Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
IL DIRITTO
Organizzazioni
Beni (uso dei beni)
Debiti e crediti
Contratti
Danni
Attività economiche organizzate
Famiglia
Successioni per causa di morte
Elemento base del diritto oggettivo= norme giuridiche che consistono in:
Qualificazione della fattispecie = operazione logica con cui si verifica che una
fattispecie concreta corrisponde a una fattispecie astratta.
Certezza del diritto certezza sul modo in cui il diritto viene interpretato
(= possibilità di prevedere razionalmente quali conseguenze deriveranno da un
determinato fatto)
Divieto di analogia:
Sistemi di civil law le decisioni giudiziarie non sono fonti del diritto (la
giurisprudenza può, nei limiti segnati dai criteri dell’interpretazione, creare
norme).
Riviste di giurisprudenza
1. Diritto civile
2. Diritto commerciale
3. Diritto industriale
4. Diritto del lavoro
5. Diritto della navigazione
1. Fonti costituzionali
Costituzione (1948)
Leggi costituzionali e di revisione costituzionale
2. Fonti primarie
Legge ordinaria (approvata dal Parlamento)
Atti con forza di legge: decreto legge e decreto legislativo (approvati
dal Governo)
Leggi regionali
Regolamenti dell’Unione Europea
3. Fonti secondarie
Regolamenti del Governo o altre autorità amministrative
Consuetudini:
Articoli: da 1 a 2969
Anni ‘70=unica fonte importante del diritto privato era il codice civile
Proprietà
Credito
Diritto all’onore
Problema: impedire che il titolare del diritto lo eserciti, nel proprio interesse, in
modo contrastante con altri interessi meritevoli di tutela.
5.La facoltà
8.L’onere
10.Parti e terzi
Fattispecie semplice
Fattispecie complessa: vari elementi combinati tra loro
fattispecie a formazione progressiva
Ruolo della volontà e della consapevolezza umane: fatti e atti giuridici
2.Fatti giuridici
4.Tipi di atti
Autonomia privata valore politico: libertà del cittadino verso il potere pubblico
Si afferma attraverso le lotte contro l’assolutismo (17° -18° secolo) e con
le rivoluzioni borghesi e liberali;
Rivendicazione della libertà di iniziativa economica ampia autonomia
privata;
Novecento: trasformazioni del ruolo dello stato progressiva
restrizione dell’autonomia privata ad opera del potere pubblico.
Autonomia collettiva
5.I BENI E IL PATRIMONIO
1.Diritti, interessi, beni: i beni come “oggetto di diritti”
energie naturali= beni solo se hanno valore economico (se sono limitate
in natura).
Beni immobili:
Beni mobili: in via residuale, cioè sono mobili tutti gli altri beni.
Beni fungibili: identici, per qualità, ad altri beni dello stesso genere;
Beni infungibili: non sostituibili indifferentemente con altri beni
particolarità qualitative (immobili);
5.Le pertinenze
6.I frutti
1. prodotti biologici
2. riservatezza e dell’identità personale
3. ambiente naturale
9.Il patrimonio
Secondo il titolare:
Nessuno può trasferire un diritto che non ha= nesuno può diventare
titolare di un diritto acquistato da chi non ce l’ha.
o Proprietà va distrutta
o Derelizione
o Remissione del debito
o Prescrizione estintiva e decadenza
Giustificazioni:
Diritto di proprietà
Diritti indisponibili
Singole facoltà
Inizio della prescrizione: momento in cui il diritto può essere fatto valere
(momento in cui comincia a contarsi il tempo che potrà portare all’estinzione).
Non si tiene conto del giorno in cui si verifica l’evento della prescrizione
Se scade un giorno festivo, è prorogato al giorno seguente non festivo
Atti interruttivi:
Si presume che il debito sia stato regolarmente pagato: diritto di credito anche
dopo che sia maturata la prescrizione presuntiva.
