creduto in me e mi hanno
permesso di studiare e vivere di
musica….
1 Volume
Indice
Introduzione pag. 7
PARTE I
1. La pennata alternata - esercizi giornalieri pag. 10
2. Il legato - esercizi giornalieri pag. 22
3. La scala maggiore pag. 26
4. I sette modi della scala maggiore - pattern pag. 28
5. Il legato - pattern pag. 47
PARTE II
1. Le scale pentatoniche pag. 55
2. Lo sweep picking pag. 70
3. Lo string skipping pag. 91
4. Il tapping pag. 102
PARTE III
1. Esempio 1 (sweep picking e pennate alternate) pag. 117
2. Esempio 2 (pennate alternate) pag. 118
3. Esempio 3 (tapping) pag. 119
4. Esempio 4 (legato) pag. 119
5. Esempio 5 (string skipping) pag. 120
6. Esempio 6 (string skipping) pag. 120
7. Esempio 7 (legato) pag. 121
8. Esempio 8 (pennate alternate) pag. 121
9. Esempio 9 (sweep picking) pag. 122
10. Esempio 10 (pennate alternate) pag. 122
11. Esempio 11 (string skipping e tapping) pag. 124
12. Esempio 12 (sweep picking) pag. 125
13. Esempio 13 (sweep picking) pag. 125
PARTE IV
1. Esercizi giornalieri pag. 129
2. Le frasi sulle cadenze II-V-I pag. 133
3. Le scale blues pag. 135
4. Frasi blues pag. 137
Introduzione
La maggiore difficoltà che si incontra nello scrivere un buon libro sulla tecnica chitarristica è data
dall’elaborare esercizi non scontati e veramente utili.
E’ difficile non incappare nella meccanizzazione degli esercizi, tuttavia si può rendere utile tutto
ciò che si vuole, l’importante è che l’allievo riesca a trarre l’insegnamento di fondo dell’intero
metodo e ad individuare uno scopo da perseguire.
Per questo un consiglio che sento di dare a tutti è quello di non prendere un metodo sulle tecniche
come base per diventare esclusivamente un musicista virtuoso, che rischia di suonare tremila note
freddamente, ma senza avere un’anima musicale; un chitarrista non deve trascurare il “tocco”
dello strumento, ossia quella caratteristica espressiva che viene data dai vari elementi appresi e
metabolizzati: dal fraseggio alla ritmica, dalla conoscenza dell’armonia allo studio
dell’improvvisazione, dall’ascolto di tutti i generi musicali allo studio di interi brani poi
personalizzati nel proprio stile.
Non dimenticate infine una cosa basilare, che merita una grande considerazione: applicate sempre
le vostre conoscenze suonando in gruppo!
Suonare in un gruppo significa mettere in pratica tutto ciò che si studia, creare il proprio stile e
sviluppare la propria inventiva musicale; tenete sempre presente, però, che potrete reputarvi bravi
chitarristi quando con le vostre ritmiche, i vostri soli e le vostre composizioni riuscirete ad
emozionare coloro che avrete di fronte ad ascoltarvi!
Perché il percorso fino a quel momento sia più agevole vi invito ad essere costanti nello studio e a
non demoralizzarvi mai!
Buona fortuna.
Tiziano Ragazzi
7
PARTE I
8
9
1. La pennata alternata – esercizi giornalieri
Iniziamo con un semplice esercizio di indipendenza in ottavi; si dovranno utilizzare tutte le quattro
dita della mano sinistra.
Vi raccomando l’utilizzo del metronomo, che vi dovrà accompagnare fino alla fine di questo libro;
iniziate gli esercizi lentamente aumentando gradualmente la velocità del metronomo.
Utilizzate come diteggiatura la stessa numerazione che è indicata sulle corde del tabulato.
Esercizio 1
Un'altra cosa da prendere in considerazione è quella di eseguire lo stesso esercizio con la formula
contraria, come quella dell’esercizio che segue.
Esercizio 2
10
Oltre la formula contraria bisognerà ripetere gli stessi esercizi con altre configurazioni ritmiche, i
seguenti esercizi saranno eseguiti in terzine e quartine.
Esercizio 3
Esercizio 4
11
Ora in quartine.
Esercizio 5
Esercizio 6
12
Gli esercizi che seguono saranno tutti a tre note per corda da eseguire in terzine; non dimenticate
l’utilizzo del metronomo e fate attenzione alle diteggiature.
