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Leggerai qui di seguito la descrizione di una banda di quartiere. Prova a dedurre da questa
descrizione la mappa delle relazioni di influenza all’interno del gruppo:
Chi è il leader?
Chi sono i suoi luogotenenti?
Come sono organizzati gerarchicamente gli altri membri della banda fra di loro e rispetto al
sotto-gruppo che detiene il comando?
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Sanguetta. come Rosario Bebè, ‘o Pappece e la Vedova, avevano il più basso status
all'interno del gruppo. Il Cocco aveva lo status più elevato, Totore e Micione avevano
molto prestigio ed influenza, e ricoprivano una posizione appena inferiore a quella del
Cocco.
Totore e Micione, che gestivano una sala da gioco, non potevano partecipare alle
riunioni così spesso come il Cocco; questo conferiva loro un certo prestigio: erano
‘uomini d'affari’, mentre gli altri erano soltanto ‘scrocconi’. Il Cocco, Totore e Micione
erano considerati dalle altre bande meglio degli altri membri del gruppo.
Tutti e tre erano celebri per la loro abilità nel discutere. Il Cocco, in particolare,
riusciva bene in tutte le discussioni.
Frengo aveva una posizione particolare: aveva poca influenza sugli altri e non era
seguito, ma era vicino al gruppo dei capi e li sosteneva sempre.
Se i capi non erano presenti, il gruppo si divideva in due fazioni opposte: gli amici di
Capa Ianca contro gli amici di Angioletto.
Quando c’era il leader, però, la situazione cambiava radicalmente. Il gruppo si
riunificava, la conversazione era generale e si passava subito all'azione. Se qualcuno
del gruppo iniziava un discorso si interrompeva quando il capo non ascoltava e
riprendeva quando aveva la sua attenzione di nuovo.
Le comunicazioni erano centrate sul leader ed a lui arrivavano tutte le confidenze ed i
problemi. Il leader era il più informato su quanto avveniva all’interno della banda.
Quando nasceva un litigio fra qualche membro della banda lui ne conosceva le cause
ed era nella posizione migliore per sedarlo, visto che ciascun contendente veniva a
proporgli la sua versione dei fatti ed a sollecitare il suo giudizio ed il suo arbitrato.
Di conseguenza il leader doveva essere fermo e giusto nei suoi giudizi sia con i suoi
amici più cari sia con gli altri membri del gruppo. Era lui che doveva prendere le
decisioni relative alle azioni della banda e tutti attendevano che lui le prendesse. Gli
altri potevano fare proposte, ma dovevano attendere la sua approvazione perché
l’azione fosse realizzata. Le decisioni quindi seguivano un percorso definito: il capo
progettava l'azione e ne parlava con i suoi ‘luogotenenti’. La posizione del leader
dipendeva dal valore riconosciuto delle sue decisioni. Era giusto quando le decisioni
erano tali che il gruppo le aspettava e le accettava. I membri ‘al fondo della scala’ del
prestigio potevano (sempre relativamente) deviare dalle norme con meno rischio. Il
capo non se lo poteva permettere.