2 Albert Bandura
Lo psicologo canadese Albert Bandura (Mundare, 1925) deve la sua fama iniziale ad
una serie di esperimenti sull’apprendimento per imitazione e sull’aggressività, che
lo portano a formulare la teoria dell’apprendimento sociale, di stampo comporta-
mentista.
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di stimolo è molto efficace e diventa una delle modalità preferenziali per i bambini
che ancora non hanno accesso al linguaggio scritto o non padroneggiano bene il
linguaggio parlato;
>> la descrizione verbale di un comportamento (verbal modeling), ossia la possibilità di
seguire delle istruzioni che vengono lette da un manuale o che vengono impartite
verbalmente. In entrambi i casi, ci si riferisce alla rappresentazione della procedura
di comportamento mediante il linguaggio (scritto o parlato). Si tenga presente che,
in senso stretto, si tratta di una rappresentazione simbolica del comportamento, in
quanto il linguaggio è uno strumento simbolico, cioè costituito da simboli (fonemi
e grafemi) e regole per utilizzarli;
>> la rappresentazione pittorica o simbolica (symbolic modeling), ossia l’uso di immagi-
ni, disegni e filmati per illustrare un determinato comportamento. In questa tipo-
logia di stimoli rientrano tutti quegli elementi simbolici che possono rappresentare
un comportamento, fatta eccezione per il linguaggio, che è stato contemplato al
punto precedente.
Il processo di apprendimento osservativo (modeling) viene suddiviso nelle seguenti
fasi (o sotto-processi) che avvengono sequenzialmente:
>> processi di attenzione. Innanzitutto è necessario che il soggetto ponga attenzione al
processo che deve osservare. La scelta di prestare attenzione dipende da diversi fat-
tori, da quanto si ritiene interessante ciò che si deve osservare, da quali ricompense
intrinseche o estrinseche si possano prevedere nel riprodurre il comportamento
sottoposto all’attenzione. Questa scelta può dipendere tanto dalla storia personale
del soggetto, quanto dall’influenza della comunità e dell’ambiente in cui vive;
>> processi di ritenzione. Perché un processo venga ricordato, è necessario che sia
impresso nella memoria. Questo può avvenire sia attraverso immagini di cose, per-
sone o luoghi che vengono preservate in memoria nelle loro caratteristiche essen-
ziali, sia attraverso rappresentazioni che coinvolgono codici verbali che descrivo-
no quanto osservato. L’importante è che tramite queste due modalità il processo
possa essere richiamato dalla memoria ed attuato; ovviamente il richiamare o il
praticare il processo osservato aiuta a rinsaldarlo meglio in memoria;
>> processi di riproduzione motoria. Anche se il processo è fissato in modo nitido in
memoria, non è detto che il soggetto sia in grado di effettuarlo con sicurezza, senza
compiere errori. Questo può avvenire per carenza di abilità motorie, a causa di una
forza insufficiente per svolgerlo, oppure perché la propria conformazione fisica
non è in grado di garantire la corretta esecuzione. Un bambino può non essere
sufficientemente alto per premere l’interruttore ed accendere la luce o per avvia-
re un’automobile, anche se ha memorizzato perfettamente la sequenza di azioni
indispensabili. Inoltre, alcuni processi motori, come il nuoto, non permettono a
chi li compie di osservare perfettamente i propri movimenti, per valutare se li stia
compiendo in modo corretto;
>> processi motivazionali e di rinforzo. Infine, il soggetto, pur avendo prestato atten-
zione ad un processo ed avendolo immagazzinato correttamente in memoria e pur
essendo perfettamente in grado di eseguirlo, può scegliere di non svolgerlo effet-
tivamente mai nella sua vita. Questo perché non lo ritiene corretto o opportuno,
o perché ritiene che il suo svolgimento possa essere sanzionabile: in tal caso, il
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