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COMUNICAZIONE PUBBLICA E D'IMPRESA 09/10

Contesto comunicativo cambiato radicalmente negli ultimi 10 anni, grazie alla rete e ai social.

Partecipazione e condivisione sono due parole chiave per capire questo cambiamento epocale. Ne abbiamo esempio
nelle due elezioni del Papa del 2005 e del 2013, in quanto ad esempio nell'ultima troviamo una notevole quantità
( assente nella prima ) di telefoni e iPad e riprendere tutto in piazza.

Le imprese si adeguano e considerano notevolmente questo cambiamento di metodi e strumenti comunicativi.

Nel 2007 Time elegge come personaggio dell'anno "You". Siamo in una nuova era, e il protagonista é ciascuno di noi.
Ognuno ha un ruolo molto più attivo di prima, che cambia il modello comunicativo , anche rispetto a soli 15 anni fa.
Tablet e smartphone sono protagonisti di questo cambiamento. L'informazione mi raggiunge dove sono.

Facebook , altro personaggio centrale della scena comunicativa, che ha ridotto a due, i 6 gradi di prossimità sociologici.

Naturalmente le aziende e le imprese prendono in considerazione tutto ciò, perché é inevitabile per il loro buon
funzionamento.

La nuova comunicazione é quella che mette a nudo ciascuno, radical transparency, che ci permette di entrare in
contatto da vicino con cose e persone. Il tema della trasparenza é fondamentale, soprattutto nel pubblico.

Importante il fattore del dono, della gratuità , di mettere a disposizione degli altri ciò che é proprio, ad esempio su
facebook anche con suggerimenti.

In questo contesto di cambiamento le organizzazioni hanno visto aumentare prepotentemente l'importanza della
dimensione relazionale, positiva e negativa. L'area relazionale oggi nelle imprese é un area critica. Una buona
comunicazione infatti dipende anche dalla capacità di relazionarsi agli altri, di capire i bisogni altrui,di non essere
passivo nel gruppo.

Le aziende sono diventare titolari di crescenti responsabilità : non solo economiche ma anche sociali ed etiche.

L'impresa.

Attività economica organizzata con l'obiettivo di produrre e scambiare beni e servizi per collocarli sul mercato. É sotto
controllo e gestita da un imprenditore ed è volta alla creazione di ricchezza.

Organizzata : l'impresa é divisa in una struttura organizzativa, magari in settori,maree , gruppi specifici.

Imprenditore : ruolo fondamentale. Ha il sogno e lascia il segno nell'impresa. Per questo impresa e azienda hanno
significato diverso.

Ricchezza : é un tema importante perché il ruolo dell'impresa é quello di creare profit.

Nell'impresa sono importanti anche le risorse umane. Le persone motivate producono di più.

Tra tutte le risorse di cui una impresa dispone ne abbiamo tre importanti : tangibili, intangibili e finanziarie.

Le risorse intangibili sono molto importanti per una azienda. Sono di tre tipo : ci sono il capitale umano ( intellettuale),
la capacità relazionale (sociale) e il capitale organizzativo. La capacità comunicativa gestita bene, é fondamentale
per l'andamento di una impresa, ed é collegata a stretto con la capacità relazionale.

Tra le risorse intangibili importanti per la comunicazione abbiamo il brano di un marchio ( se in un jeans scrivo
Valentino o Carlotta, questo cambia).

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La comunicazione é quindi una interazione tra un mittente e un destinatario--> non sempre un destinatario è così
lontano dal mittente.

Il mittente è colui che sceglie il canale di comunicazione attraverso una codifica, un segno, che il destinatario deve
comprendere --> che non è LÀ, ma è già QUA, nella mia testa perchè deve essere già incluso nel mio ragionamento
perchè il mio messaggio passi al destinatario col minor numero di distorsioni possibili.

Mittente (ci sono caratteristiche di ruolo, credibilità)--> deve codificare un messaggio in modo che il destinatario,
attraverso la decodifica, comprenda--> le sfere sono diverse e devono incontrarsi--> la lettura delle esperienze sono
differenti a seconda degli attori.

Possono esserci interfernze di rumori dovute ai fattori più disparati--> ognuno di noi è orientata dalle proprie emozioni
interne che condizionano le percezioni e ci condizionano sia come mittente che come destinatario.

Se non ho in mente il destinatario prima non sono un buon comunicatore.

Informazione é quindi diversa da comunicazione.

--> anche all'interno dell'organizzazione la comunicazione è ancora a cascata ma non è l'unico modo, poiché le persone
vogliono l'allineamento della comunicazione--> il mittente e il destinatario sono insieme, il destinatario è incluso nel
messaggi pensati dal mittente.

Vedi --> united breaks guitars --> danni alla compagnia aerea in termini di credibilità, visibilità e immagine

Una volta l'immagine di un'impresa era tutta in mano all'ufficio comunicazione, mentre ora, con tutti i mezzi di
comunicazione e i social, questa immagine non è più monopolizzabile e comandabile dalle aziende.

Il mittente non si può disinteressare del destinatario.

Un'impresa tenta un posizionamente --> vd. Nutella col cuoco della nazionale poi lucio vario che sposta il
posizionamento dall'area del sano all'area del piacere.

Gli assiomi della pragmatica (P. Watzlawick)

1) Non si può non comunicare--> c'è la comunicazione non verbale, non c'è quasi niente che possiamo fare per non
comunicare con gli altri.

Anche le imprese stanno facendo oggi un grande lavoro di comunicazione non verbale, che non sia solo il messaggio
tradotto con il linguaggio.

O si lavora perchè qualcuno mi veda attraverso l'oggetto (lavoro sul packaging dei prodotti), altrimenti non comunico
su tutti i livelli. Posso far diventare uno stumento di comunicazione qualsiasi cosa.

2) Ogni comunicazione ha un aspetto di contenuto e un aspetto di relazione, di modo che il secondo qualifica il primo
ed è quindi metacomunicazione.

Noi abbiamo il contenuto e il modo in cui noi trasferiamo quel contenuto-- > tutti siamo attenti a lavorare sul cosa, ma
non tutti sono in grado o sono attenti a curare anche il come.

3) Sono gli strumenti della punteggiatura che ci aiutano nella comunicazione.

La metacomunicazione ci indica qualcosa anche della relazione che i due attori hanno.

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Oggi i malintesi nascono non tanto dal contenuto ma dalla comunicazione (vedi messaggi --> necessitano di emoticon
etc)

La natura della relazione dipende dalla punteggiatura delle sequenze di comunicazione

4) Gli esseri umani comunicano sia con il modulo digitale (linguaggio astratto e simbolico) sia con quello analogico
(attraverso una somiglianza tra il segno e l'oggetto)

Tema della comunicazione non verbale--> analogico e digitale si riforzano a volte, e si contraddiscono altre.

