1935-1950
EIN AU D I
T e n e r e u n d i a r i o e r is e r b a r n e l ’ a c c e s s o
a sé, è s ta to d a sem p re u n p r o g e tto d i C e
s a re P a v e s e . A p o c o m e n o d i v e n t ’ a n n i,
t r a s c r i v e in b e l l a c o p i a i F r a m m e n ti d e lla
m ia v ita tra sco rsa , c h e q u i v e n g o n o a lla l u
c e la p r i m a v o l t a . T r a p e l a n o g i à , o s s e s s i
v e , le d o m i n a n t i d e l la s u a m a n ie r a d i t r a
s f i g u r a r e il m o n d o e g li a lt r i : l ’ A m o r e , la
M o r t e ( il s u i c i d i o ) , l ’ A r t e . I l c o n f i n o p o
l i t i c o , n e l '3 5 - 3 6 , a B r a n c a l e o n e , f a v o r i
s c e il r i v e l a r s i d i P a v e s e a s e s t e s s o in u n
d ia r io v e r o e p r o p r io . C o m in c ia q u i, e
n o n s i a r r e s t a f i n o a p o c h i g i o r n i d a l la
m o r t e ( 1 9 5 0 ) , I l m e s tie r e d i v iv e r e .
H a t u t t o r a r a g io n e C a l v i n o n e l d e f i n i r
lo c o s i: « i l d i a r io d i P a v e s e è in s ie m e la r i
c e rc a d ’ u n a te c n ic a p o e tic a e d ’ u n m o d o
d i s ta r e al m o n d o » . M a p r im a d i lu i S e r
g i o S o l m i si e r a p o s t o u n a d o m a n d a c h e
f a c e v a a p p e llo , q u a s i, a lla c o n o s c e n z a m a
t e r i a l e e f o r m a l e d e l M e s t ie r e d i v iv ere:
« G i u n g e r e m o a d ir e c h e P a v e s e h a e s e r c i
ta to p e r lu n g o te m p o u n a in s ta n c a b ile
a u to - te r a p ia d e ll’ a n im a ? » L ’ a ttu a le e d i
z i o n e d e l M e s t ie r e d i v iv e r e , c o n d o t t a s u l
m a n o s c r i t t o a u t o g r a f o (e f i t t a m e n t e c o m
m e n t a t a ) , r i v e l a a n c h e g r a f i c a m e n t e il
s o r g e r e , p i u t t o s t o , e il m a t u r a r e d i u n o
s t i le d e l l ’ i n t e r i o r i t à . E s s o è f r u t t o d i u n a
l e n t a c o n q u i s t a , o t t e n u t a a l d i là d e g l i a n
n i '3 7 - 3 8 , q u a n d o , c o m e d i m o s t r a n o i
s e g m e n t i d e l d i a r io o f f e r t i o r a n o n a lla c u
r io s i t à o c c a s i o n a le , m a a lla s i m p a t ia i n t e l
le ttu a le d e l le t t o r e , l ’ A m o r e si c o n iu g a
c o n la M o r t e , p r e n d e il s o p r a v v e n t o s u l
l ’ A r t e , e la p e r s o n a l i t à d e l l ’ a r t i s t a r is c h ia
d i d is tr u g g e r s i.
A s u p e r a r e q u e s t a c r is i, c o n c o r r e q u a s i
s u b i t o , e si a c c r e s c e in s e g u i t o , la p r e o c c u
p a z i o n e d i o f f r i r e d i s é il r i t r a t t o a d e g u a t o
d i u n o s c r itto r e a p p a rso , n e l fr a tte m p o ,
« n u o v o » (L a v o r a r e s ta n c a , r a c c o l t a n o n
e r m e t i c a , è d e l '3 6 ) : u n o s c r i t t o r e t e c n ic a -
Il mestiere di vivere
I 9 3 5 'I 95°
Einaudi
Pavese [m]
Secretum Professionale
(ott.-dic. 1935
efebbr. 1936)
(a Brancaleone)
- 1 9 3 5 " i r
6 ott. '3 5 1
9 ott.
9 ott.
4 V IOOtt.
11 ott.
Che tutte le mie immagini non siano altro che uno sfaccetta-
mento ingegnoso dell’immagine fondamentale: quale il mio paese
tale io? Il poeta sarebbe un’immagine impersonata, inscindibile
dal termine di paragone paesistico e sociale del Piemonte.
L ’essenza della sua parola importerebbe che lui e il suo paese
visti in funzione reciproca sono belli. Tutto qui? Questo il fatai
di Quarto?15
O non piuttosto scorrono semplicemente tra me e il Piemonte
relazioni, alcune coscienti e altre inconsce, che io oggettivo e
drammatizzo come posso in immagini: in immagini-racconto? E
cominciano queste relazioni dalla materiale simpatia del sangue
col clima e il vento, e finiscono nella + faticosa corrente spiritua
le che agita me e gli altri piemontesi? Ed io esprimo le cose spiri
tuali | con racconti di cose materiali e viceversa? E questo lavorio 6r
di sostituzione, di allusione, di immagine, vale in quanto segno
della allusiva e all-pervading essenza nostra?
Contro il sospetto che il mio sia un Piedmontese Revival14, sta
la buona volontà di credere a un possibile allargamento dei valori
piemontesi. La giustificazione? Questa: non è letteratura dialet
tale la mia - tanto lottai d ’istinto e di ragione contro il dialetti
smo non vuole essere bozzettistica - e pagai d’esperienza
cerca di nutrirsi di tutto il miglior succo nazionale e tradizionale;
tenta di tenere gli occhi aperti su tutto il mondo ed è stata parti
colarmente sensibile ai tentativi e ai risultati nordamericani, dove
mi parve di scoprire un tempo un analogo travaglio di formazio-
12 IL MESTIERE DI VIVERE
ne. O forse il fatto che ora non m’interessa più per nulla la cultura
americana15, significa che ho esaurito questo punto di vista pie
montese? Credo di si; almeno, il punto di vista come l’ho tenuto
finora.
6v I 5 0tt.
ió o tt . iv
8v 17 Ott.
9r 19 Ott.
21 Ott.
27 ott.
28 ott.
1 nov.
9 nov.
tutto? Forse che una pagina di Divina Commedia perde il suo va
lore intrinseco di nota di un tutto, se divelta dal poema o spo
stata?
Ma, rimettendo a miglior tempo l’analisi dell’unità della Com
media, è possibile dare un valore d ’ appartenenza; a; uncinsieme a
una poesia concepita a sé, secondo il frullo di un’ispirazione? Che
poi Baudelaire | non concepisse a sé una poesia, ma la pen- n r
sasse in addentellato con le altre, non mi pare verosimile.
C ’è altro. Dato che una poesia non è chiara all’autore nel suo
significato piu profondo se non quand’è tutta compiuta, com’è
possibile a questo costruire il libro, se non riflettendo sulle poesie
già fatte? Il canzoniere-poema è dunque sempre un afterthought™.
Resta però sempre l’obiezione che è pure stato possibile con
cepire come un tutto - lasciamo stare la Commedia - ma certo i
drammi shakespeariani. Bisogna dirlo: l’unità di queste opere
proviene proprio dalla realistica persistenza del personaggio, dal
naturalistico svolgersi del fatto, che avendo luogo in una non fri
vola coscienza perde la sua materialità e acquista significato spi
rituale, diviene stato d ’ animo.
io nov.
12 nov.
16 nov.
17 nov.
24 nov. 13 r
13u 5 die.
(6 die.)
martello sui chiodi della croce e un dispiacere fatto a colui. Poi Dio
si vendicherà - è il suo sistema - farà il diavolo a quattro, mande
rà altre disgrazie, metterà all’inferno, ma capovolga anche il mon
do, nessuno gli toglierà il dispiacere provato, la martellata soffer
ta. Nessuno! E una bella consolazione. E certo ciò rivela che dopo
tutto questo Dio non ha pensato a tutto. Pensate: è il padrone as
soluto, il tiranno, il tutto; l’uomo è una merda, un nulla, e pure
l’uomo ha questa possibilità di farlo irritare e scontentarlo e man
dargli a male un attimo della sua beata esistenza. Questo è davve
ro il «meilleur témoignage que nous puissions donner de notre digni
tà»*'. Come mai Baudelaire non ci ha fatto sopra una poesia?
7 die.
15 r 15 die.
16 die.
18 die.
20 die.
O poliziotti o delinquenti.
29 die.
(16 febbr.)
(17 Febbr.)
23 febbr.
28 febbr.
15 marzo
Finito confino.
< 19 36 } I
io Apr.
Quando un uomo è nel mio stato non gli resta che fare l’esame
di coscienza.
Non ho motivo di rifiutare la mia idea fissa che quanto accade
a un uomo è condizionato da tutto il suo passato; insomma, è me
ritato. Evidentemente, le ho fatte grosse per trovarmi a questo
punto.
Anzitutto, leggerezza morale. M i sono mai posto davvero il
problema di che debbo fare secondo coscienza? Ho sempre segui
to impulsi sentimentali, edonistici: Su questo non c’è dubbio.
Persino il mio misoginismo (1930-1934) era un principio volut
tuario: non volevo seccature e mi compiacevo della posa. Quanto
questa posa fosse invertebrata si è visto poi. E anche nella que
stione del lavoro, sono mai stato altro che un edonista? Mi com
piacevo del lavoro febbrile a scatti, sotto l’estro dell’ambizione,
ma avevo paura, paura, di legarmi. Non ho mai lavorato davvero
e infatti non so nessun mestiere1. E si vede chiara anche un’altra
magalgna. Non sono stato mai il semplice incosciente, che gode 2
le sue soddisfazioni e se ne infischia. Sono troppo vile per questo.
Mi sono sempre carezzato con l’illusione di sentire la vita morale,
passando attimi deliziosi - è la parola giusta - a farmi dei casi di
coscienza, senza risoluzione di risolverli nell’azione. Se poi non
voglio dissotterrare la compiacenza che un tempo provavo nel
l’avvilimento morale a scopo estetico, sperandone una carriera da
genio. E questo tempo non l’ho poi ancora superato.
Alla prova. Ora che ho raggiunta la piena abiezione morale, a
che cosa penso? Penso come sarebbe bello se quest’abiezione fos
se anche materiale, avessi per esempio le scarpe rotte.
5
32 IL MESTIERE DI VIVERE
20 apr. ’) 6 ir
22 apr.
24 apr.
Per l’umiltà. È cosi raro però soffrire una bella totalitaria in
giustizia. Sono cosi tortuosi i nostri atti. In genere, si trova sem
pre che un po’ di colpa ce l’abbiamo anche noi e addio mattino in
vernale.
Che la coltellata venga tirata per scherzo, per ozio, da una per
sona fatua, non allevia le fitte, ma le rende più atroci, disponendo
a meditare sulla casualità della cosa e sulla propria responsabilità
nel non aver preveduto la caduta.
4v Immagino che sarebbe un conforto sapere | che la persona fe
ritrice si macera di rimorsi, annette importanza alla cosai Non può
APRILE 1 9 3 6 37
nascere da altro questo conforto che dal bisogno di non essere so
lo, di serrare legami tra il proprio io ed altri. Inoltre, se quella per
sona soffrisse il rimorso di aver straziato non me in particolare,
ma soltanto un uomo in quanto creatura, desidererei questi suoi
rimorsi? Bisogna quindi che proprio io, e non l’uomo che è in me,
venga riconosciuto, rimpianto e amato.