Esercizio 7
Esercizio 8
13
Esercizio 9
Esercizio 10
Esercizio11
14
Esercizio 12
Esercizio 13
Esercizio 14
15
Gli esercizi che seguono sono creati su una diteggiatura molto semplice, che verrà applicata su tutte
le sei corde della chitarra.
L’esercizio dovrà essere eseguito in ottavi, terzine e quartine, perciò state attenti ai cambi di
ritmica, soprattutto dove si sposta l’accento sulla diteggiatura.
La diteggiatura da utilizzare sarà indice (1), medio (2), anulare (3) e mignolo (4), utilizzare la
stessa sequenza sia per il moto ascendente sia per quello discendente.
Esercizio 15
16
L’esercizio successivo dovrà essere studiato con la diteggiatura contraria.
Dita: 4, 3, 2, 1.
Esercizio 16
17
18
Ritengo gli esercizi che seguono molto utili per l’indipendenza delle dita, usate sempre il
metronomo e aumentate la velocità gradualmente.
Esercizio 17
Esercizio 18
Esercizio 19
Esercizio 20
19
Esercizio 21
Esercizio 22
Esercizio 23
Esercizio 24
20
Esercizio 25
Esercizio 26
Esercizio 27
21
2. Il legato – esercizi giornalieri
Esercizio 28
Esercizio 29
Esercizio 30
Esercizio 31
22
Esercizio 32
Esercizio 33
Esercizio 34
Esercizio 35
Esercizio 36
23
Esercizio 37
Esercizio 38
Esercizio 39
Esercizio 40
24
Esercizio 41
Esercizio 42
Esercizio 43
25
3. La scala maggiore
La scala maggiore è una successione di sette note distanti tra loro secondo determinati intervalli.
Tale scala è composta da 5 toni e 2 semitoni disposti nella maniera seguente:
T T S T T T S
DO RE MI FA SOL LA SI DO
Scale con #
Scale con
Qui di seguito sono riportati alcuni esempi di posizioni di scale maggiori su 1, 2, 3, 4,5, 6 corda.
Ovviamente sono solo delle posizioni con delle diteggiature da me scelte, in seguito ne troverete
delle altre.
DO maggiore su 1 corda.
26
DO maggiore su 2 corde.
DO maggiore su 3 corde.
DO maggiore su 4 corde.
DO maggiore su 5 corde.
DO maggiore su 6 corde.
27
4. I sette modi della scala maggiore - pattern
La scala maggiore genera 7 modi; ogni modo viene formato partendo da ciascun grado della scala in
questione.
Per esempio: il primo modo che incontriamo è la scala maggiore chiamata IONICA, che si ottiene
partendo dal primo grado della scala maggiore, la nota DO, seguendo gli intervalli di seguito
indicati:
T T S T T T S
DO RE MI FA SOL LA SI DO
Alla stessa maniera genereremo il secondo modo, quello DORICO: partendo dal secondo grado,
cioè la nota RE, rispetteremo tutti gli intervalli presenti ed otterremo la seguente scala:
T S T T T S T
RE MI FA SOL LA SI DO RE
Proseguendo in questo modo otterremo per ciascun grado i relativi modi, così indicati:
Ogni scala maggiore ha una scala relativa minore, che parte dal 6° grado, perciò la scala maggiore
di DO ha come scala relativa LA minore.
DO MAGGIORE
T T S T T T S
DO RE MI FA SOL LA SI DO
Posizioni a tre note per corda dei sette modi di SOL maggiore.
SOL IONICO
Intervalli: Tonica, 2 maggiore, 3 maggiore, 4 giusta, 5 giusta, 6 maggiore, 7 maggiore
28
LA DORICO
Intervalli: Tonica, 2 maggiore, 3 minore, 4 giusta, 5 giusta, 6 maggiore, 7 minore
SI FRIGIO
Intervalli: Tonica, 2 minore, 3 minore, 4 giusta, 5 giusta, 6 minore, 7, minore
DO LIDIO
Intervalli: Tonica, 2 maggiore, 3 maggiore, 4 aumentata, 5 giusta, 6 maggiore, 7 maggiore
RE MISOLIDIO
Intervalli: Tonica, 2 maggiore, 3 maggiore, 4 giusta, 5 giusta, 6 maggiore, 7 minore
FA # LOCRIO
Intervalli: Tonica, 2 minore, 3 minore, 4 giusta, 5 diminuita, 6 minore, 7 minore
29
Iniziamo con esercizi di pennata in ottavi, terzine e quartine sui modi della scala di SOL maggiore.
