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Torino, terza serie, anno XV

Poste Italiane SpA - D. L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/04 n. 46) art. 1 commi 2 e 3, Torino n. 1/2009
Spedizione in abbonamento postale

Maggio
2009

Cremazione: .
la legge non basta .
Cimiteri: nuove archittetture, .
nuovi riti, nuovi servizi .
Morire in terra straniera .
Testamento biologico: .
una legge da rifare .
Medicina e narrazione .
TEMI E VOCI DAL MONDO DELLA CREMAZIONE

Sommario Semestrale
realizzato a cura della
Fondazione A. Fabretti

Per una nuova Cremazione: la legge c’è, Fondatore:


cultura cimiteriale ma... non basta 4 Luciano Scagliarini
di Sereno Scolaro Editore:
Fondazione A. Fabretti
Dove vanno i cimiteri? 6 Via E. De Sonnaz 13, 10121 Torino
Presidente:
di Gabriele Righi Sergio Roda
Direttore:
Riflessioni sulla Luciano Scagliarini
nuova ritualità funeraria 8 Caporedattore:
Gisella Gramaglia
di Alessandro Gusman
Comitato di redazione:
I servizi cimiteriali Oddone Camerana, Stefania Chiodino,
Giovanni De Luna, Adriano Favole,
tra presente e futuro: Fabrizio Gombia, Gisella Gramaglia,
il caso di Mantova 10
Marco Novarino, Luca Prestia,
Ezio Quarantelli, Luciano Scagliarini,
di Luca Prestia Marina Sozzi
Direttore responsabile:
Morire in terra straniera 13 Ezio Quarantelli

di Marina Sozzi Segretaria di redazione:


Maria Vittoria Foghino
Hanno collaborato a questo numero:
Giorgio Bert, Fabio Fuolega,
Alessandro Gusman, Gisella Gramaglia,
Guido Peagno, Luca Prestia,
Gabriele Righi, Luciano Scagliarini,
Temi Testamento biologico: Sereno Scolaro, Marina Sozzi

di discussione una legge da rifare 16 Impaginazione:


Dada Effe
di Luciano Scagliarini con un testo di Guido Peagno
Stampa:
Stige, Società Torinese Industrie Grafiche
Medicina e narrazione 19 Editoriali S.p.A., San Mauro Torinese
di Giorgio Bert Redazione:
Via E. De Sonnaz 13, 10121 Torino,
tel. 011/547.005, fax 547.019

Aut. Trib. To n° 4541 del 11/12/92


Terza serie, a. XV, n. 1, maggio 2009
LIBRI Morte cerebrale La tiratura di questo numero è stata
di 8.000 copie.
e trapianto degli organi 22 Poste Italiane SpA - Sped. in abb. post.
di Marina Sozzi D.L. 353/2003 (Conv. in L. 27/02/04 n. 46)
art. 1, commi 2 e 3, Torino n. 1/2009.
Segnalazioni 24 In copertina: Jan van Huysum,
“Natura morta con frutta”, 1682-1749,
Rijksmuseum, Amsterdam.
Corrispondenza, manoscritti e pubblicazio-
ni devono essere indirizzati alla direzione.
Gli articoli rispecchiano soltanto il pensiero
NOTIZIARIO Fondazione Ariodante Fabretti 25
dell’autore e non impegnano la direzione.
È vietata la riproduzione anche parziale
Federazione Italiana di articoli e immagini.
Gli articoli, anche se non pubblicati, non si
per la Cremazione 27 restituiscono.
Pubblicazione non in vendita, destinata a
Istituzioni, Enti Culturali e di Volontariato e
RIFLESSIONI Il cimitero è ancora un tabù? 31 ai loro Associati.

di Gisella Gramaglia
I n questo numero di “Confini” possiamo riconoscere
due “assi” principali di riflessione e discussione:
il primo riguarda funzioni e criticità del cimitero
contemporaneo (e per estensione alcune nuove
Editoriale
problematiche connesse al morire); il secondo,
invece, ruota intorno alla malattia e, soprattutto,
ai problemi della fine-vita, da qualche tempo
al centro di un dibattito molto aspro.

Se l’apertura, con l’intervento di Sereno Scolaro, si muove nel concreto una media realtà urbana,
è dedicata alla confusione normativa che ancora su quali servizi investe, quali obiettivi si propone.
circonda la dispersione delle ceneri (e anche il loro Il discorso su malattie e fine-vita si apre con una precisa
più semplice affidamento), le successive riflessioni presa di posizione, a firma di Luciano Scagliarini
di Gabriele Righi e di Alessandro Gusman e, in certa e Guido Peagno, sul provvedimento, recentemente
misura, anche il pezzo di Marina Sozzi affrontano approvato dal Senato, che disciplina il cosiddetto
da punti di vista diversi il ruolo e in particolare testamento biologico. L’argomento è controverso,
il futuro delle istituzioni cui la nostra società delega ma quella che si avvia a diventare legge dello Stato
le pratiche che accompagnano la morte. è indiscutibilmente molto lontana dalle aspettative e dalle
Righi si interroga sul cimitero come “spazio” richieste del mondo laico e del movimento cremazionista.
da reinventare e comunque da sottrarre all’avvilente Giorgio Bert, poi, ci racconta invece che cos’è
dimensione di una “terra di nessuno”. la medicina narrativa, un nuovo approccio in cui la voce
La “città della morte” deve ridiventare oggetto del paziente in quanto soggetto unico e irripetibile
di una progettualità collettiva, che ne garantisca ha la stessa importanza di quella del medico. È pure
la funzionalità e l’efficienza, ma che sappia anche questo un modo di difendere la dignità del malato.
valorizzarne il potenziale simbolico e culturale Va infine ricordata la lunga recensione che sempre
e la capacità di accogliere “amichevolmente” il visitatore. Marina Sozzi ha dedicato a un libro che riflette
Il testo di Gusman si sofferma invece sul modo sulla definizione di morte cerebrale e sulle questioni
in cui tende oggi a manifestarsi l’espressione del ricordo che vi sono connesse. Si tratta di un tema importante,
e l’elaborazione del lutto. L’individualizzazione non a caso recentemente oggetto di diversi interventi:
delle tombe è un fenomeno che si è molto intensificato esso ci riporta al cuore di molti problemi bioetici
nell’ultimo decennio, forse anche a causa dell’indebolirsi connessi con il termine della vita.
di una ritualità condivisa. Non sempre assume
forme apprezzabili, ma è sempre un sintomo
che merita di essere studiato e interpretato. La nostra solidarietà
Marina Sozzi introduce una problematica diversa,
ma strettamente connessa. Ragiona infatti sui problemi
alle vittime del terremoto
legati alla morte che avviene in terra straniera, Mentre questo numero va in stampa,
soprattutto se il Paese che accoglie è caratterizzato da
un forte terremoto ha parzialmente distrutto la città
una matrice culturale e religiosa diversa. È ovviamente
dell’Aquila e parecchi centri vicini.
il caso dei molti immigrati, soprattutto extracomunitari,
A chi è stato tanto duramente colpito va la solidarietà
che vengono a lavorare e a vivere in Italia e che sono
figli di tradizioni assai lontane dalle nostre. Si tratta,
di “Confini” e dei cremazionisti italiani.
in larga misura, di problemi nuovi, per cui esiste una In un momento così drammatico il solo motivo
casistica forse ancora limitata, ma è urgente trovare un di consolazione è il grande senso di solidarietà
modo corretto di affrontarli. Anche per questa via passa che ha affratellato tutti gli italiani, cancellando
infatti l’integrazione degli stranieri nella nostra comunità. almeno per qualche giorno divisioni, ostilità,
Sempre a questo ambito di problemi possiamo riportare differenze (anche legittime).
l’interessante intervista che Luca Prestia ha fatto Ci auguriamo che esso rappresenti un “pegno”
al responsabile della società che gestisce i servizi per la lunga e difficile stagione della ricostruzione.
cimiteriali di Mantova: essa ci permette di capire come

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Per una nuova
cultura cimiteriale

Cremazione: la legge
c’è, ma... non basta
Esiste una legge nazionale, che di fatto rimanda per molte materie “sensibili”
a disposizioni regionali. Ma non tutte le Regioni hanno legiferato
e d’altra parte, quando l’hanno fatto, hanno spesso adottato criteri difformi.

! di Sereno Scolaro dello Stato, attinenti all’ordinamen- regionale sufficientemente unitaria,


Commissione Funeraria Federutility SEFIT to civile, ma anche ai diritti civili e emanata nel 2007.
Responsabile tecnico SEFIT sociali che devono essere garantiti Paradossalmente, inoltre, nelle le-
su tutto il territorio nazionale. gislazioni regionali emerge – come
È accaduto, inoltre, che gli approc- caratteristica comune – l’assenza di
ci delle Regioni al tema della cre- una dimensione regionale. In alcuni

L e vicende che hanno riguarda-


to l’attuazione della legge sulla
cremazione n. 130 del marzo 2001
mazione siano stati diversi, per non
dire disomogenei. Alcune (Lom-
bardia, Emilia Romagna, Marche,
casi vi è stata un’attribuzione di tito-
larità al Comune in cui è avvenuto il
decesso, senza considerare il fatto
sono ben note. Le disposizioni degli Puglia) hanno regolato tutto il com- che sovente quest’ultimo non è
articoli dal 4 all’8 (che riguardano le plesso delle attività necroscopiche, significativo e gli atti e i comporta-
tariffe della cremazione, la program- funebri e cimiteriali, mettendo la cre- menti dei cittadini (conservazione,
mazione regionale di costruzione e mazione all’interno di questa più dispersione, affido ecc.) avranno di
gestione dei crematori, l’informazio- ampia materia; altre (Piemonte, Li- fatto luogo in un altro Comune.
ne da dare ai cittadini e le norme guria, Friuli Venezia Giulia, Toscana, Soprattutto, cioè, non si è riflettuto
tecniche ai fini della tutela dell’am- Umbria, Lazio, Campania) sono in- sul fatto che la cremazione, come
biente) sono entrate in vigore nor- tervenute solo sulla regolamentazio- le diverse destinazioni delle ceneri,
malmente. Le innovazioni più signi- ne della cremazione, mentre la Valle riguardano i diritti delle persone a
ficative della legge, quelle concer- d’Aosta si è limitata a normare la disporre post mortem del loro cor-
nenti la dispersione delle ceneri, “destinazione” delle ceneri. po o di quello dei familiari, così che
hanno invece subito un rinvio. Talvolta, l’interpretazione regionale sovente non è possibile dare se-
Nel frattempo, altre modifiche, è stata molto distante dallo spirito guito alle scelte dei cittadini all’in-
quelle al Titolo V della parte secon- della legge e spesso frutto di ap- terno dello stesso Comune, e nep-
da della Costituzione, hanno deter- procci superficiali, che hanno in al- pure all’interno della medesima
minato, in materia di cremazione, cuni casi portato a gravi conse- regione. Si pensi, ad esempio, all’i-
una nuova competenza, non più guenze. In Piemonte, ad esempio, potesi di dispersione delle ceneri in
statale ma regionale (in quanto la nel 2003 è stata frettolosamente mare, presa in considerazione da
cremazione rientrerebbe nell’ambi- approvata una legge regionale, Regioni sprovviste di litorali marittimi.
to della “tutela della salute”). In sulla scorta di quella lombarda: una O anche all’affido delle ceneri a un
realtà, i principi e le norme degli legge internamente contraddittoria, familiare, che non necessariamente
articoli 2 e 3 della legge del 2001 critica al punto da venire sospesa risiede nella regione dove è morto il
non rientrano certo nell’ambito dal Presidente della Giunta, evento suo parente. Così che, talvolta, ci
della tutela della salute, di compe- che ha provocato un ritardo di altri si trova in situazione di conflittuali-
tenza regionale, quanto piuttosto quattro anni prima che si potesse tà tra le norme vigenti nel luogo del
tra quelli, di competenza esclusiva approdare a una nuova legge decesso e quelle in vigore nel

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Per una nuova
cultura cimiteriale

Jan Davidsz. de Heem, “Natura morta con libri”, soggetti potrebbe mantenere l’uni- mazione alle tradizioni di quelle aree.
1628, Mauritshuis, L’Aja. cità dell’urna (senza ledere il princi- In sintesi, la situazione eterogenea
pio dell’individualità e individuabili- di fronte alla quale oggi ci si trova
tà delle ceneri) qualora i diversi non facilita il compito di chi la deve
soggetti affidatari coabitassero. affrontare: l’aspetto più critico è
luogo di dispersione o di affido. Mentre, in assenza di coabitazione, quello delle spiegazioni da dare ai
Inoltre, alcune legislazioni regionali si dovrebbe fare ricorso a una sorta familiari, a cui bisogna offrire una
hanno introdotto norme relative a un di assurda “turnazione”. motivazione plausibile per le diver-
“senso comunitario della morte”, pre- Tra le Regioni che non hanno ancora sità di trattamento che risultano da
vedendo di conservare memoria dei adottato proprie leggi regionali, pre- tale varietà normativa. Cosa non
cremati che avevano optato per la valgono quelle del Sud (a parte facile, visto che faticano a compren-
dispersione, con l’ovvia conseguen- Campania e Puglia), il che è signifi- dere anche i soggetti che dovrebbe-
za di rendere inefficace, di fatto, l’e- cativo, dal punto di vista culturale, ro essere avvezzi all’applicazione di
spressione di volontà del defunto. come lo è l’assenza di impianti di cre- leggi e regolamenti.
Uno dei casi, poi, che meglio evi- mazione (con l’eccezione di Bari e Invece di far continuamente nasce-
denziano la complessa e spinosa delle isole che possono essere con- re problemi di disomogeneità e
situazione che deriva dall’eteroge- siderate come realtà a sé stanti). frammentarietà, si dovrebbe, a pro-
neità delle leggi, è la previsione di Infatti, nelle regioni del Sud, le rituali- posito della cremazione e della
una legge regionale della Toscana tà che concernono la morte e i defun- dispersione, poter parlare di diritti
che considera, senza averla peral- ti attribuiscono un ruolo prevalente civili e sociali, che devono essere
tro regolamentata, la possibilità di alle ossa, più che al corpo: si potreb- garantiti su tutto il territorio nazio-
un affidamento delle ceneri “a più be forse prendere in considerazione nale: questa è la percezione dei cit-
soggetti”: legge che apre una pro- la possibilità di raccogliere le ossa tadini che sono interessati all’appli-
spettiva affatto nuova, che era calcinate risultanti dalla cremazione, cazione della legge 130, e questo è
assente nella legge 130 del 2001, ammettendo anche urne-ossario anche ciò che probabilmente riten-
ossia la potenziale ripartibilità delle accanto alle urne cinerarie. Una tale gono giusto i movimenti e le orga-
ceneri. Certo, l’affidamento a più iniziativa potrebbe avvicinare la cre- nizzazioni cremazioniste.