E non si apre il campo a un’altra durevole tortura, ricordando
che la persona feritrice non è fatua, oziosa e leggera? Ricordando
che essa è solitamente seria, comprensiva, tesa, e che soltanto nel
mio caso ha scherzato?
Non solo quella persona non soffre il rimorso di avere strazia
to me in particolare, ma si sente divertita proprio nel mio caso
particolare. Non ci sarebbe che un modo di trovare umana la si
tuazione, ed io mi sento nella situazione opposta. Sempre piu
bello.
25 apr.
Quest’oggi, niente.
26 apr.
Quale mezzo migliore per una donna che vuol fottere un uo
mo, se non portarlo in un ambiente non suo, vestirlo in un modo
ridicolo, esporlo a cose di cui è inesperto, e - quanto a lei - avere
nel frattempo altro da fare, magari quelle cose stesse che l’uomo
non sa fare? Non solo lo si fotte davanti al mondo, ma - impor-
6r tante per una donna, che è l’animale più ragionevole | che esista
- ci si convince che va fottuto, si conserva la buona coscienza.
Perché con l’abilità e l’esperienza si giunge a questa cosa incredi
bile: predisporre le cose e i fatti - le catene di causalità - in mo
do che, quanto si desidera, avvenga senza offendere i propri prin
cipi di comportamento etico.
La sola circostanza in cui una donna è inferiore a se stessa, de
v ’essere proprio soltanto quando ha le mestruazioni. Chi conosce
bene il calendarietto mensile di costei, sa sempre da che parte
prenderla. Che è anche un doppio senso sporco - tanto meglio.
A P R IL E 1 9 3 6 39
27 apr.
Racconta:
«Mi ha detto un giorno, come mi avrebbe trattato. Era a quel
tempo ansioso in cui nulla era accaduto, ma doveva avvenire. La
facevo parlare del suo passato, nella smania di conoscere quanto
piu potevo di lei, e avere posto alla mia sognerfa.
Raccontava di un giovanotto semplice che l’aveva attaccata in
treno. Descriveva colui come determinato e comune. Con poca
fatica l’aveva infatuato. A parole e a gesti. (Pure con me ha fatto
un viaggio). Poi aveva concluso, dandogli un falso nome.
E il giovanotto le aveva scritto una domanda di matrimonio».
28 apr. 6v
-]v i maggio
5 maggio
9 maggio 8r
cjr 16 mag.
(13 sett.)
(14 sett.) io v
ma parola della critica del suo tempo. Tale era la bontà naturale
del '700, tale non è il razzismo nel '900.
Lo stesso accade per le strutture della poesia dei vari tempi.
Che le favole del passato per noi siano miti è pacifico, ma per fare
grande poesia il poeta ha dovuto credere alle sue favole, crederle
cioè l’ultima parola della critica dei suoi tempi.
(15 sett.)
(2 ott.)
(28 die.)
14 r (8genn.)
(13 genn.)
1 7 genn.
(28 genn.)
i6r 1 8 giugno
3 agosto
Una donna che non sia una stupida, presto o tardi, incontra
un rottame umano e si prova a salvarlo. Qualche volta ci riesce.
Ma una donna che non sia una stupida, presto o tardi trova un
uomo sano e lo riduce a rottame. Ci riesce sempre.
i 6 v (27 sett.)
(30 sett.)
12 ott.
Che in amore chiodo cacci chiodo, sarà vero per le donne, per
le quali il problema è appunto come trovare un altro chiodo da
ficcarsi in cavità, ma per gli uomini che di chiodo non ne hanno
che uno, è meno vero.
(31 ottobre) 17 r
6 nov.
Il vero raté’ non è quello che non riesce nelle grandi cose -
chi mai c’è riuscito? - ma nelle piccole. Non arrivare a farsi una
casa, non conservare un amico, non contentare una donna: non
guadagnarsi la vita come chiunque. Questo è il raté piu triste.
9 nov.
13 nov.
16 nov.
17 nov.
20 nov.
2ov La verità del motto «Rinunciate alla terra e la terra vi sarà da
ta per soprammercato»13 consiste in ciò: che, avendo rinunciato
a tutto, giganteggiano le piccole cose che ancora ci restano. E un
modo, insomma, di estrarre il sugo dalle minime cose solitamente
trascurate.
E poi c’è questo: per gli altri il valore delle cose che essi stessi
ci negano, è segnato in gran parte dalla nostra avidità di posseder
le. Che noi guardiamo da un’altra parte, e subito i proprietari del
le cose se le vedranno invilire tra le mani, e ce le tireranno dietro.
Questo per la sapienza mondana. Ma siccome la sentenza vuo
le avere un riferimento mistico, ne consegue molto male per il mi
sticismo. Che anche Dio faccia il valore delle sue creazioni secon
do che noi le desideriamo o meno? Un Dio col complesso d’infe
riorità: chi l’avrebbe mai detto?
21 nov.
No, non sono pazzi questa gente che si diverte, che gode, che
viaggia, che fotte, che combatte - non sono pazzi, tanto è vero
che vorremmo farlo anche noi.
23 nov.
25 nov.
La legge morale serve a non fare del male a noi, non a rispar
miarlo agli altri. La carità soltanto può dirci quanto male facciamo
agendo secondo il nostro dovere. Ciò si vede non solo nei casi d’a
more, ma in tutta la vita. Ma questo sarebbe un immenso ideale:
chiedere sempre, instancabilmente, a ciascuno che cosa l’offende,
lo priva, lo tortura, e compensare, abbracciare, riaccendere. Ma
a ciascuno vuol dire a tutti, e vuol dire sempre, e non si può. Non
58 IL MESTIERE DI VIVERE
Non dovrai mai più prendere sul serio le cose che non dipen
dono da te solo. Come l ’amore, l’amicizia e la gloria.
E quelle che dipendono da te solo, importa poi molto se le pi
gli o no sul serio? Chi ne saprà nulla? Perché, se si è soli, non c ’è
chi: anche l’io se ne scompare. Sempre più bello.
26 nov.
(28 nov.)
r (29 nov.)
30 n.
Eppure non riesco a pensare una volta alla morte senza trema 24f
re a quest’idea: verrà la morte necessariamente, per cause ordina
rie, preparata da tutta una vita, infallibile tant’è vero che sarà av
venuta. Sarà un fatto naturale come il cadere di una pioggia. E a
questo non mi rassegno: perché non si cerca la morte volontaria,
che sia affermazione di libera scelta, che esprima qualcosa? Invece
di lasciarsi morire? Perché?
Per questo. Si rimanda sempre la decisione sapendo - spe
rando - che un altro giorno, un’altra ora di vita potrebbero esse
re affermazione, espressione di un’ulteriore volontà che, sceglien
do la morte, escluderemmo. Perché insomma - parlo di me - si
pensa che ci sarà sempre tempo. E verrà il giorno della morte na
turale. E avremo perso la grande occasione di fare per una ragione
l’atto più importante di tutta la vita.
(i Die.)
(2 die.)
4 die.
5 die.
Sia chiaro, una volta per tutte, che essere innamorato è un fat
to personale che non riguarda l’oggetto amato - nemmeno se
questo riami. C i si scambia, anche in questo caso, dei gesti e delle
parole simboliche in cui ciascuno legge quanto ha dentro di sé I e 26 r
per analogia suppone viga nell’altro. Ma non c ’è ragione, non c’è
bisogno, che i due contenuti combacino. C i vuole un’arte tutta
propria per sapere accettare e interpretare favorevolmente quei
simboli e disporvi la propria vita in modo soddisfacente. Nulla
può fare l’uno all’altro se non offrire di questi simboli, illudendosi
che la corrispondenza sia reale. Ma occorre una riserva at thè back
o f one’s head di pratica scaltrezza: occorre aver deciso di servirsi di
questa offerta (fatta per bisogno individuale dell’oggetto amato)
per appagare le proprie necessità. Chi sarà stato scaltro nell’impo
stazione della corrispondenza, non soffrirà vicende, farà accadere
ogni cosa secondo il suo vantaggio, creerà un mondo di cristallo
in cui si godrà l’oggetto. Ma non dimenticherà mai che la sfera di
6
64 IL MESTIERE DI VIVERE
26v 7 die.
Prima di essere astuti con gli altri, occorre essere astuti con sé
stessi. C ’è un’arte di far accadere le cose in modo che sia in co
scienza virtuoso il peccato che commettiamo. Imparare da qua
lunque donna.
Un uomo vero, nel nostro tempo, non può accettare con cau
tele Yanancbe22 della guerra. O è pacifista assoluto o guerriero
spietato. L ’aria è cruda: o santi o carnefici. Siamo proprio capitati
bene.
(11 die.) 27 V
13 die.
15 die.
Che la vita sia una lotta per la vita si vede bene nei rapporti
sessuali di uomini e donne, dove, malgrado tutti gli sforzi casti
gatori dell’ideale cavalleresco, malgrado le esigenze sociali di con
formismo e stabile rassegnazione, malgrado ogni cosa, è sacrosanto
che si rifiuti l’altro se non dà il piacere richiesto e liberatore.
E si comprende l’innata solitudine rapace d’ognuno, osservan-
28r do come il pensiero | che un altro compia l’atto con una donna -
anche qualunque - riesce ad incubo, a disagiata coscienza di
un’indegna oscenità, a velleità di far cessare e, se fosse possibile,
distruggere. Si può veramente tollerare che un altro - chiunque
- faccia con un’altra - chiunque - Yact ofsham eì25 Noooo. Ep
pure è questa l’attività centrale della vita, senza dubbio. Ecco la
falsità di ogni nostro altruismo. Per santi che siamo, sapere che
un altro chiavi, ci disgusta e ci offende.
16 die.
28^ 17 die.
18 die.
C ’è una cosa piu triste che fallire i propri ideali: esserci riu
sciti.
22 die.
23 die.
291; 25 die.
Se ti è andata male con lei che era tutto il tuo sogno, con chi
ti potrà mai andare bene?
Ricordi come i tuoi sogni di case operaie e limpide, i tuoi corsi 30r
alberati su un prato, la tua città fredda sotto le montagne, le in
segne al neon rosso di fronte alla piazza delle montagne, le dome
niche erranti verso questa piazza, sui selciati, e poi il tuo lacerante
sogno di compagnie piemontese-internazionali, di ragazze che vi
vono sole e lavorano, di plebea eleganza e serenità, e poi tutte le
tue poesie del primo anno: si sono annichilati per sempre col 9
aprile?30Non c’è tutta la tua giovinezza nel cinema e nella piazza
statuto31? morta, morta assolutamente?
Ricordi come a Brancaleone hai pensato alla piazza statuto?
Che cosa importa di vivere con gli altri, | quando di tutte le j,ov
cose veramente importanti per ciascuno ciascun altro s’infischia?
30 die.
31 die. 31 v
Chi non è geloso anche delle mutandine della sua bella, non è
innamorato.
(Epigrafe di tutto:)
La Rangon43
- 1 938
3 genn. 1938
4 genn. 341;
5 genn. 35r
Capisci ora che significhi non poterti fare una casa? Perché,
chiunque ti accetti, tu avrai sempre quel terrore in gola, di non
soddisfarla, e saprai ch’è sacrosanto se ti pianta. C i ha pensa
to al 13 agosto, che quel colpo basso me lo sarei portato nella
tomba?
