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I. L'ENTE QUANTO.

NATURA DELLE
FILP1006 – Filosofia della natura
ENTITÀ MATEMATICHE
Schema generale
Introduzione

I. L'ENTE QUANTO. NATURA DELLE ENTITÀ MATEMATICHE - La quantità come aspetto più semplice e generale della
realtà materiale (e per questo come punto di partenza del
II. L'ENTE MOBILE; LO SPAZIO E IL TEMPO (cinematica)
nostro corso di filosofia della natura)
III. LE QUALITÀ DEL MONDO FISICO
- La quantità è la prima proprietà delle cose materiali
IV. CAUSALITÀ E LEGALITÀ NEL MONDO FISICO
- Il primo dato del mondo fisico è la sua estensione, la sua
V. LA SOSTANZA MATERIALE E L'ILEMORFISMO corporeità: gli enti materiali sono corporei
- Il problema della quantità è uno dei temi centrali della sto-
ria della filosofia (monismo e atomismo, meccanicismo,
monadologia, criticismo)

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ENTITÀ MATEMATICHE ENTITÀ MATEMATICHE
Schema A) Quantità, estensione e numero

A) Quantità, estensione e numero 1. La quantità come la prima proprietà del mondo fisico
B) L'infinito nella quantità - l'estensione o spazialità del mondo è un dato di espe-
rienza fondamentale e immediato (molteplicità di oggetti,
C) Essenza metafisica dell'ente quanto distanza, grandezza, dimensioni...)
- il carattere primario della quantità, nell'ordine epistemo-
logico e in quello ontologico, è riconosciuto sia nella filoso-
fia aristotelico-tomista come nella filosofia moderna e con-
temporanea
- ma c'è il pericolo di ridurre l'ente fisico a pura corporeità
(come nell'atomismo di Democrito, o la ‘res extensa’ di
Cartesio). Risultato: meccanicismo, materialismo

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A) Quantità, estensione e numero A) Quantità, estensione e numero

«(...) substantia corporalis habet quod sit subjectum accidentium - L'estensione non è sussistente, ma è una proprietà della sos-
ex materia sua, cui primo inest subjici alteri. Prima autem dispo- tanza materiale. L'ente materiale non è pura estensione. L'esten-
sitio materiae est quantitas; quia secundum ipsam attenditur di- sione si dà in un soggetto, l'ente fisico, come attributo essenziale
visio ejus et indivisio, et ita unitas et multitudo, quae sunt prima di questo, senza però costituire la sua essenza; è un accidente
consequentia ens; et propter hoc sunt dispositiones totius mate- proprio, il più fondamentale, della sostanza materiale:
riae, non hujus aut illius tantum. Unde omnia alia accidentia me- «L'estensione o quantità non è l'essenza del corpo, ma solo la
diante quantitate in substantia fundantur, et quantitas est prior sua prima manifestazione, è una proprietà, un attributo essenzia-
eis naturaliter; et ideo non claudit materiam sensibilem in ratione le della cosa materiale, della sostanza corporea» (FM, pp. 219-
sua, quamvis claudat materiam intelligibilem, ut dicitur in VII 220).
Metaph. Unde ex hoc quidam decepti fuerunt, ut crederent di- - Bisogna distinguere tra corpo come ente corporeo (cioè la sos-
mensiones esse substantiam rerum sensibilium; quia remotis tanza materiale, che per natura sua è tridimensionale) e come
qualitatibus nihil sensibile remanere videbant nisi quantitatem, corporeità (cioè una proprietà o attributo essenziale dell'ente cor-
quae tamen secundum esse suum dependet a substantia, sicut poreo)
et alia accidentia» (In IV Sent., d.12 q.1 a.1 qc.3).

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ENTITÀ MATEMATICHE ENTITÀ MATEMATICHE
A) Quantità, estensione e numero A) Quantità, estensione e numero

«Hoc igitur nomen quod est corpus multipliciter accipi potest. «Hoc igitur nomen quod est corpus multipliciter accipi potest.
Corpus enim, secundum quod est in genere substantiae, dicitur Corpus enim, secundum quod est in genere substantiae, dicitur
ex eo quod habet talem naturam, ut in eo possint designari tres ex eo quod habet talem naturam, ut in eo possint designari tres
dimensiones; ipsae enim tres dimensiones designatae sunt cor- dimensiones; ipsae enim tres dimensiones designatae sunt cor-
pus, quod est in genere quantitatis. [...] Potest ergo hoc nomen pus, quod est in genere quantitatis. [...] Potest ergo hoc nomen
corpus significare rem quandam, quae habet talem formam, ex corpus significare rem quandam, quae habet talem formam, ex
qua sequitur in ipsa designabilitas trium dimensionum cum prae- qua sequitur in ipsa designabilitas trium dimensionum cum prae-
cisione, ut scilicet ex illa forma nulla ulterior perfectio sequatur; cisione, ut scilicet ex illa forma nulla ulterior perfectio sequatur;
sed si quid aliud superadditur, sit praeter significationem corporis sed si quid aliud superadditur, sit praeter significationem corporis
sic dicti» (De ente et ess., c.1). sic dicti» (De ente et ess., c.1).
- Bisogna, pertanto, distinguere tra la res (la cosa che esiste - Bisogna, pertanto, distinguere tra la res (la cosa che esiste
nella realtà) e la extensio (attributo essenziale della cosa mate- nella realtà) e la extensio (attributo essenziale della cosa mate-
riale, ma che non esiste al di fuori di essa). riale, ma che non esiste al di fuori di essa).

