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DOCUMENTI

Crisi
d’impresa
INDICI DI ALLERTA
DEI COMMERCIALISTI
Indici di allerta previsti dal Codice della crisi e dell’insolvenza
(articolo 13 del decreto legislativo 14/2019)
elaborati dal Consiglio nazionale dei dottori commercialisti ed esperti contabili
INDICI DI ALLERTA

SOMMARIO

Nota in premessa 5

1. PREMESSA 8
1.1 Il compito del CNDCEC
1.2 Il collocamento sistematico della delega
1.3 Condizioni nell'elaborazione degli indici
1.4 Contenuto del presente documento

PARTE PRIMA

Gli indici ex articolo 13, comma 2


2. COSTRUZIONE DEGLI INDICI DI CUI AL COMMA 2 DELL'ARTICOLO 13 10
2.1 L'analisi della prassi
2.2 Il modello prescelto
2.3 La selezione degli indici
2.4 Analisi multivariata e identificazione delle soglie di criticità
2.5 I limiti degli indici: i falsi segnali
2.6 L'assenza di segnali degli indici
3. GLI INDICI DI CUI ALL’ARTICOLO 13 13
3.1 Il sistema degli indici
3.2 Le modalità di calcolo degli indici
3.3 Avvertenze per le imprese che non adottano gli schemi di bilancio
di cui agli artt. 2424 e 2425 del codice civile
3.4 Le valutazioni dell'impatto degli indici
4. GLI INDICI SPECIFICI 19
4.1 Indici che trovano applicazione per le imprese costituite da meno di due anni
4.2 Le tipicità delle imprese in liquidazione
4.3 Le tipicità delle start-up innovative
4.4 Cooperative e consorzi

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SOMMARIO

PARTE SECONDA

Principi per l’impiego


e sul calcolo degli indici
5. I FONDATI INDIZI DELLA CRISI 20
5.1 La nozione di crisi di cui all'articolo 2, lettera a)
5.2 I fondati indizi della crisi e la sostenibilità del debito
5.3 Il grado di complessità delle stime
6. LE PROSPETTIVE DI CONTINUITÀ AZIENDALE 22
6.1 Le prospettive di continuità aziendale e l'interpretazione del comma 1, articolo 13
6.2 Periodicità del calcolo degli indici di crisi
7. MOTIVAZIONE E MODALITÀ DELLA SEGNALAZIONE 24
8. GLI INDICI DI CUI AL COMMA 3, ARTICOLO 13, CCI 24

Appendice metodologica
1. OBIETTIVI 25
2. IL CAMPIONE DI TEST DEGLI INDICATORI DI ALLERTA 25
2.1 Identificazione delle imprese insolventi
2.2 Morfologia del campione secondo le principali caratteristiche delle imprese
3. LA SELEZIONE DEGLI INDICATORI DI ALLERTA 27
3.1 I segnali indagati
3.2 Variabile obiettivo e approccio metodologico
3.3 Selezione univariata della short list di indicatori
3.4 Analisi multivariata e logica di identificazione dei segnali di allerta
3.5 Specializzazione settoriale dei segnali di allerta
3.6 Strategia adottata per ottimizzare la combinazione dei segnali
4. EVIDENZE 31
4.1 Il sistema degli indicatori di crisi selezionati
4.2 Performance sul campione di addestramento
4.3 Corretta interpretazione del funzionamento del sistema di allerta
5. ANALISI DI BENCHMARKING RISPETTO AL MODELLO DI SCORING CEBI-SCORE4 37
6. APPLICAZIONE DEL SISTEMA DI ALLERTA AI BILANCI 2017 37
7. APPENDICE 38
7.1 Indici di allerta – specifiche di calcolo e gestione dei denominatori nulli

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Nota in premessa

Nota in premessa ai documenti, ancora in Al Consiglio Nazionale dei Dottori Com-


lavorazione, prodotti dal Gruppo di Lavoro del mercialisti e degli Esperti Contabili l’art. 13.
Consiglio Nazionale ai fini di adempiere alle co. 2 del codice della crisi e dell’insolvenza
richieste di cui all’art.13 del Codice della Crisi d’impresa ha assegnato il compito di elabo-
in merito alla definizione degli indici rare gli indici necessari al completamento
del sistema dell’allerta, introdotto nell’ordi-
Area Procedure Concorsuali e risanamento namento con la legge delega n. 155/2017.
di impresa Il Consiglio Nazionale ha quindi istituito,
Consiglieri Nazionali Delegati per area tramite la propria area di delega, un gruppo
1 Andrea Foschi - componente commissio- di lavoro ristretto che fin da subito si è reso
ne Rordorf 2 – commercialista, ordine di conto della responsabilità a valle del pro-
Parma prio operato, e del rischio di pressioni e
1 Sandro Santi – commercialista, ordine di tentativi di influenzare un progetto che ha
Firenze come primi interlocutori coloro i quali
sarebbero stati giudicati in base ai risultati
a cura del Gruppo di Lavoro “Indici” del di quel progetto.
nuovo Codice della Crisi L’urgenza di assicurare la massima rapidità
1 Andrea Foschi - commercialista, ordine di e trasparenza – a tutela degli stakeholders
Parma quale responsabile per area di delega coinvolti – ad un risultato utile e visibile ha
1 Alessandro Danovi - commercialista, indotto il CNDCEC all’adozione di un ap-
ordine di Milano – professore associato di proccio improntato al rigore scientifico e
Economia e Gestione delle imprese presso tecnico, senza ricorrere a tecniche di me-
Università di Bergamo diazione che avrebbero sacrificato la qualità
1 Riccardo Ranalli - commercialista, ordine del risultato.
di Torino – coordinatore gruppo di lavoro Il numero e l’importanza degli stakeholders
riforma con cui si è condiviso il progetto è comun-
1 Paolo Rinaldi - commercialista, ordine di que arrivato ad una soglia ritenuta suffi-
Modena – gruppo di lavoro riforma ciente per poterlo rendere pubblico (nella
versione attuale) senza che questo crei
Esperti area economia aziendale “disturbo” al processo legislativo estrema-
1 Alberto Quagli - professore ordinario mente delicato.
presso il Dipartimento di Economia della Il CNDCEC, prima di rendere pubblico
Università di Genova “ufficialmente” con questo documento lo
stato dell’arte dei lavori, ha coinvolto i

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principali stakeholders, avendo comunque tivi nei pagamenti (per la quale il documen-
presente l’esigenza di assicurare il rispetto to fornisce puntuali indicazioni) nonché
dei tempi stringenti di adozione degli indici attraverso la verifica della presenza di un
da parte del Mise, anche per l’esigenza di patrimonio netto negativo o inferiore al
consentirne alle imprese l’adozione di minimo di legge, infine mediante l’eviden-
indici diversi, ai sensi del terzo comma za della non (sempre che venga confermata
dell’art. 13, laddove ritenuti più significativi la nostra reiterata richiesta di modifica in
(adozione che dovrà intervenire con il tal senso dell’art.13) sostenibilità del debito
progetto di bilancio 2019). Allo stato vi è nei sei mesi successivi attraverso i flussi
comunque l’intento di cogliere le specificità finanziari liberi al servizio dello stesso.
“merceologiche” ulteriori che – documen- Ed è per questo che il documento prevede
tatamente - si rendessero necessarie, in l’impiego del DSCR (Debt Service Coverage
quanto rappresentabili a livello statistico, Ratio), individuando i relativi approcci di
oltre a quelle già qui riportate all’interno misurazione. Si tratta di un indice che
della Relazione. interiorizza l’ottica forward looking che
In particolare, la norma prescrive: impone l’art. 14 quando richiede la valuta-
2. Il Consiglio Nazionale dei Dottori Com- zione del prevedibile andamento aziendale.
mercialisti ed (ancora da correggere con “e Solo qualora il DSCR non sia disponibile, o i
degli”) Esperti Contabili, tenuto conto delle dati prognostici occorrenti per la sua deter-
migliori prassi nazionali ed internazionali, minazione siano ritenuti non sufficiente-
elabora con cadenza almeno triennale, in mente affidabili (anche dagli organi di
riferimento ad ogni tipologia di attività controllo), si ricorre, sempreché la situazio-
economica secondo le classificazioni ne di crisi non sia già stata intercettata dal
I.S.T.A.T., gli indici di cui al comma 1 che, patrimonio netto negativo o dalla presenza
valutati unitariamente, fanno ragionevol- di reiterati e significativi ritardi, all’impiego
mente presumere la sussistenza di uno combinato di una serie di cinque indici, con
stato di crisi dell’impresa. […omissis…]. Gli soglie diverse a seconda del settore di atti-
indici elaborati sono approvati con decreto vità, che debbono allertarsi tutti congiunta-
del Ministero dello sviluppo economico. mente.
Il CNDCEC, pur eseguendo integralmente il Si tratta dell’ultimo nodo dell’albero di
mandato legislativo di elaborazione degli rilevazione, costituito dai seguenti indici:
indici di cui al secondo comma dell’art. 14 a) indice di sostenibilità degli oneri finan-
ha anche definito, un argomentato iter ziari in termini di rapporto tra gli oneri
logico che, dall’esame dell’andamento finanziari ed il fatturato;
aziendale, conduce alla rilevazione dei b) indice di adeguatezza patrimoniale in
fondati indizi di crisi. Questi, come da termini di rapporto tra patrimonio netto
espressa previsione dell’art. 2 lett. a), atten- e debiti totali;
gono alla manifestazione dell’inadeguatez- c) indice di ritorno liquido dell’attivo in
za dei flussi di cassa prospettici a far fronte termini di rapporto da cash flow e attivo;
regolarmente alle obbligazioni pianificate, d) indice di liquidità in termini di rapporto
indizi dai quali scaturiscono gli obblighi tra attività a breve termine e passivo a
segnaletici di cui all’art. 14. breve termine;
A tal fine è stata adottata una struttura, ad e) indice di indebitamento previdenziale e
un tempo, “ad albero” e combinata. tributario in termini di rapporto tra
La presenza di uno stato rilevante di crisi, l’indebitamento previdenziale e tributa-
nei termini di cui all’art. 13 co. 1, è diagno- rio e l’attivo.
sticata attraverso la preliminare rilevazione La massimizzazione della capacità preditti-
della presenza di ritardi reiterati e significa- va degli indici è stata ottenuta tramite un

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processo di selezione tra decine di migliaia realtà che non presentano il rischio di de-
di combinazione di indici, mediante test fault nei tre anni successivi) sono limitati a
che hanno interessato tutte le società con un livello di segnalazioni ragionevoli e co-
bilancio ordinario pubblicato, avendo munque sono circoscritti ai soli cinque indici
riguardo ad eventi di default nei tre anni ad impiego congiunto, che peraltro assumo-
successivi. no un ruolo subordinato rispetto agli altri
Con l’aiuto fondamentale dei partner tecni- indicatori (reiterati e significativi ritardi nei
ci Cerved e Innolva, che hanno messo a pagamenti, patrimonio netto negativo,
disposizione personale e dati al fine di DSCR inferiore ad 1) necessitando di essere
elaborarli in tempo reale, abbiamo potuto corroborati da ulteriori elementi per assu-
spaziare nella analisi di molti indici e di mere comunque la natura di ’fondati indizi’.
altrettante informazioni sul passato. In Il documento, infine, prevede specifici
questo modo si è costruito un vero e pro- indici per le start-up innovative, le imprese
prio iter diagnostico dello stato di salute in liquidazione e le imprese neocostituite
finanziaria dell’impresa, argomentato e ma soprattutto tiene conto di alcune speci-
controllabile, ed “eventualmente sindaca- ficità già oggi considerate nel documento
bile” solo nel momento in cui un soggetto come il mondo delle cooperative e dei con-
avesse ancora più dati e informazioni di sorzi, quello della edilizia con considerazio-
quelle da noi utilizzate. ni anche per le situazioni in cui via siano
Questo, nel complesso, l’approccio adottato crediti nei confronti della P.A.
che permette di intercettare progredendo
attraverso fasi successive di diagnosi tutte Il gruppo di lavoro del Cndcec
le situazioni ritenute rilevanti dal co. 1 Andrea Foschi Consigliere delegato Area crisi
dell’art. 13. Esso nondimeno tiene conto dei Alessandro Danovi
due indici significativi individuati dalla Alberto Quagli
stessa norma. Riccardo Ranalli
I falsi positivi (e cioè il rischio di segnalare Paolo Rinaldi

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Gli indici dell’allerta


Ex articolo 13, comma 2, Codice della Crisi e dell’Insolvenza

1. PREMESSA 33, alle società in liquidazione, alle imprese


costituite da meno di due anni.
1.1. Il compito del CNDCEC Gli indici elaborati sono approvati con
L’art. 13. co. 2 del Codice della Crisi e decreto del Ministero dello sviluppo
dell’insolvenza d’impresa (d.lgs. 12 economico.
gennaio 2019, n.14, pubblicato sul Stante il richiamo esplicito, è utile
Supplemento ordinario alla “Gazzetta ricordare anche il contenuto del primo
Ufficiale„ n. 38 del 14 febbraio 2019 - Serie comma:
generale) assegna al Consiglio Nazionale 1. Costituiscono indicatori di crisi gli squilibri
dei Dottori Commercialisti e degli Esperti di carattere reddituale, patrimoniale o
Contabili il compito di elaborare gli indici finanziario, rapportati alle specifiche
necessari al completamento del sistema caratteristiche dell’impresa e dell’attività
dell’allerta, introdotto nell’ordinamento imprenditoriale svolta dal debitore, tenuto
con la legge delega (19 ottobre 2017, n. 155). conto della data di costituzione e di inizio
In particolare, la norma prescrive: dell’attività, rilevabili attraverso appositi
2. Il Consiglio Nazionale dei Dottori indici che diano evidenza della sostenibilità
Commercialisti e degli Esperti Contabili, dei debiti per almeno i sei mesi successivi e
tenuto conto delle migliori prassi nazionali delle prospettive di continuità aziendale per
ed internazionali, elabora con cadenza l’esercizio in corso o, quando la durata
almeno triennale, in riferimento ad ogni residua dell’esercizio al momento della
tipologia di attività economica secondo le valutazione è inferiore a sei mesi, per i sei
classificazioni I.S.T.A.T., gli indici di cui al mesi successivi. A questi fini, sono indici
comma 1 che, valutati unitariamente, fanno significativi quelli che misurano la
ragionevolmente presumere la sussistenza di sostenibilità degli oneri dell’indebitamento
uno stato di crisi dell’impresa. Il Consiglio con i flussi di cassa che l’impresa è in grado di
Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli generare e l’adeguatezza dei mezzi propri
Esperti Contabili elabora indici specifici con rispetto a quelli di terzi. Costituiscono altresì
riferimento alle start-up innovative di cui al indicatori di crisi ritardi nei pagamenti
decreto-legge 18 ottobre 2012, n.179, reiterati e significativi, anche sulla base di
convertito dalla legge 17 dicembre 2012, n. quanto previsto nell’articolo 24.
221, alle PMI innovative di cui al decreto legge Il sistema dell’allerta è, infatti, basato, in
24 gennaio 2015, n. 3, convertito, con linea con quanto previsto dalla Direttiva
modificazioni, dalla legge 24 marzo 2015, n. UE n. 2019/1023, sugli obblighi di

