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ARTICLES
Donato Verardi
Annotazioni sul carattere ‘possibile’ del sapere astrologico tra
Medioevo e Rinascimento 3
Graziella Federici Vescovini
REVIEWS 157
Germana Ernst e Guido Giglioni (eds.), I vincoli della natura.
Magia e stregoneria nel Rinascimento (Carocci: Roma, 2012) (Ni-
colas Weill Parot); Germana Ernst e Guido Giglioni (eds.), Il lin-
guaggio dei cieli. Astri e simboli nel Rinascimento (Carocci: Roma,
2012) (Valeria Sorge); David Juste, Manuscripts astrologiques la-
tins conservés Bayerische Staatsbibliotek de Munich (CNRS Edi-
tions: Paris, 2011) (Maria Sorokina); Andrei Timotin, La démono-
logie platonicienne. Histoire de la notion de deimon (Brill: Leiden,
ISSN 2036-4989 2011) (Adrian Pirtea); Ornella Pompeo Faracovi, Lo specchio alto.
Astrologia e filosofia fra Medioevo e prima età moderna (Fabrizio
Serra Editore: Pisa 2012) (Raphael Ebgi); Médicine, astrologie et
magie entre Moyen Âge et Renaissance: autor de Pietro d’Abano (E-
dizioni del Galluzzo: SISMEL, 2013), (Fabio Seller).
Philosophical Readings
philosophicalreadings.org ABSTRACTS AND INDEXING 190
Cattolica di Milano; Piergiorgio Grassi, Università di
Urbino; Margarita Kranz, Freie Universität Berlin;
Sandro Mancini, Università di Palermo; Massimo Ma-
rassi, Università Cattolica di Milano; Roberto Mor-
dacci, Università Vita e Salute San Raffaele di Milano;
Ugo Perone, Università del Piemonte Orientale; Ric-
Philosophical Readings cardo Pozzo, Consiglio Nazionale delle Ricerche; José
Online Yearbook of Philosophy Manuel Sevilla Fernández, Universidad de Sevilla.
XIII e gli inizi del XIV secolo grazie all’opera no, a seconda che coltivino di preferenza
di astronomia e di medicina di Ruggero Ba- l’astrologia de nativitate, oppure quella mon-
cone. Bacone infatti, tenterà di riabiliatare diale (l’oroscopo del mondo).
l’astrologia anche nel suo aspetto divinatorio Una prima tradizione è rappresentata
distinguendo tra astronomia, intesa come dall’opera di Al-kindi (VIII-IX secolo),che
scienza dei corpi celesti, astrologia matemati- ha avuto molta fortuna nel mondo latino, per i
ca e le scienze mantiche (che appartengono, trattati e compilazioni di astro-meteorologia.
invece, al campo della magia). Un ulteriore Questi scritti seguiranno un’impostazione
chiarimento in tal senso si avrà in alcune se- dottrinale differente dai Meteorologica di Ari-
zioni del Lucidator di Pietro d’Abano, che se- stotele4 e ne avremo testimonianze fino alme-
guirà le dottrine già sostenute nello Speculum no al Rinascimento5.
astronomiae. La seconda tradizione (secoli VIII-IX) è
L’astrologia medievale latina è nella so- costituita dalle opere di astrologia di Messa-
stanza derivata dal sapere arabo medievale, halla, di Albumasar e dei suoi seguaci nel cor-
che interpreta originalmente l’opera di Tole- so dei secoli: come, per esempio, gli astrologi
omeo3. Nel Medioevo, infatti, Claudio Tolo- ebraici Abramo Savosarda e Abramo Ibn E-
meo è conosciuto attraverso l’elaborazione dei zra. Costoro hanno una posizione del tutto
dotti arabi e persiani. Questi scritti si distin- propria, per via del loro sincretismo astrologi-
guono per differente ispirazione religiosa e co che avrebbe dato luogo, nel mondo latino,
per le fonti antiche a cui, di volta in volta, si a trattati come quello di Giovanni Eschenden,
richiamano. In alcuni di essi sarà più accen- di Pierre d’Ailly o di Biagio Pelacani da Par-
tuata l’influenza orientale, secondo la tradi- ma sull’astrologia universale. Questa genera-
zione persiana, egiziana, babilonese, ermetica, zione di astrologi è la fonte di una astrologia
che insiste sull’importanza delle grandi rivo-
luzioni planetarie o cosmiche, sull’influenza
4
Aristotle’s Meteorology and its Reception in The Arab
delle divinità ‘decaniche’ o sulle electiones ed World, with an Edition and translation of Ibn Suwar’s
interrogationes, comprendendo procedure di treatise on Meteorological Phenomena and Ibn Bajja’s
invocazioni di spiriti dei pianeti tramite im- Commentary on the Meteorology, Lettinck P. (Ed),
magini e sigilli. In altri, poi, sarà più evidente (Aristoteles semitico—latinus, 10), Leiden, Boston,
il richiamo all’astrologia oroscopica delle ‘na- Köln, 1999.
5
G. FEDERICI VESCOVINI, Note à propos de la
tività’ di Tolomeo interpretate da Omar Tibe-
tradition latine des livres de Météorologie d’Alkindi et
riade, Alì Rodoan, Alfargano. Si devono di- Leonardo, in ‘Tutte le opere non son per istancarmi’. Rac-
stinguere così diverse ‘scuole’ di astrologi e fi- colta di scritti per i settantanni di Carlo Pedretti. Roma,
losofi arabi che influenzeranno il mondo lati- Edizioni associate, Editrice internazionale, 1997, pp.
101-111; D. VERARDI, L’influenza delle stelle in un
3
Cfr. F. CARMODY, Arabic Astronomical and Astro- trattato in volgare del Cinquecento. Dell’Origine de’
logical Sciences in Latin Traslation, Berkeley and Los Monti di Cesare Rao, «Philosophical readings», 2,
Angeles, 1596, pp. 23-51. 2012, pp. 15-23.
universale che si fonda sull’oroscopo delle re- non essere, giustificando la realtà in quanto
ligioni e che avrà un seguito anche nei secoli contingente.