Amici? hai mai trattato in questo modo un amico tu? E hai
con lei dei riguardi?
Non dimenticare che tu Yavevi lasciata, ch’eri scomparso, che
eri stato misericordioso. E ritornata lei, lei sola, e per darti quel
colpo. C ’è ferocia che equivalga a quella incoscienza? Come ha
potuto sperare che, ammazzando un uomo, se ne acquisti l’ami
cizia? Se tu le facessi la cosa piu tremenda, sarebbe sempre in de
bito. Tu Vhai trattata bene. E osa chiederti d ’essere buono?
«Era giusto che te lo dicesse, per giustificarsi». Ma chi le ha
chiesto di tornare? Chi le ha chiesto di tornare a letto? Tu non eri
che una paglia. Non era umano pretendere da te fermezza. Per
ché è tornata per darti quel colpo? Tu hai bisogno d ’essere since
ro, ma proclami le cose che ti legano mani e piedi. Lei finge que
sto bisogno, ma proclama solo ciò che lega e offende gli altri.
36 r 8 genn.
15 genn.
38 r i ó g e n n .
17 genn.
(notte, insonnia).
Non soltanto lui può goderla ogni sera e ogni notte - vederla
mangiare, vederla dormire, sapere che l’avrà ancora domani, par-
8o IL M E S T IE R E DI V IV E R E
19 genn.
21 genn.
22 genn.
Chi avrebbe mai pensato che dopo aver mirato in tutti i modi
all’isolamento sessuale, all’«autarchia», avrei scoperto sulla mia
pelle, che desideravo di sposarmi essenzialmente come prova di
fiducia da parte della donna? E per serenità sessuale?
(Sua)
«Per capire che esser gelosi carnalmente è una sciocchezza bi
sogna essere stati libertini»...
24 genn.
In fondo io non cerco altro nella vita che le prove per darle del
la vacca dalla testa ai piedi. A chi? alla vita?
25 genn.
26 genn. 43 v
farle se non che va lenta, troppo lenta e non ti schiaccia una volta
per tutte?
È chiaro no, che senza di lei non accetti più la vita? È chiaro
che non tornerà mai più indietro e se anche, che ormai ci siamo
troppo violati, per convivere ancora? E dunque?
2Ógenn. 45 r
(insonnia).
Imprudente a farti leggere II divo Claudio21. Messalina tratta
Claudio esattamente come lei te.
Per sé, una donna dice che la cosa non conta, è una bagattella
che non deve ingelosire, un bisogno igienico, ecc. Ma se tu dicessi
88 IL M E S T IE R E DI V IV E R E
che appunto per queste ragioni vorresti farlo almeno una volta al
la settimana, non ti risponderebbero che sei osceno e volgare?
45v i febb.
2 febb.
3 febbr.
5 febb.
9 febb.
15 febbr.
16 febb.
19 febb.
49r 20 febb.
Non sei stato capace di porre un argine alla tua vita e vuoi in
canalare e descriverne di quelle altrui?
21 febb. 50r
Perché essere geloso? Lui non vede in lei quel che vedo io -
probabilmente non vede nulla. Tanto varrebbe esser geloso di un
cane o dell’acqua della piscina. Anzi, l’acqua è più all-pervading di
qualunque amante.
23 febb.
25 febb.
1 Marzo
(5 marzo)
io mar.
23 marzo
Ciò che non si è saputo fare con la forza vergine dei venticin
que anni, come è possibile farlo con le tare dei trenta?
Che non riusciremo mai a piantarci nel mondo (un lavoro, una
normalità), è chiaro.
Che non conquisteremo mai una donna (né un uomo), è chiaro
- tanto per la precedente debolezza quanto per quella che sai.
Che non c ’innamoreremo mai di una di quelle idee per cui si 52 r
accetta di morire31, è chiaro - vedi l’esperienza fatta.
Che non avremo mai il coraggio di ammazzarci, è chiaro -
vedi quante volte l’abbiamo pensato.
Perché cantiamo sempre questa litania? Forse perché un gior
no lei ci ha detto che ha voluto salvare un rate? Ma, piu chiaro di
tutto è che se quel rate non fosse stato ammirevole non l’avrebbe
neanche guardato. Lui guadagna, lui è capace di affetto costante,
lui non piange mai, lui ha la fetta di polenta, lui le fa girare il
mondo, lui la protegge - queste cose non le invento, le ha det
te lei.
Occorre altra prova per vedere come nessuna - neanche lei -
ha voglia di salvare un uomo?
7
96 IL M E S T IE R E DI V IV E R E
26 marzo
Tutti i giorni, tutti i giorni, dal mattino alla sera, pensare cosi.
Nessuno ci crede: è naturale. È forse questa la mia vera qualità
(non l’ingegno, non la bontà, non niente): essere invasato d’un
sentimento che non lascia cellula del corpo sana.
È davvero l’ultimo orgoglio: nessuno per nove mesi avrebbe
retto a uno strazio simile. Anche lei che parla: un altro - chiun
que - a quest’ora l’avrebbe già uccisa.
«Ti voglio bene, cara, e ti odio, sei per me letteralmente l’aria 53v
che respiro, se mi manchi ti maledico come fa un annegato; mi fa
male fisicamente esser lontano da te; non sei per me una donna,
sei l’esistenza stessa; dove sei tu è la mia casa, tutto il resto è
niente...»
«Come stiamo a coglioni? vediamo se mi fai godere».
54r 27 mar.
29 mar. 55
25 apr.
6 magg.
A tutto c’è rimedio. Pensa che sia l’ultima sera che passi in
prigione. Respiri, guardi la cella, ti intenerisci sui muri, sulle sbar
re, sulla scarsa luce che entra dalla finestra, sui rumori che sussul
tano da ogni parte e ormai appartengono a un altro mondo.
Perché ti fa pena la cella? Perché è diventata cosa tua35. Ma se
ti dicono improvvisamente che c’è un errore, che non uscirai do
mani, che resterai non sai ancora quanto, manterrai la calma?
11 magg.
13 mag.
56 v E stare attenti che il poeta ragiona col come e non col perché.
«Hai fregato A .’8, fregherai me; come me, tuo m.” ; come lui, me
ecc.
16 Mag.
24 magg.
26 mag. 57 '
3 1 magg-
Che tutta la tua posizione sia falsa si vede dal terrore che hai 59r
della sua morte e del suo suicidio. Se veramente l’odiassi, dovreb
be sorriderti questo pensiero. Ma ti atterrisce, dunque non Podi.
- Che sia perché ti vedi sfuggire la vittima? C ’è anche questo,
ma non basta a spiegare la tua ansia. Che sia per semplice vigliac
cheria di sapere la cosa fatta? C ’è anche questo - e dovresti ver
gognartene - ma non basta a spiegare quest’ ansia. - Dunque
perdonale, sii quell’uomo che hai sempre finto e abbi pace.2
2 giugno
5 9 v 3 glUg-
7 giugno
( i i giugno)
1 2 giugno
Tutti gli «affetti piu sacri» non sono che una pigra abitudine.
d6 13 giugno 62 r
Che cosa c’è di piu puro stile alfieriano che questa lettera?
Che tutto il mio contegno in questa storia? E tutti i rovelli, gli
schianti, gli urli, ecc.? Nient’altro che la storia di Saul46: non va
leva la pena di nascere un secolo dopo.
Per me ha ancora da avvenire la rivoluzione francese, e quan
do avverrà mi disgusterà.
16 giugno
parte del torto chi ti rifiuta. Ma perché poi si debbono fare sacri
fici?
Non ti accorgi che - se pure rigetti una sana e normale strut
tura morale - ti resta il culto del gesto morale, privato di ogni ap
piglio storico o trascendente - cioè mera retorica?
17 giugno
20 giugno
22 giugno 64 r
65r L ’arte di vivere - dato che per vivere bisogna straziare altri
(vedi vita sessuale, vedi commercio, vedi ogni attività) - consi
ste nell’abituarsi a fare ogni porcata senza guastare la nostra siste
mazione interiore. Essere capace di qualunque porcata, è il mi
glior bagaglio che possa avere un uomo.
G IU G N O -L U G L IO 1938 III
23 giugno
7 luglio dé
8 luglio
«Ha trovato uno scopo nei suoi figli». Perché trovino anch’es-
si uno scopo nei loro figli? Ma a chi serve questa fottitura gene
rale?
Tanto stupido che per trovare uno scopo alla sua vita, ha do
vuto fare un figlio.
(9 lugU
13 luglio
14 lugl.
22 lugl.
(28 lugl.)
2 Ag.
Altri rapporti tra noi sono impossibili: non si porta un uomo a let
to per farsene un amico. Per questo lo si sposa: chiavare è una co
sa seria.
Hai capito?
7 ag.
28 ag. 69
30 ag.
Le mie storie non sono che st. d’ amore o st. di solitudine. Per
me pare che non esista altro modo di uscire dalla solitudine che
«attaccare» una ragazza. Possibile che non m’interessi d ’altro? o
è perché il rapporto erotico riesce più facilmente mitologizzabile
senza particolareggiare?
701 17 sett.
Via via che passano gli anni, in faccia a ciascuno va sempre più
disegnandosi il teschio.
(18 sett.)
(19 sett.)
(21 sett.)
22 sett.
(29 sett.)
3 Ott.
* Noi sappiamo molte cose che nella pratica della nostra vita
non si realizzano nella stessa forma. L'uomo d ’azione non è l’igno
rante che si butta allo sbaraglio dimenticandosi, ma l’uomo che ri
trova nella pratica le cose che sa. Cosi il poeta non è l’inetto che
indovina, ma la mente che incarna nella tecnica le cose che sa.
(5 ott.)
(8 ott.)
(9 ott.)
(io ott.)
13 ott.
7Ór 15 Ott.
16 ott.
18 ott.
19 ott.
22 O tt. 78
23 Ott.
(24 ott.)
(25 ott.)
26 ott.
Se potessimo trattare con noi stessi come trattiamo con gli al
tri, di cui vediamo il volto chiuso e supponiamo una misteriosa e
incontrollabile potenza. Invece, di noi stessi conosciamo tutte le
tare, chiaramente distinguiamo le esitazioni e siamo ridotti a spe
rare in una inconscia forza che ci sorga nell’intimo e agisca con
una sua sottigliezza.
27 ott.
8
12 8 IL M E S T IE R E D I V IV E R E
28 Ott.
29 ott.
a) - Prima di essere astuti con gli altri, occorre essere astuti con se
stessi (7 die. 37)
(3) - L ’arte di guardare in faccia la gente, compresi noi stessi... (9
ott. 38)
y) - Se potessimo trattare con noi stessi come trattiamo con gli al
tri... (26 ott. 38)
8) - Lamentarsi davanti al mondo... Altrettanto inutile e dannoso
lamentarsi davanti a noi stessi... (29 ott. 38)
C i trovo:
Sforzo di equiparare l’ io oggettivo agli altri per: liberarci dal
falso vantaggio che la singolarità di essere noi dà al nostro io; sgo
minare la maudlin self-pity71 e la cancerosa importanza che assu
me ogni nostro umore davanti all’occhio intimo; trattarci utilita
riamente, come utilitariamente trattiamo gli altri.