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segnalazione “posti a carico dei soggetti di del concetto di “indici” che invece fanno
cui agli articoli 14 e 15, finalizzati, riferimento, come dagli esempi contenuti
unitamente agli obblighi organizzativi nel primo comma, a confronti tra
posti a carico dell’imprenditore dal codice grandezze economico, patrimoniali o
civile, alla tempestiva rilevazione degli finanziarie. Costituisce inoltre, per
indizi di crisi dell’impresa ed alla sollecita espressa previsione del Legislatore, un
adozione delle misure più idonee alla sua ’indicatore’ il ritardo reiterato e
composizione” (art. 12, co. 1) che significativo nei pagamenti.
costituiscono strumenti di allerta. La delega conferita al CNDCEC ha per
La segnalazione è dovuta dagli organi di oggetto l’elaborazione di indici costituiti
controllo in presenza di fondati indizi della da grandezze quantitative o da confronti
crisi. È opinione del CNDCEC che il co. 1 tra esse.
dell’art. 13 individui il momento di L’esigenza di una valutazione unitaria
discrimine tra situazioni di crisi che suggerisce la definizione di una pluralità di
assumono rilevanza per gli obblighi indici; il che è suffragato dalla previsione,
segnaletici e situazioni che non la al primo comma, di due diversi indici
assumono ancora nei seguenti casi: significativi.
a) l’assenza della sostenibilità del debito
nei successivi sei mesi; 1.3. Condizioni nell’elaborazione degli indici
b) il pregiudizio per la continuità aziendale La norma pone due condizioni per
nell’esercizio in corso o quanto meno l’elaborazione degli indici.
per sei mesi; La prima, come già ricordato, è che sia
c) la presenza di ritardi reiterati e possibile desumere dalle loro risultanze
significativi nei pagamenti, avendo una valutazione unitaria circa la
anche riguardo ai limiti posti ai fini delle sussistenza di un indizio di crisi. La
misure premiali dall’art. 24 CCI. suscettibilità di valutazione unitaria degli
Gli indici di cui all’art. 13 co.2, indici di cui all’art. 13 co. 2 costituisce un
costituiscono segnali di crisi, ma non vincolo nella loro individuazione, nel
assumono da soli rilevanza sufficiente a senso che gli organi di controllo di cui
fare ritenere sussistente uno stato di crisi all’art. 14 e, prima di loro, l’imprenditore
ai sensi dell’art. 14 CCI. attraverso l’assetto organizzativo
all’uopo istituito, devono essere in grado
1.2. Il collocamento sistematico della delega di valutare le cause ed il significato dei
La delega contenuta nell’art. 13 CCI affida segnali provenienti dal complesso degli
al CNDCEC il compito di elaborare “gli indici per individuare un livello di crisi
indici di cui al comma 1 che, valutati rilevante ai fini della segnalazione,
unitariamente, consentono una tenuto conto della necessità di adeguata
ragionevole presunzione dello stato di motivazione, resa ai sensi del co. 1
crisi. dell’art. 13.
Gli indici sono definiti come strumenti per Peraltro, anche in assenza di segnali da
rilevare gli “squilibri di carattere parte degli indici di cui al co. 2, possono
reddituale, patrimoniale o finanziario, verificarsi ulteriori situazioni rilevanti ai
rapportati alle specifiche caratteristiche sensi dell’art. 13 co. 1, in presenza di
dell’impresa e dell’attività imprenditoriale insostenibilità del debito, pregiudizio al
svolta dal debitore, tenuto conto della data going concern o reiterati e significativi
di costituzione e di inizio dell’attività”. ritardi nei pagamenti.
Si può pertanto desumere che il concetto di Il fatto che gli indici di cui al co.2 siano
“indicatori” usato dal codice sia più ampio suscettibili di una valutazione unitaria

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implica non tanto la predisposizione di PARTE PRIMA


una misura di sintesi che da sola indichi la
presenza o meno di indizi di crisi, come lo  

storico Z-score di Altman (si è detto che il
Legislatore richiede l’elaborazione di più 

indici), quanto lo sviluppo di un percorso (sottoposta all’approvazione del Mise)
logico di indici che, anche articolato in
varie fasi, porti infine alla valutazione
unitaria. 2.COSTRUZIONE DEGLI INDICI DI CUI
La seconda condizione è che gli indici AL SECONDO COMMA DELL’ART. 13
elaborati dal CNDCEC contengano quanto
meno quelli definiti dal Legislatore al 2.1. L’analisi della prassi
comma 1 dell’art. 13, ossia indici che Stante l’indicazione normativa, il CNDEC, ai
esprimano “la sostenibilità degli oneri fini dell’elaborazione ha svolto preliminar-
dell’indebitamento con i flussi di cassa che mente una analisi sulla letteratura in mate-
l’impresa è in grado di generare” e ria di modelli di previsione della crisi [1].
“l’adeguatezza dei mezzi propri rispetto a Lo studio dei modelli di previsione della crisi
quelli di terzi”. Tali indici, ritenuti è divisibile in tre periodi: dal 1930 al 1968, dal
significativi dal Legislatore sono 1968 al 1980 e dal 1980 ad oggi. Ciascuno di
ampiamente usati nelle analisi finanziarie. questi periodi è stato caratterizzato da un
Si ritiene debba quindi rientrare nella approccio metodologico differente e da
delega: livelli sempre crescenti di complessità.
1 la proposta di un gruppo di indici; Nel primo periodo, lo studio della probabi-
1 la proposta di un iter logico di lettura lità della insolvenza è stato condotto in
degli indici che ne renda possibile una funzione di indicatori contabili considerati
valutazione unitaria; singolarmente, utilizzando il cosiddetto
1 lo sviluppo di un supporto “approccio univariato”.
metodologico che chiarisca e renda Il secondo periodo, iniziato nel 1968 con il
quindi omogeneo il calcolo degli indici primo paper di Altman, ha visto la diffusio-
partendo dalla valutazione ne del primo modello multivariato, l’analisi
dell’andamento aziendale. discriminante lineare.
Il terzo periodo è stato caratterizzato da
1.4. Contenuto del presente documento modelli probabilistici, in particolare dalla
Ciò posto, il presente documento reca regressione logistica, il cui obiettivo è for-
nella prima parte, sottoposta nire una misura della probabilità del falli-
all’approvazione del Mise, gli indici di cui mento di un’impresa. Gli anni dal 1990 ad
al co. 2 dell’art. 13 CCI e fornisce, nella sua oggi hanno assistito alla diffusione di mo-
seconda parte che non è sottoposta alla delli di previsione basati sul machine lear-
approvazione del Mise, indicazioni ning. Si tratta di strumenti ideati per repli-
operative per il loro calcolo ed il loro care la capacità umana di identificazione
utilizzo ai fini dell’individuazione dei degli schemi ricorrenti.
fondati indizi di crisi che l’organo di Il modello scelto per individuare gli indica-
controllo societario, il revisore contabile e tori della crisi nel contesto del CCI è stato
la società di revisione, ciascuno selezionato, tra i molti disponibili, in base
nell’ambito delle proprie funzioni, hanno all’efficacia e alla semplicità d’uso. L’effica-
l’obbligo di segnalare tempestivamente cia è intesa come la capacità di identificare
all’organo amministrativo ai sensi correttamente i segnali dell’esistenza di una
dell’art. 14 CCI. crisi futura, mentre con semplicità d’uso si

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intende la quantità di risorse necessarie a vi necessita la maturazione di best practices


calcolarlo e impiegarlo per i fini prescritti. per corroborare i segnali forniti dagli indici
Lo studio dei risultati ottenuti dai modelli con ulteriori elementi rilevanti ai sensi
negli anni consente di individuare una rosa dell’art. 13, co. 1, per intercettare e motivare
tra i quali scegliere. Sono stati quindi esclu- adeguatamente i fondati indizi. Per tale
si i modelli più recenti, che richiedono le ragione, in sede di prima applicazione della
tecnologie e conoscenze più avanzate, norma, si è preferito adottare soglie degli
come quelli che impiegano algoritmi di indici tali da limitare le segnalazioni alle
machine learning, perché il maggior di- situazioni più critiche, minimizzando il
spendio di energie che richiedono è al di numero di falsi positivi.
fuori della portata generale e non è allo
stato giustificato dalla loro efficacia, la 2.3. La selezione degli indici
quale non è sempre significativamente Ai fini della selezione degli indici sono stati
maggiore di quella di modelli più semplici. presi in considerazione i segnali utilizzati
in modo diffuso nella pratica aziendalistica
2.2. Il modello prescelto e nei modelli di diagnosi precoce dell’insol-
Sulla base delle considerazioni precedenti il venza aziendale esaminando una cinquan-
modello prescelto è da considerarsi un tina di ratios riconducibili ai seguenti ambi-
modello multivariato, costruito attraverso ti gestionali [3]:
una logica “combinata”[2], ancorché la 1 sostenibilità degli oneri finanziari e del-
valutazione degli indici selezionati non si è l’indebitamento;
tradotta in uno scoring multivariato di 1 grado di adeguatezza patrimoniale e com-
ponderazione degli indici, ma nella con- posizione del passivo per natura delle fonti;
temporanea evidenza di una combinazione 1 equilibrio finanziario;
di eventi di superamento di soglie di tenuta, 1 redditività;
la cui emersione congiunta fosse storica- 1 sviluppo;
mente associata ad elevata probabilità di 1 indicatori di specifici ritardi nei pagamenti.
condurre ad insolvenza. L’analisi è stata indirizzata a selezionare gli
La selezione degli indici è stata realizzata indici di bilancio che opportunamente
dal CNDCEC, avvalendosi del supporto di dicotomizzati e combinati tra loro identifi-
Cerved per le elaborazioni e i test. Le analisi cassero al meglio un cluster di imprese
sono state finalizzate, secondo un approc- prossime all’insolvenza.
cio scientifico robusto ed il più possibile Le fasi di selezione possono riassumersi in
oggettivo, su campioni estesi e rappresen- due macro steps:
tativi dell’ambito di applicazione, ad indivi- 1 analisi statistica univariata degli indici,
duare la combinazione di indici che “valu- che ha consentito l’identificazione della
tati unitariamente, fanno ragionevolmente short list degli indici candidati per ogni area
presumere la sussistenza di uno stato di indagata;
crisi dell’impresa”. 1 analisi multivariata degli indici seleziona-
Le analisi sono state improntate all’identifi- ti al primo step con approcci alternativi, che
cazione della combinazione di indici rap- ha consentito l’identificazione dei segnali
presentativi di squilibri di carattere reddi- che opportunamente combinati massimiz-
tuale, patrimoniale o finanziario che con- zassero l’obiettivo prefissato.
sentissero, tenuto conto delle specificità Ai fini della selezione della short list degli
settoriali dell’impresa, di identificare situa- indicatori maggiormente predittivi sono
zioni di crisi. state effettuate analisi della capacità predit-
Il rischio che dagli indici emergano falsi tiva univariata (del singolo indice) del-
segnali ed in particolare falsi segnali positi- l’evento d’insolvenza a tre anni dalla data

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dell’ultimo bilancio. insolventi abbandonando la metrica del-


La capacità previsionale degli indicatori è l’entropia (Information Entropy)[4] , utiliz-
stata valutata sulla base delle seguenti zata in un primo momento.
metriche: L’analisi mediante entropia era stata effet-
1 Accuracy Ratio (o indice di Gini) tuata prima a livello complessivo per poi
1 Differenza delle mediane degli indicatori essere approfondita a livello di settore di
tra imprese “bad” (insolventi) e “good” (non attività economica. Si è poi verificata l’esi-
insolventi) stenza di soglie critiche differenti per impre-
1 Andamento dei tassi d’insolvenza (td) per se appartenenti a comparti economici diver-
quantili dell’indicatore, con particolare si. L’addestramento di indici di allerta speci-
attenzione all’efficacia dell’indicatore nella fici per settore apporta significativi benefici.
coda della distribuzione (area di rischio). La segmentazione settoriale degli indici di
Per un sistema di allerta è necessario che allerta è stata ottenuta mediante un’analisi
l’indice selezionato sia efficace soprattutto quali-quantitativa delle analisi esplorative
nella coda più rischiosa della distribuzione degli indici, con un approccio bottom-up: si
e non risenta di problemi computazionali è partiti da una disaggregazione settoriale
che ne possano influenzare l’efficacia. elevata per poi aggregare i settori più simili
Questo importante aspetto è stato valutato al fine di ottenere gruppi omogenei.
nella fase di analisi qualitativa e di interpre- In linea con la previsione normativa e per
tabilità degli indici insieme ad aspetti quali praticità di applicazione e di interpretazio-
la completezza informativa, la semplicità di ne, si è adottata come criterio di base la
calcolo, la rappresentatività per l’area di classificazione in sezioni ATECO ISTAT
analisi, l’interpretabilità economica, la 2007, ma alcune sezioni sono state oppor-
prassi di utilizzo ecc. tunamente suddivise e declinate in altre
A parità di segnale indagato e di livelli di aggregazioni sulla base delle risultanze
predittività, sono stati privilegiati gli indici delle analisi degli indici.
che non presentano problemi algebrici, Il modello di allerta prevede che vengano
come inversione del segno in casi anomali segnalate le imprese che sforano la soglia
(outliers). critica (definita con il metodo della media-
Inoltre, ai fini di identificare gli indici che na del sotto-insieme delle imprese insol-
apportano il maggior contenuto informati- venti, specifica per settore) per tutti gli
vo originale, nell’identificazione della short indici di bilancio selezionati. Ciò applica il
list si sono considerati anche i livelli di principio della valutazione unitaria pre-
correlazione tra i vari indici. scritta dalla legge; per cui superare n-1
Con questo approccio si sono quindi identi- soglie su n indici non assume la rilevanza
ficati per ogni area di analisi gli indici più richiesta dalla norma. Le soglie devono
rappresentativi, che sono stati analizzati risultare congiuntamente superate per
successivamente in chiave multivariata. inviare il segnale della presunta crisi.
L’approccio di selezione multivariato che
2.4. Analisi multivariata e identificazione ha combinato aspetti qualitativi ad aspetti
delle soglie di criticità quantitativi data-driven ha consentito di
Stante l’approccio basato sulla combinazio- esplorare un numero estremamente eleva-
ne (compresenza) di più segnali di allerta to di combinazioni. In particolare, si sono
univariati, le relative soglie di allerta sono prima definiti per i diversi settori dei mo-
state individuate mediante un approccio delli di benchmark basati sull’analisi esper-
quantitativo oggettivo top-down e ottimiz- ta e sugli indici più rappresentativi derivati
zato sul portafoglio di analisi, basato sulla dalla fase di esplorazione univariata e delle
mediana del sotto-insieme delle imprese correlazioni.

