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La litosfera è suddivisa in diversi blocchi chiamati placche. I margini (confini) delle placche sono di tre tipi:
DORSALI OCEANICHE
Le dorsali oceaniche rappresentano i rilievi lineari più lunghi della Terra con una lunghezza complessiva di
quasi 60000 km.
1. topografia generale
- fast-spreading ridge, topografia liscia (smooth) con faglie normali che immergono sia verso la
zona assiale che verso l’esterno;
- slow-spreading ridge, topografia articolata (rough) con faglie normali che immergono solo nella
zona assiale;
2. topografia della zona assiale
- fast-spreaging ridge, assenza di una valle assiale sostituita da uno scudo fissurale centrale
(central shield volcano) con un rift sommitale (summit rift);
- slow-spreading ridge, presenza di una valle assiale delimitata da scarpate di faglia che
accomoda una serie di vulcani a scudo;
3. spessore crostale e subsidenza
- fast-spreading ridge, maggiore spessore crostale dovuto ai grandi volumi di magma eruttati che
causa la subsidenza del fondo marino;
- slow-spreading ridge, minore spessore crostale e dorsale in risalita;
4. presenza di una camera magmatica
- fast-spreading ridge, tipicamente presentano una camera magmatica;
- slow-spreading ridge, non si osservano camere magmatiche essendo caratterizzate da
fenomeni magmatici molto limitati (magma-starved);
5. modelli di accrezione
- fast-spreading ridge, accrezione simmetrica;
- slow-spreading ridge, accrezione asimmetrica.
A seconda della
velocità di espansione della dorsale si possono avere anche
diversi tipi di discontinuità.
RIFT CONTINENTALI
I rift continentali sono una tipologia di margini divergenti e rappresentano la fase incipiente della
separazione continentale.
- il rift est-africano (A, E, K), legato alla propagazione del rift oceanico nel continente;
- i rift del Baikal e del Reno (B e R) che sono legati a eventi di collisione;
- il rift Egeo (AG) è legato alla subduzione di crosta oceanica antica infatti il Mar Egeo (e il
Tirreno) non sono altro che bacini di retroarco risultanti dal risucchio della fossa;
- il sistema di rift del Basin and Range (BR) legato al collasso gravitazionale di crosta inspessita.
I rift continentali vengono suddivisi in due classi, a seconda della direzione delle forze in gioco:
2. rift attivi (o “attivati dal mantello”), generati da forze verticali dovute alla risalita mantellica che
causa la formazione di un duomo crostale soggetto ad erosione. Sono caratterizzati da grandi
volumi di rocce effusive.
1. narrow rifts (rift stretti), caratterizzati da litosfera fredda, spessa e resistente (Rift Est-Africano,
Reno e Baikal);
2. wide rifts (rift ampi), caratterizzati da litosfera calda, sottile e debole (rift del Mar Egeo, Basin and
Range);
3. core complex (complessi di nucleo), caratterizzati da litosfera estremamente sottile e debole
(sezione del Basin and Range nel Sud-Arizona).
L’estensione della litosfera è spiegata attraverso due modelli: 1. taglio puro, 2. taglio semplice.
1. modello domino;
2. modello rolling-hinge (o migration).
Il primo modello (domino) prevede, a partire da crosta indeformata, la formazione di un sistema di faglie
seguita dalla rotazione simultanea dei blocchi. Le faglie in superficie hanno una geometria ad alto angolo
che diventa a basso angolo in profondità. Si ha la presenza di faglie di diverse generazioni in cui quelle più
recenti tagliano le più antiche.
Il secondo modello (rolling-hinge) prevede una rotazione sequenziale dei blocchi e la conseguente
migrazione della cerniera del footwall.
Le faglie maestre scaricano la litosfera adiacente alla faglia causandone la risalita. Questo movimento è
facilitato anche dai sedimenti che si depositano durante l’evoluzione del rift (sin-tettonici) il cui peso causa
subsidenza che facilita e accentua la risalita del blocco di footwall.