Noi siamo abituati a tener più contro del verbale, mentre il non verbale è molto meno controllabile.--> quando c'è
contraddizione abbiamo una difficoltà e questo vale anche per la comunicazione d'impresa.

Qual è il peso di questi tre elementi in una comunicazione?

Parole (7%)

Paralinguaggio (silenzi, tono) (38%)

Cnv (55%)

Le parole sono importanti ma non da sole.

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Le parole comunque se utilizzate nel modo giusto possono aiutare (vd. The power of words--> dall'impersonale
all'identificazione. Video : lascio che gli altri si immedesimino nel cieco, costruisco un destino comune).

5) Tutti gli scambi comunicativi sono simmetrici o complementari a seconda che siano basati sull'uguaglianza o sulla
differenza.

Lo spazio che rientra tra gli elementi della comunicazione non verbale è importante! Devo comunicare differenza o
uguaglianza.

Un comunicatore deve tenere conto di questo aspetto, interessa di occuparsi anche del setting, del luogo in cui una
comunicazione si affronta. Quanto spazio lascio tra gli interlocutori? L'uso e l'organizzazione dello spazio aiuta
molto a trasmettere il come si comunicherà.

Lo spazio è una dimensione anche soggettivamente importante --> è una variabile di tipo culturale che 'obbliga' il
comunicatore a tenerne conto. Freccia a destra nera️LO SPAZIO È UNO STRUMENTO DI COMUNICAZIONE.

Modello di intendere la comunicazione oggi.

• La comunicazione organizzativa

"La comunicazine organizzativa è l'insieme dei processi strategici e operativi, di creazione, di scambio e di condivisione
dei messaggi informativi e valoriali all'interno delle diverse reti di relazine che costituiscono l'essenza
dell'organizzazione e della sua collocazione nell'ambiente" (Emanuele Invernizzi).

Inizialmente sono i processi strategici che ci permettono di capire, organizzare i passi da fare per raggiungere un
obiettivo -> quel è la mia strategia? Come voglio presentarmi? Etc.. Poi devo includere anche i processi operativi -->
questi elementi sono legati allo scambio di messaggi che possono avere diversi contenuti; l'elemento valoriale ha a
che vedere coi principi che devono essere presenti in ogni lavoro di un'impresa 'x'.

L'organizzazione si cala in un ambiente e sempre più la pellicola di separazione è permeabile.

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LE PROPOSIZIONI

1) Tutta la comunicazione dell'organizzazione deve essere riferita a valori guida, eticamente fondati, noti a tutti -->
ogni impresa ha dei principi ispiratori che poi verranno comunicati alle persone, devono esser noti a tutti altrimenti
le persone non riusciranno a comunicare coerentemente. Andare ad ancorare tutta la comunicazione a questi
elementi valoriali è essenziale.

2) Le iniziative di comunicazione interna ed esterna devono essere coerenti e coordinate --> spesso nelle imprese il
lato esterno e quello interno di un'impresa è separato (settori e budget separati che non comunicano etc) e questo
significa che interni ed esterni non si incontrano mai ; se ci sono dei valori base questi dovranno essere comunicati
a tutti.

Se io comunico solo fuori e le persone interne non sanno niente, queste porteranno fuori il fatto che non sanno--> sto
metacomunicando che non c'è comunicazione all'interno dell'azienda --> non ha senso ! Se invece c'è
comunicazione interna ho dei pubblicitari gratis --> passaparola.

Non è così scontato che questo accada, ma i primi che devono essere informati dei cambiamenti di un'azienda sono le
persone che lavorano all'interno della stessa.

3) I cambiamenti devono essere conosciuti e condivisi da tutti --> molte volte si fa fatica ad accompagnare il
cambiamento con una comunicazione. Ci deve essere un momento in cui la comunicazione deve essere parte di un
progetto, delle tecniche di cambiamento, di un obiettivo.

Se un cambiamento è calato dall'alto, difficilmente non riscontrerò un blocco da parte delle pesone.

4) La competenza comunicativa deve essere diffusa --> se lavoro con altri devo avere competenze comunicative per
rapportarmi in modo adeguato nei loro confronti.

5) La comunicazine deve essere presidiata strategicamente --> la comunicazione deve essere posta in alto, vicino ai
vertici perchè serve perchè ci si senta maggiormente connessi con il vertice in modo da poter meglio sentirmi parte
dell'azienda e dei suoi valori.

"Valori guida", "messaggi valoriali": e allora... VISION

La vision è lo stato futuro desiderato del business.

(vision diversa da mission).

La visione ha un elemento che ci porta distanti da dove siamo, ci porta ad un futuro desiderato molto diverso da quello
che abbiamo,e la differenza a volte è anche stravolgente.

La vision ha l'elemento del sogno tipico dell'imprenditore, al quale si deve puntare sempre di più.

Un esempio è la vision di Ford.

Altri sono ad esempio quella della Sony che ci fa capire anche che le visione possono cambiare una volta raggiunto il
traguardo ( prima la Sony voleva riportare la qualità dei prodotti giapponesi, ora invece applica le tecnologie per la
gioia e il benessere delle persone. La Phillips che punta sulla semplicità della tecnologa, o la 3M sulla risoluzione
semplice di problemi

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Catena di valori : Creare / implementare valori guida ( compito imprenditore ) , diffondere valori tramite iniziative di
comunicazione ( compito del comunicatore ) , consolidare i valori ( compito di chi si occupa di formazione e
organizzazione.. Azioni concrete ), mantenere vivi i valori e richiamarli (compito del comunicatore).

La comunicazione interna è importantissima e le azioni devono corrispondere a quello che si dice ( se sei per le
diversità , e magari non assumi stranieri, non c'è coerenza tra quello che comunichi e quello che fai).

Vision e mission non sono uguali.

Vision è dimensione strategica e futuro desiderato, che guida il senso dell'azienda. Il comunicatore deve tradurre il
senso con tutti gli strumenti dei quali dispone.

Mssion è la tattica, quello che metto in atto per avverare i passi da fare.

Coordinamento importante, da avere grazie alle linee guida.

Total communication : interna e esterna.

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Le tre W.

A chi si comunica? È importante averlo in mente già all'inizio della comunicazione.

Stakeholder tradizionali : che da sempre l'impresa ha preso in considerazione per comunicare e ai quali si rivolge .
Sono : azionisti, finanziatori, dipendenti, clienti, fornitori,concorrenti,sindacati . In tempi recenti questo panorama é
diventato obsoleto , perché si sono sviluppate altre necessità . Questi stakeholders nuovi sono : ecologisti
( sensibilità per l'ambiente oggi molto diffusa), associazioni dei consumatori ( quelli che ti dicono gli ingredienti in
qualcosa,ad esempio al panettiere, oppure ai quali ci si rivolge per le lamentele su qualche prodotto ), gruppi locali,
movimenti politici, opinione pubblica e mondo del web (importantissimo per un lancio, per l'ascolto, per tutto!).
Come comunicatori parliamo a tutto questo mondo.