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Tali modelli, concettualmente robusti, sono errori di primo o secondo tipo dipende dagli
stati comparati con migliaia di altri modelli obiettivi del modello stesso. Nel caso di
alternativi definiti combinando fino a 5 specie, in vista del possibile impatto di
indici di bilancio, secondo una logica su- sistema, la scelta è stata di privilegiare mo-
pervisionata di combinazioni che massi- delli che minimizzassero il numero di falsi
mizzasse l’eterogeneità dei segnali e la positivi, ammettendo quindi la possibilità di
copertura delle aree di analisi. un maggior numero di falsi negativi.
Questo test ha permesso di fare evolvere i
modelli benchmark verso un nucleo solido 2.6. L’assenza di segnali degli indici
di indici reputati efficaci, testando come il La possibile presenza di falsi negativi, e la
livello di efficacia varia a seconda dei settori. conseguente assenza di segnali da parte degli
I modelli selezionati sono quindi il risultato di: indici non esenta dunque gli organi di control-
1 un’esplorazione massiva di migliaia di lo dalle valutazioni di cui all’art. 14 CCI.
modelli alternativi Il discrimine tra le situazioni che debbono
1 un’analisi sistematica degli indici più essere oggetto di segnalazione ai sensi
rappresentativi dell’art. 14 e quelle che, pur se di crisi o
1 un’analisi qualitativa dei segnali più si- pre-crisi, non comportano ancora l’attiva-
gnificativi zione dell’allerta è costituito da:
1 una selezione logico-qualitativa suppor- 1 non sostenibilità del debito nei successivi
tata dalle evidenze numeriche sei mesi;
Una più puntuale precisazione dell’attività 1 pregiudizio alla continuità aziendale
svolta ai fini della selezione degli indici e nell’esercizio in corso o, quanto meno, nei
dei test è contenuta nella Appendice meto- successivi sei mesi;
dologica, allegata alla seconda parte di 1 ritardi di pagamento significativi e reite-
questo documento. rati, anche sulla base di quanto previsto
nell’articolo 24.
2.5. I limiti degli indici: i falsi segnali
Dal punto di vista statistico nella stima di
determinati parametri è fisiologica la pre- 3. GLI INDICI DI CUI ALL’ARTICOLO 13
senza di errate segnalazioni, correlata an-
che alle dimensioni dell’intervallo di confi- 3.1. Il sistema degli indici
denza [5]. Si definiscono errori di primo tipo La lettura congiunta del primo e secondo
i c.d. “falsi positivi” ovvero (nel caso in comma dell’art. 13 CCI porta all’individua-
questione) imprese di cui è prevista l’insol- zione di un sistema di indici. Gli indici di cui
venza che in realtà non vi incorreranno all’art. 13, co. 1 si applicano indistintamente
nell’orizzonte temporale considerato e a tutte le imprese. Gli indici di cui al co.2
errori di secondo tipo i c.d. “falsi negativi” presentano valori soglia differenti per
(imprese di cui non è diagnosticata la crisi settori economici.
che diverranno insolventi). L’accuratezza di Dal punto di vista logico il sistema è gerar-
un modello corrisponde alla capacità di chico e l’applicazione degli indici deve
massimizzare le previsioni corrette, mini- avvenire nella sequenza indicata. Il supera-
mizzando i due tipi di errore. Nondimeno mento del valore soglia del primo (i) rende
anche se ai fini dell’accuratezza gli errori ipotizzabile la presenza della crisi. In assen-
sono equivalenti, falsi positivi e falsi negati- za di superamento del primo (i), si passa alla
vi non hanno evidentemente lo stesso im- verifica del secondo (ii), e in presenza di
patto in termini di conseguenze sul sistema superamento della relativa soglia è ipotiz-
delle imprese. La scelta di impostare il mo- zabile la crisi. In mancanza del dato, si passa
dello ammettendo un minor numero di al gruppo di indici di cui all’art. 13, co.2.

13
Il Sole 24 Ore
INDICI DI ALLERTA

Grafico 1

PATRIMONIO Negativo
NETTO

Positivo
<1
INDICE DEBT SERVICE RAGIONEVOLE PRESUNZIONE
COVERAGE RATIO (DSCR) DELLO STATO DI CRISI
Inattendibile
>1 o non disponibile
Superamento
SOGLIE DEGLI di tutte le soglie
INDICI SETTORIALI

Non superamento
di tutte le soglie

ASSENZA DI UNA RAGIONEVOLE PRESUNZIONE DELLO STATO DI CRISI

Sono indici che fanno ragionevolmente per tutte le imprese la presenza di un patri-
presumere la sussistenza di uno stato di monio netto negativo o, per le società di
crisi dell’impresa, i seguenti: capitali, al di sotto del limite di legge. Il
i. patrimonio netto negativo; patrimonio netto diviene negativo o scende
ii. DSCR a sei mesi inferiore a 1; sotto il limite legale per effetto di perdite di
iii. qualora non sia disponibile il DSCR, esercizio, anche cumulate e rappresenta
superamento congiunto delle soglie più causa di scioglimento della società di capi-
avanti descritte per i seguenti cinque indici: tali (art. 2484, co. 4 cod. civ.). Indipendente-
a) indice di sostenibilità degli oneri finan- mente dalla situazione finanziaria, detta
ziari in termini di rapporto tra gli oneri circostanza costituisce quindi un pregiudi-
finanziari ed il fatturato; zio alla continuità aziendale, fintantoché le
b) indice di adeguatezza patrimoniale, in perdite non siano state ripianate e il capita-
termini di rapporto tra patrimonio netto le sociale riportato almeno al limite legale.
e debiti totali; Il fatto che il patrimonio netto sia divenuto
c) indice di ritorno liquido dell’attivo, in negativo può essere superato da una ricapi-
termini di rapporto da cash flow e attivo; talizzazione. Ai fini segnaletici è ammessa
d) indice di liquidità, in termini di rapporto la prova contraria dell’assunzione di prov-
tra attività a breve termine e passivo a vedimenti di ricostituzione del patrimonio
breve termine; al minimo legale.
e) indice di indebitamento previdenziale e
tributario, in termini di rapporto tra l’indebi- 3.1.2. Il DSCR (debt service coverage ratio)
tamento previdenziale e tributario e l’attivo. È altresì un indice di crisi che trova applica-
zione per tutte le imprese la presenza di un
3.1.1 Patrimonio netto negativo DSCR a sei mesi inferiore ad 1. Il DSCR, nella
È un indice di crisi che trova applicazione versione più semplificata (si veda § 3.2.2.), è

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Il Sole 24 Ore
INDICI DI ALLERTA

calcolato come rapporto tra i flussi di cassa legislatore all’art. 13, co. 1 CCI.
liberi previsti nei sei mesi successivi che L’indice di sostenibilità degli oneri finanziari
sono disponibili per il rimborso dei debiti e l’indice di ritorno liquido dell’attivo misu-
previsti nello stesso arco temporale. Valori rano la “sostenibilità degli oneri dell’indebi-
di tale indice superiori ad uno, denotano la tamento con i flussi di cassa che l’impresa è
stimata capacità di sostenibilità dei debiti in grado di generare”, ritenuto specifica-
su un orizzonte di sei mesi, valori inferiori mente significativo dalla suddetta norma.
ad uno la relativa incapacità. L’indice di liquidità confronta il passivo
Il DSCR è utilizzabile solo in presenza di esigibile a breve con le attività parimenti
dati prognostici non ritenuti inaffidabili realizzabili monetariamente a breve.
dagli organi di controllo secondo il loro L’indice di indebitamento previdenziale e
giudizio professionale. tributario incorpora nel modello gli indica-
La stima del dato prognostico è compito tori della crisi richiamati dall’art. 15 CCI.
dell’organo amministrativo delegato, attra- Questi 5 indici hanno significato se contem-
verso il ricorso agli adeguati assetti. La valu- poraneamente utilizzati, fornendo ciascuno,
tazione della relativa adeguatezza rientra tra ove isolatamente considerato, solo viste
i doveri dell’organo amministrativo che è parziali di eventuali indizi di crisi. La valuta-
chiamato a “valutare costantemente… se zione unitaria richiesta dal Legislatore ri-
sussiste l’equilibrio finanziario e quale è il chiede perciò il contestuale superamento di
prevedibile andamento della gestione”. tutte le 5 soglie stabilite per tali indici.
L’analisi statistica ha portato ad individuare
3.1.3. Gli indici di settore di cui all’art. 13, co. 2 soglie diverse per settori come riportato
Se il patrimonio netto è positivo e il capitale nella tabella (grafico 2) a pagina 16.
sociale è sopra il limite legale e se il DSCR
non è disponibile oppure è ritenuto non 3.2. Le modalità di calcolo degli indici
sufficientemente affidabile per la inade- Ai fini del calcolo dei singoli indici si deve
guata qualità dei dati prognostici, si adotta- tenere conto delle seguenti regole.
no i seguenti 5 indici, con soglie diverse a
seconda del settore di attività, che devono 3.2.1.Patrimonio netto negativo
allertarsi tutti congiuntamente: Tale indice è rilevabile direttamente dal dato
a) indice di sostenibilità degli oneri finan- del “patrimonio netto” (totale voce A, sezione
ziari, in termini di rapporto tra gli oneri “passivo” dello stato patrimoniale, art. 2424
finanziari ed il fatturato; cod. civ.), cui sottrarre i “crediti verso soci per
b) indice di adeguatezza patrimoniale, in versamenti ancora dovuti” (voce A, stato
termini di rapporto tra patrimonio netto patrimoniale attivo), eventuali dividendi
e debiti totali; deliberati non ancora contabilizzati. Nel
c) indice di ritorno liquido dell’attivo, in “patrimonio netto” non si tiene conto del-
termini di rapporto da cash flow e attivo; l’eventuale “Riserva per operazioni di coper-
d) indice di liquidità, in termini di rapporto tura dei flussi finanziari attesi”, indipenden-
tra attività a breve termine e passivo a temente dal suo saldo, in linea con quanto
breve termine; disposto dall’art. 2426 c.c., co. 1, n. 11-bis.
e) indice di indebitamento previdenziale e
tributario, in termini di rapporto tra 3.2.2.Il Debt service coverage ratio (DSCR)
l’indebitamento previdenziale e tributa- Preliminarmente va ricordato che l’utilizzo
rio e l’attivo. del DSCR come indice ai fini del presente
L’indice di adeguatezza patrimoniale è dato documento è ammesso a condizione che gli
dal rapporto tra patrimonio netto e totale organi di controllo non ritengano inaffida-
debiti e corrisponde a quanto indicato dal bili i dati assunti per il calcolo, secondo il

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INDICI DI ALLERTA

Grafico 2

SOGLIE DI ALLERTA

LIQUIDITÀ BREVE (INDEB.


ONERI PATR. TER. (ATTIVITÀ A CASH PREV.
FINAN. NETTO /DEB. BREVE/PASSIVITÀ FLOW + TRIB.)
SETTORE /RICAVI % TOTALI % BREVE) % /ATTIVO % /ATTIVO %

(A) Agricoltura
2,8 9,4 92,1 0,3 5,6
silvicoltura e pesca

(B) Estrazione (C)manifattura


3,0 7,6 93,7 0,5 4,9
(D) Prod.energia/gas

(E) Forn. acqua reti fognarie rifiuti


2,6 6,7 84,2 1,9 6,5
(D) Trasm. energia/gas

(F41) Costruzione di edifici 3,8 4,9 108,0 0,4 3,8

(F42) Ingegneria civile


2,8 5,3 101,1 1,4 5,3
(F43) Costr. specializzate

(G45) Comm. ingrosso e dett. auto


(G46) Comm. ingrosso 2,1 6,3 101,4 0,6 2,9
(D) Distrib. energia/gas

(G47) Comm. dettaglio


1,5 4,2 89,8 1,0 7,8
(I56) Bar e Ristoranti

(H) Trasporto e magazzinaggio


1,5 4,1 86,0 1,4 10,2
(I55) Hotel

(JMN) Servizi alle imprese 1,8 5,2 95,4 1,7 11,9

(PQRS) Servizi alle persone 2,7 2,3 69,8 0,5 14,6

proprio giudizio professionale, a partire dal denominatore dell’indice:


budget di tesoreria usato ai fini della co- - al denominatore si sommano le uscite
struzione dei flussi di cassa rilevanti. previste contrattualmente per rimborso di
Per il calcolo del DSCR possono essere debiti finanziari (verso banche o altri finan-
alternativamente seguiti due approcci ziatori). Il rimborso è inteso come paga-
basati su budget di tesoreria. mento della quota capitale contrattualmen-
1° approccio te previsto per i successivi sei mesi.
Il DSCR deriva da un budget di tesoreria, - al numeratore si sommano tutte le risorse
redatto dall’impresa, che rappresenti le disponibili per il suddetto servizio al debito,
entrate e le uscite di disponibilità liquide dati dal totale delle entrate di liquidità
attese nei successivi sei mesi. previste nei prossimi sei mesi, incluse le
Da tale budget si ricavano il numeratore e il giacenze iniziali di cassa, dal quale sottrarre

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INDICI DI ALLERTA

tutte le uscite di liquidità previste riferite interessi, che scade nei sei mesi.
allo stesso periodo, ad eccezione dei rim- Le linee di credito in scadenza nei sei mesi
borsi dei debiti posti al denominatore [6]. successivi, sono collocate al denominatore
2° approccio salvo che se ne ritenga ragionevole il rinno-
Il calcolo è effettuato mediante il rapporto vo o il mantenimento.
tra i flussi di cassa complessivi liberi al servi- La scelta tra i due approcci è rimessa agli
zio del debito attesi nei sei mesi successivi ed organi di controllo e dipende dalla qualità
i flussi necessari per rimborsare il debito non ed affidabilità dei relativi flussi informativi.
operativo che scade negli stessi sei mesi. Ai fini del calcolo del DSCR l’orizzonte
Al numeratore, costituito dai flussi al servi- temporale di sei mesi può essere ampliato
zio del debito, vanno inseriti: alla durata residua dell’esercizio se supe-
a) i flussi operativi al servizio del debito. riore a sei mesi, se ciò rende più agevole ed
Essi corrispondono al free cash flow affidabile il calcolo del DSCR. In ogni caso,
from operations (FCFO) dei sei mesi numeratore e denominatore devono essere
successivi, determinato sulla base dei tra di loro confrontabili.
flussi finanziari derivanti dall’attività Vi è da considerare che ai fini del calcolo del
operativa applicando il principio OIC 10 numeratore del DSCR l’incasso dei crediti
(§§ da 26 a 31), deducendo da essi i flussi liquidi ed esigibili nei confronti della pub-
derivanti dal ciclo degli investimenti (§§ blica amministrazione, diversa dagli enti
da 32 a 37 dell’OIC 10). A tal fine non locali che hanno dichiarato lo stato di disse-
concorrono al calcolo dei flussi operativi sto, andrebbe portato in conto al momento
gli arretrati di cui alle lett. e) e f); alla scadenza prevista e, se scaduta, come
b) le disponibilità liquide iniziali; pagamento a pronti.
c) le linee di credito disponibili che possono Le procedure di costruzione ed utilizzo del
essere usate nell’orizzonte temporale di modello quantitativo di previsione dei
riferimento. Con riferimento alle linee flussi dell’impresa devono essere controlla-
autoliquidanti esse dovrebbero essere bili e adeguate alla complessità ed alle
considerate fruibili per la sola parte relativa dimensioni dell’impresa. Sono normali gli
ai crediti commerciali che, sulla base delle scostamenti tra i dati stimati e quelli con-
disposizioni convenute, sono ’anticipabili’. suntivi; tale scostamento non è, di per sé,
Il denominatore corrisponde al debito non sintomatico di scarsa affidabilità della
operativo che deve essere rimborsato nei costruzione dei dati prognostici.
sei mesi successivi. Esso è costituito da:
d) pagamenti previsti, per capitale ed inte- 3.2.3.Gli indici di settore
ressi, del debito finanziario; Le modalità di calcolo degli indici di settore
e) debito fiscale o contributivo, comprensivo di sono riportate in appresso.
sanzioni ed interessi, non corrente e cioè 1 Indice di sostenibilità degli oneri finanziari.
debito il cui versamento non è stato effettuato È costituito dal rapporto tra oneri finanziari
alle scadenze di legge (e pertanto è o scaduto e fatturato ed include:
ovvero oggetto di rateazioni), il cui pagamen- - al numeratore, gli interessi e altri oneri
to, anche in virtù di rateazioni e dilazioni finanziari di cui alla voce C.17 art. 2425 c.c.;
accordate, scade nei successivi sei mesi; - al denominatore, i ricavi netti, ovvero la
f) debito nei confronti dei fornitori e degli voce A.1) Ricavi delle vendite e prestazioni
altri creditori il cui ritardo di pagamento dell’art. 2425 c.c.
supera i limiti della fisiologia [7]. Nel caso 1 Indice di adeguatezza patrimoniale. È
di debito derivante da piani di rientro costituito dal rapporto tra il patrimonio
accordati dai fornitori/creditori, rileva la netto ed i debiti totali ed include:
parte di essi, comprensiva dei relativi - al numeratore, il patrimonio netto costitu-