Esercizio 45 ( LA DORICO )
Esercizio 46 ( SI FRIGIO )
30
Esercizio 47 ( DO LIDIO )
Esercizio 48 ( RE MISOLIDIO )
Esercizio 49 ( MI EOLIO )
31
Esercizio 50 ( FA# LOCRIO )
Gli esercizi successivi sono sulla tonalità di DO maggiore e si devono eseguire in terzine.
Ho preferito, anche in questo caso, scrivere tutti modi, per evitare che l’allievo salti delle posizioni .
E’ importante eseguire ogni diteggiatura in tutte le maniere per non avere limiti nelle esecuzioni.
Per utilizzare al meglio tutta la tastiera, partirò dalla posizione più vicina al capotasto.
Esercizio 51 ( FA LIDIO )
32
Esercizio 52 ( SOL MISOLIDIO )
Esercizio 53 ( LA EOLIO )
Esercizio 54 ( SI LOCRIO )
33
Esercizio 55 ( DO IONICO )
Esercizio 56 ( RE DORICO )
Esercizio 57 ( MI FRIGIO )
34
I modi seguenti sono quelli di FA maggiore; da eseguirsi come quelli precedenti, ma in quartine.
Esercizio 58 ( FA IONICO )
Esercizio 60 ( LA FRIGIO )
35
Esercizio 61 ( SIb LIDIO )
Esercizio 62 ( DO MISOLIDIO )
Esercizio 63 ( RE EOLIO )
36
Esercizio 64 ( MI LOCRIO )
Qui di seguito vi propongo dei pattern classici, sicuramente utili: dovrete eseguire gli esercizi su
tutti i modi della tonalità di appartenenza dell’esempio scritto.
Esercizio 65 ( LA IONICO )
37
Applicare questo pattern in terzine su tutti i modi della tonalità di LA maggiore.
L’esercizio successivo si svolge sulla stessa scala con un pattern diverso in quartine.
Esercizio 66
Esercizio 67 ( quintine )
38
Esercizio 68 ( DO IONICO - sestine )
39
Esercizio 69 ( SI LOCRIO )
Applicate questo esercizio su tutte le sei corde rimanendo in tonalità di DO maggiore, dopo di che
trasportate l’esercizio in tutte le tonalità.
Esercizio 71 ( DO IONICO )
40
Esercizio 73 ( SOL MAGGIORE )
Esercizio 74 ( RE MAGGIORE )
41
Prima di andare avanti è indispensabile un breve accenno su che cosa sono gli intervalli.
La distanza tra due note è detta intervallo; esso può essere ascendente (se calcolato dalla nota più
grave verso la più acuta) o discendente (se calcolato dalla più acuta verso la più grave).
Non tutti gli intervalli sono uguali dal momento che può variare la distanza tra le due note che li
costituiscono; la sola indicazione “ascendente” o “discendente” non è quindi in grado di definire un
intervallo con precisione.
Il metodo oggi in uso per classificare gli intervalli utilizza una doppia indicazione; la prima
(numerica, ad esempio: seconda, terza,…) ci dice quante sono le note comprese nell’intervallo
contando anche la nota di partenza e quella di arrivo:
La seconda indicazione (un aggettivo come maggiore, minore, aumentata, ecc…) ci rivela invece
l’esatto numero di toni e semitoni che compongono l’intervallo.
Troveremo quindi intervalli del tipo: “3 minore” o “6 maggiore” e così via.
Gli intervalli maggiori si dicono sul 2°, 3°,6°,7°, mentre quelli giusti sul 4° e 5°.
Gli intervalli maggiori, se vengono calati di un semitono, diventano minori, se invece vengono
alzati di un semitono, diventano aumentati.
Gli intervalli giusti, se vengono calati di un semitono, diventano diminuiti, se invece vengono alzati
di un semitono, diventano aumentati.
Se l’intervallo minore viene calato di un semitono, diventa diminuito, invece, se l’intervallo
aumentato viene alzato di un semitono, diventa più che aumentato.
42
RIVOLTI DEGLI INTERVALLI.
