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CANTO 17
GERIONE
La fiera con la coda aguzza è Gerione, che impersonifica la frode. Egli rappresenta una
sorta di dragone apocalittico che devasta città ed eserciti innalzandosi e impesta tutto
l’inferno con il suo tremendo fetore.
La sua faccia era d’uomo, il corpo di serpente con punta di scorpione.
Dante vede tre usurai che piangono dal dolore e stanno seduti lungo l’argine del fiume, sotto
la pioggia di fuoco.
Dante vede i visi degli usurai ma non riconosce nessuno.
Dante vede che dai loro colli pende una borsa che riporta gli stemmi delle loro casate: l’oca,
il leone e la scrofa, quindi erano due fiorentini e un padovano.
Un dannato si rivolge a Dante in un modo abbastanza scurrile.
Dante ha paura di mettere nei guai la sua guida e, per questo motivo, ritorna indietro.
Quando torna vede Virgilio sulla schiena di Gerione il quale lo invita a salire anche lui. In
questo momento Dante è molto preoccupato e vorrebbe abbracciare Virgilio, ma non osa
chiederglielo. Virgilio, che però coglie lo stato d’animo del poeta, lo abbraccia di sua
iniziativa.
Inizia così la lenta discesa infernale.
Arrivati nel cerchio successivo Gerione scarica i due passeggeri e riparte velocemente.
Dante non se la prende più solo con Firenze→ Toscana, Italia e Impero portano la corruzione
nel mondo
CANTO 17(2)
USURAI: siamo al confine tra due zone infernali→ tra i violenti e i fraudolenti
C’è un baratro, ci sono i violenti contro l’arte (usuari) che si difendono dalle fiammo come
cani morsi dagli insetti.
Dante se la prende con coloro che hanno preso i soldi e si comportano come degli animali
Gerione è un usuraio.
Le ali non vengono citate da Dante. Forse, in questo suo corpo c’è una reminiscenza
dell’apocalisse o dell’acuste dell’apocalisse. La prof pensa che Dante sia un uomo del
Medioevo e ci si diverte alla creazione di creature. Dante non aveva in mente di comporre
tutto. Per il medioevo era semplice spiegare un concetto attraverso più componenti (più
animali) creazione di una figura simbolica di sua invenzione.
Inventare che un bel giorno si guarda dal panorama e immaginarsi di vedere un mostro
poche deve essere l’immagine della società. 1) capire i mali che affliggono la società.
2)provare a dare dei volti.
Come sono messi gli usurai hanno trattato male. Secondo la tradizione cristiana era un
peccato arricchirsi con gli interessi. Quando Firenze diventa ricca con i borghesi gli ebrei
iniziarono a diventare usurai, hanno una religione diversa rispetto ai cristiani odio raziale
e popolo avido. Estremamente legati ai beni materiali. I tre usurai sono tutti di famiglia nobile
che guardano la loro sacca contenente soldi
10 sacche→10 volge. Nella frode ci si distingue e non tutti vengono puniti nello stesso modo.
Gerione è arrivato. Dante e Virgilio iniziano a camminare e guardano sotto tutti i ponti in cui
passano.
1° volgia: ruffiani (coloro che hanno venduto una persona) e seduttori (usare il proprio
carisma e costringere a comportarsi secondo la loro volontà)
CANTO 19
Simoniaci→ hanno fatto mercato dei beni ecclesiastici (da parte del clero). Problemi del
tempo. Mercanteggiato beni spirituali vendendoli.
Simoniaci→ Simone: è passato alla storia come il Simon-mago. Negli atti degli apostoli,
Simone dice che lui può fare magie, ma gli apostoli dicono che ci non può essere messo in
vendita il potere di fare magie. Vuole dimostrare che anche lui è in grado di compiere grandi
imprese. Si getta dalla rupe, credendo e dimostrando che potesse volare.
I simoniaci sono messi a testa in giù. → per rievocare il volo di Simon-mago e per ricordare
che loro hanno vissuto con i valori al rovescio.
I piedi sono fuori, e vengono bruciati dalle fiammelle→ indica che sono stati guidati non tanto
dallo spirito santo, ma dall’attaccamento ai beni terreni. Dato che non si son fatti guidare
dallo spirito santo, allora adesso sono costretti a rimanerci attaccati. Così come si sono
fregati dello spirito santo, dopo la morte sono attaccati alla fiammella.
Chi incontra Dante? Nicolò III, che pensa che si trovi difronte a Bonifacio VIII che è un
simoniaco. Dante dice che non è un simoniaco e Bonifacio VIII. Quest’ultimo è ancora vivo,
è corrotto, lo ha condotto all’esilio.
Chi sono i simoniaci, perché sono puniti in questo modo, perché viene nominato Bonifacio
VIII?
