(14.15)
La vocale E con accento grave “è”
La “è” tonica aperta italiana deriva spesso dalla “è” breve e dal dittondo “ae” del latino
classico.
Faerrum, saepe, praesto.
Il dittongo è un insieme di due vocali.
Fèrro, sièpe, prèsto_ Immaginate di dire questa “ae” velocemente.
Far scendere la mandibola mentre si pronuncia la è tonica aperta, immaginando di dire
una A.
N.B: esasperate le vocali allʼinizio.
N.B: tutte le vocali senza accento tonico sono atone, per cui sono chiuse!
N.B: Per imparare la dizione levate tutte le consonanti in una parola e, inseriti gli accenti
giusti, provate a leggere soltanto con le vocali.
lezione di dizione con casalis 6/02/2014
Eccezioni: a_Nelle forme sincopate_ déi (perché costituito da DE+I), quéi, péi.
N.B_ “Déi nèi”.
b_ la desinenza éi del passato remoto_ credéi, potéi.
Andrèi è aperto perché è condizionale.
c_ Le forme poetiche derivate dall’imperfetto (poiché l’imperfetto è sempre stretto)_
vedéa, soléa.
“ era il maggio doloso, e tu solévi così menare il giorno”
Il condizionale è sempre aperto.
Eccezioni: a) in casi in cui la E sia seguita dalle sillabe gui, gua, guo (anche guì, guà, guò)
diléguo, séguito, trégua, inséguire.
b) Vocaboli frégio, sfrégio.
5) In quei nomi di origine stranièra che sono tronchi o che terminano con una consonante.
es. caffè_ thè_ bignè_ hotèl_ sèt_ rècord.
7) Nelle desinenze èi, èbbe, èbbero del condizionale: farèi, mangerèbbe, porterèbbero.
12) Nei suffissi dei sostantivi e degli aggettivi derivanti da numerali in ènne.
es: ventènne_ decènne_ sesantènne_ cinquènne.
La tonica chiusa italiana (é) deriva spesso dalla “e” lunga (e-) e dalla “i” del latino classico:
Eccezioni: fèccia.
Eccezioni: lèi.
20) Nelle desinenze del passato remoto in éi, ésti, éste, émmo, érono.
es: potéi_ credéi_ volémmo_ perdéste_ potérono.
24) Nelle desinenze dellʼimperfetto congiuntivo: éssi, ésse, éssimo, éste, éssero.
es: dovéssi_ dovésse_ potéssero_ stéssero.
27) Il finale delle desinenze dellʼimperfetto indicativo in éva, évo, évi, évano.
es: dovévo_ potévo_ dovévi_ dovévano.
lezione di dizione con casalis 6/02/2014
La ò tonica apèrta italiana deriva spesso dalla o bréve e dal dittongo au del latino classico.
aurum, lòcus, buòno.
1) Nei vocaboli tronchi, compresi i vocaboli del futuro e del passato remoto.
es: ciò_ falò_ andrò_ arrivò_ sennò_ nò!
2) In quéi vocaboli di origine stranièra che sono entrati a far parte del nostro linguaggio.
es: biberòn_ pòster_ repòrter.
Eccezione: incr°cio.
“ Incr°cio pericol°so”
Eccezioni: ass°lo, v°lo, ass°lo, g°la (poiché deriva da gula, suono gutturale).
lezione di dizione con casalis 6/02/2014
10) Nelle terminazioni (specialmente) dei termini scientifici e medici in òsi, òsio.
es: ipnòsi_ ambròsio_ lattòsio_ ribòsio_ desossiribòsio.
“Pèsca precòce”
Eccezioni: cu°io, mu°io, stu°io, ann°io, gi°ia, n°ia, stu°ia, salam°ia, b°ia.