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28/05/2018

B) Conoscenza scientifica B) Conoscenza scientifica


5. La fisica-matematica (fisica contemporanea) 5. La fisica-matematica (fisica contemporanea)
a) Natura e metodo a) Natura e metodo

- Tipi di scienze subalternate (cfr. In I Post. anal., lc. 25): «(...) ut Philosophus docet in II Physicorum, quaedam
+ rapporto parte/tutto: particolare/universale; speciale/generale scientiae sunt pure mathematicae, quae omnino abstrahunt
+ rapporto materiale/formale: sc. concreta/astratta; applicata/pura secundum rationem a materia sensibili, ut geometria et
- La fisica-matematica è una scienza media del secondo arithmetica: quaedam autem scientiae sunt mediae, quae
tipo (applicazione della matematica alla fisica) scilicet principia mathematica applicant ad materiam sensi-
bilem, sicut perspectiva applicat principia geometriae ad li-
- Fondamento: i principi della matematica sono più astratti,
neam visualem, et harmonica, idest musica, applicat princi-
e per questo si possono applicare alla fisica
pia arithmeticae ad sonos sensibiles. Unde hic dicit quod
- Così, la fisica-matematica è "materialmente fisica, formal- arithmetica est certior quam musica et prior: prior quidem,
mente matematica" (scienza dell'ente fisico in quanto misu- quia musica utitur principiis eius ad aliud; certior autem,
rabile). quia incertitudo causatur propter transmutabilitatem
Conseguenza: metodo matematico, ma valore fisico materiae sensibilis; unde quanto magis acceditur ad eam,
tanto scientia est minus certa» (In I Post. Anal., lc.41).

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5. La fisica-matematica (fisica contemporanea) 5. La fisica-matematica (fisica contemporanea)
a) Natura e metodo a) Natura e metodo

«Dicuntur autem scientiae mediae, quae accipiunt principia abs- Et per hoc etiam patet responsio ad id quod supra obiicie-
tracta a scientiis pure mathematicis, et applicant ad materiam batur de astrologia. Unde astrologia est magis naturalis
sensibilem; sicut perspectiva applicat ad lineam visualem ea quam mathematica. Unde non est mirum si communicet in
quae demonstrantur a geometria circa lineam abstractam; et conclusionibus cum scientia naturali. Quia tamen non est
harmonica, idest musica, applicat ad sonos ea quae arithmeticus
pure naturalis, per aliud medium eandem conclusionem
considerat circa proportiones numerorum; et astrologia conside-
demonstrat. Sicut quod terra sit sphaerica demonstratur a
rationem geometriae et arithmeticae applicat ad caelum et ad
partes eius. Huiusmodi autem scientiae, licet sint mediae inter naturali per medium naturale, ut puta quia partes eius undi-
scientiam naturalem et mathematicam, tamen dicuntur hic a Phi- que et aequaliter concurrunt ad medium: ab astrologo
losopho esse magis naturales quam mathematicae, quia unum- autem ex figura eclipsis lunaris, vel ex hoc quod non
quodque denominatur et speciem habet a termino: unde, quia eadem sidera ex omni parte terrae aspiciuntur (In II Phys.,
harum scientiarum consideratio terminatur ad materiam natura- lc.3).
lem, licet per principia mathematica procedant, magis sunt natu-
rales quam mathematicae.

B) Conoscenza scientifica B) Conoscenza scientifica


5. La fisica-matematica (fisica contemporanea) 5. La fisica-matematica (fisica contemporanea)
a) Natura e metodo a) Natura e metodo

