GENNAIO 2011
ΠΟΛΙΤΗΣ
Bimestrale a cura del Partito Democratico di Casamassima
EDITORIALE di Andrea Palmieri
Segretario PD
Il Nuovo Centrosinistra che
vogliamo a Casamassima
Dopo la prematura fine della Consiliatura, si
chiude, per volontà della Destra, l'esperienza
Amministrativa del Sindaco De Tommaso,
durata ben sette anni e mezzo, dal 2003 al
2010.
Come segretario del Partito Democratico di
Casamassima, mi preme ringraziare Vito, per
il grande lavoro svolto in questi lunghi anni
e per l'impegno e la determinazione che ha
profuso, per cambiare in meglio la Nostra
Città.
Tante sono le opere e i progetti che rimarranno
nel nostro Comune, perché ormai realizzate
(Complesso Monacelle, Palestrone) o in via
di avanzata realizzazione (Circonvallazione
ovest e ponti sulla ferrovia, Casa della Salute
e depuratore) e tanto altro, frutto della sua
esperienza amministrativa.
Rendergli impossibile la ricandidatura è stato
l'obiettivo raggiunto da parte della Destra,
vista la doppia bruciante, (ancora), sconfitta,
patita dai loro esponenti, nel 2003 e nel 2008!
Ora i cittadini, gli elettori, i simpatizzanti, ci
chiedono: quale Centrosinistra nascerà?
Il Nuovo Centrosinistra che vogliamo, nascerà
dalla voglia dei Partiti storici del Centrosinistra,
di costruire insieme un progetto di Governo
del paese, senza tatticismi e senza la ricerca
ad ogni costo della concorrenza fra di noi,
anche quando devono prevalere gli impegni
presi con gli elettori nel programma, portando
avanti fino in fondo le scelte per il futuro della
Nostra Comunità.
Alla coalizione dei partiti, chiederò un atto
coraggioso e cioè di mettersi in discussione,
aprendoci a pezzi della Società Civile, che
vogliano costruire con noi, un Centrosinistra
Rinnovato e Nuovo, per dare alla Città un
Governo stabile e che sappia assumere in sé,
la capacità di innovare, con coraggio e
determinazione, nelle scelte programmatiche
e nel modo di governare una Comunità.
Tanta Società Civile e Cittadinanza attiva c'è
e in questi ultimi due anni abbiamo avuto il
coraggio di confrontarci con loro, in tanti
progetti di partecipazione attiva e nelle
Conferenze Cittadine su più temi, che in molti
a Destra hanno definito vergognose, per aver
spostato dall'unica sede di confronto, per loro,
il Consiglio Comunale, alle Piazze, tornate ad
essere l'agorà, dove il popolo si incontra e
discute.
Evidentemente non considerano, come noi
intendiamo, necessario incontrare la gente,
anche scontrarsi e prendersi le critiche, giuste
segue a pag. 2
DISTRIBUZIONE GRATUITA
DIMISSIONI IRRESPONSABILI !!!
a cura di Domenico Vito De Tommaso - Ex Sindaco
Guardavo con attenzione e stupore quanto ci
trasmetteva la televisione in questi giorni
(soprattutto il 14 dicembre) e riflettevo come
la politica ha un linguaggio cangiante e
differente secondo le circostanze e i
protagonisti politici.
Quando ci riferiamo al Presidente del
Consiglio, eventuali critiche, osservazioni,
punti di vista diversi appaiono sempre come
un reato di lesa maestà, un complotto delle
solite sinistre disfattiste, gesti politicamente
irresponsabili, anche se fatti nella normale
dialettica parlamentare, nelle aule della politica,
alla luce del sole.
Quando invece è la destra che attua il solito
mercatino di compravendita, che cerca in ogni
modo di distruggere l’avversario senza alcun
fine se non quello di eliminarlo, quando
persegue il più squallido interesse privato o
tutt’al più settario, dimenticando le reali
questioni della vita quotidiana, ebbene allora
tutto è legittimo, ogni gesto diventa alta
responsabilità politica.
E’ quanto è successo a Casamassima:
l’Amministrazione cade perché undici
consiglieri (responsabili ?), si recano
clandestinamente da un notaio per
rassegnare le dimissioni. Non hanno avuto
il coraggio di venire in Consiglio Comunale
a contestare l’Amministrazione, non l’hanno
mai fatto; non hanno mai avuto argomenti per
farlo.
Avevano paura che qualcuno, all’ultimo
momento venisse meno, come successo a
giugno 2008 (secondo TRIPOLI): non si fidano
tra di loro, perché non hanno un programma
Anno 10 n. 1
alternativo; non hanno contestazioni concrete
da muovere; sono stati inesistenti come
opposizione; non hanno saputo né proporre
né contrapporre; ogni tanto, però, si dedicavano
al libero mercato, circuendo ora questo ora
quello, con le promesse che son soliti fare.
