Tra coloro che interpretano con particolare sensibilità i
motivi ai quali si è accennato e che anticipano le istanze di rinnovamento degli Arcadi, occupano un posto di rilievo Gian Vincenzo Gravina e Francesco de Lemene (che, in maturità, tenderà a proporre argomenti dal tono moraleggiante e sentenzioso).
La data di nascita del movimento si fa risalire al 5 ottobre 1690, quando un gruppo di
intellettuali e scrittori in polemica con il "malgusto barocco", fonda a Roma l'Arcadia, un'Accademia Letteraria che costituisce per molti aspetti l'espressione più importante della poesia del '700.
I fondatori dell'Arcadia sono quattordici: Gian Vincenzo Gravina, Giambattista Felice
Zappi, Giovan Mario Crescimbeni, Lorenzo Magalatti, Vincenzo da Filicaia, Apostolo Zeno, Scipione Maffei, Ludovico Antonio Muratori, Giambattista Vico.
L'Arcadia si propone un rigido cerimoniale e dichiara la sua fedeltà alla tradizione
bucolica, rilevabile nel nome stesso, che è quello della mitica regione greca abitata da poeti-pastori; i soci assumono pseudonimi d'origine pastorale e il luogo di raduno viene chiamato Bosco Parrasio. L'Accademia ha come insegna la siringa