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MEDITERRANEO
Meditazioni sul mare più antico della storia
Sebastiano Tusa
IL MARE COME SCENARIO DI BATTAGLIA
LA BATTAGLIA DI
MILAZZO
La battaglia di Milazzo (Mylae) si è
svolta nel 260 a.C., nel corso della
prima guerra punica ed è stata la prima
vittoria navale di Roma nei confronti
dell'esperta flotta di Cartagine.
IL MARE ELEMENTO DI UNIONE TRA POPOLI E
CULTURE DIVERSE
Affresco di Thera
Cultura di Castelluccio Facies di Naro-Partanna Stile della Moarda
Il manufatto si inserisce nel filone delle sculture in bronzo dell'area siro-palestinese, dove sono stati
rinvenuti circa 150 esemplari molto simili.
Sicuramente si tratta del dio della tempesta contemplato nel pantheon Cananeo fin dal secondo
millennio, e ancora ampiamente diffusa, con qualche variante nel primo millennio periodo al quale il
bronzetto sembra appartenere per due ragioni: in primo luogo perché questo tipo iconografico, nel
secondo millennio si presentava imberbe, in secondo luogo perché in quel periodo le dimensioni di tali
manufatti erano molto ridotte. Il nostro Melqart invece è alto 35 centimetri e sappiamo che le dimensioni
di questa classe artistica aumentarono nel primo millennio, come dimostrano i 4 esemplari rinvenuti a
Cadice. Se si accredita l’ipotesi che colloca il manufatto nel I millennio si dovrà escludere che esso sia
pervenuto in Sicilia, come alcuni archeologi sostenevano, tramite vettori micenei, e che la sua presenza
nelle acque prospicienti la costa meridionale della Sicilia sia testimonianza della grande grande espansione
fenicia nel mediterraneo occidentale.
CALA MINNOLA
Nella prima metà del I sec. a. C.
nello specchio d’acqua antistante
Cala Minnola, sul versante orientale
dell’isola di Levanzo, si consumò
una tragedia del mare con
l’affondamento di una nave oneraria
romana con un carico di anfore
vinarie.
IL LOUTERION DI
PANAREA
Piccolo altare che faceva
parte della dotazione di bordo
e che serviva per accendere
fuochi agli Dei.
IL MECCANISMO
DI ANTIKYTHERA
ll'inizio del '900, vicino all'isola di Cerigotto (Anticitera), tra il Peloponneso
e Creta, fu localizzato il relitto di un'antica nave romana. Negli anni
vennero alla luce diversi reperti: tra questi il più noto è un congegno
meccanico noto oggi come macchina di Anticitera (o meccanismo di
Antikythera).
Non fu facile, all'inizio, capire cosa fosse, anche perché le 82 parti in rame
di cui è composto erano corrose e danneggiate. Con un lungo e certosino
lavoro di restauro si lavorò a ricostruirne la struttura, e a un certo punto fu
evidente che si trattava di un complesso congegno che permetteva di
riprodurre il moto dei pianeti attorno al Sole e la fasi lunari.