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A) Quantità, estensione e numero A) Quantità, estensione e numero

2. Che cos'è la quantità b) Soluzione: la quantità si può semplicemente descrivere,


a) Problema: siccome si tratta di un concetto generalissi- o indicare (designare):
mo, evidente in se stesso, quasi-intuitivo, è di per sé indefi- - in rapporto alla sensazione (come sensibile comune)
nibile e indimostrabile. - mediante esempi (ciò per cui questo è grande, o piccolo,
- Essendo una delle categorie supreme dell'ente, non si e misura tanto)
può definire, giacché, secondo le leggi della definizione, - o mediante le sue proprietà, dando luogo alle quasi-
questa si costituisce con il genere prossimo e la differenza definizioni classiche (l'estensione come "partes extra
specifica, e non esiste un genere al di sopra dei generi su- partes", in virtù dell'extraposizione; o come quello che è
premi, come quello della stessa quantità. divisibile).
- Nemmeno si può chiarificare, perché bisognerebbe farlo
attraverso di nozioni più chiare, le quali non esistono, per-
ché la quantità è una nozione evidentissima

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A) Quantità, estensione e numero A) Quantità, estensione e numero

c) La quantità come concetto analogo: si può capire in due «[...] duplex est quantitas. Una scilicet quae dicitur quanti-
sensi fondamentali: tas molis, vel quantitas dimensiva, quae in solis rebus cor-
- in senso ampio, trascendentale, applicabile ad altri predi- poralibus est, unde in divinis personis locum non habet.
camenti: la "quantitas virtutis" (quantità di perfezione); si Sed alia est quantitas virtutis, quae attenditur secundum
può attribuire anche alle qualità (calore, luce, energia, virtù, perfectionem alicuius naturae vel formae, quae quidem
ecc.) quantitas designatur secundum quod dicitur aliquid magis
- in senso stretto, predicamentale, proprio del genere vel minus calidum, inquantum est perfectius vel minus per-
quantitas: la "quantitas dimensiva" o "quantitas molis" (di fectum in caliditate. Huiusmodi autem quantitas virtualis
grandezza o mole) attenditur primo quidem in radice, idest in ipsa perfectione
formae vel naturae, et sic dicitur magnitudo spiritualis, sicut
In questo tema, noi studieremo la quantità in senso stretto, dicitur magnus calor propter suam intensionem et perfectio-
cioè la quantità dimensiva (predicamentale). nem» (I, q.42 a.1 ad 1).

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A) Quantità, estensione e numero A) Quantità, estensione e numero

Aristotele. I significati della quantità (Metaph. V (D), c.13): Inoltre, (A) alcune cose si dicono quantità per se stesse, (B) altre
«Quantità si dice ciò che è divisibile in parti immanenti e delle per accidente: la linea, per esempio, è una quantità per sé, il mu-
quali ciascuna è per propria natura un alcunché di uno e di de- sico, invece, è una quantità per accidente.
terminato. (A) Fra le quantità per sé, (a) alcune sono tali per loro essenza;
Una quantità è (1) una pluralità se è numerabile; (2) è invece la linea per esempio è una quantità per sé, perché la quantità è
una grandezza se è misurabile. (1) Si chiama pluralità ciò che inclusa nella nozione che esprime l'essenza stessa della linea;
può dividersi in parti non continue, (2) si chiama invece grandez- (b) altre, invece, sono affezioni e stati di questo tipo di enti: per
za ciò che è divisibile in parti continue. Fra le grandezze, quella esempio, il molto e il poco, il lungo e il corto, il largo e lo stretto,
continua in un'unica dimensione è lunghezza; quella continua in l'alto e il basso, il pesante e il leggero e le altre affezioni di ques-
due dimensioni è larghezza e quella continua in tre dimensioni è to tipo. Il grande e il piccolo, il più ed il meno - considerati sia in
profondità. Una molteplicità delimitata è un numero, una lun- sé sia nei loro rapporti reciproci - sono affezioni per sé della
ghezza delimitata è una linea, una larghezza delimitata è una quantità; tuttavia, per traslato, questi termini si estendono anche
superficie e una profondità delimitata è un corpo. ad altre cose.

