Le avanguardie sono quei movimenti intellettuali-culturali, nati in europa con
lo scopo di ricercare una nuova arte. Nascono da una profonda esigenza di rinnovamento culturale. Gli artisti d'avanguardia sostenevano un'arte che esprimesse la rottura del passato e l'accelerazione verso la modernità.
L'insuccesso dei movimenti d'avanguardia fu dovuto alla forte contraddizione
che era alla base di ognuno di essi. I gruppi di avanguardie infatti disprezzavano il gusto della massa, del pubblico ma allo stesso tempo ricercavano in loro l'approvazione della loro arte e del loro pensiero.
Un esempio è il Futurismo:
Il movimento futurista nasce a Parigi il 20 febbraio 1909, quando Tommaso
Marinetti pubblica sul quotidiano "Le Figaro" il primo Manifesto futurista, che afferma la necessità di abolire i musei, le accademie e le biblioteche, in quanto istituzioni che intendono salvaguardare i valori tradizionali e del passato.
Questo movimento proponeva il rinnovamento di ogni cosa ed esaltava il
progresso, il culto della macchina e della velocità, la violenza e la guerra, rifiutava invece la tradizione. La nuova arte deve partire dal presente, dalla realtà industriale, deve capire e esaltare la bellezza della velocità e della macchina. La celebrazione del movimento induce a glorificare la guerra, la violenza e la forza, e a disprezzare la donna. Questo movimento è caratterizzato da uno sfrenato attivismo, anche per le ideologie nazionaliste. Il futurismo sostituisce alla logica del pensiero l'analogia, non una semplice analogia ma assimilando realtà diverse e lontanissime tra di loro. Il rifiuto della logica tradizionale porta alla distruzione della sintassi e alla frantumazione del verso.Tra i futuristi troviamo: Buzzi, Cavacchioli, Govoni e Palazzeschi.
In poche parole le avanguardie servono a sperimentare un modo
diverso di vivere e creare ma non di dire qualcosa di comprensibile.