CANTO XXVI
Versi cerniera una serie di canti che sono collegati e sono a catena. A livello letterario,
questo canto ha colpito tantissimo. I romantici in particolare, un movimento culturale in cui
si esaltano le forze interiori degli uomini. La figura di Ulisse verrà rilanciata. Primo Levi,
aveva sentito la necessità di tirare fuori l’Ulisse e capisce il significato di “misi me”. Quando
Dante scopre che c’è Ulisse nella fiammella con Dudone, Dante vuole scoprire a tutti costi
come muore e→ vuole parlargli.
Vigilio dice a Dante di stare zitto perché fa da mediazione tra greci e romani, per la lingua.
Barzelletta dei cancelli →
Lingua di fuoco, lingua che parla, la fiammella fa fatica a parlare. È faticoso riconquistare la
capacità di parlare. Ulisse sta vivendo la sproporzione forte tra la sua vita →disagio che c’è
dentro e la concretezza dello scoglietto. I vizi umani del valore → conoscenza (che cosa
vuole Ulisse? A conoscenza del mistero per scegliere quello che è giusto e quello che è
sbagliato). Ardore che costruisce e non distrugge, viene su tutto e Ulisse decide di partire.
Dentro la barchetta c’è tutta l’umanità→ sproporzione tra ciò che ha e quello che vuole
conquistare.
Mambrini aveva detto che l’amico ti fa vivere all’altezza del tuo desiderio. Amici che sono
disposti al rischio.
Inizia il viaggio → hanno fatto il giro del Mediterraneo e hanno visto tutto il mondo conosciuto
per adesso. I compagni sono al 29esimo cancello, sono stanchi e sono vecchi. Ciò non basta
ancora: non sanno se proseguire oppure fermarsi e tornare indietro. Ulisse fa un discorso
che lo ha reso famoso nella letteratura.
“oh frati”→ Ulisse si sente fratello dei suoi compagni, che lega al di là di tutto, sono fatti della
stessa sostanza perché hanno fatto tante esperienze assieme. “siete arrivati in occidente
dopo 482994 fatiche, siamo vecchi, non potete negarvi di vedere quello che c’è dopo il
sole→ Ci manca poco, facciamo lo sforzo, considerate la radice, considerate ciò che c’è nel
DNA, non fate una scemenza. Gli uomini sono fatti per seguire la virtù e la conoscenza!”
Le ultime parole delle cantiche erano importantissime. La parola finale è stelle escono
dall’inferno e tornano alla luce del sole. Dante si è purificato, poi ha visto Dio e ha visto il
mistero che ha realizzato tutto. Desiderio ha dentro la parola stelle etimologicamente
centra con le stelle “riguarda le stelle”. Il destino di felicità per cui siamo fatti. Matisse
raffigura Icaro accerchiato dalle stelle (simbolo di desiderio). C’è un pallino rosso che
rappresenta il cuore. Matisse rende Icaro un uomo stilizzato che sta cercando di realizzare
i suoi desideri ed è come se fosse guidato dal suo cuore umano. Il desiderio era un problema
che Dante possiede.
Nel convivio Dante dice di prendere un bambino che desidera il latte, poi vuole la pappa, poi
la bistecca, i vestiti, la patente, ecc… quando si realizza qualcosa si è proiettati allo step
successivo. Sembra quasi di non riuscire ad arrivare mai (es. Montale→poesia sulla felicità).
Cresciamo con il desiderio non si arriva mai, non siamo mai soddisfatti. Dante prende
Ulisse per spiegare questo problema. Ulisse sembra essere l’eroe del desiderio. Per Dante
la conoscenza è il bene più prezioso. Ulisse come fa ad essere all’Inferno?
Catone si suicida per la libertà ed è messo come guardiano del purgatorio. Dio ci ha messo
questo dannato desiderio e poi quando lo raggiungiamo veniamo sprofondati.
Picciola → tutto sommato, per quando la sfida di Ulisse sia grandiosa, in realtà è piccolo, le
sfide grandi non sono proprio così.
Folle→ qualcosa di empio, che va oltre il desiderio di Dio. Anche Dante, a un certo punto
della sua vita si è trovato nella stessa situazione (come quando si era perso nella selva
oscura). “Miserere” abbi pietà della mia piccolezza, ho bisogno di aiuto perché ne ho
bisogno. Dante dice che l’umiltà è la virtù che conduce alla felicità, a guardare la strada
giusta. Ulisse aveva un desiderio giusto, ma il mezzo con cui ci è arrivato non è giusto, non
è stato umile. Possiamo affermare che Ulisse è stato un superbo. C’è lo stesso giro di rime,
molto vicine (foto). Ci sono pochissime situazioni simili. Dante e Virgilio sono sbucati e si
apprestano a scalare la montagna. Arriva Catone che dice a Virgilio cosa sta facendo, Dante
è sporco, sta piangendo. Dante deve lavarsi la faccia perché è impresentabile. Virgilio lo
lava (simile al battesimo) e gli mette un giunco (molto flessibile e simbolo di umiltà, non
perdendo la sua identità). Dante, per poter proseguire il viaggio, deve compiere un gesto di
umiltà.