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Per una nuova
cultura cimiteriale

Dove vanno i cimiteri?


I cimiteri monumentali sono tornati a essere oggetto di interesse e di attenzione.
È però fondamentale che si torni a riflettere sul cimitero in generale, che altrimenti
rischia di diventare una specie di “terra di nessuno”.
Ripensare e riprogettare il cimitero contemporaneo è un compito che la società italiana,
nelle sue molte articolazioni, deve assumersi al più presto.

! di Gabriele Righi Questa situazione dipende in gran disordinato, senza un quadro piani-
Commissione Funeraria Federutility SEFIT parte dall’aver adottato la tumula- ficatorio, spesso senza relazioni tra
Responsabile gruppo zione come pratica dominante, e parti nuove e vecchie. Sorge imme-
di lavoro “CREMAZIONE”
dalla cultura impoverita della morte diato il parallelo con la crescita delle
che a essa si è associata: anche gli città: è difficile individuare nei nuovi
episodici “cimiteri d’autore” non reparti tracce di ricerca progettuale.
hanno sostanzialmente modificato Tuttavia, la tumulazione, in prospet-

È innegabile che negli ultimi anni


sia cresciuta l’attenzione nei
confronti dei cimiteri. È un’attenzione
il quadro complessivo.
Noi abbiamo culturalmente, e spes-
so anche fisicamente, abbandona-
tiva, sarà fortemente ridimensiona-
ta per effetto dell’aumento delle cre-
mazioni.
che è rappresentata dalla (ri)scoperta to i cimiteri. Un primo tema su cui riflettere è co-
dei cimiteri monumentali per i quali si Il grafico allegato sulla frequenza me inserire le cellette cinerarie al-
usa spesso l’espressione “musei a delle visite ai cimiteri (che riporta i l’interno degli attuali luoghi cimite-
cielo aperto”. Su di essi è abbastanza risultati di un’indagine campionaria riali, facendo in modo che gli spazi
facile trovare pregevoli pubblicazioni telefonica condotta da IPR a Parma a esse destinati abbiano pari digni-
– anche recenti –, guide e finanche nell’estate del 2008 all’interno di tà con quelli riservati ai loculi, e non
siti dedicati, visite guidate e manife- una ricerca multiscopo sui servizi siano spazi di risulta. Siamo ancora
stazioni culturali. pubblici locali esternalizzati) testi- in tempo per far sì che la progetta-
Visitandoli, è facile rilevare il contra- monia la crescente desuetudine di zione dei manufatti per i cinerari
sto tra le parti storico-monumentali quest’usanza, soprattutto tra i gio- sfugga alla serialità, e non sia quin-
(quelle costruite fino ai primi decen- vani. I cimiteri non fanno parte della di lasciata ai fornitori di manufatti
ni del secolo scorso) e gli amplia- vita quotidiana. Visitiamo i cimiteri industriali. Se così non accadrà, la
menti successivi, in particolare ogni tanto “per dovere” e i Comuni tentazione di fare cimiteri-cinerario
quelli dal secondo dopoguerra. spendono (non investono) per i distinti da quelli di loculi sarà molto
Infatti, da luoghi che con le loro ar- cimiteri “per dovere”, ma in modo forte, e si cercheranno soluzioni al-
chitetture, le loro sculture, i loro sim- sempre più insufficiente. ternative ai cimiteri, anche sulla ba-
boli, le loro epigrafi restituiscono si- La domanda a cui intendo dare una se delle norme recenti. I limiti di que-
gnificati e racconti, si passa a “non- risposta in questo breve articolo, o ste soluzioni sono evidenti, poiché
luoghi”: spesso anonimi contenitori in meglio la domanda per la quale allontanerebbero (dal punto di vista
cui prevale la serialità e l’assenza di si- vorrei fornire alcuni spunti di rifles- spaziale e anche culturale) i mem-
gnificati, unicamente pensati dal pun- sione, è la seguente: “Cosa può bri di una stessa famiglia che opta-
to di vista funzionale; luoghi che non fare l’architettura per evitare o con- no per la cremazione da quelli che
invitano a essere visitati, se non per trastare l’abbandono dei cimiteri?”. preferiscono essere tumulati.
senso del dovere, e in cui è difficile I cimiteri oggi sono edifici di loculi, La diffusione della cremazione può
instaurare relazioni interpersonali. cresciuti in modo incrementale e essere, invece, un’occasione per

6 Confini 1/2009
Per una nuova
cultura cimiteriale

pensare alle unità costruttive in fun- occorre considerare, però, ciò che manufatti, prima di pensare a nuo-
zione delle famiglie, e non dell’indi- accade non solo all’interno delle ve costruzioni.
viduo, come sono oggi i manufatti mura perimetrali dei cimiteri, ma La sfida è quella di utilizzare gli
di loculi per effetto della scarsità anche nelle parti esterne, ripensan- spazi cimiteriali e quelli circostanti
(un discorso analogo può essere do le relazioni con la zona intorno e per ridare una rappresentazione
fatto anche per le cellette ossario); con il resto della città. Le aree cir- alla dimensione sociale del lutto e
e anche i loculi potrebbero essere costanti, laddove ancora esistenti, della perdita. Penso ad esempio a
riconvertiti in cinerari di famiglia. possono diventare luoghi da ripen- dare significato alla toponomastica
Un’altra questione che si apre è sare per “aprire” i cimiteri alla città, cimiteriale.
legata alla tendenza che sembra rivedendone i “confini”. Inoltre, credo che si debbano offrire
emergere anche nel nostro paese a In quest’ottica, si possono ritrovare nuovi elementi per modificare con-
costruire funeral home e strutture spazi di intervento anche nell’ambi- suetudini e pratiche in una dimen-
per il commiato private. In questo to di ciò che è già costruito, inse- sione maggiormente collettiva sen-
modo si aggiungeranno altri spazi rendo fuori e dentro i cimiteri ele- za per questo perdere il simbolismo
dedicati al lutto, diversi dai cimiteri, menti di arredo urbano, utilizzando- dei gesti. Occorre veramente af-
che diverranno appannaggio delle li per favorirne e migliorarne la frui- frontare scalate per portare un fiore
imprese di onoranze funebri. bilità. Arredi per una passeggiata e sulla lapide di un nostro caro? Non
La suggestione che ne deriva, per per una sosta con l’uso del verde, possiamo pensare a elementi che
chi teme che l’abbandono dei cimi- di fontane, di sculture, di gazebo, di consentano di deporre fiori in modo
teri sia un impoverimento culturale spazi per i bambini, con l’inseri- collettivo? La luce votiva non può
e identitario, è quella di (ri)portare mento di piazzette con panchine, essere proposta in modo diverso,
questi luoghi nei cimiteri, facendoli percorsi ciclabili interni/esterni. senza utilizzare singoli lumini?
diventare accoglienti luoghi del In altre parole, si tratta di tentare di Sarebbe interessante, sui temi so-
commiato oltre che della memoria, fare dei cimiteri elementi della qua- pra richiamati, lanciare dei concor-
(ri)funzionalizzandoli a questo fine. lità urbana, riqualificando l’esisten- si di idee, sia a livello locale, che
Per avere un luogo accogliente te, se necessario abbattendo dei nazionale.

FREQUENZA DI VISITA
Nel corso dell’ultimo anno le è capitato di andare al cimitero:
60 59

50
45
43
40
40
35 36
34
32 31 32
30 27
21 21
20
15 14 15
11 12 12
9
10 7 6
4
2 1 3 1 1 1 1 2 1 1
3 3 3
0
TUTTI I GIORNI PIÙ VOLTE UNA VOLTA UNA VOLTA QUALCHE VOLTA, MAI
ALLA SETTIMANA ALLA SETTIMANA AL MESE SOLO
OCCASIONALMENTE

Totale Maschi Femmine Giovani Adulti Anziani

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Per una nuova
cultura cimiteriale

Riflessioni sulla
nuova ritualità funeraria
In controtendenza rispetto alla progressiva spersonalizzazione dei cimiteri,
a partire dagli anni ’80 si è affermata una pratica di individualizzazione delle tombe,
divenuta molto marcata nell’ultimo decennio.
È un fenomeno positivo, ma che dipende anche dall’indebolirsi di una ritualità condivisa.

! di Alessandro Gusman contemporanea. Come hanno di- La lapide in particolare può espri-
Università di Torino mostrato molti studi, il cimitero nel mere identità culturale, credenze
corso del ’900 è divenuto sempre religiose, status sociale, tratti del
più uno spazio funzionale e para- carattere del defunto, ma anche far
residenziale, confinato ai margini trasparire la cura che la famiglia ha

I n La morte e l’Occidente Vo-


velle scriveva che nei riti fune-
bri è possibile cogliere un equilibrio
del centro abitato non più solo da
un punto di vista fisico, ma anche
da quello culturale. I cimiteri con-
della tomba e la frequenza con cui
essa viene visitata.
Concepito come uno spazio funzio-
incerto tra vecchio e nuovo, l’emer- temporanei, salvo poche eccezioni, nale, il Cimitero Parco di Torino si
gere di originalità che spesso non si evocano soprattutto la mancanza caratterizza per la serialità, soprat-
ha il coraggio di chiamare con il lo- di spazio. tutto nelle aree adibite a loculi.
ro nome: nuovi riti. Proprio il punto di vista di chi frui- Date queste premesse, sarebbe
Il Cimitero Parco di Torino, pur con sce del cimitero come visitatore, e facile concludere che uno spazio di
la sua storia relativamente breve (è gli “usi” che le persone fanno dei questo genere sia marcato da una
stato aperto nel 1972), è un buon loculi che sono dati in concessione, quasi totale anonimità. Osservando
esempio per osservare le trasfor- aiutano a chiarire come il cimitero, le trasformazioni avvenute nei
mazioni che la ritualità funebre ha e in particolare la tomba individua- decenni nelle decorazioni e nelle
subito nel corso degli ultimi decen- le, continuino nonostante tutto a iscrizioni lapidarie si nota invece
ni. Un modo per descrivere questi essere oggetto di pratiche rituali una chiara tendenza a una pro-
cambiamenti è analizzare le lapidi, volte alla costruzione di significati. gressiva personalizzazione e indi-
le decorazioni e gli epitaffi, elemen- Il cimitero è infatti uno spazio vidualizzazione del loculo.
ti in grado di generare individualiz- costantemente “in costruzione”, Le lapidi risalenti agli anni ’70 sono
zazione anche in un contesto piut- trasformato dall’azione degli indivi- pressoché tutte identiche, anche
tosto “spersonalizzante”, in cui a dui; se a livello collettivo esso offre per le regole al tempo imposte dal-
prevalere è la serialità dei loculi, l’opportunità di creare una rappre- l’amministrazione comunale in fatto
disposti a migliaia nelle costruzioni sentazione spaziale della società, a di uso di colori, caratteri e immagi-
a due o tre piani che caratterizzano quello individuale la cura della ni. Gli epitaffi sono semplici – limi-
l’architettura funeraria recente, tomba, e tutte le pratiche che vi tati a un “Riposa in pace”, o “I tuoi
volta più alla funzionalità dello spa- sono connesse, sono al tempo cari” – quando non sono assenti.
zio che alla conservazione della stesso un modo per mantenere A partire dagli anni ’80 si iniziano a
memoria, per non dire alla bellezza viva la memoria della persona osservare alcuni elementi di diffe-
estetica del luogo. amata, e per definire e mantenere renziazione individuale, per esem-
Questa situazione riflette, almeno una rappresentazione dell’identità pio nell’uso di fotografie di dimen-
in parte, la mancanza di una “cultu- del defunto e di chi si prende cura sioni maggiori, e a colori. Gli epitaf-
ra cimiteriale” nella società italiana del loculo. fi rimangono simili a quelli del pe-

8 Confini 1/2009
Per una nuova
cultura cimiteriale

riodo precedente, ma in alcuni casi diventa la cifra caratteristica dei ne memoriale della loro esperienza
si nota il tentativo di rendere in loculi. Le fotografie digitalizzate di vita quotidiana condivisa con chi
poche, semplici parole, i tratti del vengono trasformate, inserendo è morto, conferendo un senso di
carattere del defunto. sfondi di paesaggi o simboli; le continuità tramite il ricorso a ogget-
La tendenza alla personalizzazione iscrizioni differiscono enormemente ti e parole.
diventa molto evidente nel corso non solo nei contenuti, sempre più Le lapidi e i loculi sono così un
degli anni ’90, quando le decorazio- personali, ma anche nei caratteri e “ritratto” del defunto, uno spazio da
ni si fanno estremamente diversifi- nei colori: non più nero e oro, gli personalizzare evidenziando i tratti
cate. Le fotografie mostrano spesso unici presenti negli anni ’70 e ’80, distintivi della persona. Nell’emer-
il defunto in contesti familiari, vesti- ma giallo, blu, rosso, azzurro ecc. gere di queste nuove forme di
to con abiti quotidiani, cercando di Al posto delle poche frasi codificate “culto dei morti” rimangono aperte
far dire all’immagine qualcosa della si trovano ora lunghe iscrizioni, alcune questioni di grande impor-
sua vita. Anche le decorazioni delle poesie, citazioni letterarie. La tanza. Se da un lato l’individualiz-
lapidi diventano più diversificate, tomba diventa così l’espressione zazione può essere vista come un
con il ricorso a vari tipi di immagini dell’unicità della persona defunta, fenomeno positivo, che afferma la
religiose (figure di santi, volto di della sua singolarità, che viene volontà di conferire un’identità al
Cristo...), a luci e vasi di dimensioni mantenuta anche dopo la morte. In defunto in uno spazio piuttosto ano-
e forme diverse. Ma a colpire di più molti casi questo permanere dell’i- nimo, dall’altro ci si può infatti chie-
è la differenza introdotta in questi dentità della persona è evidente dere quanto queste trasformazioni
anni negli epitaffi; le semplici e ripe- anche nel fatto che si continua a siano anche il risultato di influenze
titive formule del periodo preceden- portare sulla tomba non solamente derivanti dai mass media (per
te lasciano posto a frasi evocative fiori, ma cartoline, biglietti, piccoli esempio nell’uso del linguaggio e
della vita e della personalità del doni (cioccolato, sigarette, pelu- dei simboli), e quanto esprimano il
defunto, più intime, in cui spesso i che...) e simboli (sciarpe di squadre vuoto creato dall’indebolirsi di una
riferimenti sono personali. di calcio, medaglie...). Nel ricostrui- ritualità condivisa, che lascia spazio
È però nelle sezioni più recenti del re l’identità del defunto, parenti e a forme nuove e personalizzate di
cimitero che la personalizzazione amici ricreano una rappresentazio- espressione della memoria.

