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Campus Network
NETWORKING
per
Applicazioni
Multimediali
U
di Ciro D’Urso
Università degli Studi dell’Aquila
U
n Campus Network è com- qualità offerta dalla rete si riflette tempo massimo di risoluzione del
posto da varie sottoreti in un aumento dei costi. Tali fatto- disservizio, produzione di report
collegate da una dorsale ri vanno quindi bilanciati operando predefiniti e produzione di report a
(backbone), esso risolve opportune scelte nel contesto di richiesta entro scadenze concorda-
l’esigenza tipica di una azienda di ogni particolare progetto. te.
connettere diversi “siti” (e.g.,
headquarter, branch office) con Affidabilità delle risorse Qualità della trasmissione
un’unica infrastruttura di rete. Il Da un punto di vista contrattuale, Le componenti principali di questo
presente articolo, dopo una breve nel caso la gestione della rete ven- parametro costituiscono la misura
descrizione dei principali requisiti ga affidata in outsourcing, l’affida- di performance denominata Quality
da considerare nel disegno di un bilità delle risorse (reliability) si of Service (QoS), e sono le seguen-
Campus Network [1], si sofferma traduce in requisiti sui livelli di ti:
sull’analisi di un modello che for- servizio che l’outsourcer deve assi- - Bandwidth: misura la larghezza
malizza la relazione tra le caratte- curare (SLA - service level agree- di banda disponibile per la trasmis-
ristiche dei principali componenti ment). Le attività di network mana- sione. Il modello fornito nel succes-
dell’infrastruttura di rete e la lar- gement consistono nel monitorag- sivo paragrafo mette in relazione
ghezza di banda necessaria per i gio dello stato di funzionamento questa componente con le caratte-
servizi multimediali. delle singole componenti attive ristiche del Campus Network;
della rete, dei firewall e degli appa- - Packet Loss: misura la percentua-
rati di rete (e.g., switch, router, le di pacchetti persi sul totale della
REQUISITI GENERALI patch panel), e deve consentire la trasmissione;
rilevazione dei malfunzionamenti - Delay: misura il tempo richiesto
Le considerazioni fondamentali che degli stessi e la loro gestione, non- affinché un pacchetto una volta
guidano il disegno del Campus ché la rilevazione del traffico, per trasmesso, raggiunga il destinata-
Network riguardano tre ordini di individuare possibili aree di ineffi- rio;
fattori [3], [4]: cienza, colli di bottiglia o sintomi - Jitter: misura la variazione del de-
- l’affidabilità delle risorse di malfunzionamento. In questo lay tra i diversi pacchetti che costi-
- la qualità della trasmissione caso i livelli di servizio possono es- tuiscono la trasmissione. Un metodo
- il costo dell’impianto e della ge- sere classificati secondo due ordini per minimizzarlo consiste nel buffe-
stione (cost of ownership) di parametri: rizzare il flusso. L’effetto generale è
- efficacia del servizio: espressa che, anche se il traffico procede a
L’implementazione dell’architettura per esempio in termini di finestra scatti, l’immagine rimane stabile
di rete deve ottimizzare le tre ca- temporale di disponibilità, disponi- perché il buffer regola il flusso.
ratteristiche citate, compito reso bilità complessiva delle funzioni, L’uso dei buffer può migliorare mol-
complesso dal fatto che esse sono numero di casi risolti su richiesta to la fruibilità di stream video ma
palesemente in contrasto, infatti - tempestività del servizio: non garantisce l’assenza di jitter (il
un aumento dell’affidabilità e della espressa per esempio in termini di buffer ha comunque dimensione li-
Contenuti Multimediali
La larghezza di banda richiesta dal sistema PAL per trasmettere Segnale audio
un segnale video digitalizzato e non compresso, può essere cal- Per quel che riguarda i segnali audio possiamo dire che la qualità
colata come segue (3 rappresenta il numero di byte utilizzati per di un segnale digitalizzato dipende da tre fattori:
il colore): - frequenza di campionamento
640 x 480 x 3 x 25 = 23 MBps (184 Mbps) circa - numero di bit per campione
È possibile diminuire la larghezza di banda richiesta diminuendo - numero di canali
la risoluzione fino a 320x240 pixel, la scala cromatica fino a rap-
presentarla con solo 8 bit, la frequenza di frame fino a 15 al Le frequenze di campionamento di segnali audio comuni vanno
secondo. In definitiva otteniamo: da 8.000 campioni/sec. del segnale telefonico, a 48.000 campio-
320 x 240 x 1 x 15 = 1,15 MBps (9,2 Mbps) circa ni al sec. dei segnali per i DAT.