17
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INDICI DI ALLERTA

ito dalla voce A stato patrimoniale passivo patrimoniale art. 2424 c.c.
dell’art. 2424 c.c., detratti i crediti verso soci
per versamenti ancora dovuti (voce A stato 3.3. Avvertenze per le imprese che non
patrimoniale attivo) e i dividendi deliberati; adottano gli schemi di bilancio di cui agli artt.
- al denominatore, i debiti totali costituiti 2424 e 2425 del codice civile
da tutti i debiti (voce D passivo dell’art. 2424 Le imprese che adottano i principi contabili
c.c.), indipendentemente dalla loro natura e internazionali calcolano gli indici suddetti
dai ratei e risconti passivi (voce E passivo considerando le equivalenti voci risultanti
dell’art. 2424 c.c.). dal bilancio, con la precisazione che nel
1 Indice di ritorno liquido dell’attivo. È costi- calcolo del patrimonio netto di cui sub 3.2.1.
tuito dal rapporto tra il cash flow e il totale sono escluse, oltre alla già citata “Riserva
attivo ed include: per operazioni di copertura dei flussi finan-
- al numeratore, il cash flow ottenuto come ziari attesi”, le altre riserve specifiche deri-
somma del risultato dell’esercizio e dei vanti dagli IFRS (quali riserve di fair value,
costi non monetari (ad.es, ammortamenti, riserve attuariali, riserva stock option, ecc.).
svalutazioni crediti, accantonamenti per Le imprese che redigono il bilancio con le
rischi), dal quale dedurre i ricavi non mone- semplificazioni di cui agli artt. 2435-bis e
tari (ad.es, rivalutazioni partecipazioni, 2435-ter c.c. calcolano tali indici ricorrendo
imposte anticipate); alla situazione contabile usata per la redazio-
- al denominatore il totale dell’attivo dello ne del bilancio, considerato che il loro bilan-
stato patrimoniale art. 2424 c.c. cio può non mostrare alcune delle grandezze
1 Indice di liquidità. È costituito dal rapporto necessarie. I dati utilizzati per il calcolo degli
tra il totale delle attività ed il totale delle indici devono essere disponibili per la con-
passività a breve termine ed include: sultazione da parte degli organi di controllo.
- al numeratore, l’attivo a breve termine
quale risultante dalla somma delle voci 3.4. Le valutazioni dell’impatto degli indici
dell’attivo circolante (voce C attivo dell’art. Un sistema di allerta interna efficace do-
2424 c.c.) esigibili entro l’esercizio successi- vrebbe essere in grado di intercettare le
vo e i ratei e risconti attivi (voce D attivo situazioni crisi prima che si traducano in
dell’art. 2424 c.c.); insolvenza, evitando al contempo il più
- al denominatore, Il passivo a breve termi- possibile le false segnalazioni.
ne costituito da tutti i debiti (voce D passi- Per valutare l’intensità del fenomeno del-
vo) esigibili entro l’esercizio successivo e l’insolvenza nell’universo delle imprese
dai ratei e risconti passivi (voce E). italiane è stata condotta una disamina
1 Indice di indebitamento previdenziale o storica analizzando le imprese con bilanci
tributario. È costituito dal rapporto tra il pubblicati, avendo riguardo al verificarsi,
totale dell’indebitamento previdenziale e nei 3 anni successivi [8], di uno dei seguenti
tributario ed il totale dell’attivo. Esso include: eventi di default [9]:
- al numeratore, l’Indebitamento tributario - dichiarazione di fallimento;
rappresentato dai debiti tributari (voce D.12 - presentazione di una richiesta di concor-
passivo dell’art. 2424 c.c.) esigibili entro e dato preventivo (a tal fine sono state consi-
oltre l’esercizio successivo, l’Indebitamento derate tali anche le istanze di cui al co. 6
previdenziale costituito dai debiti verso dell’art. 161 l.f.);
istituti di previdenza e assistenza sociale - presentazione di un ricorso per omologa di
(voce D.13 passivo dell’art. 2424 c.c.) esigibi- accordi di ristrutturazione o di un ricorso
li entro e oltre l’esercizio successivo; prenotativo di cui al co. 6 dell’art. 182-bis l.f.;
- al denominatore, l’attivo netto corri- - apertura di una liquidazione coatta ammi-
spondente al totale dell’attivo dello stato nistrativa;

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INDICI DI ALLERTA

- apertura di una procedura di amministra- linea con quanto previsto dalla norma, il
zione straordinaria. CNDCEC ha individuato i cennati 5 indici da
Con riferimento a tale campione i tassi di leggere unitariamente. Con riferimento a
probabilità dell’evento sono variati negli questi ultimi, la frequenza di attivazione,
ultimi anni, tra il 4% e l’1,9%, in dipendenza rilevata attraverso il test condotto sull’uni-
della congiuntura economica. Di seguito verso delle imprese che hanno depositato il
sono riportati i dati fino al 2015 per i quali bilancio in forma ordinaria, ha dato eviden-
sono disponibili al momento dell’analisi i za del contemperamento della capacità
tre bilanci successivi. predittiva con l’esigenza di contenere i falsi
Anno Tassi di insolvenza a 3 anni segnali positivi [10].
2010 3,7%
2011 4,0%
2012 3,9% 4. GLI INDICI SPECIFICI
2013 3,1%
2014 2,2% Per le imprese sotto elencate l’applicazione
2015 1,9% degli indici di cui al paragrafo 3. avviene
Il sistema di allerta dovrebbe quindi con- con regole diverse da quelle generali, fermo
durre ad un numero di segnalazioni in linea restando l’applicabilità alle imprese in
con le probabilità di default storicamente oggetto delle previsioni di cui al par. 2.6.
accertate.
Le PMI dotate di organi di controllo, in 4.1. Indici che trovano applicazione per le
seguito alla modifica della soglia di cui imprese costituite da meno di due anni
all’art. 2477 c.c. introdotta dal CCI sono Per le imprese costituite da meno di due
circa 127 mila, di cui 2 mila sotto soglia anni l’unico indice che rileva è il solo patri-
(fonte INNOLVA). monio netto negativo.
Pertanto, applicando le stesse percentuali Si applicano viceversa le regole generali di
riscontrate in passato, le segnalazioni do- cui al par. 3.1 e gli indici di settore nel caso
vrebbero interessare un numero di imprese in cui l’impresa o la società neo costituita
compreso tra 2.400 e 5 mila, a seconda sia succeduta ad altra o sia subentrata ad
dell’andamento congiunturale. Ben più altra nella conduzione o nella titolarità
ampia è la numerosità delle imprese con dell’azienda. Si tratta, ad esempio, dei
patrimonio netto negativo o inferiore al seguenti casi:
numero legale. Secondo stime Banca d’Ita- 1 società beneficiarie di un complesso o di
lia nel periodo 2011-2017 si è arrivati a supe- un ramo aziendale per effetto di una opera-
rare il 12% delle imprese attive. Nel ricorda- zione di scissione;
re che l’obbligo di operare con un capitale 1 società incorporanti in una operazione di
pari almeno al minimo legale è precedente fusione o risultanti dalla fusione;
l’introduzione dell’allerta, si ricorda che per 1 società conferitarie di un complesso o di
le imprese in liquidazione valgono le previ- un ramo aziendale;
sioni di cui al successivo § 4.2. 1 imprese acquirenti un complesso od un
È comunque opinione del CNDCEC che gli ramo aziendale già esistente;
indici rappresentati dai punti (i) e (ii) di cui 1 imprese che conducono in affitto un com-
al par. 3.1, ovvero il patrimonio netto ed il plesso o un ramo aziendale già esistente.
DSCR a sei mesi, siano in grado, se corretta-
mente calcolati, di intercettare tutte le 4.2. Le tipicità delle imprese in liquidazione
situazioni rilevanti. Per le imprese in liquidazione, a condizione
Non sempre essi sono calcolati o determi- che esse abbiano cessato l’attività, l’indice
nabili, e in considerazione di ciò, anche in rilevante della crisi è rappresentato dal rap-

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INDICI DI ALLERTA

porto tra il valore di realizzo dell’attivo liqui- da parte degli organi di controllo.
dabile e il debito complessivo della società.
Rilevano comunque la presenza di reiterati 4.4. Cooperative e consorzi
e significativi ritardi nei pagamenti o di un Per le cooperative, in relazione al prestito
DSCR inferiore ad 1. sociale, il calcolo dell’indice DSCR a 6 mesi
Non è invece di per sé indicativa la presenza tiene conto dei flussi attesi, per versamenti
di un patrimonio netto negativo che po- e rimborsi del prestito stesso, secondo una
trebbe derivare da un minore valore di libro non irragionevole stima, basata sulle evi-
degli assets rispetto a quanto realizzabile denze storiche delle relative movimenta-
dalla loro liquidazione. zioni non precedenti a tre anni.
Per le cooperative, in presenza di prestito
4.3. Le tipicità delle start-up innovative sociale, l’indice di adeguatezza patrimonia-
Per le start-up innovative di cui al decreto le potrà essere modificato sulla base di
legge 18 ottobre 2012, n.179, convertito quanto previsto al co. 3 dell’art. 13 per tene-
dalla legge 17 dicembre 2012, n. 221, e le PMI re conto della incidenza di richieste di
innovative di cui al decreto legge 24 genna- rimborso dei prestiti soci sulla base delle
io 2015, n. 3, convertito, con modificazioni, evidenze storiche non precedenti a tre anni.
dalla legge 24 marzo 2015, n. 33 non posso- Sempre per le cooperative, nel calcolo
no applicarsi gli stessi indici di cui al prece- dell’“indice di liquidità”, la voce relativa al
dente §3. Ciò in ragione (in particolare per “passivo a breve termine”, in relazione al
le prime) dell’elevato tasso di insuccesso prestito sociale, deve tener conto delle
connaturale al profilo di rischio che caratte- precisazioni e delle valutazioni effettuate
rizza queste imprese [11]. con riferimento al calcolo del DSCR e del-
Per esse rileva principalmente la capacità di l’indice di adeguatezza patrimoniale.
ottenere risorse finanziarie da soci, obbli- Per le cooperative agricole di conferimento,
gazionisti, banche, intermediari finanziari per le cooperative edilizie di abitazione, per
che unitamente alle sovvenzioni ed ai con- i consorzi e le società consortili, inclusi i
tributi pubblici consentano di proseguire consorzi cooperativi, l’indice di adeguatez-
nello studio e nello sviluppo dell’iniziativa za patrimoniale potrà essere modificato
imprenditoriale. sulla base di quanto previsto al co. 3 dell’art.
L’indice di crisi risiede dunque, in presenza 13, tenendo conto dei debiti vs soci riferiti
di debito attuale o derivante dagli impegni allo scambio mutualistico.
assunti, nella capacità di ottenere le risorse
finanziarie per la prosecuzione dell’attività
di studio e di sviluppo, laddove un momen- PARTE SECONDA
to di criticità è costituito dalla sua sospen-
sione per almeno 12 mesi. Per la misurazio-
ne dell’indice si ricorre pertanto al DSCR,

tenendo conto del fabbisogno finanziario
   
   
minimo per la prosecuzione dell’attività di
studio e sviluppo del progetto.
L’assenza di ricavi ed i risultati economici negati- (non sottoposta all’approvazione del Mise)
vi, di converso, non hanno rilevanza determi-
nante al fine di individuare lo stato di crisi.
Il fatto che la natura innovativa dell’impre- 5. I FONDATI INDIZI DELLA CRISI
sa dipenda dalla dichiarazione della parte
comporta comunque la necessità di una 5.1. La nozione di crisi di cui all’art. 2 lett. a)
valutazione della sussistenza dei requisiti Lo stato di crisi risiede nella inadeguatezza

20
Il Sole 24 Ore
INDICI DI ALLERTA

delle disponibilità liquide attuali e dei flussi crisi che possono essere gestite ancora
di cassa prospettici a far fronte regolar- internamente all’impresa e situazioni di
mente alle obbligazioni esistenti ed a quelle crisi rilevante che comportano l’obbligo di
previste. Tale indicazione, anche tenuto segnalazione di cui all’art. 14 CCI.
conto, dell’orizzonte temporale breve (sei Ai sensi dell’art. 13, co.1 CCI costituiscono
mesi) scelto dal legislatore, è evidentemen- indicatori di crisi gli squilibri di carattere
te riduttiva rispetto alle possibili definizioni reddituale, patrimoniale o finanziario,
di crisi suggerite dalla dottrina aziendalisti- rapportati alle specifiche caratteristiche
ca ma costituisce l’unica giuridicamente dell’impresa e dell’attività imprenditoriale
apprezzabile ai fini della costruzione del svolta dal debitore, tenuto conto della data
sistema dell’allerta. In altre parole è possi- di costituzione e di inizio dell’attività. La
bile che vi siano imprese che potrebbero situazione reddituale, patrimoniale o fi-
sotto altri profili essere considerate “in nanziaria è in squilibrio in presenza di uno
crisi” ma le loro criticità non rilevano sino a dei casi di cui sopra, non necessariamente
quando non vi sia una probabilità di insol- contemporaneamente alla violazione degli
venza nei sei mesi successivi, salvo il rispet- indici di cui al § 3.
to di quanto previsto al paragrafo 2.6. I ritardi nei pagamenti si ritengono sempre
reiterati e significativi se superano le soglie
5.2. I fondati indizi della crisi previste dalla lett. a) e dalla lett. b) dell’art.
e la sostenibilità del debito 24, co. 1 CCI o di cui all’art. 15 CCI ovvero
Ciò posto, la fondatezza degli indizi della comportino non episodiche azioni esecuti-
crisi provenienti dal sistema di indicatori di ve da parte dei fornitori, ovvero grave pre-
cui ai punti seguenti è il risultato della giudizio negli approvvigionamenti. Con
valutazione professionale e unitaria che gli riferimento ai rapporti con istituzioni fi-
organi di controllo societari danno del nanziarie, rilevano ritardi di pagamento
complesso degli indicatori. Il superamento superiori a 90 giorni superiori alle soglie di
delle soglie stabilite dalla legge e dal CN- rilevanza per la classificazione creditizia
DCEC per i vari indici fornisce ragionevoli scaduta in stato di default[12] e ogni altra
presunzioni ma non implica automatica- circostanza che determini la decadenza dal
mente la fondatezza dell’indizio di crisi, beneficio del termine.
tenuto conto della citata definizione di crisi Non sono significativi i ritardi che non
di cui all’art. 2 CCI, delle specificità azienda- travalicano il limite della fisiologia come
li e delle prospettive gestionali. meglio definiti al § 3.2.2.
La rilevazione dei fondati indizi ha quale Nel caso in cui il ritardo dipenda esclusiva-
riferimento almeno uno dei seguenti casi mente da crediti liquidi ed esigibili nei
che l’art. 13, co. 1 ritiene sintomatici di uno confronti della pubblica amministrazione,
stato di crisi rilevante per la sua segnalazio- diversa dagli enti in stato di dissesto, esso
ne di cui all’art. 14: non dovrebbe rilevare, anche in analogia
- la non sostenibilità del debito nei succes- con quanto previsto dall’art. 15 che destitui-
sivi sei mesi; sce di fondamento la rilevanza segnaletica
- il pregiudizio alla continuità aziendale in presenza di crediti vantati nei confronti
nell’esercizio in corso o se la durata residua della pubblica amministrazione, subordi-
dell’esercizio è inferiore a sei mesi per i natamente alle condizioni ivi previste.
successivi sei mesi; Alla luce di quanto sopra, ed in particolare
- la presenza di reiterati e significativi ritar- della considerazione dei reiterati e signifi-
di nei pagamenti. cativi ritardi nei pagamenti e del pregiudi-
I casi di cui all’art. 13, co. 1 CCI costituiscono zio alla continuità aziendale nell’esercizio
il momento di discrimine tra situazioni di in corso o se la durata residua dell’esercizio

