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Crisi
d’impresa
INDICI DI ALLERTA
DEI COMMERCIALISTI
Indici di allerta previsti dal Codice della crisi e dell’insolvenza
(articolo 13 del decreto legislativo 14/2019)
elaborati dal Consiglio nazionale dei dottori commercialisti ed esperti contabili
INDICI DI ALLERTA
SOMMARIO
Nota in premessa 5
1. PREMESSA 8
1.1 Il compito del CNDCEC
1.2 Il collocamento sistematico della delega
1.3 Condizioni nell'elaborazione degli indici
1.4 Contenuto del presente documento
PARTE PRIMA
3
Il Sole 24 Ore
INDICI DI ALLERTA
SOMMARIO
PARTE SECONDA
Appendice metodologica
1. OBIETTIVI 25
2. IL CAMPIONE DI TEST DEGLI INDICATORI DI ALLERTA 25
2.1 Identificazione delle imprese insolventi
2.2 Morfologia del campione secondo le principali caratteristiche delle imprese
3. LA SELEZIONE DEGLI INDICATORI DI ALLERTA 27
3.1 I segnali indagati
3.2 Variabile obiettivo e approccio metodologico
3.3 Selezione univariata della short list di indicatori
3.4 Analisi multivariata e logica di identificazione dei segnali di allerta
3.5 Specializzazione settoriale dei segnali di allerta
3.6 Strategia adottata per ottimizzare la combinazione dei segnali
4. EVIDENZE 31
4.1 Il sistema degli indicatori di crisi selezionati
4.2 Performance sul campione di addestramento
4.3 Corretta interpretazione del funzionamento del sistema di allerta
5. ANALISI DI BENCHMARKING RISPETTO AL MODELLO DI SCORING CEBI-SCORE4 37
6. APPLICAZIONE DEL SISTEMA DI ALLERTA AI BILANCI 2017 37
7. APPENDICE 38
7.1 Indici di allerta – specifiche di calcolo e gestione dei denominatori nulli
4
Il Sole 24 Ore
INDICI DI ALLERTA
Nota in premessa
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Il Sole 24 Ore
INDICI DI ALLERTA
principali stakeholders, avendo comunque tivi nei pagamenti (per la quale il documen-
presente l’esigenza di assicurare il rispetto to fornisce puntuali indicazioni) nonché
dei tempi stringenti di adozione degli indici attraverso la verifica della presenza di un
da parte del Mise, anche per l’esigenza di patrimonio netto negativo o inferiore al
consentirne alle imprese l’adozione di minimo di legge, infine mediante l’eviden-
indici diversi, ai sensi del terzo comma za della non (sempre che venga confermata
dell’art. 13, laddove ritenuti più significativi la nostra reiterata richiesta di modifica in
(adozione che dovrà intervenire con il tal senso dell’art.13) sostenibilità del debito
progetto di bilancio 2019). Allo stato vi è nei sei mesi successivi attraverso i flussi
comunque l’intento di cogliere le specificità finanziari liberi al servizio dello stesso.
“merceologiche” ulteriori che – documen- Ed è per questo che il documento prevede
tatamente - si rendessero necessarie, in l’impiego del DSCR (Debt Service Coverage
quanto rappresentabili a livello statistico, Ratio), individuando i relativi approcci di
oltre a quelle già qui riportate all’interno misurazione. Si tratta di un indice che
della Relazione. interiorizza l’ottica forward looking che
In particolare, la norma prescrive: impone l’art. 14 quando richiede la valuta-
2. Il Consiglio Nazionale dei Dottori Com- zione del prevedibile andamento aziendale.
mercialisti ed (ancora da correggere con “e Solo qualora il DSCR non sia disponibile, o i
degli”) Esperti Contabili, tenuto conto delle dati prognostici occorrenti per la sua deter-
migliori prassi nazionali ed internazionali, minazione siano ritenuti non sufficiente-
elabora con cadenza almeno triennale, in mente affidabili (anche dagli organi di
riferimento ad ogni tipologia di attività controllo), si ricorre, sempreché la situazio-
economica secondo le classificazioni ne di crisi non sia già stata intercettata dal
I.S.T.A.T., gli indici di cui al comma 1 che, patrimonio netto negativo o dalla presenza
valutati unitariamente, fanno ragionevol- di reiterati e significativi ritardi, all’impiego
mente presumere la sussistenza di uno combinato di una serie di cinque indici, con
stato di crisi dell’impresa. […omissis…]. Gli soglie diverse a seconda del settore di atti-
indici elaborati sono approvati con decreto vità, che debbono allertarsi tutti congiunta-
del Ministero dello sviluppo economico. mente.
Il CNDCEC, pur eseguendo integralmente il Si tratta dell’ultimo nodo dell’albero di
mandato legislativo di elaborazione degli rilevazione, costituito dai seguenti indici:
indici di cui al secondo comma dell’art. 14 a) indice di sostenibilità degli oneri finan-
ha anche definito, un argomentato iter ziari in termini di rapporto tra gli oneri
logico che, dall’esame dell’andamento finanziari ed il fatturato;
aziendale, conduce alla rilevazione dei b) indice di adeguatezza patrimoniale in
fondati indizi di crisi. Questi, come da termini di rapporto tra patrimonio netto
espressa previsione dell’art. 2 lett. a), atten- e debiti totali;
gono alla manifestazione dell’inadeguatez- c) indice di ritorno liquido dell’attivo in
za dei flussi di cassa prospettici a far fronte termini di rapporto da cash flow e attivo;
regolarmente alle obbligazioni pianificate, d) indice di liquidità in termini di rapporto
indizi dai quali scaturiscono gli obblighi tra attività a breve termine e passivo a
segnaletici di cui all’art. 14. breve termine;
A tal fine è stata adottata una struttura, ad e) indice di indebitamento previdenziale e
un tempo, “ad albero” e combinata. tributario in termini di rapporto tra
La presenza di uno stato rilevante di crisi, l’indebitamento previdenziale e tributa-
nei termini di cui all’art. 13 co. 1, è diagno- rio e l’attivo.
sticata attraverso la preliminare rilevazione La massimizzazione della capacità preditti-
della presenza di ritardi reiterati e significa- va degli indici è stata ottenuta tramite un
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Il Sole 24 Ore
INDICI DI ALLERTA
processo di selezione tra decine di migliaia realtà che non presentano il rischio di de-
di combinazione di indici, mediante test fault nei tre anni successivi) sono limitati a
che hanno interessato tutte le società con un livello di segnalazioni ragionevoli e co-
bilancio ordinario pubblicato, avendo munque sono circoscritti ai soli cinque indici
riguardo ad eventi di default nei tre anni ad impiego congiunto, che peraltro assumo-
successivi. no un ruolo subordinato rispetto agli altri
Con l’aiuto fondamentale dei partner tecni- indicatori (reiterati e significativi ritardi nei
ci Cerved e Innolva, che hanno messo a pagamenti, patrimonio netto negativo,
disposizione personale e dati al fine di DSCR inferiore ad 1) necessitando di essere
elaborarli in tempo reale, abbiamo potuto corroborati da ulteriori elementi per assu-
spaziare nella analisi di molti indici e di mere comunque la natura di ’fondati indizi’.
altrettante informazioni sul passato. In Il documento, infine, prevede specifici
questo modo si è costruito un vero e pro- indici per le start-up innovative, le imprese
prio iter diagnostico dello stato di salute in liquidazione e le imprese neocostituite
finanziaria dell’impresa, argomentato e ma soprattutto tiene conto di alcune speci-
controllabile, ed “eventualmente sindaca- ficità già oggi considerate nel documento
bile” solo nel momento in cui un soggetto come il mondo delle cooperative e dei con-
avesse ancora più dati e informazioni di sorzi, quello della edilizia con considerazio-
quelle da noi utilizzate. ni anche per le situazioni in cui via siano
Questo, nel complesso, l’approccio adottato crediti nei confronti della P.A.
che permette di intercettare progredendo
attraverso fasi successive di diagnosi tutte Il gruppo di lavoro del Cndcec
le situazioni ritenute rilevanti dal co. 1 Andrea Foschi Consigliere delegato Area crisi
dell’art. 13. Esso nondimeno tiene conto dei Alessandro Danovi
due indici significativi individuati dalla Alberto Quagli
stessa norma. Riccardo Ranalli
I falsi positivi (e cioè il rischio di segnalare Paolo Rinaldi
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Il Sole 24 Ore
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segnalazione “posti a carico dei soggetti di del concetto di “indici” che invece fanno
cui agli articoli 14 e 15, finalizzati, riferimento, come dagli esempi contenuti
unitamente agli obblighi organizzativi nel primo comma, a confronti tra
posti a carico dell’imprenditore dal codice grandezze economico, patrimoniali o
civile, alla tempestiva rilevazione degli finanziarie. Costituisce inoltre, per
indizi di crisi dell’impresa ed alla sollecita espressa previsione del Legislatore, un
adozione delle misure più idonee alla sua ’indicatore’ il ritardo reiterato e
composizione” (art. 12, co. 1) che significativo nei pagamenti.
