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E DIRITTI
CONNESSI
DOCENTE: LUCA DE GREGORIO
FONTE E LINKS : WIKIPEDIA
ANNO DIDATTICO 2014/2015
1
INDICE
2
I diritti dell'autore
Il diritto nasce al momento della creazione dell'opera, che il codice civile italiano identifica[7] in
Quindi è dall'atto creativo che, incondizionatamente, il diritto si origina; non vi è pertanto alcun
(a differenza del brevetto industriale e dei modelli e disegni di utilità che vanno registrati con
L'autore ha la facoltà (positiva) di sfruttare la propria opera in ogni forma e modo. Questa facoltà
discende dal riconoscimento anche a livello costituzionale della libertà di iniziativa economica
privata.
Ciò che il diritto d'autore riconosce al creatore di un'opera sono piuttosto una serie di facoltà
esclusive (ovvero negative), per impedire a terzi di sfruttare economicamente la propria opera.
pubblicazione
riproduzione
trascrizione
stessa internet), compresa la sua messa a disposizione del pubblico in maniera che
ciascuno possa avervi accesso nel luogo e nel momento scelti individualmente (le
distribuzione
3
vendita
noleggio e prestito.
Tutti i predetti diritti sono indipendenti l'uno dall'altro: l'esercizio di uno non esclude l'esercizio di
tutti gli altri. Inoltre tali diritti riguardano sia l'opera nel suo insieme, sia in ciascuna delle sue
parti.
economica. Il primo è strettamente legato alla persona dell'autore e, salvo casi particolari, tale
rimane, mentre il secondo è originariamente dell'autore, il quale può cederlo dietro compenso
(ma anche gratuitamente) ad un acquirente (licenziatario), il quale a sua volta può nuovamente
cederlo nei limiti del contratto di cessione e della legge applicabile, fermi i diritti morali.
4
Diritto morale
Mira a tutelare la personalità dell'autore, il suo onore e la sua reputazione con una corretta
I diritti morali sono per loro natura imprescrittibili, irrinunciabili, inalienabili (l'eventuale cessione
dei diritti di sfruttamento economico dell'opera da parte dell'autore a terze figure, non pregiudica
il diritto morale che rimane inalterato) e autonomi (il diritto morale è indipendente dai diritti di
sfruttamento economico. Qualora concorrano gravi ragioni morali, l'autore può sempre disporre il
ritiro dell'opera dal commercio anche dopo la cessione dei diritti economici).
Nonostante l'inalienabilità del diritto morale, se l'autore riconosce e accetta le modificazioni della
propria opera, "non è più ammesso ad agire per impedirne l'esecuzione o per chiederne la
I diritti morali, con una eccezione, sono inoltre illimitati nel tempo in quanto durano per sempre e
possono essere fatti valere anche dagli eredi: "Dopo la morte dell'autore il diritto morale può
essere fatto valere, senza limite di tempo, dal coniuge e dai figli e, in loro mancanza, dai genitori
e dagli altri ascendenti e da discendenti diretti; mancando gli ascendenti ed i discendenti, dai
L'autore gode del diritto di rivendicare la paternità dell'opera, cioè di esserne pubblicamente
indicato e riconosciuto come l'artefice e all'inverso, che non gli venga attribuita un'opera non sua
o diversa da quella da lui creata. L'usurpazione della paternità dell'opera costituisce plagio,
contro il quale il vero autore può difendersi ottenendo per via giudiziale la distruzione dell'opera
dell'usurpatore, oltre al risarcimento dei danni (in caso di opera anonima o pseudonimal'autore
può rivelarsi, se vuole, quando meglio crede) e di opporsi a qualsiasi modifica o ad ogni atto che
5
L'autore di un'opera anonima o pseudonima ha sempre il diritto di rivelarsi e di far riconoscere in
L'autore ha anche il diritto di rivendicare l'opera nel caso terzi dicano di esserne gli autori (questo
Il diritto di paternità si estende anche al potere di pretendere che il nome dell'autore venga
indicato sull'opera; tuttavia questa facoltà non ha carattere inderogabile ma dipende dall'opera e
dagli accordi presi (per esempio nel caso di opere collettive, gli autori dei singoli contributi
possono accordarsi sull'omissione del nome; in tal caso l'autore non può pretendere il contrario
ma può solo dichiararsi autore del contributo e indicare il proprio nome in caso di utilizzazione
L'editore è obbligato a riprodurre e porre in vendita l'opera col nome dell'autore, ovvero anonima
Gli autori dell'opera cinematografica hanno diritto che i loro nomi siano menzionati nella
Il diritto di paternità tutela, oltre a quello dell'autore, anche l'interesse pubblico, garantendo la
Dopo la morte dell'autore mantengono tali diritti i discendenti. È il diritto morale che regola la
pubblicazione delle opere inedite effettuata dagli eredi dell'autore. Precisamente: " Il diritto di
pubblicare le opere inedite spetta agli eredi dell'autore o ai legatari delle opere stesse, salvo che
l'autore abbia espressamente vietata la pubblicazione o l'abbia affidata ad altri" (art. 24.1 L.
633/41).
