Sei sulla pagina 1di 8

La litografia

è una tecnica di stampa delle immagini


Il procedimento è basato sull’utilizzo di una matrice piana:
le parti stampabili e non stampabili sono poste sullo stesso
piano.
Inizialmente era chiamata “stampa chimica su pietra”, ma
assunse ben presto la denominazione di “arte litografica” o
litografia
Storia
Il procedimento venne inventato nel 1796 dall’austriaco Alois Senefelder utilizzando una pietra
proveniente dalle cave di una cittadina nelle vicinanze di monaco di baviera. Probabilmente
la scoperta era stata casuale, comunque cominciò ad essere utilizzata già nel 1806 e si diffuse
rapidamente, tanto che in Francia nel 1818 c’erano già 5 litografie e nel 1831 quasi 60. In Francia,
Baviera e Russia sono gli stessi governi a sostenere l’introduzione e lo sviluppo perché credevano che
questa attività avesse avuto molte potenzialità commerciali. Non così la Gran Bretagna che vieta
persino l’importazione delle pietre litografiche.

Il principio della litografia


Il principio è estremamente semplice:
un particolare tipo di pietra,
opportunamente levigata che poi verrà
disegnata con una matita grassa, ha
la peculiarità di trattenere nelle parti
non disegnate (dette contrografismi)
un sottile velo d’acqua, nelle parti
“colorate” (detto grafismo) invece
respinge. Passando l’inchiostro (grasso)
sulla pietra così trattata, esso è respinto
dalle parti inumidite e trattenuto dalle Pietra per litografia disegnata a sinistra e risultante immagine
stampata al positivo a destra
parti grasse. Al torchio, perciò, il foglio di
carta riceve solo l’inchiostro che si deposita sulle parti disegnate e non sulle altre.

La stampa litografica si basa sull’incompatibilità di alcuni inchiostri con l’acqua

La matrice, fatta di pietra calcarea, granulosa e costituita da carbonato di calcio, deve avere uno
spessore che vada dai 6 ai 12 cm. Inoltre, la pietra deve essere compatta ed omogenea per evitare
fratture sotto la pressione del torchio.
La superficie della pietra va levigata con pomice o sabbia, per togliere qualsiasi segno.
Si disegna con una matita litografica o con dell’inchiostro litografico composti da sostanze grasse
(l’inchiostro litografico è tipico per essere molto oleoso).
Va ricordato che, sulla pietra, le immagini devono essere disegnate in modo speculare.
Finito il disegno si spennella la pietra con un liquido a base di acido nitrico, gomma arabica acidificata
e acqua. Per capire se tale liquido (chiamato “preparazione”) ha un giusto grado di acidità, lo si
spennella sul bordo della pietra. Se la reazione provoca molta schiuma vuol dire che è troppo forte.
Se invece produce poca schiuma vuol dire che non è abbastanza forte. L’ideale sarebbe non molta
schiuma e che sia persistente. la causa della reazione che si verifica è l’acido nitrico che trasforma
tutte le parti non protette dall’inchiostro litografico, trasformando il carbonato di calcio in nitrato di
calcio, sostanza idrofila.
Torchio litografico Archivio di pietre litografiche in Baviera

Maniera litografica a spruzzo


La maniera a spruzzo permette di ottenere stampe con zone di bell’effetto di granulazione
e passaggi di tonalità molto graduali.
Consiste nello sfregare una spazzola tinta di inchiostro su una griglia di accaio oppure con
uno spray (l’inchiostro deve essere molto liquido)

Maniera nera litografia


La maniera nera litografica è un processo di lavorazione della pietra che permette di ottenere
un disegno bianco su un fondo completamente nero. Il lavoro si effettua coprendo una pietra
liscia e non granita con inchiostro litografico da disegno, sciolto in acqua, piuttosto denso,
e steso con un rullo di gomma. Quando l’inchiostro è completamente asciutto, usando un
raschietto ben affilato e punte larghe di varia foggia, si traccia il disegno e si ricavano le
zone di luce togliendo l’inchiostro dalla pietra. Lavorando con la punta e col raschietto si
abbassa in quei punti anche la superfìcie della pietra. Terminato il lavoro, si spolvera con il
talco e si mette in un acido forte e si va in stampa

Inchiostrazione di una pietra litografica Maniera a spruzzo


La litografia a colori
La litografia a colori prevede la realizzazione di quattro matrici, rispettivamente del blu,
rosso, giallo e nero. Si disegna per prima la matrice del nero, usando la matita, il pastello o
l’inchiostro litografico, da questa matrice, con i necessari segni di registro, si ricavano gli altri
tre disegni per le altre matrici.

La stampa
La stampa avviene dopo 24 ore dalla preparazione. I procedimenti di inchiostrazione e
stampa litografici sono gli stessi per tutte le matrici, anche se i metodi di preparazione
sono diversi. Per effettuare la stampa da matrici di pietra è necessario l’impiego del torchio
litografico a stella. La macchina è costituita essenzialmente da un piano di legno porta
pietra che scorre su un rullo di acciaio e su un binario, sopra il piano si effettua la pressione,
costituito da una tavoletta di legno duro rivestita di cuoio su un lato. Azionando una ruota a
stella, da cui il nome del torchio, la stessa, per mezzo di una cinghia, trascina il piano porta
pietra al di sotto del pettine, che grazie ad un meccanismo manovrato con un pedale, viene
data la pressione necessaria per la stampa, più si esercita pressione, più l’immagine risulterà
scura, ma ce il rischio di rompere la matrice

Strumenti da lavoro

Potrebbero piacerti anche