costituiscono strumenti di allerta. La delega conferita al CNDCEC ha per
La segnalazione è dovuta dagli organi di oggetto l’elaborazione di indici costituiti
controllo in presenza di fondati indizi della da grandezze quantitative o da confronti
crisi. È opinione del CNDCEC che il co. 1 tra esse.
dell’art. 13 individui il momento di L’esigenza di una valutazione unitaria
discrimine tra situazioni di crisi che suggerisce la definizione di una pluralità di
assumono rilevanza per gli obblighi indici; il che è suffragato dalla previsione,
segnaletici e situazioni che non la al primo comma, di due diversi indici
assumono ancora nei seguenti casi: significativi.
a) l’assenza della sostenibilità del debito
nei successivi sei mesi; 1.3. Condizioni nell’elaborazione degli indici
b) il pregiudizio per la continuità aziendale La norma pone due condizioni per
nell’esercizio in corso o quanto meno l’elaborazione degli indici.
per sei mesi; La prima, come già ricordato, è che sia
c) la presenza di ritardi reiterati e possibile desumere dalle loro risultanze
significativi nei pagamenti, avendo una valutazione unitaria circa la
anche riguardo ai limiti posti ai fini delle sussistenza di un indizio di crisi. La
misure premiali dall’art. 24 CCI. suscettibilità di valutazione unitaria degli
Gli indici di cui all’art. 13 co.2, indici di cui all’art. 13 co. 2 costituisce un
costituiscono segnali di crisi, ma non vincolo nella loro individuazione, nel
assumono da soli rilevanza sufficiente a senso che gli organi di controllo di cui
fare ritenere sussistente uno stato di crisi all’art. 14 e, prima di loro, l’imprenditore
ai sensi dell’art. 14 CCI. attraverso l’assetto organizzativo
all’uopo istituito, devono essere in grado
1.2. Il collocamento sistematico della delega di valutare le cause ed il significato dei
La delega contenuta nell’art. 13 CCI affida segnali provenienti dal complesso degli
al CNDCEC il compito di elaborare “gli indici per individuare un livello di crisi
indici di cui al comma 1 che, valutati rilevante ai fini della segnalazione,
unitariamente, consentono una tenuto conto della necessità di adeguata
ragionevole presunzione dello stato di motivazione, resa ai sensi del co. 1
crisi. dell’art. 13.
Gli indici sono definiti come strumenti per Peraltro, anche in assenza di segnali da
rilevare gli “squilibri di carattere parte degli indici di cui al co. 2, possono
reddituale, patrimoniale o finanziario, verificarsi ulteriori situazioni rilevanti ai
rapportati alle specifiche caratteristiche sensi dell’art. 13 co. 1, in presenza di
dell’impresa e dell’attività imprenditoriale insostenibilità del debito, pregiudizio al
svolta dal debitore, tenuto conto della data going concern o reiterati e significativi
di costituzione e di inizio dell’attività”. ritardi nei pagamenti.
Si può pertanto desumere che il concetto di Il fatto che gli indici di cui al co.2 siano
“indicatori” usato dal codice sia più ampio suscettibili di una valutazione unitaria
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Tali modelli, concettualmente robusti, sono errori di primo o secondo tipo dipende dagli
stati comparati con migliaia di altri modelli obiettivi del modello stesso. Nel caso di
alternativi definiti combinando fino a 5 specie, in vista del possibile impatto di
indici di bilancio, secondo una logica su- sistema, la scelta è stata di privilegiare mo-
pervisionata di combinazioni che massi- delli che minimizzassero il numero di falsi
mizzasse l’eterogeneità dei segnali e la positivi, ammettendo quindi la possibilità di
copertura delle aree di analisi. un maggior numero di falsi negativi.
Questo test ha permesso di fare evolvere i
modelli benchmark verso un nucleo solido 2.6. L’assenza di segnali degli indici
di indici reputati efficaci, testando come il La possibile presenza di falsi negativi, e la
livello di efficacia varia a seconda dei settori. conseguente assenza di segnali da parte degli
I modelli selezionati sono quindi il risultato di: indici non esenta dunque gli organi di control-
1 un’esplorazione massiva di migliaia di lo dalle valutazioni di cui all’art. 14 CCI.
modelli alternativi Il discrimine tra le situazioni che debbono
1 un’analisi sistematica degli indici più essere oggetto di segnalazione ai sensi
rappresentativi dell’art. 14 e quelle che, pur se di crisi o
1 un’analisi qualitativa dei segnali più si- pre-crisi, non comportano ancora l’attiva-
gnificativi zione dell’allerta è costituito da:
1 una selezione logico-qualitativa suppor- 1 non sostenibilità del debito nei successivi
tata dalle evidenze numeriche sei mesi;
Una più puntuale precisazione dell’attività 1 pregiudizio alla continuità aziendale
svolta ai fini della selezione degli indici e nell’esercizio in corso o, quanto meno, nei
dei test è contenuta nella Appendice meto- successivi sei mesi;
dologica, allegata alla seconda parte di 1 ritardi di pagamento significativi e reite-
questo documento. rati, anche sulla base di quanto previsto
nell’articolo 24.
2.5. I limiti degli indici: i falsi segnali
Dal punto di vista statistico nella stima di
determinati parametri è fisiologica la pre- 3. GLI INDICI DI CUI ALL’ARTICOLO 13
senza di errate segnalazioni, correlata an-
che alle dimensioni dell’intervallo di confi- 3.1. Il sistema degli indici
denza [5]. Si definiscono errori di primo tipo La lettura congiunta del primo e secondo
i c.d. “falsi positivi” ovvero (nel caso in comma dell’art. 13 CCI porta all’individua-
questione) imprese di cui è prevista l’insol- zione di un sistema di indici. Gli indici di cui
venza che in realtà non vi incorreranno all’art. 13, co. 1 si applicano indistintamente
nell’orizzonte temporale considerato e a tutte le imprese. Gli indici di cui al co.2
errori di secondo tipo i c.d. “falsi negativi” presentano valori soglia differenti per
(imprese di cui non è diagnosticata la crisi settori economici.
che diverranno insolventi). L’accuratezza di Dal punto di vista logico il sistema è gerar-
un modello corrisponde alla capacità di chico e l’applicazione degli indici deve
massimizzare le previsioni corrette, mini- avvenire nella sequenza indicata. Il supera-
mizzando i due tipi di errore. Nondimeno mento del valore soglia del primo (i) rende
anche se ai fini dell’accuratezza gli errori ipotizzabile la presenza della crisi. In assen-
sono equivalenti, falsi positivi e falsi negati- za di superamento del primo (i), si passa alla
vi non hanno evidentemente lo stesso im- verifica del secondo (ii), e in presenza di
patto in termini di conseguenze sul sistema superamento della relativa soglia è ipotiz-
delle imprese. La scelta di impostare il mo- zabile la crisi. In mancanza del dato, si passa
dello ammettendo un minor numero di al gruppo di indici di cui all’art. 13, co.2.
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INDICI DI ALLERTA
Grafico 1
PATRIMONIO Negativo
NETTO
Positivo
<1
INDICE DEBT SERVICE RAGIONEVOLE PRESUNZIONE
COVERAGE RATIO (DSCR) DELLO STATO DI CRISI
Inattendibile
>1 o non disponibile
Superamento
SOGLIE DEGLI di tutte le soglie
INDICI SETTORIALI
Non superamento
di tutte le soglie
Sono indici che fanno ragionevolmente per tutte le imprese la presenza di un patri-
presumere la sussistenza di uno stato di monio netto negativo o, per le società di
crisi dell’impresa, i seguenti: capitali, al di sotto del limite di legge. Il
i. patrimonio netto negativo; patrimonio netto diviene negativo o scende
ii. DSCR a sei mesi inferiore a 1; sotto il limite legale per effetto di perdite di
iii. qualora non sia disponibile il DSCR, esercizio, anche cumulate e rappresenta
superamento congiunto delle soglie più causa di scioglimento della società di capi-
avanti descritte per i seguenti cinque indici: tali (art. 2484, co. 4 cod. civ.). Indipendente-
a) indice di sostenibilità degli oneri finan- mente dalla situazione finanziaria, detta
ziari in termini di rapporto tra gli oneri circostanza costituisce quindi un pregiudi-
finanziari ed il fatturato; zio alla continuità aziendale, fintantoché le
b) indice di adeguatezza patrimoniale, in perdite non siano state ripianate e il capita-
termini di rapporto tra patrimonio netto le sociale riportato almeno al limite legale.