L'autore ha diritto ad essere giudicato dal pubblico per l'opera così come egli l'ha concepita e a
conservare la reputazione che deriva dalla corretta conoscenza dell'opera. Questo diritto tutela
6
non solo le modifiche dell'opera ma anche qualsiasi modalità di comunicazione dell'opera che ne
La tutela del diritto morale all'integrità dell'opera riguarda solo quelle modifiche che comportano
dell'autore è necessario far conciliare e tener conto delle esigenze di carattere tecnico sorte nel
corso della realizzazione dell'opera o delle esigenze pratiche del committente che l'opera non ha
soddisfatto.
In particolare:
"nelle opere dell'architettura l'autore non può opporsi alle modificazioni che si rendessero
necessarie nel corso della realizzazione. Del pari non potrà opporsi a quelle altre modificazioni
nelle opere cinematografiche al produttore è attribuita " la facoltà di apportare alle opere
633/41);
negli articoli di giornale al direttore è attribuita la facoltà di " introdurre nell'articolo da riprodurre
quelle modificazioni di forma che sono richieste dalla natura e dai fini del giornale" (art. 41 L.
633/41).
Gli atti a danno dell'opera cui l'articolo 20 si riferisce ("..di opporsi a qualsiasi deformazione,
mutilazione od altra modificazione, ed a ogni atto a danno dell'opera stessa..") sono modalità di
falsano la percezione.
7
l'utilizzazione dell'opera per la promozione o per la pubblicità di prodotti;
C) Il diritto di pentimento.
L'art. 142 L. 633/41 e l'art. 2582 del codice civile stabiliscono che l'autore può domandare il ritiro
In tal caso l'autore ha l'obbligo di corrispondere un indennizzo a coloro che hanno acquistato i
Questo diritto è inalienabile e irrinunciabile ma a differenza degli altri diritti morali, dopo la morte
dell'autore non può essere esercitato dai familiari; precisamente "è personale e non
D) Il diritto d'inedito.
prima pubblicazione dell'opera, recedendo dai contratti con cui egli abbia disposto dei diritti di
utilizzazione.
chiunque, anche a fini economici, purché sia rispettato il diritto morale alla titolarità artistica.
8
Diritti di utilizzazione economica
I diritti patrimoniali, detti anche diritti di utilizzazione economica, sono disciplinati della legge sul
diritto d'autore. La norma che stabilisce cosa sono i diritti patrimoniali è l'art. 12 Legge 22 aprile
1941 n. 633: secondo questo articolo, l'utilizzo economico dell'opera può avvenire in ogni forma
e modo. Inoltre, la prima forma di pubblicazione viene considerata come prima forma di esercizio
di un diritto di utilizzazione.
Questi diritti durano tutta la vita dell'autore e fino a 70 anni dopo la morte di quest'ultimo (art 25
Dopo la morte dell'autore, il diritto di utilizzazione dell'opera, quando l'autore stesso non abbia
altrimenti disposto, deve rimanere indiviso fra gli eredi per il periodo di tre anni, salvo che
decisione dell'autorità giudiziaria. Dopo i 3 anni gli eredi possono stabilire, per comune accordo,
che il diritto rimanga ancora in comunione per la durata che sarà da essi fissata, entro i limiti
Uno dei coeredi o una persona estranea alla successione dovrà prendersi il compito di gestire
l'amministrazione e la rappresentanza degli interessi della comunione. In caso ciò non fosse
possibile il compito sarà affidato alla SIAE (art 116 L. 633/41). L'amministrazione si potrà solo
occupare dei diritti di utilizzazione dell'opera. In caso di nuove edizioni o altre elaborazioni dovrà
avere il consenso degli eredi rappresentanti la maggioranza per valore di quote ereditarie (art
117 L. 633/41).
I diritti di utilizzazione economica, a differenza dei diritti morali, possono essere trasferiti oppure,
terzi. L'articolo 27 specifica che, in caso di opera anonima o pseudonima, essa gode della
riserva dei diritti di utilizzazione economica fino al settantesimo anno dopo la data di prima
I diritti di utilizzazione economica, detti anche diritti patrimoniali, sono raggruppati in tre
categorie:
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Diritti di riproduzione e distribuzione.
Tutti i diritti esclusivi appartenenti a queste categorie sono indipendenti tra loro: l'esercizio di uno
L'autore può esercitare i seguenti diritti esclusivi per autorizzare, o no, azioni sulla sua opera.
Si riferisce alla realizzazione di copie, temporanee o no, dell'opera, non solo su supporti materiali
ma anche digitali. Le copie temporanee per la trasmissione su reti o per un utilizzo legittimo
Il diritto di riproduzione comprende la riproduzione con i soli mezzi autorizzati dall'autore. Ogni
mezzo di riproduzione è indipendente dagli altri, secondo il principio di indipendenza dei diritti
La riproduzione non comprende la distribuzione: i due concetti non sono legati tra loro. Secondo
l'art. 68.3 è consentita la riproduzione “mediante fotocopia, xerocopia o sistema analogo” purché
Riguarda l'uso dei mezzi specifici per la trasformazione dell'opera in forma scritta o riprodotta.