12.La decadenza
Decadenza: il decorso del tempo e l’inerzia del titolare causano la perdita del
diritto.
Mezzi di pubblicità rendono determinati fatti facilmente conoscibili da
chiunque: la legge stabilisce che certi fatti o atti giuridici siano resi pubblici.
Modo fattuale
1. Pubblicità notizia
2. Pubblicità dichiarativa
3. Pubblicità costitutiva
16.L’apparenza
Soggetti del diritto: coloro che posso essere titolari di situazioni giuridiche, e
che le movimentano compiendo atti giuridici (avere capacità giuridica):
1. Persone fisiche
2. Organizzazioni
Possibilità di sostituzione:
Età
Condizioni psichiche
Onorabilità (condanne penali)
Competenza professionale
11.l’amministrazione di sostegno
12.L’interdetto legale
Inabilitato curatore
Minore emancipato
Categorie di atti:
Gli atti compiuti dai minori per soddisfare le normali esigenze di vita, in modo
proporzionato alle loro condizioni economiche, sono validi.
9.LE ORGANIZZAZIONI
1.Le organizzazioni come soggetti del diritto
Si creano con l’atto costitutivo (formato dalle persone fisiche che intendono
creare l’organizzazione) formato assieme allo statuto (regole di
funzionamento dell’organizzazione).
2.L’attività delle organizzazioni: organi, deliberazioni e principio di
maggioranza
le decisioni e gli atti che queste persone fisiche compiono per l’organizzazione
sono considerati come atti dell’organizzazione stessa.
Voto: atto con cui ciascun componente dell’organo esprime la propria volontà
3.Tipi di organizzazioni
Organi:
Estinzione dell’associazione:
11.le fondazioni
12.I comitati
14.Sviluppi delle organizzazioni “non profit”: gli enti del terzo settore
Riforma: Codice del terzo settore enti del terzo settore: perseguono,
senza scopo di lucro, “finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale in forma
di azione volontaria o erogazione gratuita di denaro/beni (associaz. o fondaz.)
Non tutti hanno capacità di diritto pubblico solo gli enti dotati di poteri
d’imperio
Poteri sulla cosa= godimento e disposizione molto forti limitati dalla legge
4.L’espropriazione e l’indennizzo
Poteri del proprietario (quelli che la legge gli riconosce)= contenuto el diritto
di proprietà definito dalle norme conformato dal legislatore
“Nuove proprietà” (dei nuovi beni) nuove risorse, nuovi valori economici
che emergono dallo sviluppo delle tecnologie e del sistema produttivo.
Limiti:
Divieto degli atti emulativi: il proprietario non può fare atti con il solo scopo
di nuocere o recare molestia ad altri e occore che:
4.Le immissioni
Distanze legali: la legge vuole evitare che fra gli edifici costruiti su fondi
confinanti ci siano intercapedini troppo strette, perciò indica che devono essere
uniti e aderenti o separati da una distanza minima di 3 metri.
1. Riduzione in pristino
2. Risarcimento del danno
Luci
Vedute
Acque piovane
Acque private
8.Occupazione e invenzione
Due tipi:
I principali sono:
1. Il contratto
2. La successione a causa di morte
1. Azione di rivendicazione
2. Azione negatoria -solo chi ha il diritto di proprietà
3. Azione di regolamento dei confini -sono imprescrittibili
4. Azione per apposizione di termini
L’azione è valida nche se dopo la domanda giudiziale, abbia cessato per fatto
proprio di possedere o detenere la cosa. il proprietario può agire contro il
nuovo possessore o detentore.
15.L’azione negatoria
L’azione di regolamento dei confini presuppone che il confine fra due fondi
sia incerto chiedere che sia stabilito dal giudice
o Violazione di domicilio
o Furto
o Rapina
o Danneggiamento
o Ricettazione
Altri diritti sulle cose che non sono reali: diritti personali (appartengono ai
diritti di credito) patrimoniali e relativi
I diritti reali sono diritti assoluti : può farli valere contro chiunque diritto
di seguito = recuperare il bene indipendentemente dagli “spostamenti”
giuridici che il bene possa aver compiuto nel frattempo.