Se invertiamo l’ordine delle note che costituiscono un intervallo otteniamo il suo rivolto.
Ci sono due piccole regole sul rivolto degli intervalli che possono risultare utili:
a) la somma dell’intervallo e del suo rivolto dà sempre 9;
b) se l’intervallo di partenza è:
Il rivolto va ovviamente calcolato nella stessa direzione dell’intervallo relativo (cioè se l’intervallo
di partenza è ascendente anche il rivolto deve essere calcolato in senso ascendente).
DO – LA (intervallo) = 6 maggiore
LA – DO (intervallo) = 3 minore (6+3=9)
MI – RE (intervallo) = 7 minore
RE - MI (intervallo) = 2 maggiore (7+2=9)
43
Esercizio 76 ( salti di quarta )
44
Esercizio 78 ( salti di sesta )
FA LIDIO
45
SOL MISOLIDIO
LA EOLIO
SI LOCRIO
DO IONICO
RE DORICO
MI FRIGIO
46
5. Il legato – pattern
Esercizio 81
47
Esercizio 83 ( LA DORICO )
Esercizio 85 ( LA IONICO )
NOTA IMPORTANTE :
Dal prossimo esercizio, dovrete applicare ogni pattern a tutti i modi della tonalità in cui è scritto
l’esercizio.
48
Esercizio 87 ( SOL IONICO )
Esercizio 88
Esercizio 89 ( FA LIDIO )
49
Esercizio 90
Esercizio 91 ( SI IONICO )
50
Esercizio 93 ( pattern orizzontale nella tonalità di SOL MAGGIORE ).
Esercizio 94 ( RE MAGGIORE )
Esercizio 95 ( FA MAGGIORE )
51
Esercizio 97 ( DO MAGGIORE - questo esercizio deve essere eseguito solo con Hammer-on )
Esercizio 98 ( DO MAGGIORE )
Esercizio 99 ( FA MAGGIORE)
52
PARTE II
53
54
1. Le scale pentatoniche
Le scale pentatoniche maggiori e minori sono composte da 5 note; esse possono essere viste, per
quanto riguarda la scala maggiore pentatonica, come una scala maggiore priva di 4° e 7° grado.
Esempio:
T T S T T T S
DO maggiore = I II II IV V VI VII VIII
DO RE MI FA SOL LA SI DO
T T 3m T 3m
DO M pentatonica = DO RE MI SOL LA DO
La scala minore pentatonica può essere vista come una scala minore naturale priva di 2° e 6° grado.
Esempio:
T S T T T S T
LA m naturale = I II II IV V VI VII VIII
LA SI DO RE MI FA SOL LA
T 3m T 3m T
LA m pentatonica = LA SI RE MI SOL LA
Partendo da ogni nota e rispettando gli intervalli della scala, ricaviamo dalla pentatonica 5 posizioni
di scala.
P.S.: per i box seguenti, partendo dalla tonica con il quadrato si eseguirà la tonalità maggiore,
invece partendo dalla tonica cerchiata si eseguirà la tonalità minore.
BOX 1
T 3m T T 3m
SOL LA DO RE MI SOL
55
BOX 2
3m T T 3m T
LA DO RE MI SOL LA
BOX 3
T T 3m T 3m
DO RE MI SOL LA DO
BOX 4
T 3m T 3m T
RE MI SOL LA DO RE
BOX 5
3m T 3m T T
MI SOL LA DO RE MI
56
Passiamo adesso a degli esercizi utili per assimilare i cinque box delle scale pentatoniche.
I pattern degli esercizi che seguono, dal n° 100 al n° 118, dovranno essere applicati su tutti i box,
siate scrupolosi e non abbiate fretta di passare agli esercizi successivi.
Esercizio 100
Esercizio 102
57
Esercizio 103 ( legato )
Esercizio 104
Esercizio 106
58
Esercizio 107 ( pattern in duine ).
59
Esercizio 109 ( pattern in quartine )
60
Esercizio 111 ( terzine ) .
61
Esercizio 112 ( quartine )
62
scale pentatonica di LA minore a 2 e 3 note per corda
Esercizio 115
Esercizio 116 (ora utilizzate solo la diteggiatura 1–3 e passate da una posizione all’altra con lo slide
ed eseguendo l’esercizio con la tecnica del legato).
