Sei sulla pagina 1di 5

COLONIALISMO

IMPERO OTTOMANO
Crisi e difficoltà per i sultani nel controllare tutto il territorio, soprattutto le zone più periferiche,
dove, spesso, scoppiavano rivolte in cui si chiedeeva indipendenza e autonomia. C’erano molte
etnie che praticavano culti religiosi differenti dall’Islam (vedi i cristiani ortodossi nei Balcani).
Periodo della Tanzimat, in cui si emanano riforme per migliorare la situazione. Vengono elaborati
nuovi Codici civili, penali, commerciali, agrari, nel rispetto della Sharia.
Nucleo familiare patriarcale: il matrimonio è un contratto tra famiglie e non un simbolo dell’amore
coniugale. La donna è sottomessa al marito (deve indossare il velo per uscire), che, tuttavia, deve
trattarla con giustizia. Sono consentite la poligamia e il concubinato (nelle élite, per motivi
economici).
Mercato degli schiavi ad Istanbul, harem (zona del palazzo del sultano dove sono rinchiuse schiave
e concubine). L’harem è un modo per mantenere autonoma la linea di successione patrilineare, non
più condizionata da rapporti di parentela.
Harem istituzionalizzato e regolato, al suo interno, da precise regole e gerarchie.
Nel periodo della Tanzimat si cerca di unire la sharia alla Giurisprudenza civile.
Riorganizzazione del sistema scolastico; nasce nel 1868 il liceo imperale di Galatasaray; l’obiettivo
è quello di creare funzionari e burocrati imperiali, sul modello occidentale. La chiesa si oppone alla
formazione di università, per mantenere il monopolio educativo. Nascono comunque scuole
superiori in cui sono ammessi anche i non musulmani e altre etnie.
Il piano di riforme non interrompe la crisi. Il Montenegro ottiene l’indipendenza e Creta ottiene
grande autonomia. L’Impero ottomano è interessato ai Balcani, nonostante la Russia nutra lo stesso
interesse. La Francia vuole approfittare della crisi dell’Impero per conquistare basi commerciali
sulle coste (ad esempio, l’Algeria).
L’Impero ottomano firma con altri paesi europei trattati doganali liberisti, per favorire scambi
commerciali. Aumentano le esportazioni.
Nasce un nuovo sistema bancario, la Banca imperiale ottomana, banca centrale dell’Impero. Gli
altri stati europei investono capitali nelle banche ottomane.
Costruzione della rete ferroviaria finanziata da altri stati. Costruzione di nuove strade e ponti.
------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
INDIA BRITANNICA
East India Company è una società inglese che controlla l’India, tassando i suoi prodotti e intascando
i profitti (doppio sfruttamento).
India Act che stabilisce il controllo inglese sull’India.
L’industria tessile indiana va in crisi, perché l’Inghilterra acquista nuovi tessuti prodotti nelle
fabbriche a basso costo. In India si smette di produrre tessuti e gli agricoltori si concentrano sulla
coltivazione di prodotti da esportare (papavero, juta, tè).
Espansione britannica aumenta e si conquista il sud dell’India (Birmania e Punjab conquistati). Gli
altri stati del nord sono protettorati inglesi.
La East India Company esclude gli indiani dall’amministrazione pubblica. Non tiene conto delle
tradizioni locali, abolisce la poligamia, e vuole uguaglianza giuridica (questo contrastava con il
sistema delle caste, su cui si fondava la società indiana); non rispetta le altre comunità religiose,
musulmani e indù.
Le élite si ribellano. Si arriva all’Indian mutiny, i soldati indiani nell’esercito inglese della East
India Company si ribellano ai loro superiori. Sembra che la rivolta stia per sconfiggere gli inglesi,
ma arrivano rinforzi dalla Crimea e la rivolta viene violentemente soppressa.
Nel 1858 si scioglie la East India Company e si forma il Raj (governo) britannico, in cui il potere è
affidato al governatore generale, o viceré, che deve rendere conto al Segretario di Stato dell’India.
Gli inglesi vogliono migliorare le infrastrutture, costruendo nuove reti ferroviarie e telegrafiche. Le
industrie meccaniche e siderurgiche inglesi vengono finanziate dalle tasse pagate dagli indiani. Si
vuole togliere dall’esercito inglese musulmani e indù.
Nasce il benevolent dispotism, secondo cui gli amministratori inglesi non vogliono più modificare
usi e costumi del popolo indiano, ma confermano le proibizioni precedenti. Vogliono superiorità
politica e amministrativa in India.
Nasce il regno della regina Vittoria.
