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¾ Nel 1994, la squadra si rese conto che un’altra area poteva sfruttare
le proprietà di “Green”: il filone client/server
¾ Indipendenza dall’architettura
¾ Esecuzione in tempo reale
¾ Affidabilità e sicurezza
Nasce JAVA
¾ Nel 1995 fu presentato dalla Sun il browser HotJava che aveva una
caratteristica unica:
¾ Poteva scaricare piccoli programmi, chiamati applet , dal web ed
eseguirli sulla macchina client con un elevato grado di sicurezza
HelloWorld.java
class HelloWorld {
public static void main(String[] args) {
System.out.println(“Hello World!”);
}
}
bytecode
01010101
11010101
Java 11101001 HelloWorld.class
Compiler 10101011
11100101
javac
¾ javac e java sono forniti con la
distribuzione Java (JDK)
java JVM
javac.exe e java.exe
¾ Forniti con la distribuzione Java della SUN:
¾ JDK
¾ Il file .class deve poi essere nel classpath della macchina virtuale,
altrimenti non sarà trovato. E’ possibile specificare il classpath come
opzione diretta alla JVM:
java.exe –classpath [PATH1;PATH2;…;PATHn] file.class
class HelloWorld {
public static main(String[] args) {
// visualizza un messaggio di saluto
System.out.println(“Hello World !!”);
}
}
Facciamo un esempio
¾ Digitiamo:
javac HelloWorld.java
E vediamo che viene creato il file HelloWorld.class
¾ Dove è il problema?
Facciamo un esempio
¾ Il problema sta nel fatto che la JVM cerca la classe HelloWorld
(ossia il file HelloWorld.class) nei percorsi specificati dalla variabile
di sistema CLASSPATH:
¾ Questa variabile non contiene però il percorso dove realmente si trova
HelloWorld.class
¾ Oltre alla libreria standard del Java, ogni IDE può mettere a
disposizione librerie proprietarie da utilizzare nel progetto:
¾ Non sempre consigliato dato che una caratteristica molto importante del
Java è quella della trasferibilità del codice e molte volte l’uso di librerie
proprietarie può limitare questa possibilità
class HelloWorld {
public static void main(String[] args) {
System.out.println(“Hello World!”);
}
}
¾ Adesso possiamo compilare ed eseguire l’applicazione:
¾ Tramite il menù run lanciamo l’applicazione
¾ Notiamo la possibilità di lanciare l’applicazione anche sotto debug
Esempio
¾ Nella finestra in basso vedremo visualizzato l’output
dell’applicazione
Modo 1
Modo 2
Esempio
¾ Esempio:
01.HelloWorld\02.HelloWorld-JBuilder
Il JavaDoc
Il JavaDoc
¾ L’ambiente di sviluppo grafico permette di creare la documentazione
in automatico:
¾ la Sun aveva previsto la possibilità di descrivere, mediante apposita
sintassi, le varie funzioni disponibili in ogni oggetto
class HelloWorld {
¾
}
Creaiamo il JavaDoc per la classe:
/**
* <p>Title: </p>
* <p>Description: </p>
* <p>Copyright: Copyright (c) 2005</p>
* <p>Company: </p>
* @author not attributable
* @version 1.0
*/
class HelloWorld {
}
JavaDoc – Esempio
¾ Creare una funzione nella classe HelloWorld (creiamo la funzione
main() che per ora è l’unica cha abbiamo visto come si scrive):
class HelloWorld {
public static void main(String[] args) {
}
¾ Creiamo
} il JavaDoc per questa funzione:
class HelloWorld {
/**
*
* @param args String[]
*/
public static void main(String[] args) {
}
}
JavaDoc – Esempio
}
JavaDoc – Esempio
¾ Compiliamo, solo il JavaDoc o tutto quanto ed apriamo il file
index.html del JavaDoc:
JavaDoc – Esempio
¾ La funzione è visualizzata in due punti:
¾ nel sommario delle funzioni in cui viene mostrata una lista di tutte le
funzioni con un breve descrizione (la prima riga del commento inserito)