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Esercizio tratto dall’incontro di Pigozzo del 22.12.2019 https://dodicesima.com/esercizio-tratto-dallincontro-di-pigozzo-del-22...

Esercizio tratto dall’incontro di Pigozzo del


22.12.2019

Annalaura Remondina

Premessa: le tematiche esposte nell’incontro in oggetto si possono approfondire


anche nella precedente “puntata” di Padova del 14.12.2019, dal titolo “Pausa”. I
fondamentali non sono altresì che i campi emotivi rimodellati in modo che la
rabbia ed il disappunto (il fastidio, l’inevitabilità…) siano adoperati al posto della
contentezza e della soddisfazione. In questo modo si va a compiere una
operazione basata sui contrari emotivi; tema, a titolo informativo, esposto anche
ne “Il Mondo della Luna” (vedesi articolo 84: “Algebra emozionale”).

1- Sentitevi il fuori di voi (sia esso inteso come Intelligenza o come Acqua) e, da
quella prospettiva, osservate il “voi” nel corpo.

2- Da fuori accendete il toroide. Quando lo vedrete illuminarsi, sentitevi


nuovamente nel corpo.

3- Dal corpo, ora che il toroide è acceso, ossia illuminato, ordinategli, come
Intelligenza, di mostrarvi lo spazio occupato – nello stampo – dal pensiero che
volete eliminare.

4- Una volta che viene evidenziato lo spazio sullo stampo, prendete le vostre
sferette trasparenti ed abrasive per eliminare le imperfezioni presenti nello
stampo.

5- Utilizzate, dunque, tali sferette e, di seguito, sbattete gli occhi pensando ad una
manciata di quelle sferette ed ad una lastra di vetro.

6- Ora utilizzate il contrario emotivo: dovete incazzarvi per via del fatto che quel
pensiero si è tolto dallo stampo; incazzatevi più che potete.

1 di 1 03/02/2020, 20:24
Esercizio tratto dalla conferenza di S. Fior del 12.1.2020 https://dodicesima.com/esercizio-tratto-dalla-conferenza-di-s-fior-del-...

Esercizio tratto dalla conferenza di S. Fior


del 12.1.2020

Annalaura Remondina

Premessa: è di fondamentale importanza comprendere la differenza tra dentro e


fuori; so che, espressa così possa sembrare una banalità, tuttavia non lo è.

In dodicesima, il “dentro” è il prodotto del “fuori”; ossia lo spazio occupato dal


corpo è il frutto dello stampo. Lo stampo, esattamente come per qualsiasi
“statuetta”, ha il compito di “tenere assieme” il materiale che vi viene colato
all’interno (in questo caso ad essere “tenuto assieme” è il corpo fisico).

Per via della spiegazione di cui sopra, ciò che si evince è che la eventuali
escrescenze o, ad ogni modo, imperfezioni, presenti sul corpo fisico, sono il frutto
di qualcosa di imperfetto che avviene (ossia viene a crearsi) nello stampo.

A margine di ciò, è necessario anche sottolineare il differente utilizzo che


dodicesima attua nei confronti del campo emotivo. Dodicesima, infatti, fornisce
un paradigma totalmente inverso rispetto all’usuale: dovete ripagare una
situazione ed il suo relativo opposto (il bene di testa ed il male di testa) nello
stesso identico modo; incazzandovi.

Questo procedimento fornisce, essendo una première in termini emotivi ed


intellettivi, lo sradicamento sia del transfert che della verifica che il transfert
andava a fare di sé stesso attraverso di voi.

1- Innanzitutto sentitevi nello stampo. Quando siete nello stampo, ossia nel “fuori
di voi”, accendete il toroide (vedi conferenza “Stampo” Pigozzo 22.12.2019)

2- Dallo stampo apponete un filtro arancio nei fotogrammi che compongono


l’auto ricordo di voi stessi (non cercate di “collocare” questi fotogrammi in uno
spazio “preciso”, semplicemente abbiate l’intento).

3- Ora, poiché il transfert aveva una sua linea di tempo ed una sua montagna di
causa in termini di verifica, pensate di apporre il filtro arancione anche sullo
spazio occupato da essi.

4- Adesso, sbattete gli occhi e pensate ad una lastra di ghiaccio opaca. DAL
PUNTO DI VISTA DEL CORPO – quindi ora sentitevi nel corpo – osservate lo
stampo tramite il filtro arancione che avete appena messo ed esprimete
l’intenzione di fotografare quello che c’è nello stampo. (eseguite poi “realmente”
una seconda foto per osservare quello che c’è adesso e non quello che c’è in
rapporto a quello che c’era prima).

5- Pertanto usate la rabbia, ripagate emotivamente la scomparsa del transfert,


come ripagavate la presenza del transfert.

6- Sbattete gli occhi e pensate a quell’arancione, poi incazzatevi nuovamente,


effettuate un’altra fotografia, poi sbattete gli occhi e pensate ad una lastra di
ghiaccio bianca. Fate un’ultima foto.