Comunicazione interna e esterna si sovrappongono , anche se ci sono messaggi prettamente interni ed altri solo
esterni.

Interna rivolta a : dipendenti , organizzazioni sindacali, fornitori e clienti integrati verticalmente.

Esterna rivolta a : opinione pubblica, fornitori esterni, consumatori finali e intermedi, opinion leader, intermediari
finanziari, concorrenti,mercato finanziario.

Entrambi rivolta a : azionisti, dipendenti potenziali, forza vendita.

Es. call center : primo contatto con azienda. Deve essere curato come aspetto perché come primo contatto è
essenziale, perché bisogna che siano informati su tutto, affinché sappiano comunicare appieno ciò che l'azienda fa.

Importante sapere a chi si parla!

Chi parla? Ufficio stampa ( relazioni con i media) , ufficio comunicazione esterna ( comunicazione lato mercato), PR,
pubblicità , ufficio comunicazione interna, ma in realtà anche quelli che non hanno un ruolo ufficiale in questi uffici,
sono comunicatori di impresa . Il ruolo informale nell'impresa é molto importante ed é quello che i dipendenti
portano fuori dalla stessa ( le chiacchierate davanti alla macchina del caffè ecc) . Le prime persone che portano
fuori il messaggio sono le persone interne all'azienda. Per far bene comunicazione bisogna considerare e capire
anche questo tipo di comunicazione informale.

Che cosa? Il messaggio.


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Abbiamo diverse aree della comunicazione di impresa . La prima é l'area dell' identità ( dei valori, corporate identity )
ossia della comunicazione istituzionale.

La seconda riguarda l'organizzazione e il passaggio di informazioni ( comunicazione gestionale) .

La terza é quella del mercato ( comunicazione commerciale).

La quarta é della finanza ( comunicazione economico -finanziaria) ma che non faremo.

1)La comunicazione istituzionale riguarda l'impresa nella sua interezza e pone al centro il messaggio, l'identità , i suoi
valori , i suoi progetti, anziché specifici elementi relativi alla sua attività ( prodotti,strutture, risultati). Obiettivo é il
posizionamento dell'impresa (ossia la posizione che occupa nella testa dei comunicatori). Ha il ruolo di guida nelle
singole aree ( se ne deve sempre tener conto) e di governo complessivo della comunicazione d'impresa e
autonomo di contatto con i pubblici di riferimento non raggiungibili da molte aree.

Doppio ruolo : specifico e di guida. Le aree specifiche sono il rapporto con i media ( curato dall ufficio stampa) , il
lobbying ( rapporto con la politica per influenzare le decisioni) e tutti i programmi sociali ( ad esempio la CSR o
responsabilità sociale e di impresa , oppure attività culturali e sociali per arricchire elementi dell'impresa). Alle altre
aree di comunicazione appartengono : la pubblicità, le sponsorizzazioni, le convention .

2) La comunicazione gestionale é l'Insieme dei processi di creazione e scambio di messaggi e di informazioni che si
svolgono tra tutti coloro che partecipano direttamente o indirettamente alle attività operative dell'impresa
( dipendenti , terziari, professionisti).

Senza il consenso attivo sulla strategia e sul comportamento dell'impresa da parte di tutti i collaboratori aziendali e
senza la loro iniziativa creativa , l'impresa non é in grado di ottenere un successo duraturo. Il consenso attivo, dà un
senso e una direzione a cioè che si fa.

Una visione comune rende chiara ed esplicita alle persone qualcosa per cui lavorano.

Le parole chiave sono : motivare, trasmettere, allineare, sviluppare. I messaggi non sono quindi solo informativi. Una
formula dice : Performance = competenza x motivazione ( P= C x M) : é importantissima anche la motivazione. Se
uno lavora bene e fa una performance alta, rende di più nell'impresa. Per lavorare bene é importante che sia
competente e conosca il lavoro che deve fare. Troppe volte si da importanza a ciò che si sa fare, e meno alla
motivazione per il quale si fa qualcosa. Si guarda troppo il curriculum , e poco il potenziale e la motivazione delle
persone. É possibile che uno abbia delle competenze e non le spenda. La torta che compone la motivazione : soldi,
relazioni instaurate a lavoro, ruolo, competenze ( stare in un posto dove io cresco).

Oggi la carriera non é più a piramide, ma a macchia di leopardo in quanto molte volte si chiedono cambiamenti di
posizioni nelle aziende , mobilità e flessibilità. Quindi questo ci fa capire l'importanza delle competenze che
possono essere motivanti. Questo ha cambiato il contratto psicologico tra individuo e motivazione ossia le
aspettative specifiche tra chi da e chi offre. Prima lo scambio era : ti do il mio tempo e mi dai soldi. Oggi : io ti do
tempo e competenza, tu mi offri Employability (crescita personale) ossia possibilità di essere impiegati all'interno e
all'esterno dell'organizzazione in quanto devo potermi inserire nel mercato con delle competenze in più , e devo
essere vigile a non perdere tempo in posti nei quali non cresco. Curo la persona affinché sia flessibile sempre nel
mercato del lavoro ( abbia il suo paracadute sul mercato).

Motivazione non é però soddisfazione. La motivazione è energia che metto in ciò che faccio. Soddisfatti ma non
motivati : persone sedute. Motivati e soddisfatti: persone felici e performanti. Devo usare leve diverse in questo .

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Piramide di Maslow. Dalla base alla punta i vari bisogni : fisiologici, sicurezza, sociali, di stima, di auto realizzazione.
Uno dei primi a rappresentare queste cose , oggi è un po' diverso. Devo avverare quelli del gradino sotto per
arrivare al successivo. (Oggi aggiungiamo il WI FI prima dei fisiologici!!)

Un altro studioso é Mayo con i test sulla luminosità. Vive nell'era del taylorismo : tutto il lavoro organizzato dall'alto
con delle procedure da seguire. Mayo indaga sui fattori che incidevano sulla produttività . Lui voleva verificare se
l'aumento della luminosità aumenta la produttività . Due gruppi : in uno si aumenta la luminosità e nell'altro si
lasciano le condizioni normali. Nel primo aumenta si la produttività, ma questa aumenta anche nel secondo. Come
spiego questo? É l'attenzione che era stata dedicata per la prima volta alle persone , ha fatto si che queste
aumentassero la produttività. Il fatto stesso che le persone si sentivano destinatarie di un'intervento, con dei
ricercatori che guardavano il loro lavoro, le motiva ( effetto Hawthorne). Da qui nasce il filone di valorizzazione delle
risorse umane che apre per la comunicazione un mondo nuovo , affinché si valorizzino le persone e queste siano un
investimento e siano dentro all'impresa, lavorando così molto meglio. Il ritorno economico , che è la prima
responsabilità dell'impresa passa anche attraverso il benessere delle persone.