e debiti totali; Il fatto che il patrimonio netto sia divenuto
c) indice di ritorno liquido dell’attivo, in negativo può essere superato da una ricapi-
termini di rapporto da cash flow e attivo; talizzazione. Ai fini segnaletici è ammessa
d) indice di liquidità, in termini di rapporto la prova contraria dell’assunzione di prov-
tra attività a breve termine e passivo a vedimenti di ricostituzione del patrimonio
breve termine; al minimo legale.
e) indice di indebitamento previdenziale e
tributario, in termini di rapporto tra l’indebi- 3.1.2. Il DSCR (debt service coverage ratio)
tamento previdenziale e tributario e l’attivo. È altresì un indice di crisi che trova applica-
zione per tutte le imprese la presenza di un
3.1.1 Patrimonio netto negativo DSCR a sei mesi inferiore ad 1. Il DSCR, nella
È un indice di crisi che trova applicazione versione più semplificata (si veda § 3.2.2.), è
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Il Sole 24 Ore
INDICI DI ALLERTA
calcolato come rapporto tra i flussi di cassa legislatore all’art. 13, co. 1 CCI.
liberi previsti nei sei mesi successivi che L’indice di sostenibilità degli oneri finanziari
sono disponibili per il rimborso dei debiti e l’indice di ritorno liquido dell’attivo misu-
previsti nello stesso arco temporale. Valori rano la “sostenibilità degli oneri dell’indebi-
di tale indice superiori ad uno, denotano la tamento con i flussi di cassa che l’impresa è
stimata capacità di sostenibilità dei debiti in grado di generare”, ritenuto specifica-
su un orizzonte di sei mesi, valori inferiori mente significativo dalla suddetta norma.
ad uno la relativa incapacità. L’indice di liquidità confronta il passivo
Il DSCR è utilizzabile solo in presenza di esigibile a breve con le attività parimenti
dati prognostici non ritenuti inaffidabili realizzabili monetariamente a breve.
dagli organi di controllo secondo il loro L’indice di indebitamento previdenziale e
giudizio professionale. tributario incorpora nel modello gli indica-
La stima del dato prognostico è compito tori della crisi richiamati dall’art. 15 CCI.
dell’organo amministrativo delegato, attra- Questi 5 indici hanno significato se contem-
verso il ricorso agli adeguati assetti. La valu- poraneamente utilizzati, fornendo ciascuno,
tazione della relativa adeguatezza rientra tra ove isolatamente considerato, solo viste
i doveri dell’organo amministrativo che è parziali di eventuali indizi di crisi. La valuta-
chiamato a “valutare costantemente… se zione unitaria richiesta dal Legislatore ri-
sussiste l’equilibrio finanziario e quale è il chiede perciò il contestuale superamento di
prevedibile andamento della gestione”. tutte le 5 soglie stabilite per tali indici.
L’analisi statistica ha portato ad individuare
3.1.3. Gli indici di settore di cui all’art. 13, co. 2 soglie diverse per settori come riportato
Se il patrimonio netto è positivo e il capitale nella tabella (grafico 2) a pagina 16.
sociale è sopra il limite legale e se il DSCR
non è disponibile oppure è ritenuto non 3.2. Le modalità di calcolo degli indici
sufficientemente affidabile per la inade- Ai fini del calcolo dei singoli indici si deve
guata qualità dei dati prognostici, si adotta- tenere conto delle seguenti regole.
no i seguenti 5 indici, con soglie diverse a
seconda del settore di attività, che devono 3.2.1.Patrimonio netto negativo
allertarsi tutti congiuntamente: Tale indice è rilevabile direttamente dal dato
a) indice di sostenibilità degli oneri finan- del “patrimonio netto” (totale voce A, sezione
ziari, in termini di rapporto tra gli oneri “passivo” dello stato patrimoniale, art. 2424
finanziari ed il fatturato; cod. civ.), cui sottrarre i “crediti verso soci per
b) indice di adeguatezza patrimoniale, in versamenti ancora dovuti” (voce A, stato
termini di rapporto tra patrimonio netto patrimoniale attivo), eventuali dividendi
e debiti totali; deliberati non ancora contabilizzati. Nel
c) indice di ritorno liquido dell’attivo, in “patrimonio netto” non si tiene conto del-
termini di rapporto da cash flow e attivo; l’eventuale “Riserva per operazioni di coper-
d) indice di liquidità, in termini di rapporto tura dei flussi finanziari attesi”, indipenden-
tra attività a breve termine e passivo a temente dal suo saldo, in linea con quanto
breve termine; disposto dall’art. 2426 c.c., co. 1, n. 11-bis.
e) indice di indebitamento previdenziale e
tributario, in termini di rapporto tra 3.2.2.Il Debt service coverage ratio (DSCR)
l’indebitamento previdenziale e tributa- Preliminarmente va ricordato che l’utilizzo
rio e l’attivo. del DSCR come indice ai fini del presente
L’indice di adeguatezza patrimoniale è dato documento è ammesso a condizione che gli
dal rapporto tra patrimonio netto e totale organi di controllo non ritengano inaffida-
debiti e corrisponde a quanto indicato dal bili i dati assunti per il calcolo, secondo il
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Grafico 2
SOGLIE DI ALLERTA
(A) Agricoltura
2,8 9,4 92,1 0,3 5,6
silvicoltura e pesca
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tutte le uscite di liquidità previste riferite interessi, che scade nei sei mesi.
allo stesso periodo, ad eccezione dei rim- Le linee di credito in scadenza nei sei mesi
borsi dei debiti posti al denominatore [6]. successivi, sono collocate al denominatore
2° approccio salvo che se ne ritenga ragionevole il rinno-
Il calcolo è effettuato mediante il rapporto vo o il mantenimento.
tra i flussi di cassa complessivi liberi al servi- La scelta tra i due approcci è rimessa agli
zio del debito attesi nei sei mesi successivi ed organi di controllo e dipende dalla qualità
i flussi necessari per rimborsare il debito non ed affidabilità dei relativi flussi informativi.
operativo che scade negli stessi sei mesi. Ai fini del calcolo del DSCR l’orizzonte
Al numeratore, costituito dai flussi al servi- temporale di sei mesi può essere ampliato
zio del debito, vanno inseriti: alla durata residua dell’esercizio se supe-
a) i flussi operativi al servizio del debito. riore a sei mesi, se ciò rende più agevole ed
Essi corrispondono al free cash flow affidabile il calcolo del DSCR. In ogni caso,
from operations (FCFO) dei sei mesi numeratore e denominatore devono essere
successivi, determinato sulla base dei tra di loro confrontabili.
flussi finanziari derivanti dall’attività Vi è da considerare che ai fini del calcolo del
operativa applicando il principio OIC 10 numeratore del DSCR l’incasso dei crediti
(§§ da 26 a 31), deducendo da essi i flussi liquidi ed esigibili nei confronti della pub-
derivanti dal ciclo degli investimenti (§§ blica amministrazione, diversa dagli enti
da 32 a 37 dell’OIC 10). A tal fine non locali che hanno dichiarato lo stato di disse-
concorrono al calcolo dei flussi operativi sto, andrebbe portato in conto al momento
gli arretrati di cui alle lett. e) e f); alla scadenza prevista e, se scaduta, come
b) le disponibilità liquide iniziali; pagamento a pronti.
c) le linee di credito disponibili che possono Le procedure di costruzione ed utilizzo del
essere usate nell’orizzonte temporale di modello quantitativo di previsione dei
riferimento. Con riferimento alle linee flussi dell’impresa devono essere controlla-
autoliquidanti esse dovrebbero essere bili e adeguate alla complessità ed alle
considerate fruibili per la sola parte relativa dimensioni dell’impresa. Sono normali gli
ai crediti commerciali che, sulla base delle scostamenti tra i dati stimati e quelli con-
disposizioni convenute, sono ’anticipabili’. suntivi; tale scostamento non è, di per sé,
Il denominatore corrisponde al debito non sintomatico di scarsa affidabilità della
operativo che deve essere rimborsato nei costruzione dei dati prognostici.
sei mesi successivi. Esso è costituito da:
d) pagamenti previsti, per capitale ed inte- 3.2.3.Gli indici di settore
ressi, del debito finanziario; Le modalità di calcolo degli indici di settore
e) debito fiscale o contributivo, comprensivo di sono riportate in appresso.
sanzioni ed interessi, non corrente e cioè 1 Indice di sostenibilità degli oneri finanziari.
debito il cui versamento non è stato effettuato È costituito dal rapporto tra oneri finanziari
alle scadenze di legge (e pertanto è o scaduto e fatturato ed include:
ovvero oggetto di rateazioni), il cui pagamen- - al numeratore, gli interessi e altri oneri
to, anche in virtù di rateazioni e dilazioni finanziari di cui alla voce C.17 art. 2425 c.c.;
accordate, scade nei successivi sei mesi; - al denominatore, i ricavi netti, ovvero la
f) debito nei confronti dei fornitori e degli voce A.1) Ricavi delle vendite e prestazioni
altri creditori il cui ritardo di pagamento dell’art. 2425 c.c.
supera i limiti della fisiologia [7]. Nel caso 1 Indice di adeguatezza patrimoniale. È
di debito derivante da piani di rientro costituito dal rapporto tra il patrimonio
accordati dai fornitori/creditori, rileva la netto ed i debiti totali ed include:
parte di essi, comprensiva dei relativi - al numeratore, il patrimonio netto costitu-
17
Il Sole 24 Ore
INDICI DI ALLERTA
ito dalla voce A stato patrimoniale passivo patrimoniale art. 2424 c.c.
dell’art. 2424 c.c., detratti i crediti verso soci
per versamenti ancora dovuti (voce A stato 3.3. Avvertenze per le imprese che non
patrimoniale attivo) e i dividendi deliberati; adottano gli schemi di bilancio di cui agli artt.
