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A
ATTO- DISPOSIZIONE- NORMA
La norma può scaturire da un atto (formazione formale), il fenomeno in cui si manifesta il potere
legislativo, che trova espressione in un testo. La norma è qualcosa di diverso dal testo da cui si
ricava, essa è la regola dell’agire (NORMA AGENDI)e può prodursi anche dalla
consuetudine(NORMA CONSUETUDINARIA), senza alcun atto formale. Ciascuna norma ha una
disposizione, la formula letterale dalla quale si ricava la norma, la sua matrice testuale.
B
Crisafulli
Sono fonti legali gli atti e i fatti qualificati dall’ordinamento come proprie fonti, che producono
diritto oggettivo.
Esistono 2 teorie dell’interdipendenza tra fonti e diritto:
1-quella secondo cui il concetto di fonte postula quello di diritto,
2-quella secondo cui il concetto di diritto postula quello di fonte.
Alla seconda teoria si oppone chi sostiene l’esistenza del “diritto senza fonte”, il diritto non scritto,
un diritto spontaneo della coscienza.
▪E’ importante individuare le fonti legali, perché in relazione ad esse si determina l’illecito, essendo
questo considerato come atto o fatto in contrasto ad esse. Per tale individuazione, utilizziamo criteri
formali e sostanziali.
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• Leggi
• Regolamenti
• Norme corporative(oggi contratti collettivi di lavoro)
• Usi
Non sempre si identifica con la distinzione JUS SCRIPTUM/JUS NON SCRIPTUM:in effetti esiste
diritto non scritto da fonti-atto,ad es.:
1-Rinvio materiale(o fisso,o ricettizio)attraverso l’ordine di esecuzione( qui le norme si
rinvengono nello stesso trattato che è sì fonte scritta, ma esterna al nostro ordinamento,
perciò non una fonte-atto legale.
2-Principi desumibili da un testo, da una fonte-atto, ma impliciti in esso, perciò non
scritti(es. il principio dell’ ANALOGIA IURIS).
Al contrario, le fonti-fatto coincidono sempre col JUS NON SCRIPTUM, anche se formulate in
raccolte di usi (questa è una formulazione successiva, che non è criterio per la validità della norma,
come per le fonti-atto in cui ha valore costitutivo).
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ATTO: manifestazione di volontà dei governanti (l’art. 39 Cost. potrebbe contenere una deroga a
questo stato di fatto).
DISPOSIZIONE: non coincide con la partizione dei testi legislativi, cioè con il comma; in realtà
essa può essere contenuta in più commi opp. Più commi possono contenere un’unica disposizione.
NORMA: regola dell’agire
▪Se le fonti-atto sono abilitate a produrre norme giuridiche, non è detto che esse non possano dar
vita a statuizioni che non contengono norme giuridiche (leggi meramente formali). E’ ben possibile,
inoltre, che all’interno di un testo legislativo vi siano proposizioni che non enuncino norme, ma che
descrivano situazioni, invochino divinità, sanciscano giustificazioni,…Alcuni, però, ritengono che
anche in quest’ultimo caso si debba parlare di norme perché in tutte queste ipotesi si possono
desumere principi generali dell’ordinamento giuridico. Così, ad es. dall’invocazione alla divinità
può esprimersi il carattere confessionale dello Stato.
Una forma di pubblicazione anomala è quella prevista per i disegni di leggi costituzionali(ex art.
138 Cost.).
Il principio secondo il quale l’efficacia delle fonti-atto è condizionata dalla pubblicazione risulta
dall’art. 10 preleggi e dall’art. 73, ult. comma,Cost.
Sempre la Costituzione, all’art. 123, stabilisce che gli Statuti ordinari devono disciplinare la
pubblicazione di leggi e regolamenti regionali.
Negli Statuti speciali,d'altronde, abbiamo un’espressa disciplina della pubblicazione.
Le leggi ed i regolamenti regionali sono pubblicati sul BOLLETTINO UFFICIALE (“Gazzetta
ufficiale della Regione” in Sicilia) ed anche sulla gazzetta ufficiale della repubblica
italiana(pubblic., questa,solo notiziale) senza essere inserite nella Raccolta.
-Vi sono diverse forme di pubblic. delle varie fonti-atto, ma i modi di pubblic. di quelle più
importanti a volte sono propri anche di atti di diversa natura. Da ciò si ricava che il criterio della
pubblic. non è assoluto per l’individuazione delle fonti).
-Per quanto riguarda i regolamenti parlamentari, non ne è prevista costituzionalmente la
pubblicazione e, di fatto, venivano semplicemente divulgati tra i parlamentari ed il personale
impiegatizio. I nuovi regolamenti del 1971 dispongono invece la pubblic. obbligatoria sulla
Gazzetta, pubblic. che ne condiziona l’efficacia. Se ne è così rivalutata la portata, considerandoli
non più “atti interni” delle Camere, ma “fonti del diritto”. Da ciò si sollevano delle domande:ma se
sono fonti perché prima non ne era prevista la pubblic.?Se non lo sono, perché ora è prevista?