Un altro studioso é Herzberg che parla di fattori igienici (esterni al lavoro) e di fattori motivazionali ( interni al lavoro).
Quelli igienici generano non insoddisfazione, ma la motivazione vera sta nei fattori interni al lavoro.

Tra gli igienici : retribuzione , status, relazioni interpersonali, condizioni fisiche di lavoro, meccanismi di controllo,
sicurezza del posto di lavoro.

Tra i motivazionali : raggiungere obiettivi, ottenere riconoscimento ( stra importante nelle aziende. Il riconoscimento
deve essere anche circostanziato e ben mirato. Non ha senso fare solo la cazziata e basta. Principi base che a volte
si dimenticano. Riconoscere dei traguardi e delle cose ben fatte, per la persona é fonte di motivazione ) , contenuti
del lavoro, grado di responsabilità , carriera, crescita professionale.Terreno molto fine tra risorse umane e
comunicazione.

23/10

Mc Gregor.

- Teoria x : uomo prova una forte ripugnanza rispetto al lavoro e se può tende ad evitarlo...l'uomo deve essere
costretto, comandato, controllato, minacciato, affinché persegua gli obbiettivi aziendali .. l'uomo preferito essere
diretto , non vuole responsabilità ma sicurezza

- Teoria Y : lavoro e sforzo sono naturali come riposo e svago. L'uomo é in grado di autocontrollarsi in funzione degli
obiettivi ... L'impegno é funzione delle ricompense , può imparare ad accettare le responsabilità e a utilizzare la
creatività.

Es. con lo spaccapietre : teoria x è per campare la famiglia, teoria Y è aiutare a costruire una cattedrale

Cosa motiva?

-Il lavoro in se.

- il lavoro non parcellizzato

- conoscere gli obiettivi. Il fine per il quale si lavora. Aiuta a portare a bordo chi viene assunto

- ricevere supporto. Dare un riconoscimento è molto importante perché motiva, a patto che questo sia giustificato e
mirato a una circostanza precisa.

- poter interagire. Conversare , non essere solo bersagli, ma essere qualcuno col quale intrattieni una conversazione,
ascolti e prendi quello che dice . Se io destino una fetta del mio tempo a te, costruisco una relazione.
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- possibilità di crescere. Anche di ruolo.

- avere feedback sui propri risultati

- ricevere deleghe. Farlo tu, vuol dire che sei in grado di farlo, che hai le competenze giuste. Ciò comporta un
riconoscimento intrinseco, ma anche una crescita professionale.

- affrontare le sfide.

Allineamento

È il risultato di un processo in base al quale un insieme di persone ( una o più unità organizzative, una o più funzioni
aziendali) va in modo compatto nella stessa direzione . Per far ciò devo chiarire bene la direzione, affinché tutti si
sforzino per arrivare proprio li, anche collaborando . Si può anche creare competizione, ma comunque una
competizione volta ad arrivare ad un certo obiettivo.

Allinearsi non significa omologarsi , ma neanche dare a tutti gli elementi in gioco un indipendenza assoluta : abbiamo
anche autonomia, in quanto siamo in una linea sottile che distingue la disciplina dell'obbedienza da quella che
consente l'autonomia.

•La comunicazione commerciale

È la comunicazione che l'impresa utilizza per gestire le relazioni con il mercato.

É l'Analisi di come andarsi a prendere i clienti.

Il customer value é il patrimonio che il cliente rappresenta per l'impresa

Abbiamo 5 elementi del valore economico del cliente :

1) long life value. Tutto quello che il cliente può comprare o comprerà nel corso della sua vita . La capacità di tenersi il
cliente attuale nel tempo. La comunicazione deve quindi essere di sostanza , con una visione di lungo periodo . Si
costruisce così una relazione solida col cliente.

2) cross selling value. Cos'altro posso proporre a questo cliente che ha già acquistato da me? É la capacità di vendere
altre cose.

3) refferals value. Sta nel capire chi possono essere i nostri alleati nella comunicazione. Chi ci aiuta a fare pubblicità.
Es : organizzazione di un evento ( direttore generale parla del prodotto, e porto un cliente che racconti al sua
esperienza su questo )

4) price value . Quanto il cliente é disposto a pagare per un mio prodotto .

5) cost selling value. Se ci rivolgiamo ad un cliente fidelizzato, risparmiamo sui costi di comunicazione.

La comunicazione commerciale comunica la marca , che rappresenta la sintesi del piano fisico, estetico, razionale ed
emotivo di tutta l'attività di marketing e di comunicazione commerciale dell'impresa , il concetto "ombrello"( che
contiene tutte le caratteristiche) che la identifica.

Serve per : differenziazione, riconoscibilità , qualità , fedeltà .

Per una politica di marca individuiamo :

- caratteristiche intrinseche del prodotto ( tecnologie , materie prime utilizzate, livelli qualitativi, luoghi di
provenienza ) su cui fondare la differenziazione della marca , costruire immagini e valenze immateriali e simboliche.

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- notorietà . Il livello di conoscenza e di familiarità del consumatore con la marca costruito nel tempo attraverso la
comunicazione. Ci aiuta a venire all'occhio e essere riconoscibili.

- valori proiettati sulla marca. Come packaging , prezzo ( in genere idea è prezzo basso=valore basso, invece se é alto, il
prodotto ha un valore alto) , distribuzione ( dove mi vendono, vuol dire tanto). Si può inserire anche la CSR
( responsabilità sociale ).

La competizione eccessiva porta ad una proliferazione di prodotti simili e quindi ad una scarsa differenziazione .

La competizione porta quindi ad una product aumentation che può avvenire con addizione o con moltiplicazione.

-L'addizione è sempre un vantaggio in più. Parliamo quindi del prodotto e dei tre livelli dei prodotti che sono : core
production ( elementi centrali, ciò che il prodotto fa), actual product ( trasferiamo il core nel prodotto. Centralità
del packaging ), augmented product ( sposto la competizione a livello post vendita. Es. garanzia, zero costi di
spedizione, ossia cose che hanno a che vedere con ciò che il prodotto può fare ulteriormente per me ).