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A) Quantità, estensione e numero A) Quantità, estensione e numero

(B) Le cose che si dicono quantità per accidente vengono dette 3. Proprietà della quantità
tali (a) alcune, nel senso in cui abbiamo detto che il musico e il a) Divisibilità: le parti integranti di un tutto quantitativo,
bianco sono quantità: vale a dire per il fatto che è una quantità
contenute in esso, si possono separare fra di loro per sem-
ciò cui essi appartengono; (b) altre, invece, nel senso in cui il
movimento ed il tempo sono quantità. Anche il tempo ed il movi-
plice divisione, potendo esistere autonomamente. Quello
mento, infatti, son detti quantità, e quantità continue, perché è che risulta della divisione è dello stesso genere del tutto.
divisibile ciò di cui essi sono affezioni. Precisamente: è divisibile b) Additività: due o più quantità si possono aggiungere,
non ciò che si muove, ma lo spazio percorso dal movimento del dando luogo ad una nuova quantità costituita dalle prece-
mobile. E poiché lo spazio è una quantità, allora è una quantità denti come parti integranti.
anche il movimento; e poiché il movimento è una quantità, allora
è una quantità anche il tempo».

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A) Quantità, estensione e numero A) Quantità, estensione e numero

c) Limitabilità: ogni ente esteso ha degli estremi o confini d) Tridimensionalità: ogni ente materiale ha tre dimensioni
oltre i quali non c'è più. (è corpo); il suo limite è bidimensionale; la sua divisibilità si
Figurabilità: la figura è il limite considerato nel suo insieme. esaurisce in tre divisioni (del volume, del suo limite, e del
Tipi di limiti: limite del suo limite)
- di un corpo o volume: superficie (due dimensioni) - nella geometria moderna si lavora su figure immaginarie
pluridimensionali, a quattro o più dimensioni (ipervolume,
- di una superficie: linea (una dimensione) ecc.). La fisica si può servire di questi modelli per rappre-
- di una linea: punto (adimensionale, inesteso) sentare fenomeni con più di tre variabili. Ma lo spazio e i
corpi fisici sembra che siano tridimensionali.

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A) Quantità, estensione e numero A) Quantità, estensione e numero

4. Tipi di quantità (secondo l'additività e la divisibilità): b) Secondo la divisibilità:


a) Secondo l'additività: le parti sono consecutive (hanno - il continuo è indiviso in atto e divisibile in potenza
un certo ordine), e possono essere: - la pluralità di limiti nelle parti comporta pluralità di parti
- separate o discrete (distinte, ciascuna con i propri divise:
limiti) - se i loro limiti si trovano in contatto fra di loro, sono con-
- contigue (limiti distinti, ma in contatto fra di loro) tigue
- continue (costituiscono un'unità, con un limite unico) - se i loro limiti sono separati, sono discrete
La diversità più radicale è quella tra continuo e disconti-
nuo (indiviso/diviso). Su di essa si fondano le nozioni di uni-
tà e molteplicità, le quali danno luogo alla nozione di nume-
ro

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A) Quantità, estensione e numero A) Quantità, estensione e numero

5. L'unità e il numero: 6. Esistenza del continuo e del numero


Distinguere tra unità e molteplicità nell'ordine quantitativo a) Esistenza del continuo
(matematico) e in quello trascendentale - problema: se esiste l'estensione, esiste il continuo?
a) l'unità come principio e misura del numero - opinioni: pitagorici, atomisti, Leibniz, matematici mo-
b) il numero come molteplicità in quanto misurata dall'uni- derni (Dedekind, Cantor)
tà - risposta: se si ammette l'estensione, si deve ammette-
c) la misura come l'operazione per conoscere la quantità re il continuo; dall'inesteso non può risultare l'esteso; non si
di una cosa, il quanto può costruire l'esteso a partire dall'inesteso, così come non
si può risolvere il continuo nel discontinuo (eterogeneità tra
continuo e discontinuo); il continuo è divisibile all'infinito

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A) Quantità, estensione e numero B) L'infinito nella quantità

b) Esistenza del numero, distinguere tra: 1. Problema


- numero numerante (astratto, assolutamente considera- a) Sorge a partire della divisibilità (infinitesimo) e dell'addi-
to, matematico): esiste soltanto nella mente (ente di ragio- tività (infinito), sia rispetto all'estensione che rispetto al nu-
ne) mero
- numero numerato o numerabile (concreto, determinata b) Storia: Anassimandro (apeiron); Aristotele (Fisica, III).
molteplicità misurabile da un'unità): esiste nella realtà 2. Definizione e tipi d'infinito
Diversi tipi di numeri: naturale e razionale, negativo, reale, a) Definizione: "ciò che non ha limiti" (senso negativo/po-
immaginario, complesso sitivo)
b) Tipi: attuale/possibile, potenziale

