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TESINA
Tutor: **********
Introduzione
Politiche linguistiche
Diventa difficile declinare gli esatti comportamenti educativi linguistici
all'interno del panorama delle scuole internazionali italiane. Di fatto, queste
differenziano da tutti gli altri tipi di istituti scolastici per alcune caratteristiche:
- composizione degli studenti: gli studenti non-italofoni (che non hanno
l'Italiano come L1) costituiscono la maggioranza dei ragazzi che studiano in queste
scuole. Invece, la maggioranza ha come L1 l'Inglese ma ci sono studenti di molte
nazionalità diverse. Si crea cosí un ambiente multilingue oltre che multiculturale. A
complicare questo micro-cosmo internazionale si aggiunge la caratteristica della
frequenza alla scuola che è diversa da quelle italiane in cui uno studente cambia
istituto ad ogni ciclo scolastico. Infatti, gli studenti che frequentano scuole
internazionali fanno spesso parte di una comunità specifica, che si sposta anche nel
mondo, ma che frequenta sin da piccoli quel genere di scuola. (bisognerebbe vedere le
percentuali di quanti rimangono e quanti di inseriscono a metà percorso). Se
consideriamo i ragazzi italiani che frequentano questo tipo di scuola essi sono:
persone che sin dall'asilo o prima elementare sono inseriti in contesto scolastico
bilingue, a casa parlano Italiano poichè non tutti i genitori conoscono l'Inglese, ma
spendono gran parte del loro tempo scuola (orari prolungati nel pomeriggio) in un
contesto in cui la prima lingua è l'Inglese. L'Italiano compare nella scuola solo dal
ciclo elementari.
- politiche linguistiche: dalla caratteristica sopra descritta deriva una
problematica comune, ovvero quale statuto linguistico affidare all'Italiano e/o
all'Inglese. Non é possibile quindi fare completo affidamento sulle definizioni di
immersione così come definite da Artigal e Lauren2. Infatti, le due lingue principali
acquistano statuto di LS a seconda della prospettiva che adottiamo di ciascuno
studente. Si deve però affermare che, l'Italiano ha uno spazio quantitativamente
inferiore all'Inglese poiché occupa meno del 50% del curricolo e dunque può essere
considerato LSV.
Insegnamento dell'Italiano
L'insegnamento dell'Italiano all'interno di questo istituto inizia con il primo
ciclo scolastico: il primo anno di elementari quindi all'età di 5/6 anni. La scuola
materna non prevede invece l'insegnamento della lingua territoriale poichè mira sin da
subito ad una educazione bilingue (con il presupposto che i bambini italiani parlano
Italiano a casa)3. I bambini sono cosí incoraggiati a sfruttare, inconsciamente, quei
processi di acquisizione che fanno leva sulla proprietà di interdipendenza tra L1 ed
L2. Questo può essere collegato con le teorie innatiste che affidano uguali processi
cognitivi di acquisizione linguistica sia alla lingua prima che alla lingua seconda o
straniera. Entro i 36 mesi, l'input linguistico deve essere autentico, comprensibile ed
elaborabile. Poiché, però, in un contesto di immersione non è solo necessario
l'immersione dal punto di vista quantitativo in L2 ma anche qualitativo, l'Italiano entra
nel curricolo scolastico in modo graduale facendo la sua prima apparizione in prima
elementare ed è così strutturato:
- 1a, 2a elem: 5 ore settimanali di Italiano
- 3,4,5a elem: 6 ore settimanali di Italiano4
5
Ho scelto di escludere da questo percorso altre forme di arte come scultura e architettura. Mi sono
concentrata solamente sulle rappresentazioni raffigurative (pittura, mosaico, affreschi ecc.) poichè esse
solo esplicitano il complesso rapporto tra significato e significante così importante all'apprendimento
linguistico.
6
"The intrinsic meaning of an abstract painting, as a peculiar form of visual articulation, lies mainly in
the integration of the visual elements, in its freedom from the imitation of nature and the philosophy
connected with it". (L.Moholy-Nagy, In Defense of Abstract Art, p. 74).
dell'immagine figurativa. (Infatti, già Comenio aveva progettato un'enciclopedia
basata principalmente su rapporto immagine-parola/lemma).
