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INDICE
1. Generalità sulle metodologie di monitoraggio tecnico pag. 4
1.1. Il Monitoraggio Tecnico del Fotovoltaico pag. 5
Parametri e grandezze oggetto del monitoraggio
Architettura del sistema di monitoraggio
I sensori 2
Caratteristiche dei software di controllo ed elaborazione dei dati
1.2. Il Monitoraggio Tecnico degli impianti alimentati a Biogas pag. 14
Parametri e grandezze oggetto del monitoraggio
Architettura del sistema di monitoraggio
I sensori
1.3. Il Monitoraggio Tecnico degli impianti Eolici pag. 16
Parametri e grandezze oggetto del monitoraggio
Architettura del sistema di monitoraggio
I sensori (la torre anemometrica)
Caratteristiche dei software di controllo ed elaborazione dei dati
3. Conclusioni pag. 23
Questo Speciale Tecnico di QualEnergia.it è stato curato da Protos SpA. Attraverso la propria
Business Unit Energy&Power, Protos fornisce, principalmente agli Istituti Finanziari e agli
Investitori, il supporto necessario per la valutazione dei rischi tecnici connessi alle fasi di
Sviluppo, Finanziamento, Costruzione, Avviamento, Gestione e Dismissione di Impianti per la
produzione/conversione di energia, attraverso la dettagliata analisi degli aspetti progettuali,
tecnologici, autorizzativi, contrattuali, assicurativi, amministrativi ed economico-finanziari, in
relazione alle best-practice ingegneristiche specifiche del mercato in cui le iniziative da
analizzare si collocano.
Il monitoraggio della fase di gestione, dunque, rientra tra le attività consolidate che Protos
fornisce ai propri clienti, monitorando ad oggi un portafoglio di progetti composto da circa 300
impianti (fotovoltaici, eolici e biomassa/biogas) per un installato totale pari a circa 1,1 GW.
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Riflessione Perdite per effetto joule Rendimento di Rendimento di trasformazione
Ombreggiamento su cavi e quadri elettrici conversione statica Perdite per trasporto energia elettrica
Sporcamento Consumi servizi ausiliari
Scostamento dalla STC
Mismatching
Dove:
Eca è l’energia prodotta dal lato corrente alternata (Wh)
Pn è la potenza nominale del generatore FV (W)
Hi è l’irraggiamento rilevato sul piano dei moduli (Wh/m2)
Gstc è l’irraggiamento in condizioni standard, quantificato in 1.000 W/m 2
La stessa Norma CEI 82-25 prevede la possibilità di correggere gli effetti della
temperatura sulle performance, quando le celle FV raggiungono la temperatura
superficiale di 40°C, applicando la seguente correzione alla potenza di picco:
( ) ⁄
Dove:
Tcel è la temperatura misurata sulla superficie della cella FV (°C);
è il coefficiente di perdita in temperatura caratteristica del modulo FV
utilizzato (%/°C).
Disponibilità Tecnica
La Disponibilità Tecnica, definita come il rapporto tra la potenza indisponibile pesata con
l’irraggiamento occorso nel periodo nel quale è avvenuta l’indisponibilità e la potenza
nominale dell’impianto, è un altro indice prestazionale comunemente utilizzato per
valutare la produzione raggiunta dall’impianto in uno specifico periodo di esercizio.
La Disponibilità Tecnica rappresenta la percentuale di potenza installata effettivamente
in esercizio in un dato periodo ed è comunemente utilizzata, assieme al PR, per valutare
la capacità produttiva raggiunta dall’impianto fotovoltaico durante l’anno di esercizio.
Le comuni pratiche di mercato considerano il Performance Ratio e la Disponibilità
Tecnica come parametri di riferimento utilizzati nella contrattualistica (Costruzione e 7
Manutenzione) per definire i livelli di producibilità raggiungibili dall’impianto e garantiti
durante il suo ciclo di vita.
La riuscita economica dei progetti è strettamente connessa al raggiungimento della
produzione attesa, che rappresenta il principale indicatore di successo del progetto e,
come tale, è normalmente soggetto ad un sistema di garanzie e penali economiche a
carico dell’appaltatore e/o del gestore.
La comune pratica di mercato, prevede che la costruzione degli impianti FV sia soggetta
a garanzia contrattuali relative alle performance minime garantite, il cui mancato
raggiungimento comporta normalmente il pagamento di penali compensative a carico
dell’Appaltatore (EPC) a risarcimento dei danni economici derivanti dalla mancata
performance.
Il mancato raggiungimento della disponibilità tecnica, al quale corrisponde
immancabilmente un riduzione dell’energia prodotta, viene normalmente risarcito
dall’Operatore (O&M), il quale è responsabile dell’operatività dell’impianto.