Circolo di Massys,
“Geronimo”,
ca, 1520,
Kunstmuseum,
Düsseldorf.

Confini 1/2009 9
Per una nuova
cultura cimiteriale

I servizi cimiteriali
tra presente e futuro:
il caso di Mantova
Abbiamo intervistato il dirigente responsabile di TEA, la società per azioni che a Mantova
gestisce i cimiteri e i servizi connessi (e molto altro). Ecco come opera una struttura che appare
attenta ai bisogni dei cittadini, ma è anche impegnata sul fronte dell’innovazione tecnologica.
! di Luca Prestia nutenzione delle aree verdi e cimi- R. Prima del nostro coinvolgimento
teriali, la progettazione, la realizza- il Comune gestiva il servizio in ma-
zione e la manutenzione dei manu- niera diretta tramite proprio perso-
fatti (compresi i loculi, le recinzioni in nale, parte del quale è successiva-

C omincerei questa intervista


con qualche informazione di
carattere generale, per dare modo
ferro, l’impiantistica in generale), l’il-
luminazione votiva, l’automazione
dei cancelli, lo sgombero della neve,
mente passato alle nostre dipen-
denze. Nel corso degli anni, grazie
allo sviluppo dell’attività di crema-
ai nostri lettori di conoscere un po’ lo smaltimento dei rifiuti cimiteriali. I zione e a un’ottimizzazione delle
più da vicino la realtà gestionale dei servizi or ora descritti vengono gesti- risorse aziendali, l’attività è passa-
cimiteri della città di Mantova, che ti a Mantova, con la cura dei tre cimi- ta da un risultato economicamente
conta – in base agli ultimi rileva- teri cittadini, ma anche in altri comu- deficitario a un sostanziale riequili-
menti statistici – una popolazione di ni, come per esempio Suzzara. brio. Nel corso degli anni il nostro
poco inferiore ai 48.000 abitanti. impegno è stato diretto alla qualifi-
Ci siamo rivolti a Marzio Malagutti, D. Oltre a quelli cimiteriali, la TEA è cazione del patrimonio cimiteriale,
dirigente responsabile della TEA, anche incaricata della gestione di per esempio attraverso il recupero
ingegnere con un passato profes- altri servizi per conto dell’ammini- dei manufatti storici presenti, o
sionale che lo ha visto precedente- strazione? all’offerta di servizi di qualità. Il la-
mente impegnato all’interno dell’am- R. Sì, la società si occupa anche voro di razionalizzazione dell’esi-
ministrazione comunale di Mantova della gestione dei servizi pubblici stente è stato inoltre agevolato e
nel settore dei lavori pubblici. locali, dall’acqua alla raccolta dei supportato dall’informatizzazione di
rifiuti, alla distribuzione del gas; tutte le procedure amministrative.
D. Cosa è la TEA? e da quanto tem- direttamente o attraverso società
po questa società si occupa della controllate, il gruppo TEA opera su D. Potete quantificare il volume di
gestione dei cimiteri di Mantova? tutto il ciclo dell’acqua, dell’energia lavoro che vi impegna su base
R. TEA – acronimo di Territorio, e dell’ambiente su un’area assai annua?
Energia, Ambiente – è una società vasta della provincia. R. Nel 2008 abbiamo curato, solo
per azioni nata dalla trasformazione presso il cimitero Monumentale di
dell’azienda municipalizzata di D. Che tipo di situazione (in termini Borgo Angeli – che tra tombe di
Mantova. Dal 1994 cura la gestione gestionali e di funzionamento dei famiglia, cappelle, loculi, ossari, e
completa dei servizi cimiteriali, da cimiteri cittadini) avete ereditato al campi a terra ha una capienza di
quelli rivolti alla persona (come le momento dell’assunzione dell’inca- poco superiore ai 60.000 posti –, l’e-
operazioni di sepoltura, di crema- rico? e, soprattutto, cosa ritenete sia secuzione di circa 600 operazioni
zione, di esumazione e di estumula- mutato – dal vostro punto di vista, cimiteriali, delle quali 85 erano inu-
zione) a quelli legati al patrimonio naturalmente – da quando siete stati mazioni e 220 tumulazioni; le cre-
cimiteriale quali la pulizia e la ma- investiti di questa gestione? mazioni, invece, sono state 3.756,

10 Confini 1/2009
Per una nuova
cultura cimiteriale

2.450 delle quali relative a salme e


la restante parte a esiti inconsunti.
Lo scorso anno, inoltre, ci ha visti Il cimitero
impegnati nella realizzazione del
nuovo forno crematorio, di 26 nuove
Monumentale di Mantova
tombe di famiglia e di 4 cappelle.

La città di Mantova è dotata Mantova-Cremona, nei pressi


Buona parte dei lettori del nostro
di tre cimiteri cittadini, tra i quali di Borgo Angeli. Il cimitero
giornale è interessata (perlopiù per
il Monumentale, la cui storia Monumentale di Mantova,
ragioni professionali) a conoscere
ricalca perfettamente quella la cui facciata è stata progettata
quali siano le problematiche e i punti
di molti altri siti italiani dall’architetto Ernesto Pirovano
di forza che caratterizzano il lavoro
ed europei che, a cavallo (1866-1934), è oggetto
di gestione di chi viene di volta in
tra ’700 e ’800 di interesse turistico
volta intervistato: si tratta di aspetti
(in seguito all’entrata in vigore anche perché al suo interno
importanti che, se enucleati, sono in
della legislazione napoleonica), è possibile ammirare opere di
grado di diventare dei riferimenti per
vennero definitivamente autori come l’architetto e
eventuali miglioramenti cui altre
allontanati dai centri abitati: scultore Aldo Andreani
realtà italiane possono guardare.
a partire dal 1797, infatti, (1887-1971), lo scultore
Per questa ragione le rivolgo ades-
il Monumentale trovò la propria Carlo Cerati (1865-1948)
so una serie di domande allo scopo
definitiva collocazione lungo e lo scultore Giuseppe Menozzi
di inquadrare questi aspetti del
l’asse stradale (1895-1966).
vostro lavoro.
www.teaspa.it/attivita/altri_servizi/servizicimiteriali/borgoangeli/cimiteromantova/
D. Come certamente sapete, il rap-
porto cittadini/operatori (interratori,
custodi ecc.) non è sempre fluido o ne finalizzati da una parte al miglio- raggiunti relativamente alla puntua-
privo di tensione: potete illustrarci ramento di un servizio essenziale lità, all’organizzazione e alla tra-
brevemente qual è il tenore di tale per la comunità, dall’altra ad accre- sparenza del lavoro effettuato.
rapporto all’interno dei cimiteri a voi scere il livello di consapevolezza nei
affidati? soggetti che svolgono incarichi D. Un altro tema di fondamentale
R. Ormai da diversi anni, a scadenza effettivamente caratterizzati da un importanza che emerge quando si
periodica, effettuiamo “sul campo” alto investimento emotivo? parla di gestione cimiteriale riguar-
delle indagini di qualità del nostro R. Qualità e sicurezza del servizio da l’idea che la comunità nutre, nel
servizio. Tra i parametri verificati at- offerto vengono particolarmente suo complesso, nei confronti del
tribuiamo grande valore proprio ai curate attraverso un’attività conti- proprio cimitero e di come questo
rapporti del personale con il pubbli- nua di formazione promossa e viene gestito (un luogo che riveste
co. Allo scopo di agevolare tali con- organizzata dalla nostra direzione un ruolo complesso, che si gioca
tatti, oltre ad attività amministrative delle risorse umane. Ciò ha con- sul piano dell’emotività, della
garantite 7 giorni su 7, presso il sentito di redigere procedure pun- memoria da salvaguardare, della
cimitero Monumentale è presente tuali a miglior garanzia del lavoro sua organizzazione che deve ten-
un’attività di portineria che fornisce svolto dagli addetti, ma anche a dere anche a un miglioramento
non solo informazioni, ma accoglie maggior tutela dei visitatori. estetico-architettonico): cosa mi
anche segnalazioni, reclami e ri- può dire a questo proposito? i feed-
chieste di vario genere. D. E quindi, in sintesi, che risultati ave- back che ricevete dalla cittadinan-
te ottenuto finora in tale direzione? za sono positivi o negativi? e, in
D. Proprio per cercare di sopperire R. Dal punto di vista della sicurezza quest’ultimo caso, quali sono i mo-
a qualunque attrito potesse sorgere abbiamo ottenuto risultati certa- tivi di maggior malcontento cui sie-
in questo ambito, avete mai preso mente importanti per lo svolgimen- te chiamati a dare risposta?
in considerazione l’idea di offrire ai to di tutte le attività cimiteriali. R. Siamo consapevoli del valore che
vostri dipendenti corsi di formazio- Margini significativi si sono inoltre questo luogo riveste per la memoria

Confini 1/2009 11
Per una nuova
cultura cimiteriale

del singolo ma anche per quella R. Tra i progetti più significativi R. La consegna delle ceneri alle im-
della collettività, la quale vi si ricono- segnalo lo sviluppo del sistema in- prese viene effettuata direttamente
sce anche per gli elementi storico- formatico che ci consentirà di atti- presso gli uffici, mentre nel caso della
artistici ivi racchiusi. A tale riguardo, vare il servizio di teleprenotazione partecipazione dei dolenti è offerta la
ricordo la pubblicazione di un volu- dei funerali in arrivo presso il cimi- possibilità di utilizzare un locale atti-
me, Pietre della memoria, e di un tero. Vorremmo poi dotare gli in- guo o anche la sala del Commiato
apposito percorso artistico tra le gressi del Monumentale di sistemi qualora il numero delle persone pre-
tombe di maggior pregio ospitate al di controllo e di accesso regola- senti dovesse risultare elevato.
Monumentale. I dati delle indagini mentato dei veicoli per mezzo del-
precedentemente citate ci hanno l’utilizzo di badge appositi. Saremo, D. Mi pare dunque di capire che il
sempre confortato poiché sia il per- infine, impegnati nel potenziamen- cimitero da voi gestito sia dotato di
sonale sia il servizio di gestione to dell’impianto di cremazione con una sala per la cerimonia del Com-
hanno registrato perlopiù il consenso la realizzazione di un secondo miato. Quest’ultima viene organiz-
dei visitatori. Naturalmente abbiamo forno, così da riuscire a offrire alla zata per tutti i funerali?
anche ricevuto alcune osservazioni, cittadinanza l’opportunità di proce- R. Le sale del Commiato di cui
per esempio in merito all’attività di dere alla cremazione immediata- disponiamo sono due. Attualmente,
raccolta delle foglie nel periodo mente dopo lo svolgimento della tenuto conto della richiesta del tutto
autunnale, che sembra non bastare cerimonia funebre e, nelle 24 o 36 modesta, queste sono unite in un
mai (essendo il cimitero dotato di ore successive, provvedere alla unico spazio, ma possono tuttavia
fitte alberature, prevalentemente consegna delle ceneri ai parenti. essere suddivise per mezzo di una
tigli). Inoltre, un’altra fonte di preoc- separazione mobile con elevate ca-
cupazione riguarda i furti dei fiori, D. Chiuderei l’intervista proprio su ratteristiche fonoassorbenti. Le sale
purtroppo sempre troppo frequenti. quest’ultimo aspetto. Vorremmo in- del Commiato sono in ogni caso
fatti sapere se la consegna delle disponibili per tutte le cerimonie
D. Quali sono, in linea generale, gli ceneri ai parenti viene effettuata funebri per le quali ne viene fatta
interventi più importanti che avete durante una cerimonia apposita. Se richiesta. Allo scopo, i funerali desti-
intenzione di rendere operativi nel sì, qual è il luogo da voi destinato a nati alla cremazione sono accolti con
prossimo futuro? tale scopo? un intervallo minimo di 20 minuti.

Allievi di Evaristo Baschenis


(1617-1677),
“Natura morta con strumenti musicali”,
Wallraf Richetz Musem, Colonia.

12 Confini 1/2009
Per una nuova
cultura cimiteriale

Morire in terra straniera


Questa è l’esperienza che tocca in sorte a molti degli immigrati che hanno raggiunto
il nostro paese. Dietro di essa si annidano rilevanti problemi umani, religiosi e culturali.
Dobbiamo imparare a individuarli, a interpretarli e a risolverli
con spirito di reciproca collaborazione, nell’interesse di una pacifica convivenza.

