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Gli arancini

di Montalbano
Andrea Camilleri

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Indice

1 Par c o n d ic i o ..............................

2 La prova g e n e r a le ..................

3 G li aran cin i di M o n ta lb a n o
i Par condicio
Q u an d o M o n ta lb a n o arrivò fresco di n o m in a 1 al
co m m issa ria to di V ig à ta , il suo co lleg a, nel fargli le consegne2,
tra l ’a ltro lo p o rtò a co noscenza che il territo rio di V ig àta e
din torn i era oggetto di co n ten zioso 3 tra due "fam ig lie"
m afiose, i C u ffa ro e i Sin ag ra, le qu ali, vo len terosam en te,
ten tavan o di m ettere fine a ll’ann osa disputa facend o rico rso
non alle carte bo llate m a a m icid iali colpi di lupara4.
«Lupara? A ncora?!» stupì M o n ta lb a n o parend ogli quel
sistem a, com e dire, a rca ico , in tem pi nei quali le m itrag liette e
i k alash n ik ov s’a cca tta v a n o 5 nei m ercatini paesani a tre un
so ld o6.
«Per via che i due ca p o co sca7 rivali sono trad izion alisti»
spiegò il collega. «D on Sisìno C u ffaro ha passato l ’o tta n tin a 8
m entre don B ald u ccio Sinagra ha salu tato gli ottan tacin q u e.
Devi cap irli, sono a tta cca ti ai rico rd i di giovinezza e la lupara
è tra queste care m em orie. D o n L illin o C u ffaro , figlio di don
Sisìn o, che ha p assato la sissantina, e don M asin o Sin agra,
figlio cin q u an tin o di don B ald u ccio , m ord on o il fren o 9,
v o rreb bero succedere ai padri e am m o d ern arsi, ma si
sca n ta n o 10 dei genitori che sono an cora cap aci di pigliarli a
sch iaffi sulla p u bblica piazza.»

1 fresco di nomina: frischgebacken


2 fare le consegne: die Übergabe machen
3 il contenzioso: Streitigkeit
4 la lupara: abgesägte Flinte
5 accattare: kaufen
6 a tre un soldo: zu einem Spottpreis
7 il capocosca: C hef einer M afiafam ilie
8 avere passato l’ottantina: über achtzig sein
9 mordere il freno: die Nase voll haben
10 scantarsi: sich fürchten

5
«Stai b a b b ia n d o 1?»
«Per niente. I due vecchi, don Sisìno e don B ald u ccio , sono
persone p o sate, voglion o and are sem pre in p arità. Se uno della
fam iglia Sinagra am m azza a uno della fam iglia C u ffaro , ci
puoi m ettere la m ano sul fo c o 2 che nel giro di m an co una
sim àna3 uno dei C u ffa ro spara a uno dei Sinagra. A uno e a
uno so lo, bada bene.»
«E attu alm en te a qu anto stanno?» spiò4 sportivam en te
M o n ta lb a n o .
«Sei a sei» fece serio serio il collega. «O ra il tiro in p o rta
spetta ai Sin agra.»

Sul fin ire del second o ann o che il co m m issario stava a


V ig à ta , la p artita era m om entaneam en te ferm a su ll’o tto a
o tto . E d ato che il p allon e to ccav a nuovam ente ai Sin agra, il
15 di d icem bre, in seguito alla telefo n ata di uno che non volle
dire chi era, venne rinvenu to5, in co n trad a Z a g a rella , il
cadavere di T itillo B onp ensiero il qu ale, a m algrado del
cogn om e che p o rtav a, aveva avuto la m ala p in sàta6 di andarsi
a fare una p assiata m atu tin a7 e so litària in quel d esolato
ch ia rch ià ro di saggina, sassi e sb alan ch i8. Un p osto ideale per
essere am m azzati. T itillo B on p en siero, legato a filo doppio coi
C u ffa ro , aveva tre n t’ann i, u fficialm en te cam pava facend o il

1 babbiare = scherzare: W itze machen


2 il foco = il fuoco: Feuer
3 nel giro di m anco una sim àna = neanche tra una settim ana: in
weniger als einer W oche
4 spiare = chiedere: fragen
5 rinvenire: entdecken
6 la mala pinsàta = il cattivo pensiero: schlechter Einfall
7 la passiata m atutina = la passeggiata m attutina: M orgenspaziergang
8 lo sbalanco = il dirupo: Felsabsturz

6
m ediatore di case ed era m a rita to 1 da due anni con M ariu ccia
D i Stefan o . N a tu ralm en te i D i Stefan o eran o cu lo e cam m ìsa2
con i C u ffa ro , perché a V ig àta la storia di R o m eo e G iu lietta
passava per quella che era, una pura e sem plice leggenda.
L ’a p p aren tam en to3 di una dei C u ffaro con uno dei Sinagra (e
viceversa) era un evento inim m ag inab ile, fan tascien tifico
ad dirittu ra.
N el prim o ann o di co m m issariato a V ig àta, Salvo
M o n ta lb a n o , che non aveva volu to ab b racciare la scu ola di
p insèro4 del collega che l’aveva p recedu to, "lasciali am m azzare
tra di lo ro , non t ’in tro m ettere, è tan to di guad agnato per noi e
per la gente o n esta ", sulle indagini per quegli om icidi si era
g ettato cavallo e ca rre tto 5, m a ne era uscito co n le co rn a ro tte.
N essu no aveva visto, nessuno aveva sen tito, nessuno
so sp ettav a, nessuno im m aginava, nessuno conosceva nessuno.
« E cco perché U lisse6, p ro p rio in terra di Sicilia, disse al
C iclop e di ch iam arsi nessuno» arrivò un giorn o a fa rn eticare7
il co m m issario davanti a quella nebbia fitta.
P erciò quando gli riferiro n o che in co n trad a Z in garella
c ’era il cadavere di uno della co sca C u ffaro , ci m andò il suo
vice M im i A ugello.
E tu tti, in p aìsi8, si m isero ad asp ittare la prossim a,
inevitabile am m azzatina9 di uno dei Sinagra.

1 essere m aritato = essere sposato: verheiratet sein


2 essere culo e cam m ìsa = essere culo e cam icia: sich gut verstehen
3 l’apparentam ento: Vermählung
4 la scuola di pinsèro = la scuola di pensiero: Philosophie
5 gettarsi cavallo e carretto: sich mit Feuereifer an etw. machen
6 Ulisse: Odysseus
7 farneticare: fantasieren
8 il paìsi = il paese: D o rf
9 l’am m azzatina = l’uccisione: Tötun g

7
E in fatti il 2 2 d icem bre C o sim o Z a c c a ria , che alla pesca ci
stava ap p assion ato , si recò con can na e verm i sulla punta del
m olo di ponente che non eran o m an co le sette del m a tin o 1.
D o p o una m ezzorata2 che pescava con una certa fo rtu n a,
d ovette sicu ram ente incazzarsi3 per via di un ru m o roso
m o to sca fo che, dal larg o, velocem ente veniva verso il p o rto.
Puntava, il m o to sca fo , più che a ll’en trata tra i due m oli,
p ro p rio alla punta di qu ello di ponente d eciso, a qu anto
pareva, a fare scap pare col suo fra ca sso 4 i pesci che C o sim o
aspettava. U na d ecina di m etri avanti d ’andarsi a fracassare
sui fra n g iflu tti5, il m o to scafo virò6, ripigliò il largo, m a oram ai
C o sim o Z a c ca ria scom p ostam ente giaceva a ffa cc ia b o cco n i7
in ca stra to 8 tra due scogli, avendogli la lupara sq u a rcia to 9 il
petto.
A ppena la notizia si seppe, il paìsi intero stra m m ò 10 e
stram m ò lo stesso co m m issario M o n ta lb a n o .
Ma com e?! C o sim o Z a c ca ria non apparteneva alla
fam iglia C u ffa ro com e ci aveva app arten u to T itillo
B onp ensiero? Perché i Sinagra avevano am m azzato due
C u ffa ro di fila? Possibile uno sbaglio di co nta? E se no n c ’era
errore, com e m ai i Sinagra avevano deciso di non risp ettare
più la regola?

1 il m atino = il m attino: M orgen


2 la m ezzorata = la mezz’ora: halbe Stunde
3 incazzarsi: sich ärgern
4 il fracasso: Lärm
5 il frangiflutti: W ellenbrecher
6 virare: abdrehen
7 affacciaboccon i: mit dem Gesicht nach unten
8 incastrato: eingeklemmt
9 squarciare: zerfetzen
10 stram m are = meravigliarsi: sich wundern
O ra stavan o dieci a o tto e non c ’era d ubbio che i C u ffaro
ci avreb bero m esso p o co o niente a pareggiare il co n to .
S ’app resen tava 1 un m ese di gennaro frid d o2, p iovoso e co n due
Sin agra che si p otevan o già consid erare m orti a tu tti gli effetti.
Però se ne sarebbe rip a rlato a dopo le Sante Feste co m an d ate
p erché dal 2 4 d icem bre al 6 di gennaio vigeva3 da sem pre una
ta cita tregua4. D opo la P ifanìa5 la p artita sarebbe
rico m in cia ta .

Il fisch io d ell’a rb itro , inteso non dai vigatèsi m a solo dagli


apparten enti alle due squad re, dovette so n are6 la sira7 del 7 di
g en n aro8. D ifa tti il g iorn o appresso M ich ele Zum m o,
p ro p rietario di un p o lla io m odello dalle parti di co n trad a
C ia v o lo tta , venne a sten to9 ind ivid uato, in qu alità di cad avere,
in m ezzo a un m ig lia ro 10 e passa di uova fracassate vuoi d alla
rosa della lupara vuoi dalla b o tta del co rp o d ello stesso
Z u m m o che vi era p io m b ato in m ezzo.
M im i A ugello riferì al suo superiore che sangue, cervello,
tu o rli11 e alb u m e12 si eran o così am m iscati13 tra di loro che si

1 appresentarsi = presentarsi: bevorstehen


2 friddo = freddo: kalt
3 vigere: gelten
4 la tregua: W affenstillstand
5 la Pifanìa = l’Epifania: Heilige Drei Könige
6 sonare = suonare: ertönen
7 la sira = la sera: Abend
8 il gennaro = il gennaio: Ja n u a r
9 a stento: mühsam
10 il m igliaro = il m igliaio: Tausend
11 il tuorlo: Eidotter
12 l’album e: Eiw eiß
13 am m iscato = m ischiato: verm ischt

9
poteva fare una fritta ta per trecen to persone senza che nessuno
arrin iscisse1 a distinguere tra Z u m m o e ov a2.
D ieci a nove: le cose stavano ripigliando il verso giusto e il
p aìsi si sentì rassicu rato : M ich ele Z u m m o era dei Sin agra,
m orto di lupara com e da tradizione.
T o cca v a an cora a uno della squadra Sin ag ra, poi sarebbe
to rn a ta la p ar co n d icio 3.