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B) L'infinito nella quantità B) L'infinito nella quantità

c) L'infinito nella divisibilità, l'additività e la grandezza: Secunda ratio ostendit quod non sit infinitum multitudine. Omne
- rispetto la divisibilità: divisione del continuo ad infinitum enim numerabile contingit numerari, et per consequens nume-
rando transiri; omnis autem numerus, et omne quod habet nu-
(infinitesimo potenziale)
merum, est numerabile; ergo omne huiusmodi contingit transiri.
- rispetto la additività: aumento senza limite Si igitur aliquis numerus, sive separatus, sive in sensibilibus
L'infinito geometrico, è possibile? Aristotele e Tommaso: existens, sit infinitus, sequetur quod possibile sit transire infini-
«Definitio enim corporis est, quod sit determinatum planitie, tum; quod est impossibile.
idest superficie, sicut definitio lineae est quod eius termini Attendendum est autem quod istae rationes sunt probabiles, et
sint puncta. Nullum autem corpus determinatum superficie, procedentes ex iis quae communiter dicuntur. Non enim ex ne-
cessitate concludunt: quia qui poneret aliquod corpus esse infini-
est infinitum: ergo nullum corpus est infinitum; neque sensi-
tum, non concederet quod de ratione corporis esset terminari su-
bile, quod est corpus naturale, neque intelligibile, quod est perficie, nisi forte secundum potentiam; quamvis hoc sit probabi-
corpus mathematicum. le et famosum.

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B) L'infinito nella quantità B) L'infinito nella quantità

Similiter qui diceret aliquam multitudinem esse infinitam, non «Hae autem rationes non sunt naturales, quia non sumun-
diceret eam esse numerum, vel numerum habere. Addit enim tur ex principiis corporis naturalis, sed ex quibusdam princi-
numerus super multitudinem rationem mensurationis: est enim piis communibus et probabilibus, non ex necessariis: quia
numerus multitudo mensurata per unum, ut dicitur in X qui poneret corpus infinitum, non poneret ipsum terminari
Metaphys. Et propter hoc numerus ponitur species quantitatis
superficie. Hoc enim est de ratione corporis finiti. Et qui po-
discretae, non autem multitudo; sed est de transcendentibus»
neret multitudinem infinitorum, non poneret eam numerum,
In III Phys., lc.8. quia numerus est multitudo mensurata per unum, ut in de-
cimo habitum est. Nullum autem mensuratum infinitum
est».
In XI Metaph., lc.10.

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B) L'infinito nella quantità B) L'infinito nella quantità

«Impossibile est esse multitudinem infinitam actu, sive per d) L'infinito numerico (numero infinito)
se, sive per accidens. [...] Sed esse multitudinem infinitam - Per Aristotele, l'infinità del numero corrisponde all'infinità
in potentia, possibile est. Quia augmentum multitudinis con- delle operazioni attraverso le quali si genera: l'addizione e
sequitur divisionem magnitudinis, quanto enim aliquid plus la divisione.
dividitur, tanto plura secundum numerum resultant. Unde, - Sembra che appartenga all'essenza del numero l'essere
sicut infinitum invenitur in potentia in divisione continui, quia generato successivamente (si deve applicare l'unità alla
proceditur ad materiam, ut supra ostensum est; eadem ra- molteplicità che si vuole numerare).
tione etiam infinitum invenitur in potentia in additione multi-
tudinis» (I, q.7 a.4). - Per questo, sembra che il numero generato per addizio-
ne o per divisione sia sempre attualmente finito, e soltanto
potenzialmente infinito.

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B) L'infinito nella quantità B) L'infinito nella quantità

- Problema: alcuni filosofi (v.gr. Malebranche e Leibniz) e - Se si tratta, invece, di un numero in un senso improprio
matematici (v.gr. Bolzano, Cantor) hanno ammesso il nu- (riguardo ad una molteplicità o grandezza trascendentale,
mero infinito attuale. v.gr. il numero dei possibili nella mente di Dio), l'infinito at-
- Per rispondere, bisogna vedere se si tratta di un numero tuale non implicherebbe contraddizione interna, perché non
in un senso vero e proprio. è misurabile dall'unità, né in esso hanno senso le operazio-
- Sembra che l'infinito attuale sia impossibile (non si può ni di addizione e divisione, che implicano successione.
applicare in atto l'unità ad una molteplicità o grandezza infi-
nita). Il numero implica successione (bisogna contare, nu-
merare quello di cui si vuole sapere il numero).
- L'accettare l'infinito attuale conduce a delle contraddizioni
e paradossi che, invece, non ci sono se si accetta l'infinito
potenziale.