Es. telefonia. Il core é un telefono che scambi messaggi e scatti fotografie, le caratteristiche che voglio che abbia. Nel
secondo livello, l'actual product, lavoro sullo stile, sul packaging , sulla notorietà ; tutte quelle cose con le quali io
oriento la preferenza del compratore ( l'alto costo del iPhone dipende dall'actual product ad esempio ). Nel
augmented ti metto i costi di spedizione pari a zero, una garanzia alta ( così nella scelta consideri anche questo).

La comunicazione lavora tanto su questi tre aspetti dell'addizione al prodotto, raccontando questa strategia

- la moltiplicazione é aggiungere varianti dello stesso prodotto. Es la Coca cola con tante varianti ( light, zero...)

Bisogna passare dall'essere differenti, al fare la differenza!

27/10

Essere idea brand.

-Brand capovolti : che toglie qualcosa rispetto a quello che ci si aspetta, ma hanno anche qualcosa in più . Es Ikea ( ad
esempio il salotto. Prima ne compravi uno buono che durava tutta la vita e che ti montavano anche. Oggi con Ikea
fai tutto tu, prendi le misure, il carrello, cerchi il prodotto e te lo monti anche. Rivoluziona il mercato. Da anche
possibilità di spendere poco, e di variare. )

-Brand defezionasti ossia che si avventurano al di fuori delle categorie consuete e portano ad una contaminazione tra
categorie. Un esempio é il Cirque du Soleil, che più che un circo è uno spettacolo , che ci porta a pensare ad una
categoria che non è il circo.

Un altro esempio é la Pampers con la mutanda pannolino , che é andata oltre la categoria del pannolino.

-Brand ostili ossia difficili, che non fanno nulla per catturare la simpatia del pubblico,ma che la attirano lo stesso. O li
amo o li odi ( campagna Redbull, esempio di brand ostile). Prodotto che polarizza.

Comunicazione economico finanziaria.

Riguarda tutte le comunicazioni intorno al suo stato economico verso i portatori di interesse. Si descrive l'assetto
reddituale, finanziario e patrimoniale dell'impresa.

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Questo serve per instaurare un rapporto continuativo con gli investitori, le istituzioni ( istituti di credito, gestori
patrimoniali ) e intermediari finanziari. Inoltre serve anche per costruire una credibilità strategica operativa non
solo con banche ma anche con dipendenti, clienti, fornitori , potenziali partner.

Questo tipo di comunicazione è sia dovuta che voluta . Dovuta perché ci sono degli obblighi di legge e certe
informazioni economiche sono obbligatorie.

Voluta perché serve a stringere con il mercato e le proprie persone, un legame di fiducia. Un'analisi dell'ambiente
infatti permette di interpretare la domanda di informazione economico finanziaria proveniente dai diversi
interlocutori esterni e interni.

Attività dovute sono : assemblea azionisti, bilanci, relazioni semestrali, lettere agli azionisti, verbali assembleari,
prospetto informativo ecc.

Attività volute : relazioni pubbliche, pubblicità finanziaria, relazioni con i media, lobbying.

Con quali mezzi io comunico?

Ho tanti interlocutori e quindi avrò tanti mezzi per ognuno di loro. Il tema della targettizzazione del messaggio é valido
sia dentro che fuori dall'impresa.

Tre tipologie di strumenti : relazionali , cartacei o digitali.

1) Relazioni hanno a che vedere con l'incontro tra attori di comunicazione. Sono diretti e implicano la compresenza tra
gli attori. Possono coinvolgere da due a tante persone.

2) Cartacei sono quelli che ancora si stampano. Il principale elemento di comunicazione fino a pochi anni fa e che ora
sono ridimensionati. Hanno però ancora un loro ruolo

3) Digitali, tanto legati alla comunicazione d'impresa oggi.

1) Strumenti relazionali.

-Per eccellenza il colloquio, sostanzialmente a due, facetoface, per diverse finalità. Momento di comunicazione vera e
di scambio, con interazione. Solitamente è poco strutturato , con parte iniziale aperta per mettere a proprio agio
l'altro, una centrale per svolgere il tema e una finale per trarne le conclusioni. Alla fine del colloquio il capo decide
ciò che si farà. Chi gestisce il colloquio deve prepararlo prima di farlo, se ne annuncia il contenuto e la finalità, e non
si fa se non ci sarà comunicazione e interazione.

- Intervista . Più strutturata del colloquio. Può essere rigida, oppure semi strutturata.

- Riunioni. Vengono abbondantemente usate , rinunire come unire nuovamente. Esistono diversi tipi di riunione
perché quando si pensa alla riunione dobbiamo aver chiaro il fine per farla fruttare al meglio.

Nella riunione di consultazione si analizza un problema ( problem analysis). Riguarda un numero non enorme di
persone che si consultano per trarre tutte le informazioni possibili in relazione ad una situazione o ad un problema
dato. Anche qui c'è scambio bidirezionale tra tutti, tutti tra di loro e tutti col capo. Il capo ha un forte ruolo di
coordinatore. Dopo il confronto, alla riunione può seguire una decisione su ciò che é stato esaminato, ma non
subito e non per forza.

Nella riunione di decisone o codecisione, si ha l'obiettivo di uscire dalla riunione con una decisone presa
consensualmente. Il capo non ha un ruolo di coordinamento , ma é allo stesso livello degli altri perché la scelta é
condivisa. Tutti comunicano con tutti e la decisione é presa all'interno del gruppo. La decisione presa a monte e
condivisa, non sarà sicuramente difficile da attuare a valle.

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Abbiamo anche la riunione informativa, di presentazione, nella quale una decisione già stata presa deve essere
comunicata . Chi la convoca e la gestisce ha un ruolo forte di coordinamento e di guida . Si ha interazione tra capo e
pubblico, ma poca interazione ( linea tratteggiata) tra i partecipanti alla riunione. L'obiettivo é che le persone
coinvolte adottino un comportamento consono con la scelta presa.

Nelle riunioni parto dall'obiettivo e poi trovo lo strumento giusto per affrontarlo. Un altro tipo di riunione é il :

- brainstorming ( tempesta di cervelli). Riunione di creatività con un metodo guidato. Si fa con massimo 12/15
persone. Non si ha caos perché la riunione é guidata , il coordinatore la convoca spiegando oggetto e obiettivi ,
regole e perimetro definito. Si può dare un tempo o meno per esprimere le idee, ma il tutto non dura più di due
ore. Tutti si possono esprimere liberamente e senza riserve. Nessuna riposta è sbagliata , infatti non si fanno
apprezzamenti su nessun contributo. Non è il momento per pensare all'operatività della cosa, ma serve per buttare
giù idee. Tutti i contributi devono essere registrati. La prima fase del brain-storming è larga e ampia, dove non ci si
frena, non si critica e non si valuta. La seconda fase è più razionale. Infatti tutte le risposte collezionate, si
analizzano e si scelgono. Quelle che si tengono, vengono accorpate in gruppi per essere valutate più a fondo. Molte
volte questa fase viene rimandata a un momento successivo?