Il 2 di fiv ràro 4, co rto e am aro , P asqu alin o F ich èra,


co m m ercian te a ll’ingrosso di pesce, m entre stava torn an d o a
casa verso l ’una di no tte, venne pigliato di striscio da un co lp o
di lupara. C ad ì5 a terra ferito e avrebbe p o tu to scap o ttarsela6
se, invece di fingersi m o rto , non si fosse m esso a fare voci:
«P iccio tti7, errore c ’è! A n cora non to cca a m ia8!»
D alle case vicine lo sen tiron o, m a nessuno si catam in ò 9.
R agg iu n to in pieno da un second o co lp o , P asqu alin o Fichèra
p assò, com e si usa dire, a m iglior vita c o ll’atro ce dubbio che ci
fosse stato un m alin teso10. D ifatti lui apparteneva ai C u ffaro :
ordine e trad izion e im ponevano che, a pareggiare, dovesse
essere am m azzato an co ra uno dei Sinagra. E ra questo che,
fe rito , aveva inteso dire. O ra i Sinagra eran o nettam ente
p assati in vantaggio: undici a nove.
Il paìsi ci perse la testa.

1 arrinisciri = riuscire: gelingen


2 l’ovo = l’uovo: Ei
3 la par condicio (lat.): Gleichstand
4 il fivràro = il febbraio: Februar
5 cadiri = cadere: fallen
6 scapottarsela = salvarsi: davonkom men
7 i piciotti = i ragazzi: Jungs
8 tocca a mia = tocca a me: ich bin dran
9 catam inarsi = muoversi: sich rühren
10 il m alinteso: M issverständnis

io
A M o n ta lb a n o p ro p rio qu est’ultim o om icid io e la frase
detta da P asqu alin o F ich èra fecero sì, invece, che la testa gli si
piantasse più sald am ente sul co llo . P rin cip iò 1 a rag ion are
parten do da una convinzione ch ’era però solam en te istin tiva e
cioè che non ci fosse stato errore di co n ta né d all’una né
d a ll’altra parte. U na m atin a, ragion a ca ti rag ion a2, si fece
p irsuàso3 della necessità di passare u n ’o rata a ch iacch iariare4
col d o tto r P asqu ano, il m edico legale che aveva il suo u fficio a
M o n telu sa. Il d otto re era an zian o, lu n atico e sg arb ato 5, m a
con M o n ta lb a n o si facevan o sangue6: perciò P asqu ano riuscì a
ritag liarsi lo spazio di u n ’ora nel d opopranzo stesso.
« T itillo B on p en siero, C o sim o Z a c ca ria , M ich ele Z u m m o,
Pasqu alin o F ichèra» elencò il co m m issario .
«Em bè?7»
«Lo sa che tre di questi apparten gon o alla stessa co sca e
uno solo a quella avversaria?»
«N o , non lo sapevo. E le dirò che non me ne fo tte 8
assolu tam ente niente. C onvinzioni p olitich e, fedi religiose,
affilia z io n i, non sono an cora og g etto di ricerca n e ll’esam e
a u to p tico .»
«Perché ha d etto non ancora?»
«Perché sono pirsuàso che tra pochi anni ci sarann o
ap p arecchiatu re così so fisticate che attraverso l’autopsia si

1 principiare = com inciare: anfangen


2 ragiona ca ti ragiona = ragionando: hin und her überlegend
3 farsi pirsuàso = persuardersi: zu einer Überzeugung gelangen
4 chiacchiariare = chiacchierare: plaudern
5 sgarbato: unhöflich
6 farsi sangue: sich mögen
7 embè?: na und?
8 fottersene di q.c.: auf etw. scheißen
riuscirà a stabilire m a ca ri1 com e la pinsàva in p o litica. M a
venga al dunque, che vuole?»
«Lei, in questi q u attro m orti, non ha risco n trato una
qu alche an o m alia, che so ...»
« M a che crede? C he io abb ia m ani e testa solo per i m orti
suoi? Io ho sulle spalle tu tta la provincia di M o n telu sa! Lo sa
che i ca ssa m o rta ri2 di qua si sono fatti la villa alle M aldive?»
R a p rì3 un grosso sch ed ario m etallico , ne tirò fo ra 4 qu attro
ca rtelle, le lesse atten tam en te, tre le rim ise a p o sto , la qu arta la
passò a M o n ta lb a n o .
«G uardi che la co p ia esatta di questa scheda io l’ho
spedita, a tem po d ebito , al suo u fficio a V ig àta.»
C he veniva a significare: perché non ti leggi le cose che ti
m ando invece di venirm i a rom pere le palle5 sino a M o n telu sa?
«G razie e mi scusi per il d istu rbo» fece il co m m issario
dopo una rapida ta lià ta 6 al rap p orto.

A M o n ta lb a n o , m entre guidava di rito rn o a V ig àta, la


raggia7, per la m ala fig u ra8 fatta col m edico legale, gli niscìva
dalle nasche fu m an ti9 com e quelle di un to ro infero cito .
« M im i A ugello su bito da m e!» gridò appena tra sù to 10 in
u fficio .

1 m acari = anche: auch


2 il cassam ortaro = il becchino: Leichenbestatter
3 raprire = aprire: öffnen
4 tirare fora = tirare fuori: herausholen
5 rom pere le palle: (vulg.) nerven
6 la taliàta = lo sguardo: Blick
7 la raggia = la rabbia: Ärger
8 fare mala figura = fare brutta figura: sich blam ieren
9 nesciri dalle nasche fumanti: vor W ut schnauben
10 trasiri = entrare: betreten

12
«C he vuoi?» spiò A ugello c in c o 1 m inuti dopo e
im m ed iatam ente in q u artan d osi2 alla vista della faccia del
co m m issario .
«U na sem plice cu rio sità, M im i. T u , con i referti3 che ti
m anda il d o tto r Pasqu ano c ’in carti le triglie o ti ci pulizii il
culo?»
«Perché?»
« M a li leggi alm eno?»
«C erto .»
«M i spieghi allo ra perché non mi hai d etto niente di quello
che il d o tto re aveva scritto a p ro p o sito del cadavere di T itillo
B onp ensiero?»
«C he aveva scritto?» s’in form ò serafico4 A ugello.

«Senti, fa ccia m o accu ssì5. O ra tu te ne vai nella tua


cà m m a ra 6, pigli il referto , te lo leggi e poi torn i da m e. Io
in tan to cerco di d arm i una calm ata perché altrim en ti tra noi
due fin isce a sch ifìo7.»

Al rito rn o nella càm m ara del suo su periore, A ugello aveva


la fa ccia in fu sca ta 8, m entre quella del co m m issario era
ta n ticch ia 9 più serena.
«A llora?» spiò M o n ta lb a n o .
«A llora sono uno stronzo» am m ise M im i.

1 cinco = cinque: fünf


2 inquartarsi = acquattarsi: in Deckung gehen
3 il referto: Gutachten
4 serafico: seelenruhig
5 accussì = così: so
6 la càm m ara = la cam era: Zim m er
7 finire a schifìo = finire male: böse enden
8 infuscato = rabbuiato: zerknirscht
9 tanticchia = un p o’: etwas

13
«Su qu esto c ’è u n anim ità.»
M im i A ugello non reagì.
«Pasquano» fece M o n ta lb a n o «avanza ch iaram en te il
sospetto che, d ato il p o chissim o sangue tro v ato sul p o sto,
B onp ensiero sia stato am m azzato da qu alche altra p arte e poi
p o rta to al ch ia rch iàro di co n trad a Z in garella per essere
sp arato c h ’era già d efunto da qu alche ora. C o lp o di lupara
quasi a b ru cia p elo 1 tra p etto e m ento. In so stanza, un tia tro 2,
una m essinscena. Perché? Sem pre second o P asqu ano, perché
B onp ensiero è stato stran g o lato nel so nn o, la ferita della
lupara non è riuscita a can cellare le tracce dello
stran g olam en to, com e avreb bero volu to. E allo ra, M im i, che
idea ti sei fa tta ora che fin alm en te ti sei d egnato3 di dare
u n ’o cch ia ta al rapp orto?»
«C he se le cose stann o accu ssì, q u est’o m icid io non rientra
nella prassi.»
M o n ta lb a n o gli lan ciò una taliàta am m irativ a, finse
sb alord im en to4.
«C erte vo lte, M im i, la tua intelligenza mi fa spavento!
T u tto qua? N o n rien tra nella prassi e basta?»
«F o rse...» azzardò A ugello, m a si ferm ò su bito. A bo cca
ap erta, perché il pinsero che gli era venuto era parso
sb alord itiv o a lui per prim o.
«F orza, p a rla , che non ti m angio.»
«Forse co n l’am m azzatina di B onp ensiero i Sinagra non
c ’e n tran o una m in chia5.»

1 a bruciapelo: aus nächster Nähe


2 il tiatro = il teatro: T heater
3 degnarsi di fare q .c.: sich herablassen, etw. zu tun
4 lo sbalordim ento: Verblüffung
5 non c ’entrano una m inchia (vulg.): sie haben dam it nichts zu tun

i4
M o n ta lb a n o si susì1, gli andò a lla to 2, gli prese le guance
tra le m ani, lo ba ciò in fron te.
«Lo vedi che quando ti stim o lan o il cu letto col
prezzem olino la ca cch etta riesci a farla?»

«C om m issario, lei mi ha m andato a dire che voleva vedermi


uno di questi giorni, ma io mi sono precipitato subito. N on
perché io abbia da rifardiarm i dalla legge, m a per la grandissim a
stim a che noi nutriam o, m io padre e io, nei suoi riguardi.»
Don L illin o C u ffaro , ta rch ia to 3, p elato4, un o cch io
sem ichiu so, vestito alla com e viene viene, aveva, m algrado
l’aspetto dim esso, una specie di fascin o segreto. E ra un uom o
di co m an d o , di p o tere, e non riusciva ad am m u cciarlo 5 bene.
Al co m p lim en to M o n ta lb a n o non fece né ai né bai6, com e
se non l ’avesse sen tito.
«Signor C u ffa ro , so che lei ha m olti im pegni e p erciò non
le fa rò perdere tem po. La signora M a riu ccia com e sta?»
«Chi?!»
«La signora M a riu ccia , la figlia del suo am ico D i Stefan o ,
la vedova di T itillo B onp ensiero.»
D o n L illin o C u ffaro raprì la bo cca com e per dire q u alcosa
poi la richiuse. Sco n certato era, non s’aspettava un a tta cco da
quel lato . M a si ripigliò.
«C om e vuole che stia, pò vira7 fìm m in a8, m aritata da appena
due anni ritrovarsi col m arito am m azzato a quel m od o...»