Diritti di credito relatività: essere fatti valere solo contro il soggetto passivo
(non è opponibile a terzi).
Eccezioni:
Distinzione fra due tipi di azioni a difesa dei diritti sulle cose:
Diritti reali = principio per cui i soggetti non possono costituire diritti reali
diversi da quelli previsti e disciplinati dalla legge principio di tipicità (tipi
previsti dalla legge).
17. IL POSSESSO
1.La nozione di possesso
Compossesso
2.Possesso e detenzione
Regole:
1. Azioni possessorie
2. Usucapione
3. Regola “possesso vale titolo”
4. Disciplina dei frutti e delle spese
Azioni possessorie:
1. Azione di reintegrazione
2. Azione di manutenzione
3. Azioni di nunciazione
11.L’azione di reintegrazione
Occorrono 2 requisiti:
Può essere esercitata anche dal dententore che sia qualificato, cioè detiene
nell’interesse proprio.
12.L’azione di manutenzione
Tutela d’urgenza
Chi acquista una cosa da chi non è proprietario a sua volta non può diventarne
proprietario eccezione: bene mobile non registrato a condizione che:
Acquisto del possesso della cosa attraverso la consegna dal dante causa
Al momento dell’acquisto sia in buona fede: ignora che il dante causa
non sia il proprietario;
Il suo acquisto si fondi su un titolo astrattamente idoneo al
trasferimento della proprietà.
a. Conflitto fra più acquirenti della stessa cosa mobile chi per primo
ne ha ottenuto la consegna in buona fede
b. Conflitto fra più acquirenti dello stesso diritto personale di
godimento al contraente che per primo lo ha conseguito
1. Frutti possessore in mala fede deve restituire tutti i frutti oltre la cosa
possessore in buona fede: solo i frutti maturati dopo la
domanda giudiziale
V. LE OBBLIGAZIONI
18. L’OBBLIGAZIONE
1. L’obbligazione nel sistema giuridico-economico
Punto di vista:
Tre categorie:
Possibile
Lecita
Determinata o determinabile
Patrimoniale
Contratto
Fatto illecito
Ogni altro fatto o atto considerato idoneo dalla norme a produrre
obbligazioni
Regole:
5.Modalità dell’adempimento
Titolo dell’obbligazione:
Solo per i debiti di valuta (nascono avendo per oggetto una somma di denaro
determinata)
Puo essere messo fuori gioco dall’accordo delle parti attraverso meccanismi di
rivalutazione della somma dovuta (es. clausola oro o in moneta straniera).
Cause di estinzione:
1. Compensazione
2. Confusione
3. Novazione
4. Remissione
5. Impossibilità sopravvenuta
15.La compensazione
16.La confusione
17.La novazione
18.La remissione
1. Eccezione d’inadempimento
2. Risoluzione del contratto
Gli effetti della mora cessano quando viene compiuto un atto capace di
cancellarne o interroperne gli effetti:
Atto del creditore (es. rinuncia agli effetti della mora a suo vantaggio);
Atto del debitore (es. adempimento della prestazione e pagamento
degli interessi di mora).
Due criteri:
10.Il dolo
Non è giusto che siano addossati al debitore rischi estranei alla sua sfera
organizzativa o riconducibili alla sfera del creditore.
Responsabilità oggettiva del debitore derivante dal fatto degli ausiliari di cui si
avvale per l’adempimento imprese
Il debitore risponde solo dei rischi tipici della sua attività, che risultano
prevedibili, calcolabili e assicurabili.
Non avrebbe senso che il debitore risponda anche dei rischi anomali, cioè
eventi così straordinari da sfuggire a ogni ragionevole previsione e a ogni
possibilità di controllo del debitore (caso fortuito).