30 ott.
(1 nov.)
2 nov.
3 nov.
4 nov.
vuoi scegliere un rapido gesto che sia mito, cioè volontario avve
nimento imposto sulle deviazioni.
Fai bene a conoscere tutti gli intrichi esasperanti e semoventi
della passione. Ma devi sceglierli, cioè non consentirvi, come fan
no tutti gli analisti nonostante le ironie contro il meccanismo ge
nerico della passione.
(5 nov.)
6 nov.
8 nov.
io nov.
( n nov.)
13 nov.
17 nov.
21 nov.
24 nov.
26 nov.
29 nov.
30 nov.
3 die.
4 die.
92 r 6 die.
8 die.
io die.
20 die.
26 die.
27 die.
igen n . 1939
7 genn-
(19 genn.)
23 genn.
29 genn.
(2 febb.)
Ciò che s’impara nella vita, ciò che si può insegnare, è la tecnica
96 V del passaggio alla consapevolezza - che diventa cosi la | semplice
forma della nostra natura.
(5 febb.)
97r (7 febb.)
24 nov. '38: i giovani non sanno che gli altri sono altri, matur
è chi distingue tra sé e gli altri. Come si spiega allora che le civiltà
sul nascere credono all’oggettività del mondo, e decadendo inven
tano l’idealismo?
FEB BR A IO 1 9 3 9 149
(9 febb.) 97
15 febb.
5 marzo
99 r (12 marzo)
(29 marzo)
Dal 6 die. '38 consegue che è più spiacevole morire vecchi che
giovani.
A P R IL E 1939 151
(3 apr.)
(26 apr.)
(29 apr.)
toov 3 magg.
io i r (4 mag.)
Fare qualcosa che non sia scopo a se stesso (come invece sof
frire o godere) ma rivolto a un’opera, dà la serenità perché inter
rompe la noia senza impegnarci nella catena subita di sensazioni
e sentimenti, e permettendoci invece di vedere dall’alto (serenità)
un organismo che accetta leggi da noi (la nostra opera).
(sera)
15 mag. 102V
16 mag.
103 v 18 mag.
Chi non fa figli per non mantenerli, manterrà quelli degli altri.
20 mag.
12 giugno
(6 luglio) 104 r
I05r 7 lugl.
(30 lugl.)
3 ag.
27 ag. 106 r
9 sett.
17 sett.
1 ott.
qui va individuato e stanato; il che torna come dire che esso è ir
rimediabile, a meno di distruggere l’opera. I nèi visibili tutt’al più
servono da indicatori di quel che c’è sotto.
107r 9 Ott.
* «Les relations que les autres hommes ont avec nous sont
toujours une image des relations que nous avons avec nous-
mèmes». l a v e l l e , id. p. 165.
O TTO B R E 1 9 3 9 159
* «... la seule chose qui compte, c’est d’ètre et non point
d ’agir», l a v e l l e , id. p. 171.
14 ott.
io 8r 15 Ott.
(18 ott.)
29 ott.
i nov. io8 f
Esempio di 29 ott. *:
a) solitudine con visite magiche del giovane
a 2) due giorni di festa. Come si passano, rétrecì.
(3) scoperta di sifilide nel giovane.
y) grande momento di azione politica concentrato nei due
giorni, con disperazione magica del giovane.
8) giovane che ad ogni costo vuole fare la malvagità per
a) solitudine magica
(3) giorni di festa (Pausa)
y) sifilide
8) sostituire politica
Togliendo la politica (che viene da Nizan20) restano
le visite magiche nella stanza in alto
nei due giorni di festa (incanto magico)
col tormento della scoperta sifilide
che fa commettere malvagità.
5 nov. iocjr
(io nov.)
18 nov.
26 nov. 1 iou
28 nov.
4 die.
(io die.)
12 die.
14 die.
21 die.
(25 die.)
27 die. (matt.)
(i genn.) 1940
(Dostojevskij?)
(Shakespeare?)
* Artisti come Dante (lo Stilnuovo), Stendhal e Baudelaire
sono dei creatori di situazioni stilistiche: sono gente che non cado
no mai nella bella frase, perché concepiscono la frase come crea
trice di situazioni. Non danno mai nello sfogo, perché per loro
riempire una pagina è creare una situazione mentale che si svol
ge in un piano chiuso, costruito, avente leggi interne, diverso
170 IL M E S T IE R E DI V IV E R E
3 genn.
( 809 genn.)
(11 genn.)
La poesia it. dal '200 al '500 agita il mondo della nobiltà: co
mincia col concetto della nobiltà di cuore (stilnovo), ammira quel
la di costume e di tono (Boccaccio), ricrea fantasticamente quella
cavalleresca (Boiardo), l’ironizza e teorizza (Ariosto e Castiglio
ne). Morendo, la cede al witticism’ shakespeariano e al buon gu
sto neo-classico (grand siècle)4, e la vede ricomparire come no
stalgia del passato e norma di vita in certi romantici (Stendhal,
Baudelaire). Qui c’è forse qualche addentellato col i° genn. IL
Come ideale di contegno il tratto cavalleresco corrisponderebbe al
la situazione stilistica come ideale estetico. E sorprendente che
questa stessa vena affiorasse già il 2 ott. '36, dove i due tratti
selgnati ]| annunciano il i° gennaio. iijv
I72 IL M E S T IE R E DI V IV E R E
(21 genn.)
n 8 r 22 genn.
26 genn.
i° febb.
Proustiano:
mancandoti il caffè8, non trovavi più l’agio nervoso per immagi
nare. Ti stavi abituando {Ilparadiso sui tetti? e Paesaggio10e trama
della Tenda“ ). Ora che c’è il caffè, ti pare che contrasti al|l’ozio 119 r
fantastico.
3 febb.
non si tradiscono con scatti d’ira. Quanto a te, non fai male ad es
sere insincero nel tuo rodio, ma a tradirti ingenuamente con lo
scatto.
119P 9 febb.
18 febb.
19 febb.
120r 21 febb.
(22 febb.)
Verrà un tempo che la nostra fede comune nella poesia farà in
vidia.
(23 febb.)
(26 febb.)
Come del tempo, cosi dello spazio. Poesia e Pittura. Non deve
esistere, in una poesia, tempo empirico cosi come in un quadro
non deve esistere spazio empirico.
Creare un’opera è dunque trasformare in assoluti il suo tempo
e il suo spazio. Uno dei metodi più accreditati fu sempre di ricor-
124r rere alla intensità sentimentale che, come è noto, trasforma il
tempo e lo spazio empirici. (Un’ora riempita di forte passione è
più lunga di un’ora d’orologio. Notare che la noia è una forte pas
sione, e quindi l'assenza di occupazione allunga il tempo in quanto
lo riempie di tensione).
(27 febb.)
Potrebbe darsi che nessun pensiero per quanto fugace, per 125
quanto inconfessato, passasse senza traccia nel mondo. Ciò è si
curamente vero per ogni singolo individuo. Tuttavia interessereb
be sapere se una traccia ne rimanga sulle cose non solo in quanto
l’individuo, modificato da quel qualunque pensiero, vi agisce su
diversamente, ma addirittura di per sé - nel caso, ad esempio,
che l’individuo morisse appena pensatolo. Che è un modo di cre
dere all’anima del mondo20, e ad altro ancora.
i8o IL M E S T IE R E DI V IV E R E
(i marzo)
12JV La tua concezione dello stile come vita interiore che si fa.
(Cfr. 24 ott. ' 3 8 - 5 nov. '38), tende a trasportare il racconto al
presente e in prima persona, donde negazione dell’equilibrio tra
autore e personaggi, tra chi sa e chi ignora. Donde impossibilità
di costruzione che è gioco di prospettive tra presente (chi sa) e
passato , , . . .
futuro? (chngnora)-
9 marz.
17 marz.
25 marz.
127 r 28marz.
29 marz.
6 Apr. 1 2 8 ?■
Vecchi ritmi:
Pupe fiape
cóme rape
rape d ’uva
d ’una fómna patanuva28
7 apr.
C ’è quello che gli pare d ’essere piu vecchio della sua età, e
quello che si ritrova sempre più giovane degli anni che compisce.
Sono due tipi d’uomini; probabilmente hanno altre differenze.
Tu sei dei più giovani dei loro anni. A trenta, non credevi di
essere tanto vecchio.
16 apr. 1281;
19 apr.
130 20 maggio
21 maggio
28 maggio
29 maggio
e di un povero che
« ... hope o f preferment
willgrind him to an edge... » 5*i0
1 giugno
5 giugno
9 giugno 132
12 giugno
13 giugno
14 giugno
16 giugno
(allarmi aerei)44.
Gli stridori, i tonfi, gli scoppi, che fanno trasalire tutti in que
sti giorni, non solo prima della guerra non spaventavano, essendo
innocui, ma non erano nemmeno percepiti. Ogni passione - qui,
il terrore - crea una particolare sensibilità verso i propri stimoli
e pretesti, e rivela tutta una provincia della vita oggettiva che pri
ma passava inosservata. L ’uomo piu oceanico è quello «trasmu
tabile per tutte guise». Finché si avranno passioni non si cesserà
di scoprire il mondo.
18 giugno
21 giugno
23 giugno
24 giugno
27 giugno
28 giugno
Anche nella storia succede che quando una cosa farebbe pia
cere, non può accadere; accadrà quando ci sarà indifferente. I
vecchi imperi cadono quando sono diventati pacifici, civili e be
nefici; fin che una potenza è impertinente e illegale e violenta
nessuno può arrestarla.
3 luglio
mo piu che cosa sia un uomo. Siamo tornati, cioè, per via di larga
dottrina, ai tempi in cui si odiava il nome nemico, la più religiosa
delle barbarie. Ma c’è una differenza da quei tempi: non siamo
affatto religiosi.
136 6 luglio
7 luglio
8 luglio
9 luglio
io luglio
Questa guerra è forse la piu ricca di tradimenti I che si sia mai 137
avuta; il che indica clima rivoluzionario, clima cioè dove lo stato
di cose iniziale si trasforma via via, e il criterio di giudizio diviene
diverso da quello dell’appartenenza a questo o quel gruppo” .
13 luglio
14 luglio
21 luglio
2 2 luglio
23 luglio
25 luglio
26 lugl.
G ógnin58.
27 luglio
28 luglio
i agosto
2 agosto
Nei sogni, chi sogna è sempre molto vile e tollera cose che nel
la vita non tollererebbe. Manca assolutamente di senso morale e
sociale. Diventa nodo d’istinti.
5 agosto
7 agosto
8 agosto
11 agosto
Una delle cose piu spiacevoli della vita è sbagliar tono - an
che una semplice frase. E cosi facile - anzi, troppo facile - dar
un tono a un personaggio dell’arte e non stonarlo mai. Per questo,
esistono molti tipi ideali nei romanzi, che lettori e lettrici amano.
12 agosto
14 agosto
16 agosto
17 agosto
19 agosto
142 21 agosto
31 agosto
Non c’è idea più sciocca che credere di conquistare una donna
offrendole lo spettacolo del proprio ingegno. L ’ingegno non cor
risponde in questo alla bellezza, per la semplice ragione che non
provoca eccitamento sensuale; la bellezza si.