1 di 1 03/02/2020, 20:25
Esercizio tratto dalla conferenza di Pigozzo del 18.01.2020 https://dodicesima.com/esercizio-tratto-dalla-conferenza-di-pigozzo-de...

Esercizio tratto dalla conferenza di Pigozzo


del 18.01.2020

Annalaura Remondina

Premessa: è di fondamentale importanza comprendere che l’intero esercizio va


svolto con una semplice cognizione: quando voi siete allo specchio, la destra e la
sinistra sono invertite. Ciò che nello specchio vi appare come destra, in realtà è a
sinistra nel corpo. Questo è un assunto elementare, me ne rendo conto, tuttavia è
la base su cui si fonda l’esercizio.

Ora vado a descrivere il disegno presentato da Franco nella conferenza in oggetto.


Tenete presente che i toroidi “accessi” sul corpo, al momento, sono 2 (il primo era
stato “installato” nella conferenza di Pigozzo del 22.12.2019 (Stampo) ed il
secondo nella conferenza si S. Fior del 12.01.2020 (3D).

Il primo si colloca in corrispondenza della giuntura dell’ascella SINISTRA con il


tronco del corpo; il secondo si trova, sul lato DESTRO del corpo, tre centimetri
sotto la vostra clavicola destra.

A questi due se ne va ad aggiungere uno che risale, come spiegazione, al “Mondo


della Luna”. Si tratta dell’ossicino che veniva stimolato nell’atto del recitare il
mantra per 10 minuti. Tale ossicino si trova, se voi percorrete con le dita della
mano destra il dorso della mano SINISTRA, scendendo lungo la nocca dell’indice,
fino a poco prima che voi troviate l’osso del polso. Si tratta di una piccola
montagnola, di una mini escrescenza avvertibile a livello tattile.

Questo punto costituisce il terzo toroide ed è sulla mano sinistra del corpo.

Giova ricordare che TUTTI I TOROIDI VENGONO ACCESI DALLO STAMPO e


pertanto, nello stampo, essi vengono attivati dal lato opposto.

Nello stampo attiverete, ad esempio, il toroide sulla mano destra dello stampo,
per cui il toroide, nel corpo, lo vedrete illuminarsi a sinistra.

Ricordate, inoltre, che non dovete andare a verificare, ossia a cercare l’auto
ricordo – che avevate in precedenza – di voi stessi, ma dovete accorgervi di quello
che c’è adesso.

Per maggiori dettagli consiglio di vedere, data la difficoltà nello spiegare un


disegno, il DVD della conferenza in oggetto.

1- Sentitevi nello stampo; ovviamente, poiché siete nello stampo, vi vedrete da


“fuori”. Per meglio descrivere questa operazione, fate come segue: ad occhi chiusi,
osservate non le palpebre, ma lo spazio dinnanzi a voi (se siete al chiuso,
osservate il muro). Se tenete gli occhi ad una profondità che non sia quella
abituale, ossia quella delle palpebre, noterete che si andrà a formare un piccolo
cerchio verde. Tale cerchio è l’espressione visiva di una differente densità.

2- Quando siete il “fuori”, avvertendo voi stessi nello stampo, dovete accendere i
tre toroidi.

3- Ora che i toroidi sono accesi, sentitevi nel corpo e dal corpo ordinate al toroide

1 di 2 03/02/2020, 20:25
Esercizio tratto dalla conferenza di Pigozzo del 18.01.2020 https://dodicesima.com/esercizio-tratto-dalla-conferenza-di-pigozzo-de...

dell’ascella sinistra, di illuminare il pensiero che volete rimuovere.

4- Adesso, accendete il toroide che avete posizionato sulla mano destra dello
stampo e, quindi, poiché ora siete nel corpo, sulla vostra mano finisca di sinistra.

5- Fatto ciò, pensate di prendere lo spazio che il toroide aveva illuminato e portate
quel pensiero dentro lo spazio cubico (lo spazio cubico lo avete formato all’inizio
dell’esercizio osservando quel piccolo cerchio). Ora, pensate di posizionarvi al
centro del cubo (nella fattispecie il centro del cubo coincide con il centro dei tre
assi dell’acqua) e di mettere lì il pensiero.

6- Allora, fate ruotare tutti i chackra di 90 gradi, in modo che si formi un


corridoio centrale, all’interno del corpo (questo serve per farvi uscire dalla
cronologia del pensiero).

7- Ora, pensate bianco e sbattete gli occhi rapidamente.

8- Poiché non riuscirete più a ritrovare il pensiero che avevate processato, dovete
incazzarvi o, quantomeno, avere l’intenzione di incazzarvi.

9- Adesso, siccome voi emanavate quel tipo di pensiero, voi avevate anche una
onda di ritorno coerente con quel pensiero; una sorta di “U”.

10- Di conseguenza, arrivate il toroide sulla mano e poi portate nel cubo anche
questa U.

11- Sbattete gli occhi, incazzatevi e accorgetevi di voi adesso.

2 di 2 03/02/2020, 20:25
Esercizio tratto dalla conferenza di Roma del 25.01.2020 https://dodicesima.com/esercizio-tratto-dalla-conferenza-di-roma-del-...