Nel caso di impianti FV di dimensioni tali da essere richiesta una garanzia di performance
minima annua è quindi indispensabile disporre di un sistema di supervisione in grado di
monitorare almeno il set minimo di parametri necessario al calcolo degli indici
prestazionali oggetto di eventuale garanzia/penale/ecc.
Disporre di un monitoraggio accurato è comunque auspicabile, in quanto resta questo il
principale strumento di controllo, attraverso il quale Committenza e
Appaltatore/Gestore possono verificare il raggiungimento delle prestazioni attese per il
progetto.
Le soluzioni attualmente disponibili sul mercato possono essere distinte tra sistemi
integrati con il gruppo di conversione e sistemi realizzati ad hoc.
I sistemi integrati con il gruppo di conversione e con le string-box dimostrano
normalmente una maggiore stabilità di funzionamento, grazie alla compatibilità tra i vari
dispositivi e i software; tuttavia, spesso tali sistemi risultano scarsamente flessibili e
personalizzabili e per tale motivo non si adattano alle peculiarità strutturali dei grandi
impianti fotovoltaici.
Grandezze corrente
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String Box
continua
Sezionatore CC
(V,I)
Grandezze meteo
Sezionatore AC
(Irr, Tamb,Tmod)
Sistema di monitoraggio
Utenze Ausiliarie
Network
Monitoraggio
Grandezza
Necessario Opzionale
2
Irraggiamento sul piano dei Moduli (W/m ) X
Temperatura di Cella (°C) X
Temperatura Ambiente (°C) X
di stringa X
Grandezze elettriche (V, I, P) ingresso inverter X
uscita inverter X
9
prodotta uscita inverter X
Energia elettrica (Wh) immessa in rete X
autoconsumi X
string box X
Segnali di errore Inverter X
quadri elettrici X
I sensori
Il monitoraggio del corretto funzionamento e delle performance degli impianti FV
necessita della misura delle grandezze meteorologiche nel sito dell’impianto
(irraggiamento solare, temperatura e velocità/direzione del vento).
I sensori d’irraggiamento
Lo scopo della misura dell’irraggiamento è quello di confrontare la risorsa solare
disponibile con l’output dell’impianto, al fine di verificarne la capacità di convertire
l’energia solare in elettricità e quindi valutarne le performance.
L’irraggiamento viene normalmente misurato mediante l’utilizzo di piranometri, anche 10
se in alcuni casi viene proposto l’utilizzo di celle di riferimento che, come meglio
descritto in seguito, risultano però adatte al monitoraggio diagnostico dell’impianto ma
meno adatte per la valutazione delle performance.
Il piranometro - La misura dell’irraggiamento mediante
l’utilizzo dei piranometri viene normato dalla Norma IEC
61724 e viene normalmente considerata uno standard
nelle analisi delle performance di impianti fotovoltaici
sottoposti a valutazione finalizzata al finanziamento del
progetto.
I piranometri sono dei sensori che misurano
l’irraggiamento come differenza di temperatura tra
superfici irraggiate utilizzando il principio delle termopile,
e vengono classificati in base alla precisione della misura
secondo le seguenti categorie definite dalla norma ISO9060:
Confronto tra i sensori - Il sensore di irraggiamento deve essere scelto in base al tipo di
monitoraggio che si intende effettuare. La corretta misura dell’irraggiamento, al fine
della valutazione delle performance d’impianto, non può difatti prescindere dalla
capacità del sensore di misurare tutta l’energia solare disponibile; tuttavia, quando il
monitoraggio viene effettuato principalmente per scopi diagnostici, un sensore
maggiormente prestante dal punto di vista della velocità di risposta può essere
preferibile ad un dispositivo più sensibile ma affetto da maggior inerzia.
Nella tabella seguente vengono messe a confronto le due principali famiglie di sensori di
irraggiamento solare, mettendo in evidenza le principali caratteristiche di entrambe:
il piranometro può
Irraggiamento globale su misurare irraggiamento su
non misurabile misurabile
piano orizzontale piano orizzontale ed
inclinato
12
Altri Sensori - La temperatura ambiente e della superficie dei moduli viene misurata
attraverso sensori di tipo termo resistenze (PT100) o assimilabili, la cui tecnologia è
ormai consolidata da diversi anni e comunemente utilizzata in ambito industriale.
I sensori di temperatura utilizzati in ambito fotovoltaico rispondono tipicamente agli
standard di qualità e di affidabilità tipici del monitoraggio dei processi industriali e
dispongono di caratteristiche simili.