Tutt’al più si può conquistarla in questo modo, quando l’inge
gno appaia un mezzo di acquistare potenza, ricchezza, considera
zione - valori di cui per riflesso la donna, lasciatasi conquistare,
godrebbe anche lei. Ma l’ingegno, come stupenda macchina che
si muove disinteressatamente, lascia indifferente qualunque
donna.
Verità che non dovresti dimenticare.
6 sett.
7 sett.
9 sett.
12 sett.
21 sett.
25 sett.
lettera
pf !! !!
30 sett.
14 4 r (30 sett.)
(5 Ott.)
(7 ott.)
(io ott.)
12 ott.
(14 Ott.)
145 r I grandi amanti saranno sempre infelici, perché per loro l’amo
re è grande e quindi esigono dalla bienaìméeii la stessa intensità
di pensieri ch’essi hanno per lei - altrimenti si sentono traditi.
Non è vero che con l’andare degli anni l’amore si faccia meno
tremendo. Alle solite sofferenze (gelosia, brama, ecc.) si aggiunge
il terrore del tempo che fugge irreparabile.
15 Ott.
Tipologia delle donne: quelle che sfruttano e quelle che si la 145V
sciano sfruttare. Tipologia degli uomini: quelli che amano il pri
mo tipo e quelli che amano il secondo.
Le prime sono melliflue, urbane, signore.
Le seconde sono aspre, maleducate, incapaci di dominio di sé.
(Ciò che rende villani e violenti è la sete di tenerezza).
Tutti e due i tipi confermano la impossibilità di comunione
umana. C i sono servi e padroni, non ci sono uguali.
17 ott.
21 Ott.
22 ottobre
(Cfr. 9 ott. ’39, IV Lavelle). Una persona conta per quello che
è, non per le azioni che fa. Le azioni non sono vita morale; il mo
do come trattiamo gli altri è solo bene - o maleficenza. Vita mo
rale è l’essere eterno, immutabile, dell’io - le azioni non sono
che increspature su questo mare, che rivela i suoi abissi reali sol
tanto nelle tempeste, e poi nemmeno.
23 ott.
24 Ott.
1477- 30 ott.
31 ott.
Che potrebbe anche essere la prova che in tutte le cose noi cer
chiamo soltanto la possibilità futura. Se sappiamo che una cosa la
potremo fare, saremo contenti e non la faremo forse nemmeno.
(1 nov.) i48r
2 nov.
8 nov.
9 nov.
Tutto ciò che fa il nostro corpo oltre all’esercizio dei sensi, ri
mane impercepito. Le piu vitali funzioni (circolazione, digestione,
2 10 IL M E S T IE R E DI V IV E R E
148 v ecc.) non le | sappiamo. Cosi è del nostro spirito: ignoriamo tutti
i suoi movimenti e mutamenti, le sue crisi ecc. che non siano la
superficiale ideazione schematizzante.
Soltanto una malattia ci rivela le profondità funzionali del no
stro corpo. Così presentiamo quelle dello spirito, quando siamo
squilibrati.
12 nov.
(24 nov.)
149r 3 0 d ie .
Lezioni di Eloquenza-.
p. 129 «nella storia letteraria tanti uomini che pur poteano
lusingarsi di vera e utile gloria, e che nondimeno dopo i primi e
nobili tentativi si rimasero da ogni lavoro ed anteposero di vivere
ignoti, benché e forse nell’ozio e nell’oscurità non trovarono la
contentezza e la pace a cui si modestamente aspiravano»
p. 19 nota «R. Cartesio pianta per assioma. Che la natura
abbia dotati gli uomini di pari facoltà di ragionare (Diss. de Methodo,
num. 1): Gian-Giac. Rousseau incomincia il Contratto Sociale con
questa sentenza: L ’uomo nasce libero-, errori ambedue funestissimi
sempre alla filosofia delle lettere e del governo »
p. 152 «cosi che voi cadreste appunto in quel disinganno
che è l ’unico scoglio che l’uomo deve accuratamente schivare»
14 genn. '41
Per sentire che cosa sia stile, basta leggere una prosa qualun
que del Foscolo e poi una di quelle sue tradotte dall’inglese, sia
pure daH’Ugoni1. Meglio: prima leggere la tradotta, poi una qua
lunque originale - per esempio la Lezione Inaugurale2.
30 genn.
(2 febb.)
3 febb.
Che cosa c’è insomma nella mia fissazione che tutto consista
del segreto e amoroso «in sé» che ogni creatura offre a chi sa pe
netrarla? Niente, perché mai questa amorosa comunione io l’ho
potuta realizzare.
io febb.
2 marzo
“ L ’expérìencemystique6ecc. ”
l é v y -b r u h l ,
Cap. I - Il primitivo si fa prendere dalla passione del gioco
d’azzardo e perde anche tutto, per ragioni mistiche; perché, una
volta lanciato, non gli importa del valore perduto ma vuole dimo
strare a sé stesso che non è abbandonato dalle potenze soprannatu
rali, e ciò che possiede non è piu che un mezzo per chiarirsi e riaf
ferrare questa protezione... Cfr. con la tua tendenza, quando ti è
andata male nella vita, di essere anche piu disgraziato, di toccare
il fondo, quasi a trovare nell’assoluta condanna della sorte una
conferma di valore assoluto - la conferma che la disgrazia non ti
è avvenuta per caso ma perché in alio loco ce l’hanno con te il che
potrebbe voler dire che in alio loco conti.
(4 apr.) 157 r
r (12 apr.)
(i4apr.) 158^
(27 apr.)
II
224 IL MESTIERE DI VIVERE
(2 magg.)
io mag.
1591; 22 —mag.
p. 72
«Contre les hommes, mais aussi contre ses propres faiblesses
et ses doutes, l’oubli peut ètre trouvé dans le jeu. Puisque la vie,
lorsqu’on l’affrante avec toute la gravité de son interrogation et
de ses espoirs est terrible, il faut jouer d ’elle. Se donner un ròle
aux jeux d ’autrui n’est pas encore assez: jouons si bien que nous
soyons nous-mèmes no tre dupe. Mon trans à la vie que nous som-
mes capables de la démasquer, | de nous faire d ’elle un jouet, de i6or
nous prouver ainsi la souvéraineté de no tre esprit. Les romanti-
ques appellerons ironie cette virtuosité, qu’ils apparenteront de
la poésie... »
24 mag.
27 mag.
161 r II giugno
Béguin - IL 152.
Davanti a un bel colore il sogno che è in noi tende a fondersi
in un sogno più squisito e misterioso, non per cercare una spiega
zione ma una comprensione «per trasformarsi esso stesso e sboc
ciarvi, per divenire esso stesso un’esistenza nel cuore di un’esi
stenza amica»17.
t i e c k , Le conversazioni di Phantasus incorniciatore delle Mdr-
chen18.
Come poeta Tieck, adopera ritmi liberi, secondo il mood, e se
accetta caras rimas19 è per esprimere coi suoni complessi. Nasce
una simbologia della rima e delle forme strofiche.
Tieck vorrebbe un dialogo di suoni di varie specie (Stem-
bald)20e inventa (Fantasie) Yaudition colorée2' e in genere lo scam
bio dei sensi.
GIUGNO 1 9 4 1 227
*3 giug-
25 - giugno
5 luglio.
11 sett.
2 Ott.
9 ott.
28 genn.
Devi creare un nesso tra il fatto che nei momenti piu veri tu
sei inevitabilmente ciò che fosti in passato (26 nov. '37 - II) e il
fatto che soltanto le cose ricordate sono vere (oggi - 1).
io febbr.
12 febb.
(21 febb.)
(23 febb.)
26 febbr.
24 marzo
arte
tra.
«l’on peut tout oser au théàtre, mais non pas faire paraitre
avant ce qui est après» (p. 143)
«le déroulement du drame en dialogue, et la marche du temps
toujours sensible, affirme assez que tout l’univers accompagne»
(p. 146)
«le danger du naturel et de la vraisemblance, dans le théàtre
comique, c’est que l’on s’y enferme et qu’on n’en sait plus sortir»
(p. 161)
architettura
scultura
«la pure pensée est rare et d ’un court moment; non point
courte, car elle vaut sans durée; mais assaillie toujours, comme un
promontoire» (p. 236)
«l’object de la sculpture est de représenter plutót le véritable
immobile et, enfin, au lieu de donner au marbré l’apparence du
mouvement humain, de ramener au contraire la forme humaine
à l’immobilité du marbré» (p. 215)
M ARZO 1942 237
disegno 1 67 V
prosa
4 maggio
27 maggio.
Caro Vittorini",
4 giugno
(i luglio)
1691; io lu g l.
2 ag. i-jor
7 ag-
14 ag. l~JOV
servito a far ricordo, a far passato. Per quanto l’ora fosse banale,
e in fondo annoiasse, ritrovarla un giorno non sarebbe più stato
banale.
17 ag.
20 ag.
171 r 22 ag.
a 25 ag.
a PAVONE
X 30 ag.
3 i ag.
a GRESSONEY
4 sett.
6 sett.
io sett.
12 sett.
17 sett.
Viviamo nel mondo delle cose, dei fatti, dei gesti, che è il
mondo del tempo. Il nostro sforzo incessante e inconsapevole è
un tendere fuori del tempo, all’attimo estatico che realizza la no
stra libertà. Accade che le cose i fatti i gesti - il passare del tem
po - ci promettono di questi attimi, li rivestono, li incarnano.
Essi divengono simboli della nostra libertà. Ognuno di noi ha una
ricchezza di cose fatti e gesti che sono i simboli della sua felicità
- essi non valgono per sé, per la loro naturalità, ma c’invitano ci
chiamano, sono simboli. Il tempo arricchisce meravigliosamente
questo mondo di segni, in quanto crea un gioco di prospettive che
moltiplica il significato super temporale di questi simboli.
173 r Che è quanto dire che non esistono | simboli negativi, pessi-
SETTEM B RE 1942 245
mistici, o semplicemente banali: il simbolo è sempre attimo esta
tico, affermazione, centro.
Qui sei diventato felicei (e lo hai capito il 6 nov. '43).
(26 nov. '49).
26 sett.
27 sett. 1 73D
18 ott.
31 ott.
5 nov.
(9-10 febbraio)
P- 37:
«Le commencement de la philos. n’est pas l’étonnement,
comme l’enseignaient Platon et Aristote, mais le désespoir»
p. 42:
(Socrate) «Le “ meilleur” vient avant tout, le “ meilleur” doit
régner sur le monde. Mais dans ce cas, avant d ’aimer la raison il
faut se renseigner: assure-t-elle effectivement le meilleur à
l’homme?»
p. 102:
«Le chevalier de la foi seul est heureux: il règne sur le fini,
tandis que le chev. de la résignation n’est ici qu’un passant, qu’un
étranger» (Kierk.)
p. 140:
«le mysticisme vit en paix avec la raison et la connaissance
humaine, et la récompense qu’il promet aux hommes ne suppose
FEBBRAIO 1 9 4 3 249
p. 288:
K. si permise di credere che «le Créateur du ciel et de la terre
était aussi abattu, aussi misérable que lui, K. Et c’est en cet ins-
tant que naquit la philosophie existentielle...»
