Lezione IV
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Possiamo seguire un approccio
diverso ed avvicinarci all’attività di
pensiero sfruttando le nostre capacità
di auto-osservazione.
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PROCESSI DEL PENSIERO
DISTURBATO
La psicopatologia classica ha orientato l’osservazione
verso due categorie di elementi:
- gli aspetti formali
- i contenuti del pensiero.
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Normale flusso del
pensiero
Ideazione come
associazione
I pensieri (eventi psichici) possono essere concepiti
come una sequenza ininterrotta.
Da ogni pensiero possono nascere una o più
associazioni, che danno origine ad ulteriori eventi
psichici
Costellazione: quantità di associazioni possibili che
risultano da un singolo evento psichico
Tendenza determinante: fenomeno per cui, all’interno
della costellazione, un concetto assume la
preminenza; Esso determina la coerenza del flusso
di pensiero verso la propria meta.
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DFP
Accelerazione
Rallentamento
Ridondanza procedurale
Deragliamento
Tangenzialità
Illogicità
Perseverazione
Blocco
Accelerazione
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Tratta da: Trattato Italiano di psichiatria
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“Nella fuga delle idee non esiste una direzione generale
del pensiero e le connessioni tra pensieri successivi
sembrano essere dovute a fattori casuali che di solito
possono comunque essere compresi. Il discorso del
paziente può essere facilmente sviato su stimoli esterni
e da associazioni interne superficiali”.
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Birmingham, Kingstanding; see the king,
he’s standing, king, king, sing, sing, bird on
the wing, wing on the bird, bird, turd, turd.
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La fuga delle idee è tipica della mania. Si verifica
occasionalmente in individui affetti da schizofrenia,
quando sono eccitati, o in individui con stati organici.
Rallentamento
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Il pensiero, benché diretto a uno scopo, procede così
lentamente, con una tale preoccupazione morbosa
per pensieri tristi, che la persona può fallire nel
raggiungimento di questo scopo.
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Questa situazione è vissuta dal paziente come
difficoltà nel prendere decisioni, mancanza di
concentrazione e perdita di chiarezza nel
pensare.
Il paziente può lamentare perdita di memoria e
sviluppare un’idea sovrastimata o delirante che
i pensieri gli sfuggano dalla mente.
Si verifica prevalentemente nella depressione.
Ridondanza procedurale
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Tratta da: Trattato Italiano di psichiatria
Illogicità
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Tratta da: Trattato Italiano di psichiatria
Perseverazione
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Tratta da: Trattato Italiano di psichiatria
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Blocco
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Tangenzialità
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Altri DFP
Concretismo: ridotta o assente la capacità di operare
astrazioni e generalizzazioni e accentuata tendenza al
riferimento alla singolarità concreta degli oggetti.
Impoverimento: l’ideazione e quindi l’eloquio sono
solitamente scarni e ridotti sia dal punto di vista
quantitativo che qualitativo.
Distraibilità: l’ideazione del soggetto è costantemente
sollecitata in molte direzioni da stimoli di varia natura
(sonori, visivi, intellettuali) che interagiscono fra loro e
allontanano l’individuo da una linea ideativa principale.
Associazioni per assonanza: i concetti non sono più
associati secondo criteri logici ma attraverso
assonanze sonore, giochi di parole, somiglianze
linguistiche.
Neologismo: sono usati durante l’eloquio termini
inesistenti neoformati e spesso di significato
incomprensibile.
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Deliri
Jaspers (1959) si riferiva alle idee deliranti come a “giudizi patologicamente
falsati”.
Egli suggeriva tre criteri definitori del delirio:
“Idee deliranti si chiamano in modo vago tutti i falsi giudizi che posseggano in
elevata misura, anche se in modo impreciso, le seguenti caratteristiche:
1) La straordinaria convinzione con la quale vengono mantenuti, la
impareggiabile certezza soggettiva;
2) Il fatto di non essere influenzati dall’esperienza concreta e da confutazioni
stringenti;
3) L’impossibilità del contenuto”.