- Conventions. Incontro plenario, con tutti i dipendenti , con valore un po' rituale e simbolico, solitamente una volta
alla anno. Momento in cui i vertici parlano dell'azienda, dei risultati raggiunti e di quelli futuri . Spesso ha
caratteristiche di forte impatto emotivo , ma anche occasione di dirsi delle cose.

- Eventi. Organizzati sia per presentarsi, per lanciare un prodotto, per aprire una nuova modalità di dialogo col
mercato, ecc. Oggi utilizzato sempre di più . Il family day e affini sono tipi di eventi , perché si apre alle famiglie il
luogo di lavoro della persona.

- Corsi di formazione.

03/11

Cluetrain manifesto (The Cluetrain Manifesto) è un insieme di 95 tesi organizzato e presentato come un manifesto, o
invito all'azione, per tutte le imprese che operano all'interno di ciò che si propone di essere un nuovo mercato
interconnesso. Le idee presentate, con l'obiettivo esplicito di esaminare l'impatto di Internet sia sui mercati (i
consumatori) sia sulle organizzazioni. Inoltre, mentre i consumatori e le organizzazioni sono in grado di utilizzare
Internet e Intranet per stabilire un livello di comunicazione precedentemente non disponibile tra questi due gruppi
ed all'interno di essi, il manifesto suggerisce i cambiamenti che saranno richiesti da parte delle organizzazioni per
rispondere all'ambiente del nuovo mercato.

Il manifesto è stato scritto nel 1999 da Rick Levine, Christopher Locke, Doc Searls e David Weinberger.

Gli autori affermano che Internet è diversa dai media tradizionali utilizzati per il marketing di massa in quanto
consente alle persone di avere delle conversazioni di tipo "uomo a uomo", e potenzialmente queste possono
trasformare in modo radicale le pratiche commerciali tradizionali.

Il libro e il sito web dedicati al Manifesto mettono in dubbio ciò che il manifesto definisce "fuori moda", il pensiero del
ventesimo secolo circa il business, alla luce della nascita del Web, ed elenca in modo chiaro "95 tesi", analogamente
al manifesto di Martin Lutero che ha segnato l'inizio della Riforma protestante.

Il termine "Cluetrain" deriva da questa citazione:

"The clue train stopped there four times a day for ten years and they never took delivery". -Veterano di una società
ormai in caduta libera fuori dalla Fortune 500

1: I mercati sono conversazioni.

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2: I mercati sono fatti di esseri umani, non di segmenti demografici.

3: Le conversazioni tra esseri umani suonano umane. E si svolgono con voce umana.

9: Queste conversazioni in rete stanno facendo nascere nuove forme di organizzazione sociale e un nuovo scambio
della conoscenza.

10 : Il risultato è che i mercati stanno diventando più intelligenti, più informati, più organizzati. Partecipare a un
mercato in rete cambia profondamente le persone.

12: Non ci sono segreti. Il mercato online conosce i prodotti meglio delle aziende che li fanno. E se una cosa è buona o
cattiva, comunque lo dicono a tutti.

13 : Ciò che accade ai mercati accade anche a chi lavora nelle aziende. L’entità metafisica chiamata "L’Azienda" è la
sola cosa che li divide.

14 : Le aziende non parlano con la stessa voce di queste nuove conversazioni in rete. Vogliono rivolgersi a un pubblico
online, ma la loro voce suona vuota, piatta, letteralmente inumana.

17 : Se le aziende pensano che i loro mercati online siano gli stessi che guardavano le loro pubblicità in televisione, si
stanno prendendo in giro da sole.

19 : Le aziende possono ora comunicare direttamente con i loro mercati. Se non lo capiscono, potrebbe essere la loro
ultima occasione.

20 : Le aziende devono capire che i loro mercati ridono spesso. Di loro.

25 : Le aziende devono scendere dalla loro torre d’avorio e parlare con la gente con la quale vogliono entrare in
contatto.

33 : Imparare a parlare con voce umana non è un gioco di società. E non può essere improvvisato a un qualsiasi
convegno solo per darsi un tono.

34 : Per parlare con voce umana, le aziende devono condividere i problemi della loro comunità.

35 : Ma prima, devono appartenere a una comunità.

38 : Le comunità umane sono basate sulla comunicazione – su discorsi umani su problemi umani.

39 : La comunità della comunicazione è il mercato.

42 : Come per i mercati in rete, le persone si parlano direttamente anche dentro l’azienda – e non proprio di regole e
regolamenti, comunicazioni della direzione, profitti e perdite.

43 : Queste conversazioni si svolgono oggi sulle intranet aziendali. Ma solo quando ci sono le condizioni.

44 : Di solito le aziende impongono l’intranet dall’alto, per distribuire documenti sulla politica del personale e altre
informazioni aziendali che i dipendenti fanno del loro meglio per ignorare.

45 : Le intranet emanano noia. Le migliori sono quelle costruite dal basso da singole persone che si impegnano per
dare vita a qualcosa di molto più valido: una conversazione aziendale in rete.

PIÙ : testimonianza servizio trasporti pubblici Brescia e Mantova

6-11-2014

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ORGANIZZARE UN EVENTO – Sergio Poma (contitolare Phid Srl - società di sevizi e di comunicazione - s.poma@phid.it -
It.linkedin.com/in/sergiopoma/ )

- evento: avvenimento, caso, fatto che è avvenuto o che portà avvenire (<* eventus-us, evenire)

riuscire= avere esito, concludersi --> è molto frequente l'accezione positiva: aver esito positivo, favorevole, ottener
l'effetto sperato

- eventi (di S.P): contenitore(/percorso) che può spaziare nella sua grandezza; comunicazioneDorso dell'indice che
punta a destra - bianco un evento è la Summa della comunicazione

• Gli eventi (in questo caso aziendali) sono in crescita rispetto ad altre forme di comunicazione passate, perche?

Freccia a destra nera️ si ha un maggior controllo del mezzo, un contatto diretto (il 'bello' degli eventi è che si ha un
contatto di tipo UMANO, la relazione fisica ha una forza relazionale, emotiva e permette di trasmettere meglio i
valori)

- costo contatto (quante persone ricevono davvero il mio messaggio) favorevole? molto probabilmente sì, non
disperde il messaggio come può invece accadere per una pubblicità (che spesso e volentieri si dimentica a
prescindere dall'averla vista o meno), l'evento è inclusivo

- la misurabilità è importante nella comunicazione, prima si ragionava in termini statistici, non può mancare nel tavolo
del progettista di eventi

- va di moda?? Nella comunicazione, come ovunque, ci sono le mode, si seguono i trend

- soddisfa l'ego?! L'evento è molto egocompatibile perchè porta qualcuno a mostrarsi

• Consigli:

- vivete gli eventi non solo da spettatori

- guardate oltre le quinte - bisogna farsi delle domande

- fate i volontari!

