Indice
1 INTRODUZIONE................................................................................................................................ 4
1.1 Scopo ............................................................................................................................................. 4
1.2 Campo di applicazione ................................................................................................................. 4
1.3 Riferimenti ..................................................................................................................................... 4
1.4 Normative....................................................................................................................................... 4
2 PRINCIPI DI ATTREZZAGGIO DEL SST ......................................................................................... 5
2.1 Analisi............................................................................................................................................. 5
2.1.1 Valutazioni per la posa del primo PI V ................................................................................ 5
2.1.2 Valutazioni per la posa dell’ultimo PI V ............................................................................... 6
2.1.3 Valutazioni per la posa di PI V intermedi ............................................................................ 6
2.2 Conclusioni.................................................................................................................................... 8
3 VALORIZZAZIONE VARIABILI DEI PI V....................................................................................... 10
4 ATTREZZAGGIO DEI BINARI DI ROMA TERMINI....................................................................... 11
SPECIFICA DI ATTREZZAGGIO PER LA SPERIMENTAZIONE
DELLA PROTEZIONE DEI TRENI IN PARTENZA DALLE
STAZIONI DI TESTA
APPLICAZIONE PER ROMA TERMINI
1 INTRODUZIONE
1.1 Scopo
Lo scopo della specifica è descrivere le fasi necessarie alla sperimentazione di un attrezzaggio del
Sotto Sistema di Terra SCMT che permetta, mediante la posa di nuovi Punti Informativi, la
protezione della marcia dei treni in origine corsa dalle stazioni di testa. Tale soluzione si pone
nell’ottica di estendere la protezione di SCMT a situazioni di esercizio attualmente non previste ed
avrà valenza finché tutti i Sotto Sistemi di Bordo dei treni in circolazione non implementeranno la
funzione Velocità del Modulo di Condotta (VMC) che impone un tetto a 30 km/h, eventualmente
modificabile dal Personale di Condotta, in tutti i casi in cui la marcia non è ancora gestita dla
sistema SCMT (lampada SCMT spenta per i SSB SCMT stand alone, lampade SCMT e SSC spente
per i SSB BL3).
Utilizzando un sistema discontinuo di trasmissione delle informazioni da terra a bordo (PI) ed in un
contesto applicativo in cui un treno può avere un’origine corsa da un punto qualsiasi di un binario di
una stazione di testa, non è tecnicamente realizzabile un controllo continuo e puntuale a 30 km/h
per tutta l’estesa che va fino al segnale di partenza (obiettivo raggiungibile solamente con la
funzione VMC disponibile a bordo). Il SST, quindi, coerentemente a quanto previsto in 3 e in 4,
dovrà avere una configurazione, intesa come punti di posa dei PI e limiti di velocità trasmessi, tale
da evitare che un treno possa superare il limite dei 50 km/h in corrispondenza del segnale di
partenza.
1.3 Riferimenti
1.4 Normative
L’attrezzaggio del SST prevede la posa di nuovi PI V (2) che trasmettono velocità di rango pari a 30
km/h. Come già anticipato al § 1.1, dato che questi PI V devono essere in numero finito e limitato,
non è tecnicamente possibile avere la garanzia che, dalla progressiva spaziale di inizio missione
alla progressiva spaziale in cui il SSB capta il primo PI V, un treno non superi la velocità massima di
30 km/h. È stato perciò seguito il principio di buona pratica che stabilisce che i nuovi PI V vengano
posati in modo tale che un treno in origine corsa da un punto qualsiasi di un binario di una stazione
di testa abbia, in corrispondenza del segnale di partenza, al più una velocità prossima a quella
stabilita dal 4 (50 km/h).
2.1 Analisi
Ai fini della determinazione dei criteri per la posa dei nuovi PI V sono state considerate le seguenti
condizioni:
1. gli stazionamenti hanno pendenze superiori o pari a -6‰ (dunque sono in salita, in piano o
in discesa non superiore a 6‰);
2. i treni sono tipo viaggiatori con lunghezza non inferiore a circa 50 m;
3. l’accelerazione massima dovuta alla trazione non è superiore a 0,9 m/s2;
4. l’aderenza ruota-rotaia è sostanzialmente costante lungo tutto lo stazionamento;
5. il treno può partire da un qualunque punto lungo lo stazionamento .
Nelle stazioni di testa gli stazionamenti hanno generalmente pendenze coerenti con il valore
considerato in questa analisi.
Le prestazioni in accelerazione dei materiali rotabili in esercizio non superano generalmente il valore
di accelerazione massima considerato, con l’eccezione dei locomotori isolati che possono, in
condizioni di aderenza ruota-rotaia favorevoli e con la trazione massima, realizzare accelerazioni
superiori.