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Certezza soggettiva
Incorreggibilità
Caratteristica dell’esperienza delirante è la sua
non modificabilità di fronte ad argomentazioni di
tipo logico e di fronte all’evidenza.
Ciò costituisce una possibile differenza nei
confronti delle “certezze soggettive” non deliranti.
Normalmente, infatti, ogni certezza soggettiva
può essere valutata e discussa criticamente e,
almeno a livello potenziale, può essere soggetta
a una parziale o totale revisione se la logica o
l’evidenza sono decisamente contrastanti con
essa.
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Anche in condizioni di normalità ovviamente una certezza
soggettiva può essere mantenuta nonostante l’evidenza
contraria ma vi è quasi sempre almeno una teorica
accettazione della possibilità di un cambiamento.
Caratteristica dell’esperienza delirante è invece la sua
totale inaccessibilità all’ipotesi di una modificazione della
certezza soggettiva.
Nella certezza soggettiva “normale” la condizione base è
del tipo “...io penso che le cose stiano così e continuo a
pensarlo anche se potrebbero stare diversamente”.
Nel delirio la condizione base è invece del tipo “...le cose
stanno così e in nessun altro modo possibile”.
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Impossibilità (falsità)
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Struttura auto-centrica
Ai criteri "classici" della definizione del delirio ne va
affiancato un quarto che sembra essenziale per una sua
migliore e ulteriore caratterizzazione: la sua struttura
auto-centrica.
I temi deliranti sono cioè quasi sempre incentrati sul
soggetto che li esprime, si situano cioè all’interno di un
pressoché costante autoriferimento personale e molto più
raramente riguardano visioni del mondo, interpretazioni
filosofiche, religiose o scientifiche.
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Contenuti dei deliri
Utilità diagnostica
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Non esistono infatti temi deliranti che siano
“patognomonici” o anche “specifici” di una
qualsiasi entità sindromica ma soltanto temi che
si riscontrano con maggiore frequenza in un
particolare disturbo rispetto ad altri disturbi.
Il tema delirante diventa così un elemento che
può aumentare o ridurre una probabilità
diagnostica, in associazione ad altri sintomi, ma
che non può, da solo, essere un elemento
probatorio o esclusivo per una diagnosi.
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Deliri veri o primari
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Nota bene….
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Comprensibilità
La comprensibilità del delirio non è da intendere come un’alternativa
binaria a tutto o niente (sì-no, presente/assente) quanto piuttosto
come un continuum caratterizzato da diversi livelli.
Il continuum varia dall’estremo del delirio incomprensibile,
ingiustificabile e “insolito” (rappresentato ad esempio dal furto del
pensiero nella schizofrenia) all’altro estremo del delirio logicamente e
comprensibilmente collegato ad una struttura di personalità
predisposta e ad una specifica sequenza di eventi esistenziali
interagenti.
I temi deliranti si situano lungo questo continuum.
Quanto più l’esperienza delirante ha il carattere della
incomprensibilità e della inderivabilità (delirio primario, percezione
delirante) tanto più i contenuti tendono a essere insoliti, bizzarri ed
improbabili nei confronti delle comuni esperienze normali.
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Delirio di persecuzione
Uno dei contenuti più frequenti;
Si ritrova nella schizofrenia (associato a deliri di
influenzamento e di riferimento, e ad allucinazioni) e
nei disturbi deliranti cronici.
Relativamente frequente nei disturbi affettivi, e in
particolare nella mania.
Il paziente si sente:
oggetto di attenzione ostile da parte di persone conosciute o
sconosciute;
si sente osservato, spiato, seguito o controllato;
teme di essere drogato o avvelenato (delirio di veneficio);
vengono orditi complotti o macchinazioni ai suoi danni;
vede fatti, gesti o anche semplicemente oggetti come dotati di
particolari significati minacciosi o ostilmente allusivi.
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Delirio di riferimento
Si osserva con elevata frequenza soprattutto nel
disturbo schizofrenico.
Oggetto del delirio è la convinzione che situazioni,
oggetti, persone, fatti o avvenimenti assumano un
particolare e insolito significato allusivo, riferito in
genere alla propria persona.