- al denominatore, i debiti totali costituiti 2424 e 2425 del codice civile
da tutti i debiti (voce D passivo dell’art. 2424 Le imprese che adottano i principi contabili
c.c.), indipendentemente dalla loro natura e internazionali calcolano gli indici suddetti
dai ratei e risconti passivi (voce E passivo considerando le equivalenti voci risultanti
dell’art. 2424 c.c.). dal bilancio, con la precisazione che nel
1 Indice di ritorno liquido dell’attivo. È costi- calcolo del patrimonio netto di cui sub 3.2.1.
tuito dal rapporto tra il cash flow e il totale sono escluse, oltre alla già citata “Riserva
attivo ed include: per operazioni di copertura dei flussi finan-
- al numeratore, il cash flow ottenuto come ziari attesi”, le altre riserve specifiche deri-
somma del risultato dell’esercizio e dei vanti dagli IFRS (quali riserve di fair value,
costi non monetari (ad.es, ammortamenti, riserve attuariali, riserva stock option, ecc.).
svalutazioni crediti, accantonamenti per Le imprese che redigono il bilancio con le
rischi), dal quale dedurre i ricavi non mone- semplificazioni di cui agli artt. 2435-bis e
tari (ad.es, rivalutazioni partecipazioni, 2435-ter c.c. calcolano tali indici ricorrendo
imposte anticipate); alla situazione contabile usata per la redazio-
- al denominatore il totale dell’attivo dello ne del bilancio, considerato che il loro bilan-
stato patrimoniale art. 2424 c.c. cio può non mostrare alcune delle grandezze
1 Indice di liquidità. È costituito dal rapporto necessarie. I dati utilizzati per il calcolo degli
tra il totale delle attività ed il totale delle indici devono essere disponibili per la con-
passività a breve termine ed include: sultazione da parte degli organi di controllo.
- al numeratore, l’attivo a breve termine
quale risultante dalla somma delle voci 3.4. Le valutazioni dell’impatto degli indici
dell’attivo circolante (voce C attivo dell’art. Un sistema di allerta interna efficace do-
2424 c.c.) esigibili entro l’esercizio successi- vrebbe essere in grado di intercettare le
vo e i ratei e risconti attivi (voce D attivo situazioni crisi prima che si traducano in
dell’art. 2424 c.c.); insolvenza, evitando al contempo il più
- al denominatore, Il passivo a breve termi- possibile le false segnalazioni.
ne costituito da tutti i debiti (voce D passi- Per valutare l’intensità del fenomeno del-
vo) esigibili entro l’esercizio successivo e l’insolvenza nell’universo delle imprese
dai ratei e risconti passivi (voce E). italiane è stata condotta una disamina
1 Indice di indebitamento previdenziale o storica analizzando le imprese con bilanci
tributario. È costituito dal rapporto tra il pubblicati, avendo riguardo al verificarsi,
totale dell’indebitamento previdenziale e nei 3 anni successivi [8], di uno dei seguenti
tributario ed il totale dell’attivo. Esso include: eventi di default [9]:
- al numeratore, l’Indebitamento tributario - dichiarazione di fallimento;
rappresentato dai debiti tributari (voce D.12 - presentazione di una richiesta di concor-
passivo dell’art. 2424 c.c.) esigibili entro e dato preventivo (a tal fine sono state consi-
oltre l’esercizio successivo, l’Indebitamento derate tali anche le istanze di cui al co. 6
previdenziale costituito dai debiti verso dell’art. 161 l.f.);
istituti di previdenza e assistenza sociale - presentazione di un ricorso per omologa di
(voce D.13 passivo dell’art. 2424 c.c.) esigibi- accordi di ristrutturazione o di un ricorso
li entro e oltre l’esercizio successivo; prenotativo di cui al co. 6 dell’art. 182-bis l.f.;
- al denominatore, l’attivo netto corri- - apertura di una liquidazione coatta ammi-
spondente al totale dell’attivo dello stato nistrativa;
18
Il Sole 24 Ore
INDICI DI ALLERTA
- apertura di una procedura di amministra- linea con quanto previsto dalla norma, il
zione straordinaria. CNDCEC ha individuato i cennati 5 indici da
Con riferimento a tale campione i tassi di leggere unitariamente. Con riferimento a
probabilità dell’evento sono variati negli questi ultimi, la frequenza di attivazione,
ultimi anni, tra il 4% e l’1,9%, in dipendenza rilevata attraverso il test condotto sull’uni-
della congiuntura economica. Di seguito verso delle imprese che hanno depositato il
sono riportati i dati fino al 2015 per i quali bilancio in forma ordinaria, ha dato eviden-
sono disponibili al momento dell’analisi i za del contemperamento della capacità
tre bilanci successivi. predittiva con l’esigenza di contenere i falsi
Anno Tassi di insolvenza a 3 anni segnali positivi [10].
2010 3,7%
2011 4,0%
2012 3,9% 4. GLI INDICI SPECIFICI
2013 3,1%
2014 2,2% Per le imprese sotto elencate l’applicazione
2015 1,9% degli indici di cui al paragrafo 3. avviene
Il sistema di allerta dovrebbe quindi con- con regole diverse da quelle generali, fermo
durre ad un numero di segnalazioni in linea restando l’applicabilità alle imprese in
con le probabilità di default storicamente oggetto delle previsioni di cui al par. 2.6.
accertate.
Le PMI dotate di organi di controllo, in 4.1. Indici che trovano applicazione per le
seguito alla modifica della soglia di cui imprese costituite da meno di due anni
all’art. 2477 c.c. introdotta dal CCI sono Per le imprese costituite da meno di due
circa 127 mila, di cui 2 mila sotto soglia anni l’unico indice che rileva è il solo patri-
(fonte INNOLVA). monio netto negativo.
Pertanto, applicando le stesse percentuali Si applicano viceversa le regole generali di
riscontrate in passato, le segnalazioni do- cui al par. 3.1 e gli indici di settore nel caso
vrebbero interessare un numero di imprese in cui l’impresa o la società neo costituita
compreso tra 2.400 e 5 mila, a seconda sia succeduta ad altra o sia subentrata ad
dell’andamento congiunturale. Ben più altra nella conduzione o nella titolarità
ampia è la numerosità delle imprese con dell’azienda. Si tratta, ad esempio, dei
patrimonio netto negativo o inferiore al seguenti casi:
numero legale. Secondo stime Banca d’Ita- 1 società beneficiarie di un complesso o di
lia nel periodo 2011-2017 si è arrivati a supe- un ramo aziendale per effetto di una opera-
rare il 12% delle imprese attive. Nel ricorda- zione di scissione;
re che l’obbligo di operare con un capitale 1 società incorporanti in una operazione di
pari almeno al minimo legale è precedente fusione o risultanti dalla fusione;
l’introduzione dell’allerta, si ricorda che per 1 società conferitarie di un complesso o di
le imprese in liquidazione valgono le previ- un ramo aziendale;
sioni di cui al successivo § 4.2. 1 imprese acquirenti un complesso od un
È comunque opinione del CNDCEC che gli ramo aziendale già esistente;
indici rappresentati dai punti (i) e (ii) di cui 1 imprese che conducono in affitto un com-
al par. 3.1, ovvero il patrimonio netto ed il plesso o un ramo aziendale già esistente.
DSCR a sei mesi, siano in grado, se corretta-
mente calcolati, di intercettare tutte le 4.2. Le tipicità delle imprese in liquidazione
situazioni rilevanti. Per le imprese in liquidazione, a condizione
Non sempre essi sono calcolati o determi- che esse abbiano cessato l’attività, l’indice
nabili, e in considerazione di ciò, anche in rilevante della crisi è rappresentato dal rap-
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Il Sole 24 Ore
INDICI DI ALLERTA
porto tra il valore di realizzo dell’attivo liqui- da parte degli organi di controllo.
dabile e il debito complessivo della società.