Esercizio 117
63
Esercizio 118
Eseguite gli esercizi seguenti sia con la tecnica della pennata alternata, sia con la tecnica del legato.
64
Esercizio 121 ( pentatonica sulla quarta e terza corda )
65
Esercizio 125 ( partendo dalla settima ).
66
Le pentatoniche che seguono sono simmetriche composte da due e tre note per corda.
67
Esercizio 131 ( pentatonica di FA maggiore )
68
Anche le successive scale pentatoniche sono simmetriche, ma composte stavolta da tre e due note
per corda.
Esercizio 134
Esercizio 135
Esercizio 136
69
3. Lo sweep picking
La tecnica dello sweep picking consente di dare il maggior numero di pennate nello stesso verso.
Sostanzialmente è una tecnica che riguarda la mano destra e viene maggiormente utilizzata per
arpeggiare gli accordi; tale tecnica in teoria si può utilizzare anche per le scale, ma tale utilizzo è in
pratica poco diffuso.
Fatevi seguire da un insegnante, perché la tecnica dello sweep picking non è semplice da assimilare
all’inizio.
Cercherò di darvi delle nozioni di armonia per meglio illustrarvi la costruzione di ogni esercizio e la
sua corretta esecuzione.
Vi consiglio di comprare un buon testo di armonia e di studiarlo con un insegnate qualificato.
I primi esercizi che vi propongo sono eseguiti su delle triadi, perciò impiegherò qualche riga per
spiegarvi che cosa sono.
Le triadi sono accordi formati da tre note composti da TONICA, TERZA e QUINTA.
Ci sono quattro tipi di triadi: maggiori, minori, diminuite e aumentate:
70
La triade può essere rivoltata, ponendo come nota più bassa la terza o la quinta, avremo cosi tre
diverse posizioni di una triade: fondamentale, 1° rivolto, 2° rivolto.
71
Triadi maggiori a 4 corde.
Esercizio 143
72
Triadi minori a tre corde.
73
Esercizio 148 ( DO minore fondamentale ).
Esercizio 150
74
Esercizio 152 ( DO diminuito 1° rivolto ).
75
Triadi aumentate a tre corde.
Sicuramente avrete fatto caso che le tre posizioni della triade aumentata sono uguali.
Quando un accordo od una scala sono formati da intervalli costanti le loro posizioni si ripetono.
76
Esercizio 161 ( DO 5# fondamentale ).
I prossimi esercizi sono un riassunto delle triadi viste sull’armonizzazione della scala di DO
maggiore; per ben comprenderli è necessario dare una definizione:
per armonizzazione della scala si intende la costruzione di un accordo su ogni singolo grado.
Calcolando che la triade è composta da tonica, terza e quinta e per semplificare il ritrovamento degli
accordi, vi consiglio di ricavarvi le triadi da ogni modo della scala.
Qui di seguito il risultato dell’armonizzazione della scala di DO maggiore a tre voci ( triadi )
Esercizio 163 ( Riassunto delle triadi a tre corde sull’armonizzazione della scala di DO maggiore ).
77
Sweep picking a quattro corde.
Esercizio 164 ( Armonizzazione della scala do SOL maggiore, sweep su quattro corde ).
78
Esercizio 167 ( DO diminuito ).
Esercizio 168 ( DO 5# ).
Gli arpeggi aumentati essendo asimmetrici si ripetono con la stessa posizione ogni terza maggiore;
oltre a considerarli come rivolti dello stesso accordo, possiamo anche considerarli come accordi di:
DO 5# , MI 5#, SOL # 5#.
79
Esercizio 171 ( DO minore ).
Esercizio 173 ( DO 5# ).
80
Esercizio 176 ( RE diminuito ).
Esercizio 177 ( RE 5# ).
Esercizio 178
81
Esercizio179
Esercizio 180
82
Esercizio 182 ( SOL maggiore 1° rivolto ).
83
Esercizi 187 ( SOL diminuito fondamentale ).
84
Esercizio 192 ( SOL 5# 2° rivolto ).
85
Esercizio 196 ( DO diminuito ).
Esercizio 197 ( DO 5 # ).
86
Esercizio 201 ( DO 5# ).
Esercizio 205 ( DO 5# ).
87
Di seguito sono riportati gli arpeggi degli accordi di settima ricavati dell’armonizzazione della scala
maggiore.
Il procedimento è uguale a quello che ho spiegato in precedenza per gli accordi di triade, bisogna
solamente aggiungere alla triade la settima.