Quasi sempre ha contenuti a connotazione ostile e
minacciosa e può dunque configurarsi come un tipo
particolare di delirio persecutorio. La differenza è la
mancanza di un contenuto persecutorio chiaramente
espresso e ben strutturato in presenza piuttosto di una
serie di vissuti di minaccia, diffusi a vari oggetti esterni
e non ancora configurati in una tematica precisa.
Deliri di colpa, di
indegnità, di rovina
Frequenti nei Disturbi Depressivi ma riscontrabili anche in
disturbi come la Schizofrenia e alcuni disturbi organici.
Il paziente si sente responsabile e colpevole di danni e di
sciagure di ogni tipo motivando tali convinzioni sulla base
di avvenimenti e fatti di importanza irrilevante o addirittura
inesistenti.
Si sente rovinato, finito, distrutto, indegno di essere
considerato una persona umana. Pensa di aver condotto
se stesso ed i propri familiari alla rovina economica ed al
disprezzo sociale.
E’ convinto che continuare a vivere significhi perpetuare
in eterno questa condizione dove lui è il responsabile e il
colpevole della rovina sua, dei suoi familiari, dei suoi
amici o addirittura dell’universo stesso.
Rischio di suicidio o di omicidio-suicidio.
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Delirio di negazione (o
nichilistico)
Piuttosto rari.
Riscontrabili con maggiore frequenza nei Disturbi
Depressivi e, raramente, nella Schizofrenia e in alcuni
disturbi organici cerebrali.
Sono basati sulla convinzione della non-esistenza di
sé, o di una parte di sé, di una parte del proprio corpo
o di tutto il proprio corpo oppure di tutto il mondo
circostante. Si associano a volte a deliri centrati su
tematiche insolite e bizzarre concernenti le proprie
funzioni somatiche. Ad esempio: “...il mio intestino non
esiste più e al suo posto esiste solo sostanza
putrefatta...”.
Delirio di grandezza
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A volte può essere difficile valutare se una
tematica delirante rientra nei deliri di grandezza.
Ad esempio la convinzione delirante di essere in
grado di leggere telepaticamente il pensiero degli
altri, oppure la convinzione di poter influenzare
col proprio pensiero l’andamento degli affari del
mondo.
Anche alcuni deliri erotici o mistici possono porre
il medesimo problema di inquadramento
descrittivo.
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In altri casi il delirio appare centrato in modo
specifico su di un’unica persona, è il sintomo
dominante (o l’unico sintomo psicotico), ha
caratteri di fissità tematica e persistenza
temporale e si manifesta in forma altamente
strutturata. In questi casi l’oggetto del delirio
è quasi sempre un uomo più anziano, di ruolo
sociale e di senso nettamente più elevato e
mai direttamente conosciuto.
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Delirio di gelosia
Prevalente nel sesso maschile e dopo i 40 anni.
E’ in genere ben strutturato e altamente pervasivo e con elevata
frequenza tende ad identificarsi con un disturbo indipendente (ad
es. Disturbo Delirante, Tipo di Gelosia del DSM-IV).
Spesso esso è riscontrabile nell’alcolismo cronico, con minore
frequenza nei disturbi affettivi e in particolare negli Episodi
Depressivi Maggiori.
Contenuto dominante è la convinzione dell’infedeltà a livello
affettivo ma soprattutto sessuale del proprio partner. Dato il
carattere di “possibilità” e di “comprensibilità” del contenuto di
gelosia e data la frequente scarsità di altri disturbi psicopatologici
concomitanti è talvolta difficile esprimere un giudizio sulle
caratteristiche deliranti o meno delle convinzioni del paziente.
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Talvolta un riscontro esterno (colloquio con la/il partner
oggetto della gelosia o con familiari o amici) può essere
utile per avere un ulteriore elemento di valutazione.
