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Il Coraggio della Fede

Io ho fatto ormai una scelta di campo precisa, e ne sono


felicissima..... Io credo che Dio si sia incarnato in Gesù, che sia
morto e risorto; sono una cattolica praticante, non una seguace
della New Age. La quale, comunque, è una spia del bisogno di
sacro che ha la gente, e dovrebbe, piuttosto, far riflettere i preti:
se tante persone finiscono in certe sette o in certi movimenti,
forse è anche perchè la Chiesa non sempre riesce a rispondere
alla domanda di soprannaturale. A volte, mi pare si insiste
troppo sull'aspetto dell'etica, rischiando di far apparire il
cristianesimo come una "gabbia" di precetti, e non piuttosto per
quel messaggio di profonda liberazione che è. Solo chi vive la
fede sperimenta quanta pace venga dal rispetto della legge di
Dio. Ma prima, appunto, bisogna annunciare la fede, e poi la
morale.
Io sono convinta che, se è vero che in tutte le religioni
c'è un germe di verità, è anche vero che il massimo della Verità
è l'Incarnazione... Io credo che l'annuncio cristiano vada fatto
partendo dal senso religioso che esiste in ciascuna persona...
Sono dodici anni che pratico le arti marziali, per me
sono molto importanti. Mi rendo conto che sia difficile far
capire, a chi non le conosce, che cosa c'entrino con la
riflessione, con l'equilibrio interiore e anche con la preghiera.
Uno pensa: son solo calci e pugni. Invece le arti marziali, se
fatte bene, educano alla conoscenza di sè stessi e al rapporto con
la trascendenza. Richiedono una grandissima pazienza: pensate
solo a quel ripetere, infinite volte e lentissimamente, lo stesso
gesto. Ci vuole una grande umiltà. E penso che, senza questa
educazione, non avrei potuto scrivere quello che ho scritto...
Ne sono convinta: la Rivelazione ci è "data". Si tratta
però di mettersi nella disposizione di accoglierla. La Gnosi non
c'entra niente col cristianesimo. So benissimo che in una
prospettiva cristiana non è il sapiente, l'intellettuale, il dotto ad
avere il privilegio dell'esperienza mistica. Privilegio che,
semmai, spetta ai semplici. Sono stata, quest'anno, a Lourdes. In
viaggio leggevo Lourdes, cronache di un mistero, il libro di
Renè Laurentin che riporta gli interrogatori a cui fu sottoposta
Berbadette Soubirous, un'analfabeta semideficente per il
"mondo", tiene testa alle sottigliezze teologiche che le vengono
contestate.
Una sera ero davanti alla grotta. Avevo al mio fianco un
contadino dell'Italia centrale, un uomo che diceva di essere "un
duro". A un certo punto mi ha detto: "Sa una cosa? Quì succede
qualcosa di strano, quì ci si ammorbidisce". La trovo, nella sua
semplicità, una definizione straordinaria...
Se i critici mi stroncano, non me ne importa nulla. Per
loro l'equazione è questa: se un romanzo piace alla gente, vuol
dire che è brutto. Davvero singolare il disprezzo per il "popolo"
di questi intellettuali che si dicono, quasi tutti, di "sinistra". Il
fatto è che l'intellettuale è troppo orgoglioso della sua
intelligenza, pensa di essere padrone della propria vita e del
proprio destino, non accetta l'idea di essere salvato da qualcun
Altro. Ciò che ha dato più fastidio in Anima Mundi è proprio il
fatto che la protagonista sia una suora, cioè l'essere più
disprezzato da certa intellighentzia, e che questa suora sia
simbolo della Grazia, cioè di una salvezza che arriva "dal di
fuori", e non da noi...
Per me è giunto il tempo della solitudine e del silenzio.
Per molto tempo non ci saranno altri romanzi... Ho una vita
molto ricca umanamente, sono felice, e non ho la nevrosi di
scrivere. Lo farò quando sentirò di avere qualcosa di importante
da dire. Ma per poter raccontare, bisogna prima aver vissuto.

Susanna Tamaro
(Corriere della Sera- 29/10/97)

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