100 m Segnale di
partenza
Ultimo PI V
Segnale di
partenza
1 PI V intermedio
Primo PI V Ultimo PI V
2.2 Conclusioni
Dall’analisi svolta sulla base ipotesi considerate ed in funzione della lunghezza Lb di ciascun binario
di stazionamento della stazione di testa (la lunghezza Lb è calcolata dal paraurti al segnale di
partenza), è stata derivata la seguente regola empirica di posa dei nuovi PI V:
se Lb = 130 m
• nessun PI V
Da notare che la regola empirica presentata impone che, nei casi in cui siano da prevedere due o
più PI V, la loro distanza di posa non sia maggiore di 130 m. In determinate circostanze, che
dipendono dalla lunghezza Lb del binario, è ammessa una tolleranza di 5 m su questo limite che
può quindi aumentare fino a 135 m; tale opportunità diventa utile soprattutto per evitare la posa di
un PI V come, ad esempio, è stato fatto per i binari XXI e XXII della stazione di Roma Termini (§ 4).
Questa regola, come le altre presenti in precedenza nel documento e definite come empiriche,
dovranno essere attentamente valutate con gli attuali processi di verifica e validazione previsti per
sistemi SIL4 e confermate a valle della sperimentazione sulla stazione di Roma Termini.
SPECIFICA DI ATTREZZAGGIO PER LA SPERIMENTAZIONE
DELLA PROTEZIONE DEI TRENI IN PARTENZA DALLE
STAZIONI DI TESTA
APPLICAZIONE PER ROMA TERMINI
Le variabili dei pacchetti FV trasmessi nei nuovi PI V sono valorizzate come riportato di seguito:
Pacchetto FV
Variabile Valore
N_PIG come da regole attuali
N_TOTALE come da regole attuali
NID_MACROAREA come da regole attuali
NID_AREA come da regole attuali
NID_PI come da regole attuali
M_DUP come da regole attuali
M_SST come da regole attuali
Q_STATO come da regole attuali
M_VERSIONE come da regole attuali
M_CONTATORE come da regole attuali
NID_PACCHETTO Variazione grado di frenatura e velocità di linea
D_APPUNTAMENTO come da regole attuali
NID_PI_SUCCESSIVO come da regole attuali
Q_VERIFICA_APPUNTAMENTO come da regole attuali
Q_REAZIONE come da regole attuali
Q_ITINERARIO_GDF come da regole attuali
D_GDF come da regole attuali
G_PENDENZA_DGDF come da regole attuali
G_GDF_VARIAZIONE come da regole attuali
Q_ITINERARIO_RANGO Qualunque
D_RANGO 0
G_PENDENZA_DRANGO Non applicabile
V_RANGO_A_VARIAZIONE 30
V_RANGO_B_VARIAZIONE 30
V_RANGO_C_VARIAZIONE 30
V_RANGO_P_VARIAZIONE 30
SPECIFICA DI ATTREZZAGGIO PER LA SPERIMENTAZIONE
DELLA PROTEZIONE DEI TRENI IN PARTENZA DALLE
STAZIONI DI TESTA
APPLICAZIONE PER ROMA TERMINI
I dati della successiva tabella dovranno essere eventualmente rivisti alla luce della presenza di altri PI validi per il senso di marcia inverso già presenti
e che di norma non dovranno subire spostamenti.
ETR 460/480 9 ETR 600 7 200 m prima del 100 m prima del
IV VETTURE (m. VETTURE (m. 397 m NO segnale di segnale di
237) 185) partenza partenza
ETR 500 (11 ETR 600 7 200 m prima del 100 m prima del
V VETT. + 2 LOC) VETTURE (m. 397 m NO segnale di segnale di
(m. 326) 185) partenza partenza
ETR 500 (11 ETR 600 7 200 m prima del 100 m prima del
VI VETT. + 2 LOC) VETTURE (m. 397 m NO segnale di segnale di
(m. 326) 185) partenza partenza
SPECIFICA DI ATTREZZAGGIO PER LA SPERIMENTAZIONE
DELLA PROTEZIONE DEI TRENI IN PARTENZA DALLE
STAZIONI DI TESTA
APPLICAZIONE PER ROMA TERMINI
50 m prima del
7 VETTURE + ALE 4 VETTURE
XVIII 195 m NO NO segnale di
LOC (m. 205) (m. 100)
partenza
50 m prima del
8 VETTURE + 6 VETTURE +
XXV 251 m NO NO segnale di
LOC (m 231) LOC (m. 178)
partenza
SPECIFICA DI ATTREZZAGGIO PER LA SPERIMENTAZIONE
DELLA PROTEZIONE DEI TRENI IN PARTENZA DALLE
STAZIONI DI TESTA
APPLICAZIONE PER ROMA TERMINI
50 m prima del
6 VETTURE + ALE 4 VETTURE
XXVI 183 m NO NO segnale di
LOC (m. 178) (m. 100)
partenza
50 m prima del
8 VETTURE + 6 VETTURE +
XXVII 244 m NO NO segnale di
LOC (m 231) LOC (m. 178)
partenza
50 m prima del
8 VETTURE + 6 VETTURE +
XXVIII 244 m NO NO segnale di
LOC (m 231) LOC (m. 178)
partenza
50 m prima del
8 VETTURE + 6 VETTURE +
XXIX 244 m NO NO segnale di
LOC (m 231) LOC (m. 178)
partenza