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Rilievo Sclerometrico

Scopo della prova è la valutazione della resistenza locale e della qualità superficiale del cls. L’utilizzo
dell’apparecchiatura è regolamentato dalla norma UNI EN 12503 – 2; nella fattispecie lo sclerometro è uno
strumento costituito da una massa battente d’acciaio, azionata da una molla, che contrasta aste di percussione a
contatto con la superficie di prova. Il metodo sclerometrico consiste nel misurare l’altezza di rimbalzo (Indice di
rimbalzo S) della massa, dopo che questa è stata proiettata contro la superficie dell’elemento da indagare. In
particolare la prova si conduce creando una griglia sull’elemento e segnando i punti di battitura (tipicamente 9-10).
Effettuate le battute e ottenuti così i 8-10 valori dell’indice di rimbalzo (S) si ricava un valore medio (Sm),.
Successivamente mediante delle curve, in dotazione allo strumento, l’indice di rimbalzo (Sm) viene correlato alla
resistenza a compressione del calcestruzzo (Rc).

Nel caso in esame sono stati valutati soltanto i valori degli indici di rimbalzo, in quanto le resistenze sono state
stimate successivamente con il metodo SONREB al fine di ottenere valori più attendibili, poiché con il solo metodo
sclerometrico in corrispondenza di un inerte o in presenza di zone soggette a carbonatazione la resistenza effettiva
del calcestruzzo viene sovrastimata.

Strumentazione

Lo strumento utilizzato risulta essere uno sclerometro Marca PROCEQ - Modello SCHMIDT HAMMER – N-34 n. serie
167451 regolarmente tarato (DiSt R.P. 2016011/F del 06/07/2016). Lo strumento è stato verificato prima e dopo
l’esecuzione delle prove. La verifica è stata eseguita mediante un incudine di taratura marca MATEST mod. C390.

Verifica iniziale: positiva

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 MEDIA
81 81 81 80 81 80 82 80 81 80 80,8

Verifica finale: positiva

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 MEDIA
81 81 80 81 80 80 82 81 80 80 80,5

La superficie di battuta è stata levigata con un’apposita mola in carburo di silice e sono state identificate le aree non
interessate dall’armatura presente negli elementi strutturali e sufficientemente distanti dai bordi.

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RISULTATI DELLE PROVE

SR1 (2° vasca) SR2 (2° vasca) SR3 (3° vasca) SR4 (3°vasca)
punto griglia S punto griglia S punto griglia S punto griglia S
[-] [-] [-] [-] [-] [-] [-] [-]
A1 15 B1 24 B6 32 B3 34
A3 19 B4 23 E6 31 D3 30
A4 20 A1 21 B4 30 E3 28
B2 20 C6 23 D2 31 B4 29
B1 19 B6 19 E2 31 G4 34
C2 20 A6 20 F2 33 G2 32
C1 24 A5 21 C2 30 H1 30
C4 19 B4 24 E4 24 E2 29
C5 16 B3 23 D3 34 G1 30
D3 18 C5 20 A2 32 F1 26

Sm Sm Sm Sm
[-] [-] [-] [-]
19 21,8 30,8 30,2

Rilievo ad Ultrasuoni

Scopo delle prove è:


 Verificare l’omogeneità di un elemento strutturale;
 Valutare qualsiasi mutamento delle proprietà dei materiali a causa di fenomeni di degrado;
 Stimare l’ordine di grandezza della resistenza dei materiali utilizzati.
L’utilizzo del metodo ultrasonico è regolamentato dalla norma UNI EN 12504 – 4
La strumentazione è costituita da:

o una sorgente di emissione di onde elastiche (sonda emittente);


o un captatore dell’energia sonica (sonda ricevente);
o un’apparecchiatura di rilevazione e registrazione dei segnali.

La prova consiste nel misurare il tempo impiegato da onde soniche, di frequenza compresa tipicamente
nell’intervallo 20-150 kHz, ad attraversare un mezzo compreso tra la sonda emittente e quella ricevente,
ricavandone la velocità di propagazione.
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E’ possibile effettuare misurazioni posizionando i due trasduttori su facce opposte (trasmissione diretta) (Fig.1 a), o
su facce adiacenti (trasmissione semidiretta) (Fig.1 b), oppure sulla stessa faccia (trasmissione indiretta o
superficiale) (Fig.1 c) dell’elemento da indagare.

Fig.1

Nel caso in esame è stata eseguita una lettura indiretta pertanto, come da norma, la velocità è stata stimata secondo
i seguenti step:
- il trasduttore emittente deve essere posizionato a contatto con la superficie di calcestruzzo in un punto fisso x e il
trasduttore ricevente deve essere posizionato in prefissati punti a distanze regolarmente crescenti lungo una linea
scelta sulla superficie.
- I tempi di trasmissione registrati vengono riportati su un grafico in funzione delle distanze (Fig.2).

- La pendenza della retta di regressione tracciata tra i punti (tan ∅) (Fig.2) deve essere misurata e registrata come
velocità media di propagazione degli impulsi lungo la linea scelta sulla superficie del calcestruzzo. In particolare si
ricava la seguente formulazione:

Fig.2

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Nota la velocità di propagazione è possibile stimare, attraverso curve di correlazione o tabelle di letteratura (Fig.3) ,
la resistenza cubica del calcestruzzo.