«(...) quanto aliqua scientia est abstractior et simpliciora consi- Quae tamen magis sunt affines mathematicis, quia in ea-
derans, tanto eius principia sunt magis applicabilia aliis scientiis. rum consideratione id quod est physicum est quasi mate-
Unde principia mathematicae sunt applicabilia naturalibus rebus, riale, quod autem est mathematicum est quasi formale;
non autem e converso, propter quod physica est ex suppositione sicut musica considerat sonos, non in quantum sunt soni,
mathematicae, sed non e converso, ut patet in III Caeli et mundi.
sed in quantum sunt secundum numeros proportionabiles,
Et inde est quod de rebus naturalibus et mathematicis tres ordi-
et similiter est in aliis. Et propter hoc demonstrant conclu-
nes scientiarum inveniuntur. Quaedam enim sunt pure naturales,
quae considerant proprietates rerum naturalium, in quantum siones suas circa res naturales, sed per media mathemati-
huiusmodi, sicut physica et agricultura et huiusmodi. Quaedam ca; et ideo nihil prohibet, si in quantum cum naturali com-
vero sunt pure mathematicae, quae determinant de quantitatibus municant, materiam sensibilem respiciunt. In quantum
absolute, sicut geometria de magnitudine et arithmetica de nu- enim cum mathematica communicant, abstractae sunt»
mero. Quaedam vero sunt mediae, quae principia mathematica (BDT, q.5 a.3 ad 6).
ad res naturales applicant, ut musica, astrologia et huiusmodi.

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B) Conoscenza scientifica B) Conoscenza scientifica


5. La fisica-matematica (fisica contemporanea) 5. La fisica-matematica (fisica contemporanea)
b) Valore e limiti delle teorie fisiche b) Valore e limiti delle teorie fisiche
- Problema: siccome predomina l’elemento formale, si dubita del Esempio. Dibattito tra:
valore ontologico delle teorie fisiche (solo modelli matematici) + atomisti (realismo, spiegazione, modelli meccanici,
- Premessa: non tutte le teorie hanno lo stesso valore; bisogna cause)
fare un esame critico di ciascuna. Ragioni: + energetisti (positivismo, descrizione, formulismo, leggi)
+ fallibilità dell'uomo
+ limiti del metodo ipotetico-deduttivo proprio della scienza fisi- Critica del energetismo: «questa concezione delle teorie
ca (molte teorie, ritenute vere, si sono rivelate false, o inesatte) scientifiche, nella sua posizione esclusivistica, positivista e
+ carattere provvisorio e approssimativo delle teorie fisiche agnostica, non appare giustificabile né dal punto di vista
+ si fa ricorso a modelli meccanici-matematici, senza preten- teoretico, né da quello dell’evoluzione storica effettiva della
dere di spiegare la realtà scienza» (FM, p.158).
- Valutazione: non per questo si deve negare ogni valore conos-
citivo alle teorie fisiche

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5. La fisica-matematica (fisica contemporanea) 5. La fisica-matematica (fisica contemporanea)
b) Valore e limiti delle teorie fisiche b) Valore e limiti delle teorie fisiche
(1) dal punto di vista teorico: Max Planck e il quanto di azione (1900)
+ il fenomeno manifesta la realtà, la natura delle cose - all’inizio puro formulismo matematico della distribuzione
+ altrimenti non si spiega perché le teorie ‘funzionano’ dell’energia di un corpo nero in funzione della frequenza e
(esempio delle onde elettromagnetiche: Maxwell e Hertz) della temperatura
+ ma non cadere nel realismo esagerato (Galileo, Min- - dopo, ricerca del significato fisico di esso:
kowski) + “quantificazione” dell’energia: E = n x h x n
(2) dal punto di vista storico: lo scienziato cerca le cause + scoperta del quanto di azione “h”. h = 6,625 x 1027erg.sec
(dal come al perché)
+ esempio della stessa teoria termodinamica: la teoria
cinetica dei gas
+ esempio della scoperta del quanto di azione (Planck)
+ esempio della teoria atomica (J. Dalton)