XV e XVI. D’altro canto, già per Tolomeo l’astrologia
Su tutti avrà grande fortuna fino al Rina- non era una scienza dimostrativa, di verità ne-
scimento inoltrato l’opera di Albumasar (IX cessarie, ma una disciplina empirica, pratica,
secolo)6. Egli contaminerà l’impianto dell’as- in quanto conduce ad una previsione conget-
tronomia-astrologia di Tolomeo con proble- turale, ad un prognostico naturale fondato
matiche religiose dell’Islam, dottrine aristote- sull’osservazione delle disposizioni naturali
liche, neoplatoniche e stoiche. Sul piano tecni- dell’individuo, delle sue abitudini originarie
co recupererà alcuni elementi riconducibili al- dipendenti dalla sua ‘complessione’ così come
la tradizione babilonese, egiziana e persiana è ‘scritta’ nella sua configurazione del cielo di
costruendo in questo modo la cosiddetta sfera nascita. Il ‘giudizio’ sul futuro è, quindi, solo
‘barbarica’ medievale. I latini conosceranno probabile e si fonda su conoscenze astro-
Albumasar tramite le due traduzioni latine logiche corrette. La validità della previsione
della sua opera, realizzate nel XII secolo da probabile del pronostico astrologico è assicu-
Giovanni di Siviglia e da Ermanno di Carin- rato dalla matematica, che garantisce il fon-
zia. damento razionale per la determinazione
Albumasar, come in un certo senso già To- dell’ora su cui si costruisce l’oroscopo.
lomeo nel Quadripartito, cerca di spiegare in- L’Introductorium maius di Albumasar è così
direttamente il dualismo tra il divenire imper- una tappa fondamentale nel dibattito concer-
fetto della generazione delle forme contingen- nente l’inevitabilità o meno del giudizio
ti sublunari e il moto perfetto circolare delle dell’evento futuro e sarà discusso nelle opere
entità eterne superiori. Albumasar, ispirandosi maggiori di astrologia medievale come lo
a dottrine di matrice stoica e neoplatonica, si Speculum astronomiae attribuito ad Alberto
esprime a favore della contingenza degli even- Magno e il Lucidator di Pietro d’Abano.
ti: questi, prima che accadano, sono in poten- Nel XIV secolo è proprio l’Abanense a
za nella guida delle stelle. Una volta accaduti, giustificare l’astrologia contro i suoi detrattori
sono necessari. Pertanto, l’astrologia è la fondandola sulla geometria degli eccentrici e
scienza della previsione degli accadimenti degli epicicli, ovvero, sulla matematica, con
‘possibili’ futuri. Questo ‘possibile’ astrologi- cui sono spiegati i movimenti apparentemente
co è tra il necessario e l’impossibile: è nel contrari dei pianeti. Come risulta dalla sua
mezzo delle due alternative, tra essere così e opera più importante di astronomia (astrolo-
gia), il Lucidator dubitabilium astronomiae7,
6
Cfr. G. FEDERICI VESCOVINI, La divinazione Pietro applica all’astrologia il concetto di
astrologica araba e Abu-Mashar (Albumasar), in Il futu-
7
ro. Previsione, pronostico, profezia (A. Lepschy e Man- PIETRO D’ABANO, Lucidator, in Trattati di astro-
lio Pastore Stocchi, Ed.), Venezia, Istituto Veneto di nomia, a cura di G. Federici Vescovini, Padova, Edi-
Scienze, 2005, pp. 223-238. toriale Programma, 1991.
tabili e invisibili in sé, ma di cui tracce si del De caelo di Aristotele che non trattò mai
hanno nelle profezie, possono essere inter- di tecniche astrologiche, dandone solo il ge-
pretati nei segni che Dio stesso impresse nei nerico principio per la generazione delle
cieli quando creò il firmamento. Fu sensibili- forme), furono astrologi matematici esper-
tà comune dei dotti delle tre religioni di leg- tissimi (astrologia e astronomia erano allora
gere nei cieli il futuro degli eventi straordi- termini sinonimi). I maestri fondatori di
nari delle loro religioni e pertanto nel XIII questa astronomia-astrologia si richiamaro-
secolo, al tempo di Bacone, essi temevano no meno ad Aristotele, quanto più
l’arrivo dell’Anticristo, gli arabi l’invasione all’Almagesto di Tolomeo che forniva i fon-
dei pagani che avrebbero portato la distru- damenti dell’astrologia del Quadripartito,
zione del loro popolo e della religione di rielaborando una tecnica più raffinata e
Maometto, e gi ebrei attendevano la loro complessa rispetto a questa opera, contami-
Redenzione. nandola con le tecniche astrologiche orienta-
Questa concezione astrologica dei grandi li indiane e persiane. Essi furono il giudeo di
eventi del mondo come le religioni era fon- lingua araba Mesahalla e Albumasar, un po’
data sulla dottrina delle grandi congiunzioni. più giovane di questi.
Sembra che essa sia apparsa nel periodo sas-
sanide, allorché i fedeli di tutte le religioni
praticate nell’Impero vivevano nell’aspet- 2. Le fonti
tativa più o meno prossima della fine del
mondo. Questa concezione astrologica del
mondo era anche in sintonia con un passo
del Timeo (39, D) dove Platone sviluppava
la teoria di un ritorno di tutti i pianeti al me-
desimo grado (detta anche teoria del Grande
C ostoro elaborarono una astrologia
mondiale con la complessa teoria
delle grandi congiunzioni planeta-
rie chiamata anche delle Rivoluzioni degli
anni del mondo, che aveva al suo centro la
Anno o Anno Perfetto), dottrina che dava spiegazione del nascere e perire dei regni e
origine all’idea dei cieli pluriennali catastro- soprattutto delle religioni, dei cataclismi e i
fici o meno dell’universo. Il problema diluvi universali. La loro teoria congiunzio-
dell’ordine cosmico fu connesso con la de- nista produsse commenti e interpretazioni
terminazione scientifica del succedersi del numerose, ma alcuni dotti delle tre religioni
tempo letto dagli astronomi nei transiti cele- interessati a anticipare il futuro delle profezie
sti. (sebbene fortemente contrastati dalle autori-
Fino al secolo XVI con il rinnovamento tà dottrinali delle loro religioni) se ne appro-
dell’astronomia di Galileo, buona parte degli priarono.
astronomi dei secoli anteriori (ma non di
quei filosofi peripatetici cristiani esponenti
della teologia scolastica del secolo XIII co-
me Tommaso di Aquino, fedeli alla lettura
6
ALBUMASAR, Introductorium maius, libro V, diff.