APPROFONDIMENTO DEGLI ULTIMI CANTI
LA COMMEDIA CI VUOLE RACCONTARE CHE LA VITA DELL’UOMO è UN DESIDERIO,
TENSIONE
Il problema che Dante ha in testa non è tanto l’aldilà, ma avere una risposta. C’è qualcosa
che tiene su tutto? Dante, più che qualcosa da insegnarci, ha qualcosa da proporci, un
CANTO 33
Ugolino della Berardesca = conte di famiglia ghibellina che si allea con il suo genero per far
prevalere la sua parte guelfa a Pisa
Dopo la Battaglia della meloria contro i genovesi, diventa podestà di Pisa
Dopo l’alleanza con Genova di Ugolino i ghibellini pisani insorgono con l’arcivescovo Ruggeri.
Ruggeri finge di proporre a Ugolino di tornare a Pisa per trovare un accordo ma in realtà lo tradisce
rinchiudendolo nella torre della fame.
CANTO 32
Nel cocito infernale due anime molto vicine, Ugolino racconta a Dante come lui e Ruggeri sono
morti (finzioni alcune) racconto ricco di suspance: sogno dei lupi rincordi dalle cagne, figli e nipoti
che nel sonno chiedono pane, la porta inchiodata nel momento in cui sarebbe dovuto arrivare il
cibo, la conta dei giorni, morte di tutti. Riferimenti lessicali al mangiare i figli (VERSO AMBIGUO).
vv. 79 O Pisa (apostrofe) vergogna degli italiani (perifrasi) dato che i nemici vicini si mettono
troppo a punirti si muovano e ostruiscano la foce dell’arno così che ogni tuo abitante muoia
(crudeltà di Dante)
Tebe= simbolo lotte fratricide (antigone) o forse Pisa aveva origine tebane (opzione meno
probabile)
Dante e Virgilio proseguono il viaggio tra le anime incastrate nel ghiaccio, qui le anime non sono
dritte ma sdraiate (le lacrime è come se, non potendo uscire, si ghiaccino nella testa). Dante sente
del vento e si stupisce perché nell’inferno non ci sono condizioni meteorologi che e Virgilio gli dice
che più avanti vedrà la ragione (=Lucifero, figura gigantesca con tre facce, ognuna possiede delle
ali che mantiene congelato il cocito). Un’anima chiede ai due di togliergli un velo di ghiaccio per
poter parlare. Dante furbo se tu mi dici chi sei io ti libererò, se non lo farò andrò nella fossa del
cocito (Dante è crudele e falso ma può farlo perché è nell’Inferno). Il personaggio è frate Alberigo
(= un frate gaudente, milizia spirituale, inganna i suoi parenti, traditore degli ospiti). Dattero per
fico = pan per focaccia (dice di ricevere una colpa più grande della sua colpa) Dante sentendo
questa risposta rimane stupito perché pensava fosse vivo, infatti lui dice che in realtà il suo corpo è
ancora vivo, gli spiega che l’anima può finire lì anche prima della morte corporea (Tolomea). Frate
Alberigo, finché tu mi tolga le lacrime, il suo corpo è sotratto da un demonio e lui è lì. Questa
punizione è inventata da Dante, non ha nessun fondamento teologico probabilmente per
CANTO 34: GIUDECCA (TRADITORI DEI BENEFATTORI) = ULTIMA PARTE DELL’INFERNO, I DANNATI
SONO TUTTI GHIACCIATI E NON POSSONO PARLARE, PUNITI CON L’ASSENZA DI RELAZIONE,
POSSONO MUOVERE SOLO GLI OCCHI
Vista di Lucifero (=parodia della trinità) che viene scambiato da Dante per un mulino, fissità, non si
può muovere. Nelle 3 bocche ci sono in centro Giuda con la testa nella sua bocca e nel frattempo
viene squartato dalle sue unghie, nelle altre due vengono strangolati Bruto e Cassio (= sistema
crocefissione, simmetria). Lucifero non li degna di uno sguardo, piange e strangola i peccatori.
Scendono sui suoi peli e si ritrovano nella Natural Burella la grotta che si era formata dalla caduta
di Lucifero, canale di sfogo del Letè che ha scalmanato un percorso che i due percorrono a ritroso
sbucando dall’altra parte dell’ emisfero (purgatorio). VERO MESSAGGIO DELL’INFERNO = DAL
MALE SI PUO’ USCIRE