1 susìrisi = alzarsi: aufstehen


2 andare allato a qc. = andare vicino a qc.: sich jm dm. nähern
3 tarchiato: untersetzt
4 pelato: kahl
5 am m ucciare = nascondere: verstecken
6 non fare né ai né bai: nicht reagieren
7 pòviro = povero: arm
8 la fìm m ina = la donna: Frau

15
«Q u ale m odo?» spiò M o n ta lb a n o facend o la faccia
‘nn u ccen te1 com e quella di un agnelluzzo2 pasquale.
« M a ... m a a me h an no d etto sparato» fece esitante don
L illin o. C apiva di star cam m in and o sopra un terren o m in ato .
M o n ta lb a n o era una statua.
«N o?» spiò don L illin o C u ffaro .
Il co m m issario isò3 l’indice destro, lo m osse da sinistra a
d estra e viceversa. M a n co stavo lta parlò.
«E com e fu, allora?»
Q u esta volta M o n ta lb a n o si degnò di rispondere.
«Stran g olato.»
«M a che m i co n ta 4?» p ro testò don L illin o.
Si vedeva però che non era per niente bravo a fare tiatro .
«Se glielo dico io, mi deve credere» fece serissim o il
co m m issario , m acari se si stava ad d iv en en d o5.
C alò silenzio. M o n ta lb a n o taliàva la b iro 6 che teneva in
m ano co m e se fosse un oggetto m isterioso che vedeva per la
prim a volta.
« M a C o sim o Z a c ca ria ha fa tto un grosso sb ag lio , grosso
assà7» ripigliò dopo un pezzo il co m m issario . P osò la biro
sulla scrivania rin uncian do d efinitivam en te a capire c o s’era.
«E che ci trasi ora la b o n arm a 8 di C o sim o Z accaria ?»
«Ci trasi, ci trasi.»
D o n L illin o s’agitò sulla seggia9.

l ‘nnuccente = innocente: unschuldig


2 l’agnelluzzo = l’agnellino: Läm m chen
3 isare = alzare: heben
4 contare = raccontare: erzählen
5 addivenirsi = divertirsi: sich amüsieren
6 la biro: Kugelschreiber
7 assà = tanto: sehr
8 la bonarm a = la buonanim a: Seliger
9 la seggia = la sedia: Stuhl

16
«E second o lei, tan to per p arlare, quale fu lo sbaglio che
fece?»
« T a n to per p arlare, quello di ad dossare ai Sinagra
l’om icid io da lui fa tto . M a i Sinagra fecero sapere a chi di
ragion e che loro in quella storia non c ’en travano . Q uelli
d ell’altra parte a llo ra, convinti d ell’estran eità dei Sin agra,
fan n o u n ’indagine a casa lo ro . E sco p ro n o una cosa che, se
sapu ta, li può co p rire di vrig og n a1. M i corregga se sbaglio,
signor C u ffa ro ...»
«N on cap isco com e potrei correggerla in una cosa ch e...»
« M i lasci fin ire. D u nque, M a riu ccia D i Stefan o e C o sim o
Z a c ca ria sono da tem po am an ti. So n o così bravi che nessuno
sospetta della loro relazion e, né in fam iglia né fo ra di casa.
Poi, m a questa è solo una m ia ip otesi, T itillo B onp ensiero
co m in cia a nasare2 q u alco sa, ad appizzare occh i e orecch ie3.
M a riu ccia se ne allarm a e ne p arla al suo am ante. In siem e,
organizzano un p iano per liberarsi di T itillo e far ricad ere la
colp a sui Sinagra. Una n o tte che il m arito sta d orm end o
p ro fon d am en te, la signora si susi dal letto , rapre la p o rta e
C o sim o Z a c ca ria e n tra...»
«Si ferm i qua» disse im provviso don L illin o isando una
m ano. Sentire la storia gli pesava.
C on stup ore, M o n ta lb a n o vide davanti a sé una p irsona
d iversa, stracan g iata. Le spalle d ritte, l ’o cch io sano una lam a
di co ltello 4, la fa ccia dura e decisa: un capo.
«C he vuole da noi?»
«Siete stati voi a ord inare l’om icid io di C o sim o Z a c ca ria
per rip o rtare l ’ordine in fam ig lia.» D o n L illin o non disse una
sillaba.

1 la vrigogna = la vergogna: Schande


2 nasare = sospettare: vermuten
3 appizzare occhi e orecchie: die Augen aufm achen und die Ohren
spitzen
4 la lama di coltello: M esserklinge

17
«Bene, voglio che l’assassino di C o sim o Z a c ca ria venga a
co stitu irsi1. E voglio m acari M a riu ccia D i Stefan o com e
co m p lice d ell’om icid io del m arito .»
«C ertam en te lei avrà le prove di qu ello che m ’ha d etto.»
Era u n ’ultim a linea di difesa che il co m m issario
rapid am en te dem olì.
«In parte sì e in p arte no.»
«Posso sapìri2 allu ra3 perché mi sco m o d ò4?»
«Solo per dirle che sono in ten zio n ato a fare di peggio che
esibire prove.»
«E cioè?»
«D a d om ani stesso p rom u ovo u n ’indagine sugli om icidi
Bonp ensiero e Z a c ca ria a colpi di gran cassa5, la faccio seguire
passo passo da televisioni e g iorn ali, tengo una conferen za
stam pa un g iorn o sì e uno no. V i sp u ttan o6. I Sinagra si
p iscerann o addosso dalle risate qu and o cam in ate7 per la
stra ta 8. Vi spu ttan erò tan to che non saprete più dove
am m u cciarvi per la vrigona. B asterà che dica com e sono
and ate le cose e voi avrete perso il risp etto di tutti. Perché dirò
che nella vostra fam iglia non c ’è ob bed ienza, che regna
l ’an arch ia, che chi ha voglia di sco p are9 scopa con chi cap ita,
fìm m ine m aritate o p iccio tte, che si può am m azzare
lib eram ente qu and o, com e e chi siv u ole...»

1 costituirsi: sich stellen


2 sapìri = sapere: wissen
3 allura = allora: dann
4 scom odare: bemühen
5 a colpi di grancassa: mit viel T am tam
6 sputtanare qc. = (vulg.) jmdn. mies machen
7 cam inare = cam m inare: laufen
8 la strata = la strada: Straße
9 scopare: ficken
«Ferm o qua» disse nu ovam ente don L illin o. Si susì, fece un
m ezzo inch ino al co m m issario , n iscì1.

T re giorni appresso, V itto rio L op resti, della fam iglia


C u ffa ro , si co stitu ì d ich iarand o di avere am m azzato a C o sim o
Z a c ca ria perché com e suo so cio in affari non si era
co m p o rta to bene.
La m atina seguente M ariu ccia D i Stefan o , tu tta vestita di
nìvu ro2, niscì presto da casa e a passo svelto andò fino alla
punta del m olo di ponen te. E ra so la, m olti la n o taro n o .
A rrivata so tto al fa ro , com e co n tò Pippo Su tera, testim on e
ocu lare, la fìm m in a si fece il segno della cro ce e si bu ttò in
m are. Pippo Sutera m acari lui di su bito si tu ffò 3 per salvarla,
m a il m are quel g iorn o era forte.
" L ’h an no convinta a suicidarsi perché non aveva altra
strad a" pinsò M o n ta lb a n o .
In paìsi, tutti si fecero persuasi4 che M ariu ccia D i Stefano
si fosse am m azzata perché non reggeva più alla perdita
d ell’ad o ra to m arito .

1 nisciri = uscire: hinausgehen


2 nìvuro = nero: schwarz
3 tuffarsi: springen
4 persuaso: überzeugt

19
2 La prova generale
La n o ttata era proprio tin ta, botte di vento arraggiate1 si
alternavano a rapide passate d’acqua tanto m alintenzionate che
parevano volessero infilzare2 i tetti. M o n talb an o era torn ato a
casa da p o co, stanco perché il travaglio3 della jo rn ata 4 era stato
duro e soprattutto fatican te per la testa. R ap rì la porta-finestra
che dava sulla verandina: il m are si era m angiato la spiaggia e
quasi toccava la casa. N o , non era proprio cosa, l’unica era farsi
una d occia e andarsi a co rcare5 con un libro. Sì, ma quale? A
eleggere6 il libro col quale avrebbe passato la notte
condividendo il letto e gli ultim i pinseri era m acari capace di
perderci un’o rata. Per prim a cosa, c ’era la scelta del genere, il
più adatto all’um ore della serata. Un saggio storico sui fatti del
secolo? A ndiam oci piano: con tutti i revisionism i di m oda,
capitava che t ’im battevi in uno che ti veniva a contare che H itler
era stato in realtà uno pagato dagli ebrei per farli diventare delle
vittim e com patite7 in tutto il m ondo. A llora ti pigliava il
nirbuso8 e non chiudevi occhio. Un giallo9? Sì, ma di che tipo?
Forse era indicato per l’occasione uno di quelli inglesi,
preferibilm ente scritti da una fìm m ina, tutto fatto di intrecciati10
stati d’anim o che però dopo tre pagine ti fann o stu ffare11.

1 arraggiato = arrabbiato: wütend


2 infilzare: durchbohren
3 il travaglio = il lavoro: Arbeit
4 la jornata = la giornata: T a g
5 andarsi a corcare = andarsi a coricare: sich hinlegen
6 eleggere = scegliere: auswählen
7 com patire: bemitleiden
8 pigliare il nirbuso = innervosirsi: sich aufregen
9 il giallo: Krimi
10 intrecciato: verworren
11 stuffare = stufare: langweilen

20
Allungò la m ano per pigliarne uno che non aveva ancora letto e
in quel m om ento il telefono sonò. Cristo! Si era scord ato di
telefonare a Livia, certam ente era lei che chiam ava,
preoccupata. Sollevò il ricevitore.
«P ronto? E la casa del co m m issario M o n talb an o ?»
«Sì, chi parla?»
«G enco O ra z io sono.»
E che voleva O razio G en co , quasi settantenn e ladro di
case? A M o n ta lb a n o quel ladro che in vita sua non aveva m ai
fa tto un gesto v iolen to stava sim p atico e l’altro questa
sim patia la sentiva.
«C he c ’è, O ra?»
«Ci devo p a rla ri1, d otto re.»
«E cosa seria?»
« D o tto re, non ce lo saccio spiegare2. E una cosa stram m a,
che non mi persuade. M a vossia3 è m eglio se la sa.»
«V uoi venire a casa m ia?»
«Sissi4.»
«E com e vieni?»
«C on la bicicletta .»
«C on la bicicletta? A parte che ti pigli una pu rm o n ìa5, tu
arrivi qua che è già m atino .»
«E allo ra com e facciam o ?»
«D a dove mi stai ch iam and o?»
«D alla g abin a6 che c ’è vicino al m on um ento ai cad uti.»