XIII «in dominis triplicitatis», ed. Lemay, vol. V, pp.
200-201.
zioni per ciascuna triplicità, il che condur- 7
In part. su questa casistica cfr: C. NALLINO, Albat-
rebbe dopo quattro cicli di 12 congiunzioni i tani sive Albategni Opus astronomicum, Milano (Pub-
due pianeti al punto di origine di rivoluzione blicazioni del Regio Osservatorio di Brera, XV),
1903, Introduzione, vol. I.
fissata al grado 0 dell’Ariete (come ho ac- 8
Cfr. C. NALLINO, op. cit, ibidem.
cennato sopra). Messahalla aveva stabilito
Queste dottrine furono rielaborate anche filosofo Abramo Savosarda nella sua opera
dai maggiori astronomi ebrei del secolo XII, di astrologia mondiale, il Liber revelatoris10,
Abramo Bar Chijja (Savosarda) e Abramo vissuto nella prima metà del sec. XII. Dando
ibn Ezra (Avenazre) nelle loro opere De ma- per supposto che tra due piccole congiunzio-
gnis coniunctionibus e conosciute per le tradu- ni successive passano 20 anni, si dà la regola
zioni di Enrico Bate di Malines e di Pietro di apparenza astronomica per determinare il
d’Abano. Esse contribuirono a stimolare ac- millennio che è l’intervallo preso a unità di
cese discussioni nel Rinascimento. misura da parte dei congiunzionisti. Scaturi-
Si chiama “piccola” congiunzione quella sce da questa dottrina astrologica universale
che si riferisce ad un transito della medesima una concezione della storia del mondo fatta
triplicità, con esclusione della prima con- dipendere dalla rivoluzione degli astri la
giunzione la quale ha il nome di “media”, quale contraddistinse la visione di una storia
perché segna il passaggio in una nuova tri- lineare scandita dai transiti planetari fino al
plicità rispetto alla “grande” precedente (es- Rinascimento, allorché viene meno nel seco-
sendo suddivise per tre come le triplicità). lo XVII con la rivoluzione astronomica di
La teoria è complessa perché unisce la suc- Copernico e Galileo. Questa concezione a-
cessione delle triplicità con la successione strologica della storia ha costituito il tentati-
delle congiunzioni. Questa è stata una delle vo di costruire una mediazione tra storia sa-
principali innovazioni introdotte da Albuma- cra e storia profana, tra una teologia della
sar rispetto alla teoria più semplice di Messa- storia e una filosofia naturale della storia11;
halla che non aveva fornito i calcoli com- nacque così una concezione teocentrica della
plessi dovuti al passare delle triplicità da una storia astrologica.
all’altra, con quello più semplice9 delle rivo-
luzioni e congiunzioni planetarie. Pertanto
quando i transiti delle grandi congiunzioni di
Saturno e Giove in tutte e quattro le triplicità 10
M. J. MILLAS-VILLICROSA, La obra enciclopedi-
si sono compiuti e i pianeti tornano al grado ca di R. Abraham bar Hiyya, in Estudios sobre Historia
0 dell’Ariete nella triplicità di fuoco abbiamo de la ciencia española, Barcellona, C.S.I.C., 1949, pp.
la congiunzione massima o fortis come l’ha 219-62. Il Millas-Vallicrosa tradusse in spagnolo il te-
chiamata il grande astrologo, matematico e sto dall’ebraico. Cfr. ora C. SIRAT, History of Jewish
Philosophy in the Middle Ages, Cambridge, Cambri-
dge Univ. Press., 1986, pp. 97-112.
9 11
Sulla testimonianza di Abu-Sa’id Shadhan b.Bar, di- K. POMIAN, Astrology as a Naturalistic Theology of
scepolo di Abumasar su una particolare teoria di Mes- History, in “Astrologi allucinati”. Stars and the End of
sahalla della piccola congiunzione cfr. SADAN, I se- the World in Luther’s Time, Berlino-New York, De
greti astrologici di Albumasar, trad. it. G. Federici Ve- Gruyter, 1986, pp. 38-43; T. GREGORY, Temps a-
scovini, Torino, Aragno, 2002, p. 79 (testo latino a cu- strologique et temps chrétien, in J.M. LEROUX, Le
ra della stessa in «Archives d’histoire doctrinale et lit- temps chrétien de la fin de l’Antiquité au Moyen Âge,
téraire du Moyen Âge», 65 (1988), pp. 297-330. Paris, C.N.R.S., 1984, pp. 557-73.
5. Le sei religioni
successivamente (come ci narra Giambattista
Bernardo de Rossi nel suo Trattato della vana
aspettazione degli Ebrei del loro Messia), atten-
devano la venuta del loro Messia12. Nacque la
convinzione che tale comprensione fosse pos-
sibile nella lettura del passare del tempo misu-
A lbumasar dedica il primo trattato a
spiegare le nascite dei profeti e delle
religioni secondo il moto universale
delle congiunzioni maggiori che riguardano i
tre pianeti superiori già citati: Saturno signifi-
rato nella volta celeste secondo i transiti degli ca sfortuna e durezza, Giove leggi e decreti,
astri ai quali corrisponderebbero gli eventi di- giustizia; Marte guerre e vittorie, e i tre pianeti
vini. Così la volta celeste non misura solo lo inferiori: Venere, Mercurio, Luna, rispettiva-
scorrere del tempo terreno, ma anche i grandi mente Venere i matrimoni, Mercurio la scrit-
eventi della storia sacra, passati, presenti, e fu- tura e il calcolo; la Luna, pianeta terzo che
turi i quali possono essere anticipati con il cal- succede a tutti gli altri (“planetam tertium
colo astronomico. Si origina così una conce- succedentem”13), viaggi, spostamenti, accre-
zione teocentrica della storia astrologica, per- scimenti e diminuzioni. Tutti sono associati al
ché l’evento astrologico è concepito come Sole. Questi sono i sei principi generali delle
connesso strettamente a quello sovrannaturale congiunzioni universali. Esse iniziano dalla
sul presupposto che i disegni di Dio, la sua rivoluzione dell’anno in cui si ha la congiun-
Provvidenza, si leggono nei cieli e così le sorti zione dei tre pianeti superiori (Saturno, Giove
terrene risultano indissolubilmente legate al e Marte) che avviene in 960 anni circa. Questa
piano divino in un nesso di secolare e spiritua- è la congiunzione massima. Pertanto le cose
le. Questa concezione fu tuttavia avversata su (res) o principi dai quali è significata la pre-
due fronti: sia dai sostenitori di una storia pu- scienza degli effetti universali e delle loro par-
ramente profana a cui poteva essere ricondot- ticolarità nei tempi futuri, sono tratti (acci-
to l’oroscopo delle religioni di Albamasar, che piantur) da questi sei inizi o fondamenti (prin-
da quanti la concepivano come sant’Agostino cipia).14 Il computo inizia da questa congiun-
e i suoi seguaci in una prospettiva rigorosa- zione massima millenaria; poi si incomincia a
12 13
GIAMBERNARDO BATTISTA DE ROSSI, Del- ALBUMASAR, De magnis coniunctionibus, Tract.
