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Carmen Massella
N° 2
1 In questi quaranta anni altre generazioni si sono succedute, molti giovani e non
2 più tanto giovani ormai non ne conoscono che vagamente il nome. Il mondo è
3 cambiato, molto cambiato: diversi sono i problemi, diversi le situazioni
4 internazionali, diverso il linguaggio.
5 La classe operaia non è più l’asse portante della società, perchè la grande
6 industria ormai non è più il volano della produzione e del progresso economico.
7 Oramai le masse dei poveri e degli sfruttati non si trovano più tanto nelle aeree
8 industriali avanzate quanto nei paesi dell’est europeo, dell’Africa, dell’ Asia e del
9 Sud America e formano pertanto una specie di riserva di mano d’opera a buon
10 mercato. Lo stesso concetto di “proletariato”, concetto chiave del comunismo,
11 trova difficoltà di applicazione in una società moderna nella quale la classe
12 media si è sviluppata a dismisura, inglobando in sè la stessa classe operaia.
13 Perfino il concetto di lavoro dipendente, per altro, scricchiola poichè la moderna
14 organizzazione economica erode sempre più indifinibile la differenza fra il
15 lavoratore dipendente e quello autonomo con la flessibilità del lavoro, degli
16 orari,delle retribuzioni.
17 Il comunismo
18 Se i regimi comunisti dei paesi del cosi detto socialismo reale sono entrati in
19 crisi e poi si sono dissolti pur tuttavia , noi crediamo che il “comunismo” , come
20 ideale etico politico, come concezione globale dell’uomo rimane sempre vivo
21 nella nostra società in cui le ingiustizie sociali e le disuguaglianze sono sempre
22 presenti. Cosa fu infatti il comunismo per le masse e gli intellettuali che solo
23 alcuni decenni fa lo sognarono e lo attesero con così tanta fede?
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Palmiro Togliatti: Genova, 26 marzo 1893 – Yalta, 21 agosto 1964. È stato un politico italiano.
24 Risposta non facile: storici, filosofi, politologi, economisti hanno dato tante
25 risposte diverse, a volte contrastanti e inconciliabili. Ci sia consentito invece
26 citare non uno studioso ma un artista che proprio per sensibilità può
27 considerarsi più vicino alla gente comune: Giorgio Gaber. Nel recitato
28 “Qualcuno era comunista” elenca tutti i motivi, anche i più contrastanti per cui la
29 gente credeva nel comunismo: per conformismo e per antinconformismo, per
30 dispetto o per convenienza, per i motivi più vari e talvolta puerili ma il vero
31 motivo era che “Qualcuno era comunista perché aveva bisogno di una spinta
32 verso qualcosa di nuovo, perché sentiva la necessità di una morale diversa.
33 Perché forse era solo una forza, un volo, un sogno. Era solo uno slancio, un
34 desiderio di cambiare le cose, di cambiare la vita”.
35 Ci pare che il vero senso del comunismo sia proprio questo: una aspirazione al
36 bene, alla giustizia, che il comunismo non sia solo una utopia ma abbia un
37 valore utopico che è stato e sarà sempre presente nell’uomo. Comprendere
38 come questa aspirazione sia stata presente, e con così tanta forza nel mondo di
39 cui Togliatti sembrava l’incarnazione suprema, ci è sembrata una ricerca vitale
40 e interessante anche nel nostro mondo pur tanto diverso da quello dei nostri
41 padri.
49 Abbiamo cercato di vedere Palmiro Togliatti con gli occhi e le strutture mentali
50 della sua epoca perché ogni momento culturale e storico ha una sua
51 autocentralità e una sua autoreferenzialità; non si può comprendere i crociati
52 medioevali con una sensibilità religiosa moderna.
53 Togliatti non fu semplicemente il maggior dirigente comunista italiano, ma un
54 protagonista della sua epoca e uno dei padri fondatori della nostra repubblica:
55 la folla oceanica che intervenne ai suoi funerali fu la visibile prova di quanto la
56 sua personalità e la sua opera avessero inciso profondamente nella realtà del
57 suo tempo. (...)
4) Notare