21
Il Sole 24 Ore
INDICI DI ALLERTA

Grafico 3 - Il quadro degli indicatori nell’accertamento dello stato di crisi


SISTEMA DEGLI INDICI DI CUI ALLA DELEGA ALTRI INDICATORI
ART. 13. C. 2 (PARTE 1) DELLO STATO
DI CRISI (PARTE 2)
PATRIMONIO
Ritardi nei pagamenti
NETTO Negativo o inferiore reiterati e significativi
a minimo legale RAGIONEVOLE (art. 13, c.1; art. 24)
Positivo PRESUNZIONE
DELLO
STATO DI
Indice Debt Service CRISI
<1
Coverage
Ratio (DSCR)

Inattendibile
o non disponibile
Assenza
delle prospettive
>1 Soglie degli indici di continuità
settoriali Superamento per l’esercizio
di tutte in corso per cause
le soglie diverse da probabili
Non superamento
di tutte le soglie insolvenze
(art. 13,c.1)
ASSENZA DI UNA RAGIONEVOLE PRESUNZIONE
DELLO STATO DI CRISI

è inferiore a sei mesi per i successivi sei condizione che venga rispettato il principio
mesi, il quadro delle ragionevoli presunzio- della sostanziale comparabilità del nume-
ni dello stato di crisi si completa secondo lo ratore e del denominatore, possa essere
schema riportato nella grafica qui in alto. adottato anche per la stima dei flussi al
servizio del debito.
5.3. Il grado di complessità delle stime
Il calcolo del DSCR presuppone la stima dei
flussi finanziari prognostici. Al riguardo, sia 6. LE PROSPETTIVE DI CONTINUITÀ
l’art. 2381, co. 5 c.c. sia l’art. 2086 c.c. preve- AZIENDALE
dono il principio della proporzionalità alle
dimensioni dell’impresa. A tal riguardo i 6.1. Le prospettive di continuità aziendale e
principi contabili e segnatamente l’OIC 9, l’interpretazione del primo comma dell’art. 13
introducono per le imprese di minori dimen- Il pregiudizio alla continuità aziendale
sioni, la possibilità di stimare i flussi progno- rileva ai fini degli obblighi segnaletici nei
stici occorrenti per la determinazione del limiti degli eventi che compromettano la
valore degli attivi, in misura semplificata continuità per l’esercizio in corso e, qualora
ricorrendo alle sole grandezze economiche. la durata residua dello stesso sia inferiore a
Il CNDCEC ritiene che tale approccio, a sei mesi, nei sei mesi successivi. L’impren-

22
Il Sole 24 Ore
INDICI DI ALLERTA

ditore ha il compito di monitorare la sussi- e, in ultimo, delle risorse umane impiegate.


stenza di tali minacce e valutare eventuali Occorre dunque identificare una periodici-
rimedi; gli organi di controllo hanno il tà che consenta di contemperare le due
compito di verificare il costante monitorag- esigenze sopra evidenziate. A tale scopo
gio da parte dell’imprenditore. soccorre il disposto dell’art. 24, il quale
Questo secondo punto di attenzione richia- individua alla lettera c) del primo comma il
mato dal Legislatore rappresenta una cate- riferimento agli indicatori di crisi di cui
goria più ampia della non sostenibilità dei all’art. 13 co. 2 e 3 ai fini della tempestività
debiti. La non sostenibilità dei debiti è una dell’iniziativa da parte del debitore.
minaccia alla continuità[13], ma vi possono In particolare, il dies a quo rilevante per la
essere minacce alla continuità correlate ad tempestività dell’istanza di cui all’art. 19 CCI
altro tipo di eventi. Alcuni di questi sono agli OCRI ovvero per la domanda di accesso
intercettabili da un affidabile sistema di alle procedure di regolazione della crisi è
risk management, quali, ad esempio, rile- fissato con riferimento al superamento
vanti perdite per danni ambientali, contro- nell’ultimo bilancio approvato o comunque
versie giudiziarie che coinvolgono i vertici per oltre tre mesi, degli indici di cui al pre-
della società, profondi dissidi nella proprie- sente documento.
tà, perdita improvvisa di clienti o fornitori Il riferimento ai tre mesi di superamento
fondamentali. degli indici comporta l’esigenza di una
Queste minacce non sono rilevabili dagli valutazione almeno trimestrale degli stessi.
indici di cui alla delega, in quanto avulse dal Tale valutazione, in assenza di un bilancio
sistema dei valori di bilancio al quale tali approvato, dovrà essere condotta sulla base
indici si riconnettono, ma devono essere di una situazione infrannuale, avente natu-
attentamente monitorate da parte dell’or- ra volontaria, redatta dall’impresa per la
gano amministrativo. Esemplificativamen- valutazione dell’andamento economico e
te si considerino anche gli eventi[14] che finanziario. Questa, nel rispetto del princi-
secondo il Principio di revisione interna- pio di proporzionalità, potrà essere costitu-
zionale (Isa Italia N. 570 Continuità azien- ita anche dai soli stato patrimoniale e conto
dale) possono compromettere la continuità economico, redatti secondo quanto previ-
aziendale. Trattasi per lo più di indicatori sto dall’OIC 30 o comunque facendo atten-
non finanziari. zione alla effettiva rilevanza delle scritture
rispetto agli indici fatta salva la necessità di
6.2. Periodicità del calcolo degli indici di crisi una adeguata valutazione preliminare del
L’art. 14 richiede che l’organo amministra- patrimonio netto.
tivo valuti costantemente (e dunque nel Il riferimento all’ultimo bilancio approvato è
continuum temporale) se sussiste l’equili- tecnicamente possibile esclusivamente per
brio economico finanziario e quale sia il l’indicatore di patrimonio netto e per gli
prevedibile andamento della gestione, e indici di settore, mentre il calcolo del DSCR
richiede agli organi di controllo la segnala- si basa necessariamente su dati di tipo pre-
zione tempestiva all’organo amministrati- visionale che devono essere predisposti con
vo dei fondati indizi della crisi. cadenze più frequenti. Occorre in particola-
Sul piano sostanziale, tuttavia, la capacità re che il controllo degli indicatori di crisi sia
di ciascuna impresa di implementare un più frequente qualora le condizioni econo-
adeguato assetto organizzativo che con- miche, finanziarie o patrimoniali dell’im-
senta un frequente calcolo degli indicatori presa siano tali da renderlo necessario.
di crisi dipende dalla dimensione, dalla Nel caso in cui si utilizzino bilanci non ap-
complessità e dalla qualità dell’organizza- provati dall’assemblea o bilanci infrannuali,
zione aziendale, degli strumenti disponibili è necessaria una loro approvazione da parte

23
Il Sole 24 Ore
INDICI DI ALLERTA

dell’organo amministrativo, o, in mancanza, prospetto di tesoreria che dimostra la so-


del responsabile delle scritture contabili. stenibilità dei debiti nei successivi sei mesi
può costituire prova dell’assenza di uno
stato di crisi rilevante ai fini dell’allerta.
7. MOTIVAZIONE E MODALITÀ
DELLA SEGNALAZIONE
8. GLI INDICI DI CUI AL TERZO COMMA
La segnalazione interna all’organo ammi- DELL’ART. 13 CCI
nistrativo da parte degli organi di controllo
deve essere motivata. La motivazione deve Per completezza occorre ricordare che ai
essere resa avendo riguardo ai fenomeni sensi dell’art. 13, co. 3 CCI “L’impresa che
gravemente sintomatici di cui al § 5.2. non ritenga adeguati, in considerazione
La motivazione può essere riferita anche ad delle proprie caratteristiche, gli indici ela-
ulteriori accadimenti straordinari attesi nei borati a norma del comma 2 ne specifica le
successivi sei mesi o comunque entro la ragioni nella nota integrativa al bilancio di
chiusura dell’esercizio in corso, tali da esercizio e indica, nella medesima nota, gli
compromettere la sostenibilità del debito indici idonei a far ragionevolmente presu-
ovvero la continuità aziendale. mere la sussistenza del suo stato di crisi. Un
La segnalazione deve essere tempestiva. professionista indipendente attesta l’ade-
La segnalazione deve essere fatta per iscrit- guatezza di tali indici in rapporto alla speci-
to, a mezzo posta elettronica certificata, di ficità dell’impresa. L’attestazione è allegata
lettera raccomandata con avviso di ricevi- alla nota integrativa al bilancio di esercizio
mento, di fax seguito da avviso di ricevi- e ne costituisce parte integrante. La dichia-
mento o con altri mezzi che assicurino la razione, attestata in conformità al secondo
prova dell’avvenuta ricezione, e deve con- periodo, produce effetti per l’esercizio
tenere la fissazione di un congruo termine, successivo”.
non superiore a trenta giorni, entro il quale Le principali ragioni di non adeguatezza
l’organo amministrativo deve riferire in degli indici possono risiedere:
ordine alla valutazione delle circostanze 1 In una non precisa (o non più attuale)
rilevanti di cui al § 5.2 constatate dal sog- classificazione dell’impresa sulla base dei
getto segnalante, alle soluzioni individuate codici Istat;
e alle iniziative intraprese. 1 In una struttura dell’impresa che presenti
Nel termine fissato l’organo amministrati- specifiche peculiarità nel modello di busi-
vo può presentare anche prima dell’incon- ness che rendono gli indici scarsamente
tro al soggetto segnalante memorie ed significativi.
osservazioni per dimostrare l’assenza di In tal caso è facoltà dell’impresa individuare
uno stato di crisi nei termini di rilevanza di altri indici che ritenga adeguati, motivando-
cui al § 5.2, che l’organo di controllo deve ne la scelta. Per una più completa disamina
considerare e valutare fornendo una rispo- e per la relativa attestazione di adeguatezza
sta di accoglimento o di reiezione in tempo si rimanda ad un ulteriore documento del
utile per il rispetto del termine fissato al- CNDEC di prossima pubblicazione.
l’organo amministrativo.
In generale la presentazione di un adeguato Il Gruppo di Lavoro del CNDCEC

24
Il Sole 24 Ore
INDICI DI ALLERTA

L’appendice metodologica

1. OBIETTIVI ta fosse storicamente associata ad elevata


probabilità di condurre ad insolvenza.
Le analisi statistiche per l’identificazione
degli indicatori di squilibrio di carattere
reddituale, patrimoniale o finanziario 2. IL CAMPIONE DI TEST
predittivi dell’insolvenza sono stati realiz- DEGLI INDICATORI DI ALLERTA
zati dal CNDCEC con la collaborazione
della Centrale dei Bilanci di Cerved (CeBi). Cerved dispone dell’intera popolazione di
Nello spirito della norma le analisi sono bilanci depositati dalle società di capitali
state finalizzate ad individuare, ricor- italiane che vengono riclassificati in schemi
rendo ad un approccio scientifico ed analitici idonei ad effettuare un’analisi
oggettivo, su campioni estesi e rappre- economico-finanziaria completa. Attraverso
sentativi dell’ambito di applicazione, la un team dedicato, i bilanci originali in for-
combinazione di indici che “valutati mato XBRL sono controllati ed arricchiti con
unitariamente, fanno ragionevolmente informazioni estratte dalla nota integrativa
presumere la sussistenza di uno stato di (es. debiti e crediti per natura) e da altre fonti
crisi dell’impresa”. (es. addetti fonte INPS, correzione Ateco).
Le analisi sono state improntate all’identi- Tale trattamento consente di ampliare la
ficazione della combinazione di indici quota di bilanci con contenuto coerente con
rappresentativi di squilibri di carattere lo schema di bilancio ordinario.
reddituale, patrimoniale o finanziario che Si sono quindi potute realizzare le analisi
consentissero, tenuto conto delle specifi- partendo da un campione ampio e rappre-
cità settoriali dell’impresa, di identificare sentativo della realtà italiana sul quale si
situazioni di crisi emergente prossime dispone dei dettagli informativi necessari
all’insolvenza, limitando al massimo l’in- per poter testare l’intera long list di indica-
sorgenza di falsi positivi. tori selezionati dal CNDCEC.
Secondo esplicito orientamento del CN- Il punto di partenza è un campione di quasi
DCEC, la valutazione degli indici selezio- un 1 milione di bilanci che copre un periodo
nati non si è tradotta in un scoring multi- recente di 6 anni, dal 2010 al 2015, in modo
variato di ponderazione degli indici, ma da ottenere evidenze il più possibile strut-
nella contemporanea evidenza di una turali dei segnali, affrancandoci da situa-
combinazione di eventi di superamento di zioni congiunturali.
soglie di tenuta, la cui emersione congiun- Tali bilanci, per i quali si dispone dell’ade-

25
Il Sole 24 Ore
INDICI DI ALLERTA

guato dettaglio informativo, sono riferiti ad 2.1. Identificazione delle imprese insolventi
imprese in normali condizioni operative Ai fini dell’analisi statistica finalizzata alla
(non già in situazioni di insolvenza pre- selezione degli indici di bilancio più predit-
gressa o stati anomali, come ad esempio tivi sono state classificate come insolventi
liquidazioni o scioglimenti volontari). (evento target da prevedere) le imprese
Ai fini dell’addestramento dei segnali, il interessate da almeno uno dei seguenti
campione è stato poi ristretto alle imprese: eventi nel corso dei successivi 36 mesi
1 non di recente costituzione, ovvero che rispetto alla data di riferimento del bilancio
abbiano depositato almeno 3 bilanci; selezionato:
1 con attività economica diversa da quella 1 fallimento;
finanziaria ed immobiliare 1 concordato preventivo;
1 con dimensione superiore a quella defini- 1 accordo di ristrutturazione dei debiti ex
ta dalla Direttiva 2013/34/UE come mi- art. 182--bis;
croimpresa[15]. 1 liquidazione coatta amministrativa;
Il campione finale selezionato è composto 1 amministrazione straordinaria.
da circa 568 mila bilanci, corrispondenti a
circa 181 mila imprese, appartenenti a 6 Le imprese sono state classificate come
coorti annuali dal 2010 al 2015, come detta- insolventi nell’anno in cui hanno speri-
gliato nella tabella riportata in basso. mentato il primo degli eventi sopra indica-
Si tratta di un campione molto rappresenta- ti: ad esempio, se una società ha aperto una
tivo dell’economia: sulla base delle statisti- procedura di concordato preventivo nel-
che ufficiali, la coorte 2015 rappresenta il l’anno t+1 rispetto al bilancio esaminato,
27% del totale addetti impiegati (Istat), il che poi è stato convertito in procedura
28% del valore aggiunto complessivo realiz- fallimentare nell’anno t+2, viene considera-
zato ( Istat) e ben il 46% dei debiti finanziari ta come insolvente nell’anno t+1 secondo la
verso banche detenuti dal totale delle socie- prima procedura aperta.
tà non finanziarie (Banca d’Italia - Totale Complessivamente sono stati considerati
impieghi Italia per settore istituzionale). quasi 18 mila eventi di insolvenza, 2/3 dei

Grafico 4
Dimensioni complessive del campione

RICAVI DEBITI FINAN. DEBITI VALORE


COORTI NETTI V. BANCHE TOTALI AGGIUNTO
DI BILANCI # BILANCI (MLN €) ADDETTI (MLN €) (MLN €) (MLN €)

2010 84.640 1.930.501 5.667.074 360.970 1.366.638 375.769


2011 85.506 2.062.609 5.723.312 374.941 1.422.699 383.759
2012 81.223 2.041.335 5.657.482 353,221 1.399.017 372.307
2013 78.738 1.992.319 5.632.616 322.082 1.360.455 374.802
2014 116.982 2.024.433 6.042.991 324.854 1.398.445 398.339
2015 120.820 2.038.743 6.121.827 321.088 1.389.697 417.812
Totale 567.909 12.089.939 34.845.302 2.057.157 8.336.951 2.322.788