! di Marina Sozzi ri che si occupano di servizi cimite- galese, che riunisce a Torino i
riali, riuscire a cogliere la diversità membri delle quattro confraternite
delle risposte – e le motivazioni che tradizionali.
ne sono alla base – è una sfida L’adattabilità è richiesta non solo per

C he cosa significa morire in


terra d’accoglienza, lontani
dal proprio paese di origine e, spes-
intellettuale molto importante, con
rilevanti ricadute pratiche. Occorre
infatti ripensare ai modi in cui la
quanto riguarda gli spazi, ma anche
per la scansione del tempo: il calen-
dario civile italiano è ricalcato su
so, dalla propria famiglia e dai pro- nostra società si pone – e saprà quello cattolico, e quindi accade che
pri amici? Quale sicurezza si ha porsi in futuro – di fronte alle esi- le festività degli immigrati non corri-
che le proprie volontà saranno ri- genze che sorgono dal crescente e spondano a quelle ufficiali e cadano
spettate? In che modo si sarà sep- inarrestabile processo di diversifi- in giorni lavorativi, come il venerdì di
pelliti? E con quali riti? Queste sono cazione culturale che l’immigrazio- preghiera dei musulmani, e il Natale
alcune delle domande che sorgono ne comporta. o la Pasqua degli ortodossi. So-
spontanee nel pensare alla fine del- Il tema dell’adattabilità degli immi- vente la difficoltà spinge alla ricerca
la propria vita in un paese straniero, grati alle nuove condizioni in cui si di soluzioni originali e innovative,
nel quale le circostanze della vita ci trovano a vivere è rilevante, e come nel caso della comunità isla-
avessero più o meno imprevedibil- riguarda, prima ancora delle usan- mica sufi dei muridi senegalesi, che
mente portati. E sono le stesse do- ze funebri, la religione, le festività, si ritrovano la domenica (festività cri-
mande che si pongono molti degli gli spazi associativi. La maggior stiana) invece che il venerdì (giorno
immigrati che arrivano in Italia e parte delle comunità religiose pre- festivo islamico).
che vedono la loro permanenza senti sul territorio opera in spazi La ritualità funebre, in particolare,
prolungarsi nel tempo e la possibili- ristretti e limitati rispetto a quelli a richiede notevoli sforzi di adatta-
tà – o la volontà – di tornare nel pro- disposizione nel paese di origine, mento: è pertanto importante com-
prio paese allontanarsi o sfumare. con molte difficoltà e pochi mezzi. prendere quali dinamiche di flessi-
Ciascuno, nel rispondere a queste Gli spazi di culto, ad esempio, sono bilità e sincretismo possono essere
domande, non può prescindere sovente relegati in cantine, pale- messe in pratica dagli immigrati
dall’influenza di vari fattori: il tipo di stre, capannoni e locali analoghi. senza sfociare nella “deritualizza-
esperienza migratoria, le condizioni Molte comunità non dispongono di zione”, pericolo sempre in agguato
di vita nel paese di accoglienza, la sedi stabili, e devono condividerle in terra d’accoglienza. Sarà neces-
cultura di origine, ma anche le pro- con altre. Non è infrequente vedere sario fare varie riflessioni.
prie rielaborazioni e opinioni perso- gruppi – che nei paesi di origine
nali, la propria capacità di adatta- avrebbero vite separate – condivi- " In primo luogo occorre prendere
mento e di mediazione. dere gli stessi spazi. È il caso di in considerazione le abitudini e le
Per la società di accoglienza, e in alcune chiese pentecostali e orto- azioni rituali di una determinata cul-
particolare per quegli amministrato- dosse; o anche della dahira sene- tura e/o religione, tenendo però

Confini 1/2009 13
Per una nuova
cultura cimiteriale

presenti i limiti di un approccio trop- trovano a doverle mettere in prati- possono definire di tipo “consuetu-
po “culturalista”, che consideri tali ca nel paese d’accoglienza, nella dinario”. Nel primo caso la diffe-
esigenze come statiche e immodifi- fattispecie l’Italia. Ad esempio, renza funziona come barriera. Ciò
cabili e uguali per tutti a prescinde- cosa accade quando un immigrato che è vietato dalla legislazione ita-
re dalla diversità degli individui. Le islamico muore e la sua famiglia o liana non è ostacolo aggirabile con
usanze si potranno infatti dimostra- i suoi amici vogliono procedere la buona volontà dei soggetti coin-
re più o meno flessibili, e richiede- secondo le loro usanze rituali e volti nella ritualità. Nel secondo
ranno una valutazione separata, norme culturali? Succede spesso caso, invece, la differenza cultura-
caso per caso. che si trovino di fronte ad abitudini le produce l’ostacolo per mancan-
differenti e a svariate criticità, se za di conoscenza, sensibilità o
" La seconda fase dell’analisi non addirittura all’impossibilità di adattabilità reciproca, ma sovente
riguarda ciò che accade concreta- ricreare il rito nel nostro paese. la causa principale dell’incom-
mente quando persone abituate a Gli ostacoli possono essere di due prensione è la carenza di un’ade-
determinate pratiche e tradizioni si tipi. Quelli legislativi, e quelli che si guata formazione da parte degli

14 Confini 1/2009
Per una nuova
cultura cimiteriale

Osias Beert, dui, ma è probabile che si crei un


“Natura morta con ostriche e pasticcini”, livello di tensione proporzionale a
ca. 1610, Staatsgalerie, Stoccarda. quanto l’adattamento richiesto è
forzato o arduo.
Nel secondo caso, con le soluzio-
ni di tipo “condiviso”, gli ostacoli
consuetudinari sono superati da
una dinamica adattativa congiun-
ta, che coinvolge gli immigrati ma
anche gli enti locali: ad esempio,
attraverso una maggiore sensibi-
lizzazione e disponibilità degli
operatori sociali italiani, fino ad
arrivare a eventuali aperture sul
piano legislativo.
Se le soluzioni del primo tipo
richiedono agli immigrati di modifi-
care il loro comportamento in
modo unilaterale, le soluzioni con-
divise implicano invece un coinvol-
gimento anche delle strutture e
persone “accoglienti” o autoctone,
le quali, immedesimandosi e po-
nendosi interrogativi, riconoscono
l’esistenza di un nuovo problema
che va risolto.

Delle tre fasi enunciate, quest’ulti-


ma, che riguarda le possibili solu-
zioni condivise – e quindi le “buone
pratiche”– è senza dubbio quella
che oggi necessita del maggiore
investimento di riflessioni, energie,
formazione. Poiché è ben noto che
l’intolleranza e il razzismo nascono
da un’identità vissuta come rigido
operatori italiani. Una data pratica " Occorre, infine, analizzare quali confine protettivo tra “noi” e “loro”,
viene rifiutata solo perché non ci mediazioni sono comunemente dalla percezione di una minaccia
sono precedenti, o perché render- offerte agli immigrati. Anche le nei confronti della propria identità,
la possibile richiederebbe un soluzioni possono essere di due è su una concezione più aperta e
impegno specifico, diverso dalle tipi: quelle di tipo “adattativo” e dialettica di identità che bisogna
rassicuranti mansioni quotidiane. quelle di tipo “condiviso”. lavorare per sconfiggerli. Pertanto,
La differenza fra i due tipi di osta- Nel primo caso si richiede agli un’apertura conoscitiva reciproca
coli sta nel fatto che il primo di essi immigrati di adattarsi in modo unila- tra paese che accoglie e gruppi
è un impedimento assoluto, il se- terale alle norme o alle abitudini immigrati, su un tema delicato co-
condo solo relativo: va tenuto pre- locali, modificando il loro sistema me quello dei riti di morte, ha diret-
sente che l’ostacolo consuetu- rituale e la loro visione del mondo, tamente a che fare con il nocciolo
dinario si presenterà come mag- per riuscire a svolgere un funerale. dell’accettazione e con quello del
giormente odioso e foriero di con- Gli adattamenti possono essere più radicamento, dunque della convi-
flitto sociale. o meno facili e accettati dagli indivi- venza possibile tra differenti gruppi.

Confini 1/2009 15
Temi
di discussione

Testamento biologico:
una legge da rifare
La legge sul testamento biologico recentemente approvata dal Senato nega ai cittadini
la possibilità di esercitare in modo pieno un diritto costituzionale. Non potranno infatti scegliere
il modo in cui essere curati nell’ultima fase della loro vita, ma saranno oggetto di decisioni altrui.

! di Luciano Scagliarini fitta del dibattito democratico. Su nimento terapeutico (escluso dal
con un testo un tema tanto delicato una maggio- nostro ordinamento), o è un atto
di Guido Peagno Presidente FIC re convergenza sarebbe stata non dovuto, cui il medico non può sot-
solo auspicabile, ma necessaria. trarsi in forza del giuramento di Ip-
D’altra parte era forse difficile che pocrate, che stabilisce che il medi-
l’esito fosse diverso. co non possa nuocere al paziente?

I l 26 marzo scorso il Senato ha


approvato il testo della legge sul
testamento biologico, oggetto di un
Di disposizioni anticipate di fine vita
si parla, negli ambienti laici, da mol-
to tempo. Ma l’opinione pubblica più
Ma il testamento biologico non sa-
rebbe diventato rapidamente og-
getto di una legge senza il caso di
grande dibattito negli ultimi mesi. ampia è stata investita del problema Eluana Englaro. In questo caso,
È possibile che il passaggio alla solo recentemente e a seguito di due infatti, ricorreva la principale fatti-
Camera riservi qualche novità, ma vicende che l’hanno molto divisa. specie che il testamento biologico
sembra probabile che la legge sia È il caso Welby – come i lettori ri- dovrebbe regolare: la malata non
destinata a mantenere un’imposta- corderanno – il detonatore di un era infatti più in grado di esprimere
zione molto restrittiva. primo aspro dibattito, che riguardò la propria volontà.
Innanzitutto il testamento biologico però non tanto il modo in cui un sog- Non c’è dubbio che l’elemento fo-
non sarà vincolante per il medico, getto può esprimere la propria volon- cale del dibattito abbia riguardato la
che potrà non tenere conto della tà (Piergiorgio Welby era lucido e volontà del soggetto e la sua valida
volontà del malato: non sarà più lui poteva comunicare il suo pensiero), espressione. Come i lettori ricorde-
a decidere ma saranno gli altri! quanto piuttosto la possibilità di rifiu- ranno, la volontà di Eluana è stata
Il paziente da soggetto diventa così tare determinati trattamenti, come il ricostruita, presuntivamente, dai
oggetto. ventilatore artificiale, una volta pra- giudici sulla base di una serie di
Non si potranno interrompere nutri- ticata la tracheotomia. Un malato – testimonianze.
zione e idratazione, considerati alla era la domanda di allora – può legitti- È stato proprio questo intervento
stregua di forme di sostegno vitale, mamente richiedere di essere “stac- della magistratura a indurre la Con-
con gravi conseguenze, come molti cato” dalla macchina che gli per- ferenza Episcopale Italiana a solle-
medici hanno fatto notare, anche mette di respirare? Così facendo citare un provvedimento del legisla-
per il futuro delle cure palliative e egli rivendica il diritto costituzionale tore, determinando l’inizio dell’iter
per le fasi terminali dei malati onco- di rifiutare una terapia o sollecita un che si avvia ora a conclusione.
logici (che muoiono per edema se intervento che potrebbe configurar- Non rappresenta l’ultimo dei para-
non si toglie loro l’idratazione). si come un “suicidio assistito”? In dossi italiani il fatto che si arrivi oggi
Il tentativo di trovare un compro- altri termini, obbligare un malato alla a una legge proprio a causa di una
messo tra le diverse posizioni in respirazione artificiale, che egli rifiu- forte sollecitazione della Chiesa cat-
campo non ha avuto un esito posi- ta, è un atto lesivo della libertà indi- tolica, in linea di principio e per lungo
tivo e questa è una oggettiva scon- viduale, è addirittura un atto di acca- tempo assai poco favorevole all’i-

16 Confini 1/2009
Temi
di discussione

dea stessa di testamento biologico. antistorica perché tutto il resto del l’Albo quei medici che non rispet-
Ora le gerarchie cattoliche appaio- mondo civile va in direzione opposta, teranno il testamento biologico dei
no soddisfatte (stranamente di- anticostituzionale perché calpesta il loro pazienti.
mentiche di papa Wojtila che, di diritto di decidere della propria vita e In Italia, con questa normativa, in-
fronte alla minaccia di un prolunga- “contro natura” perché non è natura- vece, si sta cancellando ogni valore
mento artificioso della sua agonia, le far sopravvivere un corpo inerte e vincolante al testamento biologico.
sussurrò ai medici: “Lasciatemi tor- in stato vegetativo irreversibile. In pratica lo si rende inutile e il
nare alla Casa del Padre”). Qualche dubbio sulla costituzionali- dramma di Eluana si potrà ancora
Del resto, il dibattito ospitato dai tà della legge è già stato sollevato ripetere in futuro.
media ha riservato non poche sor- anche da diversi altri parlamentari, Mentre scriviamo queste righe mol-
prese. I “laici” non hanno espresso e dai giuristi Gustavo Zagrebelski e ti politici cominciano a pensare che
un’unica posizione e i “cattolici” si Stefano Rodotà. – tutto sommato – forse questa
sono divisi nello stesso modo. Fra i Come già per la ricerca sulle cellule legge era bene non farla.
primi, Marcello Pera, filosofo e già staminali embrionali, l’Italia viene Se anche alla Camera verrà mante-
presidente del Senato, ha espresso così ulteriormente isolata dal conte- nuta questa impostazione restrittiva,
forti perplessità sul testamento bio- sto culturale europeo e occidentale. i cittadini italiani dovranno solo spe-
logico in sé e per sé. In ambito cat- USA, Francia, Inghilterra, Danimar- rare che il medico resti fedele al suo
tolico, il teologo Vito Mancuso, il ca, Olanda, Belgio, Germania, Ca- giuramento e collabori con il malato
medico e senatore Ignazio Marino nada, Australia ammettono il testa- e con i familiari, comportandosi
e la filosofa Roberta De Monticelli – mento biologico. L’idratazione e la “secondo scienza e coscienza”.
per limitarci a citare tre intellettuali nutrizione mediante sondino sono Oppure attivarsi per firmare un refe-
molto noti – sono intervenuti ripetu- considerate terapie, al pari della rendum abrogativo, se la legge fos-
tamente a difesa della libertà del- respirazione artificiale. se approvata nei suoi termini attuali,
l’individuo. In Inghilterra, ove la validità del da farsi, peraltro, con un notevole
Il professor Umberto Veronesi consi- testamento biologico è riconosciu- dispendio di denaro pubblico.
dera questa legge antidemocratica, ta dalla legge fin dal 1993, si sta
perché limita la libertà dei cittadini, studiando l’ipotesi di radiare dal- Luciano Scagliarini

