Testo non rivisto dall'Autore, trascritto dalla registrazione magnetica di
una riunione tenuta presso un'abitazione privata in Roma. Le modalità di tali riunioni, che M.S. teneva due volte la settimana (mercoledì e sabato), prevedevano risposte a quesiti formulati per iscritto. Il titolo è nostro e la data che vi compare è quella della riunione.
L'aiuto che si ha dalle trasfusioni di sangue è giustificato, ma fino ad un
certo punto. Non bisogna dimenticare quello che dice il Dottor Steiner a proposito del sangue: « II sangue è un succo del tutto peculiare ». La scienza ha giustamente fatto il possibile per trovare in questo campo le affinità, i gruppi sanguigni, ecc. Ma il discorso che possiamo fare noi è lo stesso che abbiamo fatto altre volte riguardo alla chirurgia: si tratta di un aiuto offerto all'ammalato non sollecitando delle forze interiori, ma intervenendo sul piano fisico, solo aggiungendo o creando qualcosa di nuovo. Che cosa avviene allora? In sostanza la perdita del sangue è sempre un fatto occulto; tutto è occulto, ma questo in particolar modo, perché il sangue è il veicolo dell'Io, è l'elemento completo dell'essere in quanto tutto quello che opera dallo spirito fino al fisico è presente nel sangue. E il sangue ha veramente questo potere: di essere il veicolo dal piano più alto al piano più basso, per poi ritornare in alto: questo è il processo della eterizzazione del sangue. Processo che è un alto mistero, che occorre meditare tutta la vita per capire di che cosa si tratta. Il sangue nel cuore si eterizza: questo significa che la materia ritorna spirito. La materia si distrugge, la materia sparisce, però risorge come potenza eterica. Certe perdite, certi versamenti di sangue, preludono al ritorno di un altro tipo di sangue. In antico, quando ancora non c'era la Luce, anche se si sapeva dell'esistenza del Logos, era la tradizione a guidare gli uomini e per esempio si sapeva che per agire in determinate correnti di forze bi- sognava spargere il sangue. Se ne parla persino nei Vangeli. Oggi la funzione di questo sacrificio è finita, e tuttavia questo sacrificio continua in altro modo; infatti, affinché la potenza creatrice, la forza del Cristo operasse sulla Terra è stato necessario che Egli versasse il Suo sangue. Ma questo sangue versato è una materia che ritorna spirito. Noi sappiamo qual è il retroscena della trasfusione: quando il sangue viene versato in modo meccanico, come avviene nella trasfusione, può darsi che la persona che lo riceve sia pronta ad essere aiutata. Ma spesso, malgrado tutte le trasfusioni effettuate, il male continua fino ad esplodere. Diversamente, quello che può essere realizzato dalla terapia come guarigione, è il significato della maturazione di un processo interiore. Per cui, anche intervenendo con le medicine, oppure con una operazione o con le trasfusioni, deve esserci soprattutto un elemento interiore che va incontro a tutto questo ed è pronto ad accoglierlo. Potremmo dire che la causa della malattia è soltanto interiore, quindi l'eventuale effetto benefico della trasfusione è reso possibile solo da una causa interiore. Guardando dal punto di vista materialistico si può anche dire che un malato sia guarito per aver fatto una trasfusione, ma è esatto il contrario: doveva guarire e quindi è stata fatta la trasfusione. Ma questo riguarda tutte le medicine. Di qualunque malato occorre ricordare, quando si accinge ad essere aiutato: « Egli deve prima guarire quale essere interiore, deve fare qualcosa che renda possibile la sua guarigione; solo allora quello che gli verrà dato funzionerà ». Quindi il vero medico potrebbe anche chiedere l'impegno di un mutamento interiore al malato, ma questo suggerimento potrebbe venire solo da terapeuti cristiani.