1 parlari = parlare: sprechen


2 N on ce lo saccio spiegare. = N on glielo so spiegare.: Ich kann es
Ihnen nicht erklären.
3 vossia = Lei: Sie
4 sissi = sì signore: ja
5 la purm onìa = la polm onite: Lungenentzündung
6 la gabina = la cabina telefonica: Telefonzelle

21
«A spettam i lì, alm eno ti ripari. Piglio la m acchin a e tra un
qu arto d’ora arrivo. A spettam i.»

A rrivò con tan ticch ia di ritard o sul previsto perché prim a


di nesciri aveva avuto una bella pensata: riem pire un therm os
di caffè bollen te. A ssitta to 1 allato al co m m issario d in tra2 la
m acch in a, O ra z io G en co se ne sco lò un intero b icch iere di
p lastica.
«Di freddo mi ero p ig liato.»
Fece sch ioccare la lingua, beato.
«E ora ci vorreb be una bella sigaretta.»
M o n ta lb a n o gli pruì3 il p acch etto , gliela accese.
«Serve altro? O ra , m ’hai fa tto co rrere fin o a qua perché
avevi gana4 di un cafè e di una sigaretta?»
«C o m m issà, stan o tte ero and ato ad arru b b are5.»
«E io t ’arresto.»
«C o m m issà, dico m eglio: stan o tte avevo intinzioni di
andare ad arru bb are.»
«Fiai ca n g ia to 6 idea?»
«Sissi.»
«E perché?»
« O ra ce lo co n to . F ino a qu alche ann o passato io
travag liav o nelle villette a ripa di m are7, quando i p ro p rietari
se ne and avano perché veniva il m alo ttem p o. O ra le cose sono
can giate.»
«In che senso?»

1 assittato = seduto: sitzend


2 dintra = dentro: in
3 pròiri = porgere: geben
4 avere gana = avere voglia: Lust haben
5 arrubbare = rubare: stehlen
6 cangiare = cam biare: ändern
7 a ripa di mare = in riva al mare: an der Küste

22
«N el senso che le villette non sono più d isabitate. O ra la
gente ci sta m acari d ’inverno, tan to con l’au to m o b ile vanno
dove v oglion o. E accussì pi m ia 1 è diven tato lo stesso
a rru bb are in paisi o nelle villette.»
« Stan otte dove sei andato?»
«In p aisi, qua. V o ssia co n osce l’officin a m eccanica che
arrip ara m acchin e di G iugiù L oreto?»
«Q uella sulla strata per V illaseta? Sì.»
«Propio sopra a ll’o fficin a ci stann o due ap p artam enti.»
« M a quelle sono case di povirazzi2! C he ci arrob b i? Un
televisore sca ssa to 3 in bian co e nero?»
«C o m m issà, mi perdonasse. M a lo sa chi ci abita in uno
dei due appartam enti? T a n in o B racceri, ci ab ita. C he vossia
certam ente co n osce.»
A ltro se lo co n oscev a, a T a n in o B racceri! Un cin q u an tin o 4
fa tto solo di cen to chili di m erda e di lard o5 ran cid o6 che a suo
co n fro n to un m aiale ingrassato per essere scan n ato7 pareva un
figu rino, un ind ossatore di m oda. Un u su raio8 oscen o che si
diceva si facesse pagare qu alche volta in n atu ra, piccilid d ri9 o
piccilid dre, il sesso non aveva im p o rtan za, disgraziati figli
delle sue vittim e. M o n ta lb a n o non era m ai arrin isciu to a
m etterci sopra la m ano, cosa che avrebbe fa tto con
sodd isfazione, m a non c ’eran o m ai state precise denunzie.
L ’idea c h ’era venuta a O razio G en co di and are ad arru bb are in
casa di T a n in o B ra cceri ebbe l ’in co n d izio n ata approvazione

1 pi mia = per me: für mich


2 il povirazzo = il poveraccio: armes Schwein
3 scassato: kaputt
4 il cinquantino = il cinquantenne: Fünfzigjähriger
5 il lardo: Speck
6 rancido: ranzig
7 scannare: schlachten
8 l’usuraio: W ucherer
9 il picciliddro = il bam bino: Kind

23
del tu tore d ell’ordine e della Legge co m m issario M o n ta lb a n o
d o tto r Salvo.
«E perché non l ’hai fatto ? Se lo facevi, cap ace che non
t ’arrestavo.»
«Io sapevo che T a n in o va a dorm iri ogni sera alle dieci
sp a cca te 1. N e ll’altro ap p artam en to, sullo stesso p ia n ero tto lo ,
ci abita una coppia di vecchi che non si vedono m ai strata
strata. F an n o vita ritirata. D ue p en sion ati, m arito e m ogliere.
D i G iov an n i, si ch iam an o . Io p erciò andavo sicu ro, m acari
perché sapevo che T a n in o s’in to lla2 di so n n iferi3 per pigliare
sonn o. A rrivai davanti a ll’officin a m eccan ica, aspettai
ta n ticch ia , con qu esto tem po non passava anim a cria ta , raprii
il p o rto n e allato a ll’officin a e in un attim o trasii. L a scala era
allo scuro. A ddrum ai4 la pila e acch ian ai a leggio a leggio5. Sul
p ia n ero tto lo tirai fora gli attrezzi. E m ’addunai6 che la p o rta
dei D i G iovan ni era solo a cco sta ta 7. Pinsai che i due vecchi si
fossero sco rd ati di chiuderla. La facen n a 8 mi preoccu p ava, con
la p o rta aperta cap ace che quelli potevan o sentire qu alche
ru m o rata. A llora m ’acco stai alla p o rta, avevo p insato di
chiuderla a d ascio9. Sulla p o rta c ’era ap p izzato 10 un fog lio di
ca rta , mi parse un pizzino11 com e quelli che c ’è scritto "to rn o
su bito" o cose accussì.»

1 spaccato: Punkt
2 intollarsi = riempirsi: sich vollstopfen
3 il sonnifero: Schlafm ittel
4 addrumare = accendere: anmachen
5 acchianare a leggio a leggio: salire senza far rumore: ganz leise
hinaufgehen
6 addunarsi = accorgersi: bemerken
7 accostato: angelehnt
8 la facenna = la faccenda: Sache
9 adascio = adagio: langsam
10 appizzare = appendere: aufhängen
11 il pizzino = il foglietto: Z ettel

24
«E invece su quello che c ’era scritto?»
« O ra non mi rico rd o . M i viene in testa una sola p aro la:
g enerale.»
«Lui, quello che abita lì, D i G iov an n i, è un generale?»
«N on lo sa ccio , è p ossibile.»
«V ai avanti.»
«Feci per chiu derla ad ascio ad ascio, m a la tentazion e di
una p o rta m ezza aperta era trop p o fo rte. L ’an ticam m ara era
allo scu ro , com e puro la cam m ara di m angiare e di stare.
Invece nella cam m ara di d orm iri c ’era luce. M ’avvicinai alla
p o rta e mi pigliò un co lp o . Sopra il letto m atrim on iale, vestita
di tu tto p u n to, c ’èra una fìm m in a m o rta, u n ’anzian a.»
«C om e hai fa tto a capire c h ’era m orta?»
« C o m m issà, quella teneva le m ani sul p etto e le avevano
a rra v u g lia to 1 un ro sario tra le dita e doppo le avevano m esso
un fazzoletto an n od ato sulla testa per tenerle ferm a la b o cca.
A veva gli occhi chiusi. M a il m eglio deve an co ra venire. Ai
piedi del letto c ’era una seggia e assittato sopra un om o che mi
voltava le spalle. C h ian g iva2, p ovirazzo. D oveva essere il
m arito .»
« O rà , sei stato scalo g n ato 3, che ci vuoi fare? Q u ello stava a
vegliare4 la m ogliere m orta.»
«C erto . P erò, a un certo p u nto, pigliò una co sa che
evidentem ente teneva sopra le gam be e se la puntò alla testa.
Un rev o rb a ro5 era, co m m issario .»
«O d dio. E tu che hai fatto?»
« F ortu n atam en te, m entre io non sapevo com e p en sarm ela,
l ’om o parse pen tirsi, lasciò ricad ere il b raccio c o ll’arm a, forse

1 arravugghiari = avvolgere: wickeln


2 chiangìri = piangere: weinen
3 essere scalognato: Pech haben
4 vegliare: T otenw ache halten
5 il revorbaro = la pistola: Pistole

2-5
a ll’ultim o m om ento gli era m an cato il corag g io. A llora
cam in ai a ll’ind ietro senza farm i sen tiri, torn ai
n e ll’a n ticam m ara e niscii d alla casa, sbatten d o fo rte la p orta
che parse una can n o n ata. A ccussì per qu alche tem po gli
passava il pinsèro d ’am m azzarsi. E ho tele fo n ato a vossia.»
M o n ta lb a n o non p arlò su bito, si m ise a riflettere.
P rob abilm en te a q u ell’ora il vedovo si era già sp arato . O ppure
stava an cora lì, co m b attu to tra il restare in vita e il
ch iam arsene fo ra 1. Pigliò una d ecisione. M ise in m oto.
«D ove andiam o?» spiò O razio G en co.
«Al garage di G iugiù L o reto . D ove hai lasciato la
bicicletta?»
«N on si p reoccu passe, è in caten ata2 a un p alo3.»
D avan ti al garage, M o n ta lb a n o ferm ò.
« L ’hai chiuso tu il portone?»
«Sissi, qu ann o sono venuto a telefo n arle.»
« T i pare che filtra luce dalle finestre?»
«N on mi pare.»
«Stam m i a sentire, O rà : tu scendi, rapri il p o rton e, trasi e
vai a vedere che succede in qu ella casa. N o n ti fare sen tiri,
qu alisiasi cosa che vedi.»
«E vossia?»
« T i fa ccio da p alo4.»
A forza di ridere, a O razio gli pigliò un a tta cc o di tosse.
Q u an n o si fu ca lm ato , scin nì5 d all’au to , traversò la strata,
raprì in un second o il p o rton e d ’ingresso, lo richiu se alle sue
spalle. N on pioveva più, m a in com pen so il vento si era
in fo rzato . Il co m m issario s’addrum ò una sigaretta. D oppo

1 chiam arsene fora = suicidarsi: sich umbringen


2 incatenato: angeschlossen
3 il palo: Pfosten
4 fare da palo: Schmiere stehen
5 scìnniri = scendere: aussteigen

26
m anco dieci m inuti riapparse O razio G en co , richiuse il
p o rto n e, trav ersò la strata di co rsa, apri lo sp o rtello 1, trasì.
T re m a v a , m a non per il freddo.
«A nd iam o via.»
M o n ta lb a n o ubbidì.
«C he hai?»
«Assà mi scan tai.»
«E parla!»
« T ro v a i la p o rta ch iu sa, la raprii e...»
«Il fog lio di ca rta c ’era ancora?»
«Sissi. T ra sii. T u tto era com e prim a, la luce nella
cam m ara di letto c ’era sem pre. M ’av vicin ai... C o m m issà, la
m orta non era m orta!»
« M a che dici?!»
«Q u ello che sto d icendo. Il m orto era lui, il generale.
S tin n icch ia to2 sul letto co m ’era prim a so ’ m ogliere, il ro sario ,
il fazzoletto .»
«H ai visto sangue?»
«N o nsi3, la fa ccia del m orto mi parse pu lita.»
«E la m ogliere, l’ex m o rta, che faceva?»
«Stava assittata sulla seggia ai pedi del letto e si puntava
una p istola in testa, ch iangend o.»
« O rà , tu non stai b ab b ian d o , vero?»
«C o m m issà, che ragion e avrei?»
«D ai che ti riacco m p ag n o a casa. L ascia perdere la
b icicle tta , fa fred do.»