Questa volta, forse, più che il programma
alternativo, avevano qualcosa da offrire e
quindi è stata finalmente trovata quella unità
(davanti ad un notaio), che diversamente
non avrebbero mai trovato.
Mi dispiace della componente ex AN, che
qualche volta ha fatto politica in
aula: questa volta non ha fatto nè
politica né tantomeno in aula
(come loro stessi lamentano).
Tralascio gli avventurieri della
politica che, dopo anni di silenzio
e di più o meno squallidi
mercanteggiamenti, ora balbettano
di politica, ergendosi a grandi
strateghi e parlano di prebende, che
sono state sempre le loro uniche
mire.
NON HO ANCORA SENTITO
O LETTO UNA SOLA
MOTIVAZIONE POLITICA
ALL’ACCADUTO.
Forse perché non ce ne erano;
unico scopo era quello di far fuori il sindaco
DE TOMMASO, che non è stato (come
qualcuno si ostina a dichiarare)
semplicemente il sindaco della pacca sulle
spalle, ma qualcosa di più: ha lasciato un
paese ed una comunità quanto meno più
svegli e più attenti alla vita sociale e
culturale; del resto il tempo è galantuomo
e chi vivrà vedrà e ben noterà le differenze
di amministrare e di porsi, con e tra la
gente, rispetto a futuri amministratori.
La loro è stata una vittoria di PIRRO, tanto
simile ai tre voti in più presi dal Governo alla
Camera dei Deputati.
Ora staremo a vedere dove andrà a finire
questa unità (notarile), appena si comincerà
a parlare di liste, di programmi amministrativi
e, soprattutto, di candidato sindaco.
Ben dice il consigliere PIGNATARO in una
intervista:
“Ricompattare il Centrodestra in una
prospettiva di governo, significa mettere
insieme persone che innanzitutto abbiano
dimostrato di valere nella vita e nel lavoro,
segue a pag. 3
2 GENNAIO 2011
segue da pag. 1
talvolta, parlare delle difficoltà nel portare avanti
progetti, sempre alla ricerca anche di proposte
dei cittadini, per risolvere i problemi.
Tutto questo deve spingersi oltre, alla prossima
tornata elettorale.
La cittadinanza attiva, che vuole dare un
contributo diretto nell'amministrare la Cosa
Pubblica e che vuole costruire con noi, un
Nuovo progetto politico di Centrosinistra, deve
farsi avanti, contribuire a crearlo e portarlo
avanti con forza e determinazione.
Non possiamo più aspettare o restare
impantanati, proprio su quei temi, che dovranno
rappresentare le sfide del Nuovo Centrosinistra
alle prossime Comunali:
DIMESSI O AUTOSFIDUCIATI?
a cura di Domenica Acito - Ex Capogruppo PD
La nostra comunità sta vivendo un momento
particolare e delicato in seguito allo scioglimento
del Consiglio Comunale.
Si era in procinto di svolgere i lavori consiliari,
il 29 Novembre 2010, quando sono approdate
all'ufficio protocollo le dimissioni di 11 Consiglieri.
Chissà perché non hanno ritenuto di presentare
la sfiducia in Consiglio Comunale, esplicitandone
i motivi e guardando negli occhi l'intero Consiglio.
Dunque, non più confronto politico per varare
provvedimenti importanti, ma un susseguirsi di
interviste, di dichiarazioni in cui si è argomentato
su tutto e su tutti, si sono fatti sillogismi politici,
si è parlato di soggetti impreparati ad esprimere
una linea politica coerente, di trasparenza , di
morale.
Si sono scatenati, dall'Olimpo, fulmini e saette
tesi a colpire in tutte le direzioni.
Chi non ha la mente del politicante né delle
vergini e dei moralisti si è soffermato, con animo
sereno, a riflettere sul significato di “dimissioni”.
Dal latino dimittere, vuol dire “rinunciare
formalmente ad una carica”; dunque, si è voluto
rinunciare ad una carica ricoperta grazie al voto
dei cittadini che hanno dato fiducia a chi doveva
rappresentarli nelle istituzioni. Invece, loro si
sono auto-sfiduciati.
La rinuncia ad un mandato elettorale significa:
tradire quella fiducia avuta dagli elettori, non
sentire la responsabilità di portare avanti
provvedimenti, correlati ad una lettura delle
criticità che vanno affrontate e superate, volti a
tutelare gli interessi della collettività.