L’indignata reazione
dei cremazionisti italiani
Ecco il testo del Presidente FIC che accompagna un memorandum trasmesso al Parlamento
Sul testamento biologico, il movi-
mento cremazionista ha assunto
una posizione molto netta (si veda-
Per il movimento cremazionista la
legge approvata dal Senato rappre-
senta un vulnus profondo ai diritti e
N el nostro Paese sta avve-
nendo un fatto di estrema
gravità: con una legge dello Stato si
no per maggiori dettagli le “Notizie alla libertà dei cittadini italiani. Per cerca di impedire l’esercizio di liber-
FIC”, pp. 27-30). questo è necessario opporsi e reagi- tà fondamentali della persona. Il
I cremazionisti vedono infatti in re. Pubblichiamo qui di seguito un Disegno di Legge (DDL 10 e con-
questa battaglia il naturale sviluppo testo diffuso dal Presidente FIC, nessi), in questi giorni discusso nel-
del loro antico e sempre ribadito architetto Guido Peagno, che ha ac- l’autorevole sede della 12ª Com-
impegno a favore di leggi e norme compagnato un memorandum tra- missione Permanente del Senato
che consentano a tutti di disporre smesso al Parlamento. Esso espri- Igiene e Sanità, tende infatti a ren-
pienamente del proprio corpo in me in maniera molto intensa ciò che dere impossibile il cosiddetto “te-
vita e in morte. pensano i cremazionisti italiani. stamento biologico”. La discussio-

Confini 1/2009 17
Temi
di discussione

ne tra le forze politiche è accesa, tro la violenza della decomposizio- 285, alla Legge 30 marzo 2001, n.
ma sembra non coinvolgere i citta- ne. Ciò ci manifesta quale impor- 130, sino alle più recenti leggi regio-
dini, che percepiscono le diverse tanza hanno le scelte individuali nali in materia, hanno sancito l’im-
posizioni più come una difesa del nella vita collettiva. Molto spesso portante funzione sociale delle
proprio raggruppamento che come queste persone provenivano da Società per la Cremazione, quali as-
una risposta al sentire comune del- classi sociali agiate, avrebbero po- sociazioni senza scopo di lucro atti-
la popolazione. Chi per esperienza tuto avere una vita comoda, ma in- ve sul territorio. Ora si cerca di tor-
diretta è a contatto con la sofferen- vece non rinunciarono alla propria nare indietro e il legislatore ignora o
za e la perdita di dignità degli am- dignità di uomini e donne morendo finge di ignorare quanto è avvenuto
malati terminali per i quali non si o rischiando la morte e, non rinun- in oltre cento anni nel nostro Paese.
può fare più nulla se non tenerli in vi- ciando a questo, non rinunciarono Si parlava prima di notai e oggi, per
ta artificialmente, sa perfettamente di alla dignità del loro popolo. Altri cre- fortuna, si parla dei Medici di Me-
cosa si tratta. Allo stesso modo lo mazionisti abbracciarono la causa dicina Generale, senza neanche no-
sanno tutte le persone che vengono della giustizia sociale dimostrando minare le realtà associative che per
a conoscenza di queste vicende gra- che la lotta politica è passione civi- le loro finalità solidaristiche e mutua-
zie a un racconto di amici o cono- le. Se questa si riduce a mera com- listiche sono state individuate come i
scenti. Tutti l’abbiamo saputo a se- petizione per il potere, allora, divie- soggetti più idonei alla raccolta e al-
guito dell’ignobile violenza a cui è ne ben poca cosa, lasciando spazio la conservazione delle decisioni di fi-
stata sottoposta la famiglia Englaro. solo all’avidità e alla caccia ai privi- ne vita. Ma lo scontro è ben più am-
Ma perché le “Dichiarazioni anticipa- legi. Ebbene, la scelta della crema- pio e contrappone una visione auto-
te di volontà nei trattamenti sanitari”, zione dopo una vita spesa per l’e- ritaria e fondamentalista della vita
accettate nella stragrande maggio- mancipazione degli oppressi era la come della morte a un’altra visione
ranza dei Paesi della comunità inter- solenne affermazione di quanto si basata invece sui principi democrati-
nazionale di cui diciamo di far parte, era amata la vita e di quanto si vo- ci, mirabilmente espressi dalla no-
incontrano così tante e tali difficoltà leva che tutti avessero le stesse op- stra Carta Costituzionale, e sulla li-
ad affermarsi? Eppure sembrerebbe portunità. I cremazionisti, fossero bertà di scelta. I cremazionisti, per le
molto semplice e sensato riconosce- essi cattolici "non allineati", ebrei, ragioni che abbiamo precedente-
re la validità di un atto scritto revoca- protestanti, agnostici, atei, repub- mente espresso, sostengono que-
bile, datato e sottoscritto, con il quale blicani, anarchici, socialisti, masso- sto secondo approccio. In gioco og-
una persona, dotata di piena capaci- ni e quant’altro, amavano la libertà, gi non c’è solo la soluzione o meno
tà di agire, manifesta la propria vo- ma non solo la loro, anche quella di un problema “eticamente sensibi-
lontà circa i trattamenti ai quali desi- degli altri. In una parola essi ama- le”, ma la libertà di ognuno di noi.
dererebbe o non desidererebbe es- vano il pluralismo, la diversità dei Per questo motivo, la Federazione
sere sottoposta nel caso in cui, nel percorsi individuali, l’essenza stes- Italiana per la Cremazione, nell’e-
decorso di una malattia o a causa di sa della democrazia. sprimere la propria indignazione di
traumi improvvisi, non fosse più in Anche oggi il profondo riconosci- fronte a sistematici tentativi di ridurre
grado di disporre il proprio consenso mento del valore della pluralità delle tutti gli spazi di libertà faticosamente
o il proprio dissenso informato. idee e delle fedi continua a essere il conquistati dai cittadini italiani in
Le direttive anticipate di trattamen- “tessuto connettivo” delle Società questi anni, invita tutti i parlamentari
to, come a noi piace chiamarle per per la Cremazione (So.Crem) attua- italiani ad accogliere gli emenda-
sottolinearne l’aspetto vincolante, li. Questo fattore, unito a origini sto- menti di seguito rappresentati, impe-
rappresentano un profilo contem- riche che si muovono in parallelo gnandosi per la loro presentazione.
poraneo della secolare battaglia con quelle delle Società di Mutuo Nel contempo la FIC lancia un ap-
cremazionista. Molti cremazionisti Soccorso, ha fatto sì che progressi- pello a tutti i cittadini e in particolare
furono combattenti risorgimentali e vamente sia stata riconosciuta a alle realtà associative affinché si fac-
l’amore per il proprio Paese, la dife- queste associazioni la possibilità di cia fronte comune contro questo
sa della dignità collettiva contro gli essere le depositarie di dichiarazioni inaccettabile attacco alle libertà indi-
occupanti si confondeva alla fine di volontà attinenti le decisioni di fine viduali e collettive.
della propria vita con la protezione vita. Quindi le stesse norme giuridi-
della dignità del proprio corpo con- che dal DPR 10 settembre 1990, n. Guido Peagno

18 Confini 1/2009
Temi
di discussione

Medicina e narrazione
Anche in Italia si incomincia a parlare di “medicina narrativa”. Non si tratta di una disciplina
accademica come l’anatomia o la patologia medica, ma di un atteggiamento mentale
che poggia su una rete diversificata di competenze. L’obiettivo è costruire una situazione
di cura in cui la voce del paziente abbia la stessa importanza della voce del medico.

! di Giorgio Bert punteggiata da eventi piccoli o quanto soggetto unico e irripetibile,


Medico, studioso di medicina narrativa, grandi, intorno a cui si costruisce deve avere la stessa importanza
Istituto CHANGE di Counselling Sistemico appunto la narrazione. della voce della medicina.
La comunicazione tra persone è in In altri termini: quando il medico
sostanza uno scambio continuo di dice, poniamo, diabete, intende
narrazioni: è su questa reciprocità una patologia metabolica specifica

D a qualche tempo si parla di


medicina narrativa anche in
Italia. In altre nazioni l’argomento è
di flusso narrativo che si costrui-
scono le relazioni tra individui.
Da questo punto di vista la comuni-
ampiamente descritta nei trattati,
che può venire diagnosticata con
opportuni esami e trattata con
all’ordine del giorno da decenni, cazione fra professionista e cliente, modificazioni dello stile di vita e
tanto che il 23 ottobre scorso il nel caso in esame fra medico e con farmaci. La malattia presenta
“New York Times” vi ha dedicato un paziente, presenta delle caratteri- dei rischi di danno a carico di vari
ampio servizio intitolato Le storie stiche particolari. organi e apparati, anch’essi ben
che servono a rendere migliore il In effetti, la posizione relazionale noti al medico.
medico. Nell’articolo viene sottoli- degli attori in contesti clinici è per Questa è la voce della medicina.
neato che il costante miglioramento definizione asimmetrica: il medico si Diversa ma altrettanto importante è
delle tecnologie biomediche non trova di fatto in una situazione di la voce della vita.
deve far dimenticare la storia del potere, in termini sia di competenza Nel momento in cui viene posta una
paziente, che anzi assume un’im- che di responsabilità. A questa posi- diagnosi, il paziente diviene un
portanza particolare proprio per via zione, spesso definita up, non può (e malato a pieno titolo, e il suo mondo
di un contesto di per sé scarsamen- sul piano etico non deve) rinunciare. cambia in maniera radicale, a mag-
te relazionale. La tecnica è certo In un tale contesto, “potere” non è gior ragione quando si tratta di una
una gran cosa, e ai suoi progressi sinonimo di arroganza o di sopraf- patologia cronica ancorché curabi-
nessuno vorrebbe rinunciare, ma il fazione: la voce della medicina non le. La malattia infatti influenza, oltre
paziente non è solo qualcosa di dovrebbe quindi essere né eccessi- alla descrizione che il paziente dà di
guasto da rabberciare. vamente dominante né tanto meno se stesso in quanto malato, ambiti e
L’individuo umano, è stato detto, è l’unica all’interno della relazione di sistemi differenti di cui il malato
un animale che racconta storie cura. Relazione richiede infatti stesso è parte integrante.
(story-teller); e in effetti è sufficien- comunicazione, e comunicare è, lo A livello individuale il paziente ha
te soffermarsi nei negozi, al merca- si è detto, scambiarsi narrazioni. bisogno di informazioni sui sintomi,
to o in strada per cogliere al volo La parola chiave qui è scambio: un sui rischi, sul decorso, sui cambia-
decine di storie e frammenti di sto- termine che implica reciprocità: “Io menti da introdurre nella sua esi-
rie. Storie di anziani e di malati, di ti do e tu mi dai”. stenza, sugli effetti secondari dei
bambini e di scuola, di lavoro e di In un contesto di cura la voce della farmaci, sulla sopravvivenza… La
vacanze; storie di vita quotidiana vita, quella cioè del paziente in diagnosi, il nome della malattia

Confini 1/2009 19
Temi
di discussione

costruisce emozioni e immaginari In ogni modo, il signor Rossi diabe- del medico e quello del malato,
diversi per ogni paziente. La perce- tico è completamente diverso dal insomma, c’è un fossato, che certo
zione della malattia è strettamente signor Rossi di prima della diagnosi. non potrà essere colmato (le diffe-
soggettiva e individuale. Questa è, appunto, la voce della renze non sono ovviamente elimi-
La malattia inoltre modifica anche vita, che è unica per ogni malato. nabili), ma su cui è possibile getta-
drasticamente i rapporti all’interno Il diabete del medico è “il diabete” re un ponte: quel ponte è la relazio-
della famiglia: tutti i familiari di un con tutte le sue varianti: un capito- ne di cura.
malato cronico sono in qualche lo nei trattati di medicina che il Relazione, appunto, quindi recipro-
modo coinvolti nella malattia e medico conosce bene; il diabete cità: la voce della vita deve avere,
devono adeguarsi a questo cam- del signor Rossi invece lo conosce nella relazione di cura, rilievo egua-
biamento drammatico. solo lui, e non coincide che in parte le a quello della voce della medici-
Gli effetti della malattia si fanno con quello dei testi clinici. na; in caso contrario la comunica-
sentire anche nella vita lavorativa e È qui che la narrazione assume un zione è danneggiata, la fiducia reci-
sociale; la malattia influenza scelte, ruolo centrale. proca tende a ridursi, possono com-
progettualità, speranze; suscita Se infatti la voce della medicina parire elementi conflittuali. Dalla
timori e ansie; modifica il carattere, diviene preminente o dominante nostra esperienza, basata su de-
l’umore, la qualità della vita, ciò che nello scambio comunicativo, il dia- cenni di formazione al counselling e
provoca a sua volta cambiamenti in bete di cui si parlerà sarà solo ed alla narrazione di professionisti sani-
tutte le relazioni. Il malato in quan- esclusivamente quello della clinica. tari, risulta che in questi casi il pa-
to tale può suscitare compassione, Anche se il medico possiede (e non ziente ha spesso l’impressione che
affetto, accudimento ma anche irri- è detto) chiarezza terminologica e il medico non lo stia ad ascoltare o
tazione, fastidio, insopportazione… buone capacità divulgative, il pa- sottovaluti cose che per lui sono
ziente continuerà a sentirsi insoddi- importanti, mentre il medico perce-
sfatto e poco ascoltato. Tra “un dia- pisce il paziente come “aggressivo”
betico” standard e “il signor Rossi o scarsamente collaborativo.
Lubin Baugin, “I cinque sensi”, 1630, affetto da diabete” la differenza è La voce della vita si esprime per
Louvre, Parigi. grande, molto grande. Tra il mondo storie: lo spazio della narrazione è
quindi indispensabile per una vali-
da relazione di cura.
Il medico con competenze narrative
sa evocare, guidare, utilizzare, con-
cludere la narrazione in funzione
dell’obiettivo, che è poi il maggior
benessere del paziente e – non
dimentichiamolo – anche del medi-
co: una cattiva comunicazione, e a
maggior ragione una situazione
conflittuale, è negativa in termini di
salute per ambedue gli attori.
Ciò significa che il medico che vo-
glia utilizzare la narrazione deve
possedere delle competenze comu-
nicative di qualità elevata: le cosid-
dette abilità di counselling. Tali com-
petenze vanno, come avviene per
ogni altra tecnica medica, apprese
con una formazione specifica. La
spontaneità va qui bandita comple-
tamente: la narrazione del paziente
è spesso disordinata e caotica, talo-