• Quali competenze servono?

- tante e tutte

- di gestione progetti

- organizzative (fare nei tempi giusti e nell'economia giusta!!)

- creative

- tecniche (sufficientemente amplie per parlare e comunicare coi tecnici stessi)

- marketing

- digital marketing

- audio/video

- allestimenti

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- pr

- legali

- ...

Dorso dell'indice che punta a destra - bianco SAPER GESTIRE LE RELAZIONI È LA COMPETENZA PIÙ IMPORTANTE, saper
gestire a seconda dell'interlocutore la comunicazione (in maniera relazionale si può risolvere anche problemi di tipo
economico)

- (committente)

- fornitori

- collaboratori

- stakeholder

- partner

- sponsor

- relatori

- media

- istituzioni

- pubblico

• Quale ruolo si può avere in un evento

- si può essere il committente

- si può essere l'incaricato

- si può esser entrambi

• Ci sono delle domande da fare e da farsi, sempre!! In modo da contestualizzare l'ambito + bisogna imparare ad
ascoltare la risposta -> domande da fare ma risposte da capire

- che tipo di evento

- obiettivo

- target/chi partecipa

- tempi

- risorse

- budget

- concorrenza

• Progetto

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- concept (nome) - la natura dell'evento, contestualizzazione

- format — programma (dal ricevimento ai saluti), contenuti, logistica (location, mezzi, ospitalità serale e giornaliera,
ecc)

- timing

- comunicazione/promozione verso gli stakeholder — psrtner, sponsor, relatori, media, istituzioni, pubblico

• GESTIONE PROGETTO

Bisogna capire le PRIORITÀ, ci sono situazioni micro e altre macro (devo sapere slittare da una all'altra senza perdere di
vista le priorità!) + TEAMPunto esclamativo scuro️

— un evento è tanto prima, il durante (che è la massima esposizione), e tanto il dopo. Non è detto che cioè che accade
durante sia più importante, dati i feedback dopo (che già devo avere in mente PRIMA)

10-11-2014

Continuo manifesto di cluetrain da tesi:

-52 abbiamo due conversazioni in corso,una all'interno dell'azienda l'altra con il mercato.

-62 i mercati non vogliono parlare con ciarlatani e venditori ambulanti ma vogliono partecipare alle conversazioni che
si svolgono dietro i firewall delle aziende.

-63 Sveliamoci e parliamo di noi: quei mercati siamo Noi. Vogliamo parlare con voi.

-64 Vogliamo accedere alle vostre informazioni, ai vostri progetti, alle vostre strategie, ai vostri migliori cervelli, alle
vostre vere conoscenze. Non ci accontentiamo delle vostre brochures a 4 colori, né dei vostri siti Internet
sovraccarichi di bella grafica ma senza alcuna sostanza.

-65 Noi siamo anche i dipendenti che fanno andare avanti le vostre aziende. Vogliamo parlare ai clienti direttamente,
con le nostre voci e non con i luoghi comuni delle brochures.

-66 Come mercati, come dipendenti, siamo stufi a morte di ottenere le informazioni da un lontano ente di controllo.

-67 Come mercati, come dipendenti, ci domandiamo perché non ci ascoltate. Sembrate parlare una lingua diversa.

-68 Il linguaggio tronfio e gonfio con cui parlate in giro – nella stampa, ai congressi – cosa ha a che fare con noi?

-73 Siete invitati, ma è il nostro mondo. Levatevi le scarpe sulla soglia. Se volete trattare con noi, scendete dal
cammello.

-78 Volete i nostri soldi? Noi vogliamo la vostra attenzione.

-83 Vogliamo che prendiate sul serio 50 milioni di noi almeno quanto prendete sul serio un solo reporter del Wall
Street Journal.

-93 Siamo dentro e fuori le aziende. I confini delle nostre conversazioni sembrano il Muro di Berlino di oggi, ma in
realtà sono solo una seccatura. Sappiamo che stanno crollando. Lavoreremo da entrambe le parti per farle venire
giù.

Nb: Questo è un testo visionario,ancora non si è arrivati all'attuazione ma ci si sta muovendo in questo senso.
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VISUAL IDENTITY

include tutti quegli elementi osservabili e misurabili dell'identità dell'organizzazione che si manifestano nella sua
presentazione visiva attraverso il suo nome,il logo,gli slogan,il suo colore distintivo e anche la sua architettura.

(esempio scivolo red bull -> valori trasferiti con un elemento architettonico)

Perché starbucks ha tolto il nome dal logo? Per rendere più elastico il brand,per non essere legati solo al caffè,magari
per vendere tazzine o altro.

Il manuale di identità visiva è il documento ufficiale che descrive e illustra gli elementi dell'identità visiva e riporta i
criteri e le regole per il loro corretto utilizzo nei diversi strumenti.

Il manuale nn ce l'hanno tutti.

Tutti quelli che utilizzano il brand devono seguirlo scrupolosamente.

(es: unicar,cerca su internet)

Che cos'è un nome? É un modo di riferirci a un oggetto,un animale o una persona. (es:cane) quindi la scelta di un
nome deve considerare tutti i significati dello stesso!

Nel marketing i nomi sono importanti quanto il design. Un nome sbagliato o brutto può danneggiare la percezione di
un prodotto.

I nomi: descrivono,differenziano,danno visibilità,rendono memorabile,determinano una preferenza.

A volte un nome può diventare uno standard di mercato (mi passi uno scottex?)

Es: veuve clicquot ponsardin,champagne. Vedova-> negativo. Oggi non si sarebbe usato.

Le categorie di nomi:

-descrittivi/funzionali (internet Explorer,france Telecom,un prodotto 'zero'h

-acronimi (Saab,Fiat,MTV,BMW)

-evocativi( allure chanel) nomi che suggeriscono un atmosfera. (yahoo,aquafrash,panadol)

-cognomi(Ferrari,chanel,McDonald,louis vuitton)

-di fantasia,per suscitare l'attenzione dei consumatori (Jaguar,rinascente,Zara,tre)

Processo di creazione del nome:

-definizione del prodotto

-definizione di due o tre Assi semantici( un nome non può comunicare subito tutti i valori di una marca)

-brain-storming

-shortlist nomi

-verifica culturale( ogni prodotto ha una platea internazionale,un nome per altre culture può essere orrbilie o offensivo
in un'altra lingua. Es: jetta ricorda la parola jettatura,phaeton ricorda il fetore, gingo torna panda perché per i
francesi ricordava la twingo).