Nel 1885 nasce il Congresso Nazionale indiano che inizia a volere l’indipendenza.
Nasce anche nel 1906 la Lega musulmana, guidata dalle élite.
------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
LA CINA
Sono presenti diverse religioni: buddismo, confucianesimo, taoismo. Il governo si basa sulla figura
dell’imperatore e sulla burocrazia composta dai funzionari (mandarini).
Chiusura commerciale in seguito al contatto con gli europei. La Cina, già all’inizio dell’800 credeva
in una sua superiorità culturale e tecnologica rispetto agli altri stati europei. In realtà, non può pià
competere con essi. Si è creato un divario.
Lasciato aperto solo il porto di Canton, dove gli europei hanno basi di appoggio.
Gli inglesi acquistano tessuti a basso prezzo dal Sud America (non li comprano più dagli indiani).
L’industria tessile indiana va in crisi. Le esportazioni diminuiscono. Non si coltiva più il cotone, ma
altri prodotti, come tè o papavero, dalla cui lavorazione si ottiene l’oppio.
In Cina la droga era già abbastanza diffusa. Dunque, gli inglesi acquistano le partite di droga
dall’India a basso prezzo e le rivendono illegalmente in Cina. La richiesta del consumatore è
indipendente dal prezzo del prodotto. Dunque nasce un nuovo mercato:
- Inghilterra produce tessuti e li vende in India;
- Acquista partite di droga in India e le rivende alla Cina;
- In Cina ottiene porcellane, ceramiche e te da portare in madrepatria
Gli inglesi vendono oppio al porto di Canton a organizzazioni criminali di contrabbando che lo
smerciano in tutta la Cina. Danni sulla popolazione e danni economici: i profitti inglesi sulla droga
superano quelli totali di tè, sete e porcellane e dunque l’industria cinese è in deficit.
Il governo cinese vuole interrompere il traffico illegale di oppio. Manda un funzionario che
distrugge 1300 tonnellate di oppio scovate nei magazzini delle navi inglesi.
L’Inghilterra attacca la Cina e la sconfigge rapidamente (prima guerra dell’oppio), impone alla Cina
un’indennità di guerra per le spese e per tutto l’oppio bruciato, conquista l’isola di Hong Kong –
che diventa la base principale del commercio dell’oppio – e ottengono il porto di Shangai,
nonostante i cinesi dichiarino ancora il commercio illegale.
Nel sud della Cina, un movimento politico-religioso di protesta promosso da Hung Hsiu-Ch’uan
organizza una rivolta per creare una nuova società in cui ci sia uguaglianza sociale tra gli uomini e
una redistribuzione delle terre. Nel sud della Cina, molti vivono male, la protesta contro
l’imperatore è accolta. I ribelli conquistano parte della zona vicino al fiume Yangtze-Chiang e Hung
Hsiu-Ch’uan diviene imperatore di quel territorio. Nel regno viene abolita la proprietà privata,
l’oppio, tabacco e alcool.
Si arriva alla Seconda guerra dell’oppio, promossa da Inghilterra (che sperava in altre concessioni,
dopo quelle ottenute con la Prima guerra dell’oppio) e Francia (che sperava di conquistare
l’Indocina e per aprirsi così una via al colonialismo asiatico).
Sfruttando la rivolta Taiping – nel sud della Cina - gli inglesi arrivano fino a Pechino, chiedendo
all’imperatore altre pesanti concessioni. Accordandosi con l’imperatore (è meglio che a comandare
sia un imperatore debole, piuttosto che una grande massa di rivoltosi, in quanto questo potrebbe
significare fine del commercio di oppio e chiusura agli occidentali). I Taiping ribelli vengono
sterminati.
L’india deve pagare una grande quantità di argento alla Gran Bretagna e alla Francia, in seguito alla
sconfitta. Gli inglesi possono liberamente circolare nei territori cinesi e fare affari. Le merci inglesi
che giungono in Cina non sono tassate e in più la Cina legalizza il commercio dell’oppio, iniziando
a coltivare papavero e lo stesso anche nel Sud America.
------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
IL GIAPPONE
L’impero giapponese si regge sulla figura dell’imperatore, affiancato dal Tokogawa, una dinastia
nobile, i cui membri sono i massimi funzionari imperiali, che controllano ¼ del territorio e che
affidano la restante parte ai daimyo, capi locali che dispongono di burocrazie ed eserciti propri.
Ci sono poi i samurai, nato come nobili guerrieri di professione, che prestano servizio negli eserciti
dei daimyo.