20 Confini 1/2009
Temi
di discussione

ra eccessivamente lunga o ricca di fronte alla malattia, che in partenza Evaristo Baschenis (1617-1677),
elementi fuorvianti. L’uso accorto e ignorava. Le storie fanno succede- “Natura morta con strumenti musicali”,
professionale delle domande da re cose. Pinacoteca di Brera, Milano.
parte del medico permette al pa- È chiaro quindi che la medicina
ziente di dare ordine agli eventi e di narrativa non è una disciplina acca- cinema, arti figurative, musica e in
mantenere la narrazione nei limiti demica al pari dell’anatomia o della generale tutte quelle modalità che
definiti dal contesto medico e dal patologia medica: essa è principal- mettono in gioco gli aspetti emotivi
tempo disponibile. Imparare a fare mente un atteggiamento mentale oltre a quelli cognitivi.
domande narrative è difficile e che poggia su di una rete di com- La voce della vita è ricca di emozio-
richiede uno specifico training molto petenze le cui radici sono antropo- ni e il medico deve essere in grado
rigoroso. logiche, pedagogiche, letterarie, non solo di reggerle ma anche di uti-
Non spetta invece al medico riordi- etiche, filosofiche. lizzarle nella relazione di cura. Ciò
nare la narrazione del paziente in L’uso della narrazione da parte di vale sia per le emozioni del pazien-
base alla sua logica o ai propri cri- professionisti della cura, medici e te che per quelle del medico stesso.
teri professionali, che tenderebbero non, si apprende mediante una for- A questo scopo la medicina narrati-
a trasferire la voce della vita in mazione specifica, che si somma va si rivela uno strumento adegua-
quella della medicina, trasforman- alle preesistenti abilità di counsel- to e necessario: pur di non dimenti-
do il dialogo in un monologo un po’ ling. La formazione alle competenze care che la narrazione in ambito
ampliato; il medico deve limitarsi a narrative, già in atto in molte facoltà medico è un processo dialogico, po-
facilitare la narrazione; e non di mediche inglesi e nordamericane, si lifonico, che se ha un editor (il me-
rado è il paziente stesso, narrando, avvale di strumenti diversi: lettura e dico) ha autori diversi, tutti egual-
a individuare mezzi e risorse per far scrittura principalmente, ma anche mente importanti.

Confini 1/2009 21
LIBRI

PAOLO BECCHI la vita e la morte: la medicina non poteva esimersi da

Morte cerebrale
una riflessione sull’esistenza di questi uomini sospesi,
né vivi, né morti, poiché si trattava di un problema
creato proprio dall’innovazione biomedica. Tuttavia, la

e trapianto
medicina occidentale, non abituata a ragionare in ter-
mini etici e filosofici, imboccò da subito una via discu-
tibile. Invece di domandarsi (come Becchi avrebbe tro-

degli organi
vato auspicabile) quale destino riservare ai pazienti
con il cervello irrimediabilmente danneggiato, la cui
prognosi è infausta e la morte vicina, la biomedicina
cercò e trovò una soluzione diversa.
La risposta per questi pazienti fu data, infatti, solo alla
Morcelliana, Brescia 2008 fine degli anni ’60, in seguito al primo trapianto di cuore
pp. 200, euro 12,50 di Barnard, riflettendo su come rendere possibile il tra-
pianto di cuore, organo non prelevabile efficacemente
da un individuo in arresto cardiaco. Nel 1968, il Comi-
tato di Harvard stabilì che le persone in morte cerebra-
le potevano essere considerate morte a tutti gli effetti.
La definizione della morte, contrariamente a quanto Il Comitato, afferma Becchi, “si era limitato ad equipa-
tendiamo oggi a immaginare, non è una questione solo rare la diagnosi di coma irreversibile alla morte cere-
di carattere scientifico, ma è sempre stata influenzata brale totale e questa alla morte di fatto” (p. 16).
da fattori etici e pratici, come ha ben spiegato Carlo Ossia, i pazienti in coma irreversibile furono considera-
Alberto Defanti nel suo recente libro Soglie. Medicina ti cadaveri, e pertanto i loro organi, cuore incluso, pote-
e fine della vita. Nel ’700, ad esempio, l’idea filosofica rono essere trapiantati. Desta stupore la facilità con cui
della morte quale processo di distruzione progressiva questa nuova definizione della morte – così contraria
dell’organismo sostituì quella del decesso come al senso comune, che fatica a vedere un cadavere in
momento puntuale di separazione tra corpo e anima un paziente che respira e col cuore che batte, seppu-
(prediletta dalla visione religiosa). L’idea di un morire re con l’ausilio di una macchina – venne accolta in tutto
che si prolunghi nel tempo aprì la via al timore della il mondo, con pochissime eccezioni.
morte apparente, e al contempo, alla ricerca medica di Il libro di Becchi dà un notevole spazio alla critica di
un segno, o di un insieme di segni inequivocabili, che Hans Jonas, che (come d’altronde Carlo Alberto
permettesse di identificare in modo certo la morte. Di Defanti) mise in luce come sia stato storicamente l’in-
fronte alla difficoltà di trovare una simile certezza sul teresse per i trapianti a determinare la nuova definizio-
piano scientifico, si adottò una nuova cautela nei con- ne della morte, che consiste nell’equiparazione tra la
fronti dei morti, ossia un tempo di attesa più lungo tra prognosi infausta di coloro che si trovano in coma irre-
la diagnosi della morte e la sepoltura. versibile e la diagnosi di morte. Jonas evidenziò come
Nonostante gli straordinari progressi compiuti dalla medi- la tesi del Comitato di Harvard fosse volta a risolvere
cina nei due secoli e mezzo che ci separano dal dibatti- due problemi contemporaneamente: quello dell’esi-
to sulla morte apparente nel XVIII secolo, la definizione stenza di pazienti in condizioni disperate, a cui i medi-
della morte non appare, neppure oggi, del tutto indiscuti- ci non potevano staccare il respiratore, per non essere
bile. La sottile linea di demarcazione tra la vita e la morte accusati di omicidio; e quello di organi che avrebbero
è ancora estremamente ardua da cogliere, come già potuto salvare altre vite e che restavano invece inutiliz-
negli anni ’90 Hans Jonas aveva messo in luce. zabili. In altre parole, Jonas non condivise che un pro-
In questo libro, Becchi ricostruisce le linee essenziali blema di carattere etico, come quello del destino di
del dibattito, molto trascurato in Italia fino ad ora, sul- pazienti in coma irreversibile, fosse stato trasformato
l’adeguatezza del criterio della morte cerebrale totale surrettiziamente in un quesito scientifico.
per definire la morte. Nel frattempo, nuovi studi e nuove esperienze hanno
Mollaret e Goulon, negli anni ’50, definirono coma dimostrato che la prossimità alla morte dei pazienti in
dépassé la situazione di quei pazienti che, dopo un morte cerebrale non è affatto scontata, come volevano
tentativo fallito di rianimazione, restavano in bilico tra i medici di Harvard. Shewman affermò infatti, a partire

22 Confini 1/2009
LIBRI

da esperienze cliniche, che persone in morte cerebrale Di fronte a tali posizioni, che paiono oggi piuttosto suf-
totale o in morte corticale (stato vegetativo permanen- fragate dai fatti, non si può non chiedersi che risposte
te) possono sopravvivere molto a lungo: il che significa dare, sul piano etico, a due differenti problemi. Il primo
che il cervello non è del tutto centrale nel determinare è: cosa è lecito fare di fronte a pazienti col cervello
la sopravvivenza di un organismo come sistema inte- compromesso in modo irreversibile? Il secondo è se
grato: “La morte di quell’organo di per sé non provoca bisogna considerare illegittimi i trapianti “a cuore bat-
la disintegrazione del corpo, una tale disintegrazione è tente”, come pensava Jonas.
piuttosto la conseguenza di danni che interessano più Relativamente al primo quesito, Becchi, condividendo
sistemi di organi e il raggiungimento di un livello critico il pensiero sia di Jonas che di Singer (e anche di
che determina l’avvio del processo di morte” (p. 50). Defanti), non ritiene che questi pazienti debbano esse-
Jonas interpretò le scelte di Harvard dal punto di vista re tenuti in vita (né quelli in morte cerebrale totale, né
culturale, affermando che la centralità attribuita al cervel- quelli in stato vegetativo): la sua posizione (moderata
lo dipendeva ancora dal dualismo della cultura occiden- ma laica, nel senso profondo del termine) è oggi utile
tale, che pensava all’identità della persona con la sua anche per riflettere sull’inquietante piega che ha preso
attività cerebrale. E aggiunse che la definizione di nel nostro paese il dibattito sulla tragica vicenda di
Harvard testimoniava dell’ipocrisia del nostro tempo, nel Eluana Englaro.
quale una biomedicina ambigua rispetto agli esiti del pro- Per quanto riguarda i trapianti, Becchi non ritiene che
prio operare, invece di lasciar morire un paziente senza si debba rinunciare a una prassi capace di salvare
speranza, sceglieva di parlarne come se fosse già morto. tante vite. Piuttosto, in una significativa sintonia col
Un’analoga ipocrisia è attribuita da Becchi alla Chiesa pensiero di un neurologo come Defanti, occorre per
cattolica, la quale, per evitare di dover ammettere che Becchi respingere una dannosa ipocrisia. Infatti, egli
molti trapianti avvengono da persone che non sono afferma: “Un individuo, consapevolmente informato del
ancora morte (ossia per non creare il minimo spiraglio fatto che con la perdita irreversibile del funzionamento
a una legittimazione dell’eutanasia), accolse anch’es- del suo cervello è comunque già iniziato il processo del
sa il nuovo criterio della morte cerebrale. Anche suo morire, potrebbe pure dichiarare anticipatamente
Singer, come Jonas, maturò negli anni ’90 la convin- di sacrificare quel poco che ancora resta della sua vita
zione che la morte cerebrale fosse un “falso scientifi- per gli altri. Donando la sua vita che sta comunque per
co”, e che fosse necessario tornare a una definizione finire egli consente ad altri di vivere” (p. 163).
tradizionale, cardio-respiratoria, del decesso. Marina Sozzi

Maestro di Leida,
“Natura morta con libri”,
ca. 1628,
Alte Pinakothek, Monaco.

Confini 1/2009 23
LIBRI

La cremazione
e il diritto in Europa
a cura di BRUNO PY e di MARC MAYER

Collana Diritto, Politica, Società diretta da Etienne Criqui,


Presses Universitaires de Nancy, pp. 235, euro 18

La pratica della cremazione ha conosciuto uno sviluppo esponenzia-


le nella società contemporanea.
Eppure, l’incremento dei dibattiti della società su questo tema così come le origini delle disposizioni giuridiche che
riguardano questa particolare tipologia di sepoltura risalgono alla fine del XIX secolo.
Le ricerche che hanno portato alla stesura di questo volume traggono origine dalle problematiche delle società
che si occupano di cremazione relative alle differenze che intercorrono tra le legislazioni nazionali degli Stati
membri dell’Unione Europea.
A conclusione di un progetto di ricerca (prima parte - Catherine Courtault) e di un dibattito internazionale (secon-
da parte - convegno di Nancy del 30 ottobre 2007), può sembrare illusorio il tentativo di voler unificare le disposi-
zioni legislative riguardo alla cremazione. In compenso appare opportuno, tenuto conto degli utili apporti delle dif-
ferenti disposizioni nazionali prese in esame, lavorare per un confronto al fine di armonizzare le varie legislazioni.
“Il bravo cittadino obbedisce alla legge; migliore è colui che migliora la legge”.
Léon Brunschvicg, Progrès de la conscience dans la philosophie occidentale, PUF 1927, p. 744

Prima parte Seconda parte Elenco degli Autori


LA CREMAZIONE: Atti del Convegno CORPART Isabelle
LA CREMAZIONE E IL DIRITTO Università dell’Alta Alsazia
STUDIO DEL DIRITTO
30 ottobe 2007, Nancy COURTAULT Catherine
COMPARATO CRDP Università di Nancy
rapporto commissionato dall’Unione
Cremazionista Europea • La cremazione: sepoltura moderna? COUSIN Jacques
Presidente della Federazione Francese
• La cremazione, oggetto per la Cremazione
CAPITOLO 1 di conflitti familiari FERROY Rachida
Statuto giuridico dei luoghi • Cremazione e società Medico ospedaliero, Dipartimento di medicina legale,
Facoltà di Medicina, Università di Nancy
dedicati alla cremazione • Cremazione e medicina legale
MARRION Bertrand
• La libertà di coscienza dei bambini:
PRIMA SEZIONE ATER CRDP-ISCRIMED, Università di Nancy
l’esempio della cremazione
Statuto giuridico dei crematori MAYER Marc
• Cremazione: da utopia a realtà Università Libera di Bruxelles
SECONDA SEZIONE • L’evoluzione della cremazione PETON Patrick
Statuto giuridico degli spazi cinerari moderna in Francia Medico ospedaliero, Dipartimento di medicina legale,
Facoltà di Medicina, Università di Nancy
dal 1886 ai giorni nostri
PY Bruno
CAPITOLO 2 • Panoramica dettagliata CRDP-ISCRIMED, Università di Nancy
La cremazione della legislazione italiana SCAGLIARINI Luciano
relativa alla cremazione Già Presidente della Federazione Italiana
PRIMA SEZIONE per la Cremazione
• La legislazione belga
Regime giuridico della cremazione SEGURA Jordane
non frena la cremazione Avvocato, CRDP-ISCRIMED, Università di Nancy
SECONDA SEZIONE • La cremazione: THORE Maurice
Regime giuridico delle ceneri aspetti di diritto comparato Presidente dell’Unione Cremazionista Europea