Per affermare che l’inadempimento del debitore è giustificato perché non si può
pretendere la prestazione, anziché dire che la prestazione è diventata
“impossibile” si dice che essa è diventata inesigibile.
Gli altri criteri operano in senso restrittivo (limitazione del danno risarcibile):
2. Criterio della causalità il danno va risarcito solo nella misura in cui sia
conseguenza immediata e diretta dell’inadempiemento.
Regole:
Sono nulle tutte le clausole che “limitano la responsabilità del vettore per i
sinistri che colpiscano il viaggiatore”.
Art. 1321 definisce il contratto come “l’accordo di due o più parti per
costituire, regolare o estinguere un rapporto giuridico patrimoniale”.
perché ci sia contratto, occorre che partecipino all’atto (almeno) due parti e
che siano d’accordo sul contratto, cioè animate dalla comune volontà di
produrre gli effetti del contratto (il contratto si distingue infatti dagli atti
unilaterali).
1. Sono atti unilaterali gli atti con effetti che incidono esclusivamente
su situazioni giuridiche dell’autore esempi:
a. La derelizione: abbandono di una cosa mobile da parte del
proprietario
b. l’accettazione dell’eredità: che fa subentrare l’accettante nel
patrimonio del defunto.
Ulteriore distinzione:
Norme della disciplina generale applicate anche ad atti che non sono contratti,
perché sono atti unilaterali = atti unilaterali fra vivi aventi contenuto
patrimoniale due condizioni:
Contratti di cui è parte lo Stato o un altro ente pubblico due diversi aspetti:
Ragione questi contratti non mettono nessun peso a carico dell’oblato, a gli
attribuiscono un vantaggio: perciò la legge dà per scontato che egli sia
d’accordo e si accontenta di un accordo nella sua versione minima, espresso
dal silenzio o dal mancato rifiuto.
8. L’offerta al pubblico
Art. 1336 l’offerta al pubblico può valere come vera e propria proposta di
contratto; quindi per la formazione del contratto basta l’accettazione
dell’interessato limiti = l’offerta al pubblico vale come proposta solo a due
condizioni:
Vicende capaci di influire sulla conclusione del contratto non ancora formato:
12. L’opzione
Differenza:
13. La prelazione
A un certo punto le parti possono aver raggiunto l’accordo su alcuni aspetti del
contratto, ma non su altri; per dire se il contratto è formato si applicano due
criteri:
il contratto si forma con una lacuna, che si potrà colmare con una
successiva ricerca dell’accordo fra le parti o, in mancanza, con i
meccanismi di integrazione legale del contratto (es. se integrare una
lacuna è impossibile, il contratto potrà risultare nullo per
indeterminabilità dell’oggetto).
2. La legge stabilisce che altri contratti devono essere “provati per iscritto”
(es. assicurazione e transazione) la forma scritta è richiesta per la
prova.
La mancata osservanza della forma non determina la nullità del
contratto: il contratto è valido e produce i suoi effetti maggiore
difficoltà di dare al giudice la prova del contratto, perché scatta la
limitazione dei mezzi di prova utilizzabili: la legge esclude che possa
essere provato per testimoni e per presunzioni.
Solo due mezzi per la prova:
Il giuramento deferito a controparte
La confessione di questa
Diverse dalla forma altre formalità che le norme possono richiedere per
determinati contratti: formalità pubblicitarie (trascrizione, iscrizione nel
registro delle imprese) o adempimenti fiscali (registrazione del contratto).
Regole su formazione, forma e prova degli atti tenere conto degli sviluppi
tecnologici (codice dell’amminstrazione digitale).
25. LA RAPPRESENTANZA
1. La formazione del contratto in sostituzione dell’interessato:
rappresentanza e spendita del nome
I contratti possono essere formati da soggetti che non sono quelli direttamente
interessati ai contratti stessi meccanismo della rappresentanza: idea della
sostituzione (X sostuisce A nella conclusione del contratto).
