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Biblioteca "A. Gentilucci" dell'Istituto Superiore di Studi Musicali di Reggio Emilia e Castelnovo
ne' Monti
via Dante Alighieri, 11
Intervengono:
In occasione del Master tenuto dal M.o Guarnieri per gli allievi del Biennio di Specializzazione in
Composizione, l’Istituto Musicale apre al pubblico uno degli ultimi incontri dedicati al Teatro
Musicale dal Novecento ad Oggi. Dopo aver messo a fuoco il variegato panorama dell’espressione
musicale teatrale a partire dalla nuova vocalità proposta nel Pierrot Lunaire di Schönberg, il M.o
Guarnieri ha proseguito la sua indagine addentrandosi nell’esperienza creativa di alcuni autori,
come Bruno Maderna, Giacomo Manzoni, Luciano Berio, Luigi Nono, Sylvano Bussotti e Salvatore
Sciarrino, i quali, pur immersi in contesti di tradizione culturale assai diversa, si sono misurati con
le esigenze di una nuova drammaturgia e di una vocalità aggiornata.
Sabato prossimo il M.o Adriano Guarnieri proseguirà presentando al pubblico gli aspetti più
rilevanti di una sua opera concepita come interattiva, attraverso la voce di un autorevole regista del
suono, Alvise Vidolin, col quale ha collaborato nella realizzazione di una grande partitura
elettronica: l’Opera-video Medea.
MEDEA
Medea è un'opera-video per soli, coro, orchestra e live electronics in tre parti di Adriano Guarnieri,
rappresentata per la prima volta il 18 ottobre 2002 al Palafenice di Venezia, con il coro e l'orchestra
del Teatro La Fenice. Ogni parte comprende dieci sequenze musicali. Medea è un'opera onirica, in
cui mito e contemporaneità si fondono attraverso il rapporto formale di tre partiture: musicale,
registica e live-elettronica. Il mito di Medea è rivissuto con frammenti dalla Medea di Euripide,
propriamente estrapolato nei punti più espressivi e lirici del testo originale. Esso ha dei rimandi alla
contemporaneità per temi come la perdita di identità, di terra, patria, sole e senso di sacralità
perduta in un tempo in cui il nichilismo ideologico sembra schiacciare l'uomo proprio nei suoi
aspetti ideali e valoriali. L'opera porta sulla scena tre Medee, con chiaro riferimento psicologico alla
"frantumazione" dell'io contemporaneo, a cui la psicanalisi ha dedicato ampi studi. Nessuna dunque
nostalgia della classicità, che piuttosto fornisce gli spunti per ridare vita alle problematiche della
attuale crisi sociologica. Nelle rappresentazioni originali i protagonisti sono interpretati da: Medea 1
Antonella Ruggiero Medea 2 Sonia Visentin Medea 3 Alda Caiello Giasone Andrew Watts Scene e
costumi sono di Cristian Taraborrelli.
ADRIANO GUARNIERI
Adriano Guarnieri è nato a Sustinente (Mantova) nel 1947. Ha compiuto gli studi musicali al
Conservatorio di Bologna, diplomandosi con il massimo dei voti in Musica Corale, sotto la guida di
Tito Gotti, e in Composizione, nella classe di Giacomo Manzoni. I suoi primi lavori risentono
dell'originaria matrice strutturalistica, come Alia per orchestra, Musica per un'azione immaginaria,
L'art pour l'art, Nafshi. Sul finire degli anni 70, con Poesia in forma di rosa e soprattutto con la
trilogia dei Pierrot, si cominciano a delineare i tratti di un pecorso assolutamente personale, col
superamento dell'impianto strutturalistico e la ricerca di nuovi mezzi linguistico-espressivi. Di lì a
poco la critica conierà la fortunata espressione "cantabilità materica" per definire il complesso della
cifra compositiva così maturata. Nella stessa direzione va [inteso] l'aspetto grafico delle partiture,
esuberanti di indicazioni dinamiche e agogiche che determinano nel contempo il suono e la forma.
Un altro dato significativo della produzione di Guarnieri è offerto da alcune presenze strumentali
costanti. Al di le' delle naturale affinità elettiva con la voce femminile ( compresa quella "leggera" o
rock ), veicolo primario delle sue istanze poetiche, è con il flauto e il violino, attraverso le
personalità interpretative rispettivamente di Annamaria Morini e di Enzo Porta, che si sintonizza in
modo privilegiato la sua sensibilità timbrico-espressiva. A partire dal 1980 nascono così numerose
composizioni, eseguite in tutto il mondo. Negli stessi anni muove i primi passi un rapporto
particolarmente profondo con i testi poetici di Pasolini,scelti come base di una lunga serie di
composizioni non solo vocali. Nelle vaste composizioni degli anni Novanta inizia a presentarsi un
nuovo elemento compositivo, destinato ad assumere un peso sempre più determinante nella
produzione successiva: il live electronics. Inevitabile sbocco del percorso intrapreso da Guarnieri
fin dalla svolta degli anni 80, imperniato sulla centralità del suono, l'uso di questo mezzo
tecnologico e' finalizzato in primo luogo a creare mobilità e spazialità del suono, e solo più
recentemente alle sue trasformazioni. Si assiste così alla realizzazione di vere e proprie partiture
elettroniche, con la collaborazione di Alvise Vidolin, regista del suono in tutte le produzioni pie'
rilevanti. Nel frattempo, alla prima versione di Medea, Opera-film dell'89/90, mai realizzata, fa
seguito la stesura di una seconda versione, su commissione del teatro La Fenice di Venezia.Si tratta
dell'opera-video Medea che, andata in scena nell'ottobre 2002 con la regia di Giorgio Barberio
Corsetti e accolta con vero e proprio entusiasmo, gli è valso il secondo Premio Abbiati della sua
carriera.