Per ordinazioni rivolgersi alla Federazione Italiana per la Cremazione, corso Turati 11/c, 10128 Torino
Tel. 011 5812 308, e-mail: ocapra@socremtorino.it

24 Confini 1/2009
NOTIZIARIO

Fondazione Ariodante Fabretti


! a cura Luca Prestia e Maria Vittoria Foghino

Le attività di ricerca
L’ attività di ricerca della Fon-
dazione Fabretti in ambito ci-
miteriale, avviata fin dai primi mesi
pone di analizzare la concezione del-
la morte e dei riti funebri all’interno
delle numerose comunità etniche e
sofia dell’Università di Torino.
Esito dello studio sarà la pubblica-
zione di un libro – a cura della Fon-
del 2008, è giunta a una tappa in- religiose presenti in Piemonte. L’o- dazione Fabretti, da distribuire, tra-
termedia: nel mese di febbraio di biettivo è delineare una panoramica mite la Regione Piemonte, a tutte le
quest’anno infatti Marina Sozzi, di- generale delle usanze e dei problemi amministrazioni comunali – che con-
rettore scientifico della Fondazione, inerenti le pratiche funebri e i rituali terrà schede su tutte le comunità
ha consegnato al comitato di valu- degli immigrati che vivono in questa prese in esame dove saranno ana-
tazione la prima tranche della ricer- regione, soprattutto nelle situazioni in liticamente descritti: a) i riti funebri;
ca finanziata dalla Fondazione cui si renda necessario organizzare b) gli aspetti di compatibilità con la
Cassa di Risparmio di Torino nel- un rito e, magari, rimpatriare una nostra legislazione funeraria; c) le
l’ambito del “Progetto Alfieri”. salma nel Paese di origine. possibili soluzioni da attuare allo
Il lavoro, svolto dagli antropologi Il progetto, della durata di un anno, scopo di soddisfare le richieste delle
Alessandro Gusman e Cristina Var- si realizzerà per mezzo di ricerche diverse comunità.
gas, dallo storico Luca Prestia e dal- sul campo che si focalizzeranno sui In futuro questa indagine potrebbe
la storica dell’arte Maria Vittoria gruppi religiosi più rilevanti per il ter- essere effettuata in altre regioni ita-
Foghino, si è focalizzato nel corso di ritorio regionale dal punto di vista nu- liane per conto delle amministrazio-
questo primo anno sullo studio dei merico, tenendo conto dell’influenza ni o delle fondazioni bancarie locali.
cimiteri di Torino (Cimitero Parco), di culturale delle realtà ospitanti.
Fossano e di Torre Pellice. Le nume- La ricerca si avvarrà della collabora- Artista spagnolo,
rose interviste, realizzate a comuni zione di giovani studiosi provenienti “Natura morta con libri”,
cittadini frequentatori dei diversi siti dal dipartimento di Antropologia cul- prima metà del XVII sec.,
cimiteriali e ad alcuni responsabili turale della Facoltà di Lettere e Filo- Staatliche Museen, Berlino.
della gestione, sono state affiancate
da indagini di natura archivistica e
bibliografica orientate alla ricostru-
zione delle vicende storiche di questi
primi tre campioni studiati.
Nel corso dei prossimi mesi (la ricer-
ca si concluderà infatti a fine 2009 e
i suoi risultati saranno consegnati
all’inizio dell’anno successivo) i
ricercatori si occuperanno degli altri
luoghi facenti parte del campione di
7 cimiteri selezionati dal comitato
scientifico, e cioè: Ivrea, Cuneo,
Trino Vercellese e Novara.
La Fondazione sta portando avanti
anche un altro progetto di ricerca
denominato Gli altri addii che si pro-

Confini 1/2009 25
NOTIZIARIO
Fondazione Ariodante Fabretti
Attività editoriali
D al punto di vista editoriale, la
Fondazione Fabretti sta inve-
ce ultimando la realizzazione del
blico italiano per essere stati rispet-
tivamente uno dei principali consu-
lenti della famiglia Englaro e il me-
del volume è il seguente: Introdu-
zione - 1. L’antropologia della vio-
lenza - 2. Il conflitto colombiano -
quarto numero di “Studi tanatologici”: dico che ha accompagnato alla 3. Corpi e politiche - 4. Storie e
la sua uscita è prevista per l’estate. morte Piergiorgio Welby. memorie - 5. Portete - 6. Le veglie
In questo volume, come sempre L’indice definitivo di questo numero senza pianto - 7. Verso un’antro-
ricco di articoli, segnaliamo soprat- della rivista sarà consultabile quan- pologia della morte violenta.
tutto il “Classico della Tanatologia“, to prima sulle pagine Web del sito Il libro sarà disponibile a partire
che quest’anno è costituito dal co- della Fabretti. dall’autunno.
siddetto “rapporto di Harvard”, e Un’altra novità editoriale è rappre- L’impianto di fondo che lo caratte-
cioè il “manifesto” che alcuni medi- sentata dalla pubblicazione di un rizza muove da una prospettiva
ci accademici statunitensi elabora- nuovo volume che andrà ad ali- interpretativa che, utilizzando gli
rono e pubblicarono nell’agosto del mentare la collana della Fonda- strumenti disciplinari propri del-
1968 al fine di considerare lo stato zione intitolata “Tanatologica”. l’antropologo senza tuttavia trala-
clinico allora conosciuto col nome L’autrice, Cristina Vargas, ha da sciare considerazioni di carattere
di “coma irreversibile” come nuovo poco terminato un dottorato di storico, tenta di gettare luce su
criterio di morte (è da quel momen- ricerca in Antropologia, frequenta- una vicenda che ormai da molti
to infatti che il concetto di “morte to presso l’Università degli Studi anni segna drammaticamente le
cerebrale” è entrato a far parte del di Torino e finanziato dalla nostra vicende politiche, sociali ed eco-
linguaggio comune); il rapporto (da Fondazione. nomiche colombiane.
noi pubblicato in lingua originale e Il volume, che avrà per titolo Vio-
in traduzione italiana) è accompa- lenze, corpi e memorie. Riflessioni
gnato dal commento di due autore- antropologiche sui massacri in Co-
voli studiosi: il professor Carlo Al- lombia, è appunto il risultato di tre Jacques Linard,
berto Defanti, neurologo, e il dottor anni di ricerca sul campo condotta “I cinque sensi”, 1638,
Mario Riccio, entrambi noti al pub- nel Paese sudamericano. L’indice Musée de Beaux-Arts, Strasburgo.

SEGNALAZIONI
Dal mese di aprile è disponibile
nelle librerie l’ultimo volume di
Marina Sozzi edito dalla casa editri-
ce Laterza. Reinventare la morte.
Introduzione alla tanatologia è il
titolo del libro in cui l’autrice rilegge
la nostra cultura funebre alla luce
delle categorie antropologiche, ne
ricerca le ragioni storiche e indaga
i modi in cui la società è riuscita a
far fronte al trauma della morte, il
tutto con un taglio interdisciplinare
che si avvale del supporto della
medicina, della psicologia e della
psicanalisi.

26 Confini 1/2009
! a cura dell’Ufficio di Presidenza della FIC NOTIZIE
dalla Federazione Italiana per la Cremazione

OGNUNO È PADRONE
DELLA PROPRIA VITA!
Il Disegno di Legge Calabrò contro la libertà di scelta

N
el nostro Paese sta avvenen- di un atto scritto revocabile, datato La brutalità con cui ci si ostina a im-
do un fatto di estrema gravi- e sottoscritto, con il quale una per- porre una norma disumana e crude-
tà: con una legge dello Stato si cer- sona, dotata di piena capacità di le si accompagna all’incultura con
ca di impedire l’esercizio di libertà agire, manifesta la propria volontà cui si presume di interpretare princi-
fondamentali della persona. Un atto circa i trattamenti ai quali desidere- pi etici, religiosi e morali. Atteg-
di radicale intolleranza che rifiuta rebbe o non desidererebbe essere giamenti e scelte in cui si riflettono
una risposta al sentire comune del- sottoposta nel caso in cui, nel de- anche altre tematiche attinenti le
la popolazione, avversando il plura- corso di una malattia o a causa di decisioni di fine vita e la possibilità
lismo delle idee e delle fedi con una traumi improvvisi, non fosse più in di disporre del proprio corpo, come
visione autoritaria e anacronistica grado di disporre il proprio consen- la cremazione e dispersione delle
del rapporto tra Stato e cittadini. Le so o il proprio dissenso informato. ceneri. Un quadro caratterizzato da
“Dichiarazioni anticipate di volontà Ma così non è. Il governo non con- un’inaccettabile e infinita attesa di
nei trattamenti sanitari”, accettate sidera il dibattito scientifico di que- una disposizione nazionale attuati-
nella stragrande maggioranza dei sti ultimi anni, non ascolta il dolore va della Legge 30 Marzo 2001, n.
Paesi della comunità internazionale e la sofferenza dei familiari, non ac- 130 e dall’assenza di norme regio-
di cui diciamo di far parte, sono og- coglie i numerosi appelli di medici e nali in molte Regioni d’Italia che fan-
gi impedite e negate in Italia. infermieri, non rispetta gli ammalati no sì che si realizzino discriminazio-
Eppure sembrerebbe molto sempli- terminali e le persone in stato vege- ni e disparità tra cittadini che vivono
ce e sensato riconoscere la validità tativo persistente. in uno stesso Paese.

Un grido che non è di disperazione


ma carico di speranza umana e civile
Paolo Ravasin, malato di Sclerosi la- in particolare la mia decisione di non
terale amiotrofica (Sla) ha inviato un sottopormi ad alimentazione e nutri-
video-appello al Presidente della zione artificiali quando non sarò più in
Repubblica, al Presidente del Se- grado di nutrirmi e bere naturalmen-
nato, al Presidente della Camera dei te”. Ravasin ha definito incostituzio-
Deputati per denunciare la sua indi- nale il Disegno di Legge che porta il
gnazione. Nel filmato, reso noto il 21 nome del relatore del Senato, Raf-
aprile scorso, Ravasin afferma: “Con faele Calabrò (PDL), ribadendo: “Mi
grande tristezza ho appreso la notizia viene sottratta l’unica libertà che mi è
dell’approvazione al Senato della leg- rimasta: quella di poter decidere sulla
ge formalmente sul testamento biolo- mia morte. Ognuno di noi alla fine dei Il Presidente della Repubblica ha ri-
gico, ma sostanzialmente contro il te- suoi giorni è solo di fronte alla morte, sposto, evidenziando: “I temi da lei
stamento biologico, che rende carta ma lo Stato e la Chiesa hanno prete- ora evocati, disciplina della fine vita,
straccia le mie direttive anticipate ed so di sostituirsi a Dio”. continua a pagina 28

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NOTIZIE FIC

La FIC presenta
segue da pagina 27

testamento biologico, trattamenti di


alimentazione e idratazione mecca-
nica, continuano a interrogare le co- i suoi emendamenti
scienze individuali e investono sem-
pre più la responsabilità collettiva. In La Federazione Italiana per la Cre- mentazioni proposte. Infatti, secon-
Parlamento si è infine aperta una di- mazione, nell’esprimere la propria do autorevoli commentatori l’appro-
scussione che si sta misurando con indignazione di fronte a sistematici vazione di una Legge come quella
la complessità e la delicatezza di tentativi di ridurre tutti gli spazi di li- in discussione farebbe regredire il
questioni eticamente sensibili, che bertà faticosamente conquistati dai nostro Ordinamento ai livelli cono-
incidono sui diritti fondamentali della cittadini italiani in questi anni, ha in- sciuti oltre 800 anni fa, prima del-
persona e investono concezioni poli- vitato i Senatori della Repubblica l’Habeas Corpus, diritto sancito nel-
tiche trasversali agli stessi schiera- impegnati nell’esame del Disegno la Magna Charta Libertatum , appro-
menti politici”. Napolitano afferma di di Legge Calabrò in Commissione vata nel 1215 dal re Giovanni Sen-
sentire “profondamente la responsa- Igiene e Sanità, e tutti i parlamenta- za Terra. Nelle note e negli emen-
bilità di ascoltare ogni voce, nel ri- ri italiani, ad accogliere una serie di damenti che seguono in maniera
spetto della natura e dei limiti del emendamenti, impegnandosi per la precisa e puntuale l’articolato del
ruolo che la Costituzione mi affida”. loro presentazione. Il documento, Disegno di Legge viene sottolineato
E tuttavia, “anche e in particolare ri- inviato il 23 febbraio scorso, è com- il ruolo storico delle Società di Cre-
spetto al dibattito in corso alle posto da un dettagliato preambolo mazione, quali associazioni con fini
Camere, sono tenuto a un atteggia- in cui sono posti in evidenza gli statutari di conservazione e tutela
mento di rigoroso riserbo” (fonte: “La aspetti etici, storici, giuridici e costi- delle dichiarazioni di volontà atti-
Repubblica”, 28 aprile 2009). tuzionali che sostengono le argo- nenti le decisioni di fine vita.