La standardizzazione viene effettuata non sul formato del file ma
Un modo più efficace per recuperare larghezza di banda minimiz- sulla frequenza di campionamento e la codifica dei campioni.
zando la perdita di informazione (in termini di risoluzione, colo- Gli standard più noti per la trasmissione del segnale vocale sono
re e frequenza di frame) consiste nell'utilizzare un algoritmo di i seguenti:
compressione. - CCIU G.721 campionato a 32 Kbps
Dal momento che per i file che rappresentano immagini digitaliz- - CCIU G.723 campionato a 24 Kbps e 40 Kbps
zate, a differenza dei file che rappresentano programmi eseguibi- - GSM 06.10, standard europeo che comprime 160 campioni a
li, è accettabile una perdita controllata di informazione, sicura- 13-bit in 260 bits, ovvero 1625 bytes/sec (alla frequenza di
mente possiamo ottenere rapporti di compressione maggiori o 8000 campioni/sec)
uguali di quelli caratteristici di prodotti come PKZIP di tipo los- - G.711 e G.729A utilizzati nel VoIP, con occupazione di banda
sless. La compressione con perdita di informazione (lossy com- compresa tra 28 Kbps e 106 Kbps.
ponente può essere ritenuta pro- cune funzionalità quali la disponi- TSk: traffico generato nella sotto-
porzionale alla dimensione, in ter- bilità della banda in modalità sha- rete k, misurato in bits/sec.
mini di utenti, delle reti di desti- red o switched e l’accesso con con- TD: traffico nella dorsale, misurato
nazione). I contenuti multimedia- nessioni remote. in bits/sec.
li che consideriamo sono generati WM: larghezza di banda richiesta
da applicazioni come la videocon- I tre livelli non sono necessaria- dalle applicazioni multimediali,
ferenza (con occupazione di ban- mente in corrispondenza con en- misurato in bits/sec.
da da 64 Kbps a 1.5 Mbps) e l’au- tità fisiche distinte (e.g., appara- α: frazione del traffico generato
dio/video streaming (i.e. MPEG Vi- ti, connessioni), infatti il modello nella sottorete che è destinato ad
deo, con occupazione di banda da trova la sua giustificazione dal utenti della stessa sottorete.
1 Mbps a 9 Mbps). Il segnale può punto di vista logico, mentre dal µ: frazione degli utenti del cam-
essere distribuito sia da server lo- punto di vista fisico è possibile pus che sono abilitati all’uso di
cali alla sottorete che da server di avere uno stesso dispositivo (e.g., applicazioni multimediali.
altre sottoreti. Il riquadro (a sini- router, switch) che implementa le
stra) “Contenuti Multimediali” de- funzionalità di più livelli. Il traffico generato nella sottorete
scrive brevemente le caratteristi- La figura 1 fornisce un esempio di k dagli utente abilitati all’uso di
che dei segnali audio e video che schema logico della LAN di una ti- applicazioni multimediali è il se-
li caratterizzano. Vogliamo dun- pica sede aziendale dove, per au- guente:
que determinare la banda richie- mentare le performance, sono uti-
sta sia per la dorsale che per le lizzati dispositivi di livello due TSk = µ NSk WM (1)
sottoreti. (i.e. switch) per l’Access Layer (in
alternativa agli hub tipici della Di questo traffico, una frazione
Il Disegno modalità shared [2]), ed inoltre il pari a (1 - α) transita nella dorsa-
La strutturazione del disegno in Distribution layer ed il Core layer le ed una frazione pari a a rimane
livelli logici e l’individuazione coincidono (collapsed backbone, locale. Considerando tutte le sot-
univoca delle funzionalità di cia- [5]) come tipicamente accade in toreti, il traffico nella dorsale sarà
scun livello, consentono di sem- un Campus di ridotte dimensioni. in totale:
plificare la scelta della “giusta” I collegamenti sono tutti ridonda-
tecnologia, di agevolare l’attività ti al fine di assicurare un imme- S (2)
di internetworking, e di organizza-
re il disegno in maniera modulare
diato recupero nelle situazioni di
failure di un dispositivo o di una
TD = (1- α ) ∑ TS k
k =1
favorendo la scalabilità. connessione.
I livelli logici che vengono gene- Combinando la relazione (1) con
ralmente considerati sono i se- la precedente otteniamo la se-
guenti: IL MODELLO guente espressione per il traffico
nella dorsale:
- Core layer (o backbone). Forni- Al fine di elaborare un mo-
sce la funzionalità di trasporto tra dello matematico basato su Fig 1 - Schema logico di uno Small Campus Network
i vari siti della Campus Network. semplici relazioni algebri-
Tale livello deve distribuire i pac- che, introduciamo i se-
chetti il più velocemente possibi- guenti simboli:
le, ed a tal fine non deve effettua- S: numero di sottoreti pre-
re alcuna manipolazione a livello senti nel campus network.
di pacchetto. Facciamo l’ipotesi che ogni
sottorete sia costituita da
- Distribution layer. Rappresenta vari segmenti Ethernet
il confine tra il livello di accesso (che rappresenta ormai la
ed il livello di dorsale. È in questo tipologia di rete più diffu-
livello che vengono rese disponibi- sa). Senza perdita di gene- Fig 2 - Schema logico di un Campus di tipo Switched Backbone
li le funzionalità di manipolazione ralità possiamo associare ad
dei pacchetti (e. g. ai fini della si- ogni piano degli edifici che
curezza, del multicasting/broadca- compongono il campus un
sting, della suddivisione in VLAN). differente segmento.
NC: numero di utenti del
- Access layer. Rappresenta il li- campus.
vello di accesso alla rete dell’uten- NSk: numero di utenti nella
te finale. Fornisce, tra l’altro, al- sottorete k, k=1, …, S.
TD = µ (1 - α) NC WM (3)
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