4 P- 3 0 7 :
«la conscience raisonnable ne peut supporter ce que lui disent
la folie et la mort».
p. 323:
«Car s’il faut choisir entre le bien et le mal, cela signifie que
la liberté est déjà perdue: le mal a pénétré dans le monde et a pris
place à coté du valde bonum divin». La libertà infinitam. piu
grande, qualitativ. differente, che l’uomo possiede consiste «non
pas à choisir entre le bien et le mal, mais à débarasser le monde du
mal. L ’homme ne peut avoir aucune relation avec le mal: tant que
le mal existe, il n’y a pas de liberté, et tout ce que les hommes ont
appelé jusqu’ici liberté, n’est qu’illusion et duperie. La liberté ne
choisit pas entre le bien et le mal: elle détruit le mal»
p. 325:
«l’ignorance n’est pas quelque chose de négatif, une absence,
un manque, tout comme la liberté n’est pas un défaut et une
négation, mais une affirmation d’une valeur immense. L ’inno-
5 cence ne veut | pas de la connaissance, elle est au-dessus de celle-
ci (je rappelle de nouveau le “ survoler la connaissance” de Plotin),
tout comme est au-dessus de la connaissance la volonté de Celui
qui créa l’homme à son image».
p. 328-29:
«Et en effet, si la liberté est la liberté de choisir entre le bien
et le mal, alors cette liberté devrait ètre également inhérente au
Créateur en tant qu’Etre libre par excellence. Par conséquent, il
serait parfaitement admissible de supposer que le Créateur ayant
le choix entre le bien et le mal, eut pu choisir le mal. Cette ques-
tion fut un véritable crux ìnterpretum pour la pensée philosophi-
que médiévale. On ne pouvait renoncer à l’idée que la liberté fut
la liberté de choisir entre le bien et le mal: le moyen àge, captivé
par la spéculation grecque, ne parvenait pas à séparer le point de
vue religieux du point de vue éthique (et n’osait pas les séparer).
F E B B R A IO 1 943 251
175r ig fe b b .
2 apr.
25 apr.
(29 apr.)
2 mag.
13 mag.
3 giugno
(15 giugno)
30 giugno
2 luglio
12
256 IL MESTIERE DI VIVERE
4 A g l
177 v io lu g l.
Torino e
armistizio16-
poi
Serralunga
n s e t t . 17 178;-
15 sett. 1781;
curioso,
Ero in treno,
disperato e attento
17 sett.
30 sett. 179V
1 ott.
4 ott.
i8ou Non capisci questo rovello che tanti sentono, di uscire dalla
mentalità borghese. Trattandosi di poesia, ti senti già proletariz
zato quanto basta: figure e gesti ti si avvistano con tratti elemen
tari al di qua della cultura.
5 ott.
7 ott.
8 ott.
9 ott.
io ott.
184)- 12 ott.
Forza creatrice del sogno. Una radio e una donna, o una don
na nuda che faceva da radio, o tira via; il giov. Giachero45' la chia
mò Radio-pèliga. Riso e goduto subito l’espressione. Sentito la
forza del g e non c, dello sdruciolo, dell’immagine del pelo. La pa
rola parsa subito magnifica per conno. Il mistero è donde venisse
questa convinzione che via via che il sogno si alleggeriva sfumava,
tanto che facevo sempre piu fatica a ritrovare la parola e ci riusci
vo soltanto pensando a pellex-pellicis,a.
Non è strana quest’analisi filologica fatta dormendo; è strana
la convinzione di una gran forza espressiva in questa parola mai
sentita. Che nel mondo dei sogni sia implicito un lessico d’inven
zione tipo Finnegan51?
14 ott.
16 o tt. 185?-
19 Ott.
(22 ott.)
30 ott.
2 nov.
(5 nov.) i86r
(Su Vico - 30 ag. 38). Vico è il solo scrittore italiano che senta
la vita rustica, fuori d’Arcadia. Le durezze, le ingenuità della sua
frase danno risalto a questo senso della realtà campagnuola, ville
reccia. Il fatto stesso che ne tocca sempre di passaggio, in polemi
ca, utilitariamente, è riprova di questa schiettezza.
«... conforme anch’oggi i nostri contadini, per dire che l’am
malato vive, dicono eh’ “ ancor mangia” ...»
L. IL S. VII. C. II
«... il fuoco... che dovettero gli eroi fare con le pietre focaie ed
attaccarlo agli spinai secchi per sopra i monti degli accesi soli del
l’està...»
L. IL S. V il i. C. I.
268 IL M E S T IE R E D I V IV E R E
i86v «... proprietà eterna, per la quale ora diciamo i servidori esser
nimici pagati de’ loro padroni... »
L. II. S .V . C .I .
«... le fontane perenni, che per lo piu mettono capo ne’ monti,
presso alle quali gli uccelli di rapina fanno i lor nidi (onde presso
a tali fontane i cacciatori tendono loro le reti). »
L. II. S .IV . C .I .
6 nov.
È insieme assodato che il senso della tua vita non può essere
che la costruzione.
(io nov.)
11 nov.
(12 nov.)
14 nov.
(17 nov.)
18 nov.
19 nov.
188 i4 g e n n .’44
29 genn.
189 1 febb.
2 febbr.
3 febb.
6 febb.
Cipresso e casa sul taglio della collina, scuri contro il cielo ros
so, luogo di passione della tua terra. L ’etnologia dissemina di san-
274 IL M E S T IE R E D I V IV E R E
7 febb.
191 8 febb.
12 febb.
13 febb.
15 febb. 192
24 febb.
28 febb.
Sono piu le cose di cui non scriviamo che quelle di cui scrivia
mo. Come la massa degli uomini si muove nel circolo delle sue
preoccupazioni e vive sanamente i piu diversi problemi, cosi tu, sia
pure malato di letteratura, non tratti altro per scritto che questio
ni letterarie e per tutto il resto ti muovi fra le tue preoccupazioni
vivendole sanamente e coscienziosamente. Ecco come si può smet
terla con la stupida polemica contro i letterati e sostenere che an-
ch’essi sono uomini. Per lo meno quanto gli analfabeti o quelli
che non scrivono.
276 IL M E S T IE R E D I V IV E R E
3 marzo.
L ’ho saputo il 1 marzo6. Esistono gli altri per noi? Vorrei che
non fosse vero, per non star male. Vivo come in una nebbia, pen
sandoci sempre ma vagamente. Finisce che si prende l’abitudine
a questo stato, in cui si rimanda sempre il dolore vero a domani, e
cosi si dimentica e non si è sofferto.
193 8 marz.
17 marzo
22 marzo
24 marzo 194
30 marz.
195 31 marzo
4 apr.
«Il est maintes aurores qui n’ont pas encore brillé: donne-nous
de les voir, ò Varuna!» (Rig-Veda, II - 28 - trad. Darmesteter
su trad. M. Mùller - Da Origine et développement de la Religion
étudiés à la lumière des religions de lin d e 12)
12 apr.
(16 apr.)
18 apr.
Prove certe:
a) I farisei non mettono in dubbio la resurrezione di C ri
sto. (Baravalle)17
b) La promessa di Dio ad Èva e quella ad Abramo non par
lano del popolo eletto ma di tutto il genere umano.
Cosi pure quella di Giacobbe a Giuda. (Bossuet)18
Cosi pure Zaccaria e Aggeo, e Malachia.
20 apr.
24 apr.
I popoli che hanno avuto una ricca mitologia sono i popoli che
hanno poi accanitam. filosofato: indiani, greci, germani.
29 apr.
Prove certe:
Samaritani e Giudei hanno lo stesso Pentateuco. Ne consegue
che esso è anteriore alla separazione cioè a Geroboamo e Roboa-
mo, e a fortiori a Esdra. (Bossuet)21
15 mag.
Mai riflettuto sul fatto che gli iniziatori del romanzo italiano
- i cercatori disperati di una prosa narrante - sono anzitutto dei
lirici - Alfieri, Leopardi, Foscolo? La Vita, i Framm. di Diario e
il Viag^o Sentimentale22 sono il sedimento di una fantasia tutta
data alle illuminazioni d’eloquenza lirica. E il primo romanzo riu
scito - I Promessi Sposi - è la maturità di un grande lirico. Ciò
deve aver lasciato tracce nel nostro ideale narrativo.
Pensa invece al '700 inglese o francese e al ’6oo spagnolo: là la
prosa di romanzo nasce ignorando ogni accensione fantastica. Co
si P800 russo.
22 mag.
La tua convinzione che quale uno era bambino tale sarà adulto
e mai muterà la «portata del ponte», ha perso ogni tetraggine e si
è spostata nella ricerca delle radici fantastiche dell’istanteSeter-
nità.
MAGGIO-GIUGNO 1944 281
27 mag.
8 giugno
13 giugno
i4 giu g.
17 giugno
26 giugno
gue: se si cambia idea per volubilità si, ma, se per grande vicenda,
è il caso migliore di tutta la tragedia. Poiché suppone il «combat
des passions contre la nature, ou du devoir contre Vamour». Chimè-
ne fa di tutto per perdere il C id 28. O questo contrasto, o la puni
zione dei cattivi: ecco la tragedia moderna. Psicologia cristiana.
Per gli antichi hai già scritto una volta che conta l’eroe isolato,
che fa un discorso-monologo, che è davanti al coro. Questi con
trasti non esistono. I malvagi, non essendo visti in contrasto, non
sono malvagi ma sono, semplicemente, come i buoni.
P.S. Notare che Aristotele condanna a) ed) e approva b) e c).
Condanna cioè i casi di possibile lotta interiore e approva quelli
di colpo di scena, dove non c ’è vita morale.
«... moi, qui tiens, avec Aristote et Horace, que notre art n’a
pour but que le divertissement » «... pourvu qu’ils aient trouvé
le moyen de plaire, ils sont quittes envers leur art; et s’ils pèchent,
ce n’est pas contre lui, c’ est contre les bonnes moeurs et contre
leur auditoire...»
« La récompense des bonnes actions et la punition des mau-
vaises... cette règie imaginaire est entièrement contre la pratique
des anciens; et sans aller chercher des exemples parmi les Grecs,
Sénèque... Plaute et Te'rence...»
7 lugl.
9 lugl-
11 lugl.
13 lugl.
un fico in una vigna e giaccia a terra nel suo sangue non ti pare
selvaggio come se costui fosse stato accoltellato, o sacrificato.
Superstizioso è chiunque cede alla passione bruta.
i4 lu gl. 203
17 lugl.
18 lugl.
L ’amore è una crisi che lascia avversione. Il senso dei corpi vi
vi e gagliardi accompagna invece ogni giorno della vita: è naturale
che il succo della nostra esperienza sia quest’ultimo.
20 lugl.
L ’appoggio di ritmo nella prosa (17 lugl.) altri l’ha trovato nel
la ripetizione cadenzata, nel repetend34 (Stein, Vittorini ecc.)3’ .
(25 lugl.)
30 lugl.
(8 agosto)
ioag.
13
288 IL MESTIERE DI VIVERE
20 ag.
23 ag.
Cadere dal fico e giacere nel sangue (13 luglio II) non è selvag-
208 gio in quanto evento, ma diviene tale | se veduto come legge della
vita. Che il sangue sgorghi, in un modo o nell’altro, a torrenti sul
la terra, che naturalmente le bestie si divorino, e che il caduto non
abbia diritti da invocare, questo è selvaggio perché il nostro sen
timento lo vorrebbe proibito, mero evento e non legge. Qui il
sentimento naturale condanna la natura che nella sua impassibi
lità sembra celebrare un rito - essere lei superstiziosa.