L'autore gode del diritto di messa in commercio o in circolazione della propria opera materiale. In
Italia è esclusa la distribuzione su internet, che fa parte dei Diritti di comunicazione al pubblico, a
differenza di altre nazioni, come gli Stati Uniti d'America, che lo integrano nel diritto di
10
Una volta che la specifica copia dell'opera è stata messa in commercio, sotto autorizzazione
solo all'interno dell'Unione Europea e prevede la libera circolazione (sempre all'interno dell'UE)
dopo la prima messa in vendita o atto di trasferimento dell'opera e dunque dopo che l'autore ha
Non si applica per la messa a disposizione del pubblico dell'opera (art 17.3) e per la
“distribuzione la consegna gratuita di esemplari delle opere, effettuata o consentita dal titolare a
Per le opere delle arti figurative esiste invece il “diritto di seguito” (“droit de suite”), ovvero il
diritto dell’autore di opere delle arti figurative e dei manoscritti a percepire una percentuale sul
prezzo di vendita degli originali delle proprie opere in occasione delle vendite successive alla
prima.
Il diritto di seguito spetta all’autore o a tutti i co-autori e ai loro eredi fino alla sua estinzione, che
avviene trascorsi 70 anni dalla morte dell’autore o dell’ultimo dei co-autori. La percentuale del
prezzo di vendita oggetto del compenso varia dal 4% allo 0,25% a seconda dell’entità del valore
complessivo, tuttavia in ogni caso non può superare i 12.500 euro[10]. Il diritto non si applica,
inoltre, quando il venditore (professionista) abbia acquistato l’opera direttamente dall’autore nei
tre anni precedenti la vendita ed il prezzo di quest’ultima non superi € 10.000,00. Il compenso è
a carico del venditore ed è dovuto per tutte le vendite successive alla prima cui partecipi, come
soggette ad esso le transazioni di gallerie, case d’asta o mercanti d’arte, mentre saranno escluse
In base alla norma, per opere d’arte si intendono le creazioni originali dell'artista, come quadri,
collages, dipinti, disegni, incisioni, stampe, litografie, sculture, arazzi, ceramiche, opere in vetro,
Riguarda l'autorizzazione che può essere concessa per il prestito o il noleggio ad opera di terzi.
11
È un diritto esclusivo che viene mantenuto dall'autore anche dopo la vendita (art. 18-bis.4). Per
pagamento, mentre con “prestito” si indica la libera messa a disposizione fatta da istituzioni
pubbliche. Anche in caso di cessione di questo diritto a "un produttore di fonogrammi o di opere
dell'opera noleggiata ha diritto a un equo compenso. L'esercizio di tale diritto non riguarda il
prestito privato e le biblioteche statali. Quest'ultimo caso è regolamentato dall'art. 69.1 L.633/41:
discoteche dello Stato e degli enti pubblici, ai fini esclusivi di promozione culturale e studio
personale".
Il 19 novembre 1992 viene emanata una Direttiva 92/100/CE del Consiglio, che concerne il diritto
di noleggio, il diritto di prestito e alcuni diritti connessi al diritto di autore in materia di proprietà
intellettuale. L'articolo 6, Diritto di Fissazione, di tale direttiva prevende delle deroghe al diritto
1. Gli Stati membri possono derogare al diritto esclusivo previsto all'articolo 1 per il prestito da
parte di istituzioni pubbliche, a condizione che almeno gli autori ricevano una remunerazione per
tale prestito. Gli Stati membri hanno la facoltà di stabilire tale remunerazione tenendo conto dei
2. Ove gli Stati membri non applichino il diritto esclusivo di prestito di cui all'articolo 1 per quanto
riguarda i fonogrammi, le pellicole ed i programmi per elaboratore, essi introducono, almeno per
3. Gli Stati membri possono esonerare alcune categorie di istituzioni dal pagamento della
In Italia in seguito alla modifica dell'art.69 della Legge 22 aprile 1941, n.633 "Protezione del
diritto d'autore e di altri diritti connessi al suo esercizio"(modificata dal decreto n.685 del 16
1. Il prestito eseguito dalle biblioteche e discoteche dello Stato e degli enti pubblici, ai fini
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esclusivi di promozione culturale e studio personale, non è soggetto ad autorizzazione da parte
del titolare del relativo diritto al quale non è dovuta alcuna remunerazione ed ha ad oggetto
esclusivamente:
a) gli esemplari a stampa delle opere eccettuati gli spartiti e le partiture musicali;
immagini in movimento, siano esse sonore o meno, decorsi almeno diciotto mesi dal primo atto
Nel 2002 la Commissione Europea applica un'indagine sull'applicazione della Direttiva negli Stati
non sono stati rispettati gli obblighi minimi stabiliti dall'art. 5 e segnatamente quello di
corrispondere almeno agli autori un compenso per il prestito delle loro opere da parte di
direttiva. Nello stesso anno mette in atto una procedura di infrazione: denuncia la mancata
applicazione del DPP e quindi la mancata remunerazione degli aventi diritto, chiede inoltre di
poter indentificare “quali categorie di istituzioni pubbliche sono esentate e quali assoggettate al
diritto di prestito” e ricorda il risultato della sentenza di condanna del Belgio (16 ottobre 2003):
tra categorie di istituzioni, occorre imporre a tutte le istituzioni interessate l'obbligo di pagare la
remunerazione.