Al di là di tutto si sa, comunque, che la pubblic. non è criterio assoluto per stabilire se un atto sia o
no fonte.
• Nelle preleggi:art. 15 (abrogazione di “leggi”);art. 11 (la “legge” non dispone che per
l’avvenire);art. 12(interpretazione delle “leggi”)
• Nella Costituzione:art. 101(giudici soggetti alla “legge”);art. 54 (i cittadini devono
osservare le “leggi”);art. 3( i cittadini sono eguali davanti alla “legge”)
•
Nella Costituzione troviamo certo anche i casi in cui ci si riferisce a “legge” come legge formale e
questo è il caso della SEZIONE II,PARTE II, per fare solo un esempio.
-Quando si parla di RISERVA DI LEGGE ASSOLUTA si fa riferimento non solo alle leggi
formali(dello Stato e talora anche delle Regioni)ma anche agli atti aventi valore di legge.
-Dei casi in cui per “legge” la Costituzione intende strettamente la legge del parlamento, possiamo
ricordare i riferimenti di cui agli artt. 80-60-81.
-SANZIONE≠PROMULGAZIONE. La prima è una deliberazione, la seconda una proclamazione.
-Il SANDULLI afferma che sia le leggi statali che quelle regionali realizzano la figura della legge
formale,essendo questa:costituita dalla deliberazione degli organi costituzionalmente preposti alla
“funzione legislativa” e da quella successiva forma di proclamazione che è la “promulgazione”
dell’organo a ciò costituzionalmente competente.
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Si ha riserva di legge quando la Costituzione vincola alla legge la disciplina di una materia. Tale
riserva può essere assoluta o relativa.
Si è ritenuto che tale istituto sia garantista delle libertà individuali contro gli abusi del potere
esecutivo(ideologia liberale ottocentesca).Tale aspetto va però demitizzato, poiché anche il
parlamento, il potere legislativo, può attentare alle libertà. –La riserva sottostà ad una funzione
garantista, ma, strutturalmente, è una figura organizzativa, poiché disciplina rapporti tra poteri e
competenze.
Quindi la riserva viene vista come specificazione del principio di legalità(soprattutto la riserva
relativa).
▪ESEMPI DI RISERVA:
• In senso materiale: norme che regolano la stessa materia non devono essere in
contrasto tra di loro
• In senso formale: il diritto oggettivo è costituito da sole norme prodotte da atti o fatti
abilitati dall’ordinamento.
Questa unità è però impossibile, le antinomie sono inevitabili,sia in senso dinamico che
sincronico;sono dovute alla pluralità delle fonti,ma anche in presenza di un’unica fonte(il concetto
di fonte implica la sua inesauribilità)sono possibili antinomie,col passar del tempo,per le sue
inevitabili evoluzioni.
• GERARCHICO
• CRONOLOGICO
• DELLA SEPARAZIONE DELLE COMPETENZE
L’unità,comunque, non è una cosa bell’e pronta, è una conquista,In effetti solo alcuni criteri,se presi
in considerazione da chi pone le norme,possono evitare le antinomie sin dall’inizio. Nella maggior
parte dei casi esse vengono risolte in sede d’interpretazione ed applicazione del diritto:qui si
realizza l’UNITA’ DEL SISTEMA.
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ABROGAZIONE ED ANNULLAMENTO
FONTI RINFORZATE. Possono incontrarsi sia tra leggi costituzionali, sia ordinarie statali, sia
regionali. DEFINIZIONE:leggi per la cui validità si richiedono particolari condizioni o presupposti
e modalità di formazione più difficoltose e complesse( “aggravate”) di quelle in genere prescritte
per le leggi del medesimo tipo.
La distinzione che si fa normalmente tra fonti atipiche e rinforzate è semplicemente convenzionale,
poiché anche le fonti rinforzate sono atipiche, rispetto ai tipi più generali nei quali rientrano. Es.:
-art. 132 Cost,legge costituzionale aggravata (I comma, legge per creare nuove regioni o disporre la
fusione di regioni già esistenti)-legge ordinaria aggravata (II comma, legge per il passaggio di
province e comuni tra regioni)
-leggi ordinarie disciplinanti i rapporti tra lo stato e le confessioni religiose diverse dalla cattolica di
cui all’art. 8 Cost. Tale articolo prevede che la loro emanazione debba essere preceduta da intese tra
l’Italia e le relative rappresentanze, stabilendo quindi una procedura aggravata per la loro
emanazione.