Superstizione è ogni teodicea insufficiente. Quando una giu
stificazione di Dio è superata, diventa superstizione. Il giusto,
finché giusto, è naturale.
AGOSTO 1 9 4 4 289
26 ag.
(27 ag.)
(29 ag.)
210 1 sett.
Dal 23 ag. risulta che fuori della coscienza morale non c’è cri
terio di certezza ma superstizione. La verità dell’universo si mo
della sul nostro senso morale. Religione è incontro di verità e di
giustizia. Ogni crisi si può ridurre allo squilibrio tra queste due
esigenze.
2 sett.
3 sett.
4 sett.
5 sett.
7 sett.
8 sett.
io sett. 21 4
30 sett.
1 ott.
Viene un’epoca in cui ci si rende conto che tutto ciò che fac
ciamo diventerà a suo tempo ricordo. E la maturità. Per arrivarci
bisogna appunto già avere dei ricordi.3
3 ott.
7 ott.
«se l’uomo prima è giusto e poi opra le cose giuste, o vero ope
randole divien giusto » (Concìlio Tridentino ed. Barbera - II voi.
215 p. 77)49- | l’opinione scolastica che si possa esser giusto cosi in
astratto non è senza riflessi sulla pratica dell’allegoria mediev.:
gli astratti s’incarnano nell’uomo indipendentemente dall’ogget-
tiva e psicologica attività.
20 ott.
Aver coraggio e aver ragione: i due poli della storia. E della vita.
L ’uno, in genere, nega l’altro.
3 nov.
7 nov.
26 nov.
2 die.
28 die.
Se ripassi con l’idea di Dio tutti i pensieri qui sparsi de subcon- 217
scio, ecco che modifichi tutto il tuo passato e scopri molte cose.
Soprattutto il tuo travaglio verso il simbolo s’illumina di un con
tenuto infinito.
- (i945) -
9 genn.
16 genn.
26 genn.
28 genn.
30 genn.
4 febb.
13 febb. 219
Il fatto unico di cui tanto ti esalti, in realtà per avere il suo va
lore non deve esser accaduto. Deve restare mito, nelle nebbie del-
298 IL M E S T IE R E DI V IV E R E
18 febb.
220 2 marzo.
III. p. 5 3 9 ’ :
«... I princip. mezzi di tortura erano: il braciere con carboni
accesi, ai quali l’accusato avvicinava i piedi; la corda (l’accusato
era sollevato e lasciato cadere); e finalmente il cavalletto: dunque,
più che altro, esercizi ginnastici...»
M A R Z O -A P R IL E 1 9 4 5 299
12 marzo
15 marzo
25 marzo
(5 aprile) 221
(6 apr.)
(18 apr.)
(23 apr.)
(25 apr.)
2 luglio
(poi Roma)6
28 ag. 223
6 sett.
13 ott.
(14 ott.
la luna tremava)
15 ott.
18 nov.
quindi
Sono tuo amante, .v tuo nemico,
perciò
224r 22 nov.
23 nov.
26 nov.
Che cosa vuol dire che tra uomo e donna ci può essere qualco
sa di più importante dell’amore? Vuol dire che è possibile vedere
un’altra persona come si vede se stesso: consentirgli tutti i gesti
e i movimenti che si consentono a se stesso, godere che li faccia
come si gode a farli noi, non sentirsi privati di cosa che faccia con
altri come noi non ci sentiamo privati di cosa che facciamo con al
tri - vuol dire amare questo nostro prossimo come noi stesso.
Quest’amore si chiama carità. Ma se l’altra persona scompare?
Possiamo amare noi stesso sparito? Bisognerebbe credere che nes
suno scompare mai. Che non c’è la morte.
NOVEM BRE 1 9 4 5 303
27 nov. 22<\V
13 a8- 37 25 4° 26 nov- 45
(pomeriggio) (sera) (notte)
225r 27 nov.
28 nov.
2 die.
La donna che frega un altro per venire con te, fregherà te per
andare con un altro. Qualunque cosa una donna sappia fare per
favorirti, ricorda che lo saprà fare per favorire un altro al tuo po
sto. Ma tu sai che queste cose sono come il mito - hanno valore
soltanto nell’unicità. E allora?
7 die.
9 die.
i genn. ’46
6 genn.
12 genn.
26 genn.
8 febb. 22~jr
Certo, avere una donna che ti aspetta, che dormirà con te, è
come il tepore di qualcosa che dovrai dire, e ti scalda e t’accom
pagna e ti fa vivere.
308 IL M E S T IE R E DI V IV E R E
Sei solo. Avere una donna che parla con te non è nulla. Conta
solo la stretta dei corpi. Perché perché non ce l’hai?
«Non l’ avrai mai». Tutto si paga.
13 febb.
16 febb.
Cose e persone sono nostre, cioè contano per noi, solo in quan
to ci costano, non in quanto ci danno. Per legarsi una creatura bi
sogna sfruttarla, non servirla.
20 febb.
(prefazione ai dialoghetti)7
22 febb.
Sei tornato a passar solo, la sera, nel piccolo cine, seduto nel
l’angolo, fumando, assaporando la vita e la fine del giorno. Guar-
3 io IL M E S T IE R E DI V IV E R E
229 23 febb.
24 febb.
26 febb.
Con gli altri - anche con l’unica persona che emerge - biso
gna sempre vivere come se cominciassimo allora, e finissimo un
istante dopo.
1 marzo
Fessi gli etnologi che credono basti accostare le masse alle va
rie culture del passato - e del presente - per avvezzarle a capire
e tollerare e uscire dal razzismo, dal nazionalismo, dall’intolleran
za. Le passioni collettive sono mosse da esigenze d ’interessi che
si travestono di miti razziali e nazionali. E gli interessi non si can
cellano’ .
3 marzo
4 marzo
Tu sei per le donne che ami come per te una di quelle donne
che ti sgonfiano.
Non c’è vendetta piu bella di quella che gli altri infliggono al
tuo nemico. Ha persino il pregio di lasciarti la parte del generoso.9
9 mar. (U SC IO )10
14 mar.
232r 28 mar.
29 mar.
31 mar.
252V Chi si sbaglia è chi non capisce ancora il suo destino. Cioè non
capisce qual è la risultante di tutto il suo passato - che gli segna
l’avvenire. Ma lo capisca o no, glielo segna lo stesso. Ogni vita è
quello che doveva essere.
A P R IL E 1 9 4 6 313
3 aPr-
4 apr.
8 apr.
Se tu sei tu, io sono io - il che vuol dire che non so che cosa
farmene.
io apr.
16 apr.
17 aPr-
25 apr.
4 maggio
5 mag-
8 magg.
23 magg. 2341;
24 mag.
31 maggio.
236r 3 giugno
18 giugno
19 giugno
23 giugno
24 giug. 236^
27 giug.
2 luglio
5 lugl.
7 lugl.
19 lugl. 237v
20 lugl.
21 lugl.
(rileggendo Frazer26)
Nel 1933 che cosa trovavi in questo libro? Che l’uva, il grano,
la mietitura, il covone erano stati drammi, e parlarne in parole era
sfiorare sensi profondi in cui il sangue, gli animali, il passato eter
no, l’inconscio si agitavano. La bestiola che fuggiva nel grano era
lo spirito - fondevi l’ancestrale e l’infantile, i tuoi ricordi di mi
steri e tremori campagnoli prendevano un senso unico e senza
fondo.
3 ag. [v i i ]
14
320 IL MESTIERE DI VIVERE
i 8ag.
238r 19 ag.
21 ag.
9 sett.
2381; 9 sett.
15 sett.
16 sett.
27 sett.
29 sett.
a Torino
5 ott. 239r
26 ott.
27 ott.
Ormai so che queste note di diario non contano per la loro sco-
239 v perta esplicita, ma per | lo spiraglio che aprono sul modo che in-
consciam. ho di essere. Quel che dico non è vero, ma tradisce
- per il fatto solo che lo dico - il mio essere.
31 ott.
5 nov.
16 nov.
26 nov.
17 die.
27 die.
Una donna, con gli altri, o fa sul serio o scherza. Se fa sul se
rio, allora appartiene a quell’altro e basta; se scherza, allora è una
vacca e basta.
(1 947)
(i genn.)
26 genn. 241 r
3 febb.
Tu parli parli parli. È perché sei stato per tanto tempo silen
zioso. Ti spaventa l’idea che un giorno piu nessuno ti ascolterà?
No.
9 febb.
241 v 24 febb.
4 marzo
5 marzo
9 marzo
io marzo
1 2 marzo
14 marzo
15 marzo
17 marzo
19 marzo 243 V
22 marzo 244 r
2441; Ecco perché Moby D ick 10 è una scoperta del nostro tempo.
Non è personaggi, è puro ritmo.
Narrerà ora non chi «conosce la natura umana» e ha fatto sco
perta di psicologie significative e profonde, ma chi possiede bloc
chi di realtà, esperienze angolari che gli ritmano e cadenzano e ri
camano il discorso. Hemingway ha la morte violenta. Levi il con
fin o11, Conrad la perplessità dei mari del Sud12, Joyce lo stereo
scopio delle parole-sensazione13, Proust l’inafferrabilità degli
istanti, Kafka la cifra dell’assurdo. Mann il ripetersi mitico dei
fa tti14, ecc.
28 marzo
245r 2 apr.
5 aPr-
12 apr.
Aver l’impressione che ogni cosa buona che ti tocca sia un fe
lice errore, una sorte, un favore immeritato, non nasce da buon
animo, da umiltà e distacco, ma dal lungo servaggio, dall’accetta
zione dell’arbitrio e della dittatura. Hai l’anima dello schiavo,
non del santo.
Tu sei solo, e lo sai. Tu sei nato per vivere sotto le ali di un al- 245
tro, sorretto e giustificato da un altro, che sia però tanto gentile
da lasciarti fare il matto e illudere di bastare da solo a rifare il
mondo. Non trovi mai nessuno che duri tanto; di qui, il tuo sof
frire i distacchi - non per tenerezza. Di qui, il tuo rancore per
chi se n’è andato; di qui la tua facilità a trovarti un nuovo patrono
- non per cordialità. Sei una donna, e come donna sei caparbio.
Ma non basti da solo, e lo sai.
Ciò che piu giova alla poesia, alla «letteratura» di uno che
scrive, è quella parte della sua vita che vivendola gli pareva la piu
lontana dalla letteratura. Giornate, abitudini, casi che non solo
332 IL M E S T IE R E DI V IV E R E
13 mag.
27 mag.
2 giugno
C i sono dei santi, dei preti energici, che hanno la superbia in
fantile della loro forza. Ma non tanto infantile: ne sanno l’uso e
lo sfruttano.
4 giugno
Per quanto viva sia la gioia di stare con amici, con qualcuno,
è più forte quella di andarsene soli, dopo. La vita | e | la morte.
23 giugno (Torino)
247V (i lugl.)
io lugl.
La tua idea, del 23-26 ag. '44, che selvaggio sia il superstizioso, 2484*
il non piu accettabile moralmente, mentre il semplice caso è na
turale (anche la crudeltà della natura ci appare moralmente supe
rata), accompagna la tua favola perenne - il selvaggio, il titani
co, il brutale, il reazionario sono superati dal cittadino, dall’olim
pico, dal progressivo cfr. Paesi tuoi, Dialoghi con L., Compagno.