la vana aspettazione degli Ebrei del loro Messia Trattato, primus, diff. prima, ed. cit., p.8.
14
Parma, 1973, su Abramo p. 129. Op. cit, loco cit., p. 8.
calcolare il momento delle triplicità dei due nutre un bimbo sfamandolo in un luogo che è
soli pianeti superiori (Giove e Saturno, Giove chiamato Abrie. E un popolo chiama quel
e Marte) che avviene ogni 240 anni, ottenuti bimbo Gesù che in arabo si dice Eice.”17 Ma la
moltiplicando dodici congiunzioni per ciascu- discussione più accesa, oltre che sull’oroscopo
na triplicità che muta ogni 20 anni e quindi di Cristo fu anche quella sulla identificazione
240. Siccome Giove significa la fede e i mu- della sesta religione che avrebbe significato la
tamenti nelle religioni a seconda che si unisca distruzione della precedente, la sua scomparsa
con Saturno o con gli altri pianeti, se Giove si o la sua trasformazione: la congiunzione di
unisce con Saturno avremo la religione giu- Giove con la Luna.
daica, se con Mercurio la cristiana, se con Ve-
nere la saracena. Delle altre tre religioni non
indica il nome della popolazione pagana che 6. I primi interpreti del secolo XIII
pratica il culto dell’adorazione del fuoco, go-
vernata dalla congiunzione di Giove con Mar-
te; come degli adoratori degli idoli e che pra-
ticano il culto stellare governati da Giove con
il Sole. E se Giove si unisce alla Luna signifi-
cherà instabilità nella religione precedente, la
P oiché i primi sistematizzatori del pen-
siero cristiano quali Isidoro di Sivi-
glia, Domenico Gundissalvi e Ugo di
San Vittore nelle loro elaborazioni della clas-
sificazione delle scienze liberali avevano sepa-
sua possibile caduta, ma Albumasar non forni- rato l’astronomia dalla astrologia divinatoria
sce alcuna indicazione precisa di questo even- rifiutandola come superstiziosa e, successiva-
to.15 Mentre in questa opera parla generica- mente le condanne del 1270 e del 1277 del Ve-
mente della nascita della religione cristiana scovo di Parigi Etienne Tempier, tra cui gli
per l’unione di Giove e Mercurio16, nell’Intro- articoli 68, 70, 76 e 9418, avevano condannato
ductorium maius ci fornisce un oroscopo di come errore il necessitarismo dei motori cele-
Cristo con l’ascendente in Vergine che sarà al- sti, pochi furono i sostenitori della teoria delle
la base delle discussioni più accese di alcuni grandi congiunzioni di Albumasar così cono-
interpreti latini che, seppur con le opportune sciuta nelle mediazioni delle traduzioni arabo-
cautele, accetteranno questa dottrina. Scrive giudaico-latine dei due Abramo (duplex Abra-
Albumasar: “E sorge nella prima immagine di ham già citati), di Enrico Bate di Malines, di
quel segno (la Vergine) una fanciulla [...]. Ed
è una vergine bella, piena di dignità e di gra-
17
ALBUMASAR, Introductorium maius, Tract VI,
zia, con lunghi capelli, gradevole a vedersi, diff. 1, Facies Virgo, ed. cit., vol. V, p. 224. Riferimen-
dal volto splendente, con in mano due spighe; to analogo in PSEUDO ALBERTO MAGNO, Spe-
siede su un trono ricoperto [da un drappo] e culum astronomie, ed. Zambelli et alii, Pisa, 1977,
pp.36-37.
18
R. HISSETTE, Enquête sur les 219 articles condam-
15
Op. cit., Tract: primus diff. quarta, pp. 29-30 nés à Paris le 27 mars 1277, Louvain-Paris, Peeters,
16
Op. cit, loco cit. p. 28 1977, pp.120, 121, 136, 163.
Pietro d’Abano con una mediazione france- buito dalla tradizione dei suoi tempi (attribu-
se.19 Questa teoria congiunzionista condanna- zione contestata dagli storici contemporanei).
ta indirettamente come errore dalle autorità I due Abramo furono sempre confusi fino
dottrinali latine del secolo XIII era infatti in al chiarimento portato da Giovanni Pico della
circolazione nell’operetta De vetula dello Mirandola.21 Questi autori avevano introdotto
pseudo Ovidio (autore adesso identificato nelle loro esposizioni alcuni cambiamenti nel-
come Richard de Fournival),20 nel De causis et la dottrina originaria di Albumasar, mante-
proprietatibus elementorum di Alberto Magno e nendo tuttavia per l’oroscopo di Cristo
nello Speculum astronomie che gli è stato attri- l’ascendente nel segno della Vergine. E le loro
teorie rappresentano i riferimenti dottrinali
19
L. THORNDIKE, The Latin Translation of the A- della circolazione delle discussioni soprattutto
strological Tracts of Abraham Avenazre, «Isis», 25, 1944, sull’oroscopo di Cristo e dell’Anticristo che si
pp. 293-301. Secondo i mss Parigi BnF, francese n.