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-Verifica legale (che il nome non sia già usato,quindi disponibile).

-analisi semantica (per vedere che non ci siano significati negativi anche all'interno della propria cultura).

24-11-2014

L'ufficio stampa è la bocca dell'organizzazione ma è anche l'orecchio perché porta dentro notizie importanti ed è
soprattutto cervello,non fa un'azione meccanica ma intelligente.

Si occupa delle notizie (novità,rilevante per la comunità,crea attese,esclusiva,imprevedibile,ha conseguenze sulla vita
pratica).

La relazione con i media si rivolge ai mezzi di comunicazione per gestire e creare una visione credibile
dell'organizzazione e dei prodotti nel lungo periodo. Può essere interno o esterno(se sono interno conosco bene
l'organizzazione stessa ma lo svantaggio è che proprio perché si è immersi nell organizzazioni sono meno le
relazioni esterne. Se l'ufficio è esterno fa magari più fatica addentrare nelle logiche interne ma è più aperto
all'esterno verso altre aziende), l'ufficio stampa e contribuisce a formare mantenere e migliorare la corporate
image rispetto ai diversi stakeholders.

-le delicate funzioni:

Garantire una comunicazione con i media coerente con gli obiettivi di comunicazione con l'azienda ,selezionare e
filtrare il flusso delle info,svolgere una funzione di consulente interno,costruire un rapporto di fiducia con i
giornalisti,definire ed elaborare temi che possono essere legati all'azienda.

-I presupposti:

Proporre notizie vere, conoscere le testate e i giornalisti,rispettare regole e ritmi di lavoro dei media,Selezionare le
agenzie stampa di maggiore interesse,inserire le relazioni con i media all'interno di un piano strategico di
comunicazione.

-le attività di base:

Mappa dei media+scheda dell'impresa+biografie rilevanti(di chi occupare posizioni di vertice all'interno
dell'organizzazione)+testi importanti(per esempio i discorsi o le presentazioni importanti del l'amministratore
delegato ad un qualche convegno) +archivi fotografici(devono essere aggiornate le foto).

-Ci sono anche attività di routine di cui la relazione con i giornalisti è l'ingrediente di base:Comunicati
stampa,rassegna stampa(questo lavoro ora viene spesso esternalizzato,una volta era cartacea ora solitamente si
riceve un link che la rende scaricabile,non è sempre disponibile per tutti ma solo per le persone che hanno un certo
status nell'organizzazione),conferenza stampa,relazione coi giornalisti (anche al di la della notizia).

Un comunicato stampa deve essere sintetico,chiaro e comprensibile. (non più lungo di una cartella,nell'oggetto deve
già essere chiarito di cosa si parla in maniera CHIARA,'spaziato' nell'interlinea ovvero quando la persona lo riceve
via mail lo stampa o lo salva su word e ci scrive tra una riga e l'altra le sue annotazioni,deve poi essere completo
nelle informazioni sull'estensore e dei suoi recapiti ovvero,se qualcuno vuole saperne di più sulla mia notizia è
meglio lasciare recapiti diretti,non sola la mail e poi deve essere spedito in tempo per comparire sui quotidiani del
giorno dopo.)

Importantissima è la conferenza stampa(momento in cui l'azienda si apre ai giornalisti e agli opinion leader per
divulgare argomenti e concetti per lei importanti.

Si fa quando si deve rispondere a un attacco,per trattare dati di bilancio,quindi si fa in momenti importanti.

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Gli elementi chiave sono:

Data e ora,luogo (devono essere comodi altrimenti i giornalisti non vengono. Più le cose sono facili più le persone lo
fanno),inviti personalizzati e recall(avvicinando ci all'evento occorre richiamare per far ricordare dell'evento e
sollecitare alla presenza),scelta supporti audiovisivi-dimostrativi(necessari per rendere più efficace la
comunicazione. La consulenza dovrà anche andare incontro all'organizzazione dei relatori,press kit e tesserini
riconoscimento(importanti per generare relazioni tra i partecipanti stessi),follow up( ogni evento non finisce mai
quando la gente va a casa. È importante chiamare o contattare diversamente le persone che vi hanno partecipato
per comprendere i loro punti di vista e le loro opinioni).

Interviste con i media:

Informarsi sul giornalista e prepararsi bene,concordare con precisione l'oggetto dell'intervista,essere precisi,attinenti
alle domande,chiari e concisi,concludere con un riepilogo,verificare il testo

'La comunicazione persuasoria non ha finalità commerciali,o scopo di profitto e non ha per oggetto prodotti.'

'La comunicazione sociale riguarda tematiche di interesse collettivo proposte nel l'interesse collettivo e non finalizzate
alla produzione di profitto.' non è advocacy (tratta temi ancora controversi.

I mittenti della comunicazione sociale sono: pA,organizzazioni no profit, privati. Stimolano comportamenti che vanno
al di la della persuasione all'acquisto.

Gli obiettivi sono sensibilizzare la collettività...

Diversa è l'area Dell advocacy i cui mittenti sono associazioni,gruppi di i prese e consumatori,organizzazioni e leghe.
Obiettivi: promuovere il consenso intorno a specifiche problematiche ancora controverse.

Poi abbiamo la propaganda che non sta nell'area della comunicazione pubblica ma politica. I mittenti sono i partiti o
gruppi ideologici. Si vuole suscitare il consenso verso uomini e programmi. Target: i cittadini elettori.

Tipologie di messaggi:

-appelli al pubblico: messaggi che sollecitano il volontario apporto di contributi in denaro beni o prestazioni di qualsiasi
natura per raggiungere obiettivi di interesse generale.

-campagne di sensibilizzazione: tematiche di solidarietà e difesa dei più deboli (abbandono animali)

-campagne di educazione: modificare o correggere comportamenti scorretti,dannosi suggerendo comportamenti


positivi. Destinatario e beneficiario coincidono: si suggerisce di fare qualcosa per noi stessi. (allacciare le cinture di
sicurezza,casco).

Obiettivo? Cambiamento!

Che puo essere cambiamento cognitivo(informare,portare ad avere consapevolezza di un problema),d'azione(indurre


a compiere un azione),comportamentale(modificazione più o meno permanente nel
comportamento),valoriare(sistematico,profondo).

Cause related marketing (alleanza tra un azienda for profit e un organizzazione no profit che sono interessate su un
progetto di tematica sociale ma che non esclude lambito commerciale. (bambole a natale per violenza donne,o
alberelli airc)

Unconventional social advertising: scavalca i luoghi consueti della comunicazione. Comunico dove in pensi di trovarmi.
Creatività+economicità+imprevedibilità

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