ALVISE VIDOLIN
Regista del suono, musicista informatico, interprete di live electronics, Alvise Vidolin nasce a
Padova nel 1949 dove compie studi scientifici e musicali.Ha curato la realizzazione elettronica e la
regia del suono di molte opere musicali collaborando con diversi compositori fra cui Claudio
Ambrosini, Giorgio Battistelli, Luciano Berio, Aldo Clementi, Wolfango Dalla Vecchia, Franco
Donatoni, Adriano Guarnieri, Luigi Nono, Salvatore Sciarrino, curandone l'esecuzione in festival e
teatri internazionali. Fra questi, la Biennale di Venezia, CCOT Festival a Taipei, Donaueschinger
Musikstage, Festival d’Automne a Parigi, Festival delle Nazioni di Città di Castello, Warsaw
Autumn, IRCAM di Parigi, Maggio Musicale Fiorentino, Milano Musica, Münchener Biennale,
Konzerthaus e Musikbiennale Berlino, Ravenna Festival, Salzburger Festspiele, Settembre Musica
Torino, Wien Modern; i teatri alla Scala di Milano, Almeida di Londra, Alten Oper di Francoforte,
Comunale di Bologna, dell’Opera di Roma, Fenice di Venezia, Theatre National de Chaillot, Odeon
e Opera Bastille di Parigi, Opéra National du Rhin di Strasburgo, Staatstheater di Stoccarda.
Collabora dal 1974 con il Centro di Sonologia Computazionale (CSC) dell'Università di Padova
partecipando alla sua fondazione, svolgendo attività didattica e di ricerca nel campo
dell’informatica musicale ed è tuttora membro del direttivo. Co-fondatore dell’Associazione di
Informatica Musicale Italiana (AIMI) ne ha assunto la presidenza nel triennio 1988-1990. Dal 1977
ha collaborato in varie occasioni con la Biennale di Venezia soprattutto in veste di responsabile del
Laboratorio permanente per l'Informatica Musicale della Biennale (LIMB). Dal 1992 al 1998 ha
collaborato con il Centro Tempo Reale di Firenze come responsabile della produzione musicale e
dal 1976 al 2009 è stato docente di Musica Elettronica presso il Conservatorio B. Marcello di
Venezia. È inoltre docente di Musica Elettronica alla Civica Scuola di Musica di Milano, membro
del comitato scientifico dell'Archivio Luigi Nono e Socio dell’Istituto Veneto di Scienze Lettere e
Arti.Ha pubblicato lavori di carattere scientifico e divulgativo, e tenuto numerose conferenze sui
rapporti fra musica e tecnologia. Svolge inoltre attività di ricerca scientifica studiando le
potenzialità compositive ed esecutive offerte dai mezzi informatici in tempo reale e dai sistemi
multimodali.
FRANCESCA MAGNANI
Ha compiuto gli studi musicali all'Istituto Peri diplomandosi in flauto nel 1976. L'anno successivo si
è laureata in Musica presso il DAMS dell’Università di Bologna. Per alcuni anni ha svolto attività
concertistica, dedicandosi in seguito alla ricerca musicologica, nell'ambito della quale ha pubblicato
diversi saggi sulla musica del Novecento. Insegna Storia ed estetica musicale nei corsi tradizionali e
e nel Biennio AFAM dell'Istituto Superiore di Studi Musicali “Achille Peri”. Da anni è impegnata
sul versante della divulgazione e dell'introduzione all'ascolto musicale nell'ambito della scuola
media superiore e in collaborazione con teatri e istituzioni culturali.
MAURIZIO FERRARI
Maurizio Ferrari (Scandiano (Reggio Emilia 1956) si è diplomato presso l'Istituto Musicale "A.
Peri" di Reggio Emilia sotto la guida di A. Gentilucci. Suoi lavori sono stati eseguiti in festival e
rassegne nazionali e internazionali. In particolare:Aterforum, Nuova Consonanza, Roma, Musica
del nostro tempo, Milano, Accademia Chigiana di Siena, Teatro alla Scala. Nell'aprile del 2000
l'Orchestra Cantelli di Milano ha eseguito un lavoro per orchestra d' archi e elettronica nell'ambito
della rassegna “Metafonie” organizzata dalla rivista “Musica/Realta". Recentemente ad Helsinkj,
all’ Accademia “J. Sibelius” è stato eseguito in prima il nuovo lavoro “Quartetto d’archi con flauti
“. Nel novembre del 2001 un nuovo lavoro verrà eseguito al "Festival SpazioMusica" di Cagliari.Le
sue composizioni sono pubblicate dalla casa editrice Suvini Zerboni di Milano. Attualmente è
docente di Composizione presso l' Istituto Musicale "A. Peri" di Reggio Emilia, dove dal 2011
ricopre altresì l’incarico di Direttore.
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Per informazioni:
telefono 0522/456772
e-mail: biblioperi@municipio.re.it
sito: http://www.municipio.re.it/peri_biblioteca