a compres- sione dell'ammasso roccioso : si osser~ va come essa, nei 1002 analizzati, varia da un minimo di circa 150 kg/cn! = 496 — uti + Galleria FS P.Tires - P.Gardena progressiva [m] Fig. 9 Galleria FS P.Tires ~ P.Gardena “a0 [ka/emq) progressiva [nm] Oy = resistenza a conpressione dell'ammasso roccioso Fig. 10 — 497 — ad un massimo circa di 700 kg/cm?. L'andamento della resistenza a compres~ sione cos! ricavata ha avuto un pieno riscontro con le reali. condizioni rile- vate all'interno del cunicolo. Come si vede dalla fig. 11, alla zona, ad esem- pio, presso progretsiva m 1200, per cui Sono stati ricavati bassi valori della recistenza a compressione, corrisponde effettivaments una roccia densamente fratturata con distacchi di materiale ed interventi di consolidamento, mentre alla zona presso progressiva 'm 2080 (fig. 12), ove @ stato ricavato il valore pid alto della resistenza a conpressione, corrisponde effettivamen— te una roccia molto sana e massiva ove il comportanento deli’ ammasso si avvi- cina a quello della matrice Si fa presente che le interruzioni riscontrabili nei diagrammi precedenti sono dovute all'incompletezza dei dati sulla base dei quali @ stato effettuato lo studio. Un'altra conferma dei risultatt otte- auti si ha dal confronto tra la resi- Stenzaa compressione (fig. 10) ¢ il diagranma che rappresenta la suddiv: Sione in categorie di comportamento (fig. 9). Si nota infatti come 1 due diagrammi ciano acsai simili nel loro andamento, @ cio® a zone caratterizzate da un'elevata resistenza a compressione corrispondono effettivadiente zone ca~ Tatterizzate da un buon, comportamento, geomeccanico viceversa. T risultati ottenut} permettono di effettuare una progettagione basata su elementi certi e comprovati e non piv su pure e semplici previsionl, con maggiore aderenza, quindi, aile'reali Gondizioni dell'ammasse roccioso inte- ressato dal tracclato della galleria e consentono, in definitiva, L'ottimizza- zione degit spessori del’ rivestimento finale. 2. CONCLUSTONT Lo studio condotto costituisce, for- se, un primo passo nella direzione deli'utilizzazione delle informazioni ricavabili dall'apertura di un foro pilota realizzato cop una fresa per la progettazione delle gallerie. La possibilita di dotare le machine aiscavo di moderné e pid avanzate strumentazionl per l'acquisizione di elementi geomeccanici sempre pil com pleti apre un orizgonte nuovo alla caratterizzagione degli anmassi roccio~ Sie concente di rinnovare e adeguare ai tonpi 1a progettazione stessa delle galerie. BIBLIOGRAFTA AbtL della Giornata di Studio "Scavo di gallerie in roccia con fresa a piena sezione" Torino, 12 aprile 1978 Calistri B. - Orsi 8. "Nuovi orientanenti nella progettazione delle gallerie mediante foro pilota” Tesi di laurea. Universita degli Studi di Firenze ~ Facolta di Ingegneria jooley W. - Lohnes P. Multivariate data analysis” J. Wiley & Sons, ew York 1971. Hendall X. “Multivariate analysis" Hafner Press, Wew York 1975 — 499 —

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