Il problema delle fonti della rappresentanza è l’origine di tale potere (da chi il
rappresentante riceve l’abilitazione) art. 1387: “Il potere del rappresentante
è conferito dalla legge ovvero dall’interessato” due tipi di rappresentanza:
3. La procura
Forma richiesta per la procura: la stessa forma prevista dalla legge per il
contratto che il rappresentante concluderà in nome del rappresentato (può
darsi a voce o per iscritto) se non c’è vincolo di forma può aversi la procura
tacita, quando il potere di rappresentanza è attribuito per fatti concludenti.
Può accadere che si crei contrasto fra l’interesse del rappresentato e l’interesse
del terzo (regole ispirate alla tutela dell’affidamento).
7. Il rappresentante apparente
Inefficacia del contratto concluso dal falso rappresentante deroga (si basa
sul principio di apparenza).
Che la nomina sia tempestiva, cioè fatta entro il termine previsto dalle
parti o, in mancanza, entro tre giorni.
Che la nomina sia accompagnata dall’accettazione del nominato o
dall’esistenza di una procura.
Che la nomina e l’accettazione (o procura) siano fatte nella stessa forma
che le parti hanno usato per il contratto, anche se non è imposta dalla
legge.
Se la nomina non viene fatta, o non è valida, il contratto produce effetti fra i
contraenti originari.
Contratto per conto di chi spetta: chi fa il contratto non è il vero interessato
all’operazione il vero interessato è attualmente incerto, si determinerà in
seguito.
1. L’accordo
2. La causa
3. L’oggetto
4. La forma
3. I requisiti dell’oggetto
1. Possibile
2. Lecito
3. Determinato o determinabile
Anche i contratti gratuiti hanno una causa ragione per cui la parte
sacrificata accetta di affrontare il sacrificio:
In genere tutti i contratti fanno correre qualche rischio ai contraenti, che però
restano sullo sfondo e le prestazioni previste dalla compravendita sono certe e
precise nella loro consistenza per questo su tratta di un contratto
commutativo:
La legge si occupa della causa per due tipi di situazioni: quando la causa
manca e qaundo la causa esiste ma è illecita.
I motivi invece sono qualcosa che non accomuna le parti, bensì resta chiuso
nella sfera particolare di una sola fra esse.
Es. il regolamento della compravendita deriva dalla comune volontà delle parti,
non da una volontà eterna.
Il testo del contratto può essere di significato incerto, in quanto oscuro (non si
percepisce nessun significato) oppure ambiguo (si percepiscono due o più
significati diversi e incompatibili) conflitto fra le parti.
Dal punto di vita degli agenti che operano come fonti di integrazione abbiamo:
Lo stesso ruolo delle norme dispositive può essere svolto dagli usi:
In altri casi la legge, di fronte alla lacuna lasciata dalle parti, affida al giudice il
compito di integrare il regolamento incompleto i casi riguardano:
La fissazione di un termine.
Aspetti più sostanziali oggetto del contratto (es. la misura del
corrispettivo di una prestazione di fare).
10. Segue: l’integrazione giudiziale secondo i principi dell’equità e
della buona fede
Quando non c’è nessuna norma dispositiva che copra la lacuna lasciata dal
difetto di previsione delle parti, l’art. 1374 diche che il regolamento è integrato
in base all’equità ruolo del giudice.
L’art. 1322 riconosce la libertà contrattuale delle parti, ma solo “nei limiti
imposti dalla legge” essa subisce restrizioni che colpiscono:
1. Punto di partenza accordo delle parti, senza il quale non c’è contratto
(cioè le clausole con cui le parti realizzano la determinazione volontaria
del regolamento) delle clausole occorre accertare il giusto significato:
interpretazione del contratto.