Nel maggio del 2005 la Commissione fa ricorso contro l'Italia alla Corte di Giustizia Europea: il
paese dello stivale non ha rispettato gli obblighi della Direttiva 92/100/CE esentando “tutte le
categorie d'istituzioni aperte al pubblico dal diritto di prestito”. Nell'ottobre del 2006 avviene la
Attualmente l'art.69 della Legge 22 aprile 1041, n.633, modificato da Legge 248/2000, decreto
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1. Il prestito eseguito dalle biblioteche e discoteche dello Stato e degli enti pubblici, ai fini
a) gli esemplari a stampa delle opere eccettuati gli spartiti e le partiture musicali;
immagini in movimento, siano esse sonore o meno, decorsi almeno diciotto mesi dal primo atto
di esercizio del diritto di distribuzione, ovvero, non essendo stato esercitato il diritto di
distribuzione, decorsi almeno ventiquattro mesi dalla realizzazione delle dette opere e sequenze
di immagini.
2. Per i servizi delle biblioteche, discoteche e cineteche dello Stato e degli enti pubblici è
audiovisive o sequenze di immagini in movimento, siano esse sonore o meno, esistenti presso le
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Diritti di comunicazione al pubblico
1) Esecuzione, rappresentazione e recitazione in pubblico (art.15 L.633/41).
scenica;
rappresentazione e la recitazione che avvengano nella cerchia familiare (art. 15.2), nei centri
sociali o istituti di assistenza e nelle associazioni di volontariato (art.15.3), purché non vengano
15
Secondo l'articolo 16 L. 633/41, è un diritto esclusivo dell'autore, la comunicazione dell'opera al
pubblico, "su filo e senza filo", attraverso l'utilizzo dei mezzi di diffusione a distanza (telegrafo,
radio, televisione e analoghi). Sono comprese la trasmissione via satellite e la ritrasmissione via
cavo. Queste due modalità di diffusione vengono ben definite e descritte nell'articolo 16 bis, dove
via cavo.
16
Diritti di traduzione ed elaborazione
L'articolo 18 LDA conferisce all'autore le seguenti facoltà esclusive:
1) Traduzione dell'opera
”Il diritto esclusivo di tradurre ha per oggetto la traduzione dell'opera in altra lingua o dialetto”
2) Elaborazione dell'opera
All'autore spetta il diritto di effettuare qualsiasi tipo di modifica (creativa e non) all'opera (art. 18.3
trasformazione dell'opera previste dall'art.4” (art. 18.1 L. 633/41). L'articolo 4 LDA tutela le
originaria;
gli adattamenti;
le riduzioni;
i compendi;
L'autore può impedire che altri non autorizzati possano plagiare, contraffare o elaborare
abusivamente la sua opera. Le elaborazioni creative frutto di un accordo tra l'autore dell'opera
originale e l'elaboratore sono tutelate dall'articolo 4 LDA, “senza pregiudizio dei diritti esistenti
dell'elaborazione, “nei limiti del suo lavoro” (art. 7 L. 633/41).Il secondo comma dell'articolo 18
17
Eccezioni:[11].
Per quanto riguarda le opere architettoniche, "l'autore non può opporsi alle
modificazioni che si rendessero necessarie nel corso della realizzazione" (art. 20.2 L. 633/41).
Per quanto riguarda gli articoli di giornale, "il direttore del giornale ha diritto, salvo
patto contrario, di introdurre nell'articolo da riprodurre quelle modificazioni di forma che sono
richieste dalla natura e dai fini del giornale" (art. 41.2 L. 633/41).
alle opere utilizzate nell'opera cinematografica le modifiche necessarie per il loro adattamento
trasformazione e ogni altra modificazione del programma per elaboratore, se necessarie "per
l'uso del programma per elaboratore conformemente alla sua destinazione da parte del legittimo
acquirente, inclusa la correzione degli errori" (art. 64-ter.1) o "indispensabili per ottenere le
Per quanto riguarda le banche dati, sono concesse al legittimo utente tutte le modifiche
necessarie per "l'accesso al contenuto della stessa banca dati e per il suo normale impiego" (art.
64-sexies.2 L. 633/41).
Durata
I diritti di utilizzazione economica di un'opera sono soggetti a limiti di durata, differentemente dai
diritti morali d'autore che non hanno alcuna limitazione temporale. L'art.25 dell'I.d.a afferma che il
diritto d'autore[12] delle opere d'ingegno ha validità fino al settantesimo anno solare dopo la
morte del soggetto detentore di tale diritto, secondo quanto disposto dalla direttiva CEE
93/98[13], recepita nel nostro ordinamento con la legge n. 52 del 6 febbraio 1996.
18
Esistono comunque alcuni casi particolari[14]:
1. In caso di opere realizzate con il contributo indistinguibile e inscindibile di più persone, l'art.26
comma 1 dell'I.d.a afferma che la durata dei diritti spettanti a ciascun collaboratore si
2. Nelle opere collettive la durata dei diritti di utilizzazione economica spettante a ciascun
cessano dopo il settantesimo anno dalla prima pubblicazione, fatta eccezione per le
settant'anni a partire dalla fine dell'anno di pubblicazione dei singoli fascicoli o dei singoli
4. Nelle opere anonime o pseudonime la durata dei diritti di utilizzazione economica è pari a
settant'anni a partire dalla prima pubblicazione. Qualora l'autore si riveli o venga rivelato
da persone da lui autorizzate o da soggetti stabiliti nell'art.23 prima della scadenza dei
fatta nelle forme previste dall'art. 28 l.d.a. mediante denuncia all'ufficio della proprietà
5. Per le amministrazioni dello Stato (province, enti pubblici culturali, accademie ecc) la durata
dei diritti esclusivi di utilizzazione economica è di venti anni dalla prima pubblicazione,
6. Per le opere cinematografiche i diritti di utilizzazione economica durano fino al termine del
direttore artistico, gli autori della sceneggiatura, l'autore del dialogo e l'autore della
19
Trasmissione dei diritti
utilizzazione (art. 109 L. 633/41). Per esempio, ricevendo dall'autore una copia del libro, non si
riceve automaticamente il diritto di pubblicarlo. La trasmissione di tali diritti deve sempre essere
Dall'articolo 107 in poi della LDA troviamo le norme che regolano la trasmissione dei diritti di
utilizzazione.