La velocità e la direzione del vento, pur non essendo parametri che influiscono
direttamente sulla performance degli impianti FV (se non per gli effetti di trasporto delle
masse d’aria sulla superficie dei moduli che migliora la dissipazione della temperatura)
vengono monitorati sugli impianti FV dotati di inseguitori solari (tracker), così da rilevare
eventuali situazioni di pericolo per l’impianto e attivare le procedure per la messa in
sicurezza.
Per questo tipo di rilevazioni vengono tipicamente utilizzati anemometri meccanici
installati direttamente in campo.
14
I sensori
I sensori utilizzati per la misura delle grandezze elettriche e del monitoraggio ed
azionamento dei dispositivi elettromeccanici presenti in un impianto alimentato a
biogas rientrano tra le tecnologie normalmente utilizzate negli azionamenti industriali.
Il monitoraggio del processo di digestione prevede, invece, l’utilizzo di diverse sonde per
l’acquisizione dei dati relativi a temperatura di processo, pH, potenziale Redox, ecc.
Misura delle temperature
Affinché il processo di digestione anaerobica mantenga la corretta efficienza, la
temperatura di processo deve essere manutenuta costante con variazioni contenute
entro ± 1°C; pertanto, le sonde di temperatura dovranno disporre di un livello di
precisione adeguato.
Generatore
Sistema di
Transformatore orientamento
BT/MT
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I dati provenienti dai singoli dispositivi vengono quindi raccolti (tramite un ulteriore
sistema SCADA) in un server centralizzato, utilizzato per la gestione del parco eolico.
Lo standard di mercato vede l’attività di monitoraggio degli aerogeneratori appannaggio
dei fornitori delle macchine, i quali, grazie alle conoscenze specifiche delle tecnologie e
ai dati raccolti tramite gli SCADA, sono in grado di fornire ampie gamme di servizi di
Operation sulle turbine.
Qualora la gestione del parco (infrastruttura elettrica e sottostazione MT/AT) venga
svolta da un soggetto diverso dall’operatore degli aerogeneratori, il monitoraggio
dell’infrastruttura elettrica del parco (effettuata tramite lo SCADA centralizzato) sarà
compito del gestore del parco. 19
Fonte: IDNAMIC
Lo stesso dimensionamento della struttura portante sulla quale vengono installati gli
strumenti di misura è funzione della specificità della campagna di misure che si sta
effettuando e delle caratteristiche strutturali del parco eolico, ed è normato dalla
Norma IEC61400.
Anemometri
Gli strumenti utilizzati per la misura dell’intensità e della direzione del vento sono
tipicamente gli anemometri, i quali, in funzione della tecnologia di funzionamento, si
dividono in:
Anemometri meccanici di tipo a coppa - Gli anemometri meccanici principalmente
utilizzati per questo tipo di misure sono di tipo calibrato e classificati in termini di
precisione come First Class.
Il numero e il posizionamento di sensori posizionati sulla torre viene determinato in fase
di progettazione della stazione meteo al fine di captare correttamente la risorsa eolica
disponibile alla quota del mozzo degli aerogeneratori e alla quota minima (punto più in 20
basso del percorso della punta delle pale).
Anemometri sonici - La misura della risorsa eolica può essere inoltre effettuata
mediante anemometri di tipo sonico, che utilizzano tecnologie di tipo sonar (SODAR) o
laser (LIDAR). Questo tipo di strumentazione presenta il vantaggio della portabilità, in
quanto tali sistemi non necessitano di installazioni fisse e sono studiati per il
posizionamento a terra, permettendo la rilevazione del profilo anemologico fino ad
altitudini di 200 m.
Tuttavia, occorre evidenziare che ad oggi le tecnologie “tradizionali” sono ancora
preferite come riferimento, soprattutto in ambito di sistemi afferenti a progetti
finanziati.
Le stazioni meteo dispongono inoltre di sensori per la misura della temperatura
ambiente, dell’umidità e della pressione atmosferica, in quanto questi parametri
intervengono direttamente nella valutazione della risorsa eolica disponibile e della
producibilità attesa dall’impianto.
Il periodo Caso Base viene definito come annualità o semestri a partire dalla data
prevista dal Piano Economico come inizio del periodo di esercizio dell’impianto. Tale
periodo, che può risultare traslato rispetto al Periodo Contrattuale, prevede l’analisi dei
livelli prestazionali e il confronto dei risultati ottenuti con i valori attesi per il periodo.
I due periodi, potenzialmente non coerenti tra loro, a causa di diverse suddivisioni
dell’annualità o di diverse date di inizio periodo, che contratti e modelli finanziari
potrebbero considerare, vengono valutati separatamente e confrontati con i livelli
prestazionali previsti rispettivamente da contratti e modelli economici.
3. CONCLUSIONI
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