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TRENTINO CULTURA E SPETTACOLI GIOVEDÌ 23 DICEMBRE 2010 43

Anche centinaia di giovani al S. Chiara per il gruppo


IL CONCERTO simbolo del binomio rock & politica degli anni ’70

Gli Area
l’altra sera
sul palco
dell’
auditorium:
da sinistra
Patrizio
Fariselli,
Paolo Tofani,
Ares Tavolazzi
e l’ospite
Walter Paoli;
in basso
ancora Tofani
con la propria
strabiliante
Tri-Kanta
Veena
(foto Panato)

Bentornati Area LA CURIOSITÀ


Un nuovo disco?
Mettetevi d’accordo
quando la musica TRENTO. Uscirà mai un
nuovo disco degli Area? A
sentire Tavolazzi a fine

sconfigge il tempo concerto, sembra proprio


di no: «Lo escludo», sorri-
de tra un autografo e l’al-
tro. Un paio di metri più
in là, Fariselli la pensa di-
di Paolo Morando versamente: «Dobbiamo
proprio iniziare a pensar-
TRENTO. Meglio partire dalla fi- sue autoproduzioni degli ultimi ci», e sorride pure lui sot-
ne, da quando chiuso il concerto e anni, sospese tra new age, elettro- to la barba. Copertina di
accese le luci in sala il pubblico si nica e devozione a Krishna, da “Maledetti”, 1976: “Dallo
accalca sotto al palco, per stringe- piazzare lì per lì. Ed è così che in scontro nasce la creati-
re la mano ai musicisti, farsi auto- tanti salgono sul palco, a curiosa- vità”. È una citazione di
grafare dischi e manifesti. L’atmo- re tra gli strumenti, a farsi ritrar- Eraclito. Oltre trent’anni
sfera è rilassata, come tra vecchi re in foto assieme ai propri eroi. dopo, buona anche per
amici. Paolo Tofani addirittura Cinquantenni nostalgici? Macché: questi Area. (p.mor.)
estrae una cassa zeppa di cd, le sono quasi tutti under 30.

