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Tradizione e innovazione:
la stenografia in Senato
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a cura
dell'Ufficio comunicazione istituzionale
Servizio dei resoconti e della
comunicazione istituzionale
giugno 2005
© Senato della Repubblica
Cenni storici
La pubblicità dei
lavori parlamentari è
una delle caratteristi-
terventi formalizzati, sono parla- che fondamentali dei
mentarmente rilevanti. Parlamenti moderni,
la cui evoluzione si è
Con l’evoluzione delle procedu- compiuta nel senso della respon-
il resoconto stenografico
cenni storici
Tipografia del Senato durante la
notte e la mattina successiva sono
già pronte nelle caselle di posta dei
senatori, nell’Archivio legislativo
del Senato e nella Libreria, a dispo-
sizione di tutti gli utenti, istituzio-
ni e privati cittadini, che ne faccia-
no richiesta.
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Stilare un resoconto vuol dire ri-
spondere a tre esigenze: quella di
comunicare, cioè di stabilire un
il resoconto stenografico
rapporto con i soggetti destinata- successivo, in modo da sovrappor-
ri, di informare, cioè di veicolare si per evitare interruzioni, e con la
in modo imparziale notizie a sog- strisciata si reca in una delle stan-
getti esterni incaricati della loro ze attigue per trascrivere quanto
elaborazione, e di documentare, stenografato.
cioè di mettere a disposizione gli
strumenti per conoscere gli eventi Per questa operazione ci sono
e ricostruirli anche a distanza di 40 minuti di tempo, al termine dei
tempo. quali lo stenografo torna in aula
per il turno successivo.
Nella seconda metà del ‘700
(ma anche, più raramente, nel Al tavolo al centro dell'emiciclo
'600), in Inghilterra assolve questo siede anche un altro stenografo
cenni storici
compito la stampa, che comincia a che, tra gli altri compiti, ha anche
fornire tempestivamente l’infor- quello di cogliere "il clima" creato-
mazione sui dibattiti e le delibera- si durante il dibattito.
zioni dei Comuni e dei Lord. Questa parte del resoconto è
Si trattava, naturalmente, di ser- detta “fisionomia”. In essa – in cor-
vizi giornalistici e non di atti par- sivo e tra parentesi – vengono de-
lamentari veri e propri, ma ebbero scritti fatti che a volte avvengono
comunque il pregio di far conosce- nel corso dei lavori assembleari (ad
re quanto avveniva nelle aule par- esempio, interruzioni, ilarità, ap-
lamentari ad un numero crescente plausi, tumulti, agitazioni, grida,
azioni) e che, pur non essendo in-
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Le cose sono molto cambiate da di persone e non più solamente da-
quando non esisteva l’amplifica- gli addetti ai lavori.
zione e gli stenografi si spostava-
no da una parte all’altra dell’aula Tutto ciò tra numerose difficol-
insieme con il loro strumento di tà, basti pensare che ancora nei pri-
lavoro per non perdere neppure mi anni del XIX secolo era fatto
una parola: la tastiera della Miche- divieto, ai “resocontisti”, di pren-
la era infatti montata su un mobi- dere appunti durante le sedute e
letto che permetteva loro di avvi- conseguentemente costoro dove-
cinarsi di volta in volta al senatore vano affidarsi alla sola forza della
che interveniva. memoria.
il resoconto stenografico
cenni storici
soconti di Camera e Senato sono
particolarmente carenti.
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il resoconto stenografico
In Senato, nel 1848, la pianta or- che hanno portato al testo defini-
ganica era molto ridotta e non tivo, o anche interpretare più cor-
comprendeva nessuno stenografo, rettamente il pensiero del legisla-
mentre nel Parlamento francese gli tore.
stenografi erano già quattordici.
Il Senato dispone anche di un
Solo nel 1856 gli stenografi en- archivio audiovisivo, che tuttavia
trarono a far parte a tutti gli effetti non può essere sostituivo dello
della pianta organica del Senato e, strumento cartaceo, specificamen-
alla fine dell’800, il servizio di ste- te previsto dall’articolo 60 del Re-
cenni storici
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Il resoconto Il sistema
stenografico stenografico "Michela"
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Il problema di avere un reso-
conto puntuale, preciso e tempe-
stivo trovò soluzione in Senato con
gli studi del funzionario Antonio
il sistema stenografico "Michela"
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il sistema stenografico "Michela"
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carta sono idealmente divisi in
quattro parti, da sinistra a destra.
Nella prima parte viene scritta la
lettera di inizio sillaba; nella secon-
il sistema stenografico "Michela"
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