Per una visuale migliore dell’arpeggio, ho preferito riportare gli esercizi direttamente sull’immagine
del manico della chitarra; comunque sia studiate ogni esercizio come quelli scritti sopra.
88
Esercizio 211 ( DO m7).
Esercizio 212 ( DO 7 ).
Esercizio 215 ( MI m7 ).
Esercizio 216 ( MI 7 ).
89
Esercizio 218 ( SI maj7 ).
Esercizio 219 ( SI m7 ).
Esercizio 222
90
3. Lo string skipping
La tecnica dello string skipping consente di suonare intervalli molto ampi mediante i salti di corda;
tale tecnica può essere applicata sia sulle scale, sia sugli arpeggi.
Iniziamo a familiarizzare con questa tecnica partendo con degli esercizi costruiti su delle
diteggiature fisse. Ricordatevi sempre di utilizzare il metronomo!
Esercizio 223
Esercizio 224
Esercizio 225
Esercizio 226
91
Esercizio 227
Esercizio 228
Esercizio 229
Esercizio 230
92
Esercizio 231 ( scala di SOL maggiore ).
Esercizio 233
93
Esercizio 235
Esercizio 237
94
I prossimi esercizi, fino al n° 242, dovranno essere eseguiti in tutte le posizioni della pentatonica.
Esercizio 239
Esercizio 240
Esercizio 241
Esercizio 242
95
Esercizio 243 ( scala DO maggiore ).
96
Esercizio 247 ( arpeggi sul giro armonico di DO maggiore ).
Esercizio 248
Esercizio 249 ( studiate bene il pattern successivo e applicatelo su i due esercizi precedenti ).
97
Esercizio 250 ( anche l’esercizio successivo dovrà essere applicato sugli accordi visti ).
98
Esercizio 255 ( DO maj7 ).
99
Esercizio 260 ( LA minore ).
100
Esercizio 265 ( LAm7/5b ).
101
4. Il tapping
Si tratta della combinazione di hammer-on e pull-off utilizzando l’unione della diteggiatura della
mano sinistra con quella della mano destra.
È una tecnica che consente dei fraseggi molto veloci e fluidi, soprattutto con dei suoni distorti.
Esercizio 267
Esercizio 268
Esercizio 269
Esercizio 270
102
Esercizio 271
Esercizio 272
Esercizio 273
103
Esercizio 274
Esercizio 275
Esercizio 276
Esercizio 277
Esercizio 278
104
Esercizio 279 ( tapping sulla scala di SOL maggiore ).
Esercizio 281 ( DO ionico con la mano sinistra e SOL misolidio con la mano destra ).
105
Esercizio 282 ( stesso pattern, pentatonica di LA minore; mano destra box2, mano sinistra box1 ).
Esercizio 283
106
Esercizio 284
Esercizio 285 ( tenete il plettro con il pollice e l’indice, mentre con la mano sinistra fate il tapping
con il dito medio e l’anulare ).
107
Esercizio 287
108
Esercizio 289 ( SOL maggiore )
109
Esercizio 292 ( arpeggio di DO maj7 – string skipping e tapping ).
Esercizio 293 ( DO 7 ).
110
Esercizio 297 ( string skipping e tapping sulla scala di LA pentatonica minore ).
Esercizio 299 ( Triadi di DO maggiore, posizione fondamentale con la mano destra e 1° rivolto con
mano destra ).
111
Esercizio 300 ( triadi di DO maggiore, posizione di 1° rivolto con la mano sinistra e 2° rivolto con
la mano destra ).
Esercizio 301 ( triadi di DO maggiore, posizione di 2° rivolto per la mano sinistra e posizione
fondamentale per la mano destra ).
Ora usate lo stesso pattern per gli arpeggi delle triadi di DO maggiore a 4, 5, 6 corde.
112
Esercizio 304 ( scala di SOL maggiore per la mano sinistra, arpeggio di SOL maggiore per la mano
destra ).
113
114
PARTE III
115
I
116
n questa parte vi propongo degli esempi di chitarristi che utilizzano le tecniche viste in questo libro.
Per comprendere senza problemi gli esempi successivi è necessario che abbiate assimilato quanto
spiegato nei capitoli precedenti.
Esempio 1.
117
Esempio 2.