Quando l'autore muore, in caso non abbia dato disposizioni diverse, il diritto di utilizzazione della
sua opera rimane indiviso tra gli eredi per tre anni dalla morte. Sopra istanza di uno o più
coeredi però, l'autorità giudiziaria può consentire, per gravi ragioni, di dividere il diritto di
utilizzazione senza indugio. Dopo i tre anni, gli eredi possono stabilire di comune accordo che
tale diritto rimanga in comunione (regolata dalle disposizioni del codice civile e dalla LDA) ancora
per la durata fissata da essi, entro i limiti indicati nei codici (art. 115).
uno dei coeredi o a persona estranea alla successione, ma se i coeredi trascurano la nomina e
gli accordi su essa entro un anno dall'apertura della successione, l'amministrazione è conferita
alla società italiana degli autori ed editori, ovvero la S. I.A.E.. Tale procedura è seguita anche
L'amministrazione, pur gestendo i diritti di utilizzazione dell'opera, non può autorizzare nuove
rappresentanti la maggioranza per valore delle quote ereditarie, salvo provvedimenti dell'autorità
20
giudiziaria a tutela della minoranza, secondo le norme del codice civile in materia di comunione
(art. 117).
In tale porzione della LDA sono inoltre definite due classi di contratti tipici:
21
il contratto di edizione e il contratto di esecuzione e
rappresentazione.
Il contratto di edizione
Il contratto di edizione è regolato dagli articoli 118 e seguenti (118/135). Tali articoli definiscono
alcune norme imperative a tutela degli autori, che non sonoderogabili dai contraenti:
Durata massima di 10 anni per i contratti che hanno come oggetto l'alienazione dei diritti
esclusivi dell'autore per opere non ancora create (art. 120.3 L. 633/41)
Obbligo di pubblicazione entro 2 anni dalla data della consegna dell'esemplare completo
Obbligo di interpellare l'autore prima di procedere alle nuove edizioni, per permettergli di
Salvo accordo contrario (e alcuni casi particolari), il compenso dell'autore è calcolato in base a
una percentuale del prezzo di copertina (art.130 L. 633/41). L'autore, però, ha il diritto di opporsi
al prezzo fissato se lo ritiene negativo per i suoi interessi o per la diffusione dell'opera (art. 131 L.
633/41).
il contratto per edizione: conferisce all'editore il diritto di eseguire una o più edizioni entro
venti anni dalla consegna dell'opera, indicando preventivamente il numero delle edizioni
e degli esemplari per ogni edizione (nel contratto possono essere previste più ipotesi).
Nel caso questi ultimi dati non siano specificati, si intende che il contratto abbia per
edizioni entro un termine stabilito, mai superiore a 20 anni. Il termine di venti anni non si
22
sinfoniche.
Un altro esempio di contratto tipico presente nella legge sul diritto d'autore è il contratto di
esecuzione e rappresentazione, previsto negli articoli da 136 a 141. Mediante questo contratto,
In particolare:
rappresentazione[15].
Il concessionario non deve apporre aggiunte, tagli o variazioni all'opera senza il consenso
dell'autore né sostituirne i principali interpreti e i direttori di orchestra e dei cori in caso questi
Sono una serie di diritti che nascono in capo a soggetti diversi dall’autore dell'opera, ma la cui
esistenza è direttamente "connessa" appunto all’esercizio dei diritti d’autore, poiché si riferiscono
Tradizionalmente sono i diritti disciplinati dal Titolo II della legge 633/1941 (art. 72 e seguenti)
23
Diritti del produttore di fonogrammi
Gli artt. 72-78[29] della legge n. 633/1941 individuano i diritti connessi al diritto d'autore spettanti
al produttore di fonogrammi.
I diritti connessi ai fonogrammi hanno una durata di 50 anni dalla prima fissazione del
fonogramma. Nel caso in cui durante tale periodo il fonogramma venisse lecitamente pubblicato,
la durata dei diritti è di 50 anni dalla prima pubblicazione. Secondo l'art. 12[30] della legge n.
633/1941: "È considerata come prima pubblicazione la prima forma di esercizio del diritto di
utilizzazione.".
Salvi i diritti che spettano all'autore, trattati nel Titolo 1[31] della legge n. 633/1941, il produttore
conserva sui suoi fonogrammi alcuni diritti esclusivi, per la durata e alle condizioni stabilite
dagli artt. 72-78[32] della legge n. 633/1941. Tali diritti esclusivi comprendono:
duplicazione
l'autorizzazione alla messa a disposizione del pubblico dei suoi fonogrammi, in maniera tale
che ciascuno possa avervi accesso dal luogo e nel momento scelti individualmente.