Chi si assume l'impegno di FARE POLITICA ed
è sempre presente non può intralciare il percorso
ad ogni passo, ma cerca il confronto ed una
sintesi per far scaturire e portare avanti i
provvedimenti importanti, senza voler imporre
le proprie vedute o rincorrere personalismi per
essere, comunque, protagonisti.
Le urgenze e le improvvisazioni non esistono
quando si partecipa, quotidianamente, alla vita
istituzionale con un dibattito pacato su tutte le
questioni. Con le battute, con le metafore, con
le disquisizioni fatte con il parlare ermetico non
si costruisce nulla.
La condivisione di un programma politico vuole
che si intraprenda un percorso condiviso, che
comporta, giustamente, a volte, contrapposizioni,
ma richiede anche proposte alternative; ci si
mette insieme per costruire non per disfare, chi
ne paga le conseguenze è la COMUNITA'.
Può mai essere la Politica un gioco o si deve
- Vivibilità e città a misura d'uomo;
- Legalità e trasparenza nell'azione
amministrativa;
- Garanzia di un sistema di protezione sociale
per i più deboli;
- Sviluppo del territorio, occupazione e lotta
alla precarietà;
- Equità sociale;
- Lotta senza quartiere e contrasto vigoroso a
chi intende governare ogni processo della vita
cittadina, dallo sviluppo del territorio (PIP), al
settore dell'urbanistica, senza mandato elettorale
o di qualsiasi altro tipo, secondo i propri interessi,
per realizzare il “sacco” della città.
Il Partito Democratico, sarà fra i promotori di
portare avanti un percorso amministrativo serio?
Agli elettori non piacciono le “bischerate”, a loro
interessano le opere ed i servizi.
I FATTI CONTANO.
Ottimizzare il lavoro negli uffici, in particolar
modo dove si svolge l'attività urbanistica, è
nell'interesse della collettività che ne usufruisce
e lo richiede.
Considerare l'URBANISTICA nell'ottica di vedere
il nostro paese proiettato nel futuro e volere uno
schema-tipo di CONVENZIONE per le
lottizzazioni ad esclusiva tutela dei cittadini che
abitano e che abiteranno, NON E' voler bloccare
l'edilizia da parte di inetti.
Riuscire a far istruire ben 5 LOTTIZZAZIONI da
adottare in Consiglio Comunale è senso di
responsabilità verso i cittadini, proprietari di suoli
edificatori su cui pagano l'ICI.
Far la lotta all'evasione e far pagare i tributi a tutti
i CITTADINI, senza che alcuno si senta escluso
da questo dovere, perché le entrate servono a
finanziare opere e servizi, è un impegno politico
a cui non ci si può sottrarre, nel rispetto dei
contribuenti onesti.
Essere in procinto di dar corpo alla realizzazione
del PIP, dopo un accurato studio di fattibilità che
prevede la partecipazione ai cittadini, significa
avere la mente rivolta ad un aspetto di importanza
rilevante: lo sviluppo economico ed
occupazionale del NOSTRO PAESE.
Progettare con i Comuni limitrofi la valorizzazione
di un territorio allargato per ottenere finanziamenti
e poter ristrutturare i nostri centri storici, realizzare
percorsi ciclabili nelle nostre campagne,
riqualificare la Lama S. Giorgio e le masserie, è
una scelta doverosa perchè il nostro paese venga
inserito nei pacchetti turistici.
Partecipare alla costituzione del GAL-SEB e dare
la possibilità a diversi soggetti di presentare
EDITORIALE di Andrea Palmieri Segretario PD
questo Nuovo Centrosinistra e sono certo, che
ancora una volta, i cittadini ed elettori di
Casamassima, sapranno valutare e premiare le
persone che, ogni giorno s'impegnano per
perseguire, certo con enormi difficoltà e con
qualche fisiologico errore, l'interesse pubblico
e bocciare di nuovo la Destra, che da anni
pratica lo sfascio, non ha mai avuto né avrà, un
progetto politico serio e credibile e che, come
è ampiamente dimostrato dalle ultime vicende
della prematura fine dell'Amministrazione, ha
perso la leadership politica, lasciandola in mano
a chi, di Casamassima e dei suoi cittadini,
interessa poco.
Auguro a tutti i lettori un 2011 ricco di felicità!
progetti per finanziamenti mirati alla
valorizzazione del mondo rurale, vuol dire voler
rilanciare il SETTORE PRIMARIO, trasformandolo
in una risorsa economica e lavorativa per i nostri
giovani.
Programmare il rifacimento della rete stradale
urbana, intervento urgente su cui si sarebbe
deliberato nel consiglio del 29 Novembre scorso,
individuando il momento opportuno per poterlo
fare, vuol dire essere attenti a realizzare opere
ed a mantenere, nel contempo, i conti del bilancio
in equilibrio.