Infine, facendo riferimento anche alle indicazioni che si danno nel QCER, è
immediato il legame esistente tra competenza linguistica e contesto d'uso. Anche per
quanto riguarda i livelli europei, infatti, più la competenza linguistica aumenta e più
l'utente è in grado di utilizzarla in contesti a lui non familiari e di produrre
conversazioni astratte (programmi e desideri futuri, ipotesi, sogni ecc). Per quanto
riguarda il livello della classe-livello coinvolta in questa UD, questo è A2. Si insisterà
dunque su tutti quei descrittori utilizzati nel quadro per le quattro abilità, sapendo che
si deve insistere su di un contesto familiare, abitudinario e concreto.
Dunque, il mio percorso CLIL sarà organizzato su questa base e non in ordine
cronologico del quadro. Con ciò ecco il percorso da me ideato:
Arte in Italiano L2 per studenti della scuola media inferiore (6,7,8) con livello
Italiano A2.
mod. 1.2
CLIL ha come paradigma fondamentale il superamento della dicotomia tra DL
e DNL (presente di solito nell'approccio dell'insegnamento veicolare tradizionale).
Qui il focus non e' sulla caratteristica quantitativa (percentuale del curricolo in LS) ma
qualitativa. Questa caratteristica ben si adatta agli scopi educativi dell'istruzione IBO8.
arte in Ita segue il modello separato o aggiuntivo (rispetto al profilo degli
insegnanti) perche' si ha una prof italiana che conduce tutta la lezione lei sola in ita.
non cé' presenza della ligua inglese. !!! Ricorda che CLIL predilige il modello
integrativo.!!! (pag. 4)
vedi sillabo ARTE: declinazione precisa di competenze come somma di
contenuti e abilità presenti nei frameworks. Secondo questa declinazione appaiono
molto chiare quelle che devono essere le effettive competenze degli alunni, cioè ciò
che davvero gli alunni devono o possono sapere e saper fare in L2 al termine del loro
percorso di apprendimento. Le competenze dei frameworks hanno inoltre il vantaggio
di poter essere riempite di abilità e conoscenze a discrezione dei singoli insegnanti e
delle singole scuole. Un programma bilingue deve raggiungere 2 obbiettivi linguistici
precisi:
1. Il livello linguistico raggiunto dagli studenti di un programma bilingue
deve essere superiore alla scala dei livelli che il Consiglio d’Europa ha formulato in
relazione ai diversi ordini di scuola. Se, per fare un esempio, il Consiglio d’Europa
indica, seppure in maniera orientativa, il livello di A2 come riferimento di
competenza al termine della scuola media inferiore, il livello di competenza ottenibile
al termine di un programma di educazione bilingue in terza media dovrà essere
superiore all’A2.
8
http://www.ibo.org/mission/languagepolicy/
2. il livello linguistica da raggiungere deve essere ottenuto da TUTTI gli
studenti. QUI forse abbiamo il primo problema con ACAT per stud stranieri.
Secondo Wolff questo non può che avere come conseguenza un “deeper
processing” dell’apprendimento. La didattica utilizzata nell’insegnamento CLIL deve
incrementare l’uso della lingua come motore per promuovere interazione.
Dovranno dunque essere determinati molto chiaramente dagli insegnanti CLIL gli
indici riguardanti competenze previste e didattica in un percorso CLIL, in particolare
per quanto riguarda i seguenti temi:
- Motivazioni del programma bilingue
- Risultati attesi in termini di competenza linguistica e disciplinare
- Tipo di input linguistico
- Quota di esposizione alla lingua straniera o seconda
- Metodologia adottata per l’insegnamento della disciplina
mod 1.3
la responsabilità dello sviluppo linguistico del discente non è il compito del solo
docente di lingua. Ogni insegnante del corpo docente è chiamato ad occuparsi della
competenza linguistica e comunicativa del discente e se ne occupa attraverso il
proprio campo disciplinare.
l’acronimo CLIL viene usato in riferimento a situazioni in cui la lingua di
insegnamento e di apprendimento è, dal punto di vista dello studente, una lingua
straniera o seconda.