Tali diritti non si esauriscono con la vendita, con la distribuzione o con la messa a disposizione
del pubblico dei fonogrammi. Il produttore conserva quindi i suoi diritti esclusivi sul fonogramma
anche qualora esso venga venduto, noleggiato, dato in prestito o messo a disposizione di una
terza persona. Quest'ultima non potrà quindi esercitare alcun diritto connesso al fonogramma
In particolare, il diritto di distribuzione non si esaurisce nel territorio della Comunità Europea.
Tuttavia, nel caso in cui la prima vendita del supporto contenente il fonogramma sia effettuata o
consentita dal produttore, egli vedrà esaurirsi il suo diritto esclusivo di distribuzione.
24
Qualora il fonogramma venga pubblicamente utilizzato dalla cinematografia, per la
radiodiffusione o per la diffusione televisiva, in occasione di feste danzanti o in generale nel caso
di qualsiasi altra pubblica utilizzazione dei fonogrammi stessi, i soggetti che hanno diritto ad un
il produttore di fonogrammi
L'esercizio di tale diritto spetta al produttore, il quale ripartisce il compenso con gli artisti interpreti
o esecutori.
Nel caso in cui l'utilizzo del fonogramma è finalizzato all'insegnamento o alla comunicazione
istituzionale, quest'ultima effettuata dallo Stato o da un ente autorizzato, non è previsto alcun
compenso.
Il produttore può comunque opporsi al pubblico utilizzo di un suo fonogramma, qualora tale
I supporti contenenti fonogrammi non possono essere distribuiti se non portano stabilmente
I diritti relativi all'emissione radiofonica e televisiva sono previsti dal Titolo II ("Disposizioni sui
diritti connessi all'esercizio del diritto d'autore") Capo II della Legge 22 aprile 1941 n. 633 e
autorizzare la fissazione delle proprie emissioni effettuate sul filo o via etere;
autorizzare la ritrasmissione su filo o via etere delle proprie emissioni e la loro comunicazione
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al pubblico se questa avviene in luoghi accessibili mediante il pagamento di un diritto di ingresso
Questi diritti esclusivi possono essere esercitati senza però pregiudicare quelli previsti dalla
stessa legge a favore di altri soggetti, quali l'autore, il produttore fonografico, il produttore
In seguito all'entrata in vigore del D.Lgs. 26 maggio 1997 n. 154, la durata di questi diritti è stata
riguarda sia l'emissione radiofonica che quella televisiva, mentre l'epressione "su filo o via etere"
In seguito allo sviluppo delle moderne tecnologie digitali, la diffusione via satellite, la
ritrasmissione via cavo di programmi radiofonici e televisivi provenienti da altri Stati europei,
avvennero una serie di problemi sia di armonizzazione di natura legislativa sia di negoziazione
Nel 1993 la Comunità Europea ha ripreso la questione lasciata in sospeso nelle precedenti
Direttive con l'emanazione della Direttiva 93/83/CEE per il coordinamento di alcune norme in
materia di diritto d'autore e diritti connessi. Tale Direttiva ha fissato le regole per la diffusione di
programmi effettuata oltre le frontiere dei singoli Stati membri all’interno però del territorio della
Comunità Europea cercando un giusto equilibrio tra gli interessi degli organismi di radiodiffusione
che effettuano trasmissioni via satellite o via cavo e i diritti degli autori delle opere inserite nei
programmi, i diritti degli artisti interpreti ed esecutori e quelli dei produttori di fonogrammi e degli
organismi di emissione.
di "satellite", di "comunicazione al pubblico via satellite" con i vari aspetti che la comunicazione
può assumere, di "ritrasmissione via cavo" e stabilisce quali società possono considerarsi
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Per quanto riguarda il concetto di "satellite", bisogna distinguere tra la definizione comune di
orbita intorno alla terra, e la definizione prevista dalla direttiva che considera satellite quello
"comunicazione al pubblico via satellite" che è l'atto di inserire, sotto il controllo dell'organismo di
radiodiffusione, i segnali portatori di programmi destinati ad essere ricevuti dal pubblico in una
applica la legislazione dello Stato nel quale ha luogo la comunicazione al pubblico via satellite.