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5. La fisica-matematica (fisica contemporanea) 5. La fisica-matematica (fisica contemporanea)
b) Valore e limiti delle teorie fisiche b) Valore e limiti delle teorie fisiche
John Dalton e la teoria atomica (1804) «La vittoria della teoria atomica, sulla quale spesso taccio-
- leggi stechiometriche delle combinazioni chimiche no gli storici dell’epistemologia, è di grande importanza
- ipotesi della natura atomica delle «sostanze elementari» epistemologica, perché sta a dimostrare di fatto la possibili-
tà per la scienza e per la ragione umana in generale di ol-
trepassare i dati della sensazione e degli esperimenti, alla
ricerca della loro spiegazione mediante le cause e le strut-
ture soggiacenti ai fenomeni. La vittoria della teoria atomi-
ca mostra di fatto la legittimità dell’affermazione dell’esis-
tenza e della natura di realtà, che non possono essere og-
getto diretto di osservazione e di misura, ma che il ragiona-
mento fisico-matematico, il metodo ipotetico deduttivo,
mostrano essere la causa sufficiente e necessaria di deter-
minati fenomeni» (FM, p.168).

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5. La fisica-matematica (fisica contemporanea) 5. La fisica-matematica (fisica contemporanea)
c) Evoluzione delle teorie scientifiche c) Evoluzione delle teorie scientifiche
La scienza come processo dinamico (corrente storico- Thomas S. Kuhn (1922 - 1996)
sociale)
i. Thomas S. Kuhn (1922 - 1996)
The Structure of Scientific Revolutions (1962)
- Concetti chiave:
+ gruppo scientifico (formazione, ambito, linguaggio)
+ paradigmi (consenso unanime, "patrimonio comune")
+ scienza normale (risolvere un "puzzle"; anomalie)
+ rivoluzione scientifica (crisi; lotta fra paradigmi)
+ incommensurabilità fra i paradigmi vecchio e nuovo
- Critica: Pericolo di irrazionalismo (cf. K. Popper)

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5. La fisica-matematica (fisica contemporanea) 5. La fisica-matematica (fisica contemporanea)
c) Evoluzione delle teorie scientifiche c) Evoluzione delle teorie scientifiche
ii. Paul K. Feyerabend (1924 - 1994) iii. Imre Lakatos (Imre Lipsitz, 1922-1974)
Against Method (1975) Falsificazionismo sofisticato e programmi di ricerca
Irrazionalità della scienza e del metodo scientifico
(anarchismo scientifico)

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5. La fisica-matematica (fisica contemporanea) 5. La fisica-matematica (fisica contemporanea)
c) Evoluzione delle teorie scientifiche c) Evoluzione delle teorie scientifiche
Tipi di falsificazionismo (secondo Lakatos): Elementi del falsificazionismo sofisticato:
- dogmatico: non si può stabilire la verità di una proposizione - perché una teoria possa essere considerata scientifica non è
teorica, ma solo la sua falsità, a partire della base empirica sufficiente la sua falsificabilità, ma anche deve offrire una cresci-
ta di contenuto empirico rispetto alle altre teorie rivali, e condurre
Critica di Lakatos: non esiste una distinzione netta tra
alla scoperta di nuovi fenomeni;
proposizioni teoriche e proposizione osservazionali
- una teoria scientifica non si può eliminare se non si può sosti-
- metodologico (cf. Popper): forma di convenzionalismo, che tuire da un’altra migliore (con più contenuto empirico, che possa
propone il criterio per stabilire le regole di falsificazione. Tipi: spiegare il successo della teoria precedente, e che al meno par-
+ ingenuo (popperiani): una falsificazione è definitivamente te del suo contenuto sia stato corroborato positivamente);
conclusiva; la falsificabilità è l’unico criterio di demarcazione - fino a quando non esista una teoria migliore, i fatti che non si
Critica di Lakatos: il falsificazionismo ingenuo è contraddetto possono conciliare con una teoria non la falsificano, ma sono
dalla storia della scienza spiegati attraverso delle ipotesi ad hoc, o lasciati da parte in
+ sofisticato (Lakatos) attesa di una teoria migliore.