Scene non consuete alla fi- quello sonoro. È lui, prima da singoli coni di luce. Poten- tedeschi Embryo, ha anticipa- gera, ne sarebbe venuta fuori na nanna mediorientale.
ne di un concerto, e inattesa ancora del fantasma di Stra- za della semplicità. to di lustri tanti presunti al- una tragedia». E così, dal ci- Quasi due ore passate in
la passione di tanti giovani, tos, a costituire oggi il cuore È invece tutto fuorché sem- fieri della world music. Ma si lindro di “Chernobyl 7991”, un lampo, tra i punteggiare
nati dopo la morte di Deme- degli Area. Poi arriva Farisel- plice, la musica degli Area fanno strada anche altre note l’ultimo album ufficiale Area dei flash di tanti telefonini,
trio Stratos, dopo la fine de- li, si siede al piano, presenta del terzo millennio. C’è il cadenze, quella dell’“Elefan- datato ’97 dei soli Fariselli-Ca- con il finale che a quel punto
gli Area. Dopo il tramonto di la serata: all’inizio spazio ai jazz-rock di “Nervi scoperti”, te bianco”, addirittura “Ar- piozzo, ecco il minuto e venti è obbligato. “Luglio, agosto,
un’avventura di rock e politi- singoli musicisti e ad alcuni una “Implosion” dilatata al- beit macht frei” con la parte secondi di “Sedimentazioni”, settembre (nero)”, ovvio, e
ca irripetibile. Auditorium duetti, e via via l’intero grup- l’inverosimile, mentre qua e vocale punteggiata dal piano follia sonora alla “Loboto- l’applauso è immediato sulle
non gremito, va detto, circa po. Propone una sua composi- là spuntano i riffoni di “ZYG di Fariselli e una nonchalan- mia” che racchiude, a detta prime note della chitarra fil-
400 gli spettatori, ma chi non zione ispirata all’“Epitaffio (crescita zero)”e “Cometa ros- ce invidiabile nell’affrontare del pianista, «l’intera produ- trata di Tofani. E nella parte
c’era per sfiducia (gli Area di Seikilos”, brano musicale sa”. E il piede batte, eccome il tabù Stratos. Ironia, ironia, zione degli Area». Basta? Cer- centrale, quella del caos nel
nel 2010? Senza Demetrio? dell’antica Grecia, il più anti- se batte: musica per la mente ironia. Lo ha scritto lo stesso to che no. Ricordate la visio- suk arabo, anche il composto
Ma che senso ha?) ha avuto co pervenuto ai giorni nostri. e per il corpo. Anche se per Fariselli nell’introduzione a ne fantapolitica di “Geronto- Tavolazzi si lascia andare a
torto. Perché la musica offer- Quindi ecco Ares Tavolazzi, ballarla, per citare il Pip Pyle un suo recente libro, “Storie crazia”? Si può fare pure movenze rock. Il bis è pure
ta l’altra sera da Patrizio Fa- in un duo assieme a Fariselli degli Hatfield & The North, elettriche”, rispondendo a quella, anche qui con Farisel- obbligato: “La mela di Odes-
riselli, Paolo Tofani e Ares che riecheggia atmosfere del- ci vorrebbero sedici gambe. chi gli chiedeva il perché del- li a mimare la voce al piano, sa”, recitata da un Tofani par-
Tavolazzi (con l’ospite Wal- l’album post-Demetrio “Tic & Inevitabile, senza Stratos, l’umorismo nei suoi aneddoti dopo aver rievocato i tempi ticolarmente gigione, un giro
ter Paoli nell’ingrato compito tac”, poi da solo al contrab- partire da lì, da quelle atmo- dell’epopea Area e su tanti belli di Steve Lacy e dei fratel- di chitarra che sembra non fi-
di non far rimpiangere il basso, in una rilettura vertigi- sfere alla Nucleus e alla Soft amici «di profonda serietà» li baschi Arze, scovati chissà nire mai: proprio come il “gi-
“drumming” strepitosamen- nosa della beatlesiana “Elea- Machine post-Wyatt ma in- prematuramente scomparsi: dove dal solito Demetrio e in- rotondo” che evocava Deme-
te rock del compianto Giulio nor Rigby”, e ancora assieme nervate dal gusto mediterra- «Stratos, Capiozzo, Gianni caricati di punteggiare con le trio tanti anni fa nell’album
Capiozzo) sembrava dire in a Tofani, fino alla ricomposi- neo e balcanico di un gruppo Sassi, Eddy Busnello, Larry rimbombanti percussioni del- “Crac!” e in centinaia di con-
faccia a tutti: guardate qui, zione del quartetto, con i mu- che, nei ’70, assieme a pochi Nocella, Massimo Urbani... la txalaparta quella che, in certi a pugno chiuso, il “giro-
ascoltateci bene, chi è venuto sicisti illuminati uno ad uno altri geniali eccentrici come i Se non l’avessi presa alla leg- origine, era una delicata nin- tondo” di chi non crede che il
dopo da qui è passato. La stra- mondo sia piatto. Peccato so-
da di tanti altri musicisti l’ab- lo per il mancato “miracolo”
biamo segnata noi Area. di “Gioia e rivoluzione”, non
Si inizia con il solo Tofa- eseguita l’altra sera all’audi-
ni-Krsna Prema (il chitarri- torium. Youtube racconta in-
sta è da un paio di decenni vece di concerti precedenti,
monaco Hare Krishna), tra le come quello di San Lazzaro,
mani la Tri-Kanta Veena, con il pubblico che s’impos-
strabiliante chitarra-sitar a sessa del brano giocoforza ri-
tre manici di propria inven- pensato ed eseguito solo stru-
zione. Al suo fianco, oscuri mentale, prima piano, poi
sintetizzatori che nulla han- sempre più forte, cantando
no da invidiare al leggenda- in coro. «Il mio mitra è un
rio Tcherepnin di “Maledet- contrabbasso/ che ti spara
ti”. E per un buon quarto d’o- sulla faccia/ che ti spara sul-
ra “fuzz” e sibili ai limiti del la faccia/ ciò che penso della
larsen lasciano a bocca aper- vita/ con il suono delle dita/
ta l’auditorium. Al centro del si combatte una battaglia/
palco, Tofani, e si capisce: lo che ci porta sulle strade/ del-
è sotto il profilo dell’impatto Da sinistra: Fariselli presenta un brano, Tofani (alias Krsna Prema) la gente che sa amare»: Ben-
visivo (seduto, cranio pelato, con uno strumento orientale e un «classico» Tavolazzi al contrabbasso tornati, Area. Bentornato, De-
lungo sari rosso a fasciarne il metrio. Ma forse non ve ne
corpo) e, come si capirà via
via durante il concerto, di
Il tabù di Demetrio Due ore passate in eravate andati mai.
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leader insostituibile un lampo e come bis
superato con l’ironia «La mela di Odessa»

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