Rilevano comunque la presenza di reiterati 4.4. Cooperative e consorzi
e significativi ritardi nei pagamenti o di un Per le cooperative, in relazione al prestito
DSCR inferiore ad 1. sociale, il calcolo dell’indice DSCR a 6 mesi
Non è invece di per sé indicativa la presenza tiene conto dei flussi attesi, per versamenti
di un patrimonio netto negativo che po- e rimborsi del prestito stesso, secondo una
trebbe derivare da un minore valore di libro non irragionevole stima, basata sulle evi-
degli assets rispetto a quanto realizzabile denze storiche delle relative movimenta-
dalla loro liquidazione. zioni non precedenti a tre anni.
Per le cooperative, in presenza di prestito
4.3. Le tipicità delle start-up innovative sociale, l’indice di adeguatezza patrimonia-
Per le start-up innovative di cui al decreto le potrà essere modificato sulla base di
legge 18 ottobre 2012, n.179, convertito quanto previsto al co. 3 dell’art. 13 per tene-
dalla legge 17 dicembre 2012, n. 221, e le PMI re conto della incidenza di richieste di
innovative di cui al decreto legge 24 genna- rimborso dei prestiti soci sulla base delle
io 2015, n. 3, convertito, con modificazioni, evidenze storiche non precedenti a tre anni.
dalla legge 24 marzo 2015, n. 33 non posso- Sempre per le cooperative, nel calcolo
no applicarsi gli stessi indici di cui al prece- dell’“indice di liquidità”, la voce relativa al
dente §3. Ciò in ragione (in particolare per “passivo a breve termine”, in relazione al
le prime) dell’elevato tasso di insuccesso prestito sociale, deve tener conto delle
connaturale al profilo di rischio che caratte- precisazioni e delle valutazioni effettuate
rizza queste imprese [11]. con riferimento al calcolo del DSCR e del-
Per esse rileva principalmente la capacità di l’indice di adeguatezza patrimoniale.
ottenere risorse finanziarie da soci, obbli- Per le cooperative agricole di conferimento,
gazionisti, banche, intermediari finanziari per le cooperative edilizie di abitazione, per
che unitamente alle sovvenzioni ed ai con- i consorzi e le società consortili, inclusi i
tributi pubblici consentano di proseguire consorzi cooperativi, l’indice di adeguatez-
nello studio e nello sviluppo dell’iniziativa za patrimoniale potrà essere modificato
imprenditoriale. sulla base di quanto previsto al co. 3 dell’art.
L’indice di crisi risiede dunque, in presenza 13, tenendo conto dei debiti vs soci riferiti
di debito attuale o derivante dagli impegni allo scambio mutualistico.
assunti, nella capacità di ottenere le risorse
finanziarie per la prosecuzione dell’attività
di studio e di sviluppo, laddove un momen- PARTE SECONDA
to di criticità è costituito dalla sua sospen-
sione per almeno 12 mesi. Per la misurazio-
ne dell’indice si ricorre pertanto al DSCR,
tenendo conto del fabbisogno finanziario
minimo per la prosecuzione dell’attività di
studio e sviluppo del progetto.
L’assenza di ricavi ed i risultati economici negati- (non sottoposta all’approvazione del Mise)
vi, di converso, non hanno rilevanza determi-
nante al fine di individuare lo stato di crisi.
Il fatto che la natura innovativa dell’impre- 5. I FONDATI INDIZI DELLA CRISI
sa dipenda dalla dichiarazione della parte
comporta comunque la necessità di una 5.1. La nozione di crisi di cui all’art. 2 lett. a)
valutazione della sussistenza dei requisiti Lo stato di crisi risiede nella inadeguatezza
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Il Sole 24 Ore
INDICI DI ALLERTA
delle disponibilità liquide attuali e dei flussi crisi che possono essere gestite ancora
di cassa prospettici a far fronte regolar- internamente all’impresa e situazioni di
mente alle obbligazioni esistenti ed a quelle crisi rilevante che comportano l’obbligo di
previste. Tale indicazione, anche tenuto segnalazione di cui all’art. 14 CCI.
conto, dell’orizzonte temporale breve (sei Ai sensi dell’art. 13, co.1 CCI costituiscono
mesi) scelto dal legislatore, è evidentemen- indicatori di crisi gli squilibri di carattere
te riduttiva rispetto alle possibili definizioni reddituale, patrimoniale o finanziario,
di crisi suggerite dalla dottrina aziendalisti- rapportati alle specifiche caratteristiche
ca ma costituisce l’unica giuridicamente dell’impresa e dell’attività imprenditoriale
apprezzabile ai fini della costruzione del svolta dal debitore, tenuto conto della data
sistema dell’allerta. In altre parole è possi- di costituzione e di inizio dell’attività. La
bile che vi siano imprese che potrebbero situazione reddituale, patrimoniale o fi-
sotto altri profili essere considerate “in nanziaria è in squilibrio in presenza di uno
crisi” ma le loro criticità non rilevano sino a dei casi di cui sopra, non necessariamente
quando non vi sia una probabilità di insol- contemporaneamente alla violazione degli
venza nei sei mesi successivi, salvo il rispet- indici di cui al § 3.
to di quanto previsto al paragrafo 2.6. I ritardi nei pagamenti si ritengono sempre
reiterati e significativi se superano le soglie
5.2. I fondati indizi della crisi previste dalla lett. a) e dalla lett. b) dell’art.
e la sostenibilità del debito 24, co. 1 CCI o di cui all’art. 15 CCI ovvero
Ciò posto, la fondatezza degli indizi della comportino non episodiche azioni esecuti-
crisi provenienti dal sistema di indicatori di ve da parte dei fornitori, ovvero grave pre-
cui ai punti seguenti è il risultato della giudizio negli approvvigionamenti. Con
valutazione professionale e unitaria che gli riferimento ai rapporti con istituzioni fi-
organi di controllo societari danno del nanziarie, rilevano ritardi di pagamento
complesso degli indicatori. Il superamento superiori a 90 giorni superiori alle soglie di
delle soglie stabilite dalla legge e dal CN- rilevanza per la classificazione creditizia
DCEC per i vari indici fornisce ragionevoli scaduta in stato di default[12] e ogni altra
presunzioni ma non implica automatica- circostanza che determini la decadenza dal
mente la fondatezza dell’indizio di crisi, beneficio del termine.
tenuto conto della citata definizione di crisi Non sono significativi i ritardi che non
di cui all’art. 2 CCI, delle specificità azienda- travalicano il limite della fisiologia come
li e delle prospettive gestionali. meglio definiti al § 3.2.2.
La rilevazione dei fondati indizi ha quale Nel caso in cui il ritardo dipenda esclusiva-
riferimento almeno uno dei seguenti casi mente da crediti liquidi ed esigibili nei
che l’art. 13, co. 1 ritiene sintomatici di uno confronti della pubblica amministrazione,
stato di crisi rilevante per la sua segnalazio- diversa dagli enti in stato di dissesto, esso
ne di cui all’art. 14: non dovrebbe rilevare, anche in analogia
- la non sostenibilità del debito nei succes- con quanto previsto dall’art. 15 che destitui-
sivi sei mesi; sce di fondamento la rilevanza segnaletica
- il pregiudizio alla continuità aziendale in presenza di crediti vantati nei confronti
nell’esercizio in corso o se la durata residua della pubblica amministrazione, subordi-
dell’esercizio è inferiore a sei mesi per i natamente alle condizioni ivi previste.
successivi sei mesi; Alla luce di quanto sopra, ed in particolare
- la presenza di reiterati e significativi ritar- della considerazione dei reiterati e signifi-
di nei pagamenti. cativi ritardi nei pagamenti e del pregiudi-
I casi di cui all’art. 13, co. 1 CCI costituiscono zio alla continuità aziendale nell’esercizio
il momento di discrimine tra situazioni di in corso o se la durata residua dell’esercizio
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Il Sole 24 Ore
INDICI DI ALLERTA
Inattendibile
o non disponibile
Assenza
delle prospettive
>1 Soglie degli indici di continuità
settoriali Superamento per l’esercizio
di tutte in corso per cause
le soglie diverse da probabili
Non superamento
di tutte le soglie insolvenze
(art. 13,c.1)
ASSENZA DI UNA RAGIONEVOLE PRESUNZIONE
DELLO STATO DI CRISI
è inferiore a sei mesi per i successivi sei condizione che venga rispettato il principio
mesi, il quadro delle ragionevoli presunzio- della sostanziale comparabilità del nume-
ni dello stato di crisi si completa secondo lo ratore e del denominatore, possa essere
schema riportato nella grafica qui in alto. adottato anche per la stima dei flussi al
servizio del debito.