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5. La fisica-matematica (fisica contemporanea) 5. La fisica-matematica (fisica contemporanea)
c) Evoluzione delle teorie scientifiche c) Evoluzione delle teorie scientifiche
Per Lakatos, la cosa più importante di una teoria è la sua Quale sarebbe questo principio, e quale sarebbe il suo valore,
fecondità euristica. Per questo, quello che contribuisce al secondo Lakatos? Sarebbe «un principio fallibile, provvisorio,
progresso della scienza non sono le teorie, ma piuttosto i una speculazione metafisica congetturale, ma che non è meno
programmi di ricerca. ragionevole né meno accettabile da uno scienziato di una qual-
siasi congettura scientifica metodologicamente corretta» (FM, p.
Lakatos riconosce che, perché la scienza non si riduca a
183).
un gioco convenzionale, deve presupporre qualche princi-
pio metafisico, induttivo o quasi-induttivo, che assicuri il Valutazione: come dice F. Selvaggi, «Per chi accetta come defi-
nitiva la critica della conoscenza di Hume, come fanno non solo
valore di verità del metodo scientifico. Solo questo «può
Popper, Kuhn e Feyerabend, ma anche Lakatos e così pure tut-
tramutare la scienza da un semplice gioco in un esercizio ta la scuola neopositivistica [...], non è possibile andare oltre. Il
razionale sotto il profilo epistemologico» (I. Lakatos, cit. in fallibilismo radicale può essere superato solo sulla base di una
FM, p. 181); «solo un principio metafisico extra-metodologi- solida metafisica e di una solida gnoseologia, che combattano
co può affermare che una teoria meglio corroborata è più alla radice il soggettivismo di Hume» (FM, p. 183).
vicina alla verità» (FM, p. 182).

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5. La fisica-matematica (fisica contemporanea) 5. La fisica-matematica (fisica contemporanea)
c) Evoluzione delle teorie scientifiche d) Base metafisica e gnoseologica della scienza
Per concludere… Il neopositivismo e la corrente storico-sociale sono
«Le scienze moderne (...), col loro sviluppo, mostrano la insufficienti, incapaci di spiegare il valore della scienza
necessità della filosofia, non solo come epistemologia, ma Per fondare il valore della scienza, sono necessari:
anche come metafisica, proprio di quella metafisica che il + dei principi gnoseologici:
positivismo classico e i rinascenti neopositivismi, in nome - valore fondamentale della conoscenza empirica
della scienza, proclamavano priva di significato».
- possibilità di trascendere la conoscenza sensibile
F. Selvaggi, Orientamenti della fisica, Ed. Univ. Gregoriana,
Roma, 1961, pp. 251-252. + dei principi metafisici:
- principio della regolarità della natura (fondato a sua
volta sulla struttura ilemorfica della realtà materiale)
- principio di causalità

B) Conoscenza scientifica
5. La fisica-matematica (fisica contemporanea)
d) Base metafisica e gnoseologica della scienza
Conclusione: necessità di tornare ad un sano realismo
gnoseologico e metafisico:
+ capacità della mente di conoscere la realtà (sebbene
"ad modum recipientis")
+ intelligibilità della realtà stessa
«Vi sembrerà strano che io consideri l'intelligibilità del mondo [...] come un
miracolo o un mistero eterno. Ma [...], a priori, ci dovremmo aspettare un
mondo caotico; questo, invece, è comprensibile dalla nostra intelligenza
ordinatrice. Benché sia l'uomo a formulare gli assiomi della teoria della
gravitazione universale, il successo di una tale impresa suppone un ordine
di grado elevato del mondo oggettivo, che a priori non siamo per nulla
autorizzati ad aspettarci [...]. Questo miracolo si manifesta in modo sem-
pre più evidente a mano a mano che si sviluppano le nostre conoscenze«.
A. Einstein, Lettres à Maurice Solovine, Gauthier-Villars, 1956, p. 115

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