Prima classificazione:
Nei contratti con effetti reali, la produzione degli effetti rispetta un criterio
particolare art. 1376 per cui: i diritti che formano oggetto del contratto “si
trasmettono e si acquistano per effetto del consenso delle parti legittimamente
manifestato” (es. compravendita: la proprietà della cosa viene trasferita appena il
contratto è validamente concluso per il passaggio della proprietà non occore
aspettare che la cosa venga materialmente consegnata). codice napoleonico
2. In altri casi, il contratto riesce a produrre solo effetti reali precari, che
possono in seguito cadere: questa limitazione dell’effetto traslativo
dipende da scelte di politica legislativa finalizzate a tutela
dell’affidamento e sicurezza della circolazione, spesso in
connessionencon l’operare di mezzi di pubblicità.
5. I contratti normativi
Gli effetti dei contratti normativi consistono nel definire uno schema di
regolamento contrattuale che dovrà essere uniformemente recepito in una
serie di contratti da concludere in futuro può manifestarsi in tante varianti,
in base alle quali può parlarsi di contratto tipo e di contratto quadro.
7. Il vincolo contrattuale
È il principio enunciato dal codice: “Il contratto ha forza di legge tra le parti”
Questo principio riceva il senso da un altro principio: quello del contratto come
atto di volontà e di autonomia, ovvero della libertà contrattuale il vincolo
contrattuale nasce dalla libertà contrattuale (è assunto volontariamente).
Se il principio del vincolo contrattuale non valesse, gli impegni presi non
avrebbero nessun valore.
8. La liberazione dal vincolo contrattuale
Altri casi in cui le parti possono sciogliersi, benchè il contratto che lo genera
non sia difettoso: mutuo dissenso e recesso unilaterale.
L’dea del vincolo contrattuale non è violata, perché il suo scioglimento dipende
dalla volontà concorde degli stessi soggetti che lo hanno creato concordato il
mutuo dissenso, nessuna delle parti può pretendere di resuscitare il contratto
ormai sciolto.
Recesso unilaterale di una sola parte: atto unilaterale (ricettizio) con cui una
parte manifesta all’altra la volontà di sciogliere il vincolo contrattuale
(significherebbe contraddire, da un lato, il principio del vincolo contrattuale e
dall’altro, il principio dell’accordo).
Il recesso legale può essere previsto anche per i contratti che non sono a
tempo indeterminato (es. appalto, libero professionista).
Quando non previsto dalla legge, il “ius variandi” a favore di una parte
potrebbe essere convenzionale, e cioè previsto da una clausola del contratto.
Prevale l’idea che il “ius variandi” convenzionale possa ammettersi purchè sia
accompagnato da limiti o altri dispositivi capaci di dare alla parte che lo subisce
adeguata tutela contro il rischio di un suo esercizio irragionevole o iniquo.
Il principio della relatività degli effetti contrattuali è espresso dalla norma per
cui: “Il contratto non produce effetto rispetto ai terzi”.
Il vincolo contrattuale nasce dal contratto (= dalla volontà delle parti): è giusto
che gli effetti vincolino solo le parti (atto bilaterale). Esso non esclude che gli
effetti di un contratto possano incidere indirettamente, o in via di fatto, sugli
interessi di un terzo sul terzo non può gravare lo specifico vincolo creato dal
contratto.
La promessa del fatto del terzo applica la regola della relatività, per cui il
contratto non può creare obbligazioni a carico di un terzo.
Es. A fa un contratto con B, promettendogli che X farà qualcosa a suo favore (non per
questo X è obbligato a fare o dare) del rifiuto non risponde il terzo, ma il
promittente A nei confornti del promissario B, che ha diritto a farsi
indennizzare da A: gli effetti si mantengono all’interno del rapporto fra le parti.
Applicazione del principio di relatività norma per cui “Il divieto di alienare
per contratto ha effetto solo tra le parti”.
I limitati effetti del patto di non alienare si producono validamente solo a due
condizioni:
Che l’inalienabilità risponda a qualche apprezzabile interesse della parte
a favore della quale è pattuita.
Che sia contenuta “entro convenienti limiti di tempo”.
Il contratto a favore di terzo è il contratto con cui una parte si obbliga a fare
una prestazione in favore di un terzo indicato dall’altra parte.