5.3. Il grado di complessità delle stime
Il calcolo del DSCR presuppone la stima dei
flussi finanziari prognostici. Al riguardo, sia 6. LE PROSPETTIVE DI CONTINUITÀ
l’art. 2381, co. 5 c.c. sia l’art. 2086 c.c. preve- AZIENDALE
dono il principio della proporzionalità alle
dimensioni dell’impresa. A tal riguardo i 6.1. Le prospettive di continuità aziendale e
principi contabili e segnatamente l’OIC 9, l’interpretazione del primo comma dell’art. 13
introducono per le imprese di minori dimen- Il pregiudizio alla continuità aziendale
sioni, la possibilità di stimare i flussi progno- rileva ai fini degli obblighi segnaletici nei
stici occorrenti per la determinazione del limiti degli eventi che compromettano la
valore degli attivi, in misura semplificata continuità per l’esercizio in corso e, qualora
ricorrendo alle sole grandezze economiche. la durata residua dello stesso sia inferiore a
Il CNDCEC ritiene che tale approccio, a sei mesi, nei sei mesi successivi. L’impren-
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Il Sole 24 Ore
INDICI DI ALLERTA
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Il Sole 24 Ore
INDICI DI ALLERTA
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Il Sole 24 Ore
INDICI DI ALLERTA
L’appendice metodologica
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Il Sole 24 Ore
INDICI DI ALLERTA
guato dettaglio informativo, sono riferiti ad 2.1. Identificazione delle imprese insolventi
imprese in normali condizioni operative Ai fini dell’analisi statistica finalizzata alla
(non già in situazioni di insolvenza pre- selezione degli indici di bilancio più predit-
gressa o stati anomali, come ad esempio tivi sono state classificate come insolventi
liquidazioni o scioglimenti volontari). (evento target da prevedere) le imprese
Ai fini dell’addestramento dei segnali, il interessate da almeno uno dei seguenti
campione è stato poi ristretto alle imprese: eventi nel corso dei successivi 36 mesi
1 non di recente costituzione, ovvero che rispetto alla data di riferimento del bilancio
abbiano depositato almeno 3 bilanci; selezionato:
1 con attività economica diversa da quella 1 fallimento;
finanziaria ed immobiliare 1 concordato preventivo;
1 con dimensione superiore a quella defini- 1 accordo di ristrutturazione dei debiti ex
ta dalla Direttiva 2013/34/UE come mi- art. 182--bis;
croimpresa[15]. 1 liquidazione coatta amministrativa;
Il campione finale selezionato è composto 1 amministrazione straordinaria.
da circa 568 mila bilanci, corrispondenti a
circa 181 mila imprese, appartenenti a 6 Le imprese sono state classificate come
coorti annuali dal 2010 al 2015, come detta- insolventi nell’anno in cui hanno speri-
gliato nella tabella riportata in basso. mentato il primo degli eventi sopra indica-
Si tratta di un campione molto rappresenta- ti: ad esempio, se una società ha aperto una
tivo dell’economia: sulla base delle statisti- procedura di concordato preventivo nel-
che ufficiali, la coorte 2015 rappresenta il l’anno t+1 rispetto al bilancio esaminato,
27% del totale addetti impiegati (Istat), il che poi è stato convertito in procedura
28% del valore aggiunto complessivo realiz- fallimentare nell’anno t+2, viene considera-
zato ( Istat) e ben il 46% dei debiti finanziari ta come insolvente nell’anno t+1 secondo la
verso banche detenuti dal totale delle socie- prima procedura aperta.
tà non finanziarie (Banca d’Italia - Totale Complessivamente sono stati considerati
impieghi Italia per settore istituzionale). quasi 18 mila eventi di insolvenza, 2/3 dei
Grafico 4
Dimensioni complessive del campione
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Il Sole 24 Ore
INDICI DI ALLERTA
Grafico 6
Campione di test: DISTR % TD %
composizione 25 5
percentuale per anno
di bilancio e tasso 20 4
di default (TD)
15 3
% DISTR
TD
TD MEDIO 10 2
5 1
0 0
2010 2011 2012 2013 2014 2015
27
Il Sole 24 Ore
INDICI DI ALLERTA
Grafico 7
DIMENSIONE IMPRESA
PICCOLE MEDIE GRANDI TOTALE
con il CNDCEC e comprende sia indicatori Si è quindi prescelta una strategia di sele-
utilizzati comunemente nella pratica zione dei segnali che consentisse contem-
aziendalistica sia quelli più frequentemen- poraneamente di:
te inclusi nei modelli di diagnosi precoce 1 limitare la dimensione dei cluster selezio-
dell’insolvenza aziendale. nati a situazioni veramente critiche;
Sono stati così costruiti 56 ratios di bilancio 1 minimizzare il numero di falsi positivi tra
riconducibili alle seguenti aree gestionali: le imprese segnalate;
1. sostenibilità degli oneri finanziari e del- adottando un approccio quantitativo su-
l’indebitamento; pervisionato, ovvero data-driven ma sup-
2. grado di adeguatezza patrimoniale e portato da una adeguata e condivisa valuta-
composizione del passivo per natura zione logico-qualitativa dei risultati.
delle fonti; Le fasi di selezione possono riassumersi in
3. equilibrio finanziario; due step:
4. redditività; 1. analisi univariata di predittività degli
5. sviluppo; indici, che ha consentito di selezionare
6. indicatori di specifici ritardi nei paga- una short list di indici candidati per ogni
menti. area indagata;
Prima di avviare i test, gli indicatori che 2. analisi multivariata degli indici
presentavano problemi algebrici (es. inver- selezionati al primo step con approcci
sione del segno in casi estremi) sono stati alternativi, che ha consentito,l’identifica-
trattati al fine di mantenere il significato zione dei segnali che opportunamente
economico dell’indice, definendo un valore combinati massimizzassero l’obiettivo
massimo o minimo nei casi estremi o non prefissato.
calcolabili.
3.3. Selezione univariata
3.2. Variabile obiettivo della short list di indicatori
e approccio metodologico Ai fini della selezione della short list degli
Come già precisato, l’analisi è stata indiriz- indicatori maggiormente predittivi effet-
zata a selezionare gli indici di bilancio che tuatosi sono e delle analisi di capacità pre-
opportunamente dicotomizzati e combina- dittiva univariata (del singolo indice) del-
ti tra loro identificassero al meglio un clu- l’evento d’insolvenza.
ster di imprese prossime all’insolvenza. La capacità previsionale degli indicatori è
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Il Sole 24 Ore
INDICI DI ALLERTA
stata valutata sulla base delle seguenti esperto basato sulla costruzione di un
metriche: albero decisionale basato su criteri di
1. Accuracy Ratio (o indice di Gini); corretta gestione economico-finanziaria.
2. Differenza delle mediane degli indicatori Tale approccio ha consentito di identifica-
tra imprese “Bad” (default o insolventi) e re ulteriormente i segnali più predittivi e
“Good” (non insolventi); di inquadrare le potenzialità di ogni indi-
3. Tassi d’insolvenza (TD) per quantili ce a livello multivariato, tuttavia si è rive-
dell’indicatore, con particolare attenzione lato sub-ottimale rispetto all’obiettivo
all’efficacia dell’indicatore nella coda estre- prefissato, non consentendo di filtrare in
ma della distribuzione (area di rischio). modo adeguato un cluster di insolventi,
Infatti, ai fini di un sistema di alerting è senza coinvolgere un numero elevato di
necessario che l’indice selezionato sia falsi positivi.
efficace soprattutto nella coda più rischiosa Conseguentemente è stato adottato un
della distribuzione statistica e non risenta approccio basato sulla compresenza di più
di problemi computazionali che ne possano eventi, le cui soglie sono state individuate
influenzare l’efficacia. mediante un approccio quantitativo ogget-
Questo importante aspetto è stato valutato tivo, basato sull’osservazione della media-
nella fase di analisi qualitativa e di interpre- na dell’indice calcolata sui soggetti che
tabilità degli indici insieme ad aspetti quali hanno presentato nei 36 mesi successivi un
la completezza informativa, la semplicità di evento di default.
calcolo, la rappresentatività per l’area di Dopo aver effettuato numerose prove
analisi, l’interpretabilità economica, la testando parametri alternativi delle distri-
prassi di utilizzo ecc. A parità di segnale buzione statistica degli indicatori è stata
indagato e di livelli di predittività, sono identificata la mediana del sotto-insieme
stati privilegiati gli indicatori che non pre- delle imprese insolventi come il migliore
sentano problemi algebrici, come inversio- threshold ai fini di indagine.
ne del segno in casi anomali (outliers). Infatti, aumentando la soglia di allerta a
Inoltre, ai fini di identificare gli indici che livello univariato (ad esempio selezionando
apportano il maggior contenuto informati- il 75° percentile della distribuzione dei
vo originale, nell’identificazione della short soggetti insolventi) si sarebbe ottenuto un
list, sono stati considerati i anche i livelli di segnale univariato più forte e con una
correlazione tra i vari indici escludendo minore frequenza di accensione, ma a
combinazioni di indici eccessivamente livello multivariato la compresenza di più
correlati tra di loro. segnali sarebbe stata osservata molto più
Con questo approccio sono stati quindi raramente e avrebbe fatto perdere di effica-
identificati per ogni area di analisi gli indica- cia il sistema di allerta.
tori più rappresentativi, che sono stati analiz- La logica del sistema di allerta, infatti, si
zati successivamente in chiave multivariata. basa sulla compresenza di più segnali uni-
variati contemporaneamente accesi al fine
3.4. Analisi multivariata e logica di di consentire la valutazione unitaria degli
identificazione dei segnali di allerta indici richiesta dal Legislatore. Ogni indice
Partendo dalla short list selezionata è stata analizza una specifica area di analisi azien-
esplorata una pluralità di approcci al fine di dale e l’obiettivo del sistema di allerta è
definire la combinazione dei segnali che quello di individuare le imprese che sono a
massimizzasse la capacità predittiva del rischio di insolvenza in quanto presentano
sistema di allerta e contemporaneamente una situazione problematica in tutte le aree
contenesse il numero di falsi positivi. rilevanti e non solo su un singolo aspetto
In primis, è stato prescelto un approccio gestionale.