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Il Sole 24 Ore
INDICI DI ALLERTA

Grafico 5 che sono entrate in stato di insolvenza nei 3


anni successivi alla data di riferimento della
Incidenza % degli eventi di insolvenza coorte annuale. Ad esempio, per la coorte
63,5% 29,7% 2015 sono state conteggiate le imprese
Fallimento Concordato preventivo insolventi da gennaio 2016 a dicembre
2018;
1 il tasso è percentualizzato.
Nel complesso del campione il tasso medio
di insolvenza (TD medio) è pari al 3,1% nel
3,6% 2,5% 0,7% periodo considerato e presenta un trend
Accordi Liquidazione Amministraz. decrescente negli anni, coerentemente con
ristrutturazione coatta straordinaria
dei debiti amministrativa l’andamento del ciclo economico.
Il tasso di insolvenza cumulato a 3 anni
dalla data di chiusura dell’ultimo bilancio 2.2. Morfologia del campione secondo
pubblicato del campione è rappresentato le principali caratteristiche delle imprese
dal seguente rapporto: Circa 2/3 del campione è rappresentato da
TASSO Numero imprese insolventi bilanci di Piccole Imprese, secondo la defi-
DI INSOLVENZA = % nizione fornita dalla Direttiva 2013/34/UE
ANNO (TD) Numero totale di imprese
con bilancio nell’anno e ¼ da Medie Imprese[16].
di riferimento L’attività prevalente svolta dalle imprese
esaminate è di natura industriale (39% del
campione), seguita dal commercio (31%).

quali relativi a fallimenti, come illustrato


nel grafico riportato qui sopra. 3. LA SELEZIONE DEGLI INDICATORI
Dove: DI ALLERTA
1 il denominatore è la somma dei bilanci
compresi nella coorte annuale; 3.1. I segnali indagati
1 il numeratore è la somma delle imprese La long list degli indicatori è stata condivisa

Grafico 6
Campione di test: DISTR % TD %
composizione 25 5
percentuale per anno
di bilancio e tasso 20 4
di default (TD)

15 3
% DISTR
TD
TD MEDIO 10 2

5 1

0 0
2010 2011 2012 2013 2014 2015

27
Il Sole 24 Ore
INDICI DI ALLERTA

Grafico 7
DIMENSIONE IMPRESA
PICCOLE MEDIE GRANDI TOTALE

Industria 23,4% 11,7% 3,5% 38,6%


Commercio 21,8% 6,8% 2,1% 30,8%
Servizi 12,7% 4,5% 1,7% 19,0%
Costruzioni 8,6% 1,5% 0,2% 10,3%
Agricole 0,9% 0,3% 0,1% 1,3%
Totale 67,4% 24,9% 7,7% 100%

con il CNDCEC e comprende sia indicatori Si è quindi prescelta una strategia di sele-
utilizzati comunemente nella pratica zione dei segnali che consentisse contem-
aziendalistica sia quelli più frequentemen- poraneamente di:
te inclusi nei modelli di diagnosi precoce 1 limitare la dimensione dei cluster selezio-
dell’insolvenza aziendale. nati a situazioni veramente critiche;
Sono stati così costruiti 56 ratios di bilancio 1 minimizzare il numero di falsi positivi tra
riconducibili alle seguenti aree gestionali: le imprese segnalate;
1. sostenibilità degli oneri finanziari e del- adottando un approccio quantitativo su-
l’indebitamento; pervisionato, ovvero data-driven ma sup-
2. grado di adeguatezza patrimoniale e portato da una adeguata e condivisa valuta-
composizione del passivo per natura zione logico-qualitativa dei risultati.
delle fonti; Le fasi di selezione possono riassumersi in
3. equilibrio finanziario; due step:
4. redditività; 1. analisi univariata di predittività degli
5. sviluppo; indici, che ha consentito di selezionare
6. indicatori di specifici ritardi nei paga- una short list di indici candidati per ogni
menti. area indagata;
Prima di avviare i test, gli indicatori che 2. analisi multivariata degli indici
presentavano problemi algebrici (es. inver- selezionati al primo step con approcci
sione del segno in casi estremi) sono stati alternativi, che ha consentito,l’identifica-
trattati al fine di mantenere il significato zione dei segnali che opportunamente
economico dell’indice, definendo un valore combinati massimizzassero l’obiettivo
massimo o minimo nei casi estremi o non prefissato.
calcolabili.
3.3. Selezione univariata
3.2. Variabile obiettivo della short list di indicatori
e approccio metodologico Ai fini della selezione della short list degli
Come già precisato, l’analisi è stata indiriz- indicatori maggiormente predittivi effet-
zata a selezionare gli indici di bilancio che tuatosi sono e delle analisi di capacità pre-
opportunamente dicotomizzati e combina- dittiva univariata (del singolo indice) del-
ti tra loro identificassero al meglio un clu- l’evento d’insolvenza.
ster di imprese prossime all’insolvenza. La capacità previsionale degli indicatori è

28
Il Sole 24 Ore
INDICI DI ALLERTA

stata valutata sulla base delle seguenti esperto basato sulla costruzione di un
metriche: albero decisionale basato su criteri di
1. Accuracy Ratio (o indice di Gini); corretta gestione economico-finanziaria.
2. Differenza delle mediane degli indicatori Tale approccio ha consentito di identifica-
tra imprese “Bad” (default o insolventi) e re ulteriormente i segnali più predittivi e
“Good” (non insolventi); di inquadrare le potenzialità di ogni indi-
3. Tassi d’insolvenza (TD) per quantili ce a livello multivariato, tuttavia si è rive-
dell’indicatore, con particolare attenzione lato sub-ottimale rispetto all’obiettivo
all’efficacia dell’indicatore nella coda estre- prefissato, non consentendo di filtrare in
ma della distribuzione (area di rischio). modo adeguato un cluster di insolventi,
Infatti, ai fini di un sistema di alerting è senza coinvolgere un numero elevato di
necessario che l’indice selezionato sia falsi positivi.
efficace soprattutto nella coda più rischiosa Conseguentemente è stato adottato un
della distribuzione statistica e non risenta approccio basato sulla compresenza di più
di problemi computazionali che ne possano eventi, le cui soglie sono state individuate
influenzare l’efficacia. mediante un approccio quantitativo ogget-
Questo importante aspetto è stato valutato tivo, basato sull’osservazione della media-
nella fase di analisi qualitativa e di interpre- na dell’indice calcolata sui soggetti che
tabilità degli indici insieme ad aspetti quali hanno presentato nei 36 mesi successivi un
la completezza informativa, la semplicità di evento di default.
calcolo, la rappresentatività per l’area di Dopo aver effettuato numerose prove
analisi, l’interpretabilità economica, la testando parametri alternativi delle distri-
prassi di utilizzo ecc. A parità di segnale buzione statistica degli indicatori è stata
indagato e di livelli di predittività, sono identificata la mediana del sotto-insieme
stati privilegiati gli indicatori che non pre- delle imprese insolventi come il migliore
sentano problemi algebrici, come inversio- threshold ai fini di indagine.
ne del segno in casi anomali (outliers). Infatti, aumentando la soglia di allerta a
Inoltre, ai fini di identificare gli indici che livello univariato (ad esempio selezionando
apportano il maggior contenuto informati- il 75° percentile della distribuzione dei
vo originale, nell’identificazione della short soggetti insolventi) si sarebbe ottenuto un
list, sono stati considerati i anche i livelli di segnale univariato più forte e con una
correlazione tra i vari indici escludendo minore frequenza di accensione, ma a
combinazioni di indici eccessivamente livello multivariato la compresenza di più
correlati tra di loro. segnali sarebbe stata osservata molto più
Con questo approccio sono stati quindi raramente e avrebbe fatto perdere di effica-
identificati per ogni area di analisi gli indica- cia il sistema di allerta.
tori più rappresentativi, che sono stati analiz- La logica del sistema di allerta, infatti, si
zati successivamente in chiave multivariata. basa sulla compresenza di più segnali uni-
variati contemporaneamente accesi al fine
3.4. Analisi multivariata e logica di di consentire la valutazione unitaria degli
identificazione dei segnali di allerta indici richiesta dal Legislatore. Ogni indice
Partendo dalla short list selezionata è stata analizza una specifica area di analisi azien-
esplorata una pluralità di approcci al fine di dale e l’obiettivo del sistema di allerta è
definire la combinazione dei segnali che quello di individuare le imprese che sono a
massimizzasse la capacità predittiva del rischio di insolvenza in quanto presentano
sistema di allerta e contemporaneamente una situazione problematica in tutte le aree
contenesse il numero di falsi positivi. rilevanti e non solo su un singolo aspetto
In primis, è stato prescelto un approccio gestionale.

29
Il Sole 24 Ore
INDICI DI ALLERTA

Grafico 8
Aggregazione dei settori secondo le definizioni ATECO 2007

SEZ. GRUPPO DESCRIZIONE DEFINIZIONE


ATECO O CAT. SETTORE
2007 ATECO AGGREGATO
2007
A agricoltura, silvicoltura e pesca (a) agricoltura silvicoltura
e pesca
B estrazione di minerali da cave e miniere
C attività manifatturiere (b)estrazione + (c)manifat-
tura +(d)prod.energia/gas
D 35.11 produzione di energia elettrica
D 35.21 produzione di gas
E fornitura di acqua; reti fognarie, attività di gestio-
ne dei rifiuti e risanamento
D 35.12 trasmissione di energia elettrica
(e) fornitura acqua
D 35.13 distribuzione di energia elettrica reti fognarie
D 35.22 distribuzione di combustibili gassosi mediante rifiuti +
condotte (d)trasm. energia/gas
D 35.30 fornitura di vapore e aria condizionata
D 35.2 produzione di gas; distribuzione di combustibili
gassosi mediante condotte
D 49.50 trasporto mediante condotte
F 41 costruzione di edifici (f41)costruzione di edifici
F 42 ingegneria civile (f42) ingegneria civile +
F 43 lavori di costruzione specializzati (f43) costr. specializzate
G 45 commercio all'ingrosso e al dettaglio e riparazione (g45)comm ingrosso e dett
di autoveicoli e motocicli autoveicoli + (g46) comm
G 46 commercio all'ingrosso ingrosso + (d) distribuzione
(escluso quello di autoveicoli e dimotocicli) energia e gas
G 47 commercio al dettaglio (escluso quello di autovei- (g47) comm dettaglio + i56)
coli e dimotocicli) bar e ristoranti
G 56 attività dei servizi di ristorazione
H trasporto e magazzinaggio (h) trasporto e magazzinag-
I 55 hotel gio+(i55) hotel
J servizi di informazione e comunicazione
M attività professionali, scientifiche e tecniche (j,m,n)servizi alle imprese
N noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto
alle imprese
P istruzione
Q sanita' e assistenza sociale
R attività artistiche, sportive, di intrattenimento e (p,q,r,s) servizi alle persone
divertimento
S altre attività di servizi

30
Il Sole 24 Ore
INDICI DI ALLERTA

3.5. Specializzazione settoriale dei segnali di secondo una logica supervisionata di


allerta combinazioni che massimizzasse l’etero-
L’analisi della mediana dei default è stata geneità dei segnali e la copertura delle aree
effettuata prima a livello complessivo di di analisi.
campione per poi essere specializzata a Questo challenge ha permesso di fare evol-
livello di settore di attività economica. È vere i modelli benchmark verso un nucleo
stata verificata l’esistenza di soglie critiche solido di indicatori che si sono dimostrati
differenti per comparti economici: l’adde- estremamente efficaci, combinati tra loro,
stramento di indici di allerta specifici per per identificare le imprese insolventi, inol-
settore ha apportato significativi benefici. tre esso ha consentito di testare come il
La segmentazione settoriale degli indici di livello di efficacia variasse a seconda dei
allerta è stata ottenuta mediante un’analisi settori.
quali-quantitativa delle analisi esplorative In sintesi, i 5 indici emersi sono il risultato
degli indici, mediante un approccio di un processo basato sui seguenti step:
bottom-up: si è partiti da una disaggrega- 1. esplorazione massiva di decine di miglia-
zione settoriale più analitica per poi aggre- ia di modelli alternativi con combinazioni
gare i settori che presentavano evidenze diverse di segnali che ha consentito di
simili, al fine di ottenere gruppi omogenei. mappare l’efficacia degli indici a livello
Per facilità di interpretazione, è stato adot- multivariato;
tato come criterio base la classificazione 2. identificazione degli indici più frequente-
ATECO ISTAT 2007 per Gruppi, Categorie e mente presenti nelle combinazioni più
Sezioni. L’analisi delle distribuzioni stati- efficaci, consentendo di raffinare ulterior-
stiche ha condotto alla specializzazione mente la short list degli indici candidati;
delle soglie per 10 raggruppamenti setto- 3. analisi qualitativa dei segnali più signifi-
riali, la cui composizione è descritta nella cativi: gli indici candidati sono stati valu-
tabella riportata a sinistra. tati prediligendo, a parità di segnale e
capacità predittivi, indici più facilmente
3.6. Strategia adottata per ottimizzare la calcolabili ed interpretabili;
combinazione dei segnali 4. selezione finale degli indici maggior-
Il modello di allerta prevede che vengano mente robusti nei diversi settori.
segnalate le imprese che sforano la so-
glia critica per tutti gli indici di bilancio
selezionati. 4. EVIDENZE
E’ stato seguito un approccio di selezio-
ne multivariato che ha combinato aspet- 4.1. Il sistema degli indicatori di crisi
ti qualitativi ad aspetti quantitativi selezionati
data-driven che ha consentito di esplo- Il processo sopra descritto ha condotto alla
rare un numero estremamente elevato selezione degli indicatori riportati nella
di combinazioni. tabella (grafico 9) di pagina 32.
In particolare, sono stati prima definiti per Sono stati testati alcuni indicatori alternati-
alcuni settori i modelli di benchmark basati vi nell’ambito della stessa area gestionale
sull’analisi esperta e sugli indici più rappre- che mostrano una elevata capacità preditti-
sentativi derivati dalla fase di esplorazione va univariata a livello settoriale; poiché il
univariata e delle correlazioni. beneficio apportato al sistema non risulta
Tali modelli, concettualmente robusti, rilevante, è stata privilegiata la semplicità
sono stati messi in challenge con decine di di applicazione in questa prima adozione
migliaia di altri modelli alternativi definiti del sistema di allerta ricorrendo allo stesso
combinando fino a 5 indici di bilancio, set di indici su tutti i settori, con specializ-

31
Il Sole 24 Ore
INDICI DI ALLERTA

Grafico 9
AREA
INDICATORE GESTIONALE NUMERATORE DENOMINATORE

Oneri SOSTENIBILITA’ Include gli interessi e altri Include i ricavi netti,


finanziari ONERI oneri finanziari di cui alla ovvero la voce A.1
/ricavi % FINANZIARI voce C.17 art.2425 cod.civ. Ricavi delle vendite e
(ad esempio, interessi passi- prestazioni dell'art.
vi su mutui, sconti finanziari 2425 cod.civ. e, per le
passivi). società con produ-
zione pluriennale, la
voce A.3 Variazione
lavori in corso
Patrimonio ADEGUATEZZA Il Patrimonio netto è costitui- I debiti totali sono
netto PATRIMONIALE to dalla voce A stato patri- costituiti da tutti i
/ debiti moniale passivo art.2424 debiti (voce D passi-
totali % cod.civ., detratti i crediti vo) di natura com-
verso soci per versamenti merciale, finanziaria e
ancora dovuti (voce A stato diversa e dai ratei e
patrimoniale attivo) e i divi- risconti passivi (voce
dendi deliberati sull'utile di E).
esercizio.
Liquidita' EQUILIBRIO L'attivo a breve termine è la E' costituito da tutti i
a breve FINANZIARIO somma delle voci dell'attivo debiti (voce D passi-
termine circolante (voce C) esigibili vo) esigibili entro
(attivita' entro esercizio successivo e i esercizio successivo
a breve / passi- ratei e risconti attivi (voce D) e dai ratei e risconti
vita' breve) % passivi (voce E).
Cash flow REDDITIVITA’ Il cash flow è rappresentato Totale dell'attivo
/attivo % dall'utile (perdita) di esercizio dello stato patrimo-
più i costi non monetari (ad. niale art.2424
es, ammortamenti, svaluta- cod.civ.
zioni crediti, accantonamenti
per rischi) meno i ricavi non
monetari (ad. es, rivalutazioni
partecipazioni,imposte
anticipate)
(Indebitamen- ALTRI L'Indebitamento Tributario è Totale dell'attivo
to previdenzia- INDICI DI rappresentato dai debiti dello stato patrimo-
le + tributario) INDEBITAMENTO tributari (voce D.12) esigibili niale art.2424
/ attivo % entro e oltre l'esercizio suc- cod.civ.
cessivo; l'Indebitamento
Previdenziale è costituito dai
debiti verso istituti di previ-
denza e sicurezza sociale
(voce D.13) esigibili entro e
oltre l'eserciziosuccessivo.