ebbero tra i filosofi e i teologi del Rinascimen-
1351 e n. 24276, citati da G. Wallerand ed., Enri Bate
de Malines, Speculum divinorum et quorundam natura- to quali Pierre d’Ailly, Marsili Ficino, Luca
lium, Louvain, 1931, la traduzione sarebbe stata fatta Gaurico e Cardano tra i maggiori.
dal dettato dall’ebraico di Hagins in francese da Obert La giustificazione dottrinale che fu portata
de Montdidier. La stessa indicazione si ricava a sostegno dell’accettazione della teoria delle
dall’importante codice di Limoges, Bibl. comunale, n. grandi congiunzioni, anche se con molti di-
9, sec. XIV che contiene anche il De luminaribus di
stinguo e che fu accettata fino alla fine del se-
Abramo tradotta dall’Avenazre con la data 1272. Su
Hagins o Chajjm, cf. P. PARIS, Histoire littéraire de la colo XVII, era stata elaborata nell’operetta
France, vol. XXI, Paris, 1912, pp.441-503. Per la tra- sopra citata Speculum astronomie dello Pseudo
duzione di Pietro d’Abano di Abramo Avenezra Alberto che separava i libri leciti dagli illeciti
anch’essa dal francese, cf. G. FEDERICI VESCO- (De libris licitis et illicitis) 22, ed era fondata
VINI ed., PIETRO D’ABANO, Lucidator dubitabi- sulla distinzione, nella dottrina delle immagini
lium astronomie e altre opere, ora in Pietro d’Abano,
celesti, di quelle astronomiche, lecite e per-
Trattati di astronomia, 2 ed., Padova, Editoriale Pro-
gramma, 1992, introduzione, p. 95. Anche Il De re- messe di Tolomeo, da quelle negromantiche,
demption Israel di Abramo Savosarda fu tradotto dal cerimoniali, abominevoli e detestabili della
francese dal domenicano Theodorico di Northen o magia teurgica ermetica ed ebraica23.
Northem.
20
Per l’attribuzione a Richard de Fournival come au-
21
tore del De vetula cf. B.ROY, Richard de Fournival, GIOVANNI PICO DELLA MIRANDOLA, Di-
auteur du « Speculum astronomie », «Archives d’histoire sputationes contra astrologiam divinatricem, Benedictus
doctrinale et littèraire du moyen âge», 67, 2000, pp. Hectoris, Bononie, 1496, II, 5.
22
166-167 che gli attribuisce anche lo Speculum per la P. ZAMBELLI ed., Ch. BURNETT (english
constatazione che l’autore dello Speculum doveva es- trad.), The Speculum astronomie, Enigma, Astrology,
sere un chirurgo. A. Paravicini Bagliani l’attribuisce Theology and Science in Albertus Magnus and its Con-
invece a Campano da Novara. P. Zambelli ritiene le- temporaries, Dordrecht-Boston, Kluwer, 1992, cap. X
gittima l’attribuzione ad Alberto sulla base della tradi- (prima ed. Pisa, 1977, pp. 28-33) .
23
zione. Op. cit, cap. X, p. 28.
7. L’identificazione della sesta reli- conferma del carattere razionale26 e divino del
gione: la fine delle religione e dei cristianesimo, perché Mercurio nella Vergine
popoli o la rinascita. Ruggero Bacone significa la profezia e la fede razionale, indica
e l’avvento dell’Anticristo. la scrittura, l’eloquenza, il sapere e per questa
ragione la religione sarà sempre salda anche se
Pertanto i cristiani sono diventati tali non per del secolo XIII oltre Bacone, come Pierre de
virtù dei pianeti, ma per grazia di Dio, anche Limoges, Enrico di Harclay, anche se con in-
se essi possono modificare le loro complessio- tenti diversi ad affrontar e il problema delle
ni corporee e spingerli ad accettare costumi e eventuali crisi delle religioni e della fine del
religioni diverse29. Pertanto la complessione mondo, studiandolo con il calcolo astrologico
corporea influenzata dall’astro coopera con la delle grandi congiunzioni, centenarie, oppure
grazia di Dio. Questa sua dottrina insieme ad sul calcolo più semplice di una rivoluzione
altre come la sua riforma universale del sape- annuale.
re, dalla teologia alle scienze naturali e del lin-
guaggio, fu immediatamente condannata30 (e
la sua persona segregata in convento) a moti- 8. Pierre de Limoges e l’astrologia
vo del carattere deterministico che sembrava pastorale (praedicabilis): l’arrivo
togliere ai disegni di Dio qualunque libertà e dell’Anticristo e la fine del mondo
onnipotenza per sottometterli alle leggi mec-
caniche dei movimenti planetari. Non fa me-
raviglia dunque che tranne queste rare ecce-
zioni pochi furono i latini che si appropriaro-
no di queste dottrine che avevano anche il
demerito di portare i grafici della nascita del
P ertanto alcuni teologi predicatori
(predicatores) che intendevano riferir-
si nei loro sermoni ai corpi celesti
come segni anticipatori e non come cause de-
gli eventi religiosi, contribuirono al costituirsi
Cristianesimo e indirettamente di Cristo o di di una tradizione di astrologia pastorale chia-
Maometto. Infatti in questi scritti gli oroscopi, mata da Dominique Chenu praedicabilis. Essi
essendo universali, sono stati chiamati impro- si richiamavano alla apparizione della stella
priamente31 di Cristo o di Maometto come in- nuova di Betlemme di cui si narra nel Vange-
vece lo saranno quelli che circoleranno nel lo, comparsa alla nascita di Cristo, e questo
Rinascimento ad esempio lo scandaloso oro- argomento sarà un topos ripreso dai filosofi
scopo di Cristo di Cardano (di ciò più avanti). del Rinascimento come Pierre d’Ailly, Marsi-
Questo timore per l’arrivo di un terribile lio Ficino e altri.
nemico che avrebbe distrutto il cristianesimo Così il timore dell’avanzata dei mussulma-
pervase il secolo XIII come il seguente. In ni nella cristianità aveva indotto nel secolo
particolare questo timore cresceva al momen- XIII Pierre de Limoges, astronomo peritissi-
to del cadere dei secoli e spinse alcuni teologi mo, a redigere un Sermone de Antichristo negli
stessi anni di attività di Bacone, descrivendo
29
R. BACONE, Un fragment inédit de l’Opus tertium, una rivoluzione del mondo scandita secondo
ed. Duhem, Firenze, Quaracchi, 1909, p.169. le quattro età che si iniziano dalla nascita di
30
Cfr. J. MOORMAN, A History of the Franciscan Or- Abramo, poi da quella di Mosé, quindi di Cri-
der from its Origins to the Year 1517, Oxford, 1968, p. sto fino alla fine del mondo con l’arrivo
145.