Sono liberi due anziani signori, m arito e m ogliere, di fare


la n o tte a casa loro quello che gli passa per la testa? T rav estirsi
da ind iani, cam m in are a qu attro zam pe, appendersi al so ffitto

1 lo sportello: T ür
2 stinnicchiato = disteso: ausgestreckt
3 nonsi = no signore: nein

2-7
a testa in giù? C ertam ente lo sono. E allo ra? Se O razio G en co
non si fosse p ig liato di scru p o lo, lui di tu tta questa storia non
ne avrebbe saputo nien te e avrebbe d orm ito sireno e tran q u illo
quelle tre ore di sonn o che gli restavan o invece di votarsi e
riv o ta rsi1 nel letto com e ora stava facen d o, san tian d o2 e
ad diventando3 sem pre più n irbuso. N o n c ’era verso: lui si
co m p o rtav a davanti a una facen n a che non qu atrav a4 com e
O ra z io G en co davanti a una p o rta sem iap erta, doveva en trarci
d in tra, scoprire i perché e i p ercom e5. C he veniva a significare
quella specie di cerim on ia?

«Fazio! Su bito da m e di co rsa!» fece M o n ta lb a n o trasen do


in u fficio . La m atin ata era peggio della n o tta ta , accu pusa6 e
fredda.
« D o tto re , Fazio non c ’è» disse G allo appresentandosi.
«E d ov ’è?»
«Stan otte ci fu una sp arato ria, han no am m azzato a uno
dei Sinagra. E ra previsto, lo sa co m ’è: una volta uno di una
fam ig lia, la volta appresso uno d ell’altra fam ig lia.»
«A ugello è con Fazio?»
«Sissi. Q ui ci siam o io , G allu zzo e C atarella.»
«Senti, G a llo , tu lo sai d ov’è il garage di G iugiù L oreto?»
«Sissignore.»
«Sopra al garage ci sono due ap p artam enti. In uno ci abita
T a n in o B ra cce ri, n e ll’altro una coppia di anziani. V o glio
sapere tu tto di loro . V ai su bito.»

1 votarsi e rivotarsi = voltarsi e rivoltarsi: sich herumwälzen


2 santiare = bestem miare: fluchen
3 addiventare = diventare: werden
4 quatrare = quadrare: stimmen
5 i perché e i percom e: das W ie und W arum
6 accupuso = cupo: finster

28
«D unque, d otto re. Lui si ch iam a D i G iovan ni A nd rea,
anni o tta n ta q u a ttro , p en sion ato , nativo di V ig àta. Lei invece
Z a c ca ria E m an u ela, n ata a R om a, ottan tad u e anni,
p en sion ata. N on han no figli. F ann o vita ritira ta , ma non
d evono passarsela m ale1 m ale, in qu an to tu tto lo stabile è di
p ro p rietà del Di G iov an n i, glielo lasciò in ered ità suo padre.
H a venduto l ’ap p artam en to a T a n in o B racceri, m a si è tenu to
qu ello dove abita e l’o fficin a che a ffitta a G iugiù L o reto .
P rim a ab itav an o a R o m a , da una qu ind icina d ’anni si sono
trasferiti qu a.»
«Lui era un generale?»
«Chi?»
«C o m e, chi? Q u e sto D i G iov an n i, era un generale?»
« M a qu ann o m a i!2 E ran o atto ri, tan to il m arito qu an to la
m ogliere. G iugiù m ’ha d etto che il salo tto è tu tto pieno di
fo to g ra fie di teatro e di cinem a. H an n o co n ta to a G iugiù che
han no trav ag liato co n i più grossi a tto ri, m a sem pre co m e,
aspettasse che ta lìo che me lo sono scritto , ecco , caratteristi.»

E vid entem ente si m antenevan o in esercizio. O ppure si


ripassavano vecchie scene recitate chissà qu and o. Forse
ripetevano la scena che aveva avuto m aggior successo in tu tta
la loro ca rrie ra , quella dove avevano avuto più ap plausi... E h,
no. N o n poteva essere: lo scam b io delle parti non aveva senso.
U na spiegazione però doveva esserci e M o n ta lb a n o voleva
averla. Q u an d o incorn ava su una co sa, non c ’eran o santi.
D oveva trovare una scusa per p arlare con i signori Di
G iovan ni.

1 passarsela male: schlecht gehen


2 M a quanno mai! = M a quando mai!: Ganz und gar nicht!

29
La p o rta sb attè violentem ente co n tro il m u ro, il
co m m issario so b b a lz ò 1 e a sten to tratten n e una travolg en te2
voglia d ’om icid io.
«C a ta rè, ti ho detto m ille vo lte...»
«D o m an d o p ird on anza3, d o tto ri, m a la m ano mi scap pò.»
«C he c ’è?»
« D o tto ri, c ’è G en ico O razio , il la tro 4, ca dice ca ci voli
p a rla ri5 person alm en ti di p irson a6. C ap ace che si voli
co stitu zio n are.»
«C o stitu ire, C atarè. F allo passare.»
«Lo sapi che stan o tte non ci ho d orm ito?» fece O razio
G en co trasendo.
«M a n co io, se è per qu esto. C he vuoi?»
«C o m m issà, una m ezzorata fa stavo pigliando un cafè con
un am ico che l’A rm a ha arrestato e che si è fa tto tre anni di
cà rz a ro 7. E mi diceva: "Senza prove m ’han no m esso dintra!
Senza p ro ve!". A llura questa p aro la, "p ro v e", m ’ha fa tto venire
in m ente qu ello che c ’era sul fog lio im p iccicato nella p o rta dei
due vecchi. C ’era scritto , ora me l’a rrico rd o 8 preciso: "Prova
g enerale". Per qu esto pinsai che forse lui era un generale.»
R in g raziò O razio G en co che se ne andò. D op p o tan ticch ia
com parve Fazio.
« D o tto re , stam attin a m ’ha cercato?»

1 sobbalzare: aufspringen
2 travolgente: überwältigend
3 dom andare pirdonanza = chiedere scusa: um Entschuldigung bitten
4 il latro = il ladro: Dieb
5 ca dice ca ci voli parlare = che dice che Le vuole parlare: der sagt, er
m öchte mit Ihnen sprechen
6 personalm enti di pirsona = personalm ente: persönlich
7 il càrzaro = il carcere: Gefängnis
8 arricordarsi = ricordarsi: sich erinnern

30
«Sì. Eri and ato co n M im i per q u ell’om icid io. M a io vorrei
sapere solo una cosa: com e m ai né tu né il d o tto r A ugello non
vi siete degnati d ’avvertirm i che c ’era un m orto?»
« D o tto re , m a che dice? Lo sa qu ante volte ab b iam o
ch ia m a to a casa sua, a M arin ella? M a lei non ha m ai risp osto.
C he aveva, il telefo n o staccato?»
N o , non aveva il telefo n o staccato . E ra fo ra di casa, a fare
il palo a un ladro.
«Parlam i di qu est’am m azzatina, F azio.»
Il m orto am m azzato lo tenne o ccu p ato fin o alle cinque del
doppopran zo. Poi la facenn a dei Di G iovan ni gli to rn ò a
m ente di co lp o . E lo p reoccu p ò. Q u elli, sulla p o rta, avevano
scritto chi stavan o facend o una prova generale. Il che veniva a
significare che il g iorno dopo ci sarebbe stato lo sp ettacolo .
C he c o s’era, per i Di G iov an n i, lo sp ettacolo ? Forse
l’attu a z io n e1 di quello che avevano p ro vato la n o tte avan ti,
vale a dire una m orte e un suicidio veri? Si squietò2, afferrò
l ’elenco tele fo n ico .
«P ron to , casa D i G iovanni? Il co m m issario M o n ta lb a n o
sono.»
«Sì, sono A ndrea D i G iov an n i, mi d ica.»
«Avrei bisogno di p arlarle.»
«M a lei che co m m issario è?»
«Di Polizia.»
«Ah. E che vuole la polizia da me?»
«A ssolutam en te niente d ’im p ortante. Si tra tta di una
cu riosità m ia, tu tta person ale.»
«E che è questa cu riosità?»
E qui gli venne l ’idea.
«Fio sapu to, del tu tto casu alm en te, che voi due siete stati
atto ri.»

1 l’attuazione: Ausführung
2 squietarsi = inquietarsi: unruhig werden

3i
«È vero.»
« E cco , io sono un app assion ato di teatro e di cinem a.
V o rrei sap ere...»
«Sia il benvenuto, co m m issario . In qu esto paese non c ’è
uno, dico uno, che ne capisca di teatro .»
« T ra u n ’ora al m assim o sono da voi, va bene?»
«Q uan d o vuole.»