Un'altra definizione importante data dalla direttiva in questione è quella di "ritrasmissione via
altro Stato membro e riguardante programmi radiofonici e televisivi destinati ad essere captati dal
pubblico. In pratica un organismo di distribuzione trasmette via cavo agli utenti, i quali possono
abbonamento periodico. La ritrasmissione via cavo, come quella via satellite, è da considerarsi
utilizzazione attraverso forme di distribuzione diretta (es. la televisione via cavo interattiva cioè il
video-on demand). Inoltre la direttiva dispone che gli Stati membri devono assicurare che
questa trasmissione via cavo sia effettuata nel rispetto del diritto d'autore e dei diritti connessi
sulla base dei contratti individuali o collettivi conclusi tra i soggetti interessati. I diritti di
comunicazione al pubblico via satellite e di ritrasmissione via cavo sono dei diritti esclusivi per
cui non sono valide forme di licenze legali o di diritto a compenso. Gli Stati membri devono
affidare l'esercizio del diritto di ritrasmissione via cavo a delle società di gestione collettiva (in
Italia vi è la SIAE) per garantire l'effettivo esercizio di tale diritto e semplificare le procedure di
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Diritti relativi ad artisti interpreti ed esecutori
La legge sul diritto d'autore dedica agli artisti interpreti ed esecutori diversi articoli in cui è
attori, i cantanti, i musicisti, i ballerini e le altre persone che rappresentano, cantano, recitano,
declamano o eseguono in qualunque modo opere dell'ingegno, siano esse tutelate o di dominio
pubblico". L'art. 82[38] completa questa definizione, specificando che sono compresi nella
drammatica, letteraria o musicale, una parte di notevole importanza artistica, anche se di artista
esecutore comprimario, i direttori d'orchestra e del coro, e infine i complessi orchestrali o corali, a
condizione che la parte orchestrale o corale abbia valore artistico di per sé stante e non di
semplice accompagnamento. Perciò, i soggetti di questo diritto sono gli artisti interpreti ed
Interprete è colui che non si limita a eseguire l'opera così come è stata scritta, ma, attraverso lo
modi tecnici per la realizzazione della stessa; in questa maniera svolge una funzione di
mediazione tra l'autore dell'opera e il pubblico che ne fruisce. Per esempio il tenore Pavarotti
oppure Mina nella musica leggera italiana, sono artisti interpreti: infatti essi cantano composizioni
scritte da altri, ma apportano in esse l'impronta della propria forte personalità, con il risultato che
la loro interpretazione rimane unica e inimitabile. Tale attività, di chiaro contenuto intellettuale,
La legge sul diritto d'autore prevedeva inizialmente una protezione sia dal punto di vista
contrattualmente per la prestazione artistica, ma derivato dal profitto ricavato dalla fissazione su
supporto materiale e dalla diffusione della prestazione artistica (registrazione e/o radiodiffusione)
L'art. 80 n. 2[39] riconosce agli artisti, indipendentemente dalla eventuale retribuzione spettante
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per le loro prestazioni artistiche dal vivo, i diritti esclusivi di:
la riproduzione diretta o indiretta della fissazione delle loro prestazioni artistiche (per
autorizzare la messa a disposizione del pubblico in maniera tale che ciascuno possa avervi
il noleggio o il prestito delle fissazioni delle loro prestazioni artistiche e delle relative
riproduzioni: l'artista interprete o esecutore, anche in caso di cessione del diritto di noleggio a un
movimento, conserva il diritto di ottenere un'equa remunerazione per il noleggio concluso dal
Secondo l'art. 84 n. 1 si presume che gli artisti interpreti ed esecutori cedano i diritti di
utilizzazione alla stipula del contratto per la produzione di un'opera cinematografica o audiovisiva
considerazione:
il diritto al compenso per le comunicazioni al pubblico (art. 84.2) affermando che agli "artisti
notevole importanza artistica, anche se di artista comprimario, spetta, per ciascuna utilizzazione
dell'opera cinematografica e assimilata a mezzo della comunicazione al pubblico via etere, via
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qualsiasi altro uso al di fuori della diffusione (art. 84.3) sostenendo che per ciascuna
nell'articolo 80, comma 2, punto 5), agli artisti interpreti ed esecutori spetta un equo compenso a
carico di coloro che esercitano i diritti di sfruttamento per ogni distinta utilizzazione economica.
L'esercizio del diritto all'equo compenso è riservato al produttore fonografico, il quale deve,
Dal punto di vista morale invece l'artista viene tutelato dai seguenti:
a norma dell'art. 81[41], egli può opporsi alla diffusione, trasmissione o riproduzione della sua
reputazione. Tale norma è restrittiva, limitando la protezione solo per la lesione dell'onore o
reputazione.
sede di giudizio, anche l'art. 10 del Codice Civile, che garantisce il diritto all'immagine.
l’art. 83 ricalca il diritto alla paternità dell’opera, riconoscendo la facoltà di pretendere che il nome
dell’autore sia indicato nella comunicazione al pubblico della loro prestazione artistica e sia
prestazione).