32
Il Sole 24 Ore
INDICI DI ALLERTA

Grafico 10

SOGLIE DI ALLERTA

LIQUIDITÀ BREVE (INDEB.


ONERI PATR. TER. (ATTIVITÀ A CASH PREV.
FINAN. NETTO /DEB. BREVE/PASSIVITÀ FLOW + TRIB.)
SETTORE /RICAVI % TOTALI % BREVE) % /ATTIVO % /ATTIVO %

(A) Agricoltura
2,8 9,4 92,1 0,3 5,6
silvicoltura e pesca

(B)Estrazione (C)manifattura
3,0 7,6 93,7 0,5 4,9
(D)Prod.energia/gas

(E) Forn. acqua reti fognarie rifiuti


2,6 6,7 84,2 1,9 6,5
(D) Trasm. energia/gas

(F41) Costruzione di edifici 3,8 4,9 108,0 0,4 3,8

(F42) Ingegneria civile


2,8 5,3 101,1 1,4 5,3
(F43) Costr. specializzate

(G45)Comm. ingrosso e dett. auto


(G46) Comm. ingrosso 2,1 6,3 101,4 0,6 2,9
(D) Distrib. energia/gas

(G47) Comm. dettaglio


1,5 4,2 89,8 1,0 7,8
(I56) BAR e Ristoranti

(H) Trasporto e magazzinaggio


1,5 4,1 86,0 1,4 10,2
(I55) Hotel

(JMN)Servizi alle imprese 1,8 5,2 95,4 1,7 11,9

(PQRS) Servizi alle persone 2,7 2,3 69,8 0,5 14,6

Grafico 11
% NON
INSOLVENTI % INSOLVENTI RAPPORTO DI
DIMENSIO- TASSO SEGNALATE / SEGNALATE / EFFICACIA: TD
NE AZIEN- # TOTALE DEFAULT % SEGNALATI TOTALE NON TOTALE SEGNALATI / TD
DALE BILANCI # SEGNALATI SEGNALATI SUL TOTALE INSOLVENTI INSOLVENTI DIMENSIONE

Piccole 382.829 2.948 46,7 0,77 0,4 11,9 15,4


Medie 141.396 822 63,6 0,58 0,2 10,5 18,1
Grandi 43.684 130 65,4 0,3 0,1 6,8 22,9
Totale 567.909 3.900 50,9 0,69 0,3 11,1 16,2

33
Il Sole 24 Ore
INDICI DI ALLERTA

Grafico 12

% NON
INSOLVENTI % INSOLVENTI RAPPORTO DI
TASSO % SEGNALATE / SEGNALATE / EFFICACIA:
# TOTALE # DEFAULT SEGNALATI TOTALE NON TOTALE TD SEGNLATI /
BILANCI SEGNALATI SEGNALATI SU TOTALE INSOLVENTI INSOLVENTI TD SETTORE

(A) Agricoltura silvicoltura e pesca

7.556 30 36,7 0,40 0,3 10,1 25,4

(B) Estrazione (C)Manifattura (D) Prod.energia/gas

207.118 1.289 61,5 0,62 0,2 11,8 18,9

(E) Forn. Acqua reti fognarie rifiuti (D) Trasm. energia/gas

10.589 44 50,0 0,42 0,2 10,3 24,7

(F41) Costruzione di edifici

31.550 283 60,1 0,90 0,4 9,0 10,0

(F42) Ingegneria civile (F43) Costr. specializzate

27.187 275 54,5 1,01 0,5 10,6 10,5

(G45) Comm. ingrosso e dett. autoveicoli (G46) Comm. ingrosso (D) Distrib. energia/gas

135.489 959 50,6 0,71 0,4 12,7 17,9

(G47) Comm dettaglio (I56) Bar e ristoranti

48.600 398 31,4 0,82 0,6 9,8 11,9

(H) Trasporto e magazzinaggio (I55) Hotel

34.398 230 34,8 0,67 0,4 9,4 14,1

(JMN) Servizi alle imprese

44.461 295 37,3 0,66 0,4 9,9 14,9

(PQRS) Servizi alle persone

20.961 97 41,2 0,46 0,3 10,6 22,8

Totale

567.909 3.900 50,9 0,69 0,4 11,1 16,2

34
Il Sole 24 Ore
INDICI DI ALLERTA

Grafico 13
Corretta FREQUENZA % ALLERT ACCESI
interpretazione 50 60
del funzionamento
del sistema di allerta
% FREQUENZA
TD
TD MEDIO
25 30

0 0
0 1 2 3 4 5

zazione settoriale dei threshold di alert. 4.2. Performance sul campione


Dalle analisi condotte è emerso infatti, di addestramento
come atteso, che la distribuzione dei valori Sul campione di addestramento di circa 568
degli indici selezionati, di valenza univer- mila bilanci appartenenti alle coorti 2010-
sale, e quindi la relativa mediana, risulta 2015, alla luce di oltre 18 mila eventi di
influenzata dalle caratteristiche operative insolvenza osservati nel periodo 2011-2018,
del settore. il sistema di allerta:
La tabella pubblicata a pagina 33 (grafico 1 segnala un cluster circoscritto di situazio-
10) riporta i valori-soglia di allerta degli ni a rischio di insolvenza per i quali si ac-
indici per i 10 settori. Si noti che ai fini cendono tutti e 5 gli alert, pari allo 0,69%
dell’applicazione degli alert occorre consi- delle osservazioni (3.900);
derare la correlazione degli indicatori con il 1 il 50,9% delle imprese segnalate sono
rischio, ovvero: entrate in uno stato di insolvenza nei 3 anni
1 ONERI FINANZIARI / RICAVI: successivi;
si accende il segnale in caso di valori mag- 1 il tasso di default del cluster segnalato è
giori o uguali al valore soglia quindi pari al 50,9%, contro il 3,1% del tasso
1 PAT. NETTO / DEBITI TOTALI: di default complessivo del campione;
si accende il segnale in caso di valori minori 1 in altri termini, i casi segnalati mostrano una
o uguali al valore soglia rischiosità di oltre 16 volte più elevata rispetto
1 LIQUIDITA’ A BREVE TERMINE: a quella osservata sui non segnalati (definito
si accende il segnale in caso di valori minori come rapporto di efficacia del sistema);
o uguali al valore soglia 1 I segnali intercettano l’11,1% del totale
1 CASH FLOW / ATTIVO: delle insolvenze, a fronte di una quota
si accende il segnale in caso di valori minori molto ridotta di imprese in bonis erronea-
o uguali al valore soglia mente segnalate come a rischio (0,35% del
1 (INDEBITAMENTO PREVIDENZIALE + totale delle in bonis), costituente i cosiddet-
TRIBUTARIO) / ATTIVO: ti falsi positivi;
si accende il segnale in caso di valori mag- 1 Infine, il 44% dei casi di falsi positivi non
giori o uguali al valore soglia risultano più attivi ad oggi[17], contro una

35
Il Sole 24 Ore
INDICI DI ALLERTA

Grafico 14
Segnali di allerta vs modello di scoring. Distribuzione % per classi di scoring
% NON SEGNALATE % SEGNALATE

Sicurezza elevata Vulnerabilità elevata


2,0 14,9
0 0,5
Sicurezza Rischio
10,3 13,3
0 5,4
Solvibilità elevata Rischio elevato
6,9 9,0
0 32,9
Solvibilità Rischio molto elevato
21,2 1,5
0 46,5
Vulnerabilità Rischio massimo
20,6 0,1
0,1 14,4

percentuale fisiologica di non più attivi del per settore, ma in tutti i casi si ottengono
12,4% della rimanente parte del campione percentuali di segnalati non superiori all’1%
non segnalato. delle osservazioni nel settore, mentre il
Pertanto, si può affermare che: rapporto di efficacia del sistema oscilla tra il
1 il sistema di allerta segnala lo 0.69% delle 10% ed il 24%.
imprese operative alla data: di queste il 50% Il tasso di default delle segnalate è molto
è entrato in default entro 3 anni e un 44% alto in alcuni settori (ad esempio 60% nel-
del restante 50% non è più risultata in vita l’Industria) e più basso in altri (i Servizi) a
nel giro di pochi anni; causa dei diversi livelli di capacità preditti-
1 viceversa, le non segnalate sono il 99.3% va implicita desumibile dai bilanci, come
delle imprese: di queste solo il 2.8% è entra- dimostrato dall’esplorazione massiva di
to in default entro 3 anni, mentre il 12% del migliaia di modelli alternativi. Per valutare
restante 97.2% non è più risultata in vita nel la performance relativa del sistema nel
giro di pochi anni. settore è utile esaminare il rapporto di
Nella tabella riportata a pagina 33 (grafico efficacia, oltre che il tasso di default dei
11) i risultati sono esplosi per dimensione segnalati.
aziendale: si osserva come il sistema si Per fare alcuni esempi, il settore JMN-
attivi in proporzione più elevata nelle im- Servizi alle imprese presenta per le
prese di dimensione minore che sono strut- imprese segnalate un tasso di default
turalmente più fragili, mentre la percentua- del 37% a fronte di un tasso medio di
le dei segnalati si riduce al crescere della default di settore del 2,5%, con un rap-
dimensione aziendale. porto di efficacia di 14,9; nel settore
Tuttavia anche nell’insieme delle Piccole F41- Costruzione di Edifici, il tasso di
Imprese l’incidenza dei segnalati appare efficacia è pari a 10, pur presentando un
circoscritta (0,77% del totale) ed il rapporto tasso di default delle segnalate del 60%,
di efficacia soddisfacente. in presenza di un tasso di default medio
I risultati presentano una certa variabilità del settore del 6%.

36
Il Sole 24 Ore
INDICI DI ALLERTA

4.3. Corretta interpretazione del A tal fine è stato proposto un confronto con
funzionamento del sistema di allerta i risultati ottenuti con il sistema di diagnosi
Per come è stato costruito il sistema di delle insolvenze proprietario di Cerved,
intercettamento del rischio di insolvenza, che è stato sviluppato su campioni estre-
occorrono cautele nell’interpretazione dei mamente ampi e rappresentativi in termini
risultati ottenuti. spaziali e temporali e che viene utilizzato
In particolare: nell’ambito Sistema Creditizio Italiano per
1 il numero di segnali accesi non va inter- la previsione delle insolvenze bancarie e
pretato in modo lineare rispetto al rischio per analisi di economia applicata per l’ana-
di insolvenza, in quanto, come mostrato nel lisi del profilo di rischio delle imprese
grafico sottostante, la presenza di uno o italiane.
due indici accesi è ancora fisiologica in Tale modello è rappresentato da un sistema
quanto corrispondente a cluster di imprese di oltre 200 funzioni di scoring specializza-
con rischio non superiore a quello medio te per settore, che considerano fino a 3
del campione . bilanci consecutivi e che ponderano una
1 il sistema di allerta non pondera i 5 segna- selezione di indicatori di bilancio ottimizza-
li ma attribuisce a tutti un peso identico ta sul cluster di appartenenza dell’impresa.
1 il numero di segnali accesi non va inter- Le diverse funzioni di scoring si raccordano
pretato come una classe di scoring. su di una master scale di 10 classi di valuta-
Per una migliore comprensione dei risulta- zione coerenti in termini di probabilità di
ti, il grafico sotto riportato evidenzia come insolvenza sottostante, dove le ultime 4
il rischio aumenti in modo esponenziale classi (dalla 7 alla 10) sono rappresentative
con il numero di segnali accesi, ma fino a 2 di profili di rischio creditizio progressiva-
segnali accesi si è ancora in un’area inferio- mente più gravi. L’analisi di benchmarking
re al rischio medio del campione. (si veda il grafico 14 a sinistra) ha conferma-
Poco più del 40% dei bilanci esaminati nel to una significativa correlazione tra i profili
campione non ha alcun segnale acceso, di rischiosità registrati dal sistema di sco-
mentre si osserva una forte concentrazione ring e le caratteristiche economico-finan-
di bilanci con 1 o 2 segnali accesi, situazione ziarie delle imprese segnalate dal sistema
che può essere considerata fisiologica in di allerta sui 5 indici congiunti individuati.
quanto riconducibile a tassi di insolvenza Si osserva infatti che:
prossimi alla media campionaria. A partire 1 La distribuzione % percentuale comples-
da 3 segnali accesi il rischio aumenta signi- siva dei casi segnalati dal sistema di allerta
ficativamente, ma, per riscontrare una risulta polarizzata sulle classi definite a
situazione di Alert (cioé prossima all’insol- rischio dal modello di scoring
venza), occorre l’accensione di tutti e 5 i 1 La mediana del modello di scoring dei casi
segnali. segnalati dall’accensione contestuale dei 5
indici si posiziona in tutti i settori nelle
classi di Rischio elevato (8) o di Rischio
5. ANALISI DI BENCHMARKING RISPETTO Molto Elevato (9)
AI MODELLI DI SCORING

Al fine di validare ulteriormente i risultati 6. APPLICAZIONE DEL SISTEMA


delle analisi condotte e del sistema di aler- DI ALLERTA AI BILANCI 2017
ting elaborato, è stata altresì condotta una
verifica di come si distribuiscono le imprese Una prima simulazione d’impatto del siste-
segnalate rispetto alla classificazione asse- ma di allerta è stata effettuata sulla totalità
gnata da un sistema di scoring multivariato. dei bilanci di società di capitali pubblicati