Lei pareva un aced druzzo1 im plum e2 cad u to dal nid o, lui


una specie di cane San B ernard o spelato e m ezzo cieco . La casa
specchiava3, un ordine p erfetto. L o fecero assittare su una
p o ltro n cin a , loro invece si m isero vicini vicini sul d ivano, la
posizione consu eta di qu and o taliavan o la televisione che stava
di fron te . M o n ta lb a n o appizzò gli occhi su una delle cen to
fo to g ra fie che co p rivan o le pareti e disse: «M a qu ello non è
R uggero R uggeri? nel P iacere d ell’on està di Pirand ello?». E da
quel m om ento fu com e una valanga4 di nom i e tito li: Sem
B enelli e La cena delle beffe5, an co ra Pirand ello e i Sei
personaggi in cerca d ’au to re6, Ugo B etti e C o rru zio n e a
P alazzo di G iu stizia7, m esco lati a R uggeri, R ic c i, M a lta g lia ti,
C ervi, M e ln a ti, V ia risio , B esozzi... La cav a lca ta 8 durò u n ’ora e
passa, co n M o n ta lb a n o alla fine in tro n ato e i due vecchi atto ri
felici e rin giovaniti. Ci fu una pausa durante la quale il
co m m issario volen tieri a ccettò un bicch iere di w hisky,

1 l’acedruzzo = l’uccellino: Vögelchen


2 implume: federlos
3 specchiare: blitzblank sein
4 la valanga: Lawine
5 La cena delle beffe: Das M ahl der Spötter
6 Sei personaggi in cerca d’autore: Sechs Personen suchen einen Autor
7 Corruzione a Palazzo di Giustizia: Korruption im Justizpalast
8 la cavalcata: Redeschw all

32
evidentem ente a cca tta to di p re scia1 dal signor D i G iovan ni per
l’occasion e. N ella ripresa si p arlò invece di cinem a che i due
vecchi non consid eravan o m olto . M en o an cora la televisione:
«M a lo vede, co m m issario , qu ello che trasm etto n o ?
C an zon ette e giochi. Q u an d o fan n o la p ro sa, a ogni m orte di
p ap a2, ci viene da piangere.»
E o ra , esau rito3 l ’arg om en to sp ettaco lo , per forza
M o n ta lb a n o doveva fare la dom and a per la quale si era
ap p resen tato in quella casa.
Ieri notte» disse sorrid end o «ero qua.»
« Q u a, dove?»
«Sul vo stro p ia n ero tto lo . E ro stato ch iam ato dal signor
B racceri per una sua qu estione che poi si è rivelata senza
im p o rtanza. La vostra p o rta era stata d im enticata aperta e mi
sono perm esso di ch iu derla.»
«A h, è stato lei.»
«Sì, e mi scuso d ’aver fa tto forse trop p o ru m ore. C ’era una
co sa però che m ’ha m esso di cu riosità. Sulla vostra p o rta, con
una p u ntina da d isegno, mi pare, c ’era a tta cc a to un fog lio di
ca rta con sopra scritto : prova generale.»
Sorrise, si diede u n ’ariata d istratta.
«C osa provavate di bello?»
I due ad d iventarono seri di co lp o , si avvicinaron o an cora
di più l’uno a ll’a ltra; con un gesto n atu ralissim o , ripetuto
m igliaia di volte, si p ig liaron o per m ano , si taliaro n o . Poi
A ndrea D i G iovan ni disse:
«La no stra m orte, p rovavam o.»
E m entre M o n ta lb a n o se ne stava im p ietrito4, aggiunse:
«M a qu ello non è un co p io n e, p u rtropp o.»

1 di prescia = in fretta: schnell


2 ogni m orte di papa: alle Ju b eljah re
3 esaurito: erschöpft
4 im pietrito: versteinert

33
E stavo lta fu lei a parlare.
«Q u an d o ci siam o m aritati, io avevo d iciannove anni e lui
ventidue. Siam o stati sem pre assiem e, non ab b iam o m ai
a ccetta to scrittu re in due com pagnie diverse e per qu esto,
qu alche v o lta, ab b iam o fa tto la fam e. Poi, quando siam o
diventati trop p o vecchi per lavorare, ci siam o ritirati qua.»
C o n tin u ò lui.
«D a qu alche tem po p ativ am o 1 di m alesseri. E l ’età, ci
dicevam o. Poi ci siam o fatti visitare. A bb iam o il cu ore a pezzi.
La sep arazione sarà im provvisa e inevitabile. A llo ra ci siam o
m essi a fare le prove. Chi se ne andrà per p rim o, non resterà
solo n e ll’aldilà2.»
«La grazia sarebbe di m orire assiem e, nello stesso
m om ento» disse lei. «M a è d ifficile che ci venga co n cessa.»
Si sbagliava. O tto m esi dopo M o n ta lb a n o lesse due righe
sul giornale. Lei era serenam ente m orta nel sonno e lui,
acco rto sen e al risveglio, si era p recip itato al telefo n o per
ch iam are aiuto. M a a m ezza strata tra il letto e il tele fo n o , il
cu ore aveva ced uto3.

1 patire: leiden
2 l’aldilà: Jenseits
3 cedere: versagen
3 Gli arancini di M ontalbano
Il prim o a co m in ciare la litan ia, o la novena o qu ello che
era, fu, il 2 7 d icem bre, il qu estore.
« M o n ta lb a n o , lei natu ralm en te la no tte di C ap o d an n o 1 la
passerà con la sua L ivia, vero?»
N o , non l ’avebbe p assata con la sua L ivia, la n o tte di
Capodanno. C ’era stata tra loro due una terrib ile azzu ffatin a2,
di quelle perigliose3 perché p rin cip ian o con la frase
« C erch iam o di rag ion are con calm a» e fin iscon o
inevitabilm en te a sch ifìo. E così il co m m issario se ne sarebbe
rim asto a V ig àta m entre L ivia se ne sarebbe and ata a
V iareggio con am ici d ell’u fficio . Il qu estore n o tò che qu alcosa
non m arciava4 e fu p ro n to a evitare a M o n ta lb a n o
u n’im b arazzata risp osta.
«Perché altrim en ti sarem m o felici d ’averla a casa n ostra.
M ia m oglie è da tem po che non la vede, non fa altro che
chiedere di lei.»
Il co m m issario stava per slan ciarsi in un «sì» di
rico n o scen za, qu and o il qu estore seguitò:
«V errà anche il d o tto r L attes, la sua signora è dovuta
co rrere a M era n o perché ha la m am m a che non sta bene.»
E m anco a M o n ta lb a n o stava bene la prisenza del d otto r
L a ttes, so p ra n n o m in ato 5 «L attes e m ieles» per la sua
un tu osità6. Sicu ram ente durante la cena e doppo non si
sarebbe p a rla to d ’altro che dei p roblem i d ell’ordine p u b b lico7

1 il Capodanno: N eujahr
2 l’azzuffatina: Streit
3 periglioso = pericoloso: gefährlich
4 m arciare: stimmen
5 soprannom inato: mit dem Spitznamen
6 l’untuosità: Schm ierigkeit
7 l’ordine pubblico: öffentliche Ordnung

35
in Ita lia » , così si p o tevan o in tito lare i lunghi m on ologhi del
d o tto r L a ttes, cap o di G a b in etto .
«V eram en te avevo già p reso ...»
Il qu estore l ’interruppe, sapeva benissim o com e la
pensasse M o n ta lb a n o sul d o tto r L attes.
«Senta, p erò, se non pu ò, po trem m o vederci a pran zo il
g iorno di C ap o d an no .»
«C i sarò» prom ise il co m m issario .
Poi fu la volta della signora C lem entina V asile-C ozzo .
«Se non ha di m eglio da fare, perché non viene da me? Ci
saran n o m acari m io fig lio, sua m oglie e il bam bin o.»
E lui che veniva a rapp resen tare in quella bella riunione di
fam iglia? R isp ose, a m alin cu o re1, di no.
Poi fu il turn o del preside Burgio. A ndava, con la m ogliere,
a C o m itin i, in casa di una nipote.
«E gente sim p atica, sa? Perché non si aggrega2?»
P otevano essere sim patici oltre i lim iti della sim patia
stessa, m a lui non aveva voglia d ’aggregarsi. Forse il preside
aveva sb ag liato verb o, se avesse d etto «tenerci co m p ag n ia»,
qu alche p o ssibilità ci sarebb e stata.
P untu alm ente, la litan ia o la novena o quello che era si
ripresentò in co m m issariato.
«D o m an i, per la n o tte di C ap o d an n o , vuoi venire con
m ia?» spiò M im i A ugello che aveva intu ito l ’azzuffatin a con
L ivia.
«M a tu dove vai?» spiò a sua vo lta M o n ta lb a n o ,
inq u artan d osi a difesa.
M im i, non essendo m a rita to , sicu ram ente l’avrebbe
p o rta to o in una ru m o rosa casa di am ici o in un ano nim o e
preten zioso risto ran te rim bo m b an te di voci, risate e m usica a
tu tto volum e.

1 a m alincuore: schweren Herzens


2 aggregarsi: sich anschließen

36
A lui piaceva m angiare in silenzio, un fracasso di quel tipo
poteva ro v in arg li1 il gusto di qu alsiasi p iatto , m acari se
cu cin ato dal m iglior cu o co d ell’universo criato .
«H o p ren o ta to al C en tral Park» rispose M im i.
E com e si poteva sbagliare? Il C en tral Park! Un
risto ra n to n e im m enso dalle p arti di F ela, rid ico lo per il nom e e
per l ’arred am en to2, dove eran o stati cap aci d ’avvelenarlo3 con
una sem plicissim a co to letta e ta n ticch ia di verdura b o llita.
T a liò il suo vice senza parlare.
«V a beni, va beni, com e non detto» concluse A ugello
niscend o d alla cam m ara. Su bito però rim ise la testa d intra:
«La virità vera è che a tia piace m angiare so lo».
M im i aveva ragione. Una vo lta, rico rd ò , aveva letto un
ra cc o n to , di un italian o certam en te, m a il nom e d ell’autore
non lo rico rd av a, dove si co ntava di un paisi nel quale era
co n sid erato a tto co n tro il com u ne senso del pudore4 il
m angiare in p u bblico . F are invece quella cosa in prisenza di
tu tti, n o , era un atto n o rm alissim o , co n sen tito 5. In fon d o in
fon d o si era venuto a trovare d ’acco rd o . G u stare un p iatto
fa tto com e D io co m an d a è uno dei p iaceri so litari più raffin ati
che l ’om o possa godere, da non sp artirsi6 co n nessuno, m anco
con la p irsona alla quale vuoi più bene.
T o rn a n d o a casa a M a rin e lla , trovò sul tav o lin o della
cu cin a un big lietto della cam m arera7 A delina.

1 rovinare: verderben
2 l’arredam ento: Einrichtung
3 avvelenare: vergiften
4 contro il comune senso del pudore: unsittlich
5 consentito: erlaubt
6 spartire: teilen
7 la cam m arera = la cam eriera: H aushälterin

37
M i ascusasi se mi prim eto che dumani a sira esento che è capo di
lanno e esento che i m e’ dui fighli sunno am bitui in libbbirtà priparo
gli arancini chi ci piacinno. Se vosia mi voli fari l’onori di pasare a
mangiare la intirizo lo sapi1.

A delina aveva due figli delinquenti che trasivan o e


nisciv ano dal càrzaro: una felice co m b in azion e, rara com e la
co m p arsa della co m eta di H alley , che si trovassero tu tti e due
con tem p oran eam en te in lib ertà.

E dunque da festeggiare sullennem ente con gli aran cin i2.