Casamassima è uno dei pochi Comuni Virtuosi
che ha ricevuto dal Governo Nazionale una
premialità di 80.000 euro perché si è saputo
conciliare investimenti e mantenimento del patto
di stabilità.
Voler coinvolgere nel lavoro della Commissione
Pari Opportunità i rappresentanti della società
casamassimese e componenti della stessa
Commissione, perché competenti in materia, è
un segnale di apertura della politica ed un voler
collaborare fattivamente con chi ha dato la
disponibilità a programmare azioni positive nel
territorio. Il monopolio della politica su tutto non
è che allontanare da essa la gente.
Le scelte fatte da questa Amministrazione sono
state politiche. Se ne parlava in maggioranza,
non vi sono state imposizioni da parte di alcuna
forza politica e non ingerenza degli uffici.
La VITA ISTITUZIONALE richiede presenza,
partecipazione, conoscenza di tutte le questioni,
dibattito leale e costruttivo, il coraggio di fare
scelte precise e necessarie per cambiare andazzi
consolidati e migliorare lo stile della vita
politica,amministrativa e sociale.
DIMETTERSI è: voler bloccare i provvedimenti,
rinunciare ad assumersi responsabilità politiche
forti.
Il nostro Partito Democratico, costituito da più
persone, attento alle esigenze manifestate dai
cittadini, responsabile di dover dare risposte alle
domande degli elettori, basa la propria attività
sui programmi e si impegna perché si realizzino.
Quanti hanno rilasciato dichiarazioni sui giornali
locali che, chissà per quale motivo hanno sentito
soltanto una parte e non hanno ritenuto di dare
voce anche ad altri, di proposte programmatiche
fatte da loro non ne hanno parlato. Ma ce ne
sono state?
La credibilità si conquista con la coerenza e con
la serietà.
GENNAIO 2011
segue da pag. 1
che possano essere in futuro coerenti nei comportamenti, nei
voti espressi, nella linea politica e che soprattutto compiano le
scelte in funzione dell’interesse comune e non di parte o peggio
di lobby”
Mi sarebbe tanto piaciuto amministrare durante questi anni
con un Centrodestra con queste caratteristiche, purtroppo la
minoranza era ben lungi da simile compattamento e ancora
più lontana lo è oggi che ha concretizzato una unità solo
notarile e non politica.
Per la correttezza dimostrata in tutti questi anni (sette e mezzo
solo di sindaco !) nei confronti di ogni cittadino, nei confronti
SALTA IL PROGETTO
DI RIFACIMENTO DELLE STRADE COMUNALI
a cura di Vacchiano Marco - Ex Consigliere comunale PD
3
a cura di Domenico Vito De Tommaso - Ex Sindaco
di tutti gli amministratori di maggioranza e di minoranza, nei
confronti di tutti i dipendenti comunali, meritavo ben altra
fine.
Meritavo almeno un confronto leale, anche se duro, ma
comunque a viso aperto e non con una pugnalata alle spalle,
come sono state quelle anonime (politicamente e umanamente)
firme davanti ad un notaio.
Credo di lasciare un paese e il centrosinistra con una forte
motivazione e un tenace convincimento per la futura vittoria.
4 GENNAIO 2011
LE LOTTIZZAZIONI:
UNA BATTAGLIA PER LA LEGALITA'. PERSA?
a cura dell’avv. Alessio Nitti - ex Vicesindaco
Una delle cose che più mi ha colpito nella mia
ultima esperienza di Assessore all'Urbanistica è
l'opinione di alcuni tecnici di comprovata
esperienza secondo cui le Lottizzazioni sarebbero
un fatto esclusivamente “privato”. Quasi che i
proponenti di un Piano Urbanistico Esecutivo
avessero il potere assoluto di decidere dove e
come sistemare gli edifici e le opere di
urbanizzazione da realizzare all'interno della
maglia urbanistica di espansione. Al Comune
spetterebbe soltanto il compito di verificare il
rispetto degli “standards” e degli “indici”
urbanistici e, tutt'al più, di richiedere qualche
lieve modifica senza stravolgere il progetto.
Ciò che mi ha colpito ancora di più è che tale
opinione è sostenuta anche da giovani tecnici e
professionisti del settore e cioè proprio da coloro
che dovrebbero, più dei colleghi anziani,
“sognare” un paese a “misura d'uomo”, con una
buona qualità della vita.
La “tragedia” è che detta opinione costituisce
“prassi” dell'Ufficio Tecnico Comunale. Nella
istruttoria dei Piani di Lottizzazione che ha
esaminato la competente Commissione
Consiliare, l'Ufficio Tecnico ha prodotto Relazioni
che non hanno mai superato la mezza paginetta
(qualche volta ci si è spinti sino ad una pagina
intera), contenenti, quasi esclusivamente, una
serie di calcoli per verificare il rispetto delle
volumetria, degli “standards”, degli indici
urbanistici e qualcos'altro. Soltanto aritmetica.