In ogni caso, l’interesse dello stipulante fa parte della causa del contratto.
Esistono strumenti con cui le parti possono fare sì che la produzione degli
effetti contrattuali operi secondo modalità diverse da quelle “normali” spazio
all’autonomia privata:
In base ai diversi modi in cui la condizione può incidere sugli effetti del
contratto, si distinguono due tipi di condizioni:
La disciplina della condizione nel contratto può applicarsi anche agli atti
unilaterali fra vivi con contenuto patrimoniale; esistono atti a cui è vietato
apporre condizioni: actus legitimi (es. matrimonio, accettazione o rinucia
dell’eredità, riconoscimento del figlio extramatrimoniale).
Il titolare del diritto condizionato può esercitarlo, compiendo tre tipi di atti:
La retroattvità può essere esclusa dalla volontà delle parti o dalla natura
del rapporto.
Nei contratti a esecuzione continuata o periodica, l’avveramento non
tocca le prestazioni già eseguite.
Gli atti di amministrazione restano validi
I frutti percepiti dal titolare del diritto condizionato sono dovuti solo dal
giorno dell’avveramento.
2. Il termine
1. Il termine iniziale: momento a partire del quale gli effetti del contratto
cominceranno a prodursi
2. Il termine finale: momento a partire del quale gli effetti cesseranno al
giungere del termine finale gli effetti vengono meno, salva la possibilità
di farli proseguire con una proroga del contratto.
Termini di efficacia
7. Il contratto preliminare
L’altra parte può allora attivare un rimedio: chiedere al giudice non solo la
condanna al risarcimento del danno, ma una sentenza costituitiva che
produce “gli stessi effetti del contratto non concluso” la sua emanazione è
subordinata a due condizioni:
Fiducia germanica: si ispira a una tutela più forte della posizione del
fiduciante il fiduciario ha solo la proprietà formale (che serve a
legittimare nei confornti dei terzi le operazioni); il fiduciante conserva
la proprietà sostanziale del bene (la gestione del bene deve essere
funzionale al suo interesse). Il fiduciario ha la possibilità di recuperare
il bene opponendo al terzo il patto fiduciario, che risulta quindi dotato
di efficacia reale.
Nei rapporti fra le parti, il contratto simulato non produce alcun effetto.
Fra le parti prevale la realtà: il contratto simulato non produce effetti questo
vale anche per i terzi, ai quali la legge consente di far emergere la situazione
reale, quando sia più vantaggioso di quella apparente: “I terzi possono far
valere la simulazione in confronto delle parti, quando essa pregiudica i loro
diritti”.
A volte i terzi hanno interesse che prevalga l’apparenza: “la simulazione non
può essere opposta ai terzi che in buona fede hanno acquistato diritti dal
titolare apparente” l’apparenza prevale sulla realtà.
Il contratto vincola le parti: cioè produce effetti ai quali le parti non possono
sottrarsi. Il contratto può presentare difetti o disturbi, che comportano la
lesione di qualche interesse meritevole di tutela possibilità di azionare un
“rimedio” contro il contratto.
1. Nullità
2. Annullamento
3. Rescissione
4. Risoluzione
Inefficacia del contratto: quando il contratto non produce gli effetti che
normalmente ha la forza di produrre l’obiettivo dell’invalidità è l’inefficacia,
per cui un contratto invalido è anche inefficace; al contrario, un contratto può
essere valido e al tempo stesso inefficace.
4. Le nullità strutturali
Quando il contratto è gravemente incompleto o assurdo è nell’interesse
generale che esso non produca effetti giuridici.
Contratto nullo implica che un contratto esista, cioè esista una fattispecie
che si presenta a prima vista come un contratto.
Il contratto in frode alla legge è quello che “costituisce i mezzo per eludere
l’applicazione di una norma imperativa”: è nullo perché ha causa illecita.