G esù , gli aran cini di A delina! Li aveva assaggiati solo una
v olta: un rico rd o che sicu ram ente gli era trasu to nel D N A , nel
p atrim o n io genetico.
A delina ci m etteva due jo rn a te sane sane a p rip ararli. N e
sapeva, a m em o ria, la ricetta. Il g iorno avanti si fa un
ag g rassato3 di vitellon e4 e di m aiale in parti uguali che deve
cò ciri5 a fo co lentissim o per ore e ore con cip olla,
p u m m ad o ro, sedano, prezzem olo e basilico. Il g iorno appresso
si pripara un riso tto , qu ello che ch iam an o alla m ilan isa6 (senza
zaffiran o, pi c a rità 7!), lo si versa sopra a una tav o la, ci si
im p astan o le ova e lo si fa rifridd are. In tan to si cò cin o i
pisellini, si fa una b esciam ella, si rid u cono a pezzettini na poco

1 M i a sc u sa si... = M i scusi se mi perm etto, siccom e domani sera è


Capodanno e siccom e i miei due figli sono entram bi in libertà preparo
gli arancini che Le piacciono. Se Lei mi vuole fare l’onore di passare a
m angiarli l’indirizzo lo sa.
2 l’arancino: frittiertes Reisbällchen
3 fare un aggrassato: anbraten
4 il vitellone: Kalbfleisch
5 còciri = cuocere: kochen
6 alla m ilanisa = alla milanese: nach M ailänder Art
7 pi carità = per carità: um Himmels willen

38
di fette di salam e e si fa tu tta una co m p o sta con la carne
ag g rassata, tritu ra ta a m ano con la m ezzalu na1 (nenti
fru lla to re, pi carità di D io !). Il suco della carn e s’am m isca col
riso tto . A qu esto punto si piglia tan ticch ia di riso tto ,
s’assistem a nel palm o d ’una m ano fatta a co n ca, ci si m ette
d entro q u anto un cu cch iaio di co m p o sta e si copre con
d ell’altro riso a form are una bella palla. O gni palla la si fa
ro to la re nella fa rin a , poi si passa nel bian co d ’ovo e nel pane
g ra tta to . D o p p o , tutti gli aran cini s’in filan o in una pad edd ra2
d ’oglio bollen te e si fan n o friggere3 fin o a qu and o pigliano un
co lo re d ’o ro vecch io. Si lascian o sco lare4 sulla carta. E alla
fin e, ringraziannu u Signiruzzu5, si m angiano!
M o n ta lb a n o non ebbe d ubbio co n chi cen are la no tte di
Capodanno. Solo una dom anda l ’angustiò prim a di pigliare
sonno: i due delinquenti figli d ’A delina ce l ’avreb bero fatta a
restare in lib ertà fin o al g iorno appresso?

La m atina del 3 1 , appena trasì in u fficio , Fazio rico m in ciò


la litan ia o la novena o qu ello che era:
« D o tto re , se questa sira non ha m eglio di fare...»
M o n ta lb a n o l’interruppe e, co n sid erato che F azio era un
am ico , gli disse com e avrebbe passato la serata di C ap od an no.
C o n tra ria m en te a quello che s’asp ettava, Fazio si scurò in
fa ccia .
«C he c ’è?» spiò il co m m issario , allarm ato .
«La sua cam m arera A delina di cogn om e fa C irrin ciò?»
«Sì.»
«E i suoi figli si ch iam an o G iuseppe e Pasquale?»

1 la mezzaluna: W iegemesser
2 la padeddra = la padella: Pfanne
3 friggere: frittieren
4 scolare: abtropfen lassen
5 ringraziannu u Signiruzzu = ringraziando il Signore: G o tt sei D ank
«C erto .»
«Aspittasse un m om ento» fece Fazio e niscì dalla cam m ara.
M o n ta lb a n o prin cip iò a sentirsi nirbuso.
F azio to rn ò doppo p o co.
«Pasquale C irrin ciò è nei guai1.»
Il co m m issario si sentì aggelare2, addio aran cin i.
«C he viene a dire che è nei guai?»
«V iene a dire che c ’è un m and ato di ca ttu ra 3. La Squadra
M o b ile di M o n telu sa. Per fu rto4 in un su perm ercato.»
«Furto o rap in a5?»
«Fu rto.»
«Fazio, cerca di saperne qu alche co sa di più. N on
u fficialm en te, però. Fiai am ici nella M o b ile di M o ntelu sa?»
« Q u an ti ne vuole.»
A M o n ta lb a n o passò la gana di travag liare.
« D o tto re , han no a b b ru sciato 6 la m acch in a d ell’ingegnere
Ja c o n o » fece, trasen d o , G allo .
«V allo a co n tare al d o tto r A ugello.»
«C o m m issario , stan o tte sono en trati in casa del ragion iere
P irpera e si sono p o rtati via ogni cosa» gli venne a co m u nicare
G allu zzo.»
«V allo a co n ta re al d o tto r A ugello.»
E cco : accussì M im i poteva salu tare la n o ttata di
C ap o d an n o al C en tral P ark. E avrebbe dovuto essergliene
g rato, perché lo sparagnava7 da un sicuro avvelenam ento.

1 essere nei guai: in der Klemme sitzen


2 aggelare: erstarren
3 il m andato di cattura: H aftbefehl
4 il furto: D iebstahl
5 la rapina: R aub
6 abbrusciare = bruciare: anzünden
7 sparagnare = risparm iare: bewahren

40
« D o tto re , le cose stann o com e le ho d etto. N ella n o tte tra
il 2 7 e il 28 hanno sv alig iato 1 un su perm ercato a M o n telu sa,
h an no ca rica to un cam io n di ro b a. A lla M o b ile sono certi che
P asquale C irrin ciò era della p artita. H an n o le prove.»
«Q uali?»
«N on me l ’han no d etto.»
Ci fu una pausa, poi F azio pigliò il co rag g io a qu attro
m ani2.
« D o tto re, ci voglio p arlare latin o: lei stasira non deve
and are a m angiare da A delina. Io non dico nien te, questo è
sicu ro. M a se p u ta ca so 3 quelli della C attu ran d i fan n o la bella
p insata di and are a cercare P asqu ale in casa di sua m adre e lo
trov an o che si sta m angiand o gli aran cini con lei? D o tto re,
non mi pare co sa.»
Squillò il tele fo n o.
«C o m m issario M o n ta lb a n o , vossia è?»
«Sì»
«Pasquale sono.»
«Pasquale chi?»
«Pasquale C irrin ciò .»
« M i stai ch iam and o dal cellulare?» spiò M o n ta lb a n o .
«N o nsi, non sono accussì fissa4.»
« E Pasquale» disse il co m m issario a F azio , tap p an d o5 con
una m ano il m icro fo n o .
«N on voglio sapìri nenti!» fece Fazio susendosi e niscendo
d alla càm m ara.
«D im m i, Pasqu a.»

1 svaligiare: ausrauben
2 pigliare il coraggio a quattro mani: den ganzen M ut
zusammennehmen
3 putacaso: zufällig
4 fissa = fesso: dumm
5 tappare: zuhalten

4i
« D o tto re, ci devo p arlare.»
« M a ca ri io ti devo parlare. D ove sei?»
«Sulla sco rrim en to 1 veloce per M o n telu sa. T e le fo n o dalla
g abina che c ’è fora al bar di Pepe T a ra n tello »
«C erca di non farti vedere in giro. A rrivo al m assim o fra
tre qu arti d ’ora.»

« M o n ta in m acchin a» ord inò il co m m issario appena vide


Pasquale nei paraggi2 della cab in a.
«A ndiam o lon tan o?»
«Sì.»
«A llora piglio la m ia m acchin a e la seguo.»
« T u la m acchin a la lasci qua. Che vogliam o fare, la
processione?»
P asqu ale obbed ì. Era un bel p iccio tto che aveva da p o co
passata la tren tin a , scu ro, gli occhi vivi vivi.
«D u ttu ri, io ci voglio spiegari...»
«D opo» fece M o n ta lb a n o m ettendo in m oto.
«D ove mi porta?»
«A casa m ia, a M arin ella. C erca di stare assittato
stin n icch ia to , tieni la m ano d ritta sulla fa ccia , com e se avessi
m alo di denti. C o sì, da fo ra , non ti rico n o sco n o . Lo sai che sei
ricercato?»
«Sissi, per questo telefo n ai. L o seppi questa m atina da un
am ico , torn an d o da Palerm o.»

Sistem ato nella veran din a, davanti a uno scio p p o3 di birra


offertog li dal co m m issario , P asqu ale decise c h ’era venuto il
m om ento di spiegarsi.

1 la (strada di) scorrim ento: Schnellstraße


2 nei paraggi: in der Nähe
3 lo scioppo: Ideine Bierflasche

42
«Io con questa storia del su perm ercato O m nibu s non ci
traso nenti. Ce lo giuro supra a m e’ m atre.»
Un giuram ento falso sulla testa di sua m adre A delina che
ad orava non lo avrebbe m ai fa tto : M o n ta lb a n o
im m ed iatam ente si persuase d ell’inn ocen za di P asquale.
«N on b astan o i giuram enti, servono prove. E alla M o b ile
d icono che han no in m ano cose certe.»
«C o m m issario , non arrin escio m anco a ind ovinare quello
che han no in m ano, d ato che io non ci sono an d ato, ad
arru bare al su perm ercato. »
«A spetta un m om ento» fece il co m m issario .
T ra sì nella cam m ara, fece una telefo n ata. Q u an d o torn ò
nella verandina aveva la faccia scu ru ta1.
«C he c ’è?» spiò teso Pasquale.
C ’è che quelli della M o b ile han no in m ano una prova che
t ’in castra.»
«E quale?»
«Il tuo p o rta fo g lio . L ’han no trov ato vicino alla cassa.
C ’era m acari la tua carta d ’iden tità.»
P asqu ale ag g iarn iò2, poi si susì a ll’im piedi dandosi una
gran m an ata3 sulla fron te.
«E cco dove l ’ho perso!»
Si risedette su bito, aveva le g inocchia di rico tta 4.
«E ora com e mi tiro fora?» si lam en tio .
«C o n tam i la facen n a.»
«La sira del 2 7 io ci andai a quel su perm ercato. Stava per
chiudere. A cca tta i due bo ttig lie di vino, una di w hisky e doppo
salatin i, b isco tti, cose accu ssì. Li ho p o rtati in casa di un
am ico.»