N.B.: i sedimenti sin-tettonici hanno uno spessore maggiore verso la faglia maestra (se lo spessore è uguale
per tutta la sua lunghezza non è sin-tettonico).
La formazione dei fusi magmatici è diversa a seconda della tipologia del rift:
- rift attivi fusione per aumento di temperatura;
- rift passivi fusione per decompressione e risalita adiabatica.
Duomo etiope;
Duomo del Nyiragongo;
Duomo del Kenya,
importante perché qui si
incontrano il Western
rift ed il Kenya rift.
Le faglie che caratterizzano questo rift indicano un modello di
estensione asimmetrica. Infatti, la geometria delle faglie nella
zona del Malawi e del Tanganika mostrano la presenza di
semi-graben a polarità alternata con zone di overlapping e
faglie maestre e faglie sintetiche (arcuate in pianta e listriche
in sezione).
Le faglie più antiche si trovano in Tanganika e coinvolgono spessori crostali maggiori, mentre le faglie più
recenti si trovano nella zona dell’Afar e coinvolgono spessori crostali minori. L’Afar, infatti, è il braccio più
recente del rift est-africano che si è attivato nell’Eocene con un tasso di estensione medio di 0.5 cm/a.
Tra 15-12 Ma fa, il vulcanismo si estese a sud dell’area favorendo la formazione del Duomo del Kenya.
Tra 8-5 Ma fa si ebbe la formazione del Western Rift e del Rift del Malawi.
Fino ad arrivare alla situazione odierna con la formazione del Lago Victoria sul Duomo del Kenya.
Il Golfo di Suez è caratterizzato da un semi-graben un’estesa serie di faglie listriche a polarità opposta che
sono più sviluppate nella zona a sud. Anche il sollevamento aumenta verso sud, in particolare sul lato est
del rift (Sinai) raggiunge i 2 km mentre sul lato ovest (deserto egiziano orientale) raggiunge circa 1 km.
Nella storia evolutiva del sistema del Mar Rosso si distinguono due importanti subsidenze che
corrispondono ad accelerazioni nell’estensione:
Questi due eventi si riferiscono principalmente all’evoluzione del Golfo di Suez meridionale.
La prima subsidenza indica l’inizio dell’apertura del Mar Rosso che prosegue nella seconda fase
caratterizzata da uno stretching più intenso che porta all’oceanizzazione.
L’anomalia in aria libera del Mar Rosso settentrionale può essere scomposta in due componenti: una ad alta
frequenza, costituita da una serie di oscillazioni che indicano la presenza di blocchi fagliati/dicchi
sovraimposti ad un duomo regionale rappresentato dalla componente a bassa frequenza.
1. taglio puro;
2. taglio semplice.
Tra 20-17 Ma fa Arabia inizia ad allontanarsi da Nubia formando un rift continentale (Golfo di Suez, S).
Tra 17-7 Ma fa l’estensione del Mar Rosso (R) accelera rispetto a quella del Golfo di Suez, per cui Arabia si
allontana da Sinai e si genera una faglia trascorrente nel Golfo di Aqaba (che termina in Anatolia), la faglia
del Mar Morto (A).
Tra 7-0 Ma fa l’estensione del Mar Rosso prende il sopravvento, ma il Golfo di Suez continua ancora ad
estendersi anche se ad una velocità molto minore.
WIDE RIFT: BASIN AND RANGE
La prima fase estensionale (miocenica) è caratterizzata dalla presenza di faglie normali a basso angolo (circa
10°) che sono state ruotate insieme ai blocchi fagliati. Questi eventi sono particolarmente evidenti nel
settore di Yerington (Nevada) in cui si osservano faglie normali a basso angolo tagliate da faglie normali ad
alto angolo. In particolare 17Ma (Miocene inferiore) si formano le prime faglie normali ad alto angolo e
inizia la rotazione dei blocchi fagliati. Tra 17-11Ma (Miocene medio) si attivano nuove faglie normali ad alto
angolo (che tagliano quelle antiche a basso angolo) a causa dell’impossibilità di ulteriori rotazioni dei
blocchi fagliati.