La frode alla legge si può realizzare anche con un collegamento fra contratti,
ciascuno dei quali è di per sé lecito (es. per eludere divieti di alienazione).
Il contratto in frode alla legge ha causa illecita, perché è illecita la funzione che
le parti concretamente gli danno, anche se la funzione economico-sociale
dell’atto appare lecita.
Art. 1418: il contratto contrario a norma imperativa è nullo, “salvo che la legge
disponga diversamente”.
La legge concilia gli interessi contrapposti: non tutti gli errori determinano
l’annullabilità, ma solo alcuni, che presentino determinati requisiti l’errore è
rilevante solo se è, insieme: essenziale e riconoscibile.
Tipico caso di errore sul motivo: errore di previsione, errore sul valore.
Per determinare l’annullabilità del contratto, non basta che l’errore sia
essenziale: deve essere riconoscibile dall’altro contraente cioè qaundo
una persona di normale diligenza avrebbe potuto rilevarlo (requisito posto a
tutela dell’affidamento).
Errore di vizio: quello che tocca la formazione della volontà (si inserisce
procedimento di valutazione del contratto).
L’errore ostativo può essere del dichiarante stesso (errore nella dichiarazione)
oppure della persona o dell’ufficio da lui incaricati (errore nella trasmissione).
Dolo (come vizio della volontà) è l’inganno nella formazione del contratto: è il
raggiro o la menzogna usati contro un contraente, per indurlo a fare un
contratto.
Alla vittima del dolo si dà tutela più ampia di quella data alla vittima
dell’errore.
16. La violenza
La nullità può scattare in una serie aperta di casi, mentre l’annullabilità scatta
solo nei casi tipici previsti dalla legge.
Differenza che riguarda chi è legittimato a far valere l’invalidità del contratto:
Il rimedio dell’annullabilità può essere applicato solo dalla parte nel cui
interesse la legge lo prevede: non può invocarlo né l’altra parte, né un
terzo e nemmeno il giudice d’ufficio ragione: l’annullabilità serve
l’interesse particolare di quel contraente.
Eccezioni:
Problema quando è nulla una singola clausola del contratto, cade solo la
clausola nulla e il contratto resta valido (nullità parziale) o ne consegue la
nullità dell’intero contratto (nullità totale)?
eccezioni:
4. La risoluzione giudiziale
Come regola, la risoluzione per inadempimento è risoluzione giudiziale:
viene pronunciata dal giudice con la sua sentenza per effetto di essa il
rapporto contrattuale si scioglie: si tratta di una sentenza costitutiva.
5. La risoluzione di diritto
Limiti:
Il rimedio della risoluzione per eccessiva onerosità sopravvenuta opera solo per
i contratti di durata si applica quando, nel corso dell’esecuzione del
contratto si verificano fatti che alterano notevolmente, e a svantaggio di una
parte, l’originario equilibrio economico del contratto stesso = sopravvenienze
La parte svantaggiata può chiedere la risoluzione del contratto requisiti: le
sopravvenienze devono essere:
10. La presupposizione
La presupposizione è una causa di risoluzione del contratto non prevista
specificatamente dalla legge, ma creata e applicata dalla giurisprudenza: si
identifica con una situazione di fatto che entrambe le parti, pur non
menzionandola esplicitamente, hanno considerato come presupposto
fondamentale del contratto, in modo che la sua inesistenza toglierebbe al
contratto la sua base.
Con questo rimedio il contratto si risolve per l’inesistenza o il venire meno del
presupposto su cui le parti hanno fondato il contratto stesso a fondamento
di questo rimedio si indica il principio della buona fede nell’esecuzione del
contratto: le parti devono comportarsi in modo reciprocamente corretto.
Nel diritto privato ottocentesco il contratto si basava sul “dogma della volontà”,
per cui la volontà delle parti condizionava il contratto in modo totale e
assoluto; nel diritto privato moderno la volontà delle parti non ha più questo
valore rigidamente condizionante acquista una sua oggettività.