37
Il Sole 24 Ore
INDICI DI ALLERTA

nel 2017 per i quali Cerved è stata in grado dell’efficacia del sistema è possibile:
di rilevare un dettaglio informativo suffi- 1 Il 38% dell’imprese che sarebbero segna-
ciente per il calcolo dei 5 indici selezionati. late oggi non sono più attive[18], con una
Essa è stata condotta su un campione molto percentuale 10 volte più elevata di quella
esteso di circa 347 mila circa società di osservata sul resto del campione;
capitali nel quale sono rappresentate tutte 1 La percentuale di imprese non più attive
le dimensioni aziendali, comprese oltre 172 tra le segnalate risulta particolarmente
mila Micro imprese (si veda tabella in bas- elevata nella dimensione Media (54,5%) e
so). Questo campione rappresenta il 35% Piccola (46,5%).
del totale degli addetti (fonte Istat), il 33% Questi risultati hanno fornito significative
del valore aggiunto complessivo realizzato evidenze di come la combinazione di indici
(fonte Istat) ed il 56% dei debiti finanziari e i livelli di threshold identificati possano
verso le banche detenuti dal totale delle funzionare efficacemente secondo gli
società non finanziarie (Dati da BDS Banca obiettivi perseguiti dal CNDCEC, limitando
d’Italia - Totale impieghi Italia per settore il numero di imprese segnalate e facendo
istituzionale). ragionevolmente presumere la sussistenza
Nel complesso la percentuale delle imprese di uno stato di crisi d’impresa.
che sarebbero segnalate dal sistema si
colloca allo 0,64%, poco al di sotto della
media di periodo del campione di adde- 7. APPENDICE
stramento (0,69%), che sale allo 0,92% delle
micro-imprese e si riduce progressivamen- 7.1. Indici di allerta – specifiche di calcolo
te al crescere della dimensione aziendale. e gestione dei denominatori nulli
Il campione di bilanci 2017, ultima an- La tabella nella pagina a destra illustra le
nualità completa disponibile ad oggi, logiche di calcolo degli indici.
non consente ancora di effettuare L’indicatore si può calcolare solo in presen-
un’analisi di performance esaustiva, non za di denominatore maggiore di 0.
essendo ancora completo il periodo di Se il denominatore è nullo (o negativo, ma
osservazione delle insolvenze successive su questi indici per costruzione non è pos-
prescelto in stima (3 anni data dal bilan- sibile) ai fini dei segnali di allerta occorre
cio); tuttavia una prima valutazione procedere nel seguente modo:

Grafico 15
DIMENSIONE NUMERO %
AZIENDALE IMPRESE % SEGNALATE

Micro 172.395 49,7% 0,92%


Piccole 139.318 40,2% 0,39%
Medie 27.931 8,1% 0,28%
Grandi 7.227 2,1% 0,07%
TOTALE 346.871 100,0% 0,64%

38
Il Sole 24 Ore
INDICI DI ALLERTA

Grafico 16
AREA VERSO ATTESO
GESTIONALE (POS. / NEG.) NUMERATORE DENOMINATORE

ONERI FINANZIARI/RICAVI%
Sostenibilità Negativo Include gli interessi e altri oneri Include i ricavi netti,
oneri finanziari finanziari di cui alla voce C.17 ovvero la voce A.1 Ricavi
art.2425 cod.civ. (ad esempio, delle vendite e presta-
interessi passivi su mutui, sconti zioni dell'art. 2425
finanziari passivi). cod.civ. e, per le società
con produzione plurien-
nale, la voce A.3 Varia-
zione lavori in corso
PATRIMONIO NETTO / DEBITI TOTALI %
Adeguatezza Positivo Il Patrimonio netto è costituito dalla I debiti totali sono
patrimoniale voce A stato patrimoniale passivo costituiti da tutti i
art.2424 cod.civ., detratti i crediti debiti (voce D passivo)
verso soci per versamenti ancora di natura commercia-
dovuti (voce A stato patrimoniale le, finanziaria e diversa
attivo) e i dividendi deliberate e dai ratei e risconti
sull'utile di esercizio. passivi (voce E).
LIQUIDITÀ A BREVE TERMINE (attività a breve / passività breve) %
Equilibrio Positivo L'attivo a breve termine è la som- E' costituito da tutti i
finanziario ma delle voci dell'attivo circolante debiti (voce D passivo)
(voce C) esigibili entro esercizio esigibili entro esercizio
successivo e i ratei e risconti attivi successivo e dai ratei e
(voce D) risconti passivi (voce E).
CASH FLOW/ ATTIVO %
Redditività Positivo Il cash flow è rappresentato dall'uti- Totale dell'attivo dello
le (perdita) di esercizio più i costi stato patrimoniale
non monetari (ad.es, ammorta- art.2424 cod.civ.
menti, svalutazioni crediti, accan-
tonamenti per rischi) meno i ricavi
non monetari (ad.es, rivalutazioni
partecipazioni, imposte anticipate)
INDEBITAMENTO PREVIDENZIALE + TRIBUTARIO
Altri indici di Negativo L'Indebitamento Tributario è rap- Totale dell'attivo dello
indebitamento presentato dai debiti tributari (voce stato patrimoniale
D.12) esigibili entro e oltre l'eserci- art.2424 cod.civ.
zio successivo; l'Indebitamento
Previdenziale è costituito dai debiti
verso istituti di previdenza e sicu-
rezza sociale (voce D.13) esigibili
entro e oltre l'esercizio successivo.

39
Il Sole 24 Ore
INDICI DI ALLERTA

Se il denominatore è nullo (o negativo, ma sibile) ai fini dei segnali di allerta occorre


su questi indici per costruzione non è pos- procedere nel seguente modo:

Grafico 17
ONERI FINANZIARI / RICAVI * 100:
Numeratore > 0 Denominatore = 0 Segnale di Allerta ACCESO
Numeratore = 0 Denominatore = 0 Segnale di Allerta SPENTO

PATRIMONIO NETTO / DEBITI TOTALI * 100


Numeratore > 0 Denominatore = 0 Segnale di Allerta SPENTO
Numeratore = 0 Denominatore = 0 Segnale di Allerta ACCESO

LIQUIDITÀ A BREVE TERMINE


(attività a breve termine / passività a breve termine) * 100
Numeratore > 0 Denominatore = 0 Segnale di Allerta SPENTO
Numeratore = 0 Denominatore = 0 Segnale di Allerta ACCESO

CASH FLOW / ATTIVO * 100:


Numeratore > 0 Denominatore = 0 Segnale di Allerta SPENTO
Numeratore = 0 Denominatore = 0 Segnale di Allerta ACCESO

INDEBITAMENTO PREVIDENZIALE + TRIBUTARIO / ATTIVO * 100


Numeratore > 0 Denominatore = 0 Segnale di Allerta ACCESO
Numeratore = 0 Denominatore = 0 Segnale di Allerta SPENTO

40
Il Sole 24 Ore
INDICI DI ALLERTA

Note
[1] L’analisi dei modelli di previsione della crisi Applicata ad un indicatore di bilancio,
richiede, innanzitutto, una precisazione di consente di identificare il punto di cut off
carattere linguistico. Nella letteratura (soglia critica) che meglio separa la
anglosassone si fa uso del termine popolazione in due gruppi: un gruppo
bankruptcy, inteso come processo giuridico di omogeneo con una significativa prevalenza di
carattere liquidatorio al quale i debitori hanno imprese insolventi e un gruppo omogeneo con
diritto di accedere, soddisfatti alcuni requisiti. una significativa prevalenza di imprese sane,
Esso è analogo alla liquidazione giudiziale. ottenuti suddividendo la popolazione
Nella presente analisi si fa invece riferimento sopra/sotto la soglia che massimizza
alla definizione più ampia di “crisi”. Nella ampia l’eterogeneità dei gruppi, misurata appunto
produzione un utile riferimento per le analisi tramite l’information entropy.
diacroniche contenute si trova in: Gissel,
Giacomino e Akers (2007) “A review of [5] L’intervallo di confidenza è l’intervallo di
bankruptcy prediction studies” e Altman e valori plausibili per un determinato parametro.
Hotchkiss (Terza edizione, 2006), Corporate
financial distress and bankrupcty. [6] Si tiene quindi conto al numeratore anche
della gestione degli investimenti e della
[2] Al fine di realizzare l’obiettivo dichiarato gestione finanziaria. Nell’ambito di
abbiamo esplorato una pluralità di approcci quest’ultima, rilevano anche i flussi attivi
per la combinazione ottimale dei segnali. derivanti dalle linee di credito non utilizzate
In primis, è stato testato un approccio delle quali, nell’orizzonte temporale di
mediante un albero decisionale ragionato riferimento, si renda disponibile l’utilizzo. Con
sulla base di criteri di gestione economico- riferimento alle linee autoliquidanti, esse
finanziaria. Tale approccio ha consentito di dovrebbero essere considerate fruibili per la
identificare ulteriormente i segnali più sola parte relativa ai crediti commerciali che,
predittivi e di inquadrare le potenzialità di ogni sulla base delle disposizioni convenute, sono
indice a livello multivariato, tuttavia si è ’anticipabili’.
rivelato sub-ottimale rispetto all’obiettivo
prefissato, non consentendo di filtrare in [7] Il pagamento delle forniture, nel nostro
modo adeguato un cluster di insolventi, senza Paese, viene raramente effettuato alla
coinvolgere un numero elevato di falsi positivi. scadenza contrattuale ed è invalso l’uso, da
parte dell’intero sistema, di pagamenti
[3] Prima di avviare i test, gli indici che differiti. Ai fini del calcolo di entrambe le
presentavano problemi algebrici (es. versioni del DSCR viene ammesso il
inversione del segno in casi estremi) sono pagamento dei fornitori differito rispetto alla
stati trattati al fine di mantenere il significato scadenza contrattuale a condizione che esso
economico dell’indice, definendo un valore non superi il limite della fisiologia. È fisiologico
massimo o minimo nei casi estremi o non un pagamento differito rispetto al termine
calcolabili. contrattuale quando risultino confermate
tutte le seguenti condizioni: i) non comporti
[4] Si tratta di una metrica largamente reazione da parte del fornitore mediante
utilizzata in letteratura, soprattutto nella azioni volte alla riscossione o alla pretesa degli
costruzione degli alberi decisionali e nella interessi moratori; ii) il fornitore prosegua
discretizzazione di variabili continue, che regolarmente le forniture (senza
misura il grado di omogeneità di una condizionarle a pagamenti a pronti delle
popolazione. forniture); iii) la gestione della supply chain

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intervenga senza interruzioni. Quanto nell’Appendice metodologica.


riportato sopra prescinde del rispetto dei
termini fissati dal d.lgs. n. 231/2002 che [11] D’altronde il legislatore, nell’ipotizzare
aveva recepito la Direttiva 2000/35/CE l’applicabilità di una diversa disciplina ha
emanata in tema di ritardi nei pagamenti nelle evidentemente inteso privilegiare rispetto alla
transazioni commerciali. In tal caso peraltro gli mitigazione del rischio la capacità di
interessi moratori ex legge, anche se non intrapresa e la spinta innovativa
richiesti dal fornitore, sono portati in conto fondamentale per lo sviluppo del sistema
per la costruzione del. DSCR. Tale deroga non imprenditoriale del Paese.
opera in relazione al disposto del d.l. n.
1/2012 convertito nella L. n. 27/2012 in [12] Rileva in particolare la definizione di
materia di prodotti agricoli deteriorabili e di defautl prudenziale prevista dalle Linee Guida
altri prodotti agricoli ed alimentari, al d.lgs n. EBA (EBA/GL/2016/07) per la sola porzione
192/2012 di recepimento della Direttiva relativa alla condizione oggettiva di default
2011/7/UE, salvo per i conferimenti di (pqst due criterion), non tenendosi conto della
prodotti agricoli da parte dei soci. condizione soggettiva (unlikeness to pay) che
deve essere eventualmente valutata in sede di
[8] L’orizzonte temporale significativo per la fondatezza degli indizi di crisi.
rilevazione di un evento d’insolvenza è stato Le soglie di rilevanza dell’esposizione scaduta
scelto in tre anni essenzialmente per due sono attualmente le seguenti:
ragioni: da un lato per ridurre l’impatto della i) in termini assoluti: 500 euro;
contingenza economica che potrebbe ii) in termini relativi: 1% dell’importo
distorcere l’analisi ove fosse stato scelto un complessivo di tutte le esposizioni verso il
termine più breve; dall’altro per avere un medesimo intermediario creditizio e
benchmark di riferimento più ampio rispetto finanziario ovvero il medesimo perimetro di
alla nozione di crisi indicata dal legislatore. consolidamento prudenziale.
Peraltro, i test di controllo comunque condotti
utilizzando quale orizzonte temporale un solo [13] In via generale possono influenzare
anno hanno confermato la validità della scelta negativamente le prospettive di continuità
ai fini della costruzione del modello. Sul punto pessimi andamenti gestionali con riduzione
si veda anche l’Appendice metodologica. dei ricavi e/o incrementi dei costi e grave
peggioramento dei margini. Queste minacce
[9] Invero il ricorso all’accordo di alla continuità tipicamente presentano prima
ristrutturazione è cresciuto solo negli o poi riflessi finanziari, come incapacità di
ultimissimi anni mentre in precedenza si è generare sufficienti flussi di cassa per
fatto maggiore ricorso ai piani attestati di cui sostenere il debito ma, se l’orizzonte
all’art. 67 l.f. che, con la rara eccezione dei piani temporale richiesto dal Legislatore è quello di
pubblicati, non lasciano traccia alcuna presso un esercizio, molto probabilmente questo tipo
il registro delle imprese. Un ulteriore elemento di minacce alla continuità (individuabili da
che incide sui tempi della notizia della crisi è la un’analisi gestionale a livello principalmente di
durata delle negoziazioni nel caso di accordo conto economico) si saranno già tradotte in
di ristrutturazione, tenuto conto che solo con criticità per la sostenibilità del debito.
l’omologa (che interviene anche a due anni di
distanza dall’apertura delle trattative) essa si [14] Tra questi:
manifesta presso il registro delle imprese. • intenzione della direzione di liquidare
l’impresa o di cessare le attività;
[10] Per una indicazione dell’esito dei test • perdita di membri della direzione
condotti si veda quanto riportato con responsabilità strategiche

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INDICI DI ALLERTA

senza una loro sostituzione; [16] Sono considerate piccole imprese le


• perdita di mercati fondamentali, di clienti imprese non classificabili come micro-
chiave, di contratti di distribuzione, di imprese che alla data di chiusura del bilancio
concessioni o di fornitori importanti; non superano i limiti numerici di almeno due
• difficoltà con il personale; dei tre criteri seguenti:
• scarsità nell’approvvigionamento di a) totale dello stato patrimoniale: €
forniture importanti; 4.000.000;
• comparsa di concorrenti di grande successo. b) ricavi netti delle vendite e delle prestazioni:
• procedimenti legali o regolamentari in corso € 8.000.000;
che, in caso di soccombenza, possono c) numero medio dei dipendenti occupati
comportare richieste di risarcimento cui durante l’esercizio: 50.
l’impresa probabilmente non è in grado di far Sono definite medie imprese le imprese che
fronte; non rientrano nella categoria delle
• modifiche di leggi o regolamenti o delle microimprese o delle piccole imprese e che
politiche governative che si presume possano alla data di chiusura del bilancio non superano
influenzare negativamente l’impresa; i limiti numerici di almeno due dei tre criteri
• eventi catastrofici contro i quali non è stata seguenti:
stipulata una polizza assicurativa ovvero a) Totale dello stato patrimoniale: €
contro i quali è stata stipulata una polizza 20.000.000;
assicurativa con massimali insufficienti. b) ricavi netti delle vendite e delle prestazioni:
€ 40.000.000;
[15] Secondo la definizione fornita dalla c) numero medio dei dipendenti occupati
Direttiva 2013/34/UE, ovvero le imprese che durante l’esercizio: 250.
alla data di chiusura del bilancio non superano Al di sopra di questi limiti sono considerate
i limiti numerici di almeno due dei tre criteri grandi imprese.
seguenti:
a) totale dello stato patrimoniale: 350,000 [17] Imprese non più attive in quanto hanno
EUR; aperto una procedura di
b) ricavi netti delle vendite e delle prestazioni: scioglimento/liquidazione volontaria o che
700,000 EUR; risultano comunque cessate e cancellate dal
c) numero medio dei dipendenti occupati registro imprese.
durante l’esercizio: 10
Le micro-imprese sono state escluse dal [18] Imprese non più attive in quanto entrate
campione di addestramento in quanto, successivamente in uno stato di insolvenza,
considerata la prevalenza numerica rispetto ovvero che hanno aperto una procedura di
alle altre dimensioni aziendali, avrebbero scioglimento/liquidazione volontaria o
condizionato eccessivamente i risultati comunque cessate e cancellate dal registro
del test. imprese.

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