31
J. NORTH, Horoscopes and History, cit. p. 164.
rebbe ai mussulmani la nascita di un falso pro- oppure della fine della religione di Maometto
feta provocando la distruzione della loro reli- o la religione di Israele ebbero una eco in pie-
gione. Enrico di Harcklay sostiene che questa no Rinascimento .
argomentazione è di nessuna rilevanza anche Galeotto Marzio da Narni (Narni 1423 -
se Albumasar “nel libro I, differenza 4 del De morto tra il 1494 e il 1497) filologo, astrolo-
coniunctionibus planetarum trattando della go e medico alla corte di Matteo Corvino e
congiunzione di Giove con la Luna, sostiene protetto da Lorenzo de’ Medici, che gli evitò
che essa genera dubbio (dubitacionem), cam- probabilmente la prigione per le dottrine so-
biamento e spoliazione della fede”.37 Questo stenute nella sua opera condannata e rimasta
avverrebbe per la velocità, mutevolezza, vo- inedita39 De incognitis vulgo (Le verità scono-
lubilità del suo movimento, nonché per la po- sciute al volgo) (1477-78), ossia dell’igno-
chezza o il poco valore di questo astro e dun- ranza del volgo delle verità nascoste di cui si
que la sua congiunzione durerà poco (parum rivelerà il segreto (come quello dei cambia-
ergo durabit). Questo avvento della sesta reli- menti epocali delle religioni), è un convinto
gione della Luna dovrebbe verificarsi dopo la assertore di un ferreo determinismo astrale.
caduta (della religione di Maometto, che se- Egli fa sua l’idea della necessità cosmica del-
condo il computo degli anni arabi, sarebbe la filosofia stoica, una dottrina che prende a
dovuta avvenire nell’anno 660 che corrispon- circolare nella cerchia di quegli astronomi
de, dice Enrico di Larckley, proprio con come Galeotto, che sono i sostenitori del fa-
l’anno 1313 dell’era cristiana attualmente in talismo astrale del paganesimo rinascente e
corso e così proprio nel momento in cui egli che prende a diffondersi nella seconda metà
stava scrivendo, senza che nulla fosse accadu- del Quattrocento, tra umanisti come Loren-
to. “Fa meraviglia, continua Enrico, che uo- zo Bonincontri, anche sulla lettura
mini tanto intelligenti possano accettare que- dell’Astronomica di Manilio. Questa opera
sta dottrina”.38 era stata allora ritrovata dal Bracciolini, e su
questa edizione lavorò anche Galeotto rive-
dendo quella di Iacopo Angelo da Scarpe-
10. Galeotto Marzio da Narni, il De
incognitis vulgo e la fine delle reli-
gioni rivelate
39
Cf. G. MIGGIANO, Galeotto Marzio, ad vocem, Di-
zionario biografico degli italiani con ampia bibliografia.
no) ricordando l’antica pratica astrologica giudei come i due Abramo già ricordati nelle
dell’orazione dei pianeti che osservavano i re loro opere sulle rivoluzioni del mondo.
Greci. Il Prisciani, citando Sadan suggeriva in Quella di Abramo ibn Erzra fu tradotta da
una lettera alla principessa Isabella d’Este Enrico Bate di Malines e da Pietro d’Abano,
Gonzaga che, la sua preghiera per ottenere mentre il De redemptione Israel del Savosarda
una grazia sarebbe stata efficace se rivolta nel fu conosciuto nella traduzione dal francese in
momento dell’arrivo della configurazione be- latino del frate Theodorico di Northen46. Il
nefica della Testa del Drago nel Mezzo cielo De redemptione Israel ricostruisce i calcoli
che si stava verificando proprio in quel mo- delle grandi congiunzioni che dall’exordium
mento. Se fosse stata invocata con la dovuta mundi permetterebbero di stabilire il tempo
devozione, essa avrebbe esaudito la sua pre- della redenzione di Israele. Vi si afferma che
ghiera.45 “se noi vogliamo indagare (inquirere) il re-
gno e la redenzione di Israele dobbiamo ini-
ziare a calcolare la congiunzione più grande
12. La sesta religione, la rinascita (valde magna) che ci testimonia la redenzio-
d’Israele ne di Israel che avviene per il riscatto
dall’Egitto e la natività di Mosè, evento che
46
Si legge nei due manoscritti contenenti il De redem-
ptione Israel, Wolfenbüttel, lat. 479, (Guelf 444
denzione di Israele, da parte degli astronomi Helmst), f. 177ra-183ra, sec. xv e Leipzig Bibl, Univ.
Lat 1767, f. 214ra-227ra, ma con diverso explicit poi-
ché l’explicit del ms. di Lipsia dà la data del copista
45
Sulla pratica astrologica dell’orazione ai pianeti dei 1446 e l’attribuzione erronea dello scritto ad Abramo
re Greci suggerita da Pellegrino Prisciani, sulla base Avenazre; invece nella copia di Wolffenbuettel è
di Sadan, cfr. anche A. Luzio, R. RENIER, La cultura chiamato semplicemente Abramo Princeps. Lipsia, ms
e le relazioni culturali di Isabella d’Este Gonzaga, Gior- cit., f. 214ra: Incipit “liber Abrahe principis de redem-
nale storico della letteratura italiana, 36 (1900), pp. 335- ptione, Israel, Deus lux est et in eo tenebre non sunt
36. Su questo culto pagano dell’orazione dei pianeti in ulle”, f. 227ra: “Explicit liber Abrae Avennarre de re-
generale, A. WARBURG, La rinascita del paganesimo demptione filiorum Israel quem transtulit de gallico in
antico, ed. E. CANTIMORI, Firenze, 1966, p.249, e il latinum Theodoricus de Norten Baccalarius sacre
mio studio sulla rappresentazione delle divinità deca- theologie ordinis predicatorum, scriptum per fratrem
niche alla Corte estense di Ferrara e l’influenza delle Theodoricum Russi (?) ordinis fratrum minorum de
conoscenze astrologiche di Pellegrino: Gli affreschi a- convento Gotingensi anno domini millesimo quadrin-
strologici del Palazzo Schifanoia e l’astrologia alla corte centisimo XLVI, in Gronenberch pro tunc ibidem
dei Duchi d’Este tra Medioevo e Rinascimento, in L’Art lector”.