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B) L'infinito nella quantità B) L'infinito nella quantità

«Infiniti ratio congruit quantitati, secundum Philosophum in I Physic. De - Questione dei transfiniti di Cantor e dell'infinito non numerabile
ratione autem quantitatis est ordo partium. Cognoscere ergo infinitum (per esempio, l'insieme dei numeri reali, o il continuo). Nella sua
secundum modum infiniti, est cognoscere partem post partem. Et sic teoria degli insiemi, Cantor propone diversi ordini di infiniti:
nullo modo contingit cognosci infinitum, quia quantacumque quantitas
partium accipiatur, semper remanet aliquid extra accipientem. Deus + infinito di primo ordine: infinito numerabile (con una legge di
autem non sic cognoscit infinitum vel infinita, quasi enumerando partem costruzione)
post partem; cum cognoscat omnia simul, non successive, ut supra dic- + infinito di secondo ordine: infinito non numerabile (senza una
tum est. Unde nihil prohibet ipsum cognoscere infinita. [...] Transitio im- legge di costruzione): numeri reali (sia gli algebrici che i trascen-
portat quandam successionem in partibus, et inde est quod infinitum denti)
transiri non potest, neque a finito neque ab infinito. Sed ad rationem
- Quello che si può ammettere di tutto questo è che si potrebbe
comprehensionis sufficit adaequatio, quia id comprehendi dicitur, cuius
nihil est extra comprehendentem. Unde non est contra rationem infiniti, parlare di una diversa potenza dei numeri, e anche si troverebbe
quod comprehendatur ab infinito. Et sic, quod in se est infinitum, potest una conferma indiretta dell'irriducibilità del continuo nel disconti-
dici finitum scientiae Dei, tanquam comprehensum, non tamen tan- nuo.
quam pertransibile» (I, q.14 a.12 ad 1; ad 2).

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C) Essenza metafisica dell'ente quanto C) Essenza metafisica dell'ente quanto

1. Problema filosofico dell'ente quanto 1. Problema filosofico dell'ente quanto


a) Dopo aver visto la quantità dal punto di vista formale, a) Dopo aver visto la quantità dal punto di vista formale,
cerchiamo di vederla dal punto di vista metafisico (in quan- cerchiamo di vederla dal punto di vista metafisico (in quan-
to ente; analisi metafisica dell'ente quanto). to ente; analisi metafisica dell'ente quanto).
b) Da questo punto di vista, l'ente quanto appare proble- b) Da questo punto di vista, l'ente quanto appare proble-
matico, sia nel suo essere, sia nel suo divenire. Il problema matico, sia nel suo essere, sia nel suo divenire. Il problema
risiede nel suo modo di essere (come si verifica in lui la ra- risiede nel suo modo di essere (come si verifica in lui la ra-
tio entis). In particolare, bisogna capire quale rapporto esis- tio entis). In particolare, bisogna capire quale rapporto esis-
te tra il tutto quantitativo e le sue parti integranti. te tra il tutto quantitativo e le sue parti integranti.

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C) Essenza metafisica dell'ente quanto C) Essenza metafisica dell'ente quanto

2. Antinomie dell'ente quanto Questo ente è il plenum (una sfera piena, finita, unica e
a) Parmenide: negazione dalla molteplicità e del divenire continua). Il vuoto non può esistere, perché sarebbe il non-
- Presupposti: ente. Nemmeno il divenire è possibile.
+ gnoseologico: intelligibilità dell'ente (τὸ γὰρ αὐτὸ νοεῖν Einstein, con la relatività generale, arriva a qualcosa di si-
ἐστίν τε καὶ εἶναι - «lo stesso è pensare ed essere»; Sulla mile: «Se prendessimo un binocolo e lo puntassimo nello
Natura, fr. 3) spazio, vedremmo una linea curva chiusa all'infinito»; per
lui l'universo è finito ma illimitato; lo spazio è curvo, ripiega-
+ ontologico: trascendenza dell'essere («l'essere è, il to su se stesso, come una sfera; non ha senso chiedersi
nulla non è»; è, e non è possibile che non sia - ἔστιν τε καὶ cosa esista fuori dell'universo...
ὡς οὐκ ἔστι μὴ εἶναι; Sulla Natura, fr. 2, v. 3)
- Conseguenza: principio dell'univocità dell'ente (l'ente è
semplicemente ente, e per questo è unico), dal quale deri-
va l'assoluta unità, indivisibilità ed immutabilità dell'ente.