Il delirio di gelosia è comunque un buon esempio di come
una convinzione delirante possa coesistere con una “non
falsità” del contenuto. Esso può infatti sussistere anche in
presenza di una reale condizione di infedeltà della o del
partner quando esistano le caratteristiche sopra
accennate. Uno dei suoi caratteri più tipici non è tanto
quello di una convinzione di infedeltà centrata su di
un’unica e specifica persona, quanto l’attribuzione alla/al
partner di una molteplicità di relazioni più o meno
transitorie ed occasionali.
Delirio mistico
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Delirio ipocondriaco
Convinzione di soffrire di una malattia fisica in assenza di
qualsiasi lesione o alterazione somatica obiettivamente
rilevabile.
Nel delirio ipocondriaco l’evidenza negativa dei ripetuti
esami medici e di laboratorio praticati viene considerata
come irrilevante e comunque inadeguata. Un esempio
attuale è dato dalla convinzione delirante di essere affetti
da AIDS.
Va ricordato che la presenza di preoccupazioni
ipocondriache, spesso vissute in modo ossessionante, è
una evenienza abbastanza comune in psicopatologia.
Quando esse sono dominanti ma non hanno caratteri
deliranti vengono inquadrate nell’Ipocondria.
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Deliri “bizzarri”
I contenuti dei deliri hanno una notevole variabilità dal
punto di vista della loro diversità dalle esperienze che
consideriamo come normali.
Ad esempio i contenuti della gelosia o della colpa si
situano nell’ambito dei contenuti normali, mentre un
delirio di influenzamento con furto del pensiero
rappresenta indubbiamente un’esperienza a contenuto
mal raffigurabile nella normale esperienza.
Per questa ragione alcuni deliri vengono compresi a volte
sotto la dizione relativamente aspecifica di deliri bizzarri.
Nel DSM-IV i deliri bizzarri vengono definiti come “centrati
su fenomeni che la cultura del soggetto considera
totalmente non plausibili”.
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Deliri di influenzamento
Frequentemente si associa ad altre alterazioni del
pensiero (alterazioni “formali”) e a vissuti di tipo
allucinatorio.
Nel delirio di influenzamento il paziente si sente
oggetto di azioni esterne che trasformano e modificano
la sua mente o il suo corpo contro la sua volontà. Il suo
pensiero, i suoi atti e la sua volontà vengono
influenzati, controllati e guidati attraverso meccanismi
telepatici o attraverso attrezzature elettroniche, onde
elettromagnetiche, trasmissioni televisive o altre
misteriose modalità. Il paziente si sente trasformato in
un fantoccio, in un automa o in un robot in balia di
forze esterne e minacciose che comandano ogni suo
atto ed ogni suo pensiero.
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Sintomi di primo rango
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Sintomi di primo rango di Schneider
Percezione Delirante
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Esempio: Jaspers
Improvvisamente le cose significano tutt'altro. Una malata vede per
strada persone in uniforme: questi sono soldati spagnoli. Vede
un'altra uniforme: questi sono soldati turchi. Tutti i soldati sono
concentrati qui: c'è una guerra mondiale. (Questa osservazione è di
prima del 1914). La stessa malata vede, alcuni passi più in là, un
uomo in giacca marrone: quello è l'arciduca morto e risuscitato. Due
uomini in impermeabile sono Schiller e Goethe. Dinanzi ad alcune
case vede impalcature: l'intera città deve essere demolita. Una
malata vede nella strada un uomo; sa immediatamente che è il suo
amante dei tempi passati. Egli ha però un aspetto completamente
differente: si è mascherato con una parrucca e altri travestimenti. Qui
la cosa non è naturale. Di esperienze analoghe una malata dice: è
tanto sicuro e chiaro che tutte le percezioni contrarie non mi lasciano
dubbi.
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Esempio
Un pittore di 35 anni sentiva una voce flebile, con un
“accento di Oxford”, che attribuiva alla BBC; il volume era
un poco più basso di quello di una normale
conversazione, e si poteva sentire ugualmente bene con
entrambi gli orecchi. La voce diceva:
“Non posso sopportare quest’uomo, il modo in cui porge
la mano...”.
