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E-Grammatica Fonologia, Gli accenti

Quando l'accento è consigliato


L'uso dell'accento grafico è consigliato e facoltativo nei seguenti casi:
• quando è utile per distinguere le parole omografe,
come ambìto e àmbito, àgito e agitò, e così
via (in queste parole, comunque, l'accento può
anche mancare perché il loro significato è
intuibile dal contesto della frase);
• nei plurali dei nomi in -io, per distinguerli dai
plurali di altri nomi simili per grafia ma di diverso
significato. Esempio: prìncipi (plurale di
principe) e princìpi (plurale di principio);
• ogni volta che si vuole indicare con esattezza la
pronuncia di una "parola difficile", perché rara o
poco usata. Esempio: apòcope, metonìmia, e
così via.

Quando non si usa l'accento


È più facile dire quando si usa che quando non si usa l'accento. In generale, non si usa sui monosillabi,
tranne quelli con una doppia funzione grammaticale. Inoltre:
 Su qui e su qua l'accento non va, in quanto hanno un unico significato
Bisogna poi fare attenzione a non mettere l'accento dove ci vuole l'apostrofo
 Su fa, va, sta non occorre l'accento. Ci sono solo dei casi in cui occorre l'apostrofo, come
nell'imperativo monosillabico: Fa'!, Va'!, Sta'! da Fai!, Vai!, Stai!
 Su è senza accento, anche se giù ha l'accento.

C. Graziani, V. Paiano, P. Pippia, F. Soracco - 36 - © Garamond 2009

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