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C) Essenza metafisica dell'ente quanto C) Essenza metafisica dell'ente quanto

- Dimostrazione: l'ente non può essere diversificato né da b) Zenone di Elea: argomenti contro la possibilità del mo-
qualche differenza estrinseca (perché all'infuori dell'ente vimento (ma questi si fondano sulla composizione dell'ente
non c'è nulla) né intrinseca (perché l'ente è già ente). Quin- quanto in parti integranti).
di, non ci può essere né diversità né molteplicità tra gli enti. Argomento: Se l'ente quanto è divisibile, dovrebbe essere
D'altra parte, l'ente non può divenire, perché quello che composto da infiniti punti, e allora il movimento sarebbe im-
diviene, diviene dall'ente, o dal non ente; dall'ente non può possibile (perché non si può percorrere l'infinito), e qualsia-
divenire, perché è già ente; nemmeno dal non ente, perché si grandezza sarebbe uguale a qualsiasi altra (tutte avreb-
il non ente non è, del niente non può divenire nulla («ex bero un'infinità di punti).
nihilo nihil fit», cf. CG II, c.16).

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C) Essenza metafisica dell'ente quanto C) Essenza metafisica dell'ente quanto

c) Democrito: per conciliare la teoria con l'esperienza, af- Posizione di Kant (cf. secondo conflitto delle idee trascen-
ferma l'esistenza dell'ente (pieno) e del non ente (vuoto). dentali)
Così si può spiegare sia la molteplicità sia il movimento, ma - Tesi: Ogni sostanza composta nel mondo consta di parti
questi sono soltanto estrinseci (atomi, indivisibili). semplici, e non esiste in nessun luogo se non il semplice, o
d) Cartesio afferma l'esistenza della res extensa, e traspo- ciò che ne è composto.
ne ad essa tutte le proprietà della quantità. - Antitesi: Nessuna cosa composta nel mondo consta di
e) Leibniz e Kant fondano i loro sistemi filosofici sull'impo- parti semplici; e in esso non esiste, in nessun luogo, niente
sibilità di conciliare l'aspetto fenomenico e quello ontologico di semplice.
dell'ente quanto (cf. teoria delle monadi; antinomie della ra- - Si conclude che la sostanza composta non può, in con-
gione pura riguardo alle idee cosmologiche). seguenza, né avere parti semplici, né non averle.

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C) Essenza metafisica dell'ente quanto C) Essenza metafisica dell'ente quanto

Altri modi di presentare questo problema: 3. Soluzione delle antinomie. Composizione atto/potenza
- la presenza di parti nell'ente quanto lo fa essere problematico, a) Premessa. Bisogna distinguere tra:
giacché questo ente, in quanto ente, è uno, mentre le parti sono - parti essenziali (o costitutive), nell'ordine dell'essere
molteplici, e sono reali come lo è il tutto, giacché il tutto dipende - parti accidentali (o integranti), nell'ordine quantitativo
dalle parti, e riceve la sua realtà da esse. Così, l'ente quanto sa-
rebbe allo stesso tempo realmente uno e realmente molteplice. Tesi: l'ente quanto, nell'ordine dell'essere, è costituito da due
principi realmente distinti (che sono le sue parti essenziali): l'atto
- Le parti che formano l'ente quanto o sono finite, o sono infini- e la potenza.
te. Non possono essere finite (perché allora in un numero finito
di divisioni si esaurirebbe la sua divisibilità, e si arriverebbe all'in- b) Spiegazione:
divisibile); ma nemmeno possono essere infinite (perché l'infinito (1) Benché le parti quantitative sono necessarie per l'esisten-
non si può raggiungere in atto, e perché da infiniti indivisibili non za del tutto che risulta da esse, non per questo sono le parti
si può dare luogo ad un divisibile). essenziali, perché sono separabili dal tutto per semplice divisio-
ne, e sono della stessa natura del tutto.

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(2) Invece, le parti essenziali non sono separabili, e non sono (5) L'atto e la potenza come principi dell'ente si danno in diver-
della stessa natura del tutto; non sono enti, ma principi dell'ente. si modi, e su diversi livelli (soggetto/perfezione; essenza/essere;
(3) La composizione atto/potenza nell'ordine essenziale dell'en- materia/forma; sostanza/accidenti; facoltà/operazione; capaci-
te quanto non deriva né dall'esperienza fisica, né dall'intuizione tà/attuazione; recipiente/ricevuto).
matematica, ma dall'analisi metafisica, che supera il piano del «Tutta la metafisica aristotelica e la sua filosofia della natura
sensibile e dell'immaginabile, e si trova sul piano del puramente sono fondati su questi concetti e, quindi, sull'analogia dell'ente»
intelligibile. (FM, p.264).
(4) Così si supera l'univocità dell'ente, e si scopre l'analogia
dell'ente: l'ente esiste (e si dice) in molti modi; ente è quello che
esiste in qualche modo, è tutto quello che partecipa l'essere in
un modo o in un altro. Questa partecipazione non è solo estrin-
seca (cf. Platone), ma intrinseca (cioè essenziale, costitutiva).