Durante la fase miocenica il processo di rotazione è stato localmente talmente estremo arrivando
all’esumazione del nucleo metamorfico con la conseguente formazione dei metamorphic core complex, nei
quali si radicano le faglie estensionali.
Queste strutture consistono in un basamento metamorfico a forma di nucleo (core) e da una copertura
metamorfica separate da uno scollamento caratterizzato da un fabric milonitico (brecce milonitiche). I MCC
sono il risultato di una estensione per taglio semplice di una crosta calda. Nella zona di massima estensione
le faglie normali a basso angolo generano uno scarico a causa del quale il materiale sottostante tende a
risalire (per risalita isostatica) esumando la crosta inferiore.
La prima fase evolutiva (miocenica) è caratterizzata da vulcanismo esplosivo con prevalenza di tufi,
subordinate lave intermedie e sialiche e pochi sedimenti.
Considerando entrambe le fasi evolutive, si è avuta un’estensione totale che va dai 60 ai 300 km con un
tasso di 1-5 cm/a.
Nel Paleozoico l’attuale zona del Basin and Range era un margine continentale passivo che fronteggiava
l’oceano di Farallon (attuale Pacifico). Questo margine passivo è stato inspessito durante i processi
orogenici mesozoici, ad esempio la formazione della catena del Nevada (Nevadaplano*). Inizialmente tale
catena era molto elevata e, quindi, in disequilibrio. Per ritornare alle condizioni di equilibrio ha subito un
abbassamento attraverso l’estensione, dopodiché si è avuta la formazione della Moho orizzontale e dei
MCC.
*Dove attualmente si estende il Basin and Range, nell’Eocene (35 Ma) esisteva un altopiano, il
Nevadaplano, che è stato successivamente smembrato giungendo alla configurazione attuale.
Rappresentano la transizione tra crosta oceanica e continentale ad opera di un rift e sono localizzati
principalmente nell’oceano Artico, Atlantico, Indiano ed in Australia.
1. fattori tettonici;
2. fattori termici.
In seguito alla subsidenza tettonica, questo processo continua come conseguenza del raffreddamento del
limite litosfera-astenosfera (subsidenza termica).
In base alla natura della crosta di transizione, si distinguono due tipi di margini passivi:
Del primo gruppo (nVPM) fanno parte due tipologie di margini passivi:
1. sediment-rich;
2. sediment-starved.
I primi sono caratterizzati da strati sedimentari anche chilometrici. Durante la fase di rifting il tasso di
estensione è maggiore dell’apporto dei sedimenti, per cui la crescita è limitata o assente, mentre durante la
fase di drifting vi è un grosso accumulo di sedimenti.
I secondi sono poveri in sedimenti che si accumulano direttamente sul basamento fortemente assottigliato
da faglie listriche.
Del secondo gruppo (VPM), invece, fanno parte i margini volcanic-rich caratterizzati, oltre che da sedimenti
clastici anche da sedimenti vulcanici.
In genere i margini passivi sono asimmetrici e a seconda di dove immerge la faglia listrica i margini di upper
e lower-plate si trovano in posizioni diverse:
- i margini lower-plate si trovano a letto della faglia (cioè la faglia si trova a tetto);
- i margini upper-plate si trovano a tetto della faglia (cioè la faglia si trova a letto).
Nei margini lower-plate vi è una risalita della Moho e della base della litosfera e si ha la formazione di
crosta oceanica. Di conseguenza il margine di lower-plate è molto assottigliato. Si hanno detachment più
antichi e abbondanti e lo spartiacque si trova nella zona interna.
Al contrario, nei margini upper-plate non vi è assottigliamento e si hanno pochi detchment recenti. Lo
spartiacque, invece, si trova presso la costa.
Questi due tipi di margini di alternano, si parla di alternanza e segmentazione dei margini asimmetrici, e
sono separati da faglie di trasferimento.