Mai una parola è stata spesa, ad esempio, sulle
caratteristiche architettoniche degli edifici da
realizzare all'interno della maglia ovvero se le
soluzioni proposte dal privato per la realizzazione
delle opere di urbanizzazione fossero le migliori
possibili rispetto al contesto urbanistico già
esistente in cui si sarebbero inserite. Sicché,
percorrendo le vie del paese, ci imbattiamo,
spesso, in contesti urbanistici che sono “un vero
e proprio pugno nell'occhio” per il visitatore.
Qualcuno sostiene che un tale tipo di analisi
spetta alla Politica (assessori e consiglieri comunali)
in occasione dell'esame dei Piani di Lottizzazione
nelle Commissioni Consiliari o nel Consiglio
Comunale. La Politica, però, non avendo
competenze tecniche, può decidere meglio
quando esamina atti ben “istruiti” dai propri
tecnici. D'altra parte i funzionari pubblici vengono
pagati per questo.
Ma tale opinione può essere giustificata
semplicemente dall' “interesse” concreto e
materiale (speculazione o necessità abitative)
degli operatori del settore o dei cittadini, oppure
è il frutto di una vera e propria “profonda crisi
culturale” nell'affrontare le questioni
dell'urbanistica?
Molti cittadini si lamentano perché a Casamassima
si costruisce troppo e molti altri si lamentano
perché non si costruisce, stante la mancata
approvazione, ormai da qualche anno, di nuovi
Piani di Lottizzazione. Chi ha ragione? Chi non
è proprietario di suoli non ha interesse a nuove
costruzioni perché con l'aumento dei residenti
peggiora la qualità della vita, mentre chi è
proprietario di suoli vuole costruire essendo
portatore del relativo legittimo interesse privato
(che non è soltanto speculativo ma teso anche
ad avere una abitazione in proprietà) che
considera prevalente rispetto a quello della buona
qualità della vita della collettività.
Bastano queste semplici considerazioni per
risolvere il dilemma iniziale. Lo sviluppo
urbanistico non può essere una faccenda
esclusivamente privata. Una pratica edilizia, ed
in particolare un Piano di Lottizzazione, non può
essere ridotta alla verifica del rispetto delle
normative (indici, standards, distanze, altezze,
etc.), ma va analizzata in maniera più profonda
ponendo particolare attenzione sulla validità
delle soluzioni proposte ai fini del
contemperamento tra l'interesse a costruire e
quello relativo al miglioramento della qualità
della vita che, a sua volta, è collegato non soltanto
alla quantità e qualità dei servizi e delle opere
di urbanizzazione da realizzare, ma anche alle
caratteristiche costruttive degli edifici.
Ma qui si inserisce la questione culturale. Nella
predisposizione di un Piano di Lottizzazione i
proponenti per primi dovrebbero prendere in
considerazione i due aspetti e fare in modo che
la loro proposta soddisfi, anche a costo di qualche
piccolo sacrificio, entrambe le esigenze, quella
a costruire e quella rivolta a garantire una buona
qualità della vita. Così si eviterebbe che l'esame
di un Piano di Lottizzazione si trasformi, in tante
occasioni, in una “guerra” tra i privati e la pubblica
amministrazione. Questo può verificarsi soltanto
se i lottizzanti acquisiscono la consapevolezza
che l'interesse “pubblico”, alla fine, coincide
esattamente con il loro interesse “privato” e cioè
che una buona dotazione di servizi e opere di
urbanizzazione determina un aumento di valore
degli immobili da realizzare, più facilmente
collocabili sul mercato e idonei a consentire agli
acquirenti, ma anche alla intera collettività, una
buona qualità della vita. Ciò faciliterebbe anche
l'attività degli uffici competenti che opererebbero
in un clima di maggiore serenità, con minori
condizionamenti.
Ma perché anche tra le nuove generazioni di
ingegneri, architetti, geometri, giuristi vi è chi la
pensa o, comunque, agisce, diversamente? Non
dipende dalla mancata conoscenza dell'istituto.