I. L'ENTE QUANTO. NATURA DELLE I. L'ENTE QUANTO. NATURA DELLE


ENTITÀ MATEMATICHE ENTITÀ MATEMATICHE
C) Essenza metafisica dell'ente quanto C) Essenza metafisica dell'ente quanto
c) Applicazione all'ente quanto, secondo le sue proprietà: - infatti, quello per cui una cosa è una non può essere lo
(1) a partire della divisibilità: stesso per cui la cosa è, o può essere, molteplice. Il principio
- prima della divisione, l'ente quanto è uno (indiviso) in atto, di unità e quello di molteplicità devono essere realmente dis-
e molteplice (divisibile) in potenza tinti, ma no come due enti (entia quae), ma come due principi
dell'ente (entia quibus), in virtù dei quali esiste l'ente quanto (il
- dopo la divisione, i molti enti che risultano sono, ciascuno composto) che è attualmente uno e potenzialmente moltepli-
di essi, a sua volta, uno; questi risultano dalla divisione del tut- ce.
to, nel quale già esistevano in qualche modo (non attualmen-
te, ma potenzialmente). La divisione costituisce il passaggio - solo in questo modo, si può capire (fare intelligibile) la divi-
dalla potenza all'atto sibilità dell'ente quanto.
- per questo, l'ente quanto dev'essere composto essen- - in sintesi: l'ente quanto, per la sua composizione di parti
zialmente da due principi realmente distinti: il principio attuale quantitative (o integranti) deve essere composto da due prin-
della sua unità, e il principio potenziale della sua divisibili- cipi o parti essenziali: l'atto e la potenza (composizione ontolo-
tà/molteplicità gica, sul piano dell'essere).

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ENTITÀ MATEMATICHE ENTITÀ MATEMATICHE
C) Essenza metafisica dell'ente quanto C) Essenza metafisica dell'ente quanto

(2) a partire dell'additività (molteplicità numerica): l'ente - Una perfezione in quanto tale non può essere limitata da
quanto è o può essere numericamente molteplice. se stessa (di per se, la perfezione è illimitata), ma da qualche
- la molteplicità numerica vuol dire che ci sono molti indi- altra cosa, realmente distinta, che limiti tale perfezione.
vidui della stessa specie; cioè c'è una `struttura' di tipo indi- - Quello che limita la perfezione specifica ad una delle sue
viduo/specie nell'ente quanto, così come negli enti fisici possibili realizzazioni non può essere qualche cosa di estrin-
(questo è fondamentale per la matematica come per la fisi- seco, ma un principio intrinseco, costitutivo.
ca: è il fondamento dell'universalità delle sue leggi). - Ci sono, dunque, due principi costitutivi: uno di perfezione
- quello che è numericamente moltiplicato non esaurisce specifica e uno di limitazione (individuazione), che sono distin-
la perfezione della specie: se possono esistere molti indivi- ti, ma correlativi (ordinati reciprocamente l'uno all'altro.
dui della stessa specie, ciascuno possiede la perfezione - Il principio potenziale, in quanto composto col principio at-
propria della specie in un modo limitato (è soltanto una tuale, lo riceve, lo limita e lo rende moltiplicabile.
delle possibili attuazioni di quella perfezione specifica).

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ENTITÀ MATEMATICHE ENTITÀ MATEMATICHE
C) Essenza metafisica dell'ente quanto C) Essenza metafisica dell'ente quanto
- Così, ogni ente quanto, per il fatto di essere molteplice o - La forma e la materia si rapportano come l'atto o perfezio-
moltiplicabile numericamente, dev'essere composto intrinse- ne ricevuta e la potenza o soggetto che riceve e limita quella
camente da due principi realmente distinti: uno di perfezione perfezione.
specifica (principio formale) e un'altro di limitazione e indivi- - Negli esseri materiali, dove c'è una molteplicità di individui
duazione (principio materiale) che riceve e limita quella perfe- della stessa specie (struttura individuo/specie), il principio di
zione: individuazione è la materia quantitate signata, cioè la materia
«Quaecumque sunt idem specie differentia autem numero, inquanto informata e determinata dalla forma corporeitatis, per
habent materiam: differentia enim quae ex forma procedit, in- cui diventa quanta. Infatti,
ducit diversitatem speciei; quae autem ex materia, inducit di- «materia non est principium diversitatis secundum numerum
versitatem secundum numerum. Substantiae autem separatae nisi secundum quod in multas partes divisa in singulis partibus
non habent omnino materiam, neque quae sit pars earum, formam recipiens eiusdem rationis plura individua eiusdem
neque cui uniantur ut formae. Impossibile est igitur quod sint speciei constituit.
plures unius speciei» (CG II, c.93).