apprendimento integrato!! lingua: obbiettivi linguistici + contenuto
obbiettivi linguistici settoriali
metodologia didattica
pros di insegnamento in lingua straniera veicolare LSV: pag. 5
devi tenere conto se vuoi separatezza o alternanza tra L1 e La
attenzione alla forma: dagli studi condotti nelle scuole ad
immersione in
Canada sembrerebbe che uno dei motivi per la situazione descritta sopra (la non
comprensibilità dell’output) sia dovuto al fatto che lo studente non nota la forma
linguistica nell’input. La sua interlingua quindi rimane povero dal punto di vista
grammaticale. Inoltre lo studente non viene ‘obbligato’ a elaborare la sua produzione
orale in una forma che è grammaticalmente corretta e autosufficiente (come già detto
sopra).
modulo 2.1
Ricorda che il metodo audio-orale e' terminato e non si e' provato utile. ora e'
approccio comunicativo.
Il LAD e' valido solo al di sotto delgi 11 anni, alcuni anche 5 anni.
mentre, ordine naturale di acquisizione e' valido sia x adulti che x bambini, sia
ls che l1. MOLTO imp e' lúso della INTERLINGUA e le sue caratteristiche pag.6
L’operazione di ‘mappatura’ riguarda la forma della regola, il suo significato e
la sua funzione. Si può dire che l’individuo possiede il sottosistema quando tutte e tre
questi aspetti sono acquisiti. >> se voglio valutare qlc, devo valutare tutte e tre le
cose!!
E' importante saper valutare l'errrore nella dimensione dell'interlingua come segno del
sitema linguistico in costruzione. L'errore e' causato da: divergenza tra i due sistemi
lingua, ambiente linguistico, influenza L1, ipergeneralizzazione. distinzione fra errore
e sbaglio. L’errore segnala che c’è qualcosa che non va a livello dell’interlingua, del
sistema che lo studente si è creato in un dato momento. Lo sbaglio invece è una svista,
un inceppamento, un lapsus dovuto all’emozione, alla stanchezza, alla pigrizia, allo
stress. Non ci dice nulla riguardo l’interlingua. Per Corder gli errori sono più
importanti degli sbagli proprio perché costituiscono una finestra sull’interlingua.
Attraverso di essi possiamo sapere quello che lo studente sa/non sa della LS.
Cognitive skill theory: La visione dell’apprendimento della LS come un’abilità
complessa individua due aspetti fondamentali: conoscere una lingua significa
possedere un’abilità; conoscere una lingua significa avere una rappresentazione
interna della lingua che regola e guida l’uso di essa. Il primo è frutto di pratica; il
secondo è frutto di processi cognitivi. pag 8.
Le implicazioni didattiche rispetto alla complessità del compito sono molto
importanti soprattutto in situazioni CLIL dove lo studente è chiamato a svolgere
compiti cognitivamente complessi nella LS. Se la LS non è sufficientemente
routinizzata lo studente non avrà attenzione a sufficienza, disponibile da dedicare al
compito stesso.
Una soluzione potrebbe essere quella di intervenire sulla complessità stessa
del compito giostrando con diverse variabili quali, per esempio, tempo di
preparazione, familiarità dell’argomento, ecc. (cfr. modulo 4).
3.1
DIFFICOLTA' INPUT LIGUISTICO in CLIL:
Discorso orale del prof + discorso scritto dei materiali
fare attenzione a: (lessico concreto/astratto, strutture sintattiche privilegiate,
pianificazione del testo, interazione tra testo esplicativo e immagini o documenti
autentici, modo in cui vengono suggerite le attività, ecc.), Quindi, è importante
ragionare sullo specifico dello scritto legato alla materia, sia nella LM sia nella LS.
Ricorda che a noi (CLIL) servono competenze CALPS e non BICS!!
Ricorda che se il livello non e'ancora molto alto, conviene alternare le due
ligue ogni 20 min per rattivare attenzione e interesse dello stud.
Le nozioni di linguistica che seguono sono gli elementi su cui dobbiamo
valutare i materiali che scegliamo!!
Cosa i nostri insegnanti devono osservare a livello linguistico nei documenti?