Egli sperimentava immediatamente ogni cosa che la voce
dicesse come il proprio pensiero, con l’esclusione di
qualsiasi altro pensiero. Quando leggeva il giornale la
voce diceva a voce alta qualsiasi cosa su cui cadessero i
suoi occhi. Non aveva il tempo di capire quel che stava
leggendo, che questo era subito pronunciato a voce alta.
Voci Dialoganti
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Esempio
Un paziente di 24 anni riferiva di sentire delle voci che
venivano dall’infermeria. Una voce pronunciata con tono
profondo e aspro diceva ripetutamente: “G.B. è un
maledetto paradosso insanguinato”, e un’altra con tono
più alto diceva: “Sì, dovrebbe essere rinchiuso”.
Una voce femminile in qualche occasione li interrompeva
dicendo: “Non è vero, è un uomo amabile”.
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Esempio
Esperienze di Passività
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Furto del Pensiero
Il paziente crede che i suoi pensieri gli vengano in
qualche modo portati via dalla mente ed egli ha,
come prodotto di questo processo, un sentimento di
perdita
Una giovane donna di 22 anni disse: “Sto pensando a
mia madre, e all’improvviso i pensieri mi vengono
succhiati via dalla mente con un estrattore frenologico
a vuoto, e non rimane nulla nella mia mente, è del tutto
vuota...”
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Esempio
Una casalinga di 28 anni disse: “Guardo fuori dalla
finestra e penso che il giardino è bello, l’erba sembra
fresca, ma mi entra nella mente il pensiero di Eammon
Andrews. Non ci sono più altri pensieri: solo questo... Lui
tratta la mia mente come uno schermo e fa balenare i
suoi pensieri nella mia mente come si illumina un
quadro”.
Diffusione (Trasmissione)
del Pensiero
Sensazione che i pensieri gli siano sottratti dalla mente
e, successivamente, in qualche modo resi pubblici e
proiettati in una vasta area
La spiegazione che egli dà per come questo viene
fatto, com’è usuale per il contenuto dei deliri, dipende
dal suo retroterra culturale e dai suoi interessi
predominanti
Uno studente di 21 anni disse: “Come io penso, i miei
pensieri lasciano la mente attraverso un certo tipo di
registratore. Chiunque intorno deve solo passare il
nastro attraverso la sua mente per conoscere i miei
pensieri”
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Altri disturbi del pensiero
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Si distinguono:
Ossessioni;
Alienazione del pensiero.
Ossessione
Pensiero (o impulso, o immagine) persistente e ricorrente
che domina il pensiero dell’individuo nonostante questi
abbia la piena consapevolezza che sia completamente
irragionevole o priva di scopo o che domini i suoi pensieri
ben oltre la sua rilevanza e utilità.
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I pensieri sono infatti particolarmente ripugnanti per
l’individuo.
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Alienazione del pensiero
Nell’alienazione il paziente ha la
sensazione che i suoi pensieri siano sotto il
controllo di un’entità esterna o che
qualcuno stia partecipando al suo
pensiero.
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Idee prevalenti
Sono idee accettabili, comprensibili, perseguite al di là dei
limiti della ragione.
Si tratta di idee isolate, abnormi, di natura né delirante
(l’evidenza retrostante non è falsa e non sono
incorreggibili) né ossessiva (non sono percepite come
prive di senso, anzi…), preoccupanti per il grado in cui
dominano la vita del soggetto.
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E’ qualitativamente simile alle convinzioni politiche, etiche
e religiose.
E’ strettamente associata a un’intensa componente
affettiva.
Di solito si associa a una personalità abnorme.
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Idee ossessive e
prevalenti
-Vissuta come parte integrante della personalità;
Idea prevalente -Legata ad affettività;
egosintonica -Criticabile ma non vissuta come assurda;
-Limita le attività ma è meno invasiva
-Quasi sempre assente coscienza di malattia
(non c’è lotta per cacciarla) (anche se è presente consapevolezza
dell’eccessivo spazio mentale che le si riserva)
-Quasi sempre assenti compulsioni e rituali.
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