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ENTITÀ MATEMATICHE ENTITÀ MATEMATICHE
C) Essenza metafisica dell'ente quanto C) Essenza metafisica dell'ente quanto
Materia autem dividi non potest nisi ex praesupposita quantitate, 4. Rapporto tra il tutto quantitativo e le parti accidentali (so-
qua remota omnis substantia indivisibilis remanet, et sic prima luzione delle antinomie dell'ente quanto)
ratio diversificandi ea, quae sunt unius speciei, est penes quanti-
La composizione essenziale di atto e potenza nell'ente
tatem.
quanto spiega le sue proprietà, e permette di risolvere le
Quod quidem quantitati competit, in quantum in sui ratione situm
antinomie che abbiamo visto.
quasi differentiam constitutivam habet, qui nihil est aliud quam
ordo partium. Unde etiam abstracta quantitate a materia sensibili a) Antinomia dell'unità e molteplicità dell'ente quanto indi-
per intellectum adhuc contingit imaginari diversa secundum nu- viso (continuo):
merum unius speciei, sicut plures triangulos aequilateros et plu- - le parti che lo compongono esistono già in qualche mo-
res lineas rectas aequales» (In Boeth. de Trin., q.5 a.3 ad 3). do in esso
- Così, la composizione materia/forma è il fondamento della - ma non come enti propriamente (simpliciter) in atto (al-
molteplicità numerica propria degli enti fisici (dove ci sono trimenti non sarebbe continuo, uno, indiviso)
molti individui della stessa specie).

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ENTITÀ MATEMATICHE ENTITÀ MATEMATICHE
C) Essenza metafisica dell'ente quanto C) Essenza metafisica dell'ente quanto
- e nemmeno come pura potenza (perché le parti di un tutto n.b. Ci sono diversi gradi di potenzialità:
determinato sono già determinate in qualche modo: sono queste, - pura potenza, senza nessuna attualità né determinazione (la
e sono capaci di diventare, mediante la divisione, degli enti materia prima)
quanti.
- la potenza degli elementi nel composto (questi si trovano vir-
- ma come potenza prossima all'atto, cioè una potenza che tualmente)
partecipa in qualche modo all'atto del tutto.
- la potenza delle parti quantitative rispetto al tutto (è la poten-
- per questo, le parti, come parti reali di un tutto reale, parteci-
za più prossima all'atto: le parti sono della stessa natura del tut-
pano realmente dell'atto del tutto, per cui sono parti reali del tutto
to, e si attuano per semplice divisione).
reale;
- le parti di un tutto, per il fatto di partecipare all'atto del tutto, - l'unità del tutto quantitativo è, così, debole, fragile, composta
sono ordinate a costituire questo determinato tutto; da parti, e divisibile in parti. Il tutto quantitativo è esteso nelle sue
- così, queste parti, prima della divisione, partecipando all'atto parti. La precarietà della sua unità è un riflesso della sua imper-
del tutto, anticipano in qualche modo l'atto che sarà il loro pro- fezione o povertà ontologica. Infatti, «unumquodque, sicut custo-
prio dopo la divisione. dit suum esse, ita custodit suam unitatem» (I, q.11 a.1).

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ENTITÀ MATEMATICHE ENTITÀ MATEMATICHE
C) Essenza metafisica dell'ente quanto C) Essenza metafisica dell'ente quanto

- mentre l'ente materiale possiede queste caratteristiche b) Antinomia di Kant: riguardo all'ente quanto, è vera l'antitesi
dell'ente quanto, e per questo è moltiplicabile, ma anche («Nessuna cosa composta nel mondo consta di parti semplici; e
corruttibile, l'ente spirituale è, invece, inesteso, semplice, e in esso non esiste, in nessun luogo, niente di semplice»), mentre
per questo indivisibile e incorruttibile. la tesi è falsa (questa presuppone che il tutto riceve l'essere
dalle parti, e così le parti dovrebbero preesistere al tutto; invece
c'è la priorità del tutto).
- può esserci qualche tutto che risulti dalla composizione di
parti preesistenti, e allora queste parti preesistono al tutto al qua-
le danno luogo, ma questo non è essenziale al tutto quantitativo.
Questo è, a ragione della sua essenza, divisibile nelle sue parti,
ma non è essenzialmente composto da parti preesistenti; può
esistere come un tutto, dal quale risultino successivamente le
parti per semplice divisione. Così, il tutto precede le parti, e le
origina, e non al rovescio.

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ENTITÀ MATEMATICHE
C) Essenza metafisica dell'ente quanto

c) Antinomia della divisibilità finita/infinita delle parti del-


l'ente quanto:
- si risolve con la distinzione tra l'infinito attuale e poten-
ziale. Le parti risultanti della divisione sono attualmente fini-
te (sia in numero, sia in estensione), e solo potenzialmente
infinite (in numero) o infinitesime (in estensione).

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