Di che cosa devono essere consci del proprio discorso?
>> alcune nozioni di linguistica testuale!! Le coordinate di un testo (chi, dove,
canale, quando, forma) assieme all’argomento del testo (di che cosa si parla)
influiscono fortemente sulla scelta del codice linguistico, inteso nel senso stretto
di varietà all’interno di una lingua X. Ad esempio, determinerà la scelta del livello
di lingua (con un compagno o non, ecc.), la scelta di vari campi lessicali piuttosto
di altri, ecc., la scelta di un tono particolare (didattico, umoristico, ecc.), ecc.
funzione pragmatica (6 funz Jakobson) > uso lingua diverso x ciascuna p.
5. + TIPI DI TESTI + GENERI
pag. 6 COESIONE E COERENZA
GUARDA BENE LA GRIGLIA A PAG> 9 e segue
3.2
difficoltà dello stud: decodificazione (maggiore nell'orale che scritto) +
interpretazione + concentrazione
Quali sono esattamente le operazioni cognitive messe in atto per capire un
documento scritto (capitolo di manuale) la cui funzione è di fare apprendere ?
Saranno le stesse che per qualsiasi altro testo o avranno delle specificità legate
alla natura del testo didattico ?
COSA bisogna discriminare per capire: (p.3)
- il fonema (o grafema)
- monemi: lessemi, morfemi
- categorie grammaticali
- significati denotativi e connotativi
- frasi (+ elem. paralinguistici, idioms)
- livello testuale
+ situaz. enunciato, intenzione comunicativa, non detto, implicito (p. 4 IMP!!)
3.3
x rendere input comprensibile: ADATTAMENTO TESTO:
L’adattamento consiste generalmente nella semplificazione linguistica a livello
lessicale, sintattico, testuale, e in una maggiore esplicitazione. Se invece si intende
conservare il documento autentico, lo si può affiancare con note esplicative di tipo
lessicale, grammaticale, culturale, ecc.
+ decidere la FORMA della lezione; il PESO DELLE DUE LINGUE
semplificazione
Semplificare l’input significa che il docente conosca perfettamente le
competenze degli alunni, e sappia quindi che cosa sanno già in LS e che cosa non
sanno. tecnihche linguistiche per semplificare p.2-3
facilitazione
La facilitazione invece è una tecnica che non interviene sul codice, sul
messaggio, ma sulle strategie di comprensione. il prof controlla il suo output (lento,
chiaro, ripete, fatica ecc)
materiale di supporto
glossario, traduzioni, esempi, illustrazioni ecc
9
Le parentesi sono nostre perché ci sembra che la specificazione ‘comunicativa’ rifletta più la
situazione della classe di lingua straniera piuttosto che la classe CLIL.
a seconda di come l'info e' distribuita in un compito, questo puo' essere:
chiuso (unica soluzione); aperto
a senso unico (info e' in possesso a solo una persona); a doppio senso (meglio
xche ce'piu negoziazione di significato).
Lo sforzo dell’insegnante è di fare parlare i suoi studenti. Tuttavia non
conta solo la scorrevolezza ma anche la correttezza e la complessità . In altre
parole, bisogna stimolare gli studenti a produrre quello che Swain chiama
comprehensible output – un output ricco da punto di vista grammaticale.
Un modo possibile per ‘costringere’ lo studente ad usare le proprie risorse
grammaticali per elaborare il proprio messaggio è quello di NON fornire le stesse
informazioni (visive o verbali) ai partecipanti del compito. C’è bisogno di creare
un information gap dove il partecipante A non conosce quello che sa il
partecipante B. Creando un vuoto di informazioni si crea ‘ad arte’ la necessità di
comunicare efficacemente e questo significa usare la lingua in maniera corretta
ed appropriata.