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Violazione del diritto d'autore
Gli articoli 171 e seguenti della L633 sanciscono le pene a cui va incontro colui che viola le
È punito con multa da euro 51 a euro 2.065 chiunque, senza averne diritto, a qualsiasi scopo e in
qualsiasi forma:
riproduce, trascrive, recita in pubblico, diffonde, mette in vendita o pone altrimenti in commercio
un'opera altrui;
introduce e mette in circolazione nello Stato esemplari di un'opera altrui prodotti all'estero
Qualora i reati sopra citati siano commessi con usurpazione della paternità dell’opera cioè con
modificazione dell’opera medesima, la pena è la reclusione fino ad un anno o una multa non
Per la duplicazione abusiva di contenuti in supporti non contrassegnati dalla Società italiana
degli autore ed editori (S. I.A.E.) la reclusione è da sei mesi a tre anni e la multa da euro 2.582 a
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euro 15.493. Nel caso in cui il fatto sia di rilevante gravità la reclusione non è inferiore a due anni
e la multa a euro 15.492. Qualora, invece, il fatto sia ritenuto di particolare tenuità la pena è
duplica, riproduce, trasmette o diffonde al pubblico opere o parti di opere letterarie, drammatiche,
pur non avendo contribuito alla duplicazione o riproduzione dell’opera, detiene per la vendita o la
pone in commercio, vende, noleggia, cede a qualsiasi titolo un’opera per la quale è prescritta
di contrassegno contraffatto;
distribuisce, importa a fini di distribuzione, diffonde per radio o per televisione, comunica o mette
a disposizione del pubblico opere o altri materiali protetti dai quali siano state rimosse o alterate
riproduce, duplica, trasmette o diffonde abusivamente, vende o cede a qualsiasi titolo o importa
abusivamente oltre cinquanta copie o esemplari di opere tutelate dal diritto d'autore e da diritti
connessi
Gli importi derivanti dall'applicazione delle sanzioni pecuniarie previste sono versati all'Ente
drammatici. Se “i fatti preveduti nell'articolo 171 sono commessi per colpa la pena è della
Quando si procede al sequestro del materiale, questo è, per entità, di difficile custodia, perciò
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delle norme di attuazione, di coordinamento e transitorie del codice di procedura penale,
Tutte le suddette sanzioni si devono ritenere applicabili se il fatto non costituisce reato più grave
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Diritto d'autore e Creative Commons
Le Creative Commons sono una tipologia di licenze che permette al detentore del diritto d'autore
di regolamentare gli usi dell'opera secondo un modello più elastico, garantendone il libero utilizzo
per particolari scopi e secondo determinate condizioni. Le licenze Creative Commons offrono sei
diverse articolazioni che nascono dalla combinazione di quattro clausole base (Attribuzione, Non
opere derivate, Non commerciale, Condividi allo stesso modo). Sono uno strumento molto
diffuso nel mondo di Internet che consente una più libera condivisione dei contenuti creativi e
l'affermazione di un modello di gestione dei diritti d'autore ispirato al concetto di "alcuni diritti
Le licenze Creative Commons sono nate negli USA appoggiandosi al sistema giuridico locale.
Sono state quindi adattate al sistema giuridico italiano, dove il diritto d'autore è regolato dalla
legge 633/41. L'autore diventa detentore dei diritti nel momento dell'estrinsecazione dell'opera
Le sei licenze Creative Commons (definite dalla combinazione di quattro attributi) stabiliscono in
modo esplicito quali sono i diritti riservati, modificando quindi la regola di default in cui tutti i diritti
sono riservati.
Attribuzione (BY)
Attribuzione (Attribution)
Bisogna sempre indicare l'autore dell'opera (attributo obbligatorio) in modo che sia possibile
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(art. 20)
Per approfondire, vedi Conoscenza libera basata sulle licenze Creative Commons:
Conseguenze, rischi ed effetti collaterali del modulo di licenza "solo utilizzo non
commerciale - NC".
Non sono consentiti usi commerciali dell'opera creativa come definito dal secondo comma
dell'art. 12:
Con il secondo attributo si definisce come diritto esclusivo dell'autore il solo uso commerciale
dell'opera creativa. I diritti di riproduzione (art. 13), di trascrizione (art. 14), di esecuzione (art.
15), di comunicazione al pubblico (art. 16), di distribuzione (art. 17) e di noleggiare (art. 18bis)
definiti dalla L633/41 non sono esplicitati nella licenza e pertanto non sono considerati diritti
esclusivi dell'autore. Chiunque può riprodurre, trascrivere, eseguire e distribuire purché non a
scopo di lucro, attribuendo sempre la paternità come definito nel primo attributo. Tuttavia le
limitazioni sullo sfruttamento economico dell'opera sono limitate al settantesimo anno solare
Si può modificare l'opera ma l'opera modificata deve essere rilasciata secondo le stesse
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costituenti opera originale. »
(art 4)
Attribuzione
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Enti di diritto pubblico per la protezione e l'esercizio dei diritti di
autore
L'art. 180 della legge del 22 aprile 1941 n. 633 istituisce la Società italiana degli autori ed editori
(SIAE) come unico ente con attività di intermediario per opere tutelate da diritto d'autore. La
SIAE, tra le altre facoltà, può concedere le licenze per l'utilizzazione di opere protette da diritto
d'autore, nell'interesse dell'autore stesso. I proventi che vengono riscossi dalla SIAE, detratte le
spese di riscossione, sono tenuti a disposizione degli aventi diritto per tre anni. Se in questo
periodo l'autore non li reclama vengono versati alla Confederazione nazionale professionisti ed
artisti.
L'art. 180-bis riguarda invece la trasmissione via cavo, la quale deve essere autorizzata dai
titolari dei diritti e dai detentori dei diritti connessi esclusivamente attraverso la SIAE.
La Società italiana degli autori ed editori pone un contrassegno su ogni supporto contenente
programmi per elaboratore o multimediali, suoni, voci, video, che reca la fissazione di opere tra
quelle indicate nell'articolo 1, destinati ad essere posti in commercio o ceduti in uso a qualunque
titolo a fine di lucro. Il contrassegno deve avere caratteristiche tali da non permettere il suo
trasferimento su un altro supporto. Gli elementi contenuti nel contrassegno devono indicare il
titolo dell'opera, il nome dell'autore, del produttore o del titolare del diritto d'autore, l'indicazione
di un numero progressivo per ogni singola opera riprodotta e della sua destinazione (vendita,
La Società italiana degli autori ed editori è inoltre incaricata di vigilare sulle attività di
radiotelevisiva, vendita e noleggio di opere tutelate dal diritto d'autore. Per lo svolgimento di tali
compiti, gli ispettori SIAE coordinati con gli ispettori dell’Autorità per le garanzie nelle
duplicazione, vendita, emissione via etere e via cavo o proiezione cinematografica (art 182-bis).
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