Esercizio tratto dalla conferenza di Roma


del 25.01.2020

Annalaura Remondina

Premessa: innanzitutto è necessario rimarcare il concetto di stampo poiché è


nello stampo che avviene ogni cosa. La funzione dello stampo è puramente e
semplicemente quella di “delimitare i confini dello spazio occupato dallo spazio
del corpo”.

Per comprendere l’esercizio proposto qui di seguito, fa fate menzione


dell’episodio biblico di Lazzaro. In tale episodio, ciò che viene “richiamato” con
nome proprio da Gesù per far sì che esca dalla tomba, non è Lazzaro di Betania,
ma bensì SOLO Lazzaro.

Questa differente accezione pare essere di poco conto, ma tuttavia tenete presente
anche che Gesù non si reca presso Lazzaro quando quest’ultimo è malato, ma solo
diversi giorni dopo la sua morte.

Comprendete, dunque, che non si tratta di una “faccenda fisica”, ma di un dialogo


tra memorie. Infatti, “Lazzaro di BETANIA” viene lasciato nella grotta dove viene
recluso, mentre ad uscire è ESCLUSIVAMENTE “Lazzaro”.

1- Chiudete gli occhi e osservate il muro davanti a voi, in modo da non osservare
le palpebre; solo in questo modo vi si verrà a creare una specie di corridoio, una
diversa diffrazione rappresentata da un cerchio verde al termine del corridoio
stesso.

2- Fatto ciò, fate percorrere alla Intelligenza quel corridoio, per 6. 7 volte.

3- A questo punto, sentitevi nello stampo e dallo stampo accendete i toroidi (che
si trovano nei luoghi specificati nell’esercizio tratto dalla conferenza di Pigozzo).

4- Adesso al toroide della “ascella di sinistra” fate evidenziare il pensiero che


volete eliminare (che è dentro lo stampo).

5- Fatto ciò portate lo spazio evidenziato dentro lo spazio cubico mediante il


toroide presente sulla zona vicina al polso della mano sinistra.

6- Adesso pensate ad una mummia legata mani e piedi.

7- Sbattete gli occhi e pensate a quella mummia. Mettete, dunque, questa


mummia in una grotta e chiudetela dietro ad una roccia.

8- Sbattete nuovamente gli occhi e pensate a quel pensiero che vi infastidiva,


notatene l’assenza ed arrabbiatevi al riguardo.

1 di 1 03/02/2020, 20:25
Esercizio tratto dalla conferenza di Padova del 1.02.2020 https://dodicesima.com/esercizio-tratto-dalla-conferenza-di-padova-del...

Esercizio tratto dalla conferenza di Padova


del 1.02.2020

Annalaura Remondina

Premessa: innanzitutto giova ricordare quanti e dove siano dislocati i toroidi –


compresi quelli che poi verranno descritti qui di seguito.

I SEGUENTI PUNTI SI INTENDONO DA CONSIDERARE SUL CORPO.

1 toroide si trova poco al di sotto della ascella di sinistra (nella giunzione di


quest’ultima col tronco).

1 toroide si trova poco al di sotto della clavicola di sinistra.

1 toroide si trova poco al di sotto della clavicola di destra.

1 toroide si trova poco al di sopra dell’osso del polso della mano di sinistra.

2 toroidi si trovano sulla prima falange del dito medio della mano destra.

2 toroidi si trovano sulla prima falange del dito medio della mano di sinistra.

Pertanto si contano 8 toroidi IN TOTALE in data 1.02.2020.

A fronte di ciò, sottolineo il fatto che il toroide della ascella di sinistra viene usato
per mettere in pausa il pensiero, il toroide del polso per portare il pensiero nello
spazio esagonale, i toroidi delle dita per eliminare la funzione S. Tommaso (ossia
quella adibita all’autoricordato).

1- AD OCCHI CHIUSI osservate la comparsa del cerchio della diffrazione (vedi


esercizio tratto dalla conferenza “Toroidi” di Pigozzo del 19.01.2020)

2- Sentitevi nello stampo e, dallo stampo, accendete TUTTI i toroidi. Effettuate la


prima foto.

3- Adesso AD OCCHI APERTI accendete il toroide dell’ascella ed illuminate per


un tempo di 3 secondi il pensiero nello stampo. Effettuate la seconda foto.

4- Fatto ciò, sempre ad occhi aperti, colpite, con i toroidi delle dita medie, voi
stessi nello stampo alla altezza dello sterno.

5- Prestate attenzione alle sensazioni, poiché, se state attenti, percepirete


sensazioni di espansione corporea e zero pensieri.

6- Ora, chiedete alla funzione S. Tommaso: “Di che tempo sei?” ed attendete la
risposta; la funzione vi dirà di essere di molto tempo fa (o qualcosa di simile).

7- A questo punto, noterete un dilatamento allo stomaco; se adesso effettuate una


terza foto, noterete che il vostro viso (o ciò che avete fotografato) sarà comunque
in evidenza rispetto allo sfondo.

1 di 1 03/02/2020, 20:26

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