E' una distorsione che viene da lontano. Nel
nostro Comune non si è mai discusso di
“urbanistica” in senso teorico. Ci si è lasciati
andare senza porsi mai il problema, ad esempio,
se alcune norme del nostro PRG possano essere
oggetto di diversa interpretazione rispetto alla
“prassi”, o se le stesse siano conformi a norme
successive. Tanto, basta che il progetto mi viene
approvato. Seguo la “prassi” e sto tranquillo.
segue da pag. 5
GENNAIO 2011
segue da pag. 4
Quando l'Amministrazione (la parte politica e
non quella tecnica) si è posta tali problemi e ha
voluto approfondirli, organizzando un primo
incontro cittadino nel mese di dicembre 2009,
con l'intervento di un giurista esperto di diritto
urbanistico e del dirigente dell'Ufficio Tecnico
del Comune di Noicattaro, è successo il
finimondo. Tutti sono rimasti spiazzati perché,
per la prima volta, si è appreso che oltre alle
norme contenute nel “codice di diritto urbanistico
Casamassimese” vi sono altre norme regionali o
statali (ad es. in materia di realizzazione delle
opere di urbanizzazione) o, comunque, altri
istituti (consorzi, etc) che garantiscono maggiore
trasparenza nella realizzazione delle opere di
urbanizzazione, mediante il ricorso a vere e
proprie gare pubbliche (anche se semplificate),
una loro contestuale e più rapida realizzazione
rispetto allo sviluppo edificatorio, e, quindi, da
subito, una migliore qualità della vita nei nuovi
quartieri per i nuovi e per i vecchi residenti.
Il “gap” culturale ha determinato la dura
opposizione degli operatori del settore e
l'Amministrazione è stata accusata di non volere
approvare le Lottizzazioni. In realtà è successo
soltanto che i tecnici e le imprese si sono
LA DELIBERA CHE SCOTTA
a cura di Antonio Manzari - Ex assessore al personale Giunta De Tommaso
Fra i provvedimenti più controversi
dell'Amministrazione De Tommaso vi è la
delibera n°. 205/17nov.2010 per l'assunzione
di un istruttore tecnico direttivo, un
provvedimento così sovversivo da portare un
voto contrario in giunta (ass. Massimo Tripoli)
ed un astenuto (ass. Giuseppe Pellegrino).
Cosa c'è di tanto strano nel pensare che il
Comune di Casamassima debba dotarsi di
un'altra persona qualificata (ingegnere-architetto)
all'interno dell'ufficio tecnico per velocizzare
le progettazioni e seguire al meglio le opere
pubbliche programmate? La motivazione
ufficiale addotta dall'assessore Tripoli è che in
un momento di riduzione della spesa pubblica
non è giusto assumere altre unità di personale.
A supporto del parere dell'assessore, appena
caduta l'amministrazione De Tommaso, alcuni
consiglieri (sottolineo alcuni) del gruppo PDL,
sempre pronti a spaccarsi per le decisioni
riguardanti l'Ufficio Tecnico, e i consiglieri
dell'UDC richiedono al Commissario Prefettizio
di ritirare la delibera che, a loro parere,
manderebbe quasi in rovina l'ente.
Peccato che solo un paio di mesi prima si
avviava la stessa procedura per l'assunzione di
un'assistente sociale, ma in quel caso tutti
d'accordo, nessun problema. Ed in effetti non
c'è nessun problema. Il nostro comune ha una
preoccupate di essere “espropriati” della libertà
di poter mandare avanti i loro programmi
costruttivi senza ostacoli e senza porsi tanti
problemi sulla conformità delle “prassi” alle
norme di legge. Una perdita di tempo contraria
alle norme in materia di “economia”.
Naturalmente è una posizione non condivisibile,
in quanto si è già detto che, ponendosi
responsabilmente di fronte al problema, non si
può non prendere atto che nell'urbanistica
l'interesse “pubblico” coincide con quello
“privato”. E se manca tale coscienza bisogna fare
in modo che sorga.
E' questo il problema culturale che
l'Amministrazione uscente si è posto e che ha
affrontato, naturalmente senza la presunzione di
poterlo risolvere definitivamente richiedendo ciò
tempi lunghi in una situazione “incancrenita”.
Ha proceduto ad una più approfondita analisi
dei Piani di Lottizzazione nelle decine di
Commissioni Consiliari, sollevando spesso rilievi
alle scarne Relazioni dell'Ufficio Tecnico, che il
più delle volte ha proceduto ad integrazioni delle
istruttorie; ha proceduto alla nomina di un esperto
in materia, il prof. Giovanni Guzzardo del
Dipartimento Giuridico del Politecnico di Bari,
spesa del personale molto bassa giudicata
virtuosa anche dal ministero e al di sotto della
media dei comuni italiani, per non parlare dei
comuni del sud. Basti pensare che il numero
attuale dei dipendenti è inferiore a quello di
15 anni fa quando il numero degli abitanti era
ben inferiore; rispetteremmo, inoltre,
l'adempimento della diminuzione della spesa
previsto dalle ultime finanziarie e anche il
patto di stabilità.