Nonostante la scarsa considerazione del governo giapponese per commercianti e artigiani, spesso
sono loro ad arricchirsi enormemente e a indebitare i daimyo locali.
Essenziale il rispetto per i superiori.
Il commodoro Perry vuole l’apertura dei porti giapponesi. Lo shogun, consapevole dell’inferiorità
militare giapponese in un’eventuale guerra, autorizza l’apertura di alcuni porti e la libera
circolazione dei commercianti all’interno del paese. Questi trattati di pace e scambi commerciali
sono estesi anche a Gran Bretagna, Francia e Russia.
Scoppiano numerose rivolte, lo shogun è dichiarato decaduto e le proprietà terriere conquistate.
Prende il suo posto un governo provvisorio, formato da ribelli samurai e daimyo che giurano fedeltà
all’imperatore, comandato da Mutsuhito, un ragazzo di 15 anni.
Questa rivolta è chiamata Restaurazione Meiji, in quanto i samurai restituiscono il potere
all’imperatore, dopo che gli era stato sottratto dai Tokogawa.
Mutsuhito è consapevole di ciò che è accaduto in Cina poco tempo prima e di ciò che sta accadendo
altrove in Asia e pensa che l’unico modo per resistere alla colonizzazione occidentale sia possedere
le loro stesse risorse. Da avvio ad una politica di modernizzazione delle istituzioni giapponesi,
offrendo posti di comando ai samurai, istituendo l’uguaglianza politica, abolendo i feudi,
imponendo l’istruzione elementare come obbligatoria e formando un esercito basato sulla
coscrizione obbligatoria.
Si vuole creare una comunità compatta, pronta a riconoscersi parte di uno Stato nazionale.
Importante riforma religiosa: introduzione dello shintoismo; si proibiscono sincretismi religiosi tra
shintoismo e buddismo, in quanto considerati una degenerazione della religione giapponese.
All’imperatore è riservato un culto politico-religioso senza precedenti, in quanto considerato
discendente di un dio; tra popolo e imperatore ci deve essere lo stesso rapporto di lealtà e
obbedienza che c’è tra un padre e un figlio.
Nasce il Ministero della Religione, i programmi scolastici sono riorganizzati e i sacerdoti scintoisti
devono insegnare nelle scuole la cosmogonia di questa religione e i principi etici che da essa
derivano.
Si finanziano le industrie giapponesi, attraverso l’acquisto della tecnologia occidentale, investendo
sulla cultura e mandando a studiare all’estero i migliori studenti; viene dato impulso al settore della
cantieristica e alle industrie siderurgiche e meccaniche.
I samurai contribuiscono molto in questo: la dinastia dei Mitsubishi si dedica allo sviluppo delle
tecnologie navali.
Il Giappone riesce ad arginare la colonizzazione occidentale e ad imporsi, dal nulla, come una delle
maggiori potenze industriali del 1800.
------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
CONGO BELGA
La colonizzazione europea in Africa è il caso più feroce e deciso di colonialismo occidentale.
Leopoldo II convoca un congresso a Bruxelles in cui rivendica alcuni territori del sud dell’Africa,
chiedendo di poterli civilizzare.
Invia un esploratore (Stanley), che riesce a creare degli avamposti, che sono in seguito rivendicati
da Leopoldo II. Il Congresso riconosce la sovranità del re su quei territori, concedendogli di poter
inglobare i territori che riesce a occupare entro i territori dello Stato Libero del Congo.
Leopoldo II, di tasca propria, inizia a finanziare spedizioni per colonizzare più territori possibile.
Deve far fruttare bene quelle colonie per recuperare i finanziamenti. Inizia a far estrarre caucciù e
avorio. Il lavoro dei nativi è gestito dai coloni. Si offrono premi anche consistenti per chi riesce a
ottenere il maggior profitto rispetto agli altri lavoratori si usano punizioni e duri provvedimenti.
I soldati vanno nei villaggi dei nativi costringendoli a lavorare. Gli uomini scappano, vengono
catturate donne e bambini e richiesto un riscatto in caucciù e avorio. Gli uomini ritornano e
preparano il riscatto. Sono costretti a lavorare per gli inglesi, subendo punizioni corporali e talvolta
mutilazioni.
Questo non passa inosservato nei confronti degli altri stati europei, tra cui Regno Unito e Belgio.
Leopoldo II è costretto a organizzare una riunione per giustificare questi fatti denunciati dagli altri
stati. È costretto a cedere i territori colonizzati, che passeranno all’amministrazione belga. Le
condizioni dei coloni miglioreranno, anche se non di molto.

Potrebbero piacerti anche