Anche in Basilicata una legge regionale


su cremazione e dispersione
Il 21 aprile 2009 il Consiglio regionale tempera al disposto nazionale. In viduate dai Comuni, dalle Province e
della Regione Basilicata ha approva- particolare, affida la responsabilità al- dalle Regioni, o in aree private con il
to alla unanimità una legge regionale la Regione di emanare gli indirizzi ne- consenso dei proprietari”. Il testo
su cremazione e dispersione delle cessari per la realizzazione dei nuovi completo della legge regionale non è
ceneri. La proposta di legge, il cui pri- crematori e riserva ai Comuni e alla ancora stato pubblicato nel Bollettino
mo firmatario è il consigliere del Par- Regione stessa l’obbligo di promuo- Ufficiale della Regione. La Basilicata
tito democratico, Antonio Di Sanza, è vere l’informazione ai cittadini resi- è, dopo la Puglia che si è dotata di
rubricata “Regolamentazione per la denti nel proprio territorio sulle diver- una propria legge il 25 novembre
cremazione dei defunti e dei loro re- se pratiche funerarie anche con ri- 2008, la quattordicesima Regione ita-
sti, affidamento, conservazione e di- guardo agli aspetti economici. La leg- liana ad aver approvato una normati-
spersione delle ceneri derivanti dalla ge si muove nel solco della disciplina va regionale in materia (fonte: Re-
cremazione”. “In tutti questi anni – so- dettata dallo Stato, rimasta inattuata, gione Basilicata). Da rilevare inoltre
stiene Di Sanza – lo Stato è rimasto volendo porre una maggiore atten- che nel Veneto prosegue l’iter di ap-
inerte, finché nel 2001 si è dotato di zione nei confronti della volontà del provazione del progetto di legge 234,
una legge, la n. 130, che contiene defunto, prevedendo che il soggetto presentato dalla Giunta. La Quinta
‘Disposizioni in materia di cremazio- affidatario delle ceneri o il soggetto Commissione regionale ha espresso
ne e dispersione delle ceneri’. che provvederà alla dispersione pos- il parere di competenza in data 21
Questa legge prevedeva che entro 6 sa essere indicato espressamente, aprile 2009 ed ora il provvedimento
mesi seguisse una modifica del rego- attraverso la forma scritta, dal defun- dovrebbe entrare in Consiglio. Il testo
lamento di polizia mortuaria che, in to stesso. La norma prevede che la non è ancora stato reso pubblico, ma
verità, non ha mai avuto luogo. Con dispersione delle ceneri possa avve- pare che le osservazioni presentate
la proposta di legge regionale appro- nire in aree a ciò destinate dei cimite- dalla FIC e dalle Socrem venete sia-
vata, anche la Regione Basilicata ot- ri, in aree naturali appositamente indi- no state prese in considerazione.

28 Confini 1/2009
NOTIZIE FIC

Grande confusione e disparità


negli aggiornamenti tariffari sulla cremazione
La cremazione è un servizio pubbli- cazione della disposizione di cui al riffe massime sarebbero quelle in-
co a domanda individuale per il presente comma è rimessa all’au- dicate nella sottostante tabella.
quale è stabilita una tariffa ministe- tonoma decisione dei competenti L’adeguamento è calcolato secon-
riale. Molti Comuni, anche sprovvi- organi di governo. Va quindi consi- do il tasso di inflazione program-
sti di forno, su sollecitazione delle derato il fatto che le tariffe massime mato, che secondo il Documento di
Società per la Cremazione locali, per la cremazione sono fissate dal Programmazione Economica e Fi-
hanno ridotto la tariffa, facendosi Comune, ai sensi dell’articolo 1 del nanziaria 2009-20013, è pari
carico della parte di riduzione. Con Decreto del Ministro dell’Interno, di all’1,5. La discrezionalità assegna-
l’articolo 3 del Decreto-legge 29 no- concerto con il Ministro della Sa- ta ai Comuni crea una situazione di
vembre 2008, n. 185 il Governo lute, del 1° luglio 2002. Nel caso il confusione e disparità: una realtà a
aveva bloccato le tariffe fino al 31 Consiglio Comunale (o in taluni ca- macchia di leopardo in cui i cittadi-
dicembre 2009. La misura è stata si la Giunta Comunale a seconda ni pagano più o meno a seconda
confermata dalla Legge 28 gennaio dei regolamenti vigenti) intenda della sensibilità degli amministrato-
2009, n. 2 recante: “Conversione in provvedere all’adeguamento, le ta- ri locali.
legge, con modificazioni, del decre-
to-legge 29 novembre 2008, n. 185, TARIFFE INERENTI 2009 IVA Totale
recante misure urgenti per il soste-
Salme 455,04 91,01 546,04
gno a famiglie, lavoro, occupazione
e impresa e per ridisegnare in fun- Resti mortali (80% tariffa salme) 364,03 72,81 436,83
zione anti-crisi il quadro strategico
Parti anatomiche (75% tariffa salme) 341,28 68,26 409,53
nazionale”. Tuttavia, la Legge stes-
sa dispone che per quanto riguarda Feti (1/3 tariffa salme) 151,68 30,34 182,01
i diritti, i contributi e le tariffe di per-
Dispersione ceneri nei cimiteri 183,86 36,77 220,63
tinenza degli enti territoriali l’appli-

Fine vita: dignità e rispetto Beppino Englaro

della volontà della persona


La Federazione Italiana per la Cre- sulle questioni di fine vita. È poi inter-
mazione ha organizzato a Udine venuto Beppino Englaro che ha com-
presso l’Auditorium Menossi, nella mosso i presenti con il ricordo della
giornata precedente la sua assem- figlia Eluana e del suo grande spirito
blea annuale, un convegno dal titolo: libero. Egli ha ripercorso inoltre il lun-
“Fine vita: dignità e rispetto della vo- ghissimo iter giudiziario per il ricono-
lontà della persona nelle legislazioni scimento della libertà di scelta.
regionali e nelle norme nazionali”. L’attenzione ininterrotta delle perso-
L’incontro ha visto la partecipazione ne che ascoltavano ha reso ancora Franco Barbero, co-fondatore della
tra il pubblico di oltre 400 persone. Il più luminosa la figura di quest’uomo comunità cristiana di base di Pine-
Presidente Guido Peagno ha intro- che possiamo senza alcuna esage- rolo (Provincia di Torino). La sua re-
dotto i lavori ricordando la secolare razione definire un eroe civile del no- lazione, sottolineata da irrefrenabili
battaglia laica dei cremazionisti e la stro tempo. Alle parole di Englaro, applausi, ha evidenziato come “dire
loro trasparente e decisa posizione ha fatto seguito l’intervento di don continua a pagina 30

Confini 1/2009 29
NOTIZIE FIC

segue da pagina 29 mente questa responsabilità. Io ci Senatore Marco Perduca


Chiesa non significa dire gerarchia”. ho già pensato, farò così!”.
La vicinanza al messaggio di amore L’incontro è poi proseguito con la
di Gesù di Nazareth si concretizza in relazione del senatore Giuseppe
una Chiesa che accoglie, non domi- Saro (PDL), il quale ha posto l’at-
nata dalla paura. Per questo moltis- tenzione su come la Regione Friuli
simi credenti, seguendo la parola di si sia confermata terra aperta e civi-
Cristo, hanno condiviso la sofferen- le, al di là degli schieramenti politici,
za che ha colpito la famiglia Englaro. anche riguardo alla vicenda
Englaro. Nel ricordare la figura di
Don Franco Barbero Loris Fortuna e le battaglie civili sul collega Saro, al di là degli schiera-
divorzio e sull’aborto, da uomo di menti. Perduca ha concluso il suo
cultura liberal-socialista, egli ha intervento esortando i cittadini a vi-
espresso il suo sconcerto per la gilare sull’attività degli eletti in
subordinazione di buona parte del- Parlamento, a comunicare con loro
la maggioranza e anche della mino- (telefonate loro!) ed a supportare
ranza parlamentare alle posizioni un’ampia mobilitazione.
delle gerarchie ecclesiastiche. Saro Questa intensa, partecipata ed effica-
ha ricordato la sua posizione con- ce giornata è stata completata dalle
traria al Disegno di Legge Calabrò relazioni dell’Assessore alla Qualità
Egli ha concluso affermando: “Dio ci e la grande preoccupazione per della Città e del Consigliere della Re-
ha dato la responsabilità della vita, e una profonda regressione dei diritti gione Friuli Venezia Giulia Paolo Cia-
fa parte della responsabilità della vita civili nel nostro Paese. Tuttavia, a ni, promotore dell’attuale legge regio-
la responsabilità della morte, e non ci fronte di una situazione politica co- nale sulla cremazione e sulla disper-
può sostituire, e non ci può conculca- me quella descritta, si è aperto nel sione. Al primo va il sentito ringrazia-
re questa responsabilità nessuna fi- Paese un vero dibattito che ha at- mento della FIC per il supporto logi-
losofia, nessuna teologia, nessuna traversato anche tutti i nuclei fami- stico che ha garantito la realizzazione
Chiesa, nessun Parlamento. liari sull’importanza dell’autonomia dell’iniziativa e, nel giorno successi-
Noi abbiamo la responsabilità di delle decisioni individuali e sulla lai- vo, lo svolgimento dell’Assemblea
autodeterminare quando siamo in cità dello Stato. Si può quindi spe- delle Socrem associate.
tempo, lucidi e consapevoli, le mo- rare che sia venuto il tempo della ri-
dalità e i tempi della nostra vita e flessione, in considerazione della

Assemblea
della nostra morte. Questa, che è contrarietà ad un provvedimento
l’espressione di moltissime ricerche restrittivo della libertà rilevata nella

FIC a Udine
teologiche cattoliche di oggi, vuol maggioranza del popolo italiano.
dire prendere sul serio la nostra re- Il senatore Marco Perduca (radicale
sponsabilità e non cederla ad altri eletto nelle liste del PD), ricollegan-
per irresponsabilità. Davanti a Dio dosi all’intervento precedente ha Il giorno 18 aprile 2009 si è svolta in
chi è credente sa di poter vivere fe- sottolineato come attraverso il sito locali forniti dall’Amministrazione
licemente, fecondamente, serena- dell’Associazione Luca Coscioni cittadina l’Assemblea straordinaria
siano stati raccolti oltre mille emen- e ordinaria FIC. I convenuti hanno
damenti alla legge proposti in pochi approvato il nuovo Statuto ed il
giorni da migliaia di cittadini. Gli nuovo Regolamento interno. Tra gli
emendamenti complessivi presen- elementi di maggior rilievo, vi è
tati dai radicali, dopo la raccolta l’ampliamento dell’oggetto sociale
pubblica, sono stati oltre 2.500. Egli della Federazione e un rafforza-
ha evidenziato la trasversalità della mento organizzativo della stessa.
battaglia per il riconoscimento delle Sono stati inoltre definiti in modo
Senatore direttive anticipate di trattamento e più preciso e specifico i rapporti tra
Giuseppe Saro la condivisione degli obiettivi con il la FIC e le Socrem associate.

30 Confini 1/2009
RIFLESSIONI

È Il cimitero
possibile che consideriamo
con una sorta di leggerezza
anche gli eventi più drammatici se

è ancora un tabù?
ci sono presentati con profusione
di immagini fotografiche e video,
perché una cosa è vedere indiret-
tamente ma un’altra andare noi
stessi a guardare. ! di Gisella Gramaglia
La visione delle immagini della
morte, che immancabilmente ogni
giorno ci cattura lo sguardo attra-
verso trasmissioni televisive gior-
nalistiche e documentarie con
scene di guerre e di esecuzioni
capitali o di stragi, epidemie, cala- diversi punti di vista, e non si invitino alla serenità, al ricordo e
mità naturali, è diventata una intende certo trattare il tema in alla riflessione.
delle tante. Ma se vedere la morte questa pagina. Sicuramente è un bel passo avan-
(ovviamente quella degli altri e Forse invece qui si può saltare l’o- ti rispetto all’immagine tradiziona-
magari all’altro capo del mondo) è stacolo ripensando la relazione le del cimitero descritto nella lette-
diventato quasi normale, lo stesso che c’è tra la città e il cimitero, ratura ottocentesca e tanto cara ai
non può essere detto sul “vedere non limitandoci a definirli l’una il registi dei film dell’orrore.
il cimitero”. luogo dei vivi e l’altro quello dei Indipendentemente da ciò, co-
Questo può essere in parte impu- morti, ma piuttosto guardandoli munque, ci sono persone che
tabile al fatto che pur vivendo in come due città profondamente vanno al cimitero tutti i giorni, lì
un’epoca in cui l’immagine è tutto, vicine e collegate tra loro anche parlano con i propri morti, si pren-
e quindi vediamo di tutto, quella su piani diversi e non su quello dono cura delle tombe con l’atten-
del cimitero non invade d’abitudi- prettamente simbolico. zione e con la spontaneità che
ne le nostre indifese percezioni Il cimitero di oggi sta modificando usano per le proprie dimore. Che i
visive attraverso filmati e foto: ai la propria fisionomia e assume defunti siano ancora lì, nel cimite-
giornalisti in genere piace poco sempre più i connotati di un luogo ro, per taluni è più di una vana illu-
fare reportage nei cimiteri. Scara- della città che appartiene alla città, sione. Chi onora i morti facendogli
manzia? progettato per essere facilmente visita come se ancora esistessero
Così sta a noi, da vivi, entrare in accessibile a tutti, percorribile in quel preciso luogo, esorcizza il
loco per esplorare con i nostri anche con mezzi propri e raggiun- potere della morte non permetten-
occhi e guardare anche questa gibile con mezzi di linea diretti. do a essa di portargli via del tutto
realtà urbana; però in tal caso Perseguendo una continuità non le persone amate. Certamente chi
siamo molto sulla difensiva per- soltanto ideale tra l’assetto citta- va al cimitero sa che i propri cari
ché il posto è correlato a un dino e quello cimiteriale, nei gran- “non sono più”; ma nel credere
timore atavico e profondo, ben di centri urbani gli enti che gesti- che fisicamente siano lì nel cimi-
peggiore della paura della vio- scono i cimiteri operano con fina- tero, ciascuno, a suo modo, li per-
lenza e della povertà, in quanto lità di riqualificazione dei siti che, cepisce ancora. È palese che
configura e materializza l’inquie- oltre alla consueta tutela delle questo rito costituisce anche dal
tudine più grande, quella dell’in- parti storiche e monumentali non- punto di vista psicologico una effi-
determinato, cioè la morte, e ché alla manutenzione delle cace forma di compensazione al
allora per molti il cimitero rimane sepolture e quant’altro, provvedo- senso della perdita.
ancora un luogo tabù. no alla creazione di nuove aree, In una nuova prospettiva, che solo
Nel corso degli anni “Confini” ha concepite per favorire un clima di noi possiamo crearci cambiando
trattato approfonditamente il accoglienza, che includano spazi modo di pensare e di vedere, si
tabù della morte, ne ha affronta- verdi con percorsi pedonali e evidenzia la funzione del cimitero
to molteplici aspetti proponendo ciclabili e veri e propri giardini che moderno.

Confini 1/2009 31

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