4.3
codice scritto vs orale
densita' lessicale: Ma soprattutto è la densità lessicale che distingue il testo
scritto da quello parlato. La densità è creata da una preferenza per la
nominalizzazione e le pre- e post- modificazioni complesse e dal comprimere in
meno clause10 più items lessicali11. Nel parlato, invece, si possono trovare lo
stesso numero di items lessicali in un messaggio ma questi saranno ‘dispiegati’
su più clause. Questo fa sì che il parlato sembri meno denso dal punto di vista
lessicale12
IMPORTANTISSIMO 4.2 pag 3
tecniche per sviluppare capacita' di scrittura in LS pag. 4
l’interesse metodologico si concentra sul processo della scrittura. Al livello
metodologico significa che il lavoro di scrittura viene svolto insieme
all’insegnante e/o ai compagni in maniera collaborativa (pianificazione, stesura,
revisione)
seguono nozioni di coesione, coerenza, testo ecc
Nelle situazioni CLIL è importante tenere in mente che lo studente deve scrivere
per imparare, per esplorare le sue conoscenze rispetto al contenuto e anche per
manifestare all’insegnante le sue conoscenze. Deve, in altre parole, fare un uso
funzionale della sua competenza scritta produttiva (va da sé che, così facendo,
migliorerà anche la sua abilità a scrivere).
Nelle situazioni CLIL, quindi, è importante che l’insegnante sappia :
- quali tipi di testi/generi sono necessari nell’apprendimento della sua
materia;
- quali esercizi scritti verranno proposti;
- come supportare lo studente nelle operazioni scritte.
10
Un clause viene qui identificato con la struttura della frase semplice (soggetto e predicato). In
una frase composta, quindi, si possono trovare più clause.
11
Si opera una distinzione fra items lessicali (chiamati anche ‘content words’) e parole
grammaticali. I primi, diversamente dei secondi, non funzionano come sistemi grammaticali.
Appartengono a classi aperte. Le parole grammaticali (ad es. pronomi) fanno parte invece di
classi chiuse.
12
Halliday, 1989
Per esercizio si intende qualsiasi lavoro che lo studente svolge individualmente e
dove il fuoco dell’attenzione è su aspetti isolati della materia. Per attività si
intende un lavoro che lo studente svolge in coppia o a gruppi e dove il fuoco
dell’attenzione si orienta più sull’applicazione di quanto appreso.
Nell’ambito delle studio delle materie non linguistiche, Friedrichs e Pierson
(1981) hanno individuato 500 pattern di quesiti posti agli studenti e sono stati
raggruppati in più di venti categorie rispetto alle operazioni cognitive da
svolgere. I più comuni riscontrati sono: discutere, descrivere, elencare e spiegare
pag. 12 >> E’ interessante notare che, rispetto alla scrittura, molti degli
esercizi/attività non sono molto impegnativi per lo studente. Lo studente può
manifestare conoscenza e competenza nel contenuto con un minimo di scrittura
– fatto di non poco conto quando si ha a che fare con studente che ancora non
padroneggiano a sufficienza il codice scritto. E’ altresì interessante notare come
si faccia leva sul supporto grafico per lo svolgimento dell’esercizio 13.
IMP!!! 4.6 pag 13. per le attivita' scritte della mia UD
mod.5.1: LESSICO
token: tutte le occorrenze
lessemi, ossia le varie unità astratte di significato a cui le parole rinviano (type)
distinguiamo dunque tra lessema, inteso appunto come un’unità astratta di significato
e le varie forme di parola che esso assume nei diversi contesti grammaticali. Una
forma di parola è in sostanza la realizzazione concreta di un lessema.
La distinzione tra token o type, forme di parola o lessemi, è utile quando si vuole
considerare la densità lessicale di un testo, quando cioè un insegnante vuole stabilire
il grado di difficoltà e quale livello di competenza acquisita dovrebbe avere un allievo
nell’affrontare un certo testo.
Vi sono le parole cosiddette piene o parole lessicali, con funzione referenziale e
parole vuote, ossia parole che non veicolano significati, ma hanno una funzione
grammaticale.
Anche stabilire il ruolo più o meno grammaticale o funzionale delle parole e riflettere
su questo aspetto da un punto di vista metalinguistico può aiutare l’insegnante a
stabilire il grado di adeguatezza di un determinato testo da sottoporre ai propri allievi.