47
de la Renaissance entre science et magie, ed. Ph. Morel, ABRAMO SAVOSARDA De redemptione Israel,
Roma, 2006, pp.52-82.. ms. Wolfenbuetttel, cit., f 177vb.
su questo calcolo riferito da tale Abramo si arti, filosofia e medicina di Pavia, di Bolo-
incentra la discussione testuale di Pierre gna, di Padova, di Firenze (1375-1411).
d’Ailly. Pertanto per Abramo la nascita di Questa possibilità generava preoccupazione
Cristo sarebbe avvenuta in un segno che in- perché era collegata anche all’eventualità
dicava sortilegio e incantazione, come del della distruzione dei popoli che la professa-
resto la grande congiunzione che avrebbe vano. Egli si domandava se le religioni erano
preannunciato la nascita di Maometto che, solo cinque, oppure sei. Da filosofo aristote-
secondo Abramo, era avvenuta nella succes- lico critico, logico sottile, matematico di fa-
siva triplicità dello Scorpione che significa ma per la sua opera di perspectiva e astrologo
empietà e falsità. Mentre la redenzione di I- stimatissimo da condottieri famosi come Fa-
sraele è stabilita con la triplicità nel segno cino Cane e dai Signori di Padova, i Carra-
dell’Acquario con l’ascendente in Sagitta- resi53 e i Visconti di Milano, Biagio, già cen-
rio,51 con Giove e Venere congiunti, così surato dal Vescovo di Pavia per le sue idee
come - aggiunge - è chiaro dal grafico che è che sostenevano un forte determinismo a-
disegnato (ut patet in figura).52 strale e negavano l’immortalità dell’anima
razionale che può essere generata per gene-
razione spontanea dalla potenza della mate-
14. Biagio Pelacani da Parma e la ria sotto un favorevole aspetto astrale, pru-
rinascita d’Israele dentemente è cauto nell’ammettere la possi-
bilità di questa sesta religione, che sarebbe la
51 53
Op cit., ms. cit., f. 180vb-181rab. Cfr. Padova Carrarese, a cura di E. Berti, Padova,
52
Op cit., ms. cit., f. 183rb. 2004.
sce la Giudaica, di Giove con Marte la Cal- stronomia all’Università di Bologna dal 1322
dea i cui fedeli sono gli adoratori del fuoco; al 1324 commentando la Sfera del Sacrobo-
di Giove con il Sole, l’Egiziana; di Giove sco che la sfera celeste e terrestre era gover-
con Venere i Saraceni; di Giove con Mercu- nata dai demoni degli angoli coluri e risiede-
rio quella Cristiana; di Giove con la Luna vano nei quattro punti cardinali. Egli espo-
dovrebbe ristabilirsi (reparabitur) la religione neva nelle sue lezioni pubbliche le dottrine
degli ebrei e - aggiunge malignamente - se dualistiche dell’“empia” religione di Zoroa-
sia più stabile e più grata a Dio, io non posso stro (il testo pervenuto è emendato), soste-
dirlo”.54 nendo tra l’altro che la nascita di Cristo e il
Queste dottrine furono accettate da poche suo messaggio di salvezza erano dovuti alla
personalità date le opposizioni sia delle auto- necessità delle congiunzioni astrali, che la
rità rabbiniche che di quelle cristiane. nascita virginale di Maria dipendeva
dall’influsso degli spiriti Incubi e Succubi,
come la vita di molti santi e che le vicende
15. Cecco d’Ascoli della sua vita erano quindi opera dei demoni
signori degli astri (e non di Dio). Egli si
La eccezione più vistosa che si ebbe tra la Domenico Gundissalvi e di Roberto Kil-
fine del Trecento e gli inizi del Rinascimento wardby, distingue una astrologia superstiziosa
è rappresentata dall’opera del cardinale Pie- da una valida. La prima è quella che pretende
tro d’Ailly che sarà uno dei bersagli delle di predire gli eventi individuali (o genetliaca,
critiche più virulente di Giovanni Pico della de nativitate) a cui teneva particolarmente il
Mirandola nel suo trattato contro l’astrologia pronostico teorizzato da Tolomeo nel Quadri-
divinatrice. partito. Quella accettabile è invece l’astrologia
mondiale dei congiunzionisti che sostengono
l’oroscopo degli eventi del mondo. La genet-
16. Pietro d’Ailly liaca o delle nascite individuali è superstiziosa
e illegittima perché sottopone la volontà uma-
visione escatologica pervadeva il pensiero più d’Ailly, qualunque previsione non ha un ca-
consapevole dei dotti sia Cristiani che Ebrei rattere necessario, ma solo congetturale e
soprattutto al finire e all’inizio dei secoli come probabile. Infatti il procedere della natura non
negli anni di Pietro d’Ailly e la sua posizione è mai necessario in quanto dipende dal decre-
risulta per questo assai vicina a quella di Rug- to divino (nutu Dei), per cui Dio ha disposto
gero Bacone. di “cooperare con le cause naturali, salvo do-
In un sermone del 1385 ricorda la profezia ve sia intervenuta una causa miracolosa”.
di Gioacchino da Fiore sull’avvento L’ordine naturale che esprime la potentia ordi-
dell’Anticristo e la previsione di Arnaldo di nata, così come si discuteva in quegli anni nel-
Villanova nel De tempore adventus Antichristi59 le Università leggendo le Sentenze, non costi-
che, tuttavia, non era condotta con argomen- tuisce a suo avviso un limite per la potentia
tazioni astrologiche, ma tratte dalla Bibbia se- Dei absoluta60.