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INDICI DI ALLERTA
Grafico 8
Aggregazione dei settori secondo le definizioni ATECO 2007
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INDICI DI ALLERTA
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Grafico 9
AREA
INDICATORE GESTIONALE NUMERATORE DENOMINATORE
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Grafico 10
SOGLIE DI ALLERTA
(A) Agricoltura
2,8 9,4 92,1 0,3 5,6
silvicoltura e pesca
(B)Estrazione (C)manifattura
3,0 7,6 93,7 0,5 4,9
(D)Prod.energia/gas
Grafico 11
% NON
INSOLVENTI % INSOLVENTI RAPPORTO DI
DIMENSIO- TASSO SEGNALATE / SEGNALATE / EFFICACIA: TD
NE AZIEN- # TOTALE DEFAULT % SEGNALATI TOTALE NON TOTALE SEGNALATI / TD
DALE BILANCI # SEGNALATI SEGNALATI SUL TOTALE INSOLVENTI INSOLVENTI DIMENSIONE
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Il Sole 24 Ore
INDICI DI ALLERTA
Grafico 12
% NON
INSOLVENTI % INSOLVENTI RAPPORTO DI
TASSO % SEGNALATE / SEGNALATE / EFFICACIA:
# TOTALE # DEFAULT SEGNALATI TOTALE NON TOTALE TD SEGNLATI /
BILANCI SEGNALATI SEGNALATI SU TOTALE INSOLVENTI INSOLVENTI TD SETTORE
(G45) Comm. ingrosso e dett. autoveicoli (G46) Comm. ingrosso (D) Distrib. energia/gas
Totale
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Il Sole 24 Ore
INDICI DI ALLERTA
Grafico 13
Corretta FREQUENZA % ALLERT ACCESI
interpretazione 50 60
del funzionamento
del sistema di allerta
% FREQUENZA
TD
TD MEDIO
25 30
0 0
0 1 2 3 4 5
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Il Sole 24 Ore
INDICI DI ALLERTA
Grafico 14
Segnali di allerta vs modello di scoring. Distribuzione % per classi di scoring
% NON SEGNALATE % SEGNALATE
percentuale fisiologica di non più attivi del per settore, ma in tutti i casi si ottengono
12,4% della rimanente parte del campione percentuali di segnalati non superiori all’1%
non segnalato. delle osservazioni nel settore, mentre il
Pertanto, si può affermare che: rapporto di efficacia del sistema oscilla tra il
1 il sistema di allerta segnala lo 0.69% delle 10% ed il 24%.
imprese operative alla data: di queste il 50% Il tasso di default delle segnalate è molto
è entrato in default entro 3 anni e un 44% alto in alcuni settori (ad esempio 60% nel-
del restante 50% non è più risultata in vita l’Industria) e più basso in altri (i Servizi) a
nel giro di pochi anni; causa dei diversi livelli di capacità preditti-
1 viceversa, le non segnalate sono il 99.3% va implicita desumibile dai bilanci, come
delle imprese: di queste solo il 2.8% è entra- dimostrato dall’esplorazione massiva di
to in default entro 3 anni, mentre il 12% del migliaia di modelli alternativi. Per valutare
restante 97.2% non è più risultata in vita nel la performance relativa del sistema nel
giro di pochi anni. settore è utile esaminare il rapporto di
Nella tabella riportata a pagina 33 (grafico efficacia, oltre che il tasso di default dei
11) i risultati sono esplosi per dimensione segnalati.
aziendale: si osserva come il sistema si Per fare alcuni esempi, il settore JMN-
attivi in proporzione più elevata nelle im- Servizi alle imprese presenta per le
prese di dimensione minore che sono strut- imprese segnalate un tasso di default
turalmente più fragili, mentre la percentua- del 37% a fronte di un tasso medio di
le dei segnalati si riduce al crescere della default di settore del 2,5%, con un rap-
dimensione aziendale. porto di efficacia di 14,9; nel settore
Tuttavia anche nell’insieme delle Piccole F41- Costruzione di Edifici, il tasso di
Imprese l’incidenza dei segnalati appare efficacia è pari a 10, pur presentando un
circoscritta (0,77% del totale) ed il rapporto tasso di default delle segnalate del 60%,
di efficacia soddisfacente. in presenza di un tasso di default medio
I risultati presentano una certa variabilità del settore del 6%.
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Il Sole 24 Ore
INDICI DI ALLERTA
4.3. Corretta interpretazione del A tal fine è stato proposto un confronto con
funzionamento del sistema di allerta i risultati ottenuti con il sistema di diagnosi
Per come è stato costruito il sistema di delle insolvenze proprietario di Cerved,
intercettamento del rischio di insolvenza, che è stato sviluppato su campioni estre-
occorrono cautele nell’interpretazione dei mamente ampi e rappresentativi in termini
risultati ottenuti. spaziali e temporali e che viene utilizzato
In particolare: nell’ambito Sistema Creditizio Italiano per
1 il numero di segnali accesi non va inter- la previsione delle insolvenze bancarie e
pretato in modo lineare rispetto al rischio per analisi di economia applicata per l’ana-
di insolvenza, in quanto, come mostrato nel lisi del profilo di rischio delle imprese
grafico sottostante, la presenza di uno o italiane.
due indici accesi è ancora fisiologica in Tale modello è rappresentato da un sistema
quanto corrispondente a cluster di imprese di oltre 200 funzioni di scoring specializza-
con rischio non superiore a quello medio te per settore, che considerano fino a 3
del campione . bilanci consecutivi e che ponderano una
1 il sistema di allerta non pondera i 5 segna- selezione di indicatori di bilancio ottimizza-
li ma attribuisce a tutti un peso identico ta sul cluster di appartenenza dell’impresa.
1 il numero di segnali accesi non va inter- Le diverse funzioni di scoring si raccordano
pretato come una classe di scoring. su di una master scale di 10 classi di valuta-
Per una migliore comprensione dei risulta- zione coerenti in termini di probabilità di
ti, il grafico sotto riportato evidenzia come insolvenza sottostante, dove le ultime 4
il rischio aumenti in modo esponenziale classi (dalla 7 alla 10) sono rappresentative
con il numero di segnali accesi, ma fino a 2 di profili di rischio creditizio progressiva-
segnali accesi si è ancora in un’area inferio- mente più gravi. L’analisi di benchmarking
re al rischio medio del campione. (si veda il grafico 14 a sinistra) ha conferma-
Poco più del 40% dei bilanci esaminati nel to una significativa correlazione tra i profili
campione non ha alcun segnale acceso, di rischiosità registrati dal sistema di sco-
mentre si osserva una forte concentrazione ring e le caratteristiche economico-finan-
di bilanci con 1 o 2 segnali accesi, situazione ziarie delle imprese segnalate dal sistema
che può essere considerata fisiologica in di allerta sui 5 indici congiunti individuati.
quanto riconducibile a tassi di insolvenza Si osserva infatti che:
prossimi alla media campionaria. A partire 1 La distribuzione % percentuale comples-
da 3 segnali accesi il rischio aumenta signi- siva dei casi segnalati dal sistema di allerta
ficativamente, ma, per riscontrare una risulta polarizzata sulle classi definite a
situazione di Alert (cioé prossima all’insol- rischio dal modello di scoring
venza), occorre l’accensione di tutti e 5 i 1 La mediana del modello di scoring dei casi
segnali. segnalati dall’accensione contestuale dei 5
indici si posiziona in tutti i settori nelle
classi di Rischio elevato (8) o di Rischio
5. ANALISI DI BENCHMARKING RISPETTO Molto Elevato (9)
AI MODELLI DI SCORING
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nel 2017 per i quali Cerved è stata in grado dell’efficacia del sistema è possibile:
di rilevare un dettaglio informativo suffi- 1 Il 38% dell’imprese che sarebbero segna-
ciente per il calcolo dei 5 indici selezionati. late oggi non sono più attive[18], con una
Essa è stata condotta su un campione molto percentuale 10 volte più elevata di quella
esteso di circa 347 mila circa società di osservata sul resto del campione;
capitali nel quale sono rappresentate tutte 1 La percentuale di imprese non più attive
le dimensioni aziendali, comprese oltre 172 tra le segnalate risulta particolarmente
mila Micro imprese (si veda tabella in bas- elevata nella dimensione Media (54,5%) e
so). Questo campione rappresenta il 35% Piccola (46,5%).