È anche importante tener presente (Zagrebelsky, 1998) che le parole funzionali, o
grammaticali, sono quelle di maggiore frequenza (le dieci parole più usate in una
lingua sono tutte funzionali), mentre le parole piene, o lessicali, possono essere molto
meno frequenti, come nel caso dei linguaggi specialistici, o delle lingue scientifico-
professionali. Lo studio della frequenza d’uso delle parole lessicali è estremamente
importante per l’insegnamento linguistico, in quanto l’analisi dei corpora lessicali
fornisce indicazioni sulle collocazioni, sulle occorrenze e le co-occorrenze e dunque
può aiutare l’insegnante ad orientarsi verso quali parole abbia senso apprendere prima
di altre ed in quale contesto.
Per quanto riguarda l’italiano, il lessico di base è di circa 7000 parole che De Mauro
(1980) suddivide in un vocabolario di base, di circa 2000 parole, un vocabolario di
alto uso di circa 2750 ed un vocabolario di alta disponibilità, ossia lemmi molto noti
che appartengono piuttosto al lessico passivo e non vengono impiegati spesso nel
lessico attivo, di circa 2300 parole.
13
La presenza grafica è comunque un aspetto caratterizzante la disciplina
Geografia e, per questo, facilmente sfruttabile.
Essenzialmente, per lessico ricettivo o passivo si intende il processo di
riconoscimento in attività di lettura o ascolto di una parola da una non parola ed il
recupero nella memoria semantica del suo significato. Nel caso del lessico attivo o
produttivo si presenta il processo contrario: si vuole esprimere un determinato
concetto attraverso le abilità produttive (parlare e scrivere) e si cerca di esprimere
correttamente i significati attraverso il recupero della forma della parola parlata o
scritta. >> BISOGNA TROVARE IL METODO X RECUPERARE IL LESSICO
DALLA MEMORIA SEMANTICA
quali parole imp x prime> pag.6-7
costruire es. lessicali du questo materiale
esercizi con rapporti semantici: collocazioni, sinonimia, antonimia, iperonimi-iponimi
(reti semantiche).
5.2
La riflessione centrale del Lexical Approach consiste nel descrivere la lingua non
attraverso la tradizionale dicotomia tra lessico e grammatica, ma di considerarla
costituita da insiemi strutturati di più parole (multi – word prefabricated chunks).
L’aspetto saliente dunque, sotto il profilo metodologico, consiste nel focalizzare
l’attenzione su tali chunks, piuttosto che sull’analisi e presentazione dettagliata degli
aspetti grammaticali. LESSICO GRAMMATICALIZZATO.
guarda le proposte di es pag.10.
In una seconda fase, si passa a descrivere le caratteristiche più tipiche in base alle
quali si è ordinata la categoria. È molto probabile che la frutta ideale risulti dolce,
rotonda e di colore rosso o giallo, mentre la verdura ha forma allungata ed è verde.
Questa tecnica è molto utile perché stimola la formazione delle immagini mentali,
che facilitano la memorizzazione. Bellezza (1982) sostiene che per formare
un’immagine mentale è necessario vedere mentalmente dell’oggetto:
a. alcuni dettagli
b. Il colore
c. Un’interazione>> VERBI COLLEGATI
5.4
tecniche glottodidattiche per l’apprendimento e l’espansione del patrimonio
lessicale
leggi bene x sviluppre esercizi sul lessico v. ASSOCIAZIONI CON GRIGLIA P.4,5
PENSA IN PARTICOLARE A MODI E TECNICHE LUDICHE SE DECIDI
ITALIANO ARTE L2 PER BIMBI!!!
cio' che e' importante e' familiarizzare lo studente con queste diverse tecniche al fine
di fargli trovare e scoprire la sua personale. la piu adatta alle sue caratteristiche
cognitive di apprendimento.
metodo parola chiave + metodo parola aggancio
6.1
fasi di progettazione CLIL:
1. esplicitare la motivazione di base: (inter)culturale MIA, ambientale (LA MIA),
linguisctica MIA, di contenuto non linguistico, cognitiva (IBO14)
2. contesto: interno + esterno (MIO) !!pag.3 AMBIENTE ESTERNO!!