Il vero danno per l'ente sarebbe perdere ulteriori
unità di personale, che dall'anno prossimo non
potranno più essere assunte, entrando in vigore
il blocco delle assunzioni previsto dall'ultima
manovra correttiva, la quale statuisce, per i
5
a cura dell’avv. Alessio Nitti - ex Vicesindaco
per la predisposizione di un nuovo Schema di
Convenzione dei Piani di Lottizzazione al fine
di garantire un più equilibrato rapporto tra
“pubblico” e “privato”; ha promosso ulteriori
incontri di lavoro con tecnici, imprese e cittadini
per approfondire la problematica; ha indetto
procedura di selezione pubblica per la nomina
di un nuovo tecnico laureato nell'Ufficio tecnico.
Il percorso, però, non è giunto a conclusione per
lo scioglimento del Consiglio Comunale, ma il
problema culturale è stato posto ed è lì, come
un macigno, su cui andranno a sbattere i futuri
amministratori. L'Amministrazione De Tommaso
è caduta anche per questi motivi. Per la tenacia
della maggioranza della maggioranza (non è un
errore), che però era minoranza, che è andata
avanti a testa bassa. Un grave affronto, però, per
tutti coloro che contano nel settore dell'edilizia.
L'unica condanna possibile, la pena di morte. Le
dimissioni della opposizione (maggioranza) e il
Sindaco è andato a casa.
Non si illudano, però, i sostenitori della “prassi”.
La semina del centrosinistra, quello vero, è stata
buona e nessun pesticida distruggerà i germogli.
E' COMUNQUE UNA BATTAGLIA VINTA.
comuni virtuosi (ci tengo a sottolineare) come
il nostro, le assunzioni per il 20% della spesa
del personale che andrà in pensione. Per il
nostro comune vorrà dire non poter assumere.
Quindi, mentre tutti i comuni e gli enti si
affrettano a espletare concorsi per coprire i
posti vacanti, anche per poter occupare i tanti
disoccupati che vi sono tra i giovani laureati e
non, a Casamassima questo sembra improprio
o addirittura illegittimo.
La prima preoccupazione del “nuovo” centro-
destra casamassimese è, quindi, bloccare
l'assunzione di un ingegnere-architetto e credo
che a più di qualcuno sorga qualche dubbio
sulle reali motivazioni che hanno portato ad
una forte opposizione su questo
provvedimento: possiamo solo immaginarle.
Di certo possiamo dire quale fosse l'intenzione
di chi, invece, quell'atto lo ha approvato e
ritiene sia giusto e importante portarlo avanti
nei termini previsti: vogliamo una struttura
amministrativa ed in particolare un ufficio
tecnico, crocevia di importanti atti per la
comunità ed i singoli cittadini, sempre più
pronto ed efficiente anche grazie a nuove
professionalità. Forse ad altri, invece, va tutto
bene così com'è...
6 GENNAIO 2011

LA DIFFICILE SFIDA DELLA GESTIONE DELLE RISORSE

a cura di Fabio Nanna - Ex Assessore alle Finanze, Giunta De Tommaso

L'amministrazione della Cosa Pubblica in questi
due anni è stata una sfida molto complessa.
La situazione di Casamassima (al netto dei
recentissimi, e squallidi, sviluppi “politici”) va
inquadrata in un contesto più ampio, che vede
oramai i Comuni giocare il ruolo di ultimo
baluardo a difesa delle esigenze primarie dei
cittadini e delle loro aspirazioni ad una qualità
della vita almeno decorosa.
La crisi economico-finanziaria più forte del
dopoguerra ha trovato i Governi dei paesi
occidentali impreparati ad attuare le necessarie
riforme dei propri sistemi istituzionali e finanziari.
Le difficoltà politiche paralizzano in special modo
l'Europa e, in misura infinitamente maggiore,
l'Italia, governata da un centrodestra in crisi di
valori e di identità, la cui bandiera ideologica
sembra ridursi ai condoni, agli scudi fiscali ed a
tutti quei provvedimenti ispirati da un'idea della
giustizia e dell'uguaglianza vissuti come un
fastidioso ostacolo alla libertà individuale …
intesa naturalmente come libertà di fare i comodi
propri. Un Governo, che, dovendo procedere al
doveroso risanamento dei conti pubblici per
evitare il tracollo, si è dimostrato incapace di
individuare sprechi e sperperi, tagliando
pesantemente proprio nei settori che possono
far ripartire la crescita economica.
In questo contesto, abbiamo subito compreso
che la gestione delle entrate comunali fosse la
vera sfida da affrontare e vincere, anche in chiave
strategica, semmai si completerà il tanto
sventagliato federalismo fiscale.
