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Perché insostenibile invisibilità dell’interprete?

Guerra di insulti, era importante capirli quindi c’erano gli interpreti.

Libro in due parti:

1) Storia interpreti fino ai giorni nostri


2) Mediazione linguistica e culturale

Nel momento in cui i primi popoli si incontravano era necessario l’interprete, poteva incontrarsi per motivi
commerciali o anche bellici. Le notizie sugli interpreti erano sempre frammentarie.

1100 ca Arabi in Sicilia, interpreti ebraici (madrelingua araba) e traduttori (quindi divulgatori di cultura).

Colombo si portò alcuni indigeni in Spagna, imparato lo spagnolo sarebbero divenuti interpreti nei prossimi
viaggi.

In generale poca fiducia nei confronti degli interpreti (capiscono cose che tu non capisci, tra l’altro spesso
erano dell’altro popolo), come fare? Luigi XV, avendo buoni rapporti col medio oriente, li fecero andare a
vivere a Costantinopoli e una volta acquisita una conoscenza abbastanza approfondita della lingua
(studiavano li stesso lingue orientali) venivano riportati in Francia dove lavoravano nella burocrazia. Il
problema della fiducia non si poneva perché erano francesi e stipendiati dalla Francia.

Prima guerra mondiale (primi passi della consecutiva)

Trattati di pace, si narra di persone capaci di interpretare in consecutiva anche un’ora di dialogo. (parlavano
un’ora e poi traducevano).

Fine anni 20, (primi passi simultanea, consolidamento consecutiva)

LBN Costruzione impianti per riunione a Ginevra WTO. Tuttavia non era fatta bene, per cui prese più piede
la consecutiva.

Processo di Norimberga (consolidamento simultanea)

Per motivi di tempo non si poteva ricorrere alla consecutiva con tanto di “cabine” (semplici cabine non
isolate in cui erano presenti anche gli altri, quindi doppio disturbo.)

II guerra mondiale

Tedesco parlante italiano “costretto” a fungere da interprete (senza alcuna conoscenza nel mestiere).

Discorso di 35m, dopo 10 non ricordava più niente … si è inventato tutto, o meglio, ha più meno capito
quello che voleva dire e gli ha ricostruito il discorso. Tuttavia oggi deontologicamente, non si può essere
infedeli rispetto alle parole, né ci si può rifiutare di tradurre, o peggio cambiare, il discorso perché contrario
alla propria etica DOPO aver accettato l’incarico.

Fino agli anni ’90 gli interpreti godevano di un alto status sociale.
Anni 98 turco-napoletano: disciplina sull’immigrazione e condizione dello straniera, legge innovativa (sulla
carta).

Condizione lavorativa mediatore linguistico - culturale:

interpreti tribunali: luogo delicato, si giudica la persona per furto, crimine, in gioco la sua vita/libertà. Lista
ufficiale nella quale ci si può iscrivere. Nel caso di lingue rare si fa affidamento a un semplice bilinguo, il
giudice se ne assume la responsabilità.

--- caso yara, intercettazione di lingua marocchina da tradurre, 15 interpreti sulla stessa frase … ---

Capita spesso che un processo vada a rilento per mancanza interpreti nella lingua o perché quelli che ci
sono si rifiutano. Stipendio medio: 4.50€ l’ora.

interprete di guerra

necessaria attestazione nulla osta sicurezza.

Interpreti che lavorano nel campo bellico, in questi casi oltre all’ambiente bellico, si rischia la vita anche
perché ci si inimica la popolazione locale. Secondo la legge è possibile chiedere asilo nel territorio dove
hanno lavorato.

- Denominazione: campo specifico in cui si lavora (traduttore, interprete, interprete giuridico…)


consulente tecnico d’ufficio nel campo civile; perito interprete e traduttore nel caso in cui lavori nel
campo penale.

Per interprete si intende qualunque persona che faccia una mediazione da una lingua all’altra sia orale
che scritta.

Mediatore culturale: straniero che si impegna a dialogare coi concittadini negli sbarchi o centri
d’accoglienza

- Formazione: come ci si può formare bene al pari di altre lingue in casi di lingue non scritte per
esempio? Università non riesce bene a dare la necessaria conoscenza.
- Retribuzione: il guadagno è minimo (9€ al giorno netti nel migliore dei casi), per tali ragioni spesso i
professionisti disertano le aule e vengono frequentate da “improvvisati”. Deve esistere per legge
una retribuzione degli interpreti, tuttavia tale legge si limitava a tale enunciato senza specificare
quanto né i requisiti per essere intesi tali.

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