1 scuruto = cupo: finster


2 aggiarniare = impallidire: blass werden
3 la m anata: Schlag mit der Hand
4 le ginocchia di ricotta: weiche Knie

43
«C hi è qu est’am ico?»
«Peppe N asca.»
M o n ta lb a n o sto rci1 la bo cca.
«E vuoi vìdiri che c ’eran o m acari C o cò B ellìa e T ito
Farruggia?» spiò.
«Sissi» am m ise Pasquale.
La banda al co m p leto, tutti pregiu dicati2, tutti com pagni
di furti.
«E perché vi siete riuniti?»
«V olevam o g iocare a tressette3 e b risco la4.»
La m ano di M o n ta lb a n o vo lò , s’a b b attè sulla faccia di
P asquale.
«C o m in cia a co n tare. Q u esto è il p rim o.»
«Scusasse» fece P asquale.
«A llora: perché stavate insiem e?»
In asp ettatam en te, Pasqu ale si m ise a ridere.
«La trovi ta n to co m ica? Io no.»
« N o n si, co m m issario , questa è veram ente co m ica. L o sapi
p irchì ci siam o visti in casa di Peppe N asca? A bb iam o
co m b in a to un fu rto per il 28 n o tte.»
«D ove?»
«In un su perm ercato» fece Pasqu ale, p rin cip ian d o a ridere
co n le lagrim e.
E M o n ta lb a n o capì il p erché di quella gran risata.
«Q u ello stesso? L ’O m nibus?»
P asqu ale fece cen no di sì con la testa, le risate
l ’assu fficavan o5. Il co m m issario gli riem pì nu ovam en te lo
scioppo di birra.

1 storcere: verziehen
2 pregiudicato: vorbestraft
3 il tressette: it. Kartenspiel
4 la briscola: it. Kartenspiel
5 assuficare: soffocare = ersticken

44
«E qu alcun altro vi ha preceduti?»
A n cora un sì con la testa.
«G u ard a, P asqu a, che la situazione per te resta seria. C hi ti
crede? Se gli ra cco n ti con chi stavi quella sera, ti m etton o
d intra senza rem issio n e1. Figu rati! Q u a ttro delinquenti com e
siete che vi fate l ’alibi recip roco ! Q uesta sì che è da fottersi
dalle risate2!»
T ra sì nu ovam ente in casa, fece u n ’altra tele fo n ata. T o rn ò
nella verandina scu oten do la testa3.
«Lo sai a chi cercan o , oltre a tia, per il fu rto al
su perm ercato? A Peppe N asca, a C o cò B ellìa e a T ito
Farru ggia. La vostra banda al co m p leto.»
«M ad unnuzza san ta4!» disse Pasquale.

«E lo sai qual è il bello? Il bello è che i tuoi com pagni


vanno in càrzaro perché tu, com e uno stru nzo5, sei and ato a
perdere il p o rta fo g lio p ro p rio in quel su p erm ercato. C om e
m etterci la firm a , lo stesso preciso che fare una sp iata.»
«Q u elli, qu and o vengono arrestati e sanno il p irch ì, alla
prim a occa sio n e mi ro m p o n o il cu lo.»
«N on han no to rto » disse M o n ta lb a n o . «E co m in cia a
pre p a ra rtelo , il cu lo. F azio m ’ha m acari d etto che Peppe N asca
è già al co m m issa ria to , l ’ha ferm ato G allu zzo.»
P asqu ale si pigliò la testa tra le m ani. T a lia n d o lo , a
M o n ta lb a n o venne u n ’idea che forse avrebbe salvato la
m angiata d ’aran cin i. P asqu ale lo sentì traffich iàre 6 casa casa,
raprend o e chiudendo cassetti.

1 la remissione: Gnade
2 fottersi dalle risate: sich totlachen
3 scuotere la testa: den K opf schütteln
4 M adunnuzza santa = M adonna santa: Heilige M aria
5 lo strunzo = lo stronzo: Arschloch
6 traffichiàre = trafficare: hantieren

45
«V ieni qua.»
N ella cam m ara di m angiare il co m m issario l ’aspettava con
un paro di m an ette1 in m ano. P asqu ale lo taliò
am m a m m a lo ccu to 2.
«N on mi ricord av o più dove le avevo m esse.»
«C he vuole fare?»
« T ’arresto, Pasqu a.»
«E pirchì?»
« C o m e, pirchì? T u sei un ladro e io un co m m issario . T u
sei un ricerca to e io quello che t ’ha trov ato . N o n fare storie.»
« C o m m issario , vossia lo sapi benissim o che con m ia non
c ’è bisogno di m anette.»
«Stavolta sì.»
R a sseg n a to , P asquale s’avvicinò e M o n ta lb a n o gli serrò
una m anetta a tto rn o al polso m an cin o3. Poi, tiran d o lo , se lo
trascin ò nel bagno e l’altra m anetta la serrò atto rn o al tu b o 4
dello sciacq u o n e5.
« T o rn o presto» disse il co m m issario . «Se ti scap pa6, puoi
farla co m o d am ente.»
P asquale non fu cap ace m an co di raprire b o cca.

«A vete avvertito quelli della M o b ile che ab b iam o ferm ato


Peppe N asca?» spiò trasen do in u fficio M o n ta lb a n o .
«Lei mi disse di non farlo e io non lo feci» rispose Fazio.
« F atelo venire nella m ia cam m ara.»
Peppe N asca era un q u aran tin o dal naso enorm e.
M o n ta lb a n o lo fece assittare, gli offrì una sigaretta.

1 le m anette: Handschellen
2 am m am m aloccuto = stupito: verdutzt
3 m ancino: linkes
4 il tubo: R ohr
5 lo sciacquone: W asserspülung
6 scappare: dringend müssen

46
«Sei fo ttu to , Peppe. T u , C o cò B elila, T ito Farru ggia e
P asqu ale C irrin ciò
«N on siam o stati noi.»
«Lo so.»
Le p aro le del co m m issario lasciaro n o a Peppe
in to rd o n u to 1.
«M a siete fo ttu ti lo stesso. E lo sai perché non hanno
p o tu to fare altro alla M o b ile , che spiccare un m and ato di
cattu ra per la v ostra banda? Perché P asqu ale C irrin ciò ha
perso il p o rtafo g lio al su perm ercato.»
«B u ttanazza della m iseria!» esplose Peppe N asca.
E si esibì in una sequela di san tio n i, biastem ie, gastìm e2. Il
co m m issario lo lasciò sfogare3.
«E c ’è di peggio» fece a un certo pu nto M o n ta lb a n o .
«C he ci può essere di peggio?»
«C he appena trasite in càrzaro i vostri com pagni di galera
vi piglierann o a fischi e a p ìrita4. Avete perso la fa ccia . Siete
dei rid ico li, dei q u aqu araqu à5. A ndate in prigione pur essendo
inn ocen ti di quel fu rto. Siete i classici co rn u ti e m azziati6.»
Peppe N asca era un om o intelligente. E che lo fosse, lo
d im ostrò con una dom and a.
«M i spiega perché vossia è convinto che non siam o stati
noi qu attro »
Il co m m issario non risp ose, raprì il cascio n e7 di m ancina
della scrivania, pigliò u n ’au d iocassetta, la m ostrò a Peppe.
«Vedi questa? C ’è una registrazione am bientale.»

1 intordonuto = stordito: bestürzt


2 la gastìma = la bestem mia: Fluch
3 sfogare: abreagieren
4 pigliare a fischi e a pìrita: auspfeifen und verhöhnen
5 il quaquaraquà = il buffone: N arr
6 m azziato = picchiato: geprügelt
7 il cascione = il cassetto: Schublade

47
«M i riguarda?»
«Sì. È stata fa tta a casa tu a, nella n o tte tra il 27 e il 2 8 , ci
sono le vostre q u attro voci. V i avevo fa tto m ettere so tto
co n tro llo . P rog ettate il fu rto al su perm ercato. M a per la no tte
appresso. Siete stati però preceduti da gente più sp erta1 di
voi.»
R im ise la cassetta nel cascio ne.
«E cco co m e fa ccio a essere tan to sicu ro che voi non
c ’en trate.»
«M a allo ra basta che vossia fa sentire a quelli della M o b ile
la registrazion e e si vede su bito che noi non c ’en triam o.»
Figu rati la fa ccia di quelli della M o b ile se avessero sen tito
la cassetta! C ’era u n ’esecuzione speciale della Sin fo nia n. 1 di
Beethoven che Livia gli aveva reg istrato a G enova.
«Peppe, cerca di rag ion are. La cassetta può essere a vostra
d iscolp a2, m a può rapp resen tare m acari u n ’altra prova a
vo stro ca rico .»
«Si spiegasse.»
«Sul nastro non c ’è la d ata della registrazion e. Q u ella la
posso dire solo io. E se mi saltasse il firtìcch io 3 di sostenere che
quella intercettazion e4 risale al 2 6, la n o tte prim a del fu rto , voi
paghereste con la galera e quelli più sperti si god reb bero i soldi
in lib ertà.»
«E perché vossia vuole fare una co sa sim ile?»
«N on ho d etto che voglio, è u n ’even tu alità. A farla breve:
se io fa ccio sentire questa cassetta a qu alche vostro am ico , non
alla M o b ile, vi spu ttan o per sem pre. N o n ci sarà ricettato re
che vorrà la vostra ro b a. N o n troverete più nessuno che vi dia

1 sperto = esperto: geschickt


2 la discolpa: Entlastung
3 il firtìcchio = la voglia: Lust
4 l’intercettazione: Aufzeichnung

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una m ano , nessun co m p lice. Avete chiu so con la carriera di
ladri. M i segui? »
«Sissi.»
«Q uindi tu non puoi fare altro che qu ello che ti
d om and o.»
«C he vuole?»
«V o glio offrirti la p o ssibilità di una via d ’u scita.»
«M e la dicisse.»
M o n ta lb a n o gliela disse.

Ci vollero due ore a convincere Peppe N asca che non c ’era


a ltra soluzione. Poi M o n ta lb a n o riaffid ò Peppe a Fazio.
« A ncora non avvertire quelli della M o b ile.»
N iscì d a ll’u fficio . E ran o le due e per strata c ’era poca
gente. T ra sì in una cab in a telefo n ica, fece un num ero di
M o n telu sa , si strinse il naso co n due dita.
«P ron to? Squad ra M o b ile? State co m m etten d o uno
sbaglio. A fare il fu rto al su perm ercato sono stati quelli di
C a lta n issetta , quelli che han no a cap o Filippo T rin g à li. N o ,
non d om andi chi p arla sennò ria tta c co . Le dico m acari dove è
a m m u cciata la refu rtiv a1 che è an cora nel cam io n . E d in tra il
cap an no ne della ditta B en in casa, sulla p ro vinciale M o n telu sa-
T ra p a n i, a ll’altezza di co n trad a M eliu so . A nd ateci su bito,
perché pare che sta n o tte h an no intenzione di p o rtarsi via la
ro b a con un altro cam io n .»
R ia tta c c ò . A scanso di2 cattivi in co n tri co n la polizia di
M o n telu sa , pinsò che era m eglio tenere P asquale a casa sua,
m acari senza m anette, fin o a qu and o faceva scuro. P oi,
insiem e, sa rebb ero and ati da A delina. E lui si sarebbe goduto
gli aran cini non solo per la loro celestiale b o n tà, m a pure

1 la refurtiva: Diebesgut
2 a scanso di q.c.: um etw. l u vermeiden

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perché si sarebbe sen tito perfettam en te in pace con la sua
coscienza di sb irro 1.

1 lo sbirro: Bulle

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