Fig.3

sono stati valutati soltanto i valori delle velocità di propagazione, in quanto le resistenze sono state stimate
successivamente con il metodo SONREB al fine di ottenere valori più attendibili, poiché il legame tra velocità di
propagazione e resistenza cubica è fortemente influenzato dalle proprietà fisico-chimiche del materiale (rapporto
acqua cemento, età del conglomerato, contenuto di umidità, presenza di armature).

Strumentazione

I rilievi sono stati eseguiti con apparecchiatura MATEST C372 (Serial N. C372*8*06) regolarmente verificata con il

campione di riferimento prima dell’inizio dei test.

RISULTATI DELLE PROVE

SR1 (2° vasca) SR2 (2° vasca) SR3 (3° vasca) SR4 (3°vasca)
D sonde t t D sonde t t D sonde t t D sonde t t
[cm] [µs] [s] [cm] [µs] [s] [cm] [µs] [s] [cm] [µs] [s]
20 89,2 8,9E-05 20 92,8 9,3E-05 20 100,1 0,0001 20 49,2 4,9E-05
40 120,8 0,00012 40 170,6 0,00017 40 152,2 0,00015 40 86,1 8,6E-05

V V V V
[m/s] [m/s] [m/s] [m/s]
7278,481 2956,298 4414,587 6233,062

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E’ importante osservare l’elevato valore della velocità di propagazione degli elementi SR1, SR3 e SR4, causato,
probabilmente, dalla presenza di vuoti e/o ostacoli (armature).

Metodo SonReb

Il metodo SONREB (SONic + REBound = ultrasuoni + sclerometriche) consente di determinare la resistenza Rc di un


calcestruzzo in opera correlandolo con la velocità ultrasonica V, ottenuta con prove ultrasoniche e con l’indice di
rimbalzo S ottenuto con prove sclerometriche, ottenendo un valore più attendibile e compensando gli errori
commessi usando singolarmente le due metodologie.

I vantaggi del metodo possono essere così riassunti:


1. annullamento dell’influenza dell’umidità e del grado di maturazione del calcestruzzo sui risultati dell’analisi in
quanto essi hanno, a parità di effettiva resistenza a rottura, effetto opposto sulle misure della velocità di
propagazione degli ultrasuoni e dell’indice di rimbalzo; riduzione, rispetto al metodo ultrasonico, dell’influenza
della granulometria dell’inerte, del dosaggio e del tipo di cemento e dell’eventuale additivo utilizzato per il getto
del calcestruzzo;

2. diminuzione, rispetto al metodo sclerometrico, dell’importanza delle variazioni di qualità tra strati superficiali e
strati profondi del calcestruzzo.
Il metodo viene applicato determinando per ogni area di saggio due coppie di valori:
-velocità media di propagazione degli impulsi ultrasonici (mediata su 3 misure);
-indice di rimbalzo medio (mediato su 10 misure).

La resistenza a compressione cubica del calcestruzzo viene stimata mediante espressioni presenti in letteratura del
tipo: Rc = a * Smb * Vc; tra queste le principali vengono riportate in Figura 4.

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Fig.4

Nelle quali Rc è la resistenza cubica a compressione in [MPa], S è l’indice sclerometrico e V è la velocità ultrasonica
in [m/s]. Per quanto riguarda l’utilizzo delle suddette formule: in letteratura non vengono fornite indicazioni sui limiti
di applicabilità della prima espressione; per la seconda viene indicato che essa è stata tratta da prove su calcestruzzi
di composizione usuale senza però ulteriori precisazioni; la terza espressione è stata ricavata da una
sperimentazione su travi in c.a.p. di un cavalcavia ferroviario, dunque relativa a calcestruzzi di alta resistenza e la
quarta è stata ottenuta da un’ampia sperimentazione su calcestruzzi con resistenza variabile da 5 a 50 Mpa dunque
copre un intervallo di valori estremamente ampio che include anche i calcestruzzi di bassa resistenza.
Alla luce di queste considerazioni, nel caso in esame sono state adottate le correlazioni tratte da Gasparik e Del
Monte.

RISULTATI DELLE PROVE

SR1 (2° vasca) SR2 (2° vasca)


a b c Rc correlazione a b c Rc correlazione
[-] [-] [-] [Mpa] [-] [-] [-] [Mpa]
8,1E-08 1,246 1,85 44,10 Gasparik 8,1E-08 1,246 1,85 9,88 Gasparik
4,4E-07 1,127 1,69 40,87 Del Monte 4,4E-07 1,127 1,69 10,41 Del Monte

SR3 (3° vasca) SR4 (3°vasca)


a b c Rc correlazione a b c Rc correlazione
[-] [-] [-] [Mpa] [-] [-] [-] [Mpa]
8,1E-08 1,246 1,85 31,92 Gasparik 8,1E-08 1,246 1,85 58,97 Gasparik
4,4E-07 1,127 1,69 30,26 Del Monte 4,4E-07 1,127 1,69 53,02 Del Monte

Si osserva che gli elevati valori delle velocità di propagazione hanno portato ad una sovrastima della resistenza
cubica del cls; di conseguenza il valore più attendibile, che si evince dal metodo SONREB, è quello relativo
all’elemento SR2, caratterizzato da una resistenza circa pari a 10 MPa.

Documentazione fotografica

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