del totale degli addetti (fonte Istat), il 33% Questi risultati hanno fornito significative
del valore aggiunto complessivo realizzato evidenze di come la combinazione di indici
(fonte Istat) ed il 56% dei debiti finanziari e i livelli di threshold identificati possano
verso le banche detenuti dal totale delle funzionare efficacemente secondo gli
società non finanziarie (Dati da BDS Banca obiettivi perseguiti dal CNDCEC, limitando
d’Italia - Totale impieghi Italia per settore il numero di imprese segnalate e facendo
istituzionale). ragionevolmente presumere la sussistenza
Nel complesso la percentuale delle imprese di uno stato di crisi d’impresa.
che sarebbero segnalate dal sistema si
colloca allo 0,64%, poco al di sotto della
media di periodo del campione di adde- 7. APPENDICE
stramento (0,69%), che sale allo 0,92% delle
micro-imprese e si riduce progressivamen- 7.1. Indici di allerta – specifiche di calcolo
te al crescere della dimensione aziendale. e gestione dei denominatori nulli
Il campione di bilanci 2017, ultima an- La tabella nella pagina a destra illustra le
nualità completa disponibile ad oggi, logiche di calcolo degli indici.
non consente ancora di effettuare L’indicatore si può calcolare solo in presen-
un’analisi di performance esaustiva, non za di denominatore maggiore di 0.
essendo ancora completo il periodo di Se il denominatore è nullo (o negativo, ma
osservazione delle insolvenze successive su questi indici per costruzione non è pos-
prescelto in stima (3 anni data dal bilan- sibile) ai fini dei segnali di allerta occorre
cio); tuttavia una prima valutazione procedere nel seguente modo:
Grafico 15
DIMENSIONE NUMERO %
AZIENDALE IMPRESE % SEGNALATE
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Grafico 16
AREA VERSO ATTESO
GESTIONALE (POS. / NEG.) NUMERATORE DENOMINATORE
ONERI FINANZIARI/RICAVI%
Sostenibilità Negativo Include gli interessi e altri oneri Include i ricavi netti,
oneri finanziari finanziari di cui alla voce C.17 ovvero la voce A.1 Ricavi
art.2425 cod.civ. (ad esempio, delle vendite e presta-
interessi passivi su mutui, sconti zioni dell'art. 2425
finanziari passivi). cod.civ. e, per le società
con produzione plurien-
nale, la voce A.3 Varia-
zione lavori in corso
PATRIMONIO NETTO / DEBITI TOTALI %
Adeguatezza Positivo Il Patrimonio netto è costituito dalla I debiti totali sono
patrimoniale voce A stato patrimoniale passivo costituiti da tutti i
art.2424 cod.civ., detratti i crediti debiti (voce D passivo)
verso soci per versamenti ancora di natura commercia-
dovuti (voce A stato patrimoniale le, finanziaria e diversa
attivo) e i dividendi deliberate e dai ratei e risconti
sull'utile di esercizio. passivi (voce E).
LIQUIDITÀ A BREVE TERMINE (attività a breve / passività breve) %
Equilibrio Positivo L'attivo a breve termine è la som- E' costituito da tutti i
finanziario ma delle voci dell'attivo circolante debiti (voce D passivo)
(voce C) esigibili entro esercizio esigibili entro esercizio
successivo e i ratei e risconti attivi successivo e dai ratei e
(voce D) risconti passivi (voce E).
CASH FLOW/ ATTIVO %
Redditività Positivo Il cash flow è rappresentato dall'uti- Totale dell'attivo dello
le (perdita) di esercizio più i costi stato patrimoniale
non monetari (ad.es, ammorta- art.2424 cod.civ.
menti, svalutazioni crediti, accan-
tonamenti per rischi) meno i ricavi
non monetari (ad.es, rivalutazioni
partecipazioni, imposte anticipate)
INDEBITAMENTO PREVIDENZIALE + TRIBUTARIO
Altri indici di Negativo L'Indebitamento Tributario è rap- Totale dell'attivo dello
indebitamento presentato dai debiti tributari (voce stato patrimoniale
D.12) esigibili entro e oltre l'eserci- art.2424 cod.civ.
zio successivo; l'Indebitamento
Previdenziale è costituito dai debiti
verso istituti di previdenza e sicu-
rezza sociale (voce D.13) esigibili
entro e oltre l'esercizio successivo.
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Grafico 17
ONERI FINANZIARI / RICAVI * 100:
Numeratore > 0 Denominatore = 0 Segnale di Allerta ACCESO
Numeratore = 0 Denominatore = 0 Segnale di Allerta SPENTO
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Note
[1] L’analisi dei modelli di previsione della crisi Applicata ad un indicatore di bilancio,
richiede, innanzitutto, una precisazione di consente di identificare il punto di cut off
carattere linguistico. Nella letteratura (soglia critica) che meglio separa la
anglosassone si fa uso del termine popolazione in due gruppi: un gruppo
bankruptcy, inteso come processo giuridico di omogeneo con una significativa prevalenza di
carattere liquidatorio al quale i debitori hanno imprese insolventi e un gruppo omogeneo con
diritto di accedere, soddisfatti alcuni requisiti. una significativa prevalenza di imprese sane,
Esso è analogo alla liquidazione giudiziale. ottenuti suddividendo la popolazione
Nella presente analisi si fa invece riferimento sopra/sotto la soglia che massimizza
alla definizione più ampia di “crisi”. Nella ampia l’eterogeneità dei gruppi, misurata appunto
produzione un utile riferimento per le analisi tramite l’information entropy.
diacroniche contenute si trova in: Gissel,
Giacomino e Akers (2007) “A review of [5] L’intervallo di confidenza è l’intervallo di
bankruptcy prediction studies” e Altman e valori plausibili per un determinato parametro.
Hotchkiss (Terza edizione, 2006), Corporate
financial distress and bankrupcty. [6] Si tiene quindi conto al numeratore anche
della gestione degli investimenti e della
[2] Al fine di realizzare l’obiettivo dichiarato gestione finanziaria. Nell’ambito di
abbiamo esplorato una pluralità di approcci quest’ultima, rilevano anche i flussi attivi
per la combinazione ottimale dei segnali. derivanti dalle linee di credito non utilizzate
In primis, è stato testato un approccio delle quali, nell’orizzonte temporale di
mediante un albero decisionale ragionato riferimento, si renda disponibile l’utilizzo. Con
sulla base di criteri di gestione economico- riferimento alle linee autoliquidanti, esse
finanziaria. Tale approccio ha consentito di dovrebbero essere considerate fruibili per la
identificare ulteriormente i segnali più sola parte relativa ai crediti commerciali che,
predittivi e di inquadrare le potenzialità di ogni sulla base delle disposizioni convenute, sono
indice a livello multivariato, tuttavia si è ’anticipabili’.
rivelato sub-ottimale rispetto all’obiettivo
prefissato, non consentendo di filtrare in [7] Il pagamento delle forniture, nel nostro
modo adeguato un cluster di insolventi, senza Paese, viene raramente effettuato alla
coinvolgere un numero elevato di falsi positivi. scadenza contrattuale ed è invalso l’uso, da
parte dell’intero sistema, di pagamenti
[3] Prima di avviare i test, gli indici che differiti. Ai fini del calcolo di entrambe le
presentavano problemi algebrici (es. versioni del DSCR viene ammesso il
inversione del segno in casi estremi) sono pagamento dei fornitori differito rispetto alla
stati trattati al fine di mantenere il significato scadenza contrattuale a condizione che esso
economico dell’indice, definendo un valore non superi il limite della fisiologia. È fisiologico
massimo o minimo nei casi estremi o non un pagamento differito rispetto al termine
calcolabili. contrattuale quando risultino confermate
tutte le seguenti condizioni: i) non comporti
[4] Si tratta di una metrica largamente reazione da parte del fornitore mediante
utilizzata in letteratura, soprattutto nella azioni volte alla riscossione o alla pretesa degli
costruzione degli alberi decisionali e nella interessi moratori; ii) il fornitore prosegua
discretizzazione di variabili continue, che regolarmente le forniture (senza
misura il grado di omogeneità di una condizionarle a pagamenti a pronti delle
popolazione. forniture); iii) la gestione della supply chain
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