Buono per la tecnica della pennata alternata, un ottimo sciogli dita, vi propongo un altro intro di
Vinnie Moore.
118
Esempio 3.
Ecco un esempio tratto da un brano dei Mr. Big, qui il chitarrista Paul Gilbert usa un fraseggio
legato con la tecnica del tapping con un piccolo salto di corda.
Esempio 4.
Quest’altro brano dei Mr.Big.non è semplicissimo, soprattutto per l’apertura della diteggiatura della
mano sinistra; nell’intro Paul Gilbert usa per questo fraseggio sia i legati sia le pennate alternate.
119
Esempio 5.
Sempre nello stile di Paul Gilbert il riff iniziale è eseguito con la tecnica dello string skipping.
Esempio 6.
Ecco la classica sequenza con la tecnica dello strings skipping di Paul Gilbert; questo esercizio è
stato tratto dal secondo video didattico di Paul Gilbert, “Terrifying Guitar Trip”
120
Esempio 7.
Sequenza con la tecnica del legato nello stile di Richie Kotzen, questo esempio è stato tratto dal
video didattico, “Rock Chops”.
Esempio 8.
121
Esempio 9.
Esempio 10.
Molti chitarristi moderni hanno preso spunto dalla musica classica, tra i tanti Yngwie J.Malmsteen
è l’esponente che ha lanciato il rock neoclassic. Di seguito un brano di J.S. Bach.
“Baninere”
122
123
Esempio 11.
Un altro esempio tratto dal video didattico “Rock Chops” di Richie Kotzen.
Frase eseguita con lo string skipping ed il tapping.
124
Esempio 12.
Ancora un brano classico, di Paganini, ottimo per sviluppare la tecnica dello sweep picking.
“Capriccio N°16”
Esempio 13.
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PARTE IV
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128
1. Esercizi giornalieri
Ciascuno dei seguenti esercizi dovrà essere eseguito su ogni corda della chitarra.
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Esercizio 309. ( dita da utilizzare: 4, 1, 3, 1 ).
Esercizio 313.
130
Esercizio 314.
Esercizio 315.
Esercizio 316.
Esercizio 317.
Esercizio 318.
131
Esercizio 319.
Esercizio 320.
Esercizio 321.
Esercizio 322.
Esercizio 323.
132
2. Le frasi sulle cadenze II-V-I
La cadenza II-V-I è molto usata nella musica jazz; non è nient’altro che una successione di tre
accordi ricavati dalla armonizzazione di una scala maggiore.
Esempio nella tonalità di DO maggiore: II ( REm7), V (SOL7), I (DOmaj7).
Qui di seguito verranno riportate delle frasi molto utili per sviluppare il fraseggio e
l’improvvisazione.
Frase 1.
Frase 2.
Frase 3.
Frase 4.
133
Frase 5.
Frase 6.
Frase 7.
134
3. Le scale blues.
Per quanto riguarda l’argomento delle scale blues si può ritornare al discorso delle pentatoniche.
La scala blues si può vedere come tutte le scale pentatoniche già viste però con l’aggiunta di una
nota: alla forma minore della scala pentatonica (2° box), si aggiunge una nota tra il 4° e 5° grado.
Tale grado rende la scala pentatonica caratteristica, conferendole sonorità tipicamente blues.
LA DO RE Eb E SOL LA
3m T S S 3m T
Box1.
Box2.
Box3.
Box4.
Box5.
135
La struttura armonica del blues è molto semplice e si ricava prendendo il I, IV, V grado
dell’armonizzazioni delle scale maggiori.; la caratteristica del blues è che ogni accordo deve essere
di dominante.
La struttura è suddivisa in 12 battute , così divisa:
I I I I
IV IV I I
V IV I V
Prima di andare avanti studiate le posizioni delle scale blues come gli esercizi precedenti , eseguite
gli stessi pattern delle scale pentatoniche con tutte le configurazioni ritmiche viste… senza mai
dimenticare il metronomo!
136
4. Frasi blues.
Ogni frase che contiene note scritte in ottavi deve essere interpretata terminata in questa maniera.
Frase 1.
Frase 2.
Frase 3.
Frase 4.
Frase 5.
137
Frase 6.
Frase 7.
Frase 8.
Frase 9.
Frase 10.
138
Per concludere ecco un breve brano blues tratto dal metodo di Robben Ford “The blues and beyond
RUMBA BLUES
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