3. destinatario: iniziare con una popolazione scolastica limitata e definita; durata del
progetto; contenuto (Nel caso di lingue non affini (per esempio, tedesco e italiano), è
necessario che ci sia una buona conoscenza della lingua straniera da parte degli
studenti soprattutto con le materie dove la comunicazione verbale è fondamentale e
non c’è l’aiuto di elementi extralinguistici in modo da non dover semplificare i
contenuti riguardanti la disciplina). nel caso di materie che non fanno ricorso solo alla
comunicazione verbale possiamo usarle anche in mancanza di una buona competenza
linguistica perché attraverso materiali visivi, grafici, diagrammi, ecc. e cioè elementi
extralinguistici possiamo trasmettere i contenuti della disciplina rendendo l’input
comprensibile;
4. docenti coinvolti p.4 > ART in Italian L2 for ISL classes.>> 1 prof
5. considerare anche il peso della lingua straniera: si tratterà di un insegnamento
monolingue dove la lingua stranierà verrà utilizzata per il 100%, oppure di un
insegnamento bilingue dove avremo la predominanza di una lingua 75%, oppure alla
pari 50%, o verranno scelte altre soluzioni.
Per quanto riguarda la struttura didattica si considererà la modalità più adatta
all’insegnamento:
Inoltre sarà da decidere se il gruppo classe sarà anagrafico oppure per competenza
linguistica.
organizzazione didattica: ci saranno lezioni frontali, solo frontali, a gruppi, a
coppie, individuale, si utilizzerà il cooperative learning o altre strategie per fare in
modo che l’insegnamento sia più efficace.
Sarà anche da decidere come sarà l’alternanza della lingua madre con la lingua
straniera tra docenti e studenti.
v. parametri e scheda pag.6
14
link a documento: learnerprofileguide.pdf
6.2
UNITA'di APPRENDIMENTO: unita' minima del processo acquisitivo ed e'
composta da globalita'+ analisi + sintesi
globalita': approccio globale al testo > sfruttamento massimo della ridondanza,
la formazione di ipotesi su quello che potrà accadere,
la verifica globale delle ipotesi (skimming) e
la verifica di singoli elementi (scanning).
attraverso una serie di sequenze analisi sintesi riflessione per ciascun atto
linguistico, per gli aspetti grammaticali (fonologici, morfosintattici, lessicali, testuali),
per i temi culturali e disciplinari, per i linguaggi non verbali (nel caso siano presenti).
La scuola che intende applicare una metodologia CLIL quindi deve farsi carico
dell’analisi e della semplificazione dei testi disciplinari in lingua straniera, orali e
scritti, secondo un percorso che passa per le fasi di:
-semplificazione del testo,
-comprensione del testo,
-appropriazione dei concetti e della lingua specialistica,
-riformulazione del testo in versione decontestualizzata
6.4
CLIL è anche cultura!
sapersi muovere nel contesto della lezione considerando, però, anche il contesto più
ampio, che è quello della cultura del paese in cui si parla la lingua target, soddisfa il
requisito di “uso della lingua” tipico della metodologia CLIL.
La novità legata alla presenza di alunni stranieri sui banchi di scuola ma anche la
metodologia CLIL, e quindi l’insegnamento di materie curricolari in lingua straniera,
costringe anche ad una revisione del focus, e di conseguenza la messa in discussione
di una eventuale visione nazionalistica dei contenuti. QUINDI OCCHIO S
SCEGLIERE SOLO DIPINTI ITALIANI...?
puntare ad un’autonomia che vede le abilità linguistiche indissolubilmente legate alle
competenze culturali (e quindi sociali). imparando, quindi, a riconoscere gli ulteriori
aspetti di un atto linguistico, quali le relazioni di ruolo e le norme per
l’interpretazione, sia verbali che non verbali.
per clil è indispensabile l'uso della lingua in un contesto sociale significativo >>
attenzione a non isolare troppo i tuoi esercizi ma a introdurre anche qualcosa di
pragmatico-comunicativo!! orientamento alla produzione
il mio esempio di VISITA AL MUSEO poteva andare bene allora
E’ importantissimo dare agli studenti numerose opportunità per usare la lingua in una
gamma di contesti davvero ampia, simulando il maggior numero possibile di
situazioni che potrebbero incontrare nella cultura target
8.1 LA VALUTAZIONE
Le finalità generali della valutazione in campo didattico sono: raccogliere dati e
informazioni in modo da permettere la comprensione di determinati processi di
apprendimento e di insegnamento e di conseguenza di prendere decisioni volte al
positivo cambiamento di quei processi.