condo la profezia di Daniele e dalla dottrina di Queste tesi sono ampiamente sviluppate
Agostino. Pietro d’Ailly riteneva prossima la nella Trilogia, le cui affermazioni tanto scan-
fine del mondo anche se affermava di non po- dalizzarono successivamente Giovanni Pico: il
ter stabilire quando sarebbe avvenuta. Vigintiloquium seu concordantia astronomicae
Nel De legibus et sectis contra superstitiosos veritatis cum teologia. Concordantia astronomi-
astrologos del 1410 sulla base della sua idea cae veritatis cum historica narratione. Elucida-
dell’accordo tra rivelazione biblica e congiun- rium, Augusta, Ratdolt, 1490, 1499 per la
zioni astrali, egli riprende lo schema di Albu- emendazione di Giovanni Engel. In questo
masar e stabilisce che le religioni sono sei, scritto egli ci fa intendere di credere, mag-
quella dei Cristiani, degli Ebrei, dei Caldei, giormente rispetto alle sue opere precedenti,
degli Egizi, dei Saraceni, e poi la sesta ancora nella validità delle previsioni dell’astrologia
da venire, quella dell’Anticristo per i cristiani, greco-arabo-latina di cui si mostra particolar-
della caduta della religione di Maometto per i mente competente. In particolare rivela
mussulmani e della rinascita di Israele per gli l’influenza non solo dei maggiori astrologi a-
Ebrei. La teoria congiunzionista è giustificata rabi come Messahalla e Albumasar, ma soprat-
da Pietro d’Ailly rispetto alla genetliaca rite- tutto riconosce l’origine ebraica dell’astrologia
nuta invece superstiziosa, con l’argo- che risalirebbe a Noè, il quale illuminato da
mentazione di una certa tradizione precedente Dio previde il diluvio universale. Egli quindi
secondo la quale essa verte su eventi generali, sostiene di poter mostrare la concordanza tra
non riguarda l’azione degli individui e non profezie rese per divina ispirazione perché
determinerebbe quindi il libero arbitrio. In proferite per illuminazione divina, e le rivolu-
ogni caso, afferma prudentemente Pietro zioni astronomiche. Esse possono accordarsi e
59
ARNALDO DE VILLANOVA, De tempore adven-
60
tus antichristi, ed. J. PERANAU, Arxiu de Textos Ca- PIETRO D’AILLY, Questions sur les Sentences, ed.
talans Antics, 7-8 (1988-1989), pp. 67-133. Petit, Paris, s.d., f. 192 B.
ancor più confermare coi loro “giudizi” che si del testo che: “le applicazioni degli avveni-
ricavano dallo studio dei transiti dei pianeti, i menti più importanti del mondo che si trova-
grandi eventi religiosi. In questa opera egli si no consegnate qui [in questo medesimo testo],
richiama al testo di escatologia astrologica e- non sono per queste cose dette [le critiche
braica, il Liber de remdemptione Israhel che è la mosse prima] da condannarsi, perché si pos-
quinta parte del Liber revelatoris (Megillah ah- sono salvare per varie ragioni, primo conside-
Megalleh)61 dell’astronomo, matematico e filo- randole congiunzioni vere e non solo le mas-
sofo operante nella prima metà del XII secolo sime, ma anche quelle più importanti di cui ho
e vissuto a Barcellona, Abramo Savosarda, - trattato di sopra”. (Verumtamen applicationes
io ritengo -, quell’Abraham Judeus, spesso ci- notabiliorun rerum gestarum ibidem [cioè nel te-
tato puntualmente da Pietro d’Ailly. Questa sto che discute di questo Abramo] consignate,
attribuzione ci appare credibile poiché egli cita non sunt propter hoc cotemnende quia multiplici-
Abramo come l’autore del quinto libro della ter salvari potueruntnt, primo per consideratio-
redenzione di Israele di cui nell’Eucidarium, nem ad coniunctiones veras non solum maximas,
specialmente nei capitoli 32 e 33, egli ne discu- sed etiam ad alias de quibus alique valde notabi-
te diligentemente i calcoli e che una volta sola les superius recitate sunt) [Elucidarium, cap.29].
chiama Avenezre (cap. 32)62. Lo corregge pro- Pur criticandolo, egli accetta il principio
cedendo nei calcoli, ma ne condivide generale della astrologia teocentrica dell’ac-
l’impostazione poiché egli osserva che le paro- cordo tra i transiti astrologici e le vicende sto-
le di tale Abramo forniscono la radice delle riche della Bibbia. Così tutta la discussione
congiunzioni. più accesa con questo Abramo verterà sulla
Afferma pertanto attenuando le sue critiche collocazione data da Abramo (che segue Al-
bumasar correggendolo) della nascita di Cri-
sto nella triplicità di terra anziché in quella
61
Sui mss. latini del Liber de redemptione Israhel e la di-
d’aria come doveva essere ed era a suo avvi-
scussione di Pietro d’Ailly in part. G. FEDERICI
VESCOVINI, Pierre d’Ailly e Abramo Savosarda: una so.63 Erronea è dunque quella indicata da A-
fonte ebraica dell’‘Elucidarium’ di Pierre d’Ailly, in Les bramo e da quanti hanno accettato i suoi cal-
philosophies morales et politiques au Moyen Âge (Atti coli. Come accennavo, il fraintendimento di
del IX Congresso internazionale di filosofia medieva- Pierre d’Ailly tra i due Abrami è un dato sto-
le, Ottawa 17-22 agosto 1992), New York, Ottawa, rico culturale. La falsità dell’attribuzione fu
Toronto, 1995, vol. III, pp. 1635-1655 e il mio Medio-
indicata chiaramente da Giovanni Pico quan-
evo magico, cit., pp. 253-275.
62
“Hec autem ex Abrahe illius dictis breviter recitavi do scrisse che “falsamente il cardinale chiamò
et ex his capiatur exemplum applicandi has et similes questo Abramo Iudeo, Avenazre sebbene esso
coniunctiones medias ad magnos eventus earum qua-