L'impulso al recupero dell'evasione tributaria è
stato forte e accompagnato dalla scelta politica
di destinare per intero il denaro recuperato al
soddisfacimento delle esigenze primarie dei
casamassimesi (verde, strade, illuminazione,
scuole, politiche sociali). Si tratta di un lavoro
lungo e difficile, ma era comunque partito. E
tengo a sottolineare il concetto di risorse della
collettività, per ribadire quello che dovrebbe
essere ovvio: chi evade non sottrae denaro al
Sindaco o all'Amministrazione di turno, ma a
tutti noi! Il filo conduttore è stato quindi la
convinzione che fosse un dovere civile restituire
alla collettività casamassimese le (ingenti) risorse
ad essa sottratte negli anni, da piccoli e
(soprattutto) grandi evasori. Certo, esiste anche
una parte di cittadini che è stata sanzionata per
aver, inconsapevolmente o a causa di difficoltà
economiche, omesso il pagamento delle tasse,
e che ha ricevuto dagli Uffici Finanziari tutta
l'attenzione e l'ausilio necessario. Ma nessuno
potrà sostenere che il Comune abbia perseguitato
i piccoli agevolando i “soliti potenti”. Anzi,
qualcuno del centrodestra locale ci ha accusati
del contrario, in merito alla vicenda legata al
fallimento della Barialto Spa; laddove il Comune
di Casamassima non ha fatto altro che agire nel
rispetto della legalità per il recupero dei tributi
dovuti nel corso degli anni ed ammontanti a
svariate centinaia di migliaia di euro. E chi la
comprende questa opposizione? Prontissima ad
invocare il pugno duro nei confronti di alcuni
e stranamente benevola e accomodante nei
confronti di altri.
Questi i dati del recupero dell'evasione in questi
due anni e mezzo di Amministrazione De
Tommaso-bis:
ICI:
Anno 2008 Euro 190.000
Anno 2009 Euro 160.000
Anno 2010 Euro 120.000
TARSU:
Anno 2008 Euro 7000
Anno 2009 Euro 130.000
Anno 2010 Euro 280.000
Totale recupero evasione:
Anni 2008-2009-2010
Euro 887.000
E' stato inoltre avviato un consistente recupero
di evasione sulla pubblicità.
Questi introiti significativi, insieme ad una
politica di bilancio rigorosa ed attenta, hanno
consentito a Casamassima di evitare situazioni
di squilibrio finanziario che stanno colpendo
molti Comuni piccoli e grandi, di rispettare
il Patto di Stabilità e di mettere in cantieri
importanti investimenti, che la legge consente
solo ai Comuni con i conti in ordine. Un esempio?
Il giorno in cui 11 consiglieri si sono dimessi
determinando la caduta dell'Amministrazione, il
Consiglio Comunale avrebbe ratificato una
delibera per il rifacimento delle strade più
importanti del centro abitato (UN MILIONE E
CENTOMILA EURO). Dopo aver inseguito per
mesi la realizzazione dei progetti e preparato gli
atti per la richiesta del mutuo, mancava solo un
atto del Consiglio, reso vano dall'eccessivo “amore
per Casamassima” dei consiglieri dimissionari:
ho letto infatti, non senza stupore, le dichiarazioni
di alcuni di loro che sostengono di essersi dimessi
per “il bene di Casamassima” : se avessero
controllato ancora per qualche giorno questo
insospettato ardore civico, l'appalto per il
rifacimento delle strade sarebbe già partito!!
Vorrei chiudere l'articolo con un modesto tributo
a Tommaso Padoa Schioppa, scomparso alcuni
giorni fa. Tra i più grandi economisti degli ultimi
decenni, è stato altissimo esponente della Banca
d'Italia e della Bce, negli anni della costruzione
dell'Unione monetaria e dell'Euro. Da Ministro
del Tesoro del Governo Prodi passò alle cronache
per una provocazione lanciata in una trasmissione
televisiva: Pagare le tasse è una cosa bella. La
volgare propaganda della stampa berlusconiana
ha impedito di cogliere il significato profondo di
quel pensiero, che sollecitava l'opinione pubblica
a considerare il pagamento delle tasse come
l'esercizio di un dovere civico di responsabilità.
Il pagamento delle tasse, ed in genere il rispetto
delle regole, costituiscono la base di una
convivenza civile fondata sulla democrazia, ma
anche sulla solidarietà e sullo spirito di nazione.
La Storia si incaricherà di collocare Tommaso
Padoa Schioppa tra gli Uomini più insigni dei
nostri anni ed i vari Gasparri e Cicchitto, molto
molto più in basso.

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Anno 10 n. 1

ΠΟΛΙΤΗΣ
Bimestrale a cura del Partito Democratico di Casamassima

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Direttore responsabile: Emy Sportelli

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