Il vero problema è quindi cosa valutare (l’oggetto della valutazione), come valutare
(gli strumenti della valutazione) e perché valutare (le funzioni della valutazione).
in CLIL e' fondaentale la valutazione dei pre-requisiti e quella formativa (in-itinere)
Il maggior grado di strutturazione garantisce la correzione e la valutazione delle prove
da rischi di soggettività nell’attribuzione di un giudizio o di un voto. Le prove
strutturate più diffuse sono le prove a scelta multipla, i quesiti vero-falso, le prove di
corrispondenza e quelle di completamento.
lo strumento di valutazione deve essere: OGGETTIVO, VALIDO, AFFIDABILE
v. la valutazione di IST in POF pag.15 e Level Descriptors di IBO pdf
8.2
tieni conto del QCRE per il livello che decidi tu!!!! io non decido la classe o l'eta'
degli studenti di ISL ma divido per livello di competenza linguistica. >> decidi
quale livello di italiano devono avere e di conseguenza il livello di astrazione arte
“Basandosi sulle scale di valutazione del Quadro si può verificare se un
determinato obiettivo di apprendimento è stato raggiunto e i descrittori
possono agevolare la formulazione dei criteri relativi.”
“Usando i descrittori è indispensabile distinguere tra:
o descrittori delle attività comunicative (cap.4)
descrittori di aspetti di singole competenze (cap.5)”
La valutazione delle competenze linguistiche in ambito CLIL deve essere pertanto
chiaramente definita sia in termini di obiettivi sia in termini di strumenti da adottare.
In ambito CLIL al docente serve avere uno scenario di riferimento con i descrittori sia
di competenza sia delle attività e delle strategie comunicative. TEST INTEGRATI
verificano piu' competenze insieme ed il loro uso integrato-combinato (es.cloze)
il COMPITO/TASK: Il modello di competenza comunicativa utilizzato dal Quadro,
considera l'abilità linguistica nelle sue due componenti: conoscenza linguistica e
competenza strategica o strategie metacognitive.
v. schema pag. 4
v. pag 6 mi sembra che in CLIL le prove migliori da adottare, tra quelle elencate in
8.2, siano il cloze test e la corrispondenza. Infatti, poiche' dobbiamo mirare a valutare
processi metalinguistici e competenze complesse mi sembra che si debbano evitare
quelle prove che misurano solo la correttezza linguistica e grammaticale.
a proposito di conoscenze integrate v. MYP 2011-2012 pdf AoI
CONCLUSIONE INTRO
- perche' acat
- perche'italiano
-perche' arte > arte italiana
Pertanto la mia UD fa parte di un percorso che può facilmente essere articolato su più
anni.
UNITA' DIDATTICA
ARTE IN ITALIANO LS
SCHEDA
Disciplinari
Cognitive-
Processuali
Materiali
materiali didattici
Adattamento testi:
GUIDA DEL DOCENTE
1a lezione15
- Presentazioni: del professore e del percorso che si farà (in lingua Inglese). 10 min
- Il prof. chiede agli studenti di presentarsi in Italiano in modo da fare una valutazione
sommaria della competenza orale. In questo caso è accettata l'alternanza con la L1. 10
min
- Consegna, spiegazione e attuazione Scheda 1. (valutazione iniziale). 30 min
2a lezione
15
Si ricorda che tutte le lezioni sono da 50 min.
16
Si ricorda che il mio percorso CLIL è per Italiano A2.
SCHEDA 1.
VALUTAZIONE
INIZIALE
Lingua:
Answer the following questions using complete sentences
1. Quanti anni hai?
2. Come è composta la tua famiglia?
3. Hai qualche animale in casa?
4. Descrivi la tua classe.
Arte:
Give a brief summary of the contents you have studied during your first semestre.
Describe an artistic movement or picture you have particularly liked.
SCHEDA 2