Tu esalti l’ordine descrivendo il disordine.
21 lugl.
26 lugl.
28 lugl.
id. p. 413.........................
«Nell’ antichità... il motivo per cui si costruiva un tempio in
un dato luogo era che questo luogo era già sacro. La sacralità era
inerente al luogo, ed essa dipendeva specialmente dal culto».
4 ag.
250r 6 ag.
io ag. 251 r
13 ag.
16 agosto
18 ag.
Un’opera non risolve nulla, cosi come il lavoro di tutta una ge
nerazione non risolve nulla. I figli - il domani - ricominciano
sempre e ignorano allegram. i padri, il già fatto. E piu accettabile
l’odio, la rivolta contro il passato che non questa beata ignoranza.
La bontà delle epoche antiche era la loro costituzione in cui si
guardava sempre al passato. Questo il segreto della loro comple
tezza inesauribile. Perché la ricchezza di un’opera - di una gene
razione - è sempre data dalla quantità di passato che contiene.
25 z r 25 ag.
252V 26 ag.
7 nov.
8 nov. 253 r
11 nov.
21 nov.
7 die.
254r II die.
Il fascino dei miti greci nasce dal fatto che posizioni inizial 2541;
mente magiche, totemiche, matriarcali, iniziatiche vennero -
per la strenua elaborazione del pensiero cosciente avvenuta nei
secoli x-vrn a. C. - reinterpretate, tormentate, contaminate, in
nestate, secondo ragione, e cosi ci sono giunte ricche di tutta que
sta chiarezza e tensione spirituale ma tuttora variegate di antichi
simbolici sensi selvaggi.
20 die.
28 die. 255 r
igen n .
(io genn.)
12 genn.
16 genn.
257 r 19 genn.
20 genn.
2 1 genn.
25 genn.
30 genn. 258^
Notte di stelle rade, nitide. Viste tra i rami degli alberi paiono
gemme, germogli. Le prime dell’anno.
(12 ott. '43 - 25 lugl. ’44 - 15 marzo '45 - 18 apr. '45 che si
può fare di questi cinque frammenti? Niente. Che ognuno sia per
fetto? Già. Effetto delle cose rare.)
4 febb.
5 febb.
io febbr.
[ix] 13 ven.
1 marzo
2 marzo
5 marzo.
9 marzo
23 marz.
27 marzo
28 marzo
30 marzo.
31 marzo
1 maggio
11 mag.
13 mag.
27 mag.
15 giugn.
15
352 IL MESTIERE DI VIVERE
263 r (2Ógiugn.)
3 luglio
La nostra crisi è che non crediamo più alla distinzione tra cose
263 v sacre e cose profane. (Le | sacre sarebbero quelle cariche di po
tenza, uniche, mitiche). Quindi, o tutto profano (materialismo
meccanicistico) o tutto sacro (cristianesimo riformato, dello spi
rito e non della lettera).
L ’ascesi, che è staccarsi dalle cose profane per accostarsi alle
sacre, cambia aspetto. Bisogna staccarsi da tutto, per accostarsi a
tutto. Godere di ogni cosa profanamente ma con distacco sacro.
Con cuore puro.
L U G LIO -O TT O B R E 1 9 4 8 353
24 lugl.
3 sett.
3 ott.
a Hemingway.
Did you ever see Piedmontese hills? They are brown, yellow
and dusty, sometimes «green»... Y o u ’ld like them28.
Yours C. P.
7 ott.
264V 8 ott.
io ott.
14 ott.
15 ott.
16 ott.
24 ott.
31 ott. 265 V
11 nov.
19 nov.
Che chi non tende a un fine non capisca la realtà, cioè non ci
veda un ordine razionale, pare significhi molte cose. Significa che
la razionalità è soltanto uno strumento per l’azione (Bergson) o
che la nostra natura è razionale e l’azione tende alla verità (S.
Tommaso e Marx)?
Non conta il prima e il poi. Noi esistiamo in una sfera razionale.
A ciò non si sfugge. Logica dell’irreversibilità della cultura, del
progresso, della conoscenza. Lamento leopardiano che non si
sfugge all’amaro vero” . Perché amaro? Per il disagio di uscire
N O V E M B R E -D IC E M B R E 1 9 4 8 357
27 nov. 266V
3 die.
Però tu take for granted che non bisogna take for granted. Qui
viene a punto la purità di cuore, l’umiltà, l’accettazione del mon
do di Dio.
358 IL M E S T IE R E DI V IV E R E
5 die.
8 die.
11 die.
18 die.
20 die. 268 r
21 die.
(leg. Lukàcs43).
L ’arte del xix sec. s’incentra sullo sviluppo delle situazioni
(Bildungsroman, cicli storici, carriere ecc.); l’arte del xx sulle es
senze statiche. L ’eroe al principio era diverso che alla fine della
storia; ora è sempre uguale.
L ’infanzia preparazione dell’uomo (xix); l’infanzia contempla
ta in sé (xx).
25 die.
30 die.
2 69 r 31 die.
3 genn.
8 genn. 2691»
270r i i genn.
13 genn.
19 genn.
28 genn.
8 febb.
(S. Stef. Belbo)
13 febb.
27 febb.
1 marzo
7 marzo.
11 marzo.
13 marzo
23 marzo
3 apr.
5 apr.
io apr.
12 apr.
14 apr.
275r 17 apr.
(Pasqua).
Scoperto oggi che Tra donne sole è un gran romanzo. Che l’e
sperienza dello sprofondamento nel mondo finto e tragico della
haute è larga e congruente e si salda con i ricordi wistful di C le
lia 11. Partita alla ricerca di un mondo infantile (wistful) che non
c ’è piu, trova la grottesca e banale tragedia di queste donne, di
questa Torino, di questi sogni realizzati. Scoperta di sé, della va
nità del suo solido mondo. Che si salva come destino («tutto ciò
che volevo l’ho ottenuto»)12.
20 apr.
26 apr.
Non mirano a fare opere14. Teorizzano una poetica che sia l’e
satta riflessione del momento presente (bomba atomica, comuni-
caz. mondiali, fisica nucleare, ecc.) e poi perché far l’opera? Nel
tempo di farla sarebbe già invecchiata, imitabile, un compromesso
con la realtà, la tradizione, sarebbe storia oggettiva; e loro invece
si muovono perché hanno studiato o sentito cos’è la storia ( = cose
fatte, stili) e | quindi sono impazienti - vogliono lo stile dell’epo- 275 v
ca, non opere, sono astratti, attenti solo a non sbagliare la corri
spondenza astratta e puntuale col momento presente. Mai che di
cano: «Insomma ho uno stile e me lo godo. Deve pure servire a
qualcosa...» Posizione romantico-hegeliana idealistica luciferesca.
28 apr.
29 apr.
7 mag.
26 maggio
2761* 2 2 giug.
non è che questo. E poi? La felicità della pesca, del grappolo d’u
va. Chi gli chiede più in là? Sono, e basta.
25 giug.
1 luglio 2771*
Una persona seria e vera, priva dello « Spirito », sarà, nella sua
vita, testarda. Ciò perché, senza spirito, la lettera uccide1S. S’attac
cherà alla lettera delle cose, dei pensieri, dei sentimenti, come per
dar loro una consistenza una realtà che altrimenti non avrebbero.
(30 lugl.)
18 ag.
22 ag.
23 ag.
(2 sett.) 279r
L ’istinto risponde:
Tutte le spiegazioni cristiane della storia (che la Palestina è il
teatro del mondo, ecc.) sanno di rappezzatura.
(Vedile in Lo w ith Meaning ofhistory26p. 1 88)
7 sett.
12 sett.
(30 sett.)
16 ott. 280 r
Esiste qualcuno oltre a te? Non parli che di te e del tuo lavoro.
Siamo tornati a una posizione infantile di prima di scoprire il mon
do (adolescenza), quando si era se stessi e il proprio gioco e nien-
t’altro. Qualcosa si chiude. E poi?
17 nov.
20 nov.
r 24 nov.
26 nov.
1 die.
3 die.
(5 die.)
6 die.
284r 15 die.
17 die.
18 die.
285r 23 die.
29 die.
30 die.-6 genn.
gita a Roma
1950
2 genn.
Tornato in Uff. del Vicario. Vecchi volti (le ragazze, gli uomi
ni, io). Le cose si sa che accadono quando sono già accadute. La
pienezza del '4^-’ 46 la so adesso. Allora la vivevo.
Id. nella storia. Gusto del passato, della conservazione. Il de
stino è abbandonarsi e vivere la pienezza, che poi si chiarisce coe
rente e costruttiva. E destino ciò che si fa senza saperlo, abban
donandosi. In un dato senso, tutto è destino: non si sa mai quel
che si fa. C ’è una piccola e razionale consapevolezza che morde in
286v superficie | e noi abbiamo il dovere di profondire al possibile. Ciò
che resta inconoscibile (Io capiranno i posteri - in questo senso
non è irrazionalismo) è il destino. Es. storico: il vero significato
GENNAIO 1950 385
3 genn.
4 genn.
7 genn.
9 genn.
io genn.
14 genn.
(17 genn.)
30 genn.
(1 febb.)
L ’intuizione fa mito-religione
la volontà fa storia-poesia o teoria.
Errori:
con l’intuizione voler fare storia
con la volontà voler fare mito.
9 febb.
15 febb. 29 or
18 febb.
26 febb.
27 feb.
(6 marzo) 291V
292 r 9 marzo
16 marzo.
20 marzo
21 marz.
22 marzo
23 m.
25 m.
2931; 26 (mattino)
27 (sera)
28 m.
20 apr.
Dopo Roma2’ -
Forse sta volando sull’Atlantico. Per due mesi. Come aspetta
re tanto? E aspettare che cosa? Tutti - Lalla, N at.26, Doris ecc. -
tutti dicono che non va, che siamo diversi, che non c ’è niente
da guadagnare. «Che vuoi?» Voglio te, per la vita. Possibile che
basti?
A PR IL E -M A G G IO 1950 395
Certo in lei non c’è soltanto lei, ma tutta la mia vita passata,
la inconsapevole preparazione - l’America, il ritegno ascetico,
l’insofferenza delle piccole cose, il mio mestiere. Lei è la poesia,
nel più letterale dei sensi. Possibile che non l’ abbia sentito?
Curiosa questa processione di donne Irene27, Lalla, Renata28,
Lola29, e - inconsce - Vanna30e Dada. Tutte sanno o presentono
che in me si celebra un mistero sacro e ammirano.
L ’opinione di tutte quelle che sanno è che lei è stata colpita,
che mi pensa più che io non creda. Possibile che si sbaglino tutte?
Sono donne.
27 ap.
8 maggio
io mag. 29AV
12 mag.
13 mag.
295 r 16 magg.
27 maggio.
30 mag. 295
E con questo?
22 giugno
Lo sai che sono passati i due mesi? E che, any moment” , può
tornare?
14 luglio
20 lugl.
i3 ag.
14 ag.
E anche lei finisce allo stesso modo. Anche lei. Va bene. Sono
onde di questo mare.
v 16 ag.
